L’azione inconscia delle folle, sostituendosi all’attività cosciente degli individui, rappresenta una delle caratteristiche dei nostri tempi.
G.Le Bon, 1895.
Non appena un certo numero di esseri viventi sono riuniti, si tratti d’un branco di animali o di una folla d’uomini, si mettono istintivamente sotto l’autorità di un capo, cioè di una guida.
Nelle folle umane, il caporione ha una parte notevole.
La sua volontà é il nodo intorno a cui si formano e si identificano le opinioni.
La folla é un gregge che non potrebbe far a meno di un padrone.
Il condottiero quasi sempre é stato prima un fanatico ipnotizzato dall’idea di cui in seguito s’é fatto apostolo.
Quest’idea ha talmente invaso che tutto sparisce all’infuori di essa, e tutte le opinioni contrarie gli sembrano errori e superstizioni.
Così Robespierre, ipnotizzato dalle sue chimereche idee, e che adoperò i procedimenti dell’Inquisizione per propagarle.I trascinatori di folle, il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d’azione.
Sono poco chiaroveggenti, e non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all’inazione.
Appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia.
Per quanto assurda sia l’idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro convinzione.
Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente.
Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia.
Perfino l’istinto di conservazione viene distrutto in essi, a tal punto che, spesso, la sola ricompensa che essi ambiscono é il martirio.
L’intensità della fede dà alle loro parole un grande potere suggestivo.
La moltitudine ascolta sempre l’uomo dotato di volontà forte.
Gli individui riuniti in folla, perdendo ogni volontà, si volgono istintivamente verso chi ne possiede una.
Così scriveva Gustave Le Bon nel suo essenziale Psicologia delle Folle, uno dei testi più importanti per comprendere i meccanismi dell’esercizio del potere nella società moderna.
Le Bon dimostra a tratti una lucidità disarmante, le sue intuizioni stupiscono ancora a distanza di oltre un secolo dalla loro pubblicazione.
La Psicologia delle Folle venne infatti data alle stampe nel 1895.
Per primo Le Bon seppe osservare e descrivere i sentimenti e le spinte che guidano le masse degli individui, e la sua opera, bistratta dal mondo accademico, divenne fonte di ispirazione per i movimenti totalitari che caratterizzarono la storia del XX secolo.
Mussolini e Hitler studiarono attentamente i suoi scritti, mentre nell’Unione Sovietica comunista i suoi libri venivano messi al bando, e contemporaneamente venivano attentamente studiati ed interiorizzati dai membri e dai gerarchi del Partito.
Paradossalmente i maggiori estimatori di Le Bon furono quindi quei condottieri che tristemente segnarono la storia del secolo scorso con le loro gesta, quei capi carismatici e “fanatici” così perfettamente, e profeticamente, descritti nel passo sopra citato.
I trascinatori di folle, figure che di certo non appartengono esclusivamente al passato.
Ottima riflessione, che evidenzia le lacune dell’uomo moderno, incapace di “sacrificare” l’ego per un Bene comune maggiore e più universale. Il risultato finale alla lunga è la separazione, se pur inizialmente può sembrare aggregazione.
Un carissimo saluto
La descrizione del caporione trascinatore mi convince abbastanza. Uomo (fulcro) d’azione, sovraeccitabile in gesti e parole, tendenzialmente malato di sè, bisognoso di riversare un’energia all’esterno. Ama di sè immaginarsi concretamente martirizzato. Mi viene in mente l’attuale primo ministro dello stivale. Personaggio patologico, che organizza il suo malore in pubblico, o i treppiedi tirati dietro la nuca… Nessuna persona normale godrebbe nell’inscenare la propria “caduta nel sangue”. Ma tutti questi atteggiamenti sono – a mio parere – un chiaro indizio di manipolazione esterna. Sono personaggi, i caporioni, che veicolano il disturbo di qualcun’altro. Gratificati dall’attenzione che le folle gli riserveranno, il caporione si mette nelle mani di una forza che gioca a un puzzle psichico.
E’ vero che mussolini era giornalista eccetera, è vero che hitler aveva anche – a quanto pare – un cervello in grado di mettere insieme dei ragionamenti, anche abbastanza complessi, però non ce li vedo intenti a studiare Le Bon. C’è sempre un “intelletto diverso” dietro a questi caporioni. C’è uno scambio funzionale, tra queste due figure, e la folla è agita da quel nesso.
E farei anche una distinzione tra certi trascinatori del passato, e quelli attuali. La differenza secondo me è allarmante… Quelli di ieri trascinavano le folle spiegando cosa intendessero fare e promuovere. Le loro idee erano chiarite alla folla, in modo ossessivo. Nessuno poteva avere dubbi su quanto intendesse fare Mussolini. Era MOLTO chiaro, quando parlava…
Lo si confronti con Berlusconi. Un idolo, per la sua Folla della Libertà. Ma quando mai B. dice alla sua folla dove li sta portando e perchè ? Al di là delle barzellette, voglio dire… Eppure la folla ci sta. C’è quindi qualcosa, che sta succedendo. L’ipnosi è a livelli ulteriori. E l’ipnosi include il supposto caporione.
Comunque gli anni che vanno dal 1889 al 1911 (circa) sono assolutamente da studiare in ogni dettaglio. Sono quelli gli anni che hanno posto le basi, praticamente, di qualunque cosa stia accadendo oggi. Di comprensibile e di meno comprensibile.
Ciao freenfo, un’aggregazione fittizia, in effetti, superficiale.
Unsaluto a te :-)
Messier, direi che la distinzione che fai tra i “caporioni” che esprimevano apertamente i loro piani e quelli attuali che si muovono nella menzogna anche nel dichiarare i loro intenti è pertinente.
Anche se negli ultimi anni stiamo assistendo ad un abbandono del politicamente corretto, e questo non so se sia un segno allarmante o meno.
A presto
Inquietante è constatare come l’individuo aneli ad annullare la sua individualità nella massa o nel capo, sia anche un pifferaio tragicamente comico come beppe grillo.
Ciao
Temo ci sia una diversità tra i caporioni di ieri e quelli di oggi. I primi erano ideatori e costruttori del loro “progetto”, morti loro, morto il folle disegno.
I secondi, sono degli affidatari di un disegno altrui,sono nelle mani di chi il potere veramente lo detiene e non si mostra.
Ciao zret
è come se nel trovarsi nella folla emergesse nell’ individuo una coscienza ancestrale in grado di annullare l’individualità stessa.
Sono convinto che chi studia l’arte del comando analizzi attentamente questi meccanismi.
Nessuno: chissà, forse in un modo o nell’altro, nel passato e nel presente questi caporioni si fanno attuatori di piani altrove pianificati.
A presto.
Il testo di Le Bon, a parte l’analisi acuta, si rivelò profetico per i tempi a venire.
Io non farei distinzione fra i “caporioni” di una volta e i quaquaraquà di oggi. L’uomo non è cambiato molto, ma i tempi si. Semmai somo cambiati certi atteggiamenti nell’uomo che aspira a esercitare il potere: meno visibillità e più ombra.
In ogni caso la massa, tra la padella e la brace, non fa una buona fine.
Bentornato Santa.
Carisma e Folle.
Il primo che sfrutta la “biomassa” delle seconde. Anche se per il vero il vero carisma agisce più che altro sui singoli, secondo me.
Padella
Caro Santa ,LeBon aveva visto giusto. Ha svelato i meccanismi psicologici perenni dell’anima umana ,perlomeno di quel tipo di essere umano che è stato ,è e sempre sarà maggioranza in ogni società.Purtroppo …La libertà è un valore prezioso ma è un valore minacciato sempre ed ovunque sotto mille forme e finchè esisteranno stati ,leggi ,società non cambierà mai.Alle persone medie piacciono gli schemi fissi , questo da una falsa certezza di saper tutto ,di capire tutto e di poter esprimere un’opinione su tutto.Ma la realtà è molto più ricca di qualsiasi schema fisso.E qui cominciano i guai per chi tiene alla libertà…Un caro Saluto da Roberto Minichini
Quello che mi pare interessante è la possibilità che vi sia una “scienza” riservata a pochi che si occupa dello studiare i meccanismi con cui il potere si possa al meglio esercitare.
Ed occorre studiare a fondo l’oggetto che si vuol dominare.
A presto
molto interessante,
trascinarsi con la folla ,
è nostra debolezza, fragilità, emotività, che si lascia a trasportare,
è piu’ facile, che andare contro vento :-)
un caro saluto
e buon martedi!
Non appena un certo numero di esseri viventi sono riuniti, si tratti d’un branco di animali o di una folla d’uomini, si mettono istintivamente sotto l’autorità di un capo, cioè di una guida.
(…)
La folla é un gregge che non potrebbe far a meno di un padrone.
Ecco, se invece di prendere queste asserzioni per scontate, smettessimo di vederle come assiomi indiscutibili, le cose potrebbero iniziare ad andare un po’ meglio.
Di certo un uomo continuerà a restare pecora se si vede come tale. E il lupo continuerà a trattare l’uomo come pecora, avendo tra l’altro gioco facile.
Non so se è chiaro il discorso.. Sto nel frattempo lottando strenuamente contro splinder per non soccombere ai suoi perfidi meccanismi, per cui il mio unico neurone funziona a metà.
_gaia_ in difficoltà lessicali
Non c’entra nulla, ma…
Cosa ne pensi dell’esperimento di domani, quello del CERN? :-)
Flox
Ciao qualquna, buona settimana anche a te :-)
_gaia_, siamo d’accordo, e lo sai.
Occorre comunque ammettere che chi invece crede totalmente all’analisi di Le Bon e si comporta di conseguenza ottiene dei risultati tangibili.
A presto :-)
Flox: ti dirò, sto seguendo la vicenda con curiosità.
Quello che un po’ mi dispiace è che nel caso il buco nero si crei veramente i vari catastrofisti non avranno la possibilità di dire “ve l’avevamo detto”, ed anche se ne avessero il tempo sarebbe alquanto inutile.
Tra l’altro noi nord italiani – sud europei saremmo tra i primi ad essere risucchiati.
A saperlo prima me ne stavo ancora qualche giorno in Grecia.
Almeno ero anche vicino al mare.
Conoscevo questo testo.
Quello che mi lascia veramente di stucco, anche alla luce della tua analisi, è l’attualità dello scritto di LeBon, dopo un secolo di guerre, dittature, stermini.
Ciao
Salvatore
è proprio così. è quel “1895” che fa molto riflettere.
ironia della sorte, destino cinico e baro, suprema irrisione degli sforzi e delle elucubrazioni dell’intelletto umano…
Destino crudele e beffardo assai…
…ritornerò con calma a leggere questi ultimi tuoi 2 post ma mi pare che trattino lo stesso tema che postai poco tempo fa pure io,e cioè il ruolo degli intellettuali oggi.La loro funzione di mobilitazione e se ne sono ancora in grado.Mancherebbe la tua idea al riguardo se vuoi,il post è il mio terz’ultimo e il titolo è “Un mattino in estate” ed è un continuato linkato al primo dal titolo “I sogni dei cercopitechi”,ovvero degli intellettuali. ciao
Ciao Tristanzara.
In effetti i cosiddetti intellettuali spesso non fanno che seguire l’etat d’espirit del tempo, quasi si lasciassero condizionare anche loro dalle suggestioni delle folle.
Chi invece queste suggestioni è in grado di dirigerle sicuramente non compare sotto la categoria di “intelletuale”.
A presto
Ho letto questa 1°parte.Sei molto interessato a ciò che ritorna attuale e che venne teorizzato molti anni fa.Stupisce anche te vero ? avremmo dovuto imparare e invece…Ho visto chi sono i gatekeepers,hai ragione,ce ne sono di 3 specie : i convinti,gli inconsapevoli e chi esercita questa manipolazione per carriera personale.Li estirpiamo con una sana disinfestazione ?
ciao Santa
mi riferivo appunto a quel che per me è il nocciolo di fondo: la percezione che la gente ha di se stessa.
Per me è tutto da qui che parte. Da come un individuo percepisce se stesso in quanto tale e se stesso in quanto parte della massa.. Si percepisce in modo molto differente nei due casi, e questa cosa ha dell’incredibile, in effetti.
Se gli individui smettessero (è possibile! perché molti non lo fanno?) di percepirsi come pecore bisognose di un pastore, cambierebbero quasi all’istante molte cose. In meglio per noi ‘comuni mortali’, in peggio per i pochi auto-elettisi pastori.
Tutto è percezione..
PS
In questo periodo ho troppe cose su cui il mio unico neurone sta rimuginando.. spero si sia capito almeno qualcosina. Ora vado a metterlo a riposo perché davvero oggi ha dato molto, e domani mattina deve essere bello sveglio piuttosto presto (sigh).
_gaia_ a metà tra il rintronato e l’assonnato
(ma felice di essersi ricordata di firmarsi)
Ciao Tristantzara
i gatekeepers sono a tutti gli effetti assai subdoli.
Iniziarne a descrivere il modis operandi penso sia un passo utile..
_gaia_ : si tratta di suggestione, infatti.
occorerebbe studiare i trucchi che usano gli ipnotizzatori, per poterli prevenire :-)
[…] tutti questi motivi lo studio di quella che la modernità ha chiamato “psicologia delle masse” è stata argomento di massimo interesse per coloro che detengono il potere, in ogni epoca, una […]