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se la realtà non fosse inspiegabile per Grazia, a qualcuno potrebbe venire in mente di spiegare questi viaggi simbolici, e si perderebbe il meglio. in questa sequenza di ottave l’uroboro Radici40 esprime tutta la sua potenza, il lupo sembra dimorare con l’agnello di fianco alla buca dell’aspide dove gioca il fanciullo, il leone guarda il cielo dopo il suo pasto di paglia e Radici45 mi ricorda perchè mi fido di te.
Santa,
come mai si nota una presenza di figure femminili abbastanza conturbanti [stupende per carità :)] in misura sempre crescente?
p.s. gradirei un commento al mio ultimo post, credo lo apprezzerai.
sR
Ciao Vocedi1
e credimi, se dovessi tenere una sola immagine tra tutte queste, terrei proprio la 45 :-)
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Ciao sR
sì, l’incremento delle figure femminili mi è stato fatto notare ancora.. :-)
Non saprei, queste gallerie nascono senza eccessiva premeditazione, una immagine tira l’altra, è proprio il caso di dire..
Cerco sempre di alternare immagini che fanno riflettere sulle ombre del presente con altre che celebrano la bellezza del creato, e a tale scopo non ho ancora trovato delle immagini migliori :-)
A presto
La 4 mi piace proprio molto, l’antidoto all’iperrealtà, un po’ di teatro.
Santa, in questi giorni mi fai stare proprio bene.
Rispetto all’altra galleria, ho trovato una linea comunicativa più saltellante, ma il sentimento che comunque esplode qui è di una terribile dolcezza.
Per il discorso delle ragazze, io che adoooooro le donne, le trovo veramente in sintonia con la natura del mondo e dei suoi eventi. Le vedo osservatrici come di passaggio. Superiori a giocare con le illusioni che intrappolano gli uomini e le società. Il loro sguardo sembra camminare sulla neve senza lasciare orme, così come fanno gli Elfi nella Terra di Mezzo. Che l’eterno femminino sia così svelato? insieme ai leoni e ai fuochi che incendiano i momenti più fuggenti..
.. sono rimasto profondamente colpito dal bacio dal treno e dal leone rivolto al cielo. Semplicemente magico.
Grazie
PS
… lo sguardo della ragazza che sta bevendo dal bicchiere ha lo stesso potre di Medusa, solo che non trasforma in pietra, ti fulmina…. E non so cosa è peggio :-D :-)
Ciao Mario
quella foto è stata scattata a varsavia dopo la fine della guerra.
Non ho ancora capito se èsi tratti di una foto piena di speranza oppure tragica..
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Ciao Calvéro
in effetti difficle stabilire cosa sia peggio.. :-)
sulla linea comunicativa, questa volta avevo preparato una sessantina di immagini, poi ne ho accantonate alcune per non rendere troppo pesante la gallery, e in quelle rimaste vi ho visto alla fine quello di cui parla il titolo stesso: una sorta di sguardo sulle forze che ci costringono a mettere radici in questa parte del creato..
A presto
Mi ricorda, in un brutto film dei fratelli Taviani; Padre padrone, una scena toccante; arriva il gelo e uccide gli ulivi della famiglia, è una disgrazia che avrà conseguenze drammatiche, saranno costretti a vendere il terreno avito e ad andare a lavorare sotto padrone, ma la madre trovando la tazza di latte, messa fuori dalla finestra, gelata, prende della confettura e trasforma in un momento di gioia quell’evento catastrofico, servendo, fatto eccezionale, un gelato ai figli.
Non è una foto tragica, è una foto carica di forza poetica, come se la distruzione non potesse cancellare la capacità di sognare degli uomini, di pensarsi in un altrove perfetto con il minimo possibile di simulazione.
E’ qualcosa che ricorda, alla lontana, la potenza generatrice di chi dal nulla ha fatto tutte le cose.
Come sempre susciti emozioni indescrivibili a parole, grazie ancora…
Antonio
Grazie per le ultime due… per il rimanente, uh quante forme! poi io penso che poche cose (tra)passino più che gli occhi di una donna – tranne al più la voce.
Trovo che l’ossessione di Euripide e la maniacalità della divina facciano il resto: Pasolini le seppe strizzare l’anima, resta ancora per molti versi senza eguali, uno fra i tanti miracoli del divino sulla (tua) terra:
http://museum.walterfilm.com/cpg14x/albums/various_other/medeapb.jpg
il mito, la sua personificazione… anche queste, radici fra le quali ci muoviamo inconsapevoli. Ma questo richiederebbe un intero post
le parole nella 33 riassumono bene l’andazzo degli ultimi tremila anni.
per il resto, tutto ottimo, soprattutto le fanciulle.;)
menzione d’onore per la 16 LOL.
scusa ero io.
Mario
Mi ricorda, in un brutto film dei fratelli Taviani; Padre padrone, una scena toccante; arriva il gelo e uccide gli ulivi della famiglia..
Non l’ho visto,e sinceramente farei fatica a vederlo.
Più le narrazioni “tragiche” si avvicinano alla realtà, e meno riesco a seguirle..
Però è anche vero che la scena che descrivi cela in sè un senso di speranza fortissimo..
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Ciao Antonio, ti ringrazio :-)
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Doulos: richiederebbe un intero blog :-)
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Jackblack
menzione d’onore per la 16
quella frase in quel contesto potrebbe anche suscitare un vero e proprio “risveglio” :-)
A presto
quella frase in quel contesto potrebbe anche suscitare un vero e proprio “risveglio”
santa, mi sa che fai confusione con la 33, la 16 è quella dello yogurt…o forse intendevi un risveglio stile marcuzzi? :):):)
no no, io intendevo proprio la 16 :-)
Pensa ad una persona abituata a “fare la spesa” in uno di questi grandi centri commerciali in cui ci sono 40 metri di corsia dedicati solo allo yogurt.
Se vedi quella frase e ci rifletti un po’ sopra, magari ti chiedi anche “ma che cavolo di senso ha tutta questa roba, che senso hanno 5 mila marche diverse dello stesso yogurt alla fragola?”
Di lì puoi fare lo stesso ragionamento per ogni cosa che ti circonda, per ogni merce che ti viene “proposta”..
io ci avevo fatto una risata. sono grave? :)
Anche io ci avevo fatto una risata :-)
Il fatto è che ormai anche nell’immagine più banale vedo rimandi ed allegorie ad altre realtà.
Overdose di simbolismo :-)
sì, è il paradosso di The changin’ man: the more I see the more I know, the more I know the less I understand…
al Carrefour della grande città c’erano due corsie da dieci metri di spugnette per lavare. Stavo lì con la mia lista di m..da in mano, a cercare il punto di giunzione fra la dicitura “spugnette piatti” di mia moglie ed il delirio di offerta sugli scaffali. Fossimo stati negli USA ci sarebbero state anche quelle aromatizzate alla cannella – ma c’erano alla menta.
Una vertigine. Sono sei anni che non ci metto più piede, è stato un atto di elevazione spirituale.
Poi ti rendi conto, dando lezioni ai ragazzini, che è la strategia del secolo: bombardati di dati, ma senza più informazioni (e scriverlo su internet è tutto un programma).
bombardati di dati, ma senza più informazioni (e scriverlo su internet è tutto un programma).
Quest’ultimo è un paradosso con cui anche noi abbiamo a che fare, ovviamente.
Ed è una cosa che lascia un po’ spaesati ed indecisi sul da farsi, a volte, sul senso delle nostre presenze “virtuali”
il leone nella neve è fantastico…:-)
ciao Santa, che bello fare un nbagno nelle tue immagini!
Ciao Carla, ti ringrazio :-)
a presto
Ciao Carlo,
voglio chiederti, e se qualcuno mi legge vale anche per i passanti,
_____________cosa è la Bellezza?____________
Perchè vedo che per te è la somma delle questioni, anche se non lo dici.
In attesa di una tua risposta, che se non ci sarà sarà Bello lo stesso, dico la mia, in una sentenza molto semplice, per nulla esoterica, per chi ha vissuto almeno un grammo di vita in questo cielo di piombo.
La Bellezza è ritrovarsi oltre lo specchio.
Ciao Francesco
la tua è una bella definizione.
Non penso di averne una altrettanto sincera.
E non lo so cosa sia effettivamente la bellezza, o come si possa definire.
So solo che, come diceva l’idiota di Dostoevsky, sarà lei a salvare il mondo.
A presto :-)