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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
23 Settembre 2007

Amero: addio al Dollaro?

“Molti gruppi di lavoro della SPP (Security and Prosperity Partnership) paiono mirare al conseguimento di specifici obiettivi, come definito da un rapporto del 2005 del Council on Foreign Relations, il quale ha presentato un programma per l’espansione dell’accordo della SPP per un’Unione Nord-Americana comprendente Stati Uniti, Canada e Messico, in una nuova forma di governo.”

Nonostante le rassicurazioni dei grandi banchieri e degli “esperti” dell’alta finanza, l’economia americana sta attraversando una fase drammatica.
Da tempo gli Stati Uniti hanno rinunciato alla loro capacità produttiva, totalmente delegata ai paesi esteri che possono offrire una manodopera a basso prezzo, Cina in primis.
Una economia che non produce nulla, basata unicamente sul debito, non può ovviamente reggere in eterno, è un castello di carta destinato a crollare su se stesso.
Il Dollaro è da tempo carta straccia, e la sua posizione dominante si fonda sul fatto che tutte le nazioni lo utilizzano come moneta di deposito, e l’esercito più forte del mondo veglia affinché gli equilibri attuali non mutino.

Con il Dollaro ormai sull’orlo del baratro, giungono voci di manovre curiose, atte a lanciare in circolazione una nuova moneta, che ne prenda il posto: l’Amero.

L’ Amero sarà per il centro-nord America quello che l’euro è stato per l’Europa; sarà adottata da Stati Uniti, Messico e Canada.
Il tutto potrà apparire bizzarro o fantasioso, ma non alla luce di ulteriori progetti da tempo in cantiere, come ad esempio quello della Unione Panamericana, una nuova entità sovranazionale che comprenderà oltre agli Stati Uniti il Canada e il Messico.
Qualche lettura ulteriore renderà più chiara l’aria che tira nel continente nord americano:

17 Settembre 2007

Struttura delle Società Segrete


Tratto dal libro: “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia
Sia il martinista Pierre Mariel, conoscitore indubbio della materia, il nostro Virgilio nel faticoso peregrinare per terre così inospitali.
La classificazione delle società segrete che egli introduce è classica:

– Società segrete inferiori, conosciute dal pubblico, come i primi tre gradi della massoneria, detti azzurri, o i cerchi esterni della Società Teosofica.
Il reclutamento avviene per cooptazione: si tratta perlopiù di gente in buona fede, profondamente convinta di un ideale religioso, filosofico o politico.
I nuovi iscritti vengono studiati e, “se non dimostrano di essere adatti, vengono avviati verso “binari morti”.
Altrimenti vengono orientati verso la seconda categoria di società segrete. […]

– Società segrete intermedie o di quadri.
Veramente segrete, i cui membri sono sconosciuti ai membri delle società segrete di base.
“Il nuovo iscritto è scelto d’autorità.
Un rifiuto da parte sua lo esporrebbe a sanzioni imprevedibili; egli deve, ormai, obbedire perinde ac cadaver (= fino alla morte, divisa gesuitica, N.d.R.) [ … ] la minima indiscrezione, la minima imprudenza sarebbero punite in modo radicale.
Queste società di quadri modificano, secondo le circostanze, i propri nomi, e perfino le proprie strutture.
Perciò non vengono scoperte se non dopo la loro scomparsa o metamorfosi.
Proprio come gli Illuminati di Baviera…
“Questi gruppi lasciano alla minutaglia delle società segrete inferiori le vane attrattive delle ideologie sentimentali.
Si considerano realisti e […] al di là del Bene e del Male […], controllano i meccanismi più importanti degli Stati, così come i grandi organismi mondiali politici ed economici […].
Ma queste associazioni, più che comandare, eseguono.
L’elaborazione del piano spetta alle società segrete di terzo grado.

– Le società segrete superiori che sono completamente sconosciute, ignorate dalle società segrete inferiori e “per le società intermedie costituiscono un soggetto tabù”.
“[…]
Questo stato maggiore internazionale è composto soltanto da un esiguo numero di iniziati […], alcuni di loro vivono, clandestinamente, un’esistenza ritirata, ascetica: nessuno sospetta la loro influenza o addirittura la loro identità.
Tutti questi adepti hanno poteri immensi.
Sembra che siano animati unicamente dalla volontà di potenza o – chi sa? – dalla fede in una missione universale […].
Le società segrete superiori lavorano con le “forze irrazionali che, con una certa approssimazione, si chiamano magia, occultismo […].
Esse lasciano ai profani (o agli sciocchi) le caricature di queste forze formidabili.
Liberandosi da ogni sentimentalismo, hanno separato il buon grano dal loglio, cioè la superstizione dalla realtà”.

Articolo completo

______________________________

“Ricorderemo ancora, senza insistervi oltre misura, un altro significato di carattere più particolare […]: l’utilizzazione, per farle concorrere alla realizzazione dello stesso piano d’insieme, di organizzazioni esteriori, inconsapevoli come tali di questo piano, e apparentemente opposte le une alle altre, sotto una direzione “invisibile” unica, la quale è – essa – al di là di tutte le opposizioni.
[…]. In se stesse le opposizioni, per l’azione disordinata che generano, costituiscono di fatto una specie di “caos” (assumendolo in qualche modo come la “materia” su cui si esercita l’azione dello “spirito” rappresentato dalle organizzazioni iniziatiche dalla natura più elevata e più “interiore”) alla realizzazione dell’ordine” generale […]. Perché le cose siano effettivamente così, occorre che ciò che presiede all’ordine” adempia, nei confronti del mondo esteriore, la funzione di “motore immobile”

René Guénon

 

11 Settembre 2007

11 Settembre – l’inganno


“L’individuo è in difficoltà quando viene  faccia a faccia con una cospirazione così enorme che non può credere che esista."
J. Edgar Hoover, ex direttore dell’FBI, sulla cospirazione del Nuovo Ordine Mondiale

11 Settembre 2001.
Sei anni fa, il giorno che cambiò il mondo, come è stato da allora ricordato.
19 arabi suicidi armati di taglierini umiliano la più grande potenza militare della storia.
I caccia più veloci del pianeta restano fermi a guardare mentre degli aerei dirottati svolazzano in lungo e in largo per i cieli statunitensi.
Vengono colpiti e cadono i due grattacieli più rappresentativi di New York,crollano in perfetta verticale, alla velocità di caduta libera, quasi si trattasse di una demolizione controllata.
Cade anche un terzo grattacielo, non colpito da nessun aereo, sempre in perfetta verticale.
La mente criminale che organizza tutto questo è un folle miliardario saudita che vive nelle caverne, che odia l’occidente.
E l’FBI individua subito i colpevoli.
Il passaporto di un terrorista viene trovato intatto tra le macerie del WTC da un agente dell’ FBI di passaggio.
Queste non sono fantasie di qualche complottista incallito, o di qualche scrittore di fantapolitica dalle dubbie capacità.
Questa è la versione ufficiale che il governo americano ha fornito degli eventi di quel giorno.
E che nessuno per anni ha potuto mettere in discussione, pena l’arruolamento tra l’esercito dei "terroristi".
Ma basterebbe il buon senso, in primis, per rendersi conto dell’assurdità e delle bugie che il governo americano ha propagandato.
E, a seguito, una attenta analisi, che conferma che quel giorno le cose non andarono proprio come ci viene raccontato.
Mi piacerebbe sapere anche altri pareri, a proposito.

Voi che ne pensate degli eventi di quel giorno?

 


 


l’analisi più accurata
l'analisi più completa sull'11 settembre

 Inganno Globale
guarda Inganno Globale

il primo film italiano sulle
bugie dell’ 11 Settembre

31 Luglio 2007

Creare la realtà

“Ora siamo un impero, e quando agiamo creiamo la nostra propria realtà.
E mentre voi studiate questa realtà, coscienziosamente, noi agiamo di nuovo, creando un’altra realtà, che adesso dovete studiare di nuovo, ed è così che vanno le cose.
Noi siamo gli artefici della storia.”
Alto funzionario della Casa Bianca, citato da Ron Suskind, giornalista del Wall Street Journal.

“Dichiarare deliberatamente delle bugie mentre si crede genuinamente che siano vere, dimenticare tutto quello che è diventato non conveniente, e poi, quando diventa nuovamente necessario, tirarlo fuori dal dimenticatoio giusto per il tempo che è necessario, negare l’esistenza della realtà obiettiva e allo stesso tempo fare fronte alla realtà che viene negata…”
George Orwell, a proposito del Bispensiero.

Si veda anche : America di Bush e Oceania di Orwell

28 Luglio 2007

La fine delle risorse, ovvero propaganda

“Se una Peste Nera potesse diffondersi in tutto il mondo una volta in ogni generazione, allora i sopravvissuti potrebbero procreare liberamente senza rendere il mondo troppo affollato.
La cosa potrebbe essere spiacevole, e allora?”
B. Russell: Impact of Science on Society, 1951

Nel 1972 un gruppo di scienziati, imprenditori, studiosi, conosciuto con il nome di Club di Roma pubblicava un rapporto dal titolo emblematico, destinato a divenire una sorta di Bibbia laica nel corso dei decenni successivi.
Il libro in questione si intitolava “I limiti dello sviluppo“, e in esso veniva espressa somma preoccupazione per l’uso che l’umanità stava facendo delle risorse del pianeta.
Il rapporto prevedeva scenari apocalittici, e gli studiosi preoccupati cercavano di esporre le loro soluzioni per evitare il collasso del pianeta Terra.
E qui già emergeva una questione interessante: non era la sorte del genere umano a preoccupare gli studiosi, ma quella del pianeta.
Infatti, la soluzione che emerge tra le righe del rapporto non punta verso un rapporto più ragionato dell’uomo nei confronti della terra che lo accoglie e lo sostiene, ma indica quale soluzione la riduzione drastica del genere umano.
Aurelio Peccei, fondatore del club,espresse chiaramente questo concetto:

“Cercando un nuovo nemico contro cui unirci, pensammo che l’inquinamento, la minaccia dell’effetto serra, della scarsità d’acqua, delle carestie potessero bastare …
Ma nel definirli i nostri nemici cademmo nella trappola di scambiare i sintomi per il male.
Sono tutti pericoli causati dall’intervento umano …
Il vero nemico, allora, è l’umanità stessa”.

Il vero nemico di questi luminari è l’umanità stessa.
Io che scrivo, voi che leggete, per essere ancora più chiari.
Il Club di Roma fu un gruppo di lavoro sostenuto dai capitali dell’alta finanza e legato a doppio filo con strutture militari quali la Nato.
Peccei fu per trenta anni a capo del Consiglio Economico dell’Istituto Atlantico, una succursale civile della Nato, e fu a lungo tra i maggiori dirigenti della Fiat di Gianni Agnelli.
Secondo lo studioso dr. John Coleman:

“il Club di Roma è un gruppo di copertura, un matrimonio tra i grandi investitori anglo-americani e delle vecchie famiglie oligarchiche europee. La chiave per la riuscita del controllo globale sta nella capacità di provocare e quindi di gestire grandi crisi economiche”

Il Club di Roma viene finanziato dall’istituto German Marshall Fund, un nome alquanto neutro che non richiama oltremodo l’attenzione.
I suoi membri, tra i quali molti appartenenti anche alla NATO ed al Club di Roma, comprendono tra gli altri David Rockefeller, Gabriel Hague della compagnia Hanover Trust, Milton Cage presidente della Ford Foundation, il principe Filippo di Inghilterra, mr. B.R. Gifford, presidente dell’Istituto Russel Sage Foundation, Guido Goldman dell’Aspen Istitute.
Il German Marshall Fund finanziò per cinque anni anche la Nato.
L’aspetto interessante dell’operato del club di Roma consiste nel fatto che la sua propaganda è riuscita a fare breccia nelle menti delle persone informate e maggiormente sensibili alla sorte del nostro pianeta.
Vi sono infatti diversi tipi di propaganda.
Vi è la propaganda dozzinale, di basso livello, studiata per raggiungere gli strati meno istruiti della società, e a questa categoria appartiene ad esempio la propaganda attentamente pianificata da Goebbels nel Terzo Reich, e vi è poi la propaganda concepita per le persone “colte”, costruita appositamente per fare breccia sui sentimenti migliori delle persone, e sfruttarli per fare passare il proprio messaggio.

Il problema dell’inquinamento infatti è un problema reale, così come è alquanto logico che l’ecosistema ha un suo equilibrio che tende a ripristinarsi da solo quando subisce delle variazioni eccessive.
I gruppi di studio mondialisti come il Club di Roma, partendo da una analisi della situazione arrivano a proporre quale soluzione al problema quello che è il loro vero obiettivo.
In questo caso abbiamo un problema reale, quello ambientale, usato come scusa per esporre un programma preciso, ovvero la riduzione della popolazione mondiale.
Queste elite agiscono spinte innanzitutto da un odio profondo nei confronti del genere umano, o per meglio dire, nei confronti degli elementi sacrificabili del genere umano, ovvero tutti coloro che non fanno parte del loro circolo elitario.
E la loro propaganda ha avuto un successo enorme, proprio negli strati “colti” della popolazione, esattamente come avevano pianificato.

si veda anche: Bilderberg and Club of Rome