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-o- Too late to die young -o-
29 Luglio 2021

La scelta - parte II

Sempre all’erta, ci aggiriamo

in territorio nemico
con passo lieve, sguardo attento
e cuore leggero
Prudenti come serpenti
senza perdere di vista
il Cielo.
Pare grande il nemico
mentre pone fondamenta
profonde
per le sbarre
delle nostre future prigioni.
Come sabbia crolleranno
le sue torri
come statue di cenere
in un giorno di vento:
mai il diavolo imparò
a fare i coperchi.
Pare grande il nemico
possente corazza senza nulla dentro;
nel suo cadere
farà un gran baccano
e macerie rimarranno
alle sue spalle.
Ci sarà da salvare
ciò che può essere salvato

E si andrà oltre

___________________________

“Penso al momento in cui occorrerà fare una scelta, quando l’alternativa sarà tra fare la cosa, ottenere il “pass”, oppure dover rinunciare definitivamente alla libertà di movimento, dover forse anche rinunciare alla possibilità di avere un lavoro.
Uno scenario che due anni fa sarebbe apparso come frutto delle fantasie di un complottista slegato dalla realtà, ma che ormai si sta concretizzando.
E mi chiedo cosa farò se un giorno dovrò scegliere, mettiamo, tra l’avere un “pass” oppure finire sotto un ponte.
Una situazione al limite, si dirà, una esagerazione anche un po’ melodrammatica, eppure, per quanto mi riguarda, la questione mi pone interrogativi profondi.

Sarò forte abbastanza da rinunciare a tutto quello che ho per rimanere fedele a me stesso, alla mia idea di giusto e sbagliato?”

 

Queste domande me le ponevo due mesi fa, quando gli eventi stavano assumendo una piega sempre più preoccupante.
Un attimo di sbandamento, giustificato in parte dalla velocità con cui la deriva totalitaria a cui stiamo assistendo si stava concretizzando.
Ma fu un attimo che durò poco.
In tutta sincerità posso affermare che ora di dubbi non ne ho, perchè ora so che allora come adesso, ancor di più adesso, la scelta era ed è scontata.
Restare fedeli a se stessi, non cedere ad alcun ricatto è l’unica possibilità percorribile, e sia quel che sia.
E confesso anche che nel vedere come la situazione stia ulteriormente precipitando in questi giorni, osservando la fretta del diavolo che ha invaso i governanti, apprendisti stregoni privi di anima, e i loro lacchè venduti per un pezzo di pane che amplificano il loro verbo attraverso i mezzi di comunicazione, tutto questo mi trasmette una ulteriore fermezza.
Da appassionato di storia sono quasi affascinato nel poter osservare in presa diretta il modo in cui un sistema totalitario si fa strada, nello studiare i metodi usati dalla propaganda, nel vedere con quale nonchalance le idee più abbiette vengono diffuse e spacciate per “senso comune”.
Tutti noi che studiando l’ascesa dei totalitarismi del ‘900 ci siamo chiesti “ma come è potuto succedere” e “cosa faceva la gente comune mentre le dittature si imponevano”, ora abbiamo una risposta, una risposta che ci viene data semplicemente osservando i telegiornali, i notiziari, e soprattutto la gente intorno a noi.
Ed è prezioso vedere le maschere che cadono, scoprire che abbiamo convissuto fianco a fianco, scherzato, con persone che ora non si farebbero problemi a chiuderci in casa oppure in centri di isolamento, buttando via la chiave, per il semplice motivo che mettiamo in dubbio la narrativa ufficiale.
Per quanto mi riguarda non nutrirò nessun rancore, ma farò tesoro di questa grande lezione che questi tempi hanno voluto concedermi.
I piani di segregazione che vengono millantati in questi giorni parrebberro irrealizzabili, si tratta di una serie di infimi ricatti, ma nondimeno stanno diffondendo eggregore pestilenziali che non potranno non avere implicazioni nefaste sulla società.
Nessuna paura quindi, si potrà perdere tutto quello che saranno in grado di toglierci, ma se terremo con noi la coerenza con noi stessi, la nostra dignità, si potrà reggere a tutto.

17 comments to La scelta – parte II

  • In tutta sincerità posso affermare che ora di dubbi non ne ho, perchè ora so che allora come adesso, ancor di più adesso, la scelta era ed è scontata.
    Restare fedeli a se stessi, non cedere ad alcun ricatto è l’unica possibilità percorribile, e sia quel che sia.

    Finalmente un po’ di ossigeno. Grazie. Per quello che vale, hai tutta la mia stima.

    Matteo 6,25-34

  • AntiRettiliano2012

    Ciao Santa

    è da molto tempo che ti seguo, di solito non scrivo mai ma adesso che hai espresso questo timore imposto/indotto dal sistema ho deciso di scriverti,
    volevo un tuo parere su questa persona non so se già la conosci e su ciò che vuole realizzare a proposito di questa “scelta” https://rumble.com/vkhsn7-non-stiamo-scappando-esercitiamo-la-libert-di-scelta-chiedendo-la-tutela-go.html visto che ti considero molto lungimirante.
    Infine una considerazione se ciò non fosse realizzabile ha ragione il Merovingio di Matrix quando dice che l’unica verità è il principo di causalità in quanto la scelta è una falsa illusione posta tra chi ha potere rispetto a chi non ce l’ha? (siamo destinati all’estinzione e quindi Raymond Kurzweil ci avrebbe visto giusto…)

  • Giovanni

    Ho appena terminato di leggere Il sapiente furore (vita di Giordano Bruno) ed ora mi imbatto nelle tue parole: rimanere fedeli a se stesso.

    Bruno si è fatto bruciare vivo, a noi viene chiesto molto meno!

    In questo momento non ho dubbi, anche se persone a me care si sono vaccinate con convinzione.

    Tuttavia mi chiedo queste persone che ci stanno dominando, si meritano la nostra coerenza?

    O forse sarebbe meglio far loro trovare uno stuolo di “Leccac…”

    Lasciando loro corda finché non si impiccheranno con le loro mani?

     

    La Chiesa, il Papa, si meritavano unGiordano Bruno?!?!

    Vien voglia di dire: muoia Sansone…

    Perché dover comunque fornire loro  una forma di luce con la nostra coerenza?!

    Arrivo sempre alla Fede ed alla preghiera: siamo una massa di poveri disperati!

    Mistero della sofferenza umana

    Un caro saluto Giovanni

  • Ciao Antirettiliano
    su quel video, a parte molte considerazioni considivisibili e di buon senso, farei un appunto sul fatto di “richiedere la tutela governativa”.
    Che è un po’ come dire, se i picciotti di ricattano e ti rendono la vita difficile, allora vai dal boss mafioso a lamentarti.
    Non ci sarà alcuna tutela governativa, proprio perchè è il governo il nostro nemico principale.
    Inutile appellarsi alle costituzioni ed alle leggi: hanno già dimostrato di poterle ignorare o applicare a piacimento.

    Ma questo non significa che siamo perduti.
    Anche per chi ha messo in piedi questa tragica farsa la situazione non è semplice: è un piano troppo complesso, è probabile che andrà incontro a fallimento.

    Ma nel frattempo creerà molto dolore; a noi, se siamo convinti davvero delle nostre idee, non resta che resistere in noi stessi, magari col supporto di persone a noi vicine a cui teniamo.
    E il merovingio ha torto, la possibilità di scelta c’è: ci sono in ballo cose molto più grandi, cose quelli come il merovingio non vedono.

    Non siamo destinati necessariamente all’estinzione: si estingueranno solo loro che avranno rinunciato all’anima.

    A presto

  • Giovanni

    Tuttavia mi chiedo queste persone che ci stanno dominando, si meritano la nostra coerenza?

    La nostra coerenza o meno riguarda solo noi e Dio, il dominio di queste persone è temporaneo.
    Loro sono solo uno dei mezzi che abbiamo a disposizione per misurare noi stessi, per scoprire fino a che punto siamo in grado di rimanere fedeli a noi.

    A presto

  • Anonimo

    Ti ammiro. Ti seguo. Con la coscienza sono con te. Ma con una figlia, un affitto da pagare, senza fare la cosa perderò il lavoro… si scontrano coerenza personale e responsabilità paterna… che fare?

  • Ciao
    nel mio caso ho la possibilità di poter decidere solo per me stesso.
    Avere figli invece, avere qualcuno che dipende da te, è una grande benedizione, e comporta anche degli enormi impegni.

    Quindi in casi come il tuo, l’andare contro le proprie convinzioni per tutelare chi dipende da noi può essere visto come un grande sacrificio.
    Quindi penso che si possa resistere finchè e possibile, ma se le circostanze porteranno a non poter far altrimenti, pena il malessere di chi dipende da quella scelta, allora un cedimento è comprensibile.

    Io personalmente non giudico nessuno, per qualsiasi motivo uno possa fare la sua scelta, qualunque essa sia.
    Nessuno è chiamato al martirio, ognuno fa i conti con quello che può sopportare, e con quello che può causare a chi gli sta vicino.

    Un abbraccio

  • a me hanno tolto il poco che avevo quindi non sono ricattabile. I benestanti, invece, asseconderanno ogni cosa pur di non perdere lo status quo che prima o poi dovranno abbandonare.

    Dalle mie parti si dice : tre so’ l’ potind’, u pap’, u rè e c’ non ten’ nind’ (tre sono i potenti, il papa, il re e chi non ha nulla)

  • Mikhail Na More

    Acute riflessioni. Constatata l’inesorabile, quotidiana manifestazione del Male nella sua forma, se si può dire, “perfetta”, assoluta, sono sempre più convinto che la salvezza potrà venire solo ed eclusivamente da una manifestazione altrettanto assoluta e perfetta, senza virgolette, del Bene. Una Manifestazione Divina, Soprannaturale. Noi, certo, possiamo, anzi, dobbiamo, collaborare al Bene. E resistere. Ciò che ci stanno infliggendo non è umano anche se ne vediamo i malvagi esecutori.

    • perdonatemi ma “resistere” è un termine da perdenti, infatti lo usano proprio i comunisti.

      Resistere significa prendere pugni nei denti ma prima o poi si cadrà. Occorre REAGIRE, non a caso questo verbo non viene mai utilizzato da sinistri e democratici.

      Se attendi l’aiuto divino, stiamo proprio freschi…

      • Mikhail Na More

        Spadaccino Nero, mettiamola così: se tu hai solo una pistola e ti stanno attaccando con due reggimenti corazzati e uno stormo di cacciabombardieri l’unica cosa che puoi cercare di fare è resistere. Sperando arrivino i “rinforzi”. Non so se ho reso il concetto. Inoltre quella Resistenza aveva alle spalle l’enorme potenziale militare, industriale, diplomatico, mediatico degli Alleati. Noi, in termini similmente materiali, alle spalle non abbiamo nessuno.

        • ti racconterò un avvenimento che non dimenticherò mai.

          Ero in una masseria, c’erano un sacco di animali. Un gattino era stato messo spalle al muro da uno dei peggiori cani della masseria. Il gattino ha rizzato il pelo e ha raschiato in faccia il cane, allontanandolo.

          Il gattino ha REAGITO contro un avversario decine di volte più forte di lui, se avesse semplicemente resistito, sarebbe morto.

          Non so se ho reso il concetto.

          P.S.

          ho una profonda avversione verso i termini utilizzati dai rossi, non lo nascondo. Utilizzarli è come rafforzarli tramite un’eggregora nefasta ecco perché li evito

      • Ho particolarmente apprezzato questa disquisizione linguistica. Mikhail Na More usa il termine in buona fede, quindi non mi rivolgo a lui, nondimeno vorrei aggiungere alcune osservazioni.

        Da RESISTERE abbiamo la fumosa “resistenza”, da REAZIONE, il “reazionismo”.

        Chi vorrebbe farci avere paura persino delle parole, inculca nelle menti che REAGIRE e’ di per se’ sbagliato e da trogloditi.

        “Se REAGISCE passa dalla parte del torto” (ma quando mai?)

        Quante volte l’avete sentito dire?

        Reazionismo poi significa per alcuni tornare indietro (in realta’ azione + reazione danno un risultato necessariamente a loro posteriore temporalmente, quindi avanti, mentre “resistere” implichirebbe un bloccarsi… ma la logica non e’ il piatto forte), magari alle caverne. Ecco che il reazionismo diventa da “trogloditi”.

        @Spada, sempre a proposito, un bel discorso:

        Replica ai Senatori
        (27 novembre 1922)
        http://www.adamoli.org/benito-mussolini/pag0173-03.htm
              Non intendo uscire dalle leggi non intendo uscire dalla costituzione non intendo di improvvisare del nuovo: l’esempio delle altre rivoluzioni mi insegna appunto che non si può dar fondo all’universo e che ci sono dei punti fondamentali nella vita dei popoli che conviene rispettare. Ma io intendo che la disciplina nazionale non sia più una parola intendo che la legge non sia più un’arma spuntata intendo che la libertà non degeneri in licenza e non intendo nemmeno di essere al disopra della mischia fra coloro che amano che lavorano e che sono pronti a sacrificarsi per la Nazione e coloro che invece sono pronti a far tutto il contrario.
              È di questo rollandismo di questo insulso rollandismo che il Governo di ieri è perito; non si può stare al disopra della mischia quando sono in giuoco i valori morali fondamentali della società nazionale; e nessuno può dire che una politica nazionale siffattamente intesa sia reazionaria.
              Io non ho paura delle parole; se domani è necessario mi proclamo il principe dei reazionari; per me tutte queste terminologie di destra di sinistra di conservatori di aristocrazia o democrazia sono vacue terminologie scolastiche; servono per distinguerci qualche volta o per confonderci spesso.
              Non vi sarà una politica antiproletaria e non vi sarà per ragioni nazionali né per ragioni di altro ordine. Noi non vogliamo opprimere il proletariato ricacciarlo verso condizioni di vita arretrate e mortificanti; anzi vogliamo elevarlo materialmente e spiritualmente ma non già perché noi pensiamo che il numero la massa la quantità possa creare dei tipi speciali di civiltà nell’avvenire; lasciamo questa ideologia a coloro che si professano sacerdoti di questa misteriosa religione.
              Le ragioni per cui vogliamo fare una politica di benessere del proletariato sono affatto diverse e ricadono nell’ambito della Nazione; ci sono dettate dalla realtà dei fatti dal convincimento che non ci può essere una Nazione unita tranquilla e concorde se i nostri tre o quattro milioni di operai sono condannati a condizioni di vita disgraziata insufficienti; e può darsi anzi è certo che la nostra politica operaia antidemagogica perché non possiamo promettere i paradisi che non possediamo riuscirà in definitiva assai più utile alla massa lavoratrice dell’altra politica che l’ha incantata e mistificata nell’attesa inutile e vana dei miraggi orientali.
         

  • Anonimo

    Carissimo Carlo ci siamo.

    Crisi, mi insegna la tua lingua, significa scelta, giudizio: è tempo di farlo.

    Ogni scelta comporta perdite, ogni scelta comporta acquisti; sentieri che si percorrono al posto di altri.

    Abbiamo in questo caso, come poche, pochissime volte accade, delle indicazioni precise su quale sia il sentiero da percorre che non può essere quello dell’acquiescenza al ricatto e alla coercizione.

    Se dobbiamo testimoniare non possiamo testimoniare per il male.

    Ma c’è dell’altro caro Carlo, occorre anche non affidarsi completamente a sé stessi, cioè pensare di essere inflessibili e capaci di resistere ad un periodo che si delinea come infernale; occorre avere anche carità verso sé stessi, occorre avere la consapevolezza dei propri limiti, se i tempi non fossero accorciati nessuno si salverebbe.

    Appoggiarsi a Dio nelle e con le proprie miserie, cercare aiuto e consolazione anche nel prossimo, un vicino, un parente, un prelato, Gesù è anche lì; cercare di perdonare sé stessi e non perdere fiducia, mai, nella Giustizia di Dio che è identificata con la sua Carità, perdonò morente sulla Croce i suoi carnefici.

    Dio vi benedica, ci benedica tutti.

    XYX

     

  • Sì ci siamo, e davvero questa volta, come dici, abbiamo anche chiara la strada da seguire.
    Non sarà immediato, non sarà semplice.
    Ma vi è pace e serinità nel sapere che la scelta ormai è fatta  :-)

    Blessed be

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