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rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
17 Novembre 2009

Su sfondo rosa

Miley Cyrus, 16 anni, idolo delle bambine americane.

Per molte persone dei nostri tempi le parole bene e male sono solo due concetti relativi, due astrazioni a cui solamente l’osservatore può attribuire una particolare valenza, a seconda della sua sensibilità.
E sull’essenza di queste due “idee” si discute da millenni, alla ricerca della loro origine, del loro senso, delle loro reali caratteristiche.
Qualunque cosa sia il male, quel che è certo è che la sua preda più ambita è l’innocenza.
Corrompere ciò che è puro, lordare ciò che è immacolato, appropriarsi di ciò che ancora non si è formato per portarlo sulla propria strada.

Emily Reaves.

Con Noah Cyrus ,sorella di Miley, è protagonista di uno show per bambini visibile su Youtube.

Noah Cyrus, 9 anni, con Emily Reaves, 8 anni.


Articoli su Miley Cirus su Pseudo-occult media:

The Cyrus Monarch Gene Pool and The Noah and Emily Show
The Cyrus Monarch Gene Pool and The Noah and Emily Show Part II(articoli in inglese, ma, ancora una volta, le immagini dicono più del testo)

23 Settembre 2009

Cyber topi e apprendisti stregoni

 

A prima vista sembra un semplice giocattolino, una sorta di piccola macchinina telecomandata.
Ed in effetti tale piccolo apparecchio si muove proprio grazie a dei comandi a distanza, con la differenza che non è un bambino a guidarlo, e nemmeno un essere umano, ma un cervello di topo.
Dei neuroni di topo, per la precisione, prelevati da un piccolo feto.Sono stati prelevati prima di tutto un fascio di nervi da un feto di topo. Il fascio è stato poi trattato per sciogliere le connessioni fra i neuroni. Questi ultimi sono stati posti in un MEA (Multi Electrode Array), una piattaforma composta da una rete di sessanta elettrodi in grado di raccogliere gli impulsi elettrici generati dalle cellule, le quali guidano a distanza i movimenti del robot. Non c’è nessuno altro input umano o dal computer: grazie al segnale Bluetooth, lo stesso usato sui cellulari, robot e neuroni interagiscono scambiandosi stimoli. Il cyber-topo è così in grado di deambulare evitando (più o meno) gli ostacoli.

In pratica, i sensori posti sul robottino trasmettono dei segnali ai neuroni prelevati dal cervello del topo, e questi, interpretando tali segnali, indicano al robottino stesso come muoversi a distanza.
I neuroni usati sono attivi per un tempo limitato, vivono, si potrebbe dire, per qualche mese, così il team di scienziati che ha implementato tale tecnologia ha utilizzato cellule prelevate da diversi feti, col risultato che il robot acquisisce anche diversi “caratteri”, a seconda della predisposizione dei “donatori”.
Come ha dichiarato Kevin  Warwick, ideatore del progetto: “È singolare, perché riscontriamo differenze fra i singoli ‘cervelli’. Ne abbiamo uno sbruffone e attivo, mentre ce n’è un altro che invece sappiamo già che non arriverà dove vuole andare”.

Kevin Warwick, professore di cibernetica all’Università di Reading del Regno Unito, conduce da anni studi nel campo della robotica e della ibridazione uomo-macchina,  e già nel 2002 si fece impiantare nel corpo un microchip con il quale comandava a distanza gli apparecchi elettronici della propria casa e dell’ufficio, riuscendo ad aprire a comando le porte, ad accendere i computer e ad interagire con diverse macchine semplicemente trasmettendo impulsi elettrici.
Kevin Warwick è anche un convinto sostenitore del movimento transumanista, ed assicura che nel futuro gli uomini grazie a diversi impianti tecnologici saranno in grado di sviluppare enormemente le proprie capacità; la telepatia stessa alla luce di queste ricerche diviene una eventualità del tutto fattibile.

L’esperimento riuscito del piccolo cyber-topo robot risale al 2008, ed ha aperto delle prospettive sicuramente impensabili fino a pochi anni fa, confinate com’erano nell’ambito della narrativa di fantascienza.
Inoltre, la straordinaria constatazione del fatto che il robot assume anche un “carattere” a seconda del tipo di donatore dimostra chiaramente che in un ambito simile si va al di là di un qualsiasi apparecchio programmato che semplicemente esegue delle disposizioni.

Aprendo anche ulteriori, inquietanti interrogativi su quali siano i confini della vita stessa, e sul diritto degli esseri umani di cimentarsi in ambiti che forse vanno al di là delle loro competenze.

si veda anche:
Fantascienza, ancora lo diciamo? di Iafet
More human than human
(seguendo i collegamenti)

16 Luglio 2009

Sadness e la porta degli inferi

“Le vecchie regole ed abitudini devono essere rifiutate ed abbandonate, così che qualcosa di nuovo possa essere creato.”
Michael Cretu
Nell’anno 1990 il compositore rumeno Michael Cretu pubblicava un album destinato a lasciare una impronta indelebile sulla produzione musicale internazionale degli anni 90.
Michael Cretu diede al suo progetto musicale il nome di Enigma, e il primo disco prodotto con tale gruppo fu MCMXC a.D.
Sadness, il primo singolo estratto dall’album, raggiunse il vertice di tutte le classifiche di vendita mondiali, divenendo il brano di maggior successo di quell’anno ed uno dei più fortunati singoli degli interi anni 90.
La commistione tra suoni elettronici di orientamento pop con inserti di canti gregoriani, all’epoca una vera innovazione, era destinata ad influenzare innumerevoli gruppi, alcuni tra i quali ebbero un notevole successo di pubblico, come i Gregorian Masters of Chant, che reinterpretavano dei classici della musica rock e pop in chiave “gregoriana”.

La stampa specializzata per descrivere questo nuovo genere coniò il termine “New Age music”, indicando nell’album di esordio degli Enigma una delle pietre miliari del genere stesso.
Tra le poche voci critiche vi furono quelle di alcune radio di orientamento cattolico, che stigmatizzarono quello che definirono il carattere apertamente blasfemo delle commistioni operate da Cretu.
Si trattò comunque di opinioni isolate, dal momento che il successo del progetto Enigma mise d’accordo pubblico e critica, facendo di MCMXC a.D uno dei dischi fondamentali degli anni 90, ed il singolo Sadness rimane tutt’ora uno degli esempi più evidenti del modo in cui le tematiche occulte possano essere diffuse ad una larga fetta della popolazione per mezzo della musica commerciale.

Occorre anche notare come l’intera operazione venne portata avanti in maniera esplicita, ed il video che accompagnò il singolo rappresentò una perfetta integrazione del testo, testo che si presenta come un omaggio al marchese De Sade; come si vedrà, la figura del celebre filosofo libertino funge solamente da filo conduttore per narrare di temi ben più complessi.
Sadness: l’analisi del video

La canzone è introdotta da un coro di monaci, che nel classico stile gregoriano recitano alcuni versi in latino:

 

Procedamus in pace
In nomine Christi, Amen…
Cum angelis et pueris, fideles inveniamur
Attollite portas, principes, vestras
et elevamini, portae aeternales
et introibit Rex Gloriae
Qius est iste Rex Glorie?Procediamo in pace
nel nome di Cristo, Amen
Con gli angeli e i bambini, troveremo i fedeli
Sollevate, porte, i vostri frontali
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi e questo re della Gloria?


Gli ultimi quattro versi  fanno parte del salmo 23 (24), intitolato “Ingresso nel tempio”.

Il concetto centrale è quello della porta, della soglia, concetto intorno al quale si sviluppa il video che accompagna la canzone stessa; in modo significativo Cretu ha scelto quale introduzione al proprio testo un canto cristiano che si conclude con una domanda, ed ovviamente la risposta che in seguito suggerirà sarà assai diversa da quella indicata dal salmo.
Le  immagini del video si aprono mostrando un giovane studente di un’ epoca passata, intento a compilare un testo servendosi di una penna e di un calamaio.

Lo studente di seguito si addormenta, ed al suo risveglio si ritrova all’interno di una cattedrale gotica in rovina, un chiaro riferimento ad un culto, quello cristiano, descritto come appartenente al passato, un culto del quale non rimangono che rovine.

 

Si vede quindi il giovane, che ora indossa un mantello con cappuccio rosso, mentre si avvicina ad una grande porta nera.
Giunto di fronte alla porta guarda verso l’alto, dove da uno squarcio sul soffitto si intravede la luce del cielo.

 

Vengono qui rappresentate le due vie della ricerca spirituale, la strada celeste e la via infera, simboleggiata dalla porta scura, una riproduzione della Porta dell’Inferno scolpita da Auguste Rodin sul finire del XIX secolo.
Il giovane studente appare titubante, e si sofferma impaurito ma anche incuriosito dinnanzi alla porta degli inferi.

Fa quindi la sua comparsa una figura femminile, una giovane e avvenente donna, una delle forme per mezzo delle quali secondo il folklore medioevale Satana si manifestava nelle vesti di tentatore, che si rivolge al giovane in modo seducente:

Sade, dit moi…
Sade, donne moi…
Sade dit moi qu’est ce que tu vas chercher ?
Le bien par le mal ?
La vertu par le vice ?
Sade dit moi pourquoi l’evangile du mal ?
Quelle est ta religion ou` sont tes fide`les ?
Si tu es contre Dieu, tu es contre l’homme.
Sade es-tu diabolique ou divin ?Sade, dimmi…

Sade, dammi…
Sade, dimmi: cosa vai cercando?
Il bene per mezzo del male?
La virtu’ dal vizio?
Sade, dimmi perche’ predichi il male?
Qual’e la tua religione, dove sono i tuoi fedeli?
se sei contro Dio, sei contro l’uomo.
Sade, sei diabolico o divino?

La figura del marchese De Sade, a cui le domande sono rivolte, è qui utilizzata per introdurre delle questioni a sfondo teologico.
In particolar modo, la prima domanda cela il tema centrale dell’intero testo: cosa vai cercando? Il bene per mezzo del male?
La possibilità del raggiungimento della salvezza per mezzo del peccato, del bene assoluto per via del perseguimento del male, sintetizza il fondamento di una contro-teologia che è stata fatta propria da diversi movimenti “eretici” nel corso dei secoli, una teologia alternativa che influenza tuttora alcuni culti chiave della modernità.
L’idea di fondo di tale credenza è che l’anima incarnata nel corpo terrestre per poter sollevarsi dalla propria condizione debba prima sperimentare la caduta più profonda, passando per la violazione delle leggi morali e la pratica di tutto ciò che nel proprio tempo è giudicato “peccato”.

L’anima in altre parole deve trasgredire ogni riferimento morale per poter raggiungere il punto più basso della propria natura.
Tale pratica nell’ambito esoterico è detta “via della mano sinistra”, e rappresenta propriamente una parodia del percorso iniziatico regolare per come è descritto dagli autori tradizionali, un percorso in cui simbolicamente l’iniziando passa attraverso una fase “nell’ombra”, simboleggiata dalla caverna, prima di riemergere nella luce con una nuova consapevolezza.
Nella via regolare il passaggio nell’ombra simboleggia la “morte” della vecchia consapevolezza e l’abbandono  degli antichi pregiudizi, in attesa di ricevere una nuova conoscenza.

La differenza tra la via regolare e la via della mano sinistra consiste nel fatto che mentre nel primo caso il passaggio nell’ombra è un atto simbolico di transizione, nel secondo caso diviene il fine pratico dell’intera esistenza reale.
La vita stessa si trasforma quindi in una continua serie di violazioni delle leggi morali, come nel caso del messia apostata Sabbatai Zevi, che predicò apertamente ai suoi seguaci tale concezione, oppure come nel caso dello stesso marchese De Sade che della trasgressione fece una vera e propria teologia.
E’ importante osservare come il concetto secondo il quale sia possibile perseguire la salvezza per mezzo del peccato rappresenti propriamente il fondamento ideologico e filosofico del satanismo più elitario.
Non a caso, la prima messa nera di cui si ha notizia nei testi letterali è descritta proprio dal marchese de Sade.

Nel video di sadness, a questo punto viene mostrato il giovane che dopo aver superato la sua titubanza spalanca le porte degli inferi, e si ferma ad osservare, sorpreso ed intimorito, lo spettacolo che si apre dinanzi ai suoi occhi.
Dopo la visione, impaurito, fugge dalla soglia, ma presto si blocca e si ferma a riflettere.
Occorre a questo punto ricordare una considerazione dello studioso dell’esoterismo René Guénon, che nel suo scritto Iniziazione e contro-iniziazione ebbe a dire:

“Nell’ esoterismo islamico, è detto che colui che si presenta ad una certa porta, senza esservi pervenuto attraverso una via normale e legittima, vede questa porta chiudersi davanti a lui ed è costretto a tornare indietro, peraltro non più come un semplice profano, il che è ormai impossibile, ma come saher (stregone o mago); non sapremmo esprimere più nettamente ciò di cui si tratta.”

Il solo affacciarsi, simbolicamente, dinnanzi a questa soglia rappresenta quindi secondo le scienze esoteriche un rischio enorme per l’individuo, e la sua anima ne rimane irrimediabilmente compromessa.
Nel video stesso si vede infatti il giovane smaterializzarsi, ed il suo mantello rosso venire “risucchiato” oltre la porta degli inferi, un chiaro riferimento alla dannazione della sua anima.
Le immagini si concludono con il giovane protagonista che si sveglia dal sogno ed inquieto si guarda intorno, soffermandosi infine ad osservare la luce che proviene dall’alto, forse domandandosi se l’esperienza che ha vissuto lo abbia definitivamente compromesso.

15 Dicembre 2008

More Human than Human

..la qualità della gente, non la quantità, è ciò su cui dobbiamo puntare…

Julian Huxley

La razza umana può, se desidera, trascendere se stessa, non in maniera sporadica, un individuo qui, in un modo, un individuo là, in un altro modo, ma nella sua totalità, come umanità.
Abbiamo bisogno di un nome per questa nuova consapevolezza.
Forse il termine transumanesimo andrà bene: l’uomo che rimane umano, ma che trascende se stesso, realizzando le nuove potenzialità della sua natura umana, per la sua natura umana.

Julian Huxley

 

…Seguendo il revisionismo della tradizione biblica del mito gnostico della Ipostasi, il Transumanesimo inverte i ruoli di Dio e di Satana.
In un saggio intitolato “In lode al Diavolo”, l’ideologo del Transumanesimo Max More raffigura Lucifero come un eroico ribelle contro un Dio tirannico:
“Il Diavolo – Lucifero – è una forza benevola (dove io definisco “bene” semplicemente quello che io valuto come tale, non volendo implicare alcuna validità universale o necessità di orientamento).
Lucifero significa ‘portatore di luce’, e questo dovrebbe indirizzarci nella sua simbolica importanza.
La storia è che Dio scacciò Lucifero dal paradiso perché Lucifero cominciò a mettere in dubbio Dio e seminava dissenso tra gli angeli.
Dobbiamo ricordare che questa storia è raccontata dal punto di vista dei deisti (se posso coniare il termine) e non da quello dei luciferiani (userò questo termine per distinguerci dai satanisti ufficiali con i quali ho delle differenze fondamentali).
La verità potrebbe essere che semplicemente Lucifero si allontanò dal paradiso”

25 Marzo 2008

Benjamin Franklin e l' Hellfire Club

…così si entra nella cerchia del puro orrore. …gli hell-fire clubs settecenteschi avevano visto aggirarsi… certi singolari mostri, nelle cui mani finivano le redini del comando, le sorti dell’Inghilterra…
Elemire Zolla

Una curiosa notizia pubblicata dal Sunday Times dieci anni fa raccontava del ritrovamento di 10 scheletri, 6 dei quali appartenenti a bambini, sotto la casa che un tempo fu abitata da Benjamin Franklin, uno dei più eccelsi padri fondatori degli Stati Uniti, scienziato, filoso, massone ed appassionato esoterista.
Le analisi hanno dimostrato che quei poveri resti risalivano a circa 2 secoli prima (1998-200=1798), ossia proprio all’epoca in cui Franklin ha abitato in quella casa. L’appartenenza alla massoneria di Benjamin Franklin non ha mai rappresentato un mistero, ma è interessante far notare che oggi è pressoché accertata anche la vicinanza del padre fondatore ad un circolo elitario che annoverò tra i suoi membri diversi protagonisti della vita politica dell’Inghilterra del XVIII secolo, l’ Hellfire Club.
Fondato da Sir Francis Dashwood , amico intimo di Franklin, l’ Hellfire Club fu un circolo esclusivo in cui si praticavano riti di stampo satanista, conditi da orge e sacrifici.

Come ricorda Giuseppe Cosco, …gli adepti venivano reclutati nell’aristocrazia, tra politici di alto rango e tra gli artisti più in voga.
Le riunioni avvenivano in giorni particolari durante i quali, attorno a Sir Francis Dashwood, vi erano il conte di Sandwich, primo Lord dell’Ammiragliato, il poeta Paul Whitehead, John Wilkes, politico già celebre e futuro Sindaco di Londra ed altri illustri personaggi.
E’ provato che ad alcune loro cerimonie partecipò, pure, Benjamin Franklin.

Secondo Elemire Zolla …il riflesso letterario di codesti covi è il romanzo nero sataneggiante e soprattutto Vathek […], ma ancora la vita di Lord Byron e le tortuose considerazioni di Cain sono un eco delle bestemmie coltivate in quei luoghi.
Resta a vedere se gli Hell fire clubs più celebri del Settecento (i cui frequentatori furono gli arbitri dell’eleganza che imposero il culto della carne, della morte e del diavolo), fossero luoghi di culto evocatorio satanico, oppure soltanto confraternite sadiche.

Ancora una volta lo studio della storia riserva interessanti sorprese, fatti nemmeno tanto “celati”, a disposizione di chiunque abbia il desiderio di guardare un po’ oltre la superficie ripulita con cui solitamente si viene a contatto.
E non dovrebbe nemmeno più sorprendere il legame tra alcuni protagonisti della storia passata e presente con tematiche occulte e luciferiane, quasi un filo rosso che offre una spiegazione alternativa al corso degli eventi, eventi che altrimenti risultano inspiegabili, secondo i canoni del nostro pensiero strettamente razionale.

 

L’Hellfire di Dublino, edificio dove si svolsero numerose ‘riunioni’ del gruppo.

Ulteriori approfondimenti sull’Hellfire Club (in inglese) :
The Hellfire Club
The Irish Hellfire Club: Hellfire & Harlots