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-o- Too late to die young -o-
6 Aprile 2007

Il Mondo Nuovo IV

Give me something to breathe
give me a reason to live


…Io penso che la natura della rivoluzione definitiva che abbiamo di fronte sia precisamente questa: siamo sul punto di sviluppare una serie di tecniche che consentiranno all’oligarchia al potere – che è sempre esistita e probabilmente sempre esisterà – di spingere le persone ad amare la propria schiavitù.
Questa è, io credo, una rivoluzione di malvagità definitiva, ed è un problema al quale mi sono interessato per molti anni e su cui ho scritto 30 anni fa un romanzo, Mondo Nuovo, che descrive una società in cui vengono utilizzati tutti gli strumenti disponibili – e alcuni degli strumenti che allora immaginavo sarebbero stati disponibili nel futuro – prima di tutto per standardizzare la popolazione, appiattendo le fastidiose diversità tra gli esseri umani, per creare, diciamo così, modelli di esseri umani prodotti in serie e organizzati in un sistema di classi basato sulla conoscenza scientifica.

Da allora mi sono interessato sempre di più a questo problema e ho notato con crescente raccapriccio che un gran numero delle previsioni che sembravano pura fantasia quando le feci 30 anni fa, si sono poi realizzate o sono sul punto di realizzarsi.
Un gran numero delle tecniche di cui parlavo sembrano essere già utilizzate.
E sembra che vi sia una corsa generale verso questa rivoluzione definitiva, un sistema di controllo attraverso il quale è possibile far piacere alla gente una situazione che, secondo i normali standard, non dovrebbe piacergli affatto.
Questo “apprezzamento della schiavitù”… questo sistema, come dicevo, è in evoluzione da anni e io sono sempre più interessato in ciò che sta avvenendo.
Vorrei brevemente paragonare la parabola descritta in Mondo Nuovo con un’altra parabola più recente, quella descritta da George Orwell nel suo libro 1984.
Orwell scrisse il suo libro tra il 1945 e il 1948, nel momento in cui il regime di terrore stalinista era al suo apice e subito dopo il crollo del regime hitleriano.
Il suo libro, per il quale ho una grande ammirazione – è un libro che rivela un grande talento e un’inventiva straordinaria – mostra una proiezione nel futuro del passato recente – di ciò che per lui era il passato recente – e dell’immediato presente; una proiezione nel futuro di una società in cui il controllo è interamente esercitato con il terrore e con continui attacchi alla mente e al corpo degli individui. 
Il mio libro, invece, fu scritto nel 1932, quando esisteva solo una forma di dittatura moderata, quella di Mussolini, quindi non era neppure sfiorato dall’idea del terrorismo; io ero perciò libero, in modi in cui Orwell non poteva esserlo, di immaginare altri metodi di controllo, metodi non violenti.
Sono incline a pensare che le dittature scientifiche del futuro – e io credo che ci saranno dittature scientifiche in molte parti del mondo – saranno più vicine allo schema di Mondo Nuovo che a quello di 1984.
Non certo perché i dittatori scientifici abbiano velleità umanitarie ma semplicemente perché lo schema di MN è molto più efficiente dell’altro.
Sempre che si riesca a convincere le persone a dare il proprio consenso allo status in cui vivono.
Uno status di servitù, in cui le loro diversità vengono annullate e asservite ai metodi di produzione di massa a livello sociale; se si riesce a fare questo, allora si otterrà, probabilmente, una società molto più stabile e duratura.
Una società controllabile molto più facilmente di una in cui il controllo sia garantito solo da manganelli, plotoni d’esecuzione e campi di concentramento…

Aldous Huxley

L’ultima rivoluzione I
L’ultima rivoluzione II

Testo della conferenza tenuta al Berkeley Language Center il 20 marzo 1962
Traduzione di Gianluca Freda

10 comments to Il Mondo Nuovo IV

  • anonimo

    Vedi anche tu santa che Aldous parla proprio di malvagità quando parla di manipolazione. E probabilmente, vista la sua famigliuola, sapeva più di ciò che diceva.

    La diatriba rimasta è:questo mondo ha da venire o ci siamo già??

    sick-boy

  • babilonia61

    Continuo a leggere questi tuoi scritti e continuo a domandarmi perchè all’uomo piace stare male, stare atarassico, ripetere gli errori. E’ vero che la storia è un corso e ricorso, è vero che non impariamo mai dagli errori, però: dove andremmo a finire?

    Si ritornerò al passato?

    Si andrà avanti così?

    Gli scritti degli altri devono cercare di farci riflettere, capire, non dico di accettarli, ma quantomeno farci ragionare.

    Felicità

    Rino, sbucciando patate

  • ikalaseppia

    i demoni abitano la merce e attraverso la merce controllano gli uomini, che ne sono devoti adoratori, mai il feticismo di oggetti senza qualità è stato così forte. Aumenterà, perché per la prima volta nella storia l’ambiente naturale diviene sempre meno attraente;

    i bambini nelle città sono educati a realtà virtuali e una secon life già attende tutte le persone bloccate in spazi artificiali da catastrofi naturali e artificiali;

    unica natura nel artiificio, la donna diviene ricettacolo d’ogni tensione psichica, sempre meno vera, pure lei…

  • dantem

    Secondo me ci siamo già, ed è bene rimanere con gli occhi aperti se non vogliamo che il “dittatore” prenda definitivamente il sopravvento…

    Anche in Democrazia, una volta al potere, il tuo nemico n.1 è il popolo stesso – o almeno così sembra dettare la realtà delle cose, visto l’uso massiccio di propaganda, segreti e manipolazioni tanto di moda al giorno d’oggi – e i politici “buoni” hanno sempre fatto una brutta fine da un certo punto in poi, per non parlare di varie stars, benefattori, voci semplicemente contro o Malcolm e MLKing vari.

    E’ evidente che un sistema di controllo esiste, e JFK aveva ragione quando diceva:

    http://tinyurl.com/ypnupc

    “Ci si oppone contro, in tutto il mondo, una monolitica e spietata cospirazione che si affida principalmente a strategie di copertura per espandere la sua sfera di influenza; con l’infiltrazione invece dell’invasione; con la sovversione al posto delle elezioni, con l’intimidazione al posto della libera scelta; sulla guerriglia di notte invece delle armi di giorno.

    E’ un sistema che ha coscritto vaste risorse umane e materiali nella costruzione di una fitta rete, una macchina altamente efficiente che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche, e politiche.

    Le sue macchinazioni non sono rivelate ma nascoste. I suoi errori sepolti, non titolati, chi dissente è messo a silenzio, non lodato; nessun sacrificio viene criticato, nessun rumore pubblicato, nessun segreto rivelato. Conduce la guerra fredda, in breve, con una disciplina da tempi di guerra che nessuna democrazia vorrebbe mai desiderare di incontrare”.

    [“The President and the Press” delivered to the American Newspaper Publishers Association at the Waldorf-Astoria Hotel in New York.]

    Ascoltando queste parole adesso, mi chiedo se esiste al mondo in questo preciso istante, un presidente (considerando pure tutti i difetti di JFK e degli attuali “nostri”…) che sia in grado di parlare come lui anche solo per l’1% di un suo discorso pubblico.

    Vogliamo un Mondo Nuovo, e dalla nostra parte! Da Huxley assimiliamo tutto meno che le sostanze psicotrope ;-)

  • Santaruina

    Ciao Dantem

    non credo che possa apparire un qualsiasi presidente a ripetere quelle parole, per il semplice fatto che già per divenire “presidente” occorre sacrificare se stessi ai voleri dei burattinai.

    Sick boy: ho riportato questo frammento da un discorso di Huxley perché alla fine il modo migliore per capire cosa intendesse è proprio leggendo le sue parole.

    Per rispondere anche a Rino, riflettere su questi temi è utile se riusciamo a fare i paralleli con la nostra situazione.

    E’ un esaminare la natura della recinzione, facendo una citazione “colta”.

    Ika: forse siamo vicini al culmine di questo percorso…

    (il forse è eufemistico)

    Blessed be

  • padella

    Ho letto Il mondo Nuovo. Idee interessanti, ma romanzo carente. Un romanzo di idee in cui le idee sono geniali e preponderanti, ma il romanzo a mio parere è un po’ deficitario. Il racconto è scarso e un po’ slegato … altri romanzi mi hanno affascinato di più.

    La cosa del Mondo Nuovo che invece mi ha più colpito è il “Ritorno al Mondo Nuovo”, il pamphlet che lo segue: Devastante.

    Con un anticipo di 50 anni descrive la situazione in cui siamo arrivati oggi. A quanto descritto da Huxley aggiungici la neo lingua di Orwell e hai la fotografia del mondo ad oggi.

    Fa male.

    Padella

  • MINICHINIBLOG

    insomma qui si va sempre peggio , caro amico.complimenti per la tua acuta capacità di percepire quello che sta avvenendo. ma mi chiedo : visto che non credo alla politica e a soluzioni politiche , ci sarà un modo , magari un pò egoista , per rifugiarsi e stare lontani , non toccati da tutto questo teribile avvitamento verso il controllo e l’omologazione totale ? Roberto Minichini

  • Santaruina

    Ciao Padella

    Sicuramente il mondo nuovo non è un capolavoro dal punto di vista “letterario”.

    Quello che lo rende un testo indispensabile sono le intuizioni di Huxley.

    Sul “ritorno al mondo nuovo” sono d’accordo con te.

    Roberto: rifugiarsi, dici.

    Confesso che è una grande tentazione.

    Ma forse mai come ora occorre buttarsi nella mischia, al meglio delle proprie possibilità, nel proprio piccolo.

    Forse :-)

    Blessed be

  • chirieleison

    Un augurio sincero di Pace e Serenità

  • anonimo

    bel post..hai mai letto la teoria delle elites di vilfredo pareto? quella si che è una spallata mica male.. per lo meno lo è per me

    -BlSabbatH-

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