Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Ho passato circa quattro mesi senza guardare i telegiornali.
Quando a seguito di questo periodo mi è capitato di vederne uno, sono stato colto da una strana e opprimente sensazione.
Un sensazione fisica.
Sono ormai certo che i telegiornali siano strumenti di divulgazione di vibrazioni negative, per usare un termine un po’ evocativo, vibrazioni potenti.
In un articolo di qualche tempo fa si era parlato di eggregore, le forme pensiero che prendono “vita” e sono in grado di influenzare, in un modo per noi non chiaro, i sentimenti e le sensazioni delle persone.
Nel periodo che stiamo vivendo pare che queste forme pensiero negative siano sempre più percepibili, sempre da più persone; pare che l’intensità in cui si manifestano cominci a diventare difficilmente tollerabile, a tratti.
E i telegiornali, sono forse tra i principali divulgatori di queste forme di “negatività”.
Da qualche tempo cerco di osservare con più attenzione queste dinamiche, cerco di comprendere e cogliere le forme con cui si manifestano.
E rifletto anche sul ruolo che la stessa “controinformazione” può avere in questa ottica.
Quando lessi tempo fa l’articolo di Fausto Carotenuto “Terrore a Londra: una prospettiva spirituale “, vi furono dei passaggi che mi fecero riflettere.
Non condivisi alcune conclusioni di questo autore, e a tratti nemmeno la terminologia di cui fa uso, ma non potei fare a meno di riflettere su questi passaggi:
E allora sono proprio quegli stessi circuiti oscuri che ci forniscono puntualmente e dettagliatamente un numero sufficiente di immagini e informazioni – perfino informazioni segretissime – purché coltiviamo la rabbia, il risentimento per i “cattivi” che rovinano il mondo, ed in tal modo entriamo comunque nei vortici e nei “buchi neri” così accuratamente creati nella rete dell’umanità… […] Quanto materiale ci viene fornito dagli stessi media del potere sulle nefandezze del potere, sul suo volto “impresentabile”, sui suoi loschi segreti: lo avete mai notato? Chi vuole cercarlo, trova rapidamente tutto il materiale che gli serve per venire a conoscere da chi viene usata e alimentata la Mafia, chi ha messo le bombe di Piazza Fontana, chi ha messo quelle sui treni, chi c’era dietro la P2, chi ha veramente fatto rapire Aldo Moro, da dove vengono i soldi di certi nostri politici importanti, i soldi ed il potere dei Bush, di Bin Laden, il potere di Clinton, quello di Blair o di Chirac, o di Putin o di Berlusconi, e così via… Il materiale è a disposizione a profusione… basta cercarlo. Migliaia di foto e di racconti vengono fuori al momento giusto sulle torture a Guantanamo, o ad Abu Ghraib, ed escono fuori allegramente da strutture militari per finire sui media del potere… C’è sempre una gola profonda della Cia o di quello che volete pronta a “sbugiardare” uno degli uomini del potere ufficiale…. O interi governi… Si fanno guerre manifestamente prive di motivazioni… Si inventano panzane che vengono smentite facilmente da fatti messi a disposizione di tutti… Le nefandezze vengono apertamente mostrate e sottolineate: vengono eletti in modo chiaramente truffaldino capi di stato e di governo chiaramente inetti, o ridicoli. Si mostrano gruppi di potere nell’atto di dare l’assalto ai forzieri ed alle risorse degli stati. Si dimostra chiaramente l’inutilità di certe guerre, dei milioni di vittime civili “collaterali”. Tutto per spingere “chi è alla ricerca” nella direzione del risentimento per gli uomini che sono i burattini e il volto del potere. […] E’ tutto cibo per alimentare il nostro odio..
A prescindere dalla prospettiva dell’autore, c’è del vero in queste sue considerazioni.
Tutto pare essere studiato per accrescere l’odio e il risentimento, come se una mente occulta avesse previsto anche il trattamento da riservare a “quelli che non se la bevono”, dandogli in pasto un numero sufficientemente grande di informazioni tali da far maturare anche in loro il senso di rabbia e di impotenza.
Occorrerà in tutti i modi resistere a questi sentimenti, e mantenere calma speranza e lucidità.
“Il nuovo secolo americano“ presenta tutti i retroscena storici, politici, economici e filosofici che avrebbero portato agli attentati dell’11 settembre per vie ben diverse da quelle che ci sono state raccontate. (Segue recensione).
I capitoli del film:
LA PAURA ATOMICA – Una premessa fondamentale OSAMA BIN LADEN – Quello vero e quello inventato GEORGE W. BUSH – Un presidente in ostaggio NEOCONS – Un gruppo che viene da lontano I PRECEDENTI STORICI – Guerra e Costituzione PETROLIOe GAS– La nuova geografia mondiale IL COMPLESSO MILITARE-INDUSTRIALE – Una profezia avverata LA GUERRA MEDIATICA – Più importante di quella reale CONTRACTORS – La guerra dei privati LE FORZE OSCURE – Iraq terra di nessuno
Recensione
“Il Nuovo Secolo Americano” è stato presentato alla 31 Mostra Internazionale del Cinema di San Paulo, Brasile, il 26/29 Ottobre 2007. QUI la scheda.
Questa la recensione di Rafael Ferraz apparsa su Cinematoca Blogspot (Brasile). QUI o QUI l’originale.Il Nuovo Secolo Americano, Itália, 2007 ****L’italiano Massimo Mazzucco appartiene sicuramente alla categoria di Michael Moore.
Con “Il Nuovo Secolo Americano” mostra però una maggiore capacità nel trattare una delle più gravi ferite degli Stati Uniti, l’undici di settembre.
L’idea di fondo è che la responsabilità degli attacchi alle Torri Gemelle non sia di Osama bin Laden, ma dello stesso governo locale. Si tratterebbe cioè di un autoattentato, inteso a far considerare “giuste” tutte le azioni che sono poi conseguite, come la guerra in Iraq.
La responsabilità della attuale situazione ricade, secondo Mazzucco, sui neocons, o neoconservatori, già uomini di fiducia del Presidente George H. Bush (1989-1993), andati forzatamente in vacanza dopo l’insediamento dell’avversario Bill Clinton, e tornati con Bush figlio con il proposito di “dominare il mondo”. Sfortunatamente i cowboys non si aspettavano un inquilino della Casa Bianca così debole. Non a caso uno degli uomini del gruppo è Dick Cheney, l’attuale vice-presidente.
Il documentario passa ai raggi X la storia americana, e mostra come dalla guerra Hispano-Americana, passando per i due conflitti mondiali del XX secolo, al Vietnam, alla [I]Guerra del Golfo e all’Iraq, il paese si è sempre approfittato di una presunta forzatura.
Indagando sugli effetti dell’occupazione americana nei “paesi nemici”, il film mette in discussione l’uso della tortura e la distruzione del patrimonio culturale altrui, come è notoriamente accaduto in Iraq. L’interesse per il petrolio del Medio Oriente aiuta abbastanza a capire l’occupazione e la designazione dell’ ”Asse del male”.
“Il Nuovo Secolo Americano” è fortemente basato su documentazione disponibile in Internet.
Se ne serve per ottenere filmati istituzionali e poi criticarli, ma la sua intensa fissazione per il testo scorrevole genera una tale quantità di informazioni che lo spettatore si perde e si stanca facilmente. Anche senza tanti nomi e tante prove, sarebbe comunque difficile non interessarsi a ciò che viene raccontato.
Nemmeno il più accanito sostenitore della terra dello Zio Sam penserebbe a una tale mitragliata di accuse così evidenti come quelle di Mazzucco.
Accettare che i problemi non siano così a portata di mano finisce per risultare molto difficile.
Il regista italiano, che ha un sito di news post-11 settembre, non fa che collocare uno specchio di fronte agli americani, che si vergogneranno nel vedere il proprio riflesso.
Anche con i diversi blocchi non del tutto amalgamati (il film è stato presentato alla Mostra in fase di post-produzione non ancora terminata), “Il Nuovo Secolo Americano” è uno dei lavori più impressionanti sull’analisi dei poteri della più grande potenza economica mondiale.
Cosa che uno straniero, con feroce obiettività, è in grado di percepire nel modo migliore.
“C’era una volta un mago ricco e avaro che possedeva molte mandrie di montoni. Non assoldava pastori né recingeva i pascoli. I montoni si sperdevano nei boschi, cadevano nei burroni e soprattutto scappavano all’avvicinarsi del mago, poiché avevano sentore di quel ch’egli faceva della loro carne e del loro vello. Cosicché il mago trovò il solo rimedio efficace. Ipnotizzò i montoni e suggerì loro per prima cosa che essi erano immortali e che il fatto di scorticarli era eccellente per la loro salute. Poi, suggerì loro che egli era una buona guida, pronta a qualsiasi sacrificio per i suoi cari montoni che non erano più montoni. A questi ultimi suggerii che erano leoni, aquile o perfino maghi. E così il mago visse senza preoccupazioni. I montoni rimanevano sempre accanto alle mandrie, e aspettavano con serenità il momento in cui il mago li avrebbe tosati e sgozzati”.
[gli autori] sono fra coloro che pensano che la deviazione moderna […] deve necessariamente corrispondere a un “piano” ben congegnato, e cosciente per lo meno in coloro che dirigono tale “guerra occulta” […] ci sono (in questo libro) passi che toccano abbastanza da vicino […] certe verità riguardanti la “contro-iniziazione”: è totalmente vero che, in un tal caso, non si tratta di “interessi” qualsivogliano, interessi che possono servire soltanto a muovere volgari strumenti, ma di una “fede” che costituisce “un mistero metapsichico insondabile per l’intelligenza, quand’anche elevata, dell’uomo comune”; e non è meno vero che “esiste una corrente di satanismo nel mondo”
René Guénon scrisse queste parole in un articolo pubblicato sulla rivista “Il velo di Iside”, nel 1936, recensendo il libro “le guerre occulte” di E.Malynski e L. De Poncinis.
Una riflessione questa dell’autore francese che merita molta attenzione.
Quando cerchiamo di capire le motivazioni che muovono coloro che esercitano il potere, non possiamo non pensare al denaro, al potere in sé, al senso di onnipotenza che il decidere per la sorte dei propri simili può dare.
Tutto ovviamente vero, ma vi sono dinamiche che a tutto questo sfuggono.
Guénon parla di una fede, un mistero metapsichico insondabile per l’intelligenza, quand’anche elevata, dell’uomo comune.
La ragione spesso non è sufficiente per poter comprendere appieno l’origine di certi avvenimenti che segnano la storia.
Per alcuni di essi si è parlato di banalità del male, ma ciò che a monte originò i più truci eventi che l’umanità ha conosciuto risulta ancora un mistero insondabile.
…e non è meno vero che “esiste una corrente di satanismo nel mondo…
Una fede.
Il XX secolo ci ha insegnato che la fede e la religiosità sono prerogative degli strati meno istruiti della società, di coloro la cui limitata comprensione spinge a rifugiarsi in superstizioni indimostrabili che danno un senso a tutto quello che la razionalità non sa spiegare.
E ci è stato anche insegnato che la cultura e l’istruzione possono liberare l’uomo da tali superstizioni.
Così l’individuo mediamente colto, libero dalle antiche credenze, comprende che chi detiene il potere, chi ha dimostrato capacità o spregiudicatezze tali da raggiungere le vette del potere, a maggior ragione sarà tra coloro che più sono liberi da tali arcaici condizionamenti.
Tuttalpiù, l’uomo di potere fingerà una finta devozione perché riconoscerà nella religione un ottimo strumento per controllare le masse.
Vi è una lunga tradizione positivista che rilegge tutta la storia delle religioni in tale ottica: strumenti di potere, strumenti di controllo delle masse.
Ciò che invece Guénon suggerisce è che “ai piani alti” vi sia una religiosità, una religiosità alla rovescia, ma pur sempre una fede. Una possibilità.
Indimostrabile.
Ma verosimile.
Se per pura ipotesi prendessimo per vero il pensiero di Guénon, ci troveremmo di fronte ad una élite che segue una fede ben precisa.
Sempre per pura ipotesi, potremmo provare ad immaginare come questa élite si comporterebbe, e quali sarebbero i suoi obiettivi.
Guénon parla di “satanismo”.
Il satanismo di cui si tratta differisce alquanto da quello che popola l’immaginario collettivo, che vede per protagonisti giovani sbandati, musica heavy metal e riti officiati nei cimiteri.
Questa è la parte più coreografica del tutto, non certo marginale, ma il satanismo è essenzialmente una fede con dei fondamenti, con una ideologia, con una logica.
Il satanismo consapevole è il culto di Lucifero, una chiara presa di posizione a favore dell’Angelo che si ribellò al Creatore, quel Creatore giudicato malvagio, in quanto tiranno e plasmatore del mondo materiale, in cui regnano il dolore, la decadenza e le sofferenze.
Lucifero è visto come colui che osò ribellarsi a questo creatore, e la nuova era che si attende sarà posta sotto il suo segno.
Dal momento che il mondo materiale è frutto dell’opera malvagia di un creatore oppressivo, ogni atto che porta alla dissoluzione di questo mondo diviene un “bene”.
Guerre, genocidi, stermini, tutto contribuisce alla dissoluzione di questo mondo destinato alla rovina, tutto aiuta al raggiungimento più rapido della nuova era.
Se, sempre per ipotesi, supponessimo che persone che professano tale fede – e persone del genere, certamente, esistono – avessero anche la possibilità di mettere in opera la loro volontà, cosa vedremmo intorno a noi?
Vedremmo guerre, stermini, genocidi, distruzione.
Vedremmo sofferenze che non riusciremmo a spiegarci, non con la nostra logica di persone comuni.
E si tratterebbe di un culto celebrato nell’ombra, non visibile, perchè la menzogna ne sarebbe tra i fondamenti imprescindibili.
Sarebbe retto essenzialmente sulla menzogna.
Così avremmo capi potenti che parlano di pace mentre scatenano l’inferno in terra, la giustizia verrebbe continuamente menzionata proprio da coloro che della diseguaglianza farebbero la loro bandiera.
Avremmo capi dagli occhi gelidi che dicono di agire per il nostro bene mentre fanno di tutto per rendere le nostre vite miserevoli.
Sarebbe uno scenario spaventoso, a cui non sapremmo dare una spiegazione.
Ora, fuor di metafora, questo scenario spaventoso è quello che ci ritroviamo intorno quando troviamo il coraggio di alzare lo sguardo ed osservare gli eventi che ci circondano.
Un mondo la cui assurdità rischierebbe di mettere a repentaglio la nostra sanità mentale, se solo ci soffermassimo eccessivamente nel riflettere sulle dinamiche che generano questi avvenimenti.
Perchè mancherebbe la logica di fondo.
Ed ancora più nello specifico, la visione di un Guénon una logica, terribile, la fornisce.
Talmente spaventosa che una mente mediamente sana preferirebbe rifugiarsi nel non senso della illogicità.
Una visione che spiegherebbe molte cose, ma indimostrabile.
Perchè non si possono afferrare le ombre.
Ma per quanto chi si muove nell’ombra risulti invisibile, nondimeno dissemina per strada degli indizi.
Indizi che portano ad una sola conclusione.
la deviazione moderna […] deve necessariamente corrispondere a un “piano” ben congegnato, e cosciente per lo meno in coloro che dirigono tale “guerra occulta”
L’idea realizza se stessa per tramite di un procedimento dialettico di tesi, antitesi e sintesi, nel quale la tesi implica un’opposizione, l’antitesi, ma la supera attraverso una determinazione superiore, la sintesi.
Il “popolo” non è mai insorto per sua esclusiva iniziativa. Tutte le grandi rivoluzioni del passato sono state istigate da quei gruppi di potere che in seguito hanno beneficiato del “cambio di guardia”. L’esempio più noto, e non vi è nessun “complottismo” in queste considerazioni, fu quello della rivoluzione francese, in cui la casta dei borghesi aizzò il popolino contro il potere della casta dei nobili decaduti e si sostituì a loro. Il popolo vide semplicemente cambiare i padroni a cui doveva obbedire, con un aggravante per i contadini che videro irrigidirsi le loro condizioni di lavoro; se i nobili decadenti infatti si disinteressavano completamente dei loro possedimenti, lasciati in mano ai contadini che in qualche modo riuscivano a ricavare una minima e misera fonte di sopravvivenza, i borghesi che acquisirono le terre dei nobili vollero che il rendimento dei loro nuovi possedimenti fosse massimo, ed obbligarono chi vi lavorava a dei ritmi insostenibili. In generale il potere accorto cerca di fare in modo che i sudditi non arrivino ad uno stato di indigenza totale, ma vivano sempre in una situazione sofferta e precaria, in cui la paura di perdere anche quel minimo che ne consente la sopravvivenza suggerisce la prudenza e sconsiglia gli atti estremi. Un ulteriore obiettivo di una certa elite illuminata è la diminuzione della popolazione, e si tratta di un programma da lungo in cantiere, risalente alle prime speculazioni di Malthus, precursore di tutta la propaganda odierna della “bomba demografica”. Meno sudditi da controllare, più facile esercitare il potere. Attualmente pare che la tendenza sia opposta, ma vi sono piani ben accurati studiati per invertire questo trend, basti pensare al celebre NATIONAL SECURITY MEMORANDUM NSM-200, la cui stesura vide l’attento contributo dell’onnipresente Henry Kissinger. Quello che viene definito Nuovo Ordine Mondiale sorgerà sulle ceneri di uno scontro tra blocchi contrapposti, uno scontro economico o forse militare, e l’obiettivo sarà il tanto agognato governo mondiale sotto l’egida dell’ONU massonica. Massonica in quanto creazione della massoneria moderna, come gli stessi rappresentanti della libera muratoria non perdono occasione di ricordare. La Cina nel contesto generale gioca il ruolo dell’ antagonista. Si tratta semplicemente dell’applicazione su campo reale della tripartizione degli eventi postulata da Hegel: tesi, antitesi, sintesi. Ovvero, il raggiungimento di un obiettivo finale avviene mediante la creazione di due finti antagonisti, e dalla loro contrapposizione si ottiene il risultato voluto. Secondo alcune correnti di pensiero 500.000.000 di persone è il numero ideale per la popolazione mondiale. Il come si arriverà a questa cifra ce lo spiegano i nipotini di Malthus.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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