Il Vecchio della Montagna si destò:
mirò il piano e la febbre del piano,
percorse cogli occhi torri e pinnacoli,
tracciò sulla terra secca uno strano segno,
e così parlò nella notte:
Come in una falsa notte una falsa tregua,
così in questa lunga agonia secolare
i costruttori di torri fanno nidi al vento della loro stoltezza:
ma a ogni fiato di nuova tormenta precipitano le torri.
O costruttori di torri, precipitano le torri.
Zero (pseud.di Guido De Giorgio), Crollano le torri, “La Torre”, n. 1, 1 febbraio 1930.
di Claudio Mutti
In un’ottica metastorica sarebbe fin troppo facile stabilire un rapporto tra la distruzione delle due torri della Babele americana e gli eventi vaticinati da Geremia, L, 7 (“Ecco, Babele è caduta ed è andata in polvere”) e soprattutto da San Giovanni in Apocalisse, XVIII, 9-20 (“I re della terra, che con lei fornicarono e presero parte al suo lusso insolente, quando vedranno il fumo del suo incendio, piangeranno e faran cordoglio su di lei, stando a distanza, per paura dei suoi tormenti, e diranno: ‘Sventura, sventura! O grande città, Babilonia, la potente città; in un attimo è venuto il tuo giudizio ‘ (…) E i mercanti della terra piangono e portano il lutto per Babilonia (…) O cielo, esulta sopra di lei! E voi pure, o santi, o apostoli, o profeti! perché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia contro di lei!”).
Si potrà obiettare che George Washington non vedeva negli Stati Uniti la Nuova Babilonia, bensì la Nuova Gerusalemme, “stabilita dalla Provvidenza in un territorio dove l’uomo deve raggiungere il suo pieno sviluppo e dove la scienza, la libertà, la felicità e la gloria devono diffondersi in pace”. Analogamente, per John Adams, gli Stati Uniti erano “una pura e benefica repubblica, il cui compito consiste nel governo del mondo e nel perfezionamento degli uomini”.[…]
Con questa mitologia hanno una stretta relazione il simbolismo massonico del dollaro, i progetti sionisti di fondare lo Stato ebraico in America, le ricerche di Simon Wiesenthal circa la preistoria ebraica dell’America, le tesi esposte nel libro di Edmund Weizmann intitolato L’America. Nuova Gerusalemme.
Questo pathos escatologico, che a suo tempo ha ispirato l’idea del Nuovo Ordine Mondiale e della “fine della storia”, presenta i caratteri fin troppo evidenti di una vera e propria parodia del sacro, caratteri che René Guénon riscontrava, ad esempio, nella figura di un padre della patria statunitense da lui espressamente indicato come agente della controiniziazione: Benjamin Franklin[…]
Se si legge attentamente il brano di Platone concernente l’Atlantide, si vedrà che l’America è situata oltre l’Atlantide, a occidente del continente scomparso sul quale si manifestò originariamente, secondo Guénon, la controiniziazione.
Secondo quella stessa geografia sacra che colloca nei pressi di Kabul l’ingresso nel regno di Agarttha, l’America è dunque la terra dei morti, il regno delle tenebre, una sorta di mondo psichico che ricorda l’Ade o lo Sheol, sicché la stessa aggressione statunitense contro l’Afghanistan potrebbe essere guardata da una prospettiva metastorica.
La scoperta dell’America ad opera di Cristoforo Colombo “ha in sé un significato alquanto funesto, poiché indica la comparsa, all’orizzonte della storia, dell’Atlantide sommersa, e neppure della stessa Atlantide, ma della sua ‘ombra’, della sua prosecuzione negativa nell’Occidente simbolico, nel ‘mondo dei morti'”.
Di Claudio Mutti, Crollano le torri
utili riflessioni anche, perché no, per i miei futuri “arcani” :)
Allora attendiamo :-)
Blessed be
Ciao, sono @lice, del blog Oltrelospecchio.
Il tuo post mi ha fatto venire in mente una cosa: nel libro "Il Talismano" di Hankock e Bouval (libro che consiglio soprattutto x le parti sul simbolismo massonicpo della pianta e di vari monumenti di Wasinghtom, Londra, Parigi ecc) negli ultimi capitoli si parla del significato simbolico-massonico sia della creazione dello stato di Israele che dell’11settembre: gli autori per non sbilanciarsi troppo danno un compo al cerchio e uno alla botta facendo finta di deprecare le "visioni complottiste" dell’ 11settembre, ma poi x + di un capitolo parlano del significato simbolico-massonico dell’attentato, lasciando intendere ben altro… Stranamente non parlano però della somiglianza fra il crollo delle tprri e la carta dei Tarocchi della Torre…ma forse ciò è comprensibile in quanto essi nei vari libri lasciano intendere molto ma occultano molto di più…
In parole povere gli autori parlano (enuncio solo i punti salienti e senza il libro alla mano) di come le 2 torri rappresenterebbero le colonne massoniche e il pentagono..la stella a 5 punti come sono anche messe mi pare nella Tavola di Tracciamento del 33° grado.. Questo loro fanno finta di interpretarlo come una volontà di Bin Laden di distruggere la massoneria, ma IMHO deve essere forse + correttamebnte interpretato (e se si legge il libro si puà capire come anche gli autori tendano sotto sotto a ciò) come forse un rito di morte e rinascita degliu USA e della Massoneria, come a dire gle alle porte del NWO la vecchia e falsa visione di facciata di USA e Massoneria devono morire per rinascere nel loro vero volto Luciferino?
Non so se la mia interpretazione sia corretta, ma di sicuro Bin Laden non voleva distruggere la massoneria (o magari si trattava di una PsyOp fatta anche x i massoni?) visto che l’11settembre è un autoattentato fatto dai soliti noti…
Si sa che sti pazzi adorano malatamente il simbolismo, quindi penso che anche l’11settembre sia da leggere non solo come evento di ingegneria sociale e PsyOp ma anche dal punto di vista simbolico, e probabilmente anche questa lettura ha molti "strati"…
Cosa ne pensi?
by
@lice (Oltre lo Specchio)
________________________
..segui il ConiglioBianco!
Il libro "il talismano" l’ho avuto tra le mani, ne ho letto le prime 100 pagine poi l’ho abbandonato.
Avrei voluto leggere le ultime pagine, quelle di cui parli e che trattano del simbolismo massonico in varie città, ma l’inizio mi ha stancato e depresso.
Buval è massone, ed imposta il tutto come apologia della massoneria.
Avrei povuto leggerlo comunque.
Detto questo, io sono convinto che l’attentato alle torri ebbe un significato simbolico molto importante, a cui in questi due post si accenna, ma resta un argomento difficile da trattare.
A presto