Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Miley Cyrus, 16 anni, idolo delle bambine americane.
Per molte persone dei nostri tempi le parole bene e male sono solo due concetti relativi, due astrazioni a cui solamente l’osservatore può attribuire una particolare valenza, a seconda della sua sensibilità.
E sull’essenza di queste due “idee” si discute da millenni, alla ricerca della loro origine, del loro senso, delle loro reali caratteristiche.
Qualunque cosa sia il male, quel che è certo è che la sua preda più ambita è l’innocenza.
Corrompere ciò che è puro, lordare ciò che è immacolato, appropriarsi di ciò che ancora non si è formato per portarlo sulla propria strada.
Emily Reaves.
Con Noah Cyrus ,sorella di Miley, è protagonista di uno show per bambini visibile su Youtube.
Kerli è una giovane e promettente cantante estone, la cui immagine ben riassume le ultime tendenze dell’immaginario adolescenziale.
Innocente e sensuale nello stesso momento, si muove all’interno di un universo neogotico ed onirico, un universo in cui il simbolismo più inquietante si palesa per vie per nulla velate, secondo le ultime tendenze tipiche delle proposte commerciali della musica giovanile.
Il video “Walking on air” rappresenta a tal proposito un esempio davvero esplicito, una vera e propria sintesi di tutti gli elementi riconducibili alla manipolazione della mente ed allo svuotamento della personalità.
Come nel caso di Lady Gaga, il simbolismo presente assume connotati talmente palesi che non è necessario soffermarsi eccessivamente nella loro disamina.
Le immagini che seguono, tratte dal videoclip in questione, riportano parte della simbologia utilizzata, tutta incentrata sul tema del controllo mentale e psicologico.
I più curiosi potranno sbizzarirsi nel trovare ulteriori riferimenti.
La bambola con le fattezze di Kerli, simbolo della sua anima e della sua personalità.
Kerli guarda la televisione, ma è lei l’osservata.
“Questa stanza non ha più pareti, ma alberi”… Per l’ombrello si veda Rihanna.
La farfalla non poteva mancare.
L’uccellino nella gabbia, la condizione di schiavitù.
Lo specchio, la personalità nascosta.
La marionetta. Evidente.
Ancora la farfalla.
Kerli al risveglio trova i fili che escono dai suoi polsi. Era solo un sogno?
In questo blog è stato più volte sostenuto che uno dei migliori modi per individuare gli etat d’esprit diffusi nella nostra società è quello di seguire con attenzione l’evolversi della cultura popolare, e dell’industria musicale in particolare.
Inoltre, il cercare tracce di particolari rimandi simbolici celati all’interno delle produzioni musicali studiate per le giovani generazioni, e non solo, è attività stimolante, che può offrire molte soddisfazioni.
Negli ultimi tempi, però, tale divertimento viene sempre meno.
Il motivo è semplice: se fino a qualche anno fa occorreva cercare con attenzione i vari riferimenti celati nel contesto, attualmente un certo simbolismo “esoterico” viene addirittura ostentato.Si è già visto il caso di Rihanna e del suo mentore Jay Z, ma a rubare la scena in questo periodo, per meriti acquisiti sul campo, è sicuramente Lady Gaga.
Lady Gaga, nata Stefania Gabriella Germanotta, è stata la cantante esordiente che ha raccolto il maggior successo nel 2009, lanciata in grande stile dalla sua casa discografica e da MTV senza badare a spese, per quanto riguarda il marketing.
Con Lady Gaga ogni disamina approfondita ha poco senso, dal momento che mai come nel suo caso è sufficiente “guardare le figure”. Si rimanda a tal proposito ai due articoli che il sito the Vigilant Citizen le ha dedicato, Lady Gaga, The Illuminati Puppet e Lady Gaga, The Illuminati Puppet – part 2.
Gli articoli sono in inglese, ma risultano comprensibili anche per chi ha poca familiarità con l’albionico, dal momento che, come si diceva, le immagini sono più che sufficienti.
Lady Gaga seduta su un trono massonico. Così ci toglie tutto il divertimento.
L’imminente concerto di Beyoncé in Egitto ha sollevato non poche polemiche. I politici conservatori non sono entusiasti di ospitare la popstar che “appare nuda nei suoi video” e che viola le norme della legge islamica.
La Corte di Strasburgo dice no al crocefisso in classe.
La Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo, esaminando il ricorso presentato dalla signora Soile Lautsi, di Abano Teme, ha stabilito che l’esposizione del crocifisso in classe “e’ contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e con il diritto dei bambini alla liberta’ di religione”.Le autorità egiziane stanno decidendo se permettere o meno alla cantante Beyoncé di esibirsi nel loro paese, dal momento che l’immagine dell’artista potrebbe essere offensiva nei confronti della sensibilità e la moralità del popolo egizio.
Nel frattempo, la corte europea dei diritti dell’uomo (ed è già di per sé assai inquietante il fatto che un qualcosa denominato “corte europea dei diritti dell’uomo” possa decidere sugli usi e costumi del popolo italiano), sentenzia che l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche potrebbe essere offensiva nei confronti degli alunni che professano altre religioni.
Agli occhi del pensiero occidentale politicamente corretto, il primo è un caso di palese e retrograda censura, mentre nel secondo caso ci si trova di fronte ad un atto di libertà.
Per chi scrive, le due decisioni sono del tutto equivalenti.
In entrambi i casi si tratta di vietare l’esposizione di un qualcosa che si ritiene possa risultare offensivo alla sensibilità di un gruppo di persone.
Con la differenza che i filantropi di Strasburgo sanno vendersi assai meglio dei conservatori egiziani, e sanno anche darsi nomi assai più esotici.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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