Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
“Pensiamo che è opportuno, importante educarsi al valore della libertà, al valore della democrazia. Quindi andiamo a rivisitare queste scuole, queste scuole disastrate dove l’educazione civica non si insegna, dove in fondo si pensa che educare un essere umano a diventare cittadino sia un perdita di tempo… meglio l’ora di religione. Ma io dico che c’è un’ altra religione! C’è la religione civile! La religione degli italiani! La religione dei cittadini!”
Avv. Gustavo Raffi, Ven.mo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia
Leviatano: La traslitterazione di una parola ebraica, di incerto significato. In Sal 104:26 è chiaramente un (grande) animale del mare. È usata in senso metaforico di nazioni o re potenti in Sal 74:14 (Egitto), Is 27:1 (Assiria e Babilonia) e Ez 29:3-5 (Egitto).
Il Leviatano è il nome di un terribile mostro marino citato nella Bibbia.
Il filosofo Thomas Hobbes userà questo nome per dare il titolo a un celebre trattato (Londra 1651) di filosofia politica, in cui viene giustificato lo Stato assoluto. Il potere dello Stato è infatti paragonato alla forza del terribile mostro descritto da Giobbe, ed è necessario per mantenere la pace e la convivenza tra gli uomini.
I dont have to sell my soul He’s already in me I dont need to sell my soul He’s already in me I wanna be adored I wanna be adored Adored…
La canadese Red Pill Press ha recentemente pubblicato il libro dello psicologo Andrew M. Lobaczewski, intitolato Political Ponerology [Ponerologia politica, ndT] nel quale l’autore spiega sulla base di proprie osservazioni come durante i suoi anni di lavoro clinico in Polonia abbia notato un’alta correlazione fra gli atti che molta gente etichetterebbe come “cattivi” e varie patologie.
La classificazione diagnostica più adatta per questi individui nel moderno gergo psicologico sarebbe sociopatico, la cui più importante caratteristica è l’apparente assenza di una coscienza o empatia in relazione agli altri esseri viventi.Lobaczewski e alcuni dei suoi colleghi est-europei che lavoravano sotto l’impero sovietico decisero di intraprendere questo studio ad un livello più alto e investigarono il ruolo che la sociopatia giocava nel governo, negli affari e in altri gruppi sociali.
La Ponerologia politica (dalla parola greca poneros, male) è una scienza sulla natura del male adattato per scopi politici che all’estremo di una più vasta scala risulta in una patocrazia.
La ricerca indica che i sociopatici si trovano in tutte le razze, etnie e religioni e che nessun gruppo è immune ad essi.
I sociopatici costituiscono, secondo l’autore, circa il 6% della popolazione in qualsiasi gruppo. L’editore di Red Pill afferma che “Political Ponerology è un libro che offre un orribile sguardo dentro la struttura sottostante ai nostri governi, le nostre corporazioni più grandi, e anche il nostro sistema giudiziario”.
Dopo aver letto questo libro, una gran quantità di domande assillanti sulle linee di condotta e le pratiche dei funzionari governativi e aziendali hanno cominciato a trovare una spontanea risposta dato che le analisi di Lobaczewski vanno al cuore del perché il governo degli Stati Uniti sia divenuto un’impresa criminale che fa di tutto per dominare il mondo e per annichilire grandi quantità di esseri umani sia all’interno che nel mondo. [….]
Innanzitutto Lobaczewski fa notare che le società sono più vulnerabili al male nei tempi buoni. “Nei tempi migliori”, scrive, “la gente perde di vista il bisogno di una profonda riflessione, di introspezione, di conoscenza degli altri, e di una comprensione delle complicate leggi della vita”. […]
“Durante i tempi buoni, la ricerca della verità diventa scomoda perché rivela fatti sconvenienti”.
D’altra parte, afferma, “La sofferenza, lo sforzo e l’attività mentale durante i periodi di amarezza imminente portano ad una progressiva, generalmente elevata, rigenerazione dei valori perduti, che risulta nel progresso umano”.
Al contrario, “Il ciclo di tempi felici e pacifici favorisce un assottigliamento della visione del mondo e un incremento dell’egocentrismo…”.
[…]
È esattamente in quei tempi di ego-delirio che le nazioni si sottopongono sorde, mute e cieche a sociopatici senza coscienza che le seducono in pratiche e politiche letali per esse stesse e per il resto del mondo.
La mancanza di riflessione produce per definizione esseri umani privi di discernimento.
[…]egli sottolinea che i cosiddetti individui “normali” non possono comprendere la mente o il comportamento del sociopatico e sono quindi particolarmente vulnerabili ad esso – da qui il motivo principale per scrivere un libro sulla Ponerologia, esattamente per informare i non-sociopatici sulla patologia. L’autore usa il termine “spellbinders” [incantatori, ndt] per descrivere gli incantatori di serpenti psicologici che sembrano saggi, illuminati pensatori/politici, anche attivisti che si presentano come i possessori di conoscenze basate su ricerche svolte unicamente da loro o su informazioni ottenute attraverso canali straordinari ai quali nessun altro ha accesso. […]
Tuttavia l’autore avverte il lettore che i nostri stessi processi inconsci possono portarci a bloccare le “bandiere rosse” che potrebbero saltar fuori quando si ha a che fare con dei sociopatici.
“I processi psicologici inconsci superano il ragionamento cosciente, sia nel tempo che nell’interesse, il che rende possibili molti fenomeni psicologici”.
Così il rifiuto che proibisce ad alcuni individui di vedere le verità più oscure in ciò che un sociopatico cerca di promuovere, ad es. “Il nostro governo non ci farebbe mai del male; il nostro governo ha nel cuore i nostri migliori interessi; nessun presidente potrebbe sfuggire a questo; il principio della legge è ancora al lavoro in America; il fascismo non potrebbe attecchire qui; il governo degli Stati Uniti non può avere orchestrato gli attacchi dell’11/9; se l’11/9 fosse stato orchestrato dal governo degli Stati Uniti, troppa gente dovrebbe essere coinvolta per mantenere ciò segreto”, e così via all’infinito.
[…]
L’autore afferma che “una rete sempre più forte di psicopatici e individui correlati inizia gradualmente a dominare, oscurando gli altri”.
La situazione degenera rapidamente in una patocrazia, o un sistema dove una piccola minoranza patologica prende il controllo di una società di gente normale.
L’editore del libro, Laura Knight-Jadczyk, nelle sue note a piè di pagina non esita a indicare Karl Rove, Disk Cheney e Donald Rumsfeld, sotto l’insegnamento di Leo Strauss, come i principali attori nella patocrazia americana del ventunesimo secolo.
Tragicamente, secondo l’autore, “La patocrazia progressivamente paralizza ogni cosa (e) … progressivamente si intromette ovunque, soffocando tutto”.
[…]
Political Ponerology è un lavoro di inestimabile valore che ogni essere umano proteso alla coscienza dovrebbe leggere, non soltanto per la sua esposizione della patologia degli individui che attualmente comandano il governo degli Stati Uniti, ma anche per la luce che potrebbe fare sugli individui a noi più vicini, alcuni dei quali potrebbero essere amici, compagni attivisti, leader civici o negli affari.
Lo scopo del libro non è incitare alla paranoia, ma coltivare il discernimento e rafforzare la nostra fiducia nella nostra innata intuizione allo scopo di navigare tra le deprimenti manifestazioni del male che ci circondano nel ventunesimo secolo.
Ho sempre sostenuto che vi sono due tipi di persone, tra coloro che si astengono dal voto.
Innanzitutto ci sono gli indifferenti, quelli che non si interessano minimamente delle questioni politiche del paese, quelli che badano solo al “loro orticello”, come si suol dire, e pensano esclusivamente a tirare avanti, incuranti delle questioni che reputano troppo al di fuori della loro portata.
E poi ci sono quelli che giungono alla decisione del non voto a seguito di un lungo percorso, sofferto, un percorso fatto di febbrile ricerca delle informazioni più nascoste, nel tentativo di cogliere i retroscena di quel grande gioco che il potere inscena sopra le nostre teste.
Capita che giunti ad un certo punto di questa ricerca, ci si renda conto che le varie fazioni politiche altro non sono che specchietti per le allodole, un teatro di pupazzi, a volte consapevoli, altre volte no, messo in piedi dai maestri burattinai per tenere occupata la plebe, mentre essi si dedicano alle loro attività protetti dall’ombra.
Perché è importante che il popolo sia occupato, e diviso, e abbia di che discutere.
Così, queste due differenti tipologie di non-votanti giungono alle medesime conclusioni, con la differenza che “gli indifferenti” hanno compreso, involontariamente o meno, la reale essenza del potere con meno sforzi, in questo dimostrandosi più accorti degli “informati”.
Perché l’umanità è divisa in tre livelli, come diceva il dottor Butler:
– vi sono quelli che decidono, e che pochi conoscono.
– vi sono quelli che eseguono, utili nel prendersi applausi o pomodori a seconda delle stagioni.
– vi è il “popolo” che subisce le scelte dei primi, e le attribuisce ai secondi.
Ed è utile fino ad un certo punto prendersela con questi ultimi, la Casta, come è stata recentemente ben definita da Gian Antonio Stella, poiché chi realmente decide mai subisce le ire degli sfruttati.
Per chiudere in bellezza, lascio un omaggio all’unica Casta degna di essere celebrata.
“La putrefazione è così efficace che distrugge la vecchia natura e la vecchia forma dei corpi in decomposizione, li trasmuta in un nuovo stato dell’essere per dar loro un frutto completamente nuovo. Tutto ciò che vive, muore; tutto ciò che è morto si putrefà e trova nuova vita” (Pernety, 1758)
……Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l’occidente né l’oriente possono saziare; loro soli bramano possedere con pari smania ricchezza e miseria.
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove hanno fatto il deserto, quello chiamano pace. Publio Cornelio Tacito, Vita di Agricola, 98 d.C.
Ciò che è in gioco è molto più di una piccola nazione, è un grande progetto — un nuovo ordine mondiale.. per realizzare le aspirazioni universali dell’umanità.. basato su princìpi condivisi e sulla regola della legge.. L’illuminazione di migliaia di punti di luce.. I venti del cambiamento sono tra noi adesso. George Bush Sr ,1991
Give me something to breathe give me a reason to live
…Io penso che la natura della rivoluzione definitiva che abbiamo di fronte sia precisamente questa: siamo sul punto di sviluppare una serie di tecniche che consentiranno all’oligarchia al potere – che è sempre esistita e probabilmente sempre esisterà – di spingere le persone ad amare la propria schiavitù. Questa è, io credo, una rivoluzione di malvagità definitiva, ed è un problema al quale mi sono interessato per molti anni e su cui ho scritto 30 anni fa un romanzo, Mondo Nuovo, che descrive una società in cui vengono utilizzati tutti gli strumenti disponibili – e alcuni degli strumenti che allora immaginavo sarebbero stati disponibili nel futuro – prima di tutto per standardizzare la popolazione, appiattendo le fastidiose diversità tra gli esseri umani, per creare, diciamo così, modelli di esseri umani prodotti in serie e organizzati in un sistema di classi basato sulla conoscenza scientifica.
Da allora mi sono interessato sempre di più a questo problema e ho notato con crescente raccapriccio che un gran numero delle previsioni che sembravano pura fantasia quando le feci 30 anni fa, si sono poi realizzate o sono sul punto di realizzarsi. Un gran numero delle tecniche di cui parlavo sembrano essere già utilizzate. E sembra che vi sia una corsa generale verso questa rivoluzione definitiva, un sistema di controllo attraverso il quale è possibile far piacere alla gente una situazione che, secondo i normali standard, non dovrebbe piacergli affatto. Questo “apprezzamento della schiavitù”… questo sistema, come dicevo, è in evoluzione da anni e io sono sempre più interessato in ciò che sta avvenendo. Vorrei brevemente paragonare la parabola descritta in Mondo Nuovo con un’altra parabola più recente, quella descritta da George Orwell nel suo libro 1984. Orwell scrisse il suo libro tra il 1945 e il 1948, nel momento in cui il regime di terrore stalinista era al suo apice e subito dopo il crollo del regime hitleriano. Il suo libro, per il quale ho una grande ammirazione – è un libro che rivela un grande talento e un’inventiva straordinaria – mostra una proiezione nel futuro del passato recente – di ciò che per lui era il passato recente – e dell’immediato presente; una proiezione nel futuro di una società in cui il controllo è interamente esercitato con il terrore e con continui attacchi alla mente e al corpo degli individui. Il mio libro, invece, fu scritto nel 1932, quando esisteva solo una forma di dittatura moderata, quella di Mussolini, quindi non era neppure sfiorato dall’idea del terrorismo; io ero perciò libero, in modi in cui Orwell non poteva esserlo, di immaginare altri metodi di controllo, metodi non violenti. Sono incline a pensare che le dittature scientifiche del futuro – e io credo che ci saranno dittature scientifiche in molte parti del mondo – saranno più vicine allo schema di Mondo Nuovo che a quello di 1984. Non certo perché i dittatori scientifici abbiano velleità umanitarie ma semplicemente perché lo schema di MN è molto più efficiente dell’altro. Sempre che si riesca a convincere le persone a dare il proprio consenso allo status in cui vivono. Uno status di servitù, in cui le loro diversità vengono annullate e asservite ai metodi di produzione di massa a livello sociale; se si riesce a fare questo, allora si otterrà, probabilmente, una società molto più stabile e duratura.
Una società controllabile molto più facilmente di una in cui il controllo sia garantito solo da manganelli, plotoni d’esecuzione e campi di concentramento…
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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