Nell’Ottocento il pensiero materialista aveva un validissimo alleato nella ricerca scientifica, un nuovo sapere agli albori pareva essere in grado di riuscire a dare un significato a tutto il creato partendo esclusivamente dall’osservazione.
Sembrava questione di tempo, tutto sarebbe stato chiarito, ogni fenomeno naturale, e le religioni avrebbero perso, nelle intenzioni dell’avanguardia illuminista, il loro principale scopo di essere. Era l’idea di una scienza in eterno progresso, un’idea ottocentesca dura a morire, dato che persino noi ne siamo influenzati, ignorando gli ultimi sviluppi nel campo della fisica.
Oggi, bisogna ammetterlo, la scienza stessa si è ribaltata contro il pensiero deterministico materialista.
La scienza vecchia si crucciava di essere uno studio esatto, basato sull’osservazione e sulla misurazione precisa.
Ma con Heisenberg tutto questo è mutato, oggi nel campo della fisica si parla di probabilità.
E poi abbiamo avuto l’entropia, la teoria del caos, l’autoregolamentazione, l’ubiquità…
“Potrebbe essere così, probabilmente”. Non v’è certezza.
Nell’ottocento il mondo dei lumi combatteva la “superstizione” di Dio in base ai fatti, alle certezze empiriche.
Oggi la scienza essendo un complesso probabilistico, non possiede più certezze con cui controbattere con forza le idee religiose.
Si limita ad affermare che è questione di probabilità.
Il pensiero debole, l’incertezza nuova novella da diffondere.
Il problema è che per la prima volta dalla rivoluzione scientifica è la scienza stessa a porre in discussione la visione casuale del creato: lo studio delle probabilità, il cuore della nuova scienza, ritiene questa possibilità altamente improbabile.
Paradossalmente nei nostri giorni non abbiamo ancora compreso a fondo le implicazioni delle scoperte della nuova fisica: la nostra modernità che del progresso ha fatto un nuovo credo vive in realtà ancorata a schemi mentali ottocenteschi.
Paradossale, eppure vero.
Sembra che oggi il materialista stretto abbia più difficoltà nel mantenere a lungo la propria posizione, proprio perché la scienza stessa, non essendo più “esatta” ma semplicemente insieme statistico, gli ha tolto gli argomenti di base con cui negare qualsiasi trascendenza.
Ribaltandosi la situazione anche il materialismo è diventato un atto di fede, un credo indimostrabile.
Bellissimo post, molto probabilmente sarai informato al riguardo, in ogni caso ti consiglio un semplice ed emozionante libro letto da me di recente: “Bohm, la fisica dell’infinito” di M. Teodorani.
Mi ha fatto arrivare alle stesse conclusioni di questo post.
Pòl
ps: è il secondo post che commento, il primo stava in prima pagina. sto rileggendo tutto dal principio, e domani cercherò di procurarmi una copia de “Il Re del mondo”!
un saluto
ciao Carlo …. hai letto G.Conforto… ?
per me entusiasmante…. luh il gioco cosmico dell’uomo…:: e poi tutti gli altrin soui… un abbraccio
ggp
Ciao Pol
ti ringrazio.
Avevo scritto questo articolo in un periodo in cui mi stavo appassionando alle prospettive aperte dalle ultime scoperte della “nuova fisica”.
Il Re del mondo è un’ottima lettura :-)
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Ciao Gigi, quel nome non mi è nuovo.
A presto :-)
In realtà purtroppo molte di quelle scoperte non sono affatto “ultime”, prima di Bohm ne parlavano già Tesla e Pauli. e non sono tre nomi qualsiasi…purtroppo sono teorie portate avanti dal coraggio di alcuni individui derisi e sbeffeggiati dall’enstablishment scientifico predominante, e fin quando un nuovo concetto di scienza non sarà alla portata di tutti questo atteggiamento prevarrà.
In modo un po’ diverso da te, dopo aver letto gli ultimi testi a riguardo, sono giunto alla conclusione che il materialismo non è più un atto di fede. Si avvicina molto di più ad un’interpretazione fallace e incompleta della realtà, cosa ormai dimostrata ma non (ancora) supportata da un’architettura matematica completa.
Il Re del mondo mi è piaciuto tantissimo, ha aperto uno spiraglio su un mondo quasi sconosciuto. Ci sono troppe cose da sapere a riguardo e purtroppo molti significati mi sono sfuggiti. Ora sto per iniziare un libro di M. Eliade.
Alla prossima!
Pòl
Alla fine la fisica ottocentesca offre una buona approssimazione della realtà, almeno per quanto occorre a noi sapere per i nostri calcoli ed i nostri progetti.
E questo dovrebbe essere il suo ruolo.
A presto
p.s: Ottima lettura.