Quetzalcoatl, il dio serpente, signore della creazione, del sapere e del vento, era il re della città degli dèi.
Era totalmente puro, innocente e buono. Nessun compito era troppo umile per lui. Spazzava persino i sentieri degli dèi della pioggia, così che essi potessero venire a portare acqua alla terra.
L’astuto fratello di Quetzalcoatl, Tezcatlipoca, il dio dei guerrieri, del cielo notturno e del fulmine, era infuriato per la sua assoluta bontà.
Così decise, con alcuni amici, di fargli un brutto scherzo, trasformandolo in un furfante in cerca di piaceri. “ Gli daremo un volto ed un corpo umani !” sogghignò.
Mostrarono a Quetzalcoatl il suo nuovo aspetto umano in uno specchio fumoso.
Appena Quetzalcoatl vide il suo nuovo volto, si sentì posseduto da tutti i desideri materiali che affliggono il genere umano.
Allora Quetzalcoatl gridò inorridito “ Non sono più adatto ad essere un re! Non posso comparire davanti al mio popolo in questo modo! ”
Il dio chiamò a sè Xolotl, il coyote. Questi era legato a Quetzalcoatl come fosse la sua stessa ombra, gli fece un manto di piume verdi, rosse e bianche prese dall’uccello quetzal.
Gli fece anche una maschera di turchesi, una parrucca e una barba di piume blu e rosse. Poi gli dipinse le labbra di rosso, colorò la fronte di giallo e fece in modo che i suoi denti sembrassero quelli di un serpente.
Quetzalcoatl assunse così le sembianze del leggendario serpente piumato.
Leggenda azteca
Il serpente dotato di piume, o di ali, è una figura simbolica comune a diverse culture, una figura che integra in sé le due opposte aspirazioni dell’animo umano.
Nella racconto sufi “Il Serpente e il Pavone” i due animali evocavano rispettivamente gli impulsi terreni che trattengono l’uomo ancorato nella realtà materiale e l’aspirazione al ricongiungimento con il mondo celeste.
Aspetti che divengono negativi quando si assolutizzano.
Così una esistenza esclusivamente materiale implica la decadenza dell’essere umano, e la sua “caduta” nel regno animale, mentre un’aspirazione al celestiale dimentica delle origini “terrene” fa perdere il contatto con la realtà, come insegna il mito di Icaro.
La figura del serpente piumato unisce in sé entrambe queste due qualità, in una armonia perfetta e difficile da raggiungere.
Il serpente che acquisisce piume, o ali, rappresenta l’essenza terrena dell’uomo che prende coscienza di sé, e senza rinnegare se stessa conquista la capacità di elevarsi oltre la sua condizione materiale, senza per questo dimenticare le sue origini e il suo percorso.
Molto bene.
Non sapevo assolutamente delle origini del mito del serpente piumato.
Per altri Queatzcoatl era un uomo dalla pelle bianca,con una gran barba,e insegnò ai Maya,agli Incas e agli aztechi a scrivere,a coltivare i campi.
Come Kukulcan,suo eponimo.
Ciao
Paul
ps:è sempre un piacere,leggerti
Con piacere continuo a leggere queste tue pillole “mitologiche”. Ti consiglio, se non lo hai già letto (ma dubito), di avvicinarti alle “Cronache di Akakor” e alla figura del giornalista Karl Brugger (solo la sua misteriosa fine già è motivo di interesse).
Buone ricerche.
Un caro saluto mattutino ;)
Sempre interessante leggerti :)
Un saluto
Ciao Paul, i miti spesso si intrecciano.
Penso che questo in particolare sia antecedente al Queatzcoatl bianco e barbuto che porta la civiltà; grazie per le tue parole gentili.
Airel, grazie per la segnalazione, il libro in questione non l’ho letto.
A presto :-)
Sahira, sai bene che l’interesse è reciproco. :-)
Blessed be
Preferisco sempre le piume del volatile alle piume/squame del serpente ;-)
Forse il mito del “serpente” ricalca un po’ il mito della Dea Madre. Ad un certo punto il simbolo delle onde dell’acqua (fertilità-creatività) venne sostituito da quello del serpente, come alla Dea Madre si sostituì il Dio Padre, maschio e guerrafondaio, origine dei culti monoteistici, origine della violenza tra i popoli secondo Mircea Eliade.
Solo una nota, frammenti di letture di qualche lustro addietro.