Hug me till you drug me, honey
Kiss me till I’m in a coma.
Hug me, honey, snuggly bunny,
Love is as good as soma.
di Gian Paolo Serino
Il […]capolavoro [di Aldous Huxley] è sicuramente[…] “Il mondo nuovo”, un romanzo scritto nel 1932 e ben più inquietante e profetico del più conosciuto “1984” di Gorge Orwell.
Ad accomunare i due testi lo stesso intento distopico: immaginare e descrivere un mondo futuro dominato da un regime totalitario.
Le differenze tra i due romanzi, però, sono enormi, addirittura antitetiche.
Per Huxley, infatti, ci sono due modi per spegnere lo spirito di una civiltà: nel primo – quello orwelliano- la cultura diventa una prigione; nel secondo – quello de “Il mondo nuovo”- diventa una farsa.
Ancora oggi a preoccupare maggiormente, purtroppo, è la visione di Orwell: non ci sono quasi più regimi, eppure il Grande Fratello è sempre il pericolo da combattere, mentre il nostro occidente, ignaro, continua a sprofondare in un mondo molto vicino al nuovo.
Nella nostra società non c’è nessun carceriere che ci sorveglia, ma le prigioni sono dentro le nostre teste.
Ed è da quest’idea che parte “Il mondo nuovo”: da un mondo solo apparentemente libero, mentre in realtà è tenuto controllato dalla sua stessa libertà.
“Controllare la gente non con le punizioni, ma con i piaceri”: è questa la geniale intuizione di Huxley nel descrivere il nuovo assetto dei sistemi totalitari.
Nella “democrazia” immaginata da Huxley il popolo non è imprigionato, ma distratto continuamente da cose superficiali.
Per Huxley, infatti, non c’è bisogno di un Grande Fratello quando la vita culturale viene trasformata in un eterno circo di divertimenti e un intero popolo è ridotto a spettatore.
Nel “mondo nuovo” non esistono censure, ma la gente è talmente subissata dalle informazioni che, incapace di rielaborare una simile mole di notizie, finisce col diventare passiva, con il disinteressarsi a tutto e a non ribellarsi più a niente.
Nel mondo nuovo, per fare un esempio a noi vicino, nessuno brucia i libri perché non c’è più nessuno desideroso di leggerli.
Per Huxley è questa la vera dittatura: una dittatura atroce perché invisibile, intelligente perché alle catene preferisce il silenzio delle museruole mentali.
E’ la dittatura della democrazia, del nemico col sorriso sulle labbra: è la dittatura che ha trasformato i cittadini in giocatori che non hanno la minima intenzione (e chi lo farebbe?) di prendere le armi contro un mare di divertimenti.
L’ipotesi di Huxley è a dir poco inquietante: basta alzare la testa per rendersi conto che quello che stiamo vivendo è già il suo incubo, che è la sua visione che si sta realizzando e non quella ben più visibile, e quindi più facile da individuare e da combattere, di Orwell. Difendersi è impossibile: si finirebbe come in un romanzo di Dick: pazzi ed isolati detentori di una verità che nessuno, per comodità, accetterà mai. Eppure “il mondo nuovo” è adesso, è il presente che ci spegne schiacciando un tasto.[…]
bene, vado subito a cercare il libro…
:)
grazie del consiglio, avevo proprio voglia di leggermi un libro cosi’
E’ forse il libro che meglio descrive la nostra realtà.
Tra l’altro, per chi non lo sapesse, Aldous Huxley era fratello di Julian Huxley, fondatore dell’Unesco, quello che nel post più sotto coniava il termine “transumanesimo”.
Tessere che si incastrano.
Blessed be