Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
[gli autori] sono fra coloro che pensano che la deviazione moderna […] deve necessariamente corrispondere a un “piano” ben congegnato, e cosciente per lo meno in coloro che dirigono tale “guerra occulta” […] ci sono (in questo libro) passi che toccano abbastanza da vicino […] certe verità riguardanti la “contro-iniziazione”: è totalmente vero che, in un tal caso, non si tratta di “interessi” qualsivogliano, interessi che possono servire soltanto a muovere volgari strumenti, ma di una “fede” che costituisce “un mistero metapsichico insondabile per l’intelligenza, quand’anche elevata, dell’uomo comune”; e non è meno vero che “esiste una corrente di satanismo nel mondo”
René Guénon scrisse queste parole in un articolo pubblicato sulla rivista “Il velo di Iside”, nel 1936, recensendo il libro “le guerre occulte” di E.Malynski e L. De Poncinis.
Una riflessione questa dell’autore francese che merita molta attenzione.
Quando cerchiamo di capire le motivazioni che muovono coloro che esercitano il potere, non possiamo non pensare al denaro, al potere in sé, al senso di onnipotenza che il decidere per la sorte dei propri simili può dare.
Tutto ovviamente vero, ma vi sono dinamiche che a tutto questo sfuggono.
Guénon parla di una fede, un mistero metapsichico insondabile per l’intelligenza, quand’anche elevata, dell’uomo comune.
La ragione spesso non è sufficiente per poter comprendere appieno l’origine di certi avvenimenti che segnano la storia.
Per alcuni di essi si è parlato di banalità del male, ma ciò che a monte originò i più truci eventi che l’umanità ha conosciuto risulta ancora un mistero insondabile.
…e non è meno vero che “esiste una corrente di satanismo nel mondo…
Una fede.
Il XX secolo ci ha insegnato che la fede e la religiosità sono prerogative degli strati meno istruiti della società, di coloro la cui limitata comprensione spinge a rifugiarsi in superstizioni indimostrabili che danno un senso a tutto quello che la razionalità non sa spiegare.
E ci è stato anche insegnato che la cultura e l’istruzione possono liberare l’uomo da tali superstizioni.
Così l’individuo mediamente colto, libero dalle antiche credenze, comprende che chi detiene il potere, chi ha dimostrato capacità o spregiudicatezze tali da raggiungere le vette del potere, a maggior ragione sarà tra coloro che più sono liberi da tali arcaici condizionamenti.
Tuttalpiù, l’uomo di potere fingerà una finta devozione perché riconoscerà nella religione un ottimo strumento per controllare le masse.
Vi è una lunga tradizione positivista che rilegge tutta la storia delle religioni in tale ottica: strumenti di potere, strumenti di controllo delle masse.
Ciò che invece Guénon suggerisce è che “ai piani alti” vi sia una religiosità, una religiosità alla rovescia, ma pur sempre una fede. Una possibilità.
Indimostrabile.
Ma verosimile.
Se per pura ipotesi prendessimo per vero il pensiero di Guénon, ci troveremmo di fronte ad una élite che segue una fede ben precisa.
Sempre per pura ipotesi, potremmo provare ad immaginare come questa élite si comporterebbe, e quali sarebbero i suoi obiettivi.
Guénon parla di “satanismo”.
Il satanismo di cui si tratta differisce alquanto da quello che popola l’immaginario collettivo, che vede per protagonisti giovani sbandati, musica heavy metal e riti officiati nei cimiteri.
Questa è la parte più coreografica del tutto, non certo marginale, ma il satanismo è essenzialmente una fede con dei fondamenti, con una ideologia, con una logica.
Il satanismo consapevole è il culto di Lucifero, una chiara presa di posizione a favore dell’Angelo che si ribellò al Creatore, quel Creatore giudicato malvagio, in quanto tiranno e plasmatore del mondo materiale, in cui regnano il dolore, la decadenza e le sofferenze.
Lucifero è visto come colui che osò ribellarsi a questo creatore, e la nuova era che si attende sarà posta sotto il suo segno.
Dal momento che il mondo materiale è frutto dell’opera malvagia di un creatore oppressivo, ogni atto che porta alla dissoluzione di questo mondo diviene un “bene”.
Guerre, genocidi, stermini, tutto contribuisce alla dissoluzione di questo mondo destinato alla rovina, tutto aiuta al raggiungimento più rapido della nuova era.
Se, sempre per ipotesi, supponessimo che persone che professano tale fede – e persone del genere, certamente, esistono – avessero anche la possibilità di mettere in opera la loro volontà, cosa vedremmo intorno a noi?
Vedremmo guerre, stermini, genocidi, distruzione.
Vedremmo sofferenze che non riusciremmo a spiegarci, non con la nostra logica di persone comuni.
E si tratterebbe di un culto celebrato nell’ombra, non visibile, perchè la menzogna ne sarebbe tra i fondamenti imprescindibili.
Sarebbe retto essenzialmente sulla menzogna.
Così avremmo capi potenti che parlano di pace mentre scatenano l’inferno in terra, la giustizia verrebbe continuamente menzionata proprio da coloro che della diseguaglianza farebbero la loro bandiera.
Avremmo capi dagli occhi gelidi che dicono di agire per il nostro bene mentre fanno di tutto per rendere le nostre vite miserevoli.
Sarebbe uno scenario spaventoso, a cui non sapremmo dare una spiegazione.
Ora, fuor di metafora, questo scenario spaventoso è quello che ci ritroviamo intorno quando troviamo il coraggio di alzare lo sguardo ed osservare gli eventi che ci circondano.
Un mondo la cui assurdità rischierebbe di mettere a repentaglio la nostra sanità mentale, se solo ci soffermassimo eccessivamente nel riflettere sulle dinamiche che generano questi avvenimenti.
Perchè mancherebbe la logica di fondo.
Ed ancora più nello specifico, la visione di un Guénon una logica, terribile, la fornisce.
Talmente spaventosa che una mente mediamente sana preferirebbe rifugiarsi nel non senso della illogicità.
Una visione che spiegherebbe molte cose, ma indimostrabile.
Perchè non si possono afferrare le ombre.
Ma per quanto chi si muove nell’ombra risulti invisibile, nondimeno dissemina per strada degli indizi.
Indizi che portano ad una sola conclusione.
la deviazione moderna […] deve necessariamente corrispondere a un “piano” ben congegnato, e cosciente per lo meno in coloro che dirigono tale “guerra occulta”
I have chosen, I bleed for Mankind Watch me die, I am the God in Man I defied the Father, on his throne of gold Now I’m captured here in chains And he sends his eagle down to feast again On the banquet of my flesh
Prometheus the Fallen One, Virgin Steele
Dopo aver ingaggiato molte cruente battaglie contro i demoni della città di Dite, Lucifero-Prometeo dovette essere liberato… Io vidi aprirsi la porta d’acciaio dell’orribile segreta: il guardiano gli cedette il passo… Scene tremende dell’oscura dimora, eventi inauditi, inimmaginabili, cose che gli abitanti della terra ignorano… Lucifero è il Guardiano della Porta e delle Chiavi del Santuario, affinchè non penetrino in esso se non gli unti che posseggono il Segreto di Hermes… Il Christos-Lucifero degli gnostici è il Dio della Saggezza sotto diversi nomi, il Dio del nostro pianeta Terra senza alcuna ombra di malignità, dal momento che è uno con il Logos Platonico… Prometeo-Lucifero è il Ministro del Logos Solare ed il Signore delle Sette Dimore dell’Ade…
Lucifero è certamente lo Spirito dell’illuminazione spirituale dell’umanità e della libertà di scelta, oltre che, metafisicamente, la torcia dell’umanità; nel suo aspetto superiore il Logos, nel suo aspetto inferiore l’avversario; il divino e incatenato Prometeo; l’energia attiva e centrifuga dell’universo; fuoco, luce, vita, lotta, sforzo, Coscienza, libertà, indipendenza, ecc., ecc.
Prometeo alla conquista del virtuale, luciferiani alla riscossa.
Stay tuned.
Sono più di due secoli che la cultura occidentale accarezza il male, lo blandisce, lo giustifica.
Il negativo comunica vertigine, delirio di onnipotenza, emozioni inconfessabili; illumina di bagliori rossastri i sentieri proibiti, gli abissi della notte, le vette ghiacciate.
Colora di sé il peculiare titanismo moderno, la provocatoria sfida che esso lancia all’Eterno.
Se il Faust antico, quello di Marlowe, si pente in punto di morte, quello posteriore vive dell’oltraggio, brama la dissoluzione. Il patto col serpente, come titola Mario Praz uno dei suoi ultimi volumi, diviene ora stabile.
Il Serpente, il tentatore, appare nelle vesti del liberatore, di colui che solleva l’uomo al di là del bene e del male, al di là della “legge”, al di là del Dio antico, nemico della libertà.
Gli ultimi duecento anni riscoprono “il principio liberatore del mondo [affermato] dalla setta degli Ofiti”, principio intravisto, secondo Gershom Scholem, dalla concezione sabbatiana con il suo Messia consegnato ai “serpenti”. […]
Nel suo Goethe e il suo diavolo custode, Mathieu osserva come nel Faust Mefistofele è la “forza che fa emergere dalla tenebra il positivo dell’uomo“[…]
Il Diavolo è posto volentieri (“gern”) da Dio come collaboratore dell’uomo. Come notava Mircea Eliade, “si potrebbe parlare di una simpatia organica tra il Creatore e Mefistofele“.
Goethe fa di Mefistofele, del male, la molla che muove verso l’azione (“Tat”), verso ciò che è positivo.
Si tratta dell’idea, destinata a percorrere molta strada, per cui la via verso il Cielo passa attraverso l’inferno.
L’uomo diventa uomo, vivo, intelligente, libero, solo assaporando fino in fondo l’amaro della vita.
L’innocenza dell’”anima bella” è, al contrario, inerzia, stasi, morte. Hegel, con la sua dialettica del negativo, darà una sontuosa veste teorica a quest’idea.
L’uomo deve peccare, deve uscire dall’innocenza naturale per divenire Dio. Egli deve realizzare la promessa del Serpente: deve conoscere, come Dio, il bene e il male.[…]
Attraverso questa prospettiva la figura dell’Angelo ribelle, di colui che, provocando l’uomo, lo innalzerebbe alla sua libertà, rifulge di uno splendore nuovo. Mefistofele diviene, passo dopo passo, l’eroe, il Prometeo moderno, il liberatore.
“Senza cercarne per il momento le cause profonde”, scriveva Roger Caillois nel 1937, “bisogna constatare come uno dei fenomeni psicologici più carico di conseguenze dell’inizio del XIX secolo sia la nascita e la diffusione del satanismo poetico, il fatto che lo scrittore assuma volentieri la parte dell’Angelo del male e con lui senta precise affinità. Sotto questa luce il romanticismo appare in parte come una trasmutazione di valore”
[…]
Giustamente Mario Praz, nel suo La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, l’opera a tutt’oggi più interessante sul fascino del demoniaco nella letteratura dell’Ottocento, indica l’inizio di questo processo nella peculiare caratterizzazione di Satana offerta da Milton nel suo Paradiso perduto.
“Fu Milton a conferire alla figura di Satana tutto il fascino del ribelle indomito che già apparteneva alle figure del Prometeo eschileo e del Capaneo dantesco“.
L’Avversario “diventa stranamente bello” […]
Impavido, indomito, il principe delle tenebre appare come lo strenuo lottatore contro la tirannia divina. Satana è Prometeo, prende il posto del mitico titano incatenato da Zeus alla rupe, immortalato dalla fantasia di Eschilo.
Il Prometeo moderno si oppone al dio ostile, malvagio.
Il luciferino Satana appare migliore del Creatore”
[…]
Grazie a Milton, alla sua rielaborazione mitica, Satana fa così il suo ingresso nell’immaginario moderno. Si ha con ciò quella che Praz chiama, in un capitolo del suo volume, la “metamorfosi di Satana”, il suo trapassare da figura negativa a eroe positivo: il ribelle triste, privato, come l’uomo, della sua felicità paradisiaca da un dio tiranno.[…]
Satana non è solo in Prometeo, controfigura dell’Angelo caduto di Milton.
Satana è anche in Dio.
La teologia gnostica che sta al centro dell’ateismo ribelle degli ultimi due secoli distingue tra Lucifero (il liberatore) e Satana (l’oppressore).
Essa trova la sua forma esemplare nel pensiero di Ernst Bloch.
Per Bloch v’è “da un lato il Dio del mondo che si identifica sempre più chiaramente con Satana, il Nemico, il ristagno; dall’altro il Dio della futura ascesa in cielo, il Dio che ci spinge in avanti con Gesù e con Lucifero”.
Il dio del mondo, creatore, è il cattivo demiurgo contro cui, nell’Eden, si è levato il Serpente vero amico dell’uomo.
È Lucifero, con il suo desiderio di essere come Dio, che svela all’uomo la sua destinazione.
“Solo in Lucifero, tenuto segreto in Gesù per essere manifestato più tardi, alla fine, nei tempi in cui questo volto potrà svelarsi; solo in Lucifero, divenuto inquieto da quando fu abbandonato per la seconda volta, da quando dalla croce si alzò il grido che rimase senza risposta, da quando per la seconda volta fu schiacciato il capo del Serpente del paradiso appeso alla croce: solo in Lui dunque, nel Nascosto in Cristo, in quanto anti-demiurgico assoluto, è compreso anche l’autentico elemento teurgico di chi si ribella perché figlio dell’uomo“.
Il Serpente, come per la setta degli Ofiti ricordata da Bloch in Ateismo nel cristianesimo è quindi il liberatore.
Due volte soggiogato, nell’Eden e nel Cristo innalzato in croce come il Serpente di bronzo di Mosè, esso attende la sua rivincita, la sua vittoria sul Demiurgo che apre l’”età dello Spirito”.
Unendo assieme Marcione e Gioacchino da Fiore, Bloch è il crocevia di tutta la gnosi moderna. Gesù, anticipazione del dio a venire, del dio “umano”, è il redentore dal dio “satanico”, dal dio del cosmo, dell’ordine e della legge.
La rivoluzione, come dissoluzione del vecchio ordine, diviene qui l’opera luciferina per eccellenza. […]
Conclusioni
La moderna teosofia degli opposti, fondata sulla dottrina ermetica della coincidentia oppositorum, porta ad un connubio, inquietante, tra divino e diabolico, porta all’idea del Diavolo in Dio. “È ovunque operante” scriveva Romano Guardini nel 1964 “l’idea fondamentale gnostica che le contraddizioni sono polarità: Goethe, Gide, C. G. Jung, Th. Mann, H. Hesse… Tutti vedono il male, il negativo […] come elementi dialettici nella totalità della vita, della natura“. Questo atteggiamento, per Guardini, “si manifesta già in tutto quello che si chiama gnosi, nell’alchimia, nella teosofia. Si presenta in forma programmatica con Goethe, per il quale il satanico entra persino in Dio, il male è forza originaria dell’universo necessaria quanto il bene, la morte solo un altro elemento di quel tutto, il cui polo opposto si chiama vita. Questa opinione è stata proclamata in tutte le forme e concretata in campo terapeutico da C. G. Jung” L’idea di fondo è che la redenzione passa attraverso la degradazione, la grazia tramite il peccato, la vita attraverso la morte, il piacere mediante il dolore, l’estasi per opera della perversione, il divino mediante il diabolico. Il fascino che il negativo — metafora del demoniaco — esercita sulla cultura contemporanea dipende da questa singolare idea: che le vie del paradiso passino attraverso l’inferno, che “Discesa all’Ade e resurrezione” siano uno Consegnarsi al demonio, in una singolare trasposizione gnostica dell’idea per cui perdersi è ritrovarsi, è aprirsi a Dio. In questo “sacro” connubio Satana e Dio si uniscono nell’uomo. È l’”identità di de Sade e dei mistici” auspicata da Georges Bataille. Per essa la via all’ingiù coincide con la via all’insù. Faust, ora, non può più pentirsi, nemmeno in punto di morte. L’Avversario è diventato complice, “parte” di Dio. È la via per divenire dio. Il brivido del nulla, della discesa agli Inferi, accompagna la scoperta dell’Essere, di Abraxas, il pleroma senza volto che permane, immobile, nel divenire del mondo. articolo completo : Il Patto con il Serpente
La scienza ufficiale indica che l’era del leone va dal 10900 all’8700 a.C. quando inizia l’era del Cancro; seguono i gemelli nel 6540 a.C., il Toro nel 4360 a.C., l’Ariete nel 2220 a.C. e i Pesci nel 65 a.C.
Una cerchia di ricercatori, tra cui spicca il professor De Santillana, ha espresso l’opinione che le varie ere zodiacali influenzino notevolmente la simbologia con la quale si esprime la religiosità dei popoli.
L’era del Toro, ovvero l’epoca in cui il sole pare sorgere nell’omonima costellazione, iniziò circa nel 5° millennio avanti Cristo e si concluse circa nel 3° millennio a.C.
Questo periodo è caratterizzato dalle divinità “taurine”.
Basti pensare alla civiltà minoica, che ancora teneva ricordo di questo periodo, oppure alle divinità mediorientali, baal, moloch.
La figura del toro inoltre è direttamente collegata con la mezzaluna, che riproduce nelle corna, e quindi al culto lunare-femminile-matriarcale.
Non a caso questo periodo è caratterizzato dal culto delle grandi madri, che con le divinità taurine erano in simbiosi.
Successivamente arriva l’età dell’Ariete.
L’ebraismo fu il protagonista in assoluto di questa era.
Infatti nella simbologia religiosa diviene protagonista questo animale, e i suoi “parenti”.
Basti pensare al sacrifico di Abramo, alla figura del capro espiatorio, all’agnello.
Quando Mosè riceve le tavole della legge, il popolo in sua assenza si mette ad adorare, nuovamente, un vitello d’oro.
Simbolo del vecchio culto che ancora resiste, e che Mosè definitivamente rimuove.
Ma una volta che una nuova simbologia fa la sua comparsa, quella antica non scompare mai del tutto.
Piuttosto, assume connotati demoniaci.
Così le divinità taurine del passato divengono i demoni della nuova simbologia religiosa.
Moloch diviene un Dio malvagio ed assetato di sangue, Baal diviene baalzebub, signore dello sterco.
Nel frattempo in Grecia, caduta la civiltà minoica, ci si trova nell’epoca della religiosità Dionisiaca, la religiosità del popolo.
E Dioniso è raffigurato spesso con la testa di capro, le baccanti adorano e si nutrono del capro sacro, il dio pan ha zampe caprine.
E’ l’epoca dell’Ariete.
Ed anche questa epoca cede il passo a quella successiva, l’era dei pesci, la nostra, che inizia pochi anni prima di Cristo, e sta per concludersi.
Il pesce è il simbolo di Cristo e dei primi cristiani, l’ultimo agnello viene sacrificato nel tempio di Gerusalemme che poi verrà distrutto da Tito.
L’era dell’ariete finisce, ed ancora una volta, la vecchia simbologia non scompare del tutto, ma diviene demoniaca.
Così per il cristianesimo satana ha testa di caprone, esattamente come per gli ebrei baalzebub aveva forme taurine.
Il processo è identico.
Il processo di demonizzazione della vecchia religiosità non è solamente simbolico, e non è nemmeno da considerarsi come un trucco dei nuovi sacerdoti per screditare i loro predecessori.
Ogni rappresentazione attraversa una fase vitale, nasce, cresce, muore.
Una volta morta, attira su di sé le influenze malefiche della “decomposizione” di una era.
Il linguaggio è allegorico, ma visto il carattere del tema non ne esiste uno migliore.
Chi persiste negli antichi culti, alimenta i “cadaveri psichici”, non a caso i movimenti satanisti si rifanno alle simbologie “defunte” del passato, dagli adoratori di moloch, che dimostrano quindi una conoscenza esoterica notevole, a quelli del “caprone”, i più noti satanisti occidentali.
Nel Libro della Legge , scritto ancora prima di entrare nell’O.T.O, e che Crowley sostiene dettato direttamente dallo spirito Aiwass, evocato attraverso i poteri medianici della moglie Rose Kelly, egli annuncia l’avvento di una nuova epoca e inveisce contro il cristianesimo. Il prof. Michele Del Re, in Riti e crimini del satanismo cita uno dei passaggi più sconcertanti: “Il rito supremo dovrebbe creare un’atmosfera particolare attraverso la morte della vittima. Con questo rito si potrebbe raggiungere il vertice dell’Arte Magica. La cosa migliore sarebbe sacrificare una fanciulla, possibilmente vittima volontaria, perché, se fosse maldisposta al sacrificio, potrebbe introdurre una corrente ostile. La fanciulla dovrebbe venir violentata, poi tagliata in nove pezzi. La testa, le braccia e le gambe dovrebbero venire amputate, e il tronco tagliato in quattro parti. Sulla pelle andrebbero scritti i nomi di altrettanti dèi: poi le braccia andrebbero scuoiate e bruciate in onore di Pan o di Vesta; le gambe, dopo un procedimento eguale, andrebbero offerte a Priapo, Hermes o Giunone; la spalla destra è sacra a Giove, la sinistra a Saturno; la metà inferiore destra del tronco a Marte, quella sinistra a Venere. La testa non andrebbe scuoiata, ma semplicemente bruciata in onore di Giunone o di Minerva. Questo rito non dovrebbe essere usato in occasioni ordinarie, ma raramente, e soltanto per scopi importantissimi; e non dovrebbe venire mai rivelato ai profani” . Parlando poi del sacrificio di sangue, un altro elemento dei “procedimenti magici” di Crowley, egli afferma che “un bambino maschio di perfetta innocenza e di alta intelligenza è la vittima più soddisfacente e adatta” .
da croponline.org
Questo era Aleister Crowley
Il satanismo moderno è una sorta di bricolage di varie tendenze esoteriche,il fulcro principale di riferimento è però Alister Crowley con tutte le sue pubblicazioni, cerimonie e riti (Liber Legis).
Anche i gruppi della magia cerimoniale, che privilegiano gli aspetti tecnici e cerimoniali, hanno una relazione molto stretta con gli ambienti massonici. Il più famoso ordine di magia cerimoniale moderno, l’Ordine Ermetico della Golden Dawn trova le sue origini in tre maestri massoni – William Wynn Westcott, Samuel Liddell MacGregor Mathers e William Robert Woodman – e ha come luogo di incubazione la Societas Rosicruciana in Anglia, un organismo para-massonico. I tre fondatori, insoddisfatti per la mancanza di interesse per l’occultismo che notano nella massoneria ufficiale di cui Westcott era un importante esponente, nel 1888 creano l’organizzazione… Alla corrente della magia cerimoniale appartiene anche l’Ordo Templis Orientis (O.T.O.), fondato da Carl Kellner (1850-1905), il quale era in contatto col mondo delle massonerie di frangia, dei Rosacroce e delle Chiese gnostiche. Alla morte del fondatore, nel 1905, prende la guida dell’O.T.O. Theodor Reuss, che era insieme capo dell’O.T.O., Gran Maestro per la Germania e l’Austria di una delle branche del rito di Memphis e Misram* ed esponente di altre massonerie di frangia. Inoltre, Reuss derivava in parte la sua eventuale autorità «massonica» da Westcott, che lo aveva autorizzato a fondare una società rosicruciana in Germania. Nel 1911 l’O.T.O. entrò in contatto con Aleister Crowley (1875-1947), nella cui figura si consumò l’incontro tra magia cerimoniale inglese e tedesca.
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*A partire dal 1881, per opera del Sovrano Gran Maestro, Gran Commendatore, Gran Hyerophante Generale Fr. Giuseppe Garibaldi, avvenne la fusione dei due Riti, di Misraim e Memphis, attraverso un’organica e armonica integrazione.
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Dall’Ottocento gli occultisti britannici portano i culti per Lucifero, le messe nere e i riti sessuali-orgiastici, tutti temi questi, perseguiti con programmaticità di intenti dalla Golden Dawn, setta massonica che mescola i riti dei Rosacrucriani, magia cerimoniale e tarocchi… Questo gruppo di esoteristi oltre a personaggi di rilievo come il poeta W. B. Yeats, Bram Stoker e lo scienziato W. Crooks, accoglie nel 1898, dopo i consueti riti di iniziazione, Edward Alexander Crowley, un giovane che ha ereditato una notevole fortuna e che si fa chiamare Aleister.
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I componenti di queste società si ritengono, insomma, depositari di un’antica sapienza primordiale che si manifesta spesso in riti particolari. Un fatto interessante è che alcuni adepti di gruppi esoterici si trovano a ricoprire ruoli anche nei servizi segreti dei propri Paesi. Un personaggio chiave in tal senso è il tedesco Theodor Reuss, della società occultistica Ordo templi orientis, maestro dell’inglese Aleister Crowley. Crowley, anch’egli maestro d’occultismo e al contempo agente dei servizi segreti inglesi, alla fine dell’Ottocento aderisce alla celebre Golden Dawn – una derivazione, come s’è detto, della Società rosacrociana – e poi fonda una sezione inglese dell’Ordo templi orientis. La Golden Dawn è a sua volta collegata con associazioni tedesche connesse alla dottrina segreta della russa madame Elena Blavatskij – fondatrice a New York, nel 1875, della Società teosofica – e all’antroposofia di Rudolph Steiner.
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Un po’ di tessere sparse,tra poeti, occultisti, cantanti, satanismo, pedofilia e gruppi di potere.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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