Narra una leggenda metropolitana che i pesci rossi abbiano una memoria a breve termine di pochi secondi.
Questo non pare essere esattamente vero, ma forse una considerazione simile si può fare per gli esseri umani, la cui memoria selettiva rimuove alcuni ricordi scomodi nel corso di pochi giorni.
Chi si ricorda oggi di Camilla Canepa?
E’ il 15 Giugno del 2021, e i centri vaccinali improvvisamente si svuotano.
Le disdette si susseguono, coloro che avevano prenotato da tempo il siero non si presentano all’appuntamento.
E pensare che solo pochi giorni prima migliaia di giovani facevano a botte – letteralmente – per accapparrarsi una puntura.
Poi, d’improvviso, il vuoto.
Il professor Crisanti interviene nelle dirette televisive, ed è furioso: “E’ uno scandalo che il vaccino Astrazeneca sia stato somministrato ai più giovani, si sapevano i rischi!”
Ma cosa era successo?
Pochi giorni prima era morta per complicanze causate dalla somministrazione del vaccino Camilla Canepa, una giovane ragazza di 18 anni.
(Il professor Bassetti ebbe a specificare che “era morta dopo il vaccino, non per il vaccino”, mentre il governatore della Liguria Toti nel suo messaggio di cordoglio aveva ribadito che la giovane si era presentata “volontariamente” alla somministrazione, e chi sta in Cielo si ricorderà di queste parole.)
Ma non era stata la morte della ragazza a scatenare il fuggi fuggi generale dai centri vaccinali, ed una improvvisa impetuosa preoccupazione da parte della popolazione.
Il fattore scatenante stava nel fatto che di quella morte ne avevano parlato i telegiornali.
Era bastata una sola, tragica ed irrecuperabile morte di una giovane per scatenare il panico nelle masse, dal momento che quella morte era stata amplificata dall’autorevolezza dei telegiornali della sera.
I telegiornali, l’unico luogo in cui, per la quasi totale della maggioranza della popolazione, accadono le sole cose che davvero sono importanti.
All’infuori di essi, nulla è degno di essere approfondito.
Bastarono pochi giorni, il governo”fece le opportune verifiche”, la popolazione rassicurata si rimise in fila, e nessuno poi si ricordò di Camilla Canepa.
I telegiornali non ne parlarono più, e tutto tornò come prima.
Da allora, negli ultimi due mesi, i giovani morti subito dopo la somministrazione del vaccino sono stati CENTINAIA.
I giornali locali ne sono pieni, vi sono siti che – prima di essere censurati e cancellati – riportano meticolosamente tutti i casi sospetti.
Centinaia.
E pensare che due mesi fa bastò una morte, una sola, di una ragazza ripresa dai media per scatenare il panico.
Le centinaia di morti venute dopo invece non vengono trattate, nemmeno di sfuggita, quindi non esistono.
Ed anche chi si trova a leggerne notizia nei giornali locali, nei siti internet, non ne viene turbato, perchè se fossero davvero importanti, allora ne parlerebbe il telegiornale.
I telegiornali guidano a piacimento il parere dell’80% della popolazione, totalmente incapace di informarsi in proprio e di valutare la gravità e l’importanza delle notizie di cui viene a conoscenza.
Questo è il motivo per cui l’informazione che proviamo a fare noi dal basso non smuoverà di una virgola il parere di chi ha come unico punto di riferimento i bollettini dei canali nazionali.
Con tutto il rispetto per il dolore dei familiari, mi tornano alla mente quei giornalisti che all’indomani di un omicidio di un giovane, corrono ad intervistare i genitori chiedendo loro se sono disposti a perdonare….
Li, sarebbe necessario il silenzio stampa.
Purtroppo viviamo in un mondaccio ed è triste pensare al Karma collettivo ed individuale con cui verremo in vestiti nelle future generazioni.
Saluti