Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Second Life? A casa di amici ho vissuto un incubo. Avevano tutti i pc accesi, uno a testa, e per tutto il giorno. Ognuno di loro aveva un avatar all’interno di “quel luogo”…mi sono sembrati ZOMBI. ma non quelli che vedevo nello schermo, i loro cloni secondlife, ma quelli che erano davanti a me in CARNE ED OSSA.
Forse lo scritto a cui tengo di più tra quelli qui presenti è il primo epilogo alla saga del “Più reale del reale”. Credo che la virtualità sia l’aspetto caratterizzante dei nostri tempi, la direzione verso cui gli eventi stanno spingendo. E vi starebbe di sfondo una riflessione ancora più profonda, riguardo alla smaterializzazione verso cui il mondo moderno si sta dirigendo. La virtualità sta sostanzialmente prendendo il posto del mondo “reale”, o almeno di quello che noi crediamo reale; dopo la morte della metafisica e delle sue allusioni ad un mondo “più vero”, un mondo superiore, ora lentamente sta decadendo anche il mondo fisico, sostituito da una sua rappresentazione fittizia, una metafisica alla rovescia. Second Life è il celebre, ormai, “gioco” che sta conoscendo un successo enorme, specialmente negli Stati Uniti, che come noto dettano le tendenze che di lì a poco raggiungono anche il vecchio continente. Come noto l’essenza di Second Life è la costruzione di un alter ego virtuale, che si muoverà in un mondo virtuale popolato da milioni di ulteriori alter ego. Un mondo dove le possibilità che la vita reale ha negato possono venire realizzate. Sarebbe forse inutile chiedersi ora cosa ci sia di “vero” in tutto questo, la stessa parola realtà ormai ha perso il suo intrinseco significato, ma vi è comunque un alone inquietante che avvolge il tutto. Persone che passano le loro giornate stressate dal lavoro e dagli impegni quotidiani che una volta giunte a casa entrano nella rete per iniziare una seconda vita più gratificante. La smaterializzazione di quello che del reale restava pare essersi così conclusa. Seconda vita, o forse ultima forma di vita?
I have chosen, I bleed for Mankind Watch me die, I am the God in Man I defied the Father, on his throne of gold Now I’m captured here in chains And he sends his eagle down to feast again On the banquet of my flesh
Prometheus the Fallen One, Virgin Steele
Dopo aver ingaggiato molte cruente battaglie contro i demoni della città di Dite, Lucifero-Prometeo dovette essere liberato… Io vidi aprirsi la porta d’acciaio dell’orribile segreta: il guardiano gli cedette il passo… Scene tremende dell’oscura dimora, eventi inauditi, inimmaginabili, cose che gli abitanti della terra ignorano… Lucifero è il Guardiano della Porta e delle Chiavi del Santuario, affinchè non penetrino in esso se non gli unti che posseggono il Segreto di Hermes… Il Christos-Lucifero degli gnostici è il Dio della Saggezza sotto diversi nomi, il Dio del nostro pianeta Terra senza alcuna ombra di malignità, dal momento che è uno con il Logos Platonico… Prometeo-Lucifero è il Ministro del Logos Solare ed il Signore delle Sette Dimore dell’Ade…
Lucifero è certamente lo Spirito dell’illuminazione spirituale dell’umanità e della libertà di scelta, oltre che, metafisicamente, la torcia dell’umanità; nel suo aspetto superiore il Logos, nel suo aspetto inferiore l’avversario; il divino e incatenato Prometeo; l’energia attiva e centrifuga dell’universo; fuoco, luce, vita, lotta, sforzo, Coscienza, libertà, indipendenza, ecc., ecc.
Prometeo alla conquista del virtuale, luciferiani alla riscossa.
Stay tuned.
…a beauty impossible to define, a beauty impossible to believe…
Recentemente l’azienda Dove, specializzata in prodotti per la cura e la bellezza del corpo, ha promosso una campagna pubblicitaria dal nome “per la bellezza autentica”. Scopo di tale operazione, tra le altre cose, è il mettere in guardia contro i rischi derivanti da una eccessiva idealizzazione dei canoni estetici “irraggiungibili” continuamente proposti dai media, che divengono una vera e propria ossessione per molti in una epoca in cui l’esteriorità è divenuta il paradigma assoluto per la valutazione delle persone. Il breve spot che accompagna tale campagna, divenuto alquanto celebre, mostra una ragazza mediamente bella, con i suoi umani difetti – di cui nessun essere umano è esente – sottoposta ad una sessione di trucco, ed in seguito in una serie di clip accelerati vengono evidenziate le operazioni di fotoritocco mediante le quali l’immagine ottenuta viene perfezionata con un apposito programma di modifica. L’immagine così ottenuta è pronta per essere utilizzata quale veicolo pubblicitario e riprodotta in serie. La campagna in questione offre numerosi spunti di riflessione, non ultimo il condizionamento con il quale i mezzi di comunicazione propongono come standard di bellezza modelli non solo irraggiungibili per la maggioranza delle persone, ma addirittura inesistenti. La ragazza che alla fine del processo appare sul cartellone pubblicitario infatti nella realtà non esiste, è frutto di sapienti e attenti ritocchi. Nello stesso modo la quasi totalità delle immagini di modelle e modelli che compaiono nelle riviste che fanno tendenza e dettano gli stili da seguire subiscono lo stesso processo, ogni “difetto” viene corretto, ogni particolare che incarna i canoni di bellezza contemporanei viene accentuato.
Sono immagini di persone non-reali, non solo in quanto nella realtà quotidiana tale condizione di totale assenza di difetti è impossibile da raggiungere per chiunque, ma proprio perché a seguito dei ritocchi il risultato finale rappresenta un qualcosa che materialmente non esiste. Ma vi è un ulteriore spunto che emerge. Pur non-reali, tali canoni di bellezza non sono concepiti come tali. Agli occhi di chi si confronta con tali immagini, infatti, tale perfezione viene concepita quale punto di arrivo della “realtà”. Nel loro incarnare un ideale di bellezza, divengono più reali della realtà stessa. Nell’antichità i canoni di bellezza venivano idealizzati e rappresentati per mezzo di statue e opere pittoriche, e proprio questo le poneva di fronte al fruitore senza ambiguità; erano ideali che si materializzavano, erano una rappresentazione di una realtà – irreale, una realtà di un altro livello dell’essere, in quanto non facente parte del mondo terreno. Le immagini odierne invece non risolvono la questione di tale ambiguità, ma la accentuano, poiché pur non- reali sono proposte quali tali. Più reali del reale.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
Continuando la tua permanenza nel sito, acconsenti all'utilizzazione dei cookies. Maggiori informazioni
Le impostazioni dei cookies in questo sito sono impostate in "accetta i cookies" per offrirti una navigazione migliore.
Se continui ad utilizzare questo sito senza cambiare le tue impostazioni sui cookies o se clicchi "Accetto" qui sotto dichiari di accettare tali termini.
Commenti