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e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
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e non si abbandona mai
la fiaccola.
La vittima della manipolazione mentale non sa d’essere vittima. Invisibili sono le mura della sua prigione ed egli si crede libero Aldous Huxley
Trance Formation of America è un libro il cui contenuto risulta difficilmente credibile, per una persona mediamente razionale.
L’autrice, Cathy O’Brien, dichiara di essere stata fin dalla tenera età vittima del programma della Cia noto con il nome MK Ultra, un programma che ebbe inizio negli anni 60 ed aveva come obiettivo lo studio della manipolazione e del controllo della mente umana, studio condotto attraverso esperimenti fatti direttamente su delle cavie umane appositamente selezionate.
Questo programma fu reale, e vi fu anche una apposita commissione parlamentare istituita con il compito di fare luce sulla vicenda.
Il lavoro della commissione fu in parte inconcludente, nonostante nel corso delle sue indagini abbia potuto appurare la condotta immorale e disumana dei perpetratori del progetto, direttamente finanziato e sostenuto dal governo americano.
Cathy O’Brian racconta nel libro la sua esperienza di cavia, iniziata dopo che il padre, che abusava di lei, la vendette, letteralmente, ai responsabili del progetto sul finire degli anni 70.
In sintesi, Cathy racconta di essere stata programmata per agire come schiava sessuale e come intermediaria per conto del governo americano in delicate trattative all’epoca segrete, come l’affare Iran- Contras o la serie di accordi che diedero via al NAFTA.
Secondo il suo racconto la “programmazione” avveniva sfruttando gli studi psichiatrici riguardo il disturbo dissociativo dell’identità (DSM-IV) forse più conosciuto come disturbo da “personalità multipla”.
Questa dissociazione pare essere un meccanismo di difesa della mente umana che a seguito di gravi e tragici traumi relega tali esperienze in una parte “segregata” della memoria, in un tentativo di salvaguardare la parte sana del Sé.
Queste memorie vengono accantonate e dimenticate, e riemergono quando il trauma si ripropone.
Il disturbo dissociativo si verifica spesso in persone che hanno subito abusi sessuali in tenera età, e questo fu anche il caso della piccola Cathy, costretta a subire le violenze del padre.
Proprio queste esperienze la resero una cavia adeguata per il progetto del controllo mentale governativo, dal momento che soffrendo della sindrome dissociativa il suo cervello utilizzava il meccanismo della divisione in settori della memoria.
Cathy poteva condurre una vita “normale” durante il giorno senza avere alcun ricordo delle violenze che subiva, violenze rimosse dalla sua mente, ricordi che riaffioravano nel momento in cui gli abusi si ripresentavano.
Cathy O’Brein racconta che i suoi programmatori sfruttando il meccanismo dei traumi seppero creare diversi “scompartimenti” nella sua mente, ed attraverso un lungo lavoro di di manipolazione psicologica erano in grado di far riaffiorare lo “scompartimento” che al momento risultava a loro utile.
Così poteva essere programmata per fungere da schiava sessuale, automa privo di volontà pronto a soddisfare qualsiasi desiderio dei suoi abusatori per poi rimuovere completamente l’esperienza, oppure poteva portare a termine una missione per conto del governo americano, venendo programmata per recapitare messaggi compromettenti a capi di stato stranieri, e subito dopo dimenticare tutti i particolari dell’operazione.
Cathy O’Brien afferma di dovere la sua salvezza a Mark Phillips, per molti anni agente vicino alla CIA che ebbe a cuore la sua vicenda, e che la sottrasse dal controllo dei suoi manipolatori, aiutandola in seguito a ritrovare la sua memoria ed a riportare le sue esperienze.
Trance Formation of America è un libro molto crudo, l’autrice racconta nei minimi dettagli le violenze a cui venne sottoposta, e cita personaggi molto influenti che abusarono di lei e che erano a capo del progetto di controllo mentale.
Tra gli altri, spiccano i nomi di Dick Cheney, descritto come sadico e sanguinario, George Bush padre, che abusava ripetutamente della figlia di Cathy dall’età di due anni, anch’ella vittima del progetto di manipolazione, oppure il senatore Robert C. Byrd, il suo principale abusatore.
Il racconto è supportato da numerosi documenti, rapporti medici in primis che confermano che sia Cathy che la figlia sono state sottoposte a violenze, abusi e traumi atti a provocare la sindrome dissociativa. Presenta poi delle prove dei suoi incontri con gli influenti personaggi di cui tratta. Letto il libro della O’Brien, la prima reazione è ovviamente il considerare il tutto frutto di fantasia. Eppure, non ci si può esimere dal fare alcune considerazioni. Innanzitutto, oggi si sa che il progetto MK Ultra fu reale, e che il governo degli Stati Uniti attraverso la CIA promosse esperimenti atti a manipolare e controllare la mente umana. Questo è un fatto. Così come è un fatto il coinvolgimento negli anni ottanta di alti esponenti della casa bianca in un traffico di prostituzione omosessuale e minorile:
L’ex direttore dell’FBI di Los Angeles, Ted Gunderson, che ha dedicato molti anni ad indagare sui legami tra le sparizioni dei bambini e i riti satanici, affermò, in una puntata della trasmissione “Arcana”, che le vittime vengono torturate e poi uccise.
Gunderson, tra l’altro, denuncia:
“Durante le mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere… Sì, questi gruppi satanici sono indubbiamente coinvolti nel traffico di droga, nella prostituzione minorile, nella pornografia e nella produzione di “snuff-film”… […]
(Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, in “Avvenimenti”, 17 luglio 1991).[…]
Il giornalista Paul Rodriguez del “Washington Times”, dopo una lunga e delicata indagine affermò: “Sono riuscito a provare che personaggi legati alla Casa Bianca e ai servizi gestivano una rete di ragazzi di vita, ho trovato molti documenti che provano il coinvolgimento di Craig Spence – probabile ex agente della Cia, legato agli ambienti dei servizi della Casa Bianca, ex direttore dello staff di George Bush (senior) e figura chiave nello scandalo Iran-Contras – nell’organizzazione di party gay e di pedofili. Dalle prove emerge il nome di un altro deputato, Barry Franks. Ci abbiamo lavorato in quattro per oltre un anno e le informazioni raccolte sono agghiaccianti. L’FBI è stato estromesso dalle indagini e del caso si sono occupati i servizi segreti che dipendono direttamente dalla Casa Bianca.[…]
Alla luce di questi fatti il racconto di Cathy o’Brien diviene maggiormente verosimile.
Alcuni estratti del libro si possono leggere qui. ______________________________
edit del 19 Marzo.
Da un commento di Frankad:
Credo sia necessario sottolineare che mai è stata presentata querela o qualsiasi altra richiesta di azione giudiziaria nei confronti degli autori di questo libro (compreso il secondo). Mi pare che questo fatto dica tanto, se non tutto.
Tempo fa sono venuto a conoscenza di questo: un gruppo di avvocati spagnoli ha allo studio la presentazione di una denuncia e/o querela nei confronti della O’Brien e di Phillips, per diffamazione (e altro) nei confronti degli onorati alti funzionari USA. Il vero motivo è chiaro e geniale: a seguito di un’azione penale sarebbe obbligatorio condurre delle indagini e verificare la veridicità o meno delle accuse. Quello che i loschi figuri hanno inteso “evitare” non portando avanti alcuna azione legale, ovviamene. Spero che non rimanga un’intenzione.
Every move you make, every step you take, I’ll be watching you
Spesso ciò che oggi viene definito complottismo col passare degli anni viene catalogato semplicemente come storia.
E’ il caso ad esempio del programma della CIA degli anni 50 e 60 denominato MK Ultra, avente come scopo il raggiungimento del controllo mentale dei singoli e delle masse. Negli anni 70 quando il progetto venne alla luce venne incaricata una commissione per stabilire l’entità dei fatti e il carattere degli esperimenti che venivano condotti su delle cavie umane, per conto della Cia e del governo americano. Ovviamente il lavoro della commissione, la commissione Rockefeller, si risolse con un nulla di fatto, ma vennero comunque rivelati diversi aspetti di questi esperimenti.
Il Progetto MK-ULTRA secondo la Rockfeller Commision, era il nome di identificazione non di un unico esperimento fatto su delle cavie umane, ma di una serie di applicazioni utili a realizzare una missione che potrebbe essere perfetta per scrivere un romanzo di fantascienza come Frankenstein.
In quei laboratori segretissimi si lavorava con delle sostanze nocive per l’uomo, senza le quali però non sarebbe mai stato possibile portare a termine con successo l’agghiacciante Progetto MK-ULTRA.
Secondo le testimonianze raccolte, il Progetto MK-ULTRA sarebbe stato messo in piedi per tentare di controllare a distanza la mente dell’essere umano e quindi per creare in laboratorio un individuo incapace di intendere e di volere secondo la propria coscienza.
Il Progetto MK-ULTRA sarebbe dunque servito a costruire uomini destinati ad avere un comportamento determinato dai trattamenti degli scienziati, senza poter opporre alcuna resistenza.
Il Progetto MK-ULTRA consisterebbe nel controllo mentale di individui ridotti ad essere come delle macchine comandate a distanza dal volere di uno staff di medici. Questo inquietante progetto sarebbe avvenuto tramite dei trattamenti basati sulla somministrazione alle cavie di allucinogeni come l’LSD, l’ipnosi e vari messaggi subliminali ripetuti per giorni interi, portando quindi la mente di un individuo a non essere più in grado di poter ragionare in modo libero. La terrorizzante realtà che sarebbe alla base del Progetto MK-ULTRA fondata sulle violenze fisiche e psicologiche praticate su delle cavie umane, venne alla luce soltanto nel 1977, quando, secondo alcune tesi, quelle folli applicazioni scientifiche erano in atto già da oltre 20 anni. Ciò significava che se il Progetto MK-ULTRA era realmente esistito, da qualche parte c’erano ancora degli individui che avrebbero potuto dimostrare che l’intera faccenda era realmente accaduta.[…]
La Rockfeller Commission per fare luce sul mistero del Progetto MK-ULTRA pubblicò un documento ufficiale nel quale erano riportate delle confessioni roventi. Secondo quel testo il direttore della CIA avrebbe rivelato che oltre 30 centri di studio, tra università e altre istituzioni scientifiche, erano coinvolte in un programma intensivo di test che prevedeva la somministrazione di droghe su dei cittadini non consenzienti. Quelle parole non potevano che far pensare al Progetto MK-ULTRA.
L’illusione che i governi che dirigono il popolo abbiano come scopo il benessere e la sicurezza del popolo stesso è forse una bugia a cui i sudditi si sforzano di credere per rendere meno complicate le loro esistenze. La verità dei fatti ci dice senza tanti giri di parole che lo scopo primario di ogni forma di potere è il controllo e la sottomissione dei molti, e l’arte del potere consiste proprio in questo.
Un comportamento aberrante della nostra specie la rende gravemente colpevole davanti al tribunale della vita. Si tratta di una proliferazione esponenziale che non si può definire che cancerosa…. A.Peccei
L’umanità, in quanto concetto, è un’astrazione.
Prima dell’umanità esistono gli uomini, tanti singoli esseri umani, ognuno con il suo nome, ognuno con la sua storia, con le sue esperienze.
Ognuno simile e diverso dal suo prossimo.
La scienza del potere e le sue ancelle, in primis la psicologia, da tempo tentano di propagandare un sentimento che spinga il singolo verso l’annullamento della propria individualità, ed al contempo insistono sul concetto di massa e di “umanità”.
In questa psicologia semplificata non vi sono più singoli, ma questa generica umanità che di volta in volta si accolla tutte le colpe, che divengono così collettive e collettivamente andranno espiate.
I governi, i club di pensiero, i circoli decisionali, ragionano avendo di fronte, o meglio ‘al di sotto’, una massa informe, una massa da tenere a bada, da dirigere in una unica direzione, e ciò che loro eleggono a bene comune diviene l’obiettivo superiore da raggiungere, a costo di qualsiasi sacrifico.
Fu così, ad esempio, che Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, potè dire:
“Cercando un nuovo nemico contro cui unirci, pensammo che l’inquinamento, la minaccia dell’effetto serra, della scarsità d’acqua, delle carestie potessero bastare … Ma nel definirli i nostri nemici cademmo nella trappola di scambiare i sintomi per il male. Sono tutti pericoli causati dall’intervento umano … Il vero nemico, allora, è l’umanità stessa”.
Appare evidente l’estrema pericolosità di questo tipo di pensiero collettivista, che annullando il singolo non sa vedere oltre un generico concetto astratto che chiama “umanità”, a cui si possono attribuire collettivamente le colpe più gravi.
E in un secondo momento, non sarà un problema nemmeno lo sfoltimento di questa astratta realtà.
Le dittature del XX secolo, rosse o nere, inseguendo una ideologia che diveniva la guida e la meta quasi religiosa da raggiungere, considerarono legittimo eliminare quante persone fosse necessario per facilitare il conseguimento del loro obiettivo.
Migliaia, milioni di persone.
Nessun contributo umano era eccessivo, di fronte ad un obiettivo tanto elevato.
In fondo, ai loro occhi, non erano singoli esseri umani a perire, ma parti della masse informe.
Ed anche recentemente, quando a Madeleine Albright, segretario di stato degli Stati Uniti durante la guerra del golfo, fu chiesto, a proposito dei decessi causati dall’ embargo promosso dagli Usa contro l’Irak, se il numero dei 500.000 mila bambini morti fosse un prezzo accettabile da pagare per la caduta di Saddam, la donna forte della politica estera americana rispose semplicemente:
“E’ una scelta molto dura ma credo che ne valga la pena”
500.000 bambini morti.
I sociopatici che ci governano non sono in grado di vedere la singolarità dell’individuo, e per meglio sottomettere quello che ai loro occhi appare come “volgo” tentano in tutti i modi di istillare anche in noi la loro distorta visione.
Il movimento ambientalista contemporaneo, che deve molto al Club di Roma del sociopatico Peccei, fa parte di questo enorme programma, e con la scusa della difesa della terra inculca un sentimento di colpa collettiva a cui tutti devono partecipare.
Poco importa in realtà a loro della salvezza del pianeta: la loro spinta viene dall’odio profondo che provano nei confronti della umanità, di quello che loro vedono come umanità.
Ma non esistono colpe collettive.
E non esiste una “umanità” indiscriminata, vaga, generica.
Esistono miliardi di individui, ognuno con un nome, ognuno con una testa, un’anima.
E occorre ricordarlo sempre, se vogliamo resistere ai sociopatici che dall’alto dei loro deliri desiderano e bramano solo distruzione e sterminio.
Noi tutti abbiamo un volto.
Un nome.
Mi sto sempre più convincendo che lo studio delle eggregore possa offrire delle chiavi per comprendere molte delle situazioni del presente.
Sto cercando del materiale utile per analizzare meglio il fenomeno, in particolare modo per quanto riguarda il rapporto tra lo “sfruttamento” delle eggregore da parte dei sistemi di potere.
Comincio a pensare che vi siano persone che ne conoscono molto bene i meccanismi, una scienza i cui segreti vengono custoditi con cura.
E’ un terreno ancora poco esplorato.
Se qualcuno avesse delle segnalazioni utili, sarà il benvenuto.
Nel frattempo propongo un video a mio parere interessante: trattasi di un concerto del gruppo metal tedesco dei Rammstein.
Appare evidente che una energia particolare pervade l’ambiente.
“…i Rothschild hanno conquistato il mondo in modo più completo, più astuto e molto più durevole di quanto non abbiano fatto in precedenza tutti i Cesari…”.
Frederic Morton
Il cimitero del Père Lachaise di Parigi è celebre per dare riposo ad alcune delle personalità più importanti dei secoli passati.
Divenuto recentemente una delle mete maggiormente predilette dai turisti che visitano la capitale francese, il suo fascino non può essere negato.
E da buon turista italiano a Parigi, nemmeno io ho potuto fare a meno di dedicare una mattinata alla visita del celebre cimitero.
Giuntovi con i compagni di viaggio, ci avvicinammo alla mappa posta all’ingresso che esplicava la disposizione dei sepolcri, mappa in cui venivano segnalati i luoghi in cui riposavano gli ospiti più illustri.
Con il gruppo di amici si decise quindi il percorso da seguire, ognuno segnalando le personalità a cui voleva rendere omaggio: Oscar Wild, Gioachino Rossini, Jim Morrison, Abelardo ed Eloisa, Marcel Proust…
La lista era lunga.
– E non dimentichiamoci di James Rothschild – E chi sarebbe scusa questo Rothschild ? – Un banchiere. – Vuoi dire che con tutte le personalità che riposano qui, tu vuoi andare a trovare un banchiere? – James Rothscild non era un banchiere, era IL banchiere.
La famiglia Rothscild dal XVIII secolo controlla l’economia dell’intero pianeta, e ancora oggi rappresenta forse la famiglia più potente del mondo.
– Chissà che tomba faraonica che si sarà costruito questo Rothscild… – Ho come l’impressione che sarà già qualcosa se riusciamo ad individuarla…
Conoscendo infatti a grandi linee la storia della famiglia, ero portato ad escludere un monumento sfarzoso, appariscente.
I Rothscild da secoli dirigono le sorti del pianeta con riservatezza, da dietro le quinte.
Non hanno mai voluto per sé le cariche di primi ministri o presidenti: di volta in volta si limitavano ad “influenzare” chi in quel posto si veniva a trovare.
Così ci incamminammo per le vie del cimitero, la città dei morti, finché arrivammo nella zona in cui le mappe segnalavano la presenza della tomba di James Rothscild.
Un sentiero non troppo largo, ricoperto di fragili foglie, decine di tombe a destra, decine a sinistra.
Leggevo i nomi scolpiti sulle lapidi, nomi di uomini che avevano lasciato il loro segno, luminoso o meno, un segno umano.
Camminai ancora finché sulla mia sinistra comparve una tomba senza alcun nome scolpito sopra.
Eccoci…
Sorrisi: avrei dovuto immaginarlo.
Alzai lo sguardo: la tomba non era del tutto anonima; al centro di un sobrio timpano compariva uno degli stemmi della famiglia.
L’ edificio che ora osservavo aveva la struttura di un piccolo tempio; una porta di ferro con delle piccole aperture lasciava intravedere ciò che si celava all’interno.
Vi era un primo locale sulle cui pareti trovavano posto due lapidi con scritte in ebraico; questo locale introduceva alla stanza principale, vuota, se non fosse per un busto del grande banchiere che dominava l’ambiente.
Alle pareti altre lapidi.
L’insieme del tutto offriva una visione emblematica.
Occorre avvicinarsi alle fessure della porta per scoprire cosa la stanza nasconda, ed anche in una giornata di pieno sole ciò che si scorge è un busto di un uomo in controluce, un volto i cui lineamenti sono indistinguibili, avvolto nella penombra, dal momento che le dimensioni delle aperture del piccolo edificio sono insufficienti per permettere una buona illuminazione dell’interno.
Un piccolo edificio, elegante ma sobrio, quasi anonimo, senza iscrizioni, ed al suo interno la figura di un uomo che se ne sta nella penombra, lontano dalle luci del mondo esterno, quasi indistinguibile.
Nella morte, come nella vita.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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