Il Vecchio della Montagna si destò: mirò il piano e la febbre del piano, percorse cogli occhi torri e pinnacoli, tracciò sulla terra secca uno strano segno, e così parlò nella notte:
come in una falsa notte una falsa tregua, così in questa lunga agonia secolare i costruttori di torri fanno nidi al vento della loro stoltezza: ma a ogni fiato di nuova tormenta precipitano le torri.
O costruttori di torri, precipitano le torri.
Da secoli tessete l’inganno, il vostro inganno, o costruttori di torri; e i secoli vi divorano; in fondo ai secoli invero, nell’invisibile deserto che corre parallelo alla vostra strada corrotta e titubante, sta l’eternità, costruttori di torri, o costruttori di torri.
O costruttori di torri, correte allo sfacelo con ali sempre più rapide, con orgoglio sempre più teso: la fossa deve essere colmata.
Quindi, o costruttori di torri, cogliete tutti i lauri delle vostre conquiste: voi che siete riusciti a far girare la terra girando voi stessi, riuscite a fermare i cieli fermandovi voi stessi.
Ed è a questo punto, o costruttori di torri, che il vostro gioco sarà finito: e tutti i ninnoli di metallo che avete cosi laboriosamente elevati accanto ai vostri pensieri saranno l’ultima corona della vostra ultima vigilia di guerra.
Dell’ultima vostra guerra profana, schiavi e figli di schiavi.
Ah!
la vecchia saggezza del pastore…
dalla grotta nasce la sorgente.
Blessed be :-)
Non è con le costruzioni delle Torri che si può toccare il Cielo!
Ciao Carlo :)
Hanno quasi finito di elev-are un pinnacolo, a Dubai City. Raggiungerà gli 820 metri di altezza. Si chiama “Burj Dubai”, la TORRE di Dubai, in arabo. Per carità, anche se solo a livello grafico, la parola “burj” assomiglia alla parola BURY, che in inglese significa “put in the ground, put in the grave”, SEPPELLIRE.
Tra cielo e terra.
—-
Io… ho passato molto tempo a investigare la materia simbolica offerta dall’evento americano. Il materiale mi è sfuggito tra le mani, l’ho come smarrito, dopo essermi fatto inghiottire da esso… Resta la voglia di parlarne ? Non so. Forse l’orizzonte, quella cosa sottile, che sembra produrre un suono, ci chiama.
Ho sempre trovato questo scritto di De Giorgio visionario e potente, quasi un lampo di chiaroveggenza dentro i fumosi rivoli del presente.
Scritto del 1930, parla chiaramente dei nostri tempi, e vi sono paralleli che possono essere colti su diversi piani.
Sono un po’ stanchina.
anche io un po’.
Sarà sto buco nell’azoto.
Blessed be
“sto buco nell’azoto”
ahaha!!
:-)
D.
ma neanche l’umorismo inglese sarebbe arrivato a tanto., dai che mi hai strappato un sorriso.., comunque i buchi di qualunque estrazione ho sentito dire che .. .. .. stanchino parecchio.., sara’.. :P
Ciao.
Fatma (non collegata e tornata)
Questo post non è stato colto :-)