Uno dei simboli maggiormente carichi di potere evocativo della religione cristiana è quello del Sacro Cuore di Gesù, un simbolo che rende visibile una tradizione antica.
La devozione al Sacro Cuore risale al Medioevo, e la sua rappresentazione attuale si deve ad una visione della mistica Margherita Maria Alacoque, che nel 1673 vide Gesù con il cuore avvolto da spine, in fiamme, sormontato da una croce.
L’idea che tale simbolo richiama è quella del centro, un centro personale, in questo simile alla concezione della tradizione orientale del sé, e un centro dal respiro più ampio, direttamente collegato all’immagine del Paradiso Perduto, il luogo in cui gli uomini erano in diretto contatto con la divinità.
Il Sacro Cuore con le sue spine e le sue fiamme raffigura il dolore per la perdita di quel centro, ed invita alla sua ricerca, una ricerca che avrà luogo sia dentro l’uomo che fuori, nel mondo in cui si trova a vivere.
La Croce che sovrasta il Cuore indica la direzione da seguire, dal basso in alto, e l’incrocio degli assi altro non è se non il luogo in cui il Sacro Cuore dimora.
Vi è un punto infatti in cui l’anima e il corpo di ogni uomo sono in diretto contatto con lo Spirito che li ha generati.
L’uomo contemplativo con la preghiera e la meditazione scende alla ricerca di quel punto, da cui, una volta trovato, potrà iniziare la risalita verso il luogo d’origine.
Questa è propriamente la ricerca del centro, il luogo dove dimora il Sacro Cuore, il sé più profondo.
In una ottica più vasta, altrettanto valida secondo la legge della analogia, il Sacro Cuore di Gesù raffigura il centro spirituale che l’umanità ha smarrito.
Per questo motivo, come ben spiega René Guénon in Simboli della Scienza Sacra, il Sacro Cuore è assimilabile al Graal, anche esso collegato all’idea di centro smarrito:
Effettivamente, il Santo Graal è la coppa che contiene il prezioso sangue di Cristo, e lo contiene addirittura due volte, poiché essa servì dapprima alla Cena, e in seguito Giuseppe d’Arimatea vi raccolse il sangue e l’acqua che sgorgavano dalla ferita aperta dalla lancia del centurione nel fianco del Redentore. Questa coppa si sostituisce dunque in qualche modo al Cuore di Cristo come ricettacolo del suo sangue, ne prende per così dire il posto e ne diviene come un equivalente simbolico; e non è ancor più notevole, in queste condizioni, che il vaso sia già stato anticamente un emblema del cuore? […]
È detto poi che il Graal fu affidato ad Adamo nel Paradiso terrestre, ma che, alla sua caduta, Adamo lo perse a sua volta, dal momento che non poté portarlo con sé quando fu cacciato dall’Eden; e anche questo diventa assai chiaro con il senso che abbiamo appena indicato. L’uomo, allontanato dal suo centro originale dalla propria colpa, si trovava ormai rinchiuso nella sfera temporale; non poteva più raggiungere il punto unico da cui tutte le cose sono contemplate sotto l’aspetto dell’eternità. Il Paradiso terrestre, infatti, era veramente il «Centro del Mondo», dovunque assimilato simbolicamente al Cuore divino; e non si può dire che Adamo, finché fu nell’Eden, viveva realmente nel Cuore di Dio?
interessante il post…
purtroppo la simbologia può essere solo spiegata da coloro i quali la hanno ideato per rappresentare fatti realmente accaduti che non possono essere spiegati con parole… noi possiamo solo interpretarla, spesso e volentieri in modo equivoco…
felicità
Rino
quà ci starebbe un post sulla terra cava, ma dopo l’estenuante discussione sull’evoluzionismo è il caso di riposarsi un po’… :-)
“Terra cava”
C’è una bella differenza fra l’evoluzionismo e la terra cava: sul primo ci sono critiche anche intelligenti.
Sì, forse è meglio lasciare la terra cava in altri ambiti :-)
Blessed be
All’anonimo, di passata, ne riparliamo un’altra volta, da un’altra parte ma, secondo gli studi legati ai terremoti e alle esplosioni nucleari sotterranee (gli unici che possano dire qualcosa in termini di scienza sperimentale moderna) la terra sembra piena di vuoti grandi come interi continenti…
:-)
bellissima la parte dedicata all’argomento da Guénon, ottima citazione (come sempre)
Con Guénon si va sempre sul sicuro.
I suoi testi sembrano scritti apposta per i saccheggiatori di citazioni, come il sottoscritto… :-)
Blessed be
lo stavo giusto leggendo ieri sera (i compiti a casa, ricordi ?)
è stato un prezioso consiglio.
Tra l’altro sono particolarmente devoto al Sacro Cuore.
ciao
sandro
Ciao Sandro
sono contento che tu l’abbia trovato interessante. :-)
Blessed be
dio vi benedica
Grazie!
ciao carlo, leggendo i post precedenti ho letto la parola “terra cava” conosci articoli interessanti sull’argomento???
su internet leggo solo teorie su alieni e dischi volanti e visto che mi puzzano un pò ho deciso di chiedere consiglio a te!
grazie mille
Ciao Juan
in effetti il mito della terra cava è facilmente collegabile alle teorie più fantasiose.
Secondo alcuni testi antichi orientali all’interno della terra si troverebbe il regno mitico di Agarthi, dove si sarebbero ritirati gli ultimi custodi del sapere tradizionale.
Comunque, per farti una prima idea su quali fonti questa leggenda risalga in questo articolo la questione è sintetizzata abbastanza bene:
http://www.lazonamorta.it/lazonamorta2/?p=4727
A presto
anche per la scienza contemporanea la terra ha enormi cavità, aria, acqua, spazi vasti almeno quanto la terra emersa, la questione delle fonti luminose è invece più complessa
Qualche riferimento alla “scienza contemporanea” (quella brutta e cattiva degli atei, peraltro?) in cui si parla di ciò?
Ho trovato sempre simpatica questa teoria dell’investitura sul piano dell’orizzonte spirituale necessaria per ogni tradizione.
IO direi che l’unico caso a cui si può applicare è per gli ebrei , con Melkitsedeq.
Gli altri non hanno certo aspettato di incontrare un dio orizzontalmente, credo…
Maledetto facebook, vorrei mettere solo un MI PIACE
Ecco, un’altra vittima della droga multimediale. :’D
O per una colta citazione: “io non so se Bill Gates è l’anticristo ma bestemmie come quelle che tiro davanti al computer non me ne erano mai venute fuori…”. :’D