Continuano in diverse parti della Grecia le manifestazioni di protesta a seguito dell’uccisione da parte della polizia di Alexis Grigoropoulos, un ragazzo di 15 anni, episodio avvenuto lo scorso sabato nel corso di violenti scontri tra la polizia in assetto antisommossa e alcune centinaia di giovani “anarchici”, nel quartiere di Exarhia ad Atene.
I media internazionali stanno dando grande risalto agli episodi, e si tratta effettivamente di una serie di manifestazioni caratterizzate da una grande violenza, come non si vedevano in Grecia dai tempi della dittatura dei colonnelli negli anni 70.
Il movimento dei dissidenti è ben organizzato, e il quartiere di Exarhia, da dove sono iniziati gli scontri, rappresenta un caso unico nel panorama europeo.
Si tratta infatti di una zona franca, quasi interdetta ai controlli della polizia, dove trovano rifugio ed hanno la propria base i maggiori gruppi anarchici ellenici.
Gruppi anarchici è il termine semplicistico che usano i media per descrivere la varia umanità che controlla Exarhia, ma al suo interno si ritrovano diversissime tipologie di persone.
Vi sono innanzitutto movimenti politicizzati di estrema sinistra che si autodefiniscono anarchici, ed in mezzo a loro si mischiano numerosi comuni criminali, bande specializzate in furti e rapine, che approfittano dell’impunità che regna nel luogo.
A loro si uniscono centinaia di vari “dissidenti”, principalmente studenti e giovani alternativi, spinti dal desiderio adolescenziale di manifestare la propria avversità al sistema.
Il ragazzo ucciso era uno uno di loro, uno studente di 15 anni figlio di un direttore di banca e di una gioielliera.
Vi sono poi ad Exarhia numerosi agenti della polizia infiltrati, mandati all’interno per monitorare la situazione.
Da anni la polizia greca usa il quartiere di Exarhia come una sorta di esperimento sociale.
Permette che vi si radunino gli elementi disturbanti della società e li controlla dall’esterno; cariche e scontri sono all’ordine del giorno, ma essendo routine i mezzi di informazione non ne trattano.
Alla fine ci è scappato il morto, un ragazzino è stato giustiziato a freddo da un agente che ha sparato ad altezza d’uomo.
E gli episodi di violenza che sono seguiti sono andati probabilmente al di là delle previsioni della polizia stessa
La furia distruttrice dei manifestanti è stata cieca: solo in Via Ermou, la via più centrale di Atene, sono andati distrutti centinaia di negozi, decine di filiali di banche, e centinaia di automobili sono state date alle fiamme.
Contemporaneamente a Salonicco, a Patrasso ed in altre importanti città greche si verificavano gli identici episodi, una vera e propria guerriglia urbana incontrollata.
L’uccisione del ragazzo, Alexis, è stata una scintilla che ha fatto esplodere un malumore generale che covava da tempo, in una Grecia che è tra le nazioni che più stanno soffrendo le conseguenze della crisi economica mondiale, un malumore che gli elementi meno inquadrabili della società esprimono con una furia distruttrice cieca.
Il governo ha chiaramente perso il controllo della situazione: abituato ad usare il corpo degli agenti in assetto antisommossa per reprimere le numerose scaramucce che si verificavano in passato, pare non avere più alcuna arma a disposizione per fermare la protesta, dal momento che proprio l’uso indiscriminato della violenza da parte delle forze dell’ordine ha causato la vittima.
Prove tecniche di una sommossa ancora più grande.
Questo tipo di problemi non vanno affrontati con la violenza.Il malessere di questi giovani , anzi giovanissimi , va affrontato in modo razionale , con buon senso e moderazione.Speriamo che si riesca a risolvere i problemi in un clima pacifico e sereno.Evidentemente in Europa si sta facendo strada una forma di ostilità diffusa verso la gestione del potere , forse è anche dovuto alla crisi economica. Roberto
Ciao Roberto
è sempre più chiaro che c’è stata una esplosione di un sentimento di rabbia covato a lungo.
usare la violenza ora da parte dello stato significherebbe protrarre la guerriglia all’infinito.
Ho visto le immagini al telegiornale greco, gli scontri continuano ancora adesso.
Il centro di Atene è in fiamme, per le strade si aggirano bande di incappucciati, a centinaia, e agenti anti sommossa.
nel pomeriggio migliaia di studenti avevano preso d’assalto le centrali di polizia in varie città.
La situazione è parecchio brutta.
Per le dimensioni che sta assumendo la protesta, credo occorrerebbe informarsi su cosa si fondano questi malumori.
In parole povere, quanto incide la crisi in Grecia?
La risposta è nell’articolo, oltretutto la protesta (da quello che ho visto) non è solo della classe “ribelle”, mi è sembrata ben radicata.
Attendo lumi….se non sbaglio c’è chi potrebbe raccontarci “direttamente” gli eventi.
Ciao Infettato
in Grecia c’è sempre stato questo “movimento” di disobbedienti violenti, che i media chiamano genericamente “anarchici”.
Le frange più violente si stimava fossero composte da qualche decina, forse un centinaio di persone, sufficienti in ogni manifestazione a fare numerosi danni.
Un piccolo gruppo, in fin dei conti, ma ben organizzato e molto visibile.
Questi disordini invece vanno oltre.
Questi elementi violenti sono ancora presenti, in un numero che pare nettamente superiore alle attese.
Ma intorno c’è una protesta ben più ampia, portata avanti innanzitutto dai movimenti studenteschi, da tempo in fermento per le riforme che lo stato vuole effettuare nella scuola pubblica.
La crisi economica agisce maggiormente come “percezione”.
Non è la ragione principale dei disordini, ora come ora, ma il clima che ha generato, e l’insicurezza che si respira ha sicuramente generato un sentimento di inquietudine che in questi episodi trova uno sfogo.
E’ questo sentimento che si percepisce che rende il tutto più preoccupante, un sentimento di malumore diffuso che ancora non è ben individuabile.
Vedere le strade centrali di Atene deserte, senza macchine e senza pedoni, illuminate dalle molotof e dai cassonetti in fiamme, percorse solo da decine di incappucciati lascia veramente una sensazione di smarrimento.
E la sensazione ancora peggiore è che si tratti solo di un prologo di un qualcosa ancora più ampio.
“Ordo ab chao.”
È per mezzo della gestione di eventi caotici che gli ingegneri sociali costruiscono il futuro ordine. Basta creare i presupposti, attendere che scocchi una scintilla, e attendere. Una volta creato il caos, indirizzare il gregge spaventato è facile.
PS: ovviamente anche casa mia è a Exarchia…
Pax, ancora una volte, dovrebbe trattarsi dello solito schema.
Tra l’altro, un mio amico poliziotto mi raccontava che verso maggio lui e alcuni suoi colleghi erano stati mandati dentro Exarhia a fare dei “pattugliamenti” in moto.
Dovevano girare a turni per monitorare la situazione.
Una “missione” alquanto strana, dal momento che per una sorta di patto non scritto i poliziotti semplici evitavano di aggirarsi per il quartiere.
Il mio amico venne poi a sapere da colleghi più anziani che lo scopo dell’operazione era proprio quello di provocare gli “anarchici”, sperando in qualche “incidente” ai danni dei poliziotti che potesse giustificare una avanzata massiccia ad Exarhia dei MAT, gli agenti antisommossa “picchia ad occhi chiusi echi prendi prendi”.
Mangiata la foglia il mio amico e i suoi colleghi si fecero più “prudenti”.
Una piccola indiscrezione di prima mano, da fonte non sospetta.
Questo è generalmente il modus operandi della polizia, e non credo che stupisca più di tanto.
Probabilmente con l’uccisione del ragazzo qualcosa è andato storto, e la polizia si è trovata dalla parte del torto di fronte all’opinione pubblica.
Forse.
p.s: chissà perchè lo sospettavo che stavi da quelle parti :-)
Probabilmente con l’uccisione del ragazzo qualcosa è andato storto, e la polizia si è trovata dalla parte del torto di fronte all’opinione pubblica.
Io credo invece che sia esattamente quello che volevano. Il fallimento del vecchio ordine è un passo necessario per l’avvento del nuovo…
Riprendendo quel che ha detto Pax, penso che questo tipo di eventi generalmente segnino il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, non solo politico e giudiziario. Quel che più addolora è che di solito questi passaggi sono segnati dal sangue di vittime sacrificali.
Brutto affare.
Ma è vero che i tagli all’istruzione sono stati seguiti dai tagli alla sanità (come si legge qui)?
Ma, secondo te, c’è un legame tra la fine dello “stato assistenziale” e questa rivolta? A rigore, se questi giovani sono davvero anarchici, non dovrebbero lamentare la scomparsa dell’istruzione obbligatoria e della medicalizzazione coatta. Chissà cosa c’è dietro.
P.S. Ti pareva possibile che Pax non avesse casa in quel di Exarchia? O Exarhia? Ex-archia è bello, perché fa piazza pulita sia della monarchia che dell’oligarchia.
Brutto affare.
Ma è vero che i tagli all’istruzione sono stati seguiti dai tagli alla sanità (come si legge qui)?
Ma, secondo te, c’è un legame tra la fine dello “stato assistenziale” e questa rivolta? A rigore, se questi giovani sono davvero anarchici, non dovrebbero lamentare la scomparsa dell’istruzione obbligatoria e della medicalizzazione coatta. Chissà cosa c’è dietro.
P.S. Ti pareva possibile che Pax non avesse casa in quel di Exarchia? O Exarhia? Ex-archia è bello, perché fa piazza pulita sia della monarchia che dell’oligarchia.
Ciao Enza, ci vogliono sempre eventi che sconvolgano profondamente l’opinione pubblica.
In questo caso la morte di un ragazzo di 15 anni per mano di un poliziotto pare fungere perfettamente alla bisogna.
Questo fatto porterebbe a pensare che le considerazioni di Pax siano probabilmente valide.
Asno, in realtà questi giovani che si definiscono anarchici ideologicamente stanno al versante opposto rispetto alle teorie anarchico-libertarie della scuola di Miser e Rothbard.
La società che vorrebbero gli anarchici di Exarhia sarebbe retta da uno stato onnipresente che provvederebbe per ogni cosa.
Scuola, sanità, trasporti, tutto gratuito.
Con soldi ricavati non si sa bene da dove.
Una visione di estrema sinistra insomma.
Si definiscono anrachici in quanto si considerano contro il sistema, dal momento che qualsiasi governo sia al potere sarà sempre troppo “di destra” e fascista ai loro occhi.
Non è un anarchismo contro lo stato, quindi, ma contro lo stato che loro definiscono “di destra”.
A presto
E’ rivelatore il silenzio della UE. Quando si tratta di imporre misure sul clima, o sui tassi di sconto, parlano solo loro. Quando si tratta di commentare la violenza, tacciono. Non sia mai che la gente più acuta faccia il dovuto nesso tra le loro facce e la povertà morale di questo mondo. Tra i loro sorrisi e la malvagità di queste ore.
Studenti greci bruciano a Londra una bandiera greca davanti al consolato greco. Dalle ceneri delle nazioni europee, sorgerà … !
Grazie a Carlo per le precisazioni.
Ora l’hanno certificato: Dell’iniziativa parla un comunicato della Fai (la federazione anarchica italiana), dove si ricorda, tra l’ altro che «Alexandros Andreas Grigoropoulos era un anarchico di 15 anni».
Da http://tinyurl.com/5kzslr (corriere.it)
Paolo
Hai ragione nel dire che la morte del ragazzo in questo caso, come in tanti altri che lo hanno preceduto, sia stata utilizzata per dar l’avvio a nuove e più accese ostilità. Ciò avvalora più l’ipotesi che si tratta di un atto sacrificale, considerando anche il fatto che non mi convince poi così tanto che a 15 anni si possa incarnare una qualsiasi
idea politica, o che comunque se ne possa avere piena consapevolezza.
Ma come sempre è un mio modesto parere. ;) Ciao Carlo, a presto
Carlo, mi stupisco di una cosa che hai detto: non so di preciso cosa questi giovanotti vogliano in politica, ma di certo so che chiedere più stato e volerne ancora di più non significa essere di “estrema sinistra”, vuol dire soltanto volere più Stato.
E’ vero che nella sinistra istituzionale lo si chiede sempre più spesso, ma siccome lo si chiede anche a destra (istituzionale e non) non mi pare una discriminante valida.
Solo per il gusto della precisione.
Giorgio
Messier, l’unione europea si limita a pianificare dall’alto.
Quello che succede è riconducibile anche alle politiche che da anni a Bruxelles stanno portando avanti.
E comunque, con il trattato di Lisbona i saggi dell’UE si sono portati avanti, suggerendo il corretto modus operandi per affrontare proprio queste situazioni.
Coincidenze.
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Paolo, a proposito del comunicato della fai, sinceramente mi pare un po’ eccessivo fare di Alexis un martire del loro movimento.
Condivido quanto dice Enza, a tal proposito.
Alexis era innanzitutto un ragazzo di 15, e probabilmente non doveva trovarsi lì a lanciare pietre.
Ma era un ragazzo, e in quella età ci sta anche il passare attraverso la condivisione di varie ideologie, e ci sta anche il compiere atti stupidi.
Quello che non dovrebbe accadere è invece essere freddati da un colpo di pistola per questo.
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Giorgio, la tua precisazione penso sia corretta.
Ideologicamente l’estrema sinistra sostiene infatti che si debba giungere all’abolizione dello stato, come atto finale, per mezzo di rivoluzioni e sconvolgimenti sociali, che però passano anche da un periodo in cui uno stato forte abbatte l’ordinamento precedente.
L’abbattimento dello stato stesso sarà invece lo stadio finale di tutto il percorso della trasformazione dello status quo attuale..
Nel frattempo, si invoca uno stato forte rivoluzionario che operi la “redistribuzione” totale, abbattendo ogni differenza tra le persone.
A presto
a me quello che più spaventa è questo covare sotterraneo della rabbia, basta una scintilla ed è un inferno.
ciao
C.
Ciao Carlo, quella che descrivi tu è l’interpretazione marxista di Marx. Interpretazione, perché nessuno ha mai ben capito cosa volesse Marx, solo che poi è arrivato Lenin che, con la scusa di abbattere lo Stato, ne ha costruito uno ancora peggiore. E intanto in Europa la sinistra marxista entrava in Parlamento, e allora col cavolo che hanno pensato di abbattere lo Stato :-)
A onor del vero però è sempre esistita una sinistra estrema ma libertaria ed anarchica che richiedeva l’abbattimento immediato dello Stato, perché senza di esso non sarebbe stato possibile dare libertà al popolo. I fatti hanno dato loro ragione.
Purtroppo però oggi l’anarchismo, quello di sinistra, si è perso per strada, anche perché è stato perseguito alacremente da tutti i regimi, da quello fascista a quello comunista. Ed oggi purtroppo “anarchia” è divenuto sinonimo di “spaccavetrine”.
Anche perché molto spesso gli “spaccavetrine” si definiscono “anarchici”, ma probabilmente sanno poco o niente di cosa sia stato veramente il pensiero anarchico.
Giorgio
Egregio Santa,
Ci stiamo oramai avvicinando all’esasperazione collettiva. I regimi democratici scatenano una violenza peggiore della rivolta contro le dittature. Perché? Perché quando si fronteggia una dittatura il popolo sa quali diritti rivendicare. Quando si fronteggia un governo democratico, invece, alcuni sanno, altri non sanno, altri ancora si affiliano allo scontro per il solo gusto di sfogare i propri mostri interiori. L’ ”anarchia” è una rivolta dell’anima, quale anima? Sarebbe bello riuscire a capirlo tutti assieme. Per adesso non possiamo che ringraziarti: ci hai donato una splendida riflessione.
Un caro saluto
Petrus
Sto cercando d’immaginare un mondo in cui regni l’anarchia, costituito dagli uomini di oggi, egoisti e prepotenti più che mai :)
Non è forse logico pensare che il pensiero politico debba stare a pari passo con il progresso (o regresso) evolutivo dell’uomo? In altre parole, un sistema o un’ideologia politica che poteva andar bene per l’uomo di ieri (anche l’anarchia, perchè no!) potrebbe non essere più adatto all’uomo di oggi. E’ come ostinarsi a voler calzare le scarpette che portavamo da bambini.
(ma da dove mi vengono certe idee? ;)
il terrorismo alimenta la paura della dittatura quindi è la legittimazione della democrazia…. si potrebbe così spiegare quale anima ?… domanda … siamo soggetti attivi (liberi) nel pensiero ,o soggetti passivi (manipolati) ? forse l’unica realtà sono i nostri sogni dove “loro” non possono intervenire ? ciao fraterPetrus
Ciao Chapucer, ed è una rabbia accumulata da tempo.
la morte del ragazzo è stata la classica scintilla, ma osservando l’evolversi della situazione, pare certo che tutto questo doveva succedere, prima o poi.
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Giorgio, in effetti gli spaccavetrine, la classica piccola minoranza che si riserva tutta la visibilità, sono spinti da motivazioni ben poco “ideologiche”.
E se in un corteo di 10.000 persone ce ne sono 100 che distruggono decine di negozi, ne consegue che la notizia diviene proprio la distruzione.
Tra l’altro solo ad Atene con la devastazione delle attività commerciali sono rimaste a casa dal lavoro circa 2.500 persone.
Proprio un bel modo per combattere il sistema, far pagare le conseguenze della propria rabbia a dipendenti e commessi precari.
Ciao Petrus
è così, in un sistema “democratico” non si riesce a comprendere l’origine del proprio malessere, e ne consegue una furia cieca di cui ne fanno le spese coloro che non c’entrano niente.
Un caro saluto a te.
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Enza, il discorso sull’anarchia è vastissimo, e si dovrebbe iniziare dal darne una definizione precisa.
E già questo richiederebbe molti sforzi :-)
Io penso che gli uomini siano molto diversi tra loro; vi sono coloro che vorrebbero solo vivere pacificamente, e vi sono quelli che sono portati a prevaricare gli altri.
La principale giustificazione di ogni forma di governo è la necessità di proteggere i primi dai secondi.
Eppure, attualmente sono proprio i peggiori elementi ad essersi assunto questo compito.
Come se la maggioranza delle pecore avessero affidato ai lupi il compito di proteggerle dalle pecore più invadenti.
Se davvero gli uomini fossero per natura egoisti e prevaricatori, il sistema democratico sarebbe quindi il sistema perfetto per fare in modo che i più prepotenti comandino gli altri.
s invece gli egoisti e potenzialmente pericolosi fossero una minoranza, il sistema democratico sarebbe il sistema perfetto per fare in modo che questa minoranza si imponga sugli altri.
In ogni caso, sarebbe un affidarsi ai lupi.
Come in effetti è.
A presto :-)
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Gigi, il terrorismo alimenta la paura, e la paura spinge tra le braccia dei lupi travestiti da agnelli.
E’ un circolo vizioso.
Tutti noi nasciamo liberi, ed in seguito tutto intorno a noi è studiato per portarci a divenire passivi e facilmente manipolabili.
Non se ne esce facilmente, ma già il rendersene conto è un ottimo primo passo.
Blessed be
( Questa tua metafora sul gregge mi ha ricordato la famosa pecorella smarrita. Sembra che non ci sia un nesso, ma…;)
Ho letto qualche commento, e mi accorgo che la gente è convinta che i manifestanti siano solo dei giovani. Io vivo in Grecia, e vi assicuro che sono scesi in piazza anche i pensionati! Il governo greco si è venduto tutto, anche l’anima.
Qualche mese fa hanno accordato la concessione di tutto il porto commerciale del Pireo ai cinesi, per 35 anni, contro il parere dei lavoratori…
Tutte le piccole compagnie dei ferry-boath sono state assorbite da due o tre multinazionali.
Hanno privatizzato la posta.
Non ci sono più soldi per i malati…
Etc….
alcune spiegazioni le trovate qui:
http://tuttouno.blogspot.com/2008/12/la-grecia-lascia-morire-i-suoi-malati.html
http://santaruina.splinder.com/post/19271442/Grecia%2C+prove+tecniche+di+somm
la cosa più subdola che hanno fatto i media nei giorni in cui hanno dato la notizia della morte del ragazzo, è stato affiancare alla notizia delle proteste dell’estrema sinistra in grecia i servizi su una manifestazione di neonazisti in germania, come se le due cose fossero analoghe. questo sì che dovrebbe spaventare.
Sono sopreso da tutto ciò.Pensavo che la Grecia fosse un paese solido e molto stabile.Un pò in disparte , ma questo è forse solo un’impressione per via del fatto che i mass media in Italia parlano poco della Grecia.In altre parti dell’Europa alla Grecia viene dedicato molto più spazio.Ho sentito dire che i greci sono un popolo molto nazionalista e che hanno stroncato sul nascere il fenomeno dell’immigrazione clandestina , assimilando culturalmente gli immigrati regolari senza tanti complimenti e senza permettere la creazione di “colonie” straniere sul loro territorio.E’ vero tutto ciò ? Inoltre : in piazza ci sono solo comunisti ed anarchici o anche gente di tendenza nazionale stufa del mondialismo e della svendita della sovranità ed identità nazionale greca ? Quello che vorrei capire : questa rivolta è un segno di ribellione al sistema europeo , un scatto di rabbia per affrmare la propria indipendenza o è “solo” l’espressione di frange di giovani “alternativi” ? Roberto
As usual…
As usual…
Enza, solo che qui manca il buon pastore… :-)
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Ciao Giuditta
i media riportano solo la parte più clamorosa degli eventi, e non ci si poteva aspettare nulla di diverso.
Ed è vero che sono scesi in strada migliaia di manifestanti pacifici.
Purtroppo l’impressione è che nemmeno loro sappiano bene contro cosa protestano.
C’è un senso di profondo malessere, che non poteva essere tenuto in parte a lungo.
ma pochi comprendono l’origine degli attuali problemi.
A presto
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Ceci, disinformare d’altra parte è il loro compito, associando come sempre situazioni diverse che nulla hanno in comune..
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Roberto, come si diceva prima, le rivolte sono l’espressione di un profondo disagio.
la situazione della Grecia è critica, le famiglie sono iper-indebitate, e la grande maggioranza della popolazione ha vissuto molto al di sopra delle sue possibilità per oltre un decennio.
Un Grecia che veniva da una situazione di povertà dignitosa si è ritrovata negli anni 80-90 a partecipare al boom economico, facendo suoi gli standard dei paesi “ricchi” occidentali senza averne i mezzi.
La crisi ha dato il colpo definitivo ad una situazione già compromessa, e la cosa peggiore è che si è solo all’inizio.
La gente sente l’uragano che incombe, ed in questo modo esprime la sua inquietudine.
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Pax, as usual… :-)
Infatti…;)
Alcune immagini delle proteste:
Grazie della segnalazione Pax.
Questo vale la pena di leggerlo (in greco):
http://www.enet.gr/online/online_text/c=112,id=68247588
non è colpa della mia generazione, non è colpa dei ragazzi. Tutto comincia dal sistema dell’istruzione
16 anni è tanta lucidità di pensiero.
io credo che al capo delle proteste non ci siano solo anarchici, ma anche comunisti (un mio compagno ha preso parte alle manifestazioni e ha trovato gli studenti molto più orientati sul comunismo che alla stupenda idea utopistica, poi che l’anarchia è una cosa irrealizzabile, dell’anarchia).
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vorrei inoltre aggiungere che in russia, come in NESSUNA PARTE DEL MONDO, il comunismo non si è mai creato! la russia di lenin doveva solo essere un avanguardia, che poi si è trasformata in capitalismo dittatoriale (stalin).
detto ciò volevo solo aggiungere che la polizia non si comporta così solo in grecia, ma in tutti i paesi capitalistici.
grazie. dionisio izzek.
Ciao Dionisio
sto seguendo gli sviluppi in Grecia, presto occorrerà riparlarne.
A presto
presto occorrerà riparlarne…
avevi ragione.