…chi è senza peccato…
La prima volta che venni chiamato ad esercitare il mio sacro diritto dovere del voto era il 1996, e avevo da qualche mese compiuto i 18 anni.
All’epoca ero alquanto a digiuno di questioni politiche, ed era da poco passata la bufera di Mani Pulite che aveva “spazzato via” i partiti della prima repubblica.
Si presentarono alle elezioni sostanzialmente due coalizioni, quella di centrosinistra guidata dal PDS, erede del Partito Comunista, e lo schieramento di centrodestra, guidato dal carismatico Silvio Berlusconi.
Pur avendo scarse conoscenze sulle questione politiche, vedevo in Silvio Berlusconi un imprenditore sull’orlo della rovina che necessitava assumere la guida del paese per evitare il proprio fallimento economico personale.
Un uomo che sicuramente non aveva mire “altruiste”.
Di conseguenza, il mio voto alla coalizione del centrosinistra era assicurato.
Ma a quella età era forte anche l’influenza dell’ambiente famigliare; il termine “comunista” in casa suscitava all’epoca profondo orrore.
Mio padre veniva da una famiglia cattolica di contadini bergamaschi che da sempre avevano votato per la Democrazia Cristiana, in un paesino in cui il parroco era visto come la persona più autorevole.
Mio nonno materno invece durante la guerra civile greca che seguì la fine della seconda guerra mondiale era stato fatto prigioniero dai partigiani comunisti, la cui vicenda si discosta assai da quella dei loro compagni italiani.
La falce e il martello erano tabù nella casa greca, riportando alla memoria le sofferenze passate dal nonno durante la sua prigionia, sofferenze che furono tra le concause della sua morte prematura.
Al momento del voto quindi dovetti riflettere a lungo, il logo del PDS infatti presentava ancora la falce e il martello, e mi sembrava un affronto alla memoria del nonno apporre un segno su tale simbolo.
Da una parte vi era la coalizione di un imprenditore ai miei occhi non sincero, e dall’altra un movimento ispirato da una ideologia a me avversa.
Ma il desiderio di votare e di esprimere il mio diritto dovere era troppo grande, così decisi di dare la mia preferenza ad un partito denominato “Rinnovamento Italiano”, capeggiato da Lamberto Dini, che appoggiava la coalizione del centro sinistra.
Quando mio fratello maggiore sorpreso mi chiese il perchè di tale scelta, gli risposi con aria seria e convinta :
“Lamberto Dini è un uomo di destra che appoggia una coalizione di centrosinistra. La sua presenza all’interno dello schieramento farà in modo che sposti gli equilibri della lista verso il centro, evitando pericolose derive verso gli estremismi di sinistra”.
All’epoca fui molto orgoglioso di questo mio ragionamento, e mi compiacqui della mia consapevolezza politica e della serietà della mia decisione molto ponderata.
Ripensandoci oggi, non posso che rimanere sconcertato dinnanzi ai danni che il linguaggio politicante propinato da telegiornali e quotidiani può produrre ad una giovane mente.
E così accade anche questo, votai per Dini.
Ma chi è senza peccato…
Negli anni successivi la presenza di Silvio Berlusconi nel panorama della politica italiana continuava ad apparirmi una anomalia che il paese doveva superare.
Questo, unito alla mia voglia giovanile di fare qualcosa di concreto per il mondo che mi accoglieva, mi portò ad entrare a far parte di un gruppo universitario di sinistra.
Rifiutai la tessera, essendo ieri come oggi allergico ad ogni forma di catalogazione, ma vidi in quel gruppo il posto migliore per fare qualcosa di concreto e di buono per migliorare le cose.
La mia esperienza in quel gruppo fu breve, anche se non faccio fatica ad affermare che la maggior parte dei ragazzi che ne facevano parte erano sinceramente animati da un desiderio di compiere qualcosa di positivo; le elezioni del 2001 furono anche le ultime in cui votai uno schieramento con convinzione.
Dal 2002 in poi la mia visuale cambiò radicalmente.
Come se nel velo di maya si fosse aperto un piccolo varco, iniziai a vedere i rappresentanti democratici per quello che effettivamente erano e sono: pallide marionette, arrampicatori facenti parte di una unica casta che si auto sorregge e che vive come un parassita sulle spalle dei “cittadini”.
Approfondii questioni storiche note e meno note, scoprii col tempo molti aspetti che ignoravo del tutto in precedenza.
Nel 2004 lo stato mi richiamò alle urne, questa volta per decidere la composizione del parlamento europeo e per l’elezione delle cariche locali.
Avevo da poco iniziato le mie letture sulla massoneria, così mi venne in mente un nome per un partito che avrei potuto votare:
In un pomeriggio mi armai di paintshop e creai il logo, poi ne feci alcune stampe su carta adesiva, in un formato compatibile con la dimensione dei simboli presenti sulla scheda elettorale.
Il giorno delle elezioni mi recai alle urne, applicai il mio adesivo su uno dei simboli scelto a caso e lo barrai.
Avevo votato per la Lega Anti-Massonica.
Devo ammettere che il tutto mi divertì parecchio.
Più che un gesto di protesta fu proprio una goliardata, e fu anche l’ultima volta che mi presentai per votare.
Inoltre, ancora adesso, poco modestamente, sono convinto che il mio logo sia uno dei più belli che mai sia apparso in una scheda elettorale italiana.
Ovviamente, ciò non basta a cancellare l’onta di aver votato, seppur in giovane età, per Rinnovamento Italiano.
concordo , io togliere lega e movimento
e lo chiamerei partito della pagnotta
il pane al centro non ci starebbe male
buona pasqua :-)
non ho parole … sei un genio… ciò che non è avverabile, tu l’hai fatto avverare ! sono solo “gesti” ? forse…
Da giovani si è particolarmente vulnerabili ( e un pò fregnoni ). All’epoca votai più volte per i radicali!!!
( onta irredimibilis ).
Max
Salud Santa,
se ti consola conoscere le stupidaggini degli altri… da “giovane ed ingenuo” votai per il PSDi di pietro longo (prima dello “scandalo” P2…) mia culpa, mea culpa, mea maxima culpa,
suerte,
manolete
Nelle ultime elezioni – e non sono italiano, ma vivo in un altro paese, ma con la situazione riguardante la casta al potere alquanto simiile – ho votato semplicemente per il Partito degli Ubriaconi. Il partito non esiste, ma ho soltanto aggiunto una lista “mia”, scrivendola con la matita, alle 27 liste offerte, faccendo cosi la scheda invalida.
Mithras, hehe..
ma sei sicuro che il “Partito degli ubriaconi” non c’era già?
Magari si presentava sotto un altro nome… ;-)
Manolete, in effetti un po’ mi consola, dai…
L’importante è che col tempo siamo un po’ rinsaviti… :-)
Suerte!
Max, come vedi siamo in tanti ad avere di queste “onte”… :-)
Messier, aver votato per Dini mi permette di non sopravalutare mai le mie capacità, così se qualche volta penso di aver compreso qualcosa di questo mondo, mi basta far tornare alla memoria il suo volto e ritorno subito a terra…
A presto :-)
Arcangelica, la pagnotta potrebbe essere un simbolo che ci accomunerebbe tutti, considerato l’andazzo..
Blessed be
Il mio primo voto lo diedi a … Craxi.
Pensa un po’.
Col senno di poi il voto di cui meno mi vergogno … il che è tutto dire.
Beata innocenza.
Padella
Riesci a vedere a fondo nelle cose.Viviamo in un sistema totalitario ed oligarchico del capitalismo radicale che è tutto fuorchè democratico o popolare e tantomeno pluralista o liberale.Una dittatura “soft” che è quella che funziona meglio.I miei complimenti ,caro Santa. Roberto
Padella, ti sono vicino :-)
Roberto, ti ringrazio, sei sempre molto gentile :-)
a presto
Vota Rocco per non prenderlo in quel posto da un politico qualunque…….
Imodium
quando si dice andare sul sicuro
Io non sono affatto d’accordo sull’idea di non votare: la trovo deleteria in un mondo già troppo anarchico.
Ma propendo anche io per Rocco.
ROCCO forever.
Luce: sull’anrachia ci sarebbe molto da dire.
Questo mondo più che anarchico è in preda ad una tirannia “soft”, ma non per questo meno invasiva.
Su Rocco, direi che sicuramente farebbe meglio degli attuali candidati.
ssc.
Questo mondo è anche pieno di porno-soft, ma non mi sembra che tu perda tempo a farci degli articoli.
Rocco è l’unico con gli attributi giusti.
Politici, of course.
com’è che con te si perde sempre il filo del discorso? :-)
o stavamo davvero parlando di Rocco sin dall’inizio?
bello, si, nonostante quell’azzurrino che fa tanto neonato appeso al portone..
è che il rosa mi sembrava poco virile per un movimento politico :-)
… non è che ti avanza qualche adesivo? :)
vediamo cosa si può fare :-)
Complimenti per l’iniziativa…peccato che non andrò a votare, altrimenti sarebbe stato divertente!!
ciao nessuno
ad essere sincero anche io avrei la tentazione di andare a votare solo per apporre questo simbolino.
Ma votare è una cosa seria…
Tutti hanno i propri scheletri nell’armadio, io in passato ho pure votato an.
Su, l’idea del partito anti-plutocratico è sufficientemente spiritosa da meritare la tua assoluzione.
nessuno è senza peccato.. :-)
MITICO!!!