Meleagro era […] figlio di Eneo […] Il padre fece l’errore un giorno di dimenticarsi della dea Artemide, durante il sacrificio annuale agli dei dell’Olimpo.
La dea si vendicò facendo infuriare un cinghiale che distrusse le coltivazioni delle terre di Eneo; il re, ignaro della provenienza di quei danni, organizzò una battuta di caccia per il cinghiale, e in molti, da molte terre dell’Ellade, vennero per parteciparvi.
Vi erano nomi molto noti – Nestrore, Teseo, Giasone – e tra questi, unica cacciatrice, vi era la bella e vergine Atalanta, e della ragazza si innamorò Meleagro […]
Il mito del Cinghiale Calidonio è uno dei miti antichi più importanti, narra infatti di un movimentato passaggio di era.
Il cinghiale fu simbolo del potere temporale esercitato dalla casta dei sacerdoti; ricorda un periodo arcaico in cui il potere spirituale e quello temporale erano fusi in uno solo.
Non a caso l’attuale costellazione dell’orsa maggiore era in oriente chiamata in antichità costellazione “del cinghiale”.
Il cielo infatti è stato sempre specchio della realtà terrena, ed ogni avvenimento che quaggiù si verificava era un riflesso del corso degli eventi celesti.
Così le costellazioni che abbracciano la Stella Polare, attorno alla quale tutto il cielo ruota, erano a loro volta simbolo di coloro che in terra detenevano il potere; così come in terra la vita era regolata dalla volontà dei sacerdoti, in cielo le stelle avevano come punto di riferimento le costellazioni del cinghiale, che dei sacerdoti come si è visto era il simbolo.
Nella caccia calidonia si racconta di un cinghiale rincorso, braccato, sconfitto.
Ucciso da dei guerrieri.
Si narra in forma simbolica di un passaggio di poteri: la casta sacerdotale viene sconfitta dalla casta dei guerrieri -re che assumono ora il potere; questa volta non nel nome di Dio, ma nel nome della forza che ha loro permesso l’usurpazione dei regni.
E simbolo della casta dei guerrieri è proprio l’orso.
Così, nello stesso modo in cui muta l’ordine in terra, anche nel cielo avvengono dei cambiamenti.
Le costellazioni di riferimento non sono più dette “del cinghiale”, divengono “orse”.
Per ricordare ancora una volta che sulla terra il potere è passato di mano.
Ovviamente “orse”, al femminile, per rimarcare il fatto che il potere dei guerrieri non è legittimo.
Nel simbolismo arcaico infatti il maschile è il principio attivo, mentre il femminile rimanda al principio passivo.
Il potere della casta dei guerrieri non si può legittimare da sé, non è giunto ai vertici per vie regolari, ma tramite usurpazione; rimane passivo, sospeso, femminile.
E il cielo ruota attorno alle orse.
non conoscevo questa leggenda…
interessante..
felicità
Rino, curiosando qua e là
varrebbe la pena di approfondire il mito e queste intuizioni.
Incidentalmente: le due Orse sono divise dal Dragone, mi chiedo se vi sia un rapporto tra la stella Arturo (che diversi millenni orsono fu polare), l’orsa per eccellenza, nella costellazione di Bootles (dalla quale si può facilmente individuare le due costellazioni delle orse, e quindi l’attuale polare) e l’epoca dell’antica sovversione temporale.
ma mi sbaglio o le costellazioni in questione venivano chiamate anche grande carro e piccolo carro ?
il carro potrebbe forse rimandare ai mercanti?
Ciao
grande carro e piccolo carro sono i nomi che tuttora si danno alle sette stelle principali dell'orsa maggiore e dell'orsa minore rispettivamente.
cari miei la leggenda è sbagliata…. perchè la storia inizia in un altro modo… ma non solo ci sono troppi nomi
ciao amigos soy jo… la leggenda è carina anche se sbaiatta
non fa nullamanno