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-o- Too late to die young -o-
18 Dicembre 2015

Empatia e isole


Un giorno, non importa quando e non importa dove, un Maestro vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua.
Quando lo fece, lo scorpione lo punse.
Per l’effetto del dolore, il Maestro lasciò l’animale che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare.
Il Maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora.
Un giovane discepolo che era lì gli si avvicinò e gli disse:
” Mi scusi Maestro, ma perché continuate??? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge?“
Il Maestro rispose:
” La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è quella di aiutare.”

Ognuno in fondo pensa innanzitutto a se stesso, e non potrebbe essere altrimenti.
Come il leone che insegue il cucciolo della gazzella e come il fiume che tenta di trovare la sua strada verso il mare, non ci può essere alcuna connotazione morale in una semplice e cruda legge del creato.
Così come non ci potrà mai essere un atteggiamento altruistico, dal momento che ogni azione, ogni pensiero, anche quelli che dall’esterno vengono visti e definiti quali nobili e disinteressati, sono sempre dettati dalla volontà del singolo di compiere un atto che rechi gratificazione nel profondo della propria anima.
C’è chi questa gratificazione la conquista sentendosi utile agli altri, e c’è chi segue la sua volontà ovunque lo porti, anche a costo di calpestare e nuocere il suo prossimo.
Altruismo ed egoismo, si direbbe.
Sbagliando.
In verità ciò di cui si tratta sono due forme di egoismo, nemmeno tanto diverse da loro: due forme di egoismo che all’esterno portano a conseguenze differenti.
Ecco allora che sarebbe maggiormente corretto parlare di egoismo positivo ed egoismo negativo.
Ancora una volta, i termini positivo e negativo non hanno qui connotazioni morali: ciò che distingue i due casi è il fatto che il primo atteggiamento porta beneficio a più persone mentre nella seconda circostanza vi è un beneficiario ed una vittima.
Vi sono coloro che vedendo un mendicante non possono fare a meno di donargli quanto più possono, altrimenti sentirebbero un peso profondo nel loro animo, e vi sono altri che non esitano a uccidere per rubare a qualcun altro qualcosa che vorrebbero possedere.

Nel corso dei secoli le migliori menti dell’umanità si sono sforzate di comprendere l’origine del male, e molti hanno tentato di capire cosa possa rendere un uomo retto e giusto ed un altro malvagio, perchè la storia degli uomini non possa fare a meno di guerre e distruzioni e devastazioni.
Ma la domanda era malposta: non si trattava di scoprire cosa renda un uomo crudele ed un altro benevolo, ma di riflettere sul perchè l’egoismo di alcuni li spinge verso il bene dei loro simili, mentre l’egoismo di altri porti loro a considerare chi li circonda come strumenti, possibili alleati o intralci al raggiungimenti del proprio scopo.
Perchè essere egoisti significa seguire la propria natura, essere fedeli a se stessi: non c’è altro modo di essere.
Cosa, allora, differenzia le varie nature?
La risposta sta in una parola sola: empatia.

L’empatia è il collante della società umana, elemento imprescindibile di ogni relazione profonda.
Letteralmente indica il sentire nel profondo le emozioni e le sensazioni di chi sta vicino: en- pathos.
E’ una qualità intrinseca negli esseri umani, ma è distribuita tra di essi in misura assai varia: essere empatici significa comprendere cosa un nostro simile sta provando, ed in qualche misura provare quella sensazione a nostra volta.
Quando si parla di empatia, occorre però fare una prima grande distinzione: c’è l’empatia cognitiva e l’empatia affettiva – emozionale, e sperimentare l’una o l’altra comporta delle diverse reazioni.
Per empatia cognitiva si intende il comprendere l’origine e le ripercussioni dei sentimenti e delle sensazioni che un’altra persona sta sperimentando.
Ci si può rendere conto che la persona di fronte a noi è turbata, triste, impaurita, raggiante, possiamo anche sapere i motivi per cui questo accade, ma queste sensazioni non nostre non ci toccano.

L’empatia affettiva, invece, è l’empatia propriamente detta, e comporta un nostro profondo coinvolgimento con i sentimenti di colui con cui veniamo a contatto.
La tristezza dell’altro diventa la nostra tristezza, la sua preoccupazione è condivisa, così come la sua gioia, la sua speranza.
Ecco quindi che un gesto che all’esterno viene visto come altruista è in verità un gesto empatico: una persona reca bene al suo prossimo perché a sua volta beneficia del suo benessere.
La felicità di colui che si aiuta diviene la nostra felicità, perché empaticamente la gioia del nostro prossimo diventa la nostra.
Nell’empatia sta la radice stessa del sopravvivere della società umana; ci sono molti motivi per cui gli esseri umani non si squarciano a vicenda per ottenere i beni che appartengono ad un altro: vi è la debolezza, la codardia, la paura delle conseguenze, ma vi è anche e soprattutto l’empatia, la capacità di sentire il dolore e la sofferenza di chi ci sta davanti e il provarla a nostra volta.

L’empatia è anche una forza che cresce in maniera esponenziale con la vicinanza: non è un sentire teorico, ma fisico, necessita dei sensi, del contatto per manifestarsi pienamente.
Il sapere che in qualche parte nel mondo una madre sta piangendo la morte del proprio figlio ci tocca, ma in maniera minima; il trovarci nella stessa stanza con quella madre e il sentire i suoi lamenti ci devasta, se siamo tra coloro che l’empatia la percepiscono.
Questo è anche il motivo per il quale i maestri della guerra negli anni si sono fatti sempre più raffinati: gli psicopatici stregoni della guerra che mandano al macello i propri simili sanno che per l’uomo comune recare morte e sofferenza è un atto traumatico.
Da qui la scienza della propaganda che indottrina le menti con il chiaro scopo di limitare l’empatia, fino ad arrivare all’uso di droghe che alterano la coscienza e al perfezionamento di metodi di massacri a distanza, per mezzo di bombe o di droni, che limitano al massimo la vicinanza umana e la presa di consapevolezza del dolore che si sta causando.

Il termine psicopatico qui non è usato a sproposito: una delle principali caratteristiche delle personalità psicopatiche è infatti l’incapacità di provare l’empatia.
Con una tale qualità intrinseca nessun gesto apparentemente “malvagio” è precluso.
Vi sono solo azioni utili ed azioni non utili al raggiungimento dei propri scopi, e i sentimenti, il dolore, la devastazione degli altri esseri umani sono elementi che non interessano minimamente nel profondo, che non provocano alcuna reazione.

In tutto questo, non resta altro da fare che essere fedeli a se stessi, e non dare mai per scontato il fatto che nonostante tutto la meraviglia del mondo stia ancora in piedi.
Ama il tuo prossimo come te stesso.
Sapere che la nostra felicità dipende anche dalla felicità di chi ci circonda è la conferma dei legami invisibili che uniscono tutto l’universo, e che noi, con la nostra volontà, i nostri desideri, le nostre aspirazioni, siamo comunque parte di un qualcosa di enormemente più grande: non siamo isole.

Allora il Maestro, dopo aver riflettuto e con l’aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dall’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
” Non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Perché, gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te.
Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano.
Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione.
Perché la tua coscienza è quello che sei,  la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te…
Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere….”

18 comments to Empatia e isole

  • SoylentGreen

    Bellissimo articolo :)

    leggo questo forum da parecchio tempo e mi piace sempre di più.

    Volevo chiedere in questa sede una cosa che non c’entra assolutamente niente a SAnta…credo di aver subito l’accorciamento dei miei telomeri XD dopo aver visionato su internet delle discussioni su 4chan(un sito che francamente non conoscevo) riguardo a stà roba qui

    difficele spiegare il giro che ho fatto sulla rete…ho saputo di stà roba su un tread del forum cosenascoste.sembra che dietro  ci sia un sociologo Frank WEbster che possiede il domino  del sito false prophet hq  come si sono accorti qui

    http://www.cosenascoste.com/forum/topic/44454-un-sito-strano/?hl=%2Bfrank+%2Bwebster#entry1304278

    sembra che interessandosi di stà storia qui si attivino dei sincronismi della madonna come se non ci fosse un domani soprattutto in rete.All inizio pensavo fosse roba di bias cognitivi e mentalismo spiccio ma mi sono resa conto che forse non è così pare che un po di gente sia uscita completamente fuori di testa interessandosi a stà storia di FRank e del culto di saturno.TRa l’altro sembra che dietro ci sia un certo order of nine angles roba leggermente satanica O-o

    i video sono permeati da un fortissimo sibolismo saturnino ma che ca22 può essere?Quanto alla  sottoscritta leggendo un tread di 4chan che trattava di questa storia ho raggiunto casualmente un link dove mi ha mandato ad un sito dove non ricordo più il nome(sembrava  un forum di discussione stile reddit) ci stava un immagine a cartoon di una tizia che somigliava parecchio alla sottoscritta(no non sto scherzando) davanti a un pc in un ambiente notturno con alle spalle dei demoni (era notte al buio quando mi sono imbattutta in sto link).Forse sono facilmente impressionabile ma credo che una diagnosi di cancro al fegato faccia meno c….re addosso.Solo dopo vengo a sapere del fatto dei sincronismi e della gente che è uscita fuori di testa ma forse  è solo un brutto scherzo di qualche autore di creepypasta

    The 4chan journal that sent people insane from nosleep

    chissà chi c…c’è dietro a sta roba strana..TRanquillo SAnta che non ho paura ;) volevo solo sapere il tuo parere se non ti dispiace :9

     

  • Ciao SoylentGreen
    secondo me, se c’è un pericolo in tutte quelle storie è proprio il rischio di condizionamento.
    L’ambientazione, l’atmosfera, sono tutte attentamente create per generare un particolare stato emotivo.

    Per quanto riguarda 4chan, si tratta di un pozzo senza fine, senza filtri: è la base stessa di tutto ciò che su internet diviene virale, ed è composto da migliaia di utenti di ogni tipo, ma quelli predominanti sono i troll di livello.
    Secondo me, conviene prendere il tutto con un sano scetticismo divertito  :-)

    A presto

  • SoylentGreen

    Ciao Santa sì infatti è facile condizionare gli internauti utilizzando elementi di pnl e l’atmosfera giusta,io che ho la luna in leone in terzo campo e nettuno in ottava ti lascio immaginare =-= Mi sa che quella roba lì ha slatentizzato un bel po di  episodi psicotici in soggetti predisposti…

    Comunque se dietro a tutto questo c’è Frank Webster devo ammettere che ha una cultura esoterica della madonna non so se mi spiego…che spavento però che mi ero presa XD evidentemente mi hanno fregata con banali trucchetti da mentalista uffa…

    Sì sapevo che su 4chan gira gente strana secondo me è gestito segretamente da STeven Moffat il re dei troll bwawhwahhwah XD

    Ma a te pare che negli ultimi mesi siano aumentati gli eventi sincronici?C’è un sacco di gente vicina a me che si lamenta di questo fatto tra l’altro sembra che giri un’energia parecchio nera,secondo te cosa può essere?IO e moltissima gente che conosco nell ultimo mese senza motivo sognavamo roba abbastanza disturbante  con entità che ci attaccavano O_o

    TRanquillo che non sto diventando paranoica solo negli ultimi mesi ho notato questi particolari.

    ps a proposito di sincronicità ti posso assicurare che noi soggetti autistici ne abbiamo un sacco,teoria confermata da dottori e specialisti,comunque in letteratura si trovano particolari mooolto strani sui soggetti autistici,forse abbiamo una sensibilità particolare data da elementi lunari nel tema natale? boh…

    pps ok questo non c’entra una mazza col discorso ma spero che il seguente video vi strapperà qualche sorriso tanto per rompere la tensione che si respira in questi giorni per via dei fatti geopolitici attuali XD

     

  • Max

    Santa! Questa volta mi hai spiazzato.

    Noto con piacere che anche tu utilizzi il termine “psicopatici” non come mero insulto ma con cognizione di causa. Però, la storia dell’empatia non mi convince appieno. Non esiste malvagità nell’essere umano, appena egoismo “negativo”, frutto della mancanza di una adeguata empatia?

    Ciò significa mettere in discussione qualunque pena applicata; e la certezza della pena é la base di una qualsiasi società democratica come la nostra (come ci piace definirla). Come condannare un criminale se la base del suo male é non conoscere l’egoismo “positivo”? Chi dovrebbe diffondere quest’ultimo, correggere chi sbaglia e con quali mezzi? Ovviamente, gli esempi da soli non sono sufficienti, a quest’ora saremmo tutti santi.

    Ancor più grave: dov’è il libero arbitrio? Una persona egoista “negativa” sarà sempre condannata al male a meno che non sia corretto: ma, di nuovo, con quali mezzi e da chi?

    Non sono domande retoriche le mie. La verità é che non sono in grado di risponde alla domanda principale: non conosco l’origine del male, ammesso che possa esistere qualcosa in tal modo definito.

    Peró posso utilizzare il mio libero arbitrio e farti i complimenti perché le tue pagine sono una autentica oasi nel caos del web. Non é poco…

    Abbraccio!!!

    • Hiei

      Beh, che senso ha parlare di linero arbitrio se ci si considera tutti burattini nelle mani di un dio onnipotente e del suo “piano”, che richiede largo uso della psicopatia peraltro si direbbe?

      Comunque se leggi bene la storia ne puoi estrapolare anche che l’empatia e’ la rovina stessa dell’umanita’: poiche’ in natura (o, se preferite, nel “creato”) prevalgono sempre i rapporti di forza – se il veleno dello scorpione fosse stato rapidamente paralizzante o letale la storia finiva li’ – a prevalere sugli altri e’ chi acquisisce e fa uso della forza maggiore.

      Se l’empatia inibisce l’uso della forza, logica conseguenza e’ che a prevalere nella societa’ sia chi ne e’ privo e fa uso indiscriminato della forza, va da se’ che a fermarlo potrebbe essere solo chi fa un uso cosciente di una forza superiore.

      Tipo qualcuno che abbia acquisito la maturita’ di controllare le proprie emozioni e agire in modo razionale in accordo ad esse ed alle circostanze, in pratica individui adulti e non bimbiminkia di quattro anni.

      Cosa che nessuno vuole succeda perche’ finisce che individui simili smetterebbero di credere a Babbo Natale, a dio, al governo e ai terroristi cattivi.

      • Se l’empatia inibisce l’uso della forza, logica conseguenza e’ che a prevalere nella societa’ sia chi ne e’ privo e fa uso indiscriminato della forza, va da se’ che a fermarlo potrebbe essere solo chi fa un uso cosciente di una forza superiore

        Infatti, la società attuale è fatta in modo che coloro che sono privi di empatia abbiano la via spianata nel momento in cui vogliono perseguire i propri obbiettivi.
        A questo si aggiunga che questi ultimi hanno nel tempo saputo diffondere il proprio modello di pensiero, dal momento che risulta quello “vincente”, così da entrare in un circolo vizioso per cui per avanzare verso il raggiungimento dell’idea di “successo”  affermata bisogna utilizzare gli stessi metodi “privi di scrupoli”.

        Il primo passo da fare per uscire da questo circolo vizioso è il riconoscere la differenza di approccio che quelle persone hanno, e rimanere fedeli alla propria natura.

      • Max

        Ciao Hiei!

        Ecco il problema: per quanto mi riguarda non siamo nelle mani di un Dio ma del nostro libero arbitrio. Poi possiamo anche giustificarci con i disegni insondabili di uno o più dei, é una scelta che può aiutare a silenziare la coscienza: ma la responsabilità delle nostra azioni sarà sempre nostra.

        Per inciso, non sono neppure ateo: semplicemente il mio Dio si occupa di cose ben più importanti (Plotino).

        “Qualcuno ha chiesto allo scorpione se voleva essere salvato, di passaggio?”

        Non so se questa fosse una battuta, penso di no: in realtà é una ottima domanda.

        Abbraccio!!!

    • Lorenzo

      Il libero arbitrio e’ sempre stato un argomento spinoso. Quanto e’ influenzato dall’ambiente e quanto e’ innato? In che momento/misura esattamente formuliamo pensieri autonomi? La mia sensazione e’ che il libero arbitrio pseudo-magico di cui normalmente si parla non esista e che il nostro pensiero sia totalmente determinato dall’ambiente e dalle nostre esperienze.

      Al tempo stesso penso che sin dalla nascita inizi a formarsi un insieme di pensieri e conoscenze/ricordi che applichera’ poi in modo autonomo/”imperfetto” gli insegnamenti e le esperienze che lo hanno formato. In pratica il legame iniziale con un certo condizionamento diventa sempre piu’ sottile nel momento in cui un soggetto diventa il principale elemento per l’interpretazione degli eventi/input successivi e la scelta delle successive esperienze e parte dei condizionamenti iniziali vengono rimossi o elaborati. Quindi in linea estremamente teorica sarebbe possibile ricostruire tutto uno sviluppo deterministico e di fatto non c’e’ un punto di rottura netto, ma questo non toglie che quel nucleo di pensiero sia oggi unico e distinto rispetto agli infiniti input e, ricorsivamente, all’interpretazione data a suo tempo a quegli input.

      Circa le pene. Queste in generale, nella nostra epoca, nascono prima di tutto come deterrente, non come punizione. Nel momento in cui mi trovo ad applicare una pena il sistema ha gia’ fallito perche’ il crimine e’ stato commesso. A quel punto la applico per dimostrare che “non scherzavo”, perche’ forse puo’ fungere da maggior deterrente per la prossima volta, ma piu’ che altro per prevenire il ripetersi del crimine. Nella realta’ la cosa e’ molto piu’ complessa e contraddittoria e c’e’ un antico dibattito silenzioso in merito, qui un esempio:

      http://www.internazionale.it/opinione/luigi-manconi/2015/03/17/carcere-abolizione

      Un libro leggero e interessante che in parte affronta questi temi e’ La dittatura delle abitudini – Dhuigg che discute da un punto di vista psicologico/neurologico quanti dei nostri comportamenti si possano considerare realmente coscienti e quanti siano portati avanti in modo inconscio.

      Su ricorsione e strani anelli c’e’ sempre Godel, Escher, Bach che sara’ gia’ noto ai piu’ e immagino anche Anelli nell’io (che non ho ancora letto).

      A margine condivido appieno l’idea dell’egoismo “buono” e di quello “egoista”.

  • Ciao Max
    la verità è che negli ultimi tempi ho più domande che risposte.

    La questione centrale sta, come sempre, nella definizione e nella comprensione del libero arbitrio.
    Io, temendo di perdere il senno, ho deciso di prendermi una pausa e di evitare, per il momento, di cercare di dirimere la questione.

    So solo una cosa: il tradimento principale che un uomo possa fare è quello nei confronti della propria natura.

    Mi rendo conto che questo pensiero cela un pericolo enorme.

    C’è chi nasce scorpione  e chi nasce monaco, e asserendo questo forse si cancella con un tratto deciso la stessa possibilità di esistenza di quel libero arbitrio?
    O forse il libero arbitrio dello scorpione sta nella sua possibilità di essere fino in fondo se stesso?
    A questo punto essere scorpione fino in fondo sarebbe un pregio?
    E lo scorpione che diviene monaco e colmo di bontà sarebbe un traditore?

    Non lo so, è tardi.
    Ora pongo solo domande.

    a presto, un abbraccio a te

  • giovanni

    Molti dei tuoi articoli rappresentano per me delle coincidenze junghiane che arrivano per darmi risposte attese.

    Mi sei stato veramente di aiuto.

    A mio avviso con questo articolo hai aperto, in senso positivo un vaso di Pandora.

    Egoismo positivo e negativo mi richiama a Terra e Cielo, Psichismo e Spiritualismo, Ombra e Luce….Santa….Ruina…

    Ritengo che ancora piu- importante della Empatia, sia la Intelligenza del Cuore che permetterebbe di risolvere ogni problema, come ci mostra ilSaggio.

    Purtroppo e molto piu- facile essere o sembrare intelligenti, pur di avere

    a Reputazione.

    Il percorso umano rimane comunque molto lungo. Le domande non finiranno mai, …per questo forse siamo condannati alla Eternita

    Un caro saluto

  • Ciao Giovanni

    l’Intelligenza del Cuore arriva ad un livello ancora più profondo, è una voce sempre presente ma che avvolgiamo in mille rumori, così da non riuscire più a sentirla.
    Fatto silenzio in noi lei si fa trovare, e là c’è la verità.
    Ma fare silenzio in noi comporta fatica.

    Un saluto a te

  • orange

    un giorno orange vide uno scorpione arancione e si disse lo “apro” o chiudo gli occhi’?..LA CURIOSITà UCCIDE IL GATTO..ed era vero..la verità..dopo averla vista puoi solo urlarla,e non importa se ti sputano addosso,perchè essa è talmente assurda,da far perdere la RAGIONE..ma è giusto che sia cosi..le persone parlano di complotti,di alieni,ma nel profondo non ci credono,tanti non credono in DIO,figuriamoci..eppure ci sono “psicopatici”OPPURE DEGLI “AVANGUARDISTI”dipende da come si vogliano interpretare,che hanno deciso tutto..la vita e soprattutto la morte di milioni di persone..ci possiamo ridere sopra..ma ci sono seri motivi per farlo..una selezione naturale,genetica,razziale..oppure sviluppare il culto dell’uomo dio del nuovo mondo..io posso solo supporre la filosofia dello scorpione arancione..e di chi è più in alto di lui..io sono una persona semplice perciò sacrificabile..però è sicuro un’elite dominerà il nuovo mondo con un consenso privo di egoismo positivo..almeno credo.

    • Hiei

      A me fa ridere che milioni di idioti si facciano macellare come bestiame da quattro stronzi, e’ un’idea che sfida davvero l’intelligenza al punto da non crederci se non lo vedessi comunque, avanti col circo – quando al macello portano te ho pronto un sacchetto di popcorn col tuo nome sopra, sappilo. :’D

  • Lorenzo

    Circa le pene. Queste in generale, nella nostra epoca, nascono prima di tutto come deterrente, non come punizione. Nel momento in cui mi trovo ad applicare una pena il sistema ha gia’ fallito perche’ il crimine e’ stato commesso. A quel punto la applico per dimostrare che “non scherzavo”, perche’ forse puo’ fungere da maggior deterrente per la prossima volta, ma piu’ che altro per prevenire il ripetersi del crimine

    Inoltre, come già aveva individuato Nietzche, la punizione del “criminale” funge da catarsi collettiva per i membri “retti” della comunità.
    Sul criminale le persone perbene possono dirigere i loro sentimenti distruttivi, odio e frustrazione, che il vivere civile impedisce loro di esternare.

  • orange

    fa piacere essere cosi considerati..evidentemente la storia non ti ha insegnato nulla hiei..spero che tu possa goderteli i pop corn..io ho i miei dubbi..ridi ora che hai ancora i denti..pardon..i tentacoli..eh eh.

  • […] que eu teria directamente estrangulado o escorpião, este trecho é do blog Tra Cielo e Terra, que considero um dos melhores produtos de toda a internet em língua italiana, verdadeira oásis […]

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