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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
2 Maggio 2011

Le bombe dei buoni


Era il 1999, il 24 Marzo, subito dopo l’equinozio di primavera.
Il periodo migliore per iniziare una guerra, a quanto pare.
Era quindi il 1999 quando le bombe della Nato cadevano sui civili serbi, io avevo 21 anni e comprendevo per la prima volta che c’era qualcosa che non andava nell’idea del mondo che fino allora mi ero fatto.
Può succedere, così come capita a molte persone, di assistere ad avvenimenti che costringono a rivedere tutte le proprie certezze, a stendere un telo bianco tra le pieghe della mente e ricominciare a scrivere i postulati base delle proprie convinzioni.

Per me quel momento venne nel 1999, e tutto quello che mi circondava assunse una diversa sfumatura.
Prima di allora avevo delle precise convinzioni politiche, credevo nelle Istituzioni (con la I maiuscola) e soprattutto ero fermamente convinto che l’umanità nella sua imperfezione fosse destinata ad una lenta ma costante “maturazione”, laddove il progresso scientifico e sociale ci avrebbe allontanato sempre più dalle antiche epoche di barbarie e di ingiustizia.
Vivevo in un continente pacifico, ed a scuola mi era stato insegnato che questo fatto rappresentava un chiaro segno del progresso raggiunto dalla nostra civiltà.
Dopo millenni di continue guerre e sconvolgimenti, dopo due terrificanti conflitti mondiali, nella nostra Europa si stava vivendo un periodo di pace lungo più di cinquanta anni.
La Seconda Guerra Mondiale era stata terribile, ma alla fine avevano vinto i buoni, ed i buoni eravamo noi.
La democrazia, grazie a Dio, aveva trionfato.
A tutto questo io credevo, ed ero più che felice di essere nato in un periodo storico così pacifico e prospero.

Poi venne il 1999, e questa visione idilliaca si frantumò.
Sapevo all’epoca che grandi e piccole guerre erano ancora in svolgimento in luoghi lontani, ma questo accadeva, mi dicevo, perché non tutti i popoli avevano raggiunto il nostro grado di maturazione sociale: non ovunque aveva ancora messo radici la democrazia.
E sapevo anche che nei Balcani aveva luogo una sanguinosa guerra civile, ma anche in questo caso vi erano delle motivazioni storiche ben precise, risalenti alla creazione di uno stato dittatoriale che aveva aggregato nazioni diverse sotto un unico governo centrale tirannico.

Quello che invece non riuscii a comprendere, quello che mi sconvolse, fu il vedere le nostre forze armate, di noi che eravamo i buoni, partire e sganciare bombe sopra dei civili.
Forse se fossi stato un giovane cittadino italiano le rassicurazioni dei telegiornali mi avrebbero tranquillizzato (“sono interventi mirati”, “non vengono colpiti civili”, “si tratta di un intervento umanitario”).
Ma essendo anche mezzo greco, avevo la possibilità di vedere anche i telegiornali greci.
E là, il racconto era del tutto diverso.
La Grecia, infatti, essendo legata da una fratellanza secolare col popolo serbo, all’epoca condannò da subito l’azione della Nato, e i mezzi di informazione greca documentarono rigorosamente tutte le conseguenze del terribile intervento militare della coalizione atlantica.

I telegiornali italiani e quelli greci raccontavano allora due realtà del tutto differenti.
Da una parte immagini di “bombe intelligenti” che centravano obiettivi sensibili in maniera chirurgica, senza spargimenti di sangue, dall’altra immagini di profughi, città smembrate, bombe che cadevano “per errore” su colonne di civili in fuga.
In Italia poi il termine “serbo” divenne sinonimo di criminale, e per la prima volta una intera nazione venne descritta quale malvagia nel suo complesso.

Ovviamente, poteva darsi che fossero i giornalisti greci ad esasperare la situazione, essendo “di parte”.
Ma la questione, ai miei occhi, andava ben oltre questa possibilità: comunque stessero le cose, qualcuno stava mentendo.
Che fossero i telegiornali italiani o quelli greci, uno dei due mi stava mostrando in televisione una totale falsificazione della realtà.
Chiunque fosse a mentire, mi resi conto, per la prima volta nella mia vita, che la televisione e l’informazione nel suo complesso può stravolgere totalmente il senso del reale, mentendo spudoratamente.
Ora, a distanza di anni, so che i media occidentali sorvolarono su molte carneficine compiute dalla Nato, e so anche che quella delle bombe intelligenti fu un triste mito, una presa in giro.*
Oggi è noto di come l’ex Jugoslavia venne sepolta sotto una montagna di uranio impoverito che ammallò ed ancora ammala le genti di quelle terre, ma questo ormai non interessa più a nessuno.

Si parlava, all’epoca, di motivazioni umanitarie, ma allora come oggi non sarei mai stato in grado di comprendere cosa vi sia di umanitario nel togliere la vita a degli innocenti.
Facce serie ed autorevoli parlavano della necessità dell’intervento, del fatto che non si potesse “stare a guardare”, ma, ancora una volta, come poteva tutto questo giustificare la morte di un bambino, causata da una bomba “dei buoni”?
Anche di un solo bambino.
Vallo a dire ai suoi genitori che l’hai ucciso a fin di bene, per un motivo “umanitario”.
Ed è questo che fece l’intervento umanitario, ed è questo che gli interventi umanitari tuttora fanno: si uccidono innocenti “a fin di bene”.
A distanza di dodici anni, e sempre a cavallo di un equinozio di primavera, la coalizione dei buoni è tornata ad usare le bombe a fin di bene, ad uccidere innocenti a fin di bene.
Ho acceso la televisione l’altra sera ed ancora una volta ho sentito le stesse parole: “non potevamo stare a guardare, si effettueranno solo interventi chirurgici, non possiamo più tollerare una dittatura così sanguinosa”.

Sono sempre le stesse bugie, squallide bugie pronunciate da una banda di ipocriti che magari rappresentano una fazione diversa da quella di dodici anni fa, ma che in fondo obbediscono prostrati agli stessi poteri di sempre.
Bugie che ora mi appaiono palesi, spudorate, così come mi fanno ribrezzo ed orrore i volti che le pronunciano.
E penso che ci fu un tempo in cui in quelle facce riponevo la mia fiducia e le mie speranze per un futuro che non poteva che essere sempre più roseo.

 
*da leggere a questo proposito l’articolo di Fulvio Grimaldi “1999-2009. La criminalità organizzata stupra la Jugoslavia”, di cui riporto un breve estratto:

Quando la mattina dopo le prime bombe su Belgrado, nella riunione di redazione del TG3, ci venne impartita la nozione dell’ “intervento umanitario” , da sostenere come verità incontestabile, Giovanna Botteri si scaraventò sui profughi kosovari per estrargli, a colpi di ricatti umanitari (ricordate i campi dalemiani dell’Operazione Arcobaleno, poi finiti sotto processo?), orrori e anatemi sui serbi, io lasciai la Rai per sempre e me ne andai con una telecamera a Belgrado.
A Novi Sad erano stati disintegrati i più bei ponti sul Danubio e la raffineria in fiamme spargeva veleni nel fiume e nei polmoni, a Pancevo l’enorme complesso petrolchimico bruciava e assolveva alla funzione assegnatagli dalla Nato di contaminare acque, terre, aria a futura moria di questo “popolo di troppo”.
A Belgrado due missili sventrarono l’albergo al quale eravamo destinati e, un attimo dopo, l’ambasciata di un paese, la Cina, che non condivideva l’accondiscendenza del fedifrago russo Eltsin nei confronti degli aggressori: a buon intenditor, un paio di missili.[…]

Venivano disintegrati ospedali, scuole, asili, case, ponti, treni, centrali elettriche, tra i 3.500 uccisi da Clinton e dai suoi furieri europei c’erano i bambini delle incubatrici cui era venuta a mancare l’elettricità. Già allora, prima di Baghdad, prima di Gaza, si capiva che gli interventi umanitari erano mirati a eliminare pezzi di specie umana. Oltrechè a distruggere infrastrutture la cui ricostruzione poi, a colonizzazione completata, avrebbe gonfiato i forzieri delle imprese dei paesi assassini.

40 comments to Le bombe dei buoni

  • anonimo

    Anche a me, al pari del relatore, è accaduto di "risvegliarmi" e di guardare il mondo e la mia vita con occhi diversi.

    Non siamo i soli, questo è certo, anche se non siamo in tanti.

    E' difficile trovare parole appropriate per descrivere il senso di sdegno e di profondo disagio trasmesso da questo articolo.

    La crudeltà umana non ha limiti e la sua massima espressione la si ha con il violento stupro della verità.

    "La verità è come la natura, non ha fretta".  Prego perchè insieme ad essa vi sia giustizia, così come mi auguro di cuore che la parte migliore di noi e dell'umanità intera si svegli, dandosi da fare "nella giusta direzione", quella dell'amore.

    (Antonio Pani)

  • Santaruina

    La Cirenaica fotocopia del kosovo
    http://www.vocidallastrada.com/2011/03/la-cirenaica-fotocopia-del-kosovo.html

    Infatti, le analogie sono numerosissime.

    p.s.: sulla morte di Bin Laden sorvoliamo.
    Non finirò mai di sorpendermi nel constatare quanta gente creda a queste fiabe.

  • toporififi

    C'è un libro che consiglio a tutti, non è un libro storico o politico, (non alla saviano per intenderci), è un libro disperato, che cerca un modo impossibile di dire la verità sui balcani e sull'aggressione nato in Serbia, un libro su cui ho sofferto e capito molte cose, che ho difeso contro attacchi feroci di persone che consideravo intelligenti e corrette.
    E' un'esperienza ben documentata, chiamiamolo così.

    http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/1765_sappiano_le_mie_parole_di_sang_jones.html

  • anonimo

    si la foto è un fake che + fake non si può.

    Ma al di la di questo è un fake anche il sentimento di giubilo, l'america del nord  in festa quasi come se veramente cambiasse qualcosa con bin laden morto..
    Ma nessuno si rende conto che bin laden stesso, al qaeda(o spektre, tanto è uguale) la lotta al terrore internazionale etc. ERA TUTTO UN FAKE?

    che sti proclami del bel obama son del tutto simili a quelli tipo "ho comprato una casa a Lampedusa"?

    Ora la scomparsa del brutto&Cattivo farà magari sparire magicamente anche tutta la rete del terrore, giusto in tempo, chissà, per sdoganare L'ARIA di CAMBIAMENTO del medio oriente, i ribelli libici tanto per dirne una.
    E così non saranno + dei terroristi di al qaeda, perchè al qaeda ora, magia, non esiste +(mai esistita!!!) e si trasformeranno nei valorosi alleati di una lotta per la democrazia (made in USA) da far attecchire a tutti i costi anche lì, dove a quanto pare qualcuno ci si stava guadagnando troppo poco.
    Ah, per il bene dell'umanità tutta ovviamente.
    La morte di bin, così come la sua comparsa…nient'altro che metoducci da poco per USARE l'opinione pubblica a proprio consumo.
    Proprio come i falsi concetti di bene da una parte e male dall'altra che accompagnano ogni schifosissima guerra(per tornare al tema del post).

    Schifo,
    Basta.

    Ujjj(stay human).

  • anonimo

    ricordo anche io quel 1999
    passavo il tempo attaccato a radio, tv, internet (da pochissimo avevo scoperto la rete…)
    ebbi come la sensazione che qualcosa dentro di me si fosse "rotto"
    vedevo le cose in modo diverso
    non riuscivo a capire come facesse la gente che mi era intorno a non sentire l'angoscia che sentivo io
    la rabbia impotente …
    e il dolore …
    miliza rakic, varvarin, nis, ….

  • anonimo

    ….L’ora è scoccata con la presentazione di una foto falsa vecchia di cinque anni
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=8255 m

  • anonimo

    Nati in un periodo così felice, eh Santa? Io nel 1999 avevo tre anni meno di te ed ho avuto una "illuminazione" (oh, non quella LUCE!!) simile.

    La guerra in se mi aveva colpito (ben più di quella del Golfo nel 1991) sebbene non fino a quel punto che tu descrivi, ma abbastanza da farmi riflettere. Lo "shock" invece l'ho avuto cercando chiarimenti in proposito da persone di assoluta fiducia che mi hanno risposto qualcosa del tipo "shh, di queste cose non si parla! cambiamo argomento!".

    Non saprei come spiegarlo, magari sembra una cosa idiota, però per me è stata una pugnalata. Benefica, alla fine, perché mi ha aperto gli occhi su più di una cosa; tuttavia da allora mi sembra come di camminare in mezzo a dei fantasmi (e tra di essi ci sono moltissime persone cui voglio bene, il che mi causa un'amarezza indescrivibile).

    Paolo

  • Santaruina

    Paolo

    tuttavia da allora mi sembra come di camminare in mezzo a dei fantasmi (e tra di essi ci sono moltissime persone cui voglio bene, il che mi causa un'amarezza indescrivibile).

    è un qualcosa che capita irrimediambilmente, in questi casi.
    Si crea una sorta di "distacco" nei confronti di coloro che, per un motivo o per l'altro, hanno un approccio diverso riguardo questi avvenimenti.
    E' una cosa che occorre accettare, perchè ognuno di noi è fatto in maniera diversa; inoltre, non bisogna mai ingigantire questo "distacco", ma conviverci senza rimarcarlo.

  • anonimo

    E'  vero ! Anch'io sono stupefatto da quanta gente ancora creda alla costruzione mediatica di questa sorta di "primula rossa" ormai diventata una icona nell'immaginario collettivo. Oggi ascoltavo in auto "zapping" su rai1 e realmente mi sentivo preso per i fondelli dal conduttore e dagli "ospiti" che spiegavano la fantomatica "sepoltura in mare" (guarda caso il cadavere di Bin Laden non lo vedrà mai nessuno, però avremo tutti i certificati di analisi del suo dna che vogliamo),  come dovuta al volere evitare "che il luogo dove è sepolto diventi una specie di santuario". Mi è venuto da pensare che li malediranno tutti i saggisti che speravano di fare una fortuna come era successo con le ipotesi sulla fine che aveva fatto il cadavere di Hitler. Naturalmente il conduttore zittiva in maniera maleducata tutti gli ascoltatori che telefonavano per esprimere i loro sacrosanti dubbi. 

    Comunque piuttosto mi chiedevo come mai sia stata presa ora  la decisione di finire la telenovela su Bin Laden. Probabilmente era ormai diventato ingestibile mandare in onda video taroccati ed audio che non rendono come le immagini. Ed aggiungo che mi preoccupa non sapere che tipo di nuova serie di telenovela abbiano deciso di mettere in onda.

    Josi

  • anonimo

    è tutto molto molto complicato sai?
    non lo dico per contraddire il post, semmai per fare capire quanto la problematizzazione dell'evento geopolitico sia di per sé ineliminabile, e quindi in questo senso aderisco allo spirito delle parole semmai.

    all'epoca io invece aiutavo per la ricostruzione a Dubrovnik. Eravamo un gruppo di studenti italo-olandesi. Il governo locale ci ospitava in un albergo della costa, insieme agli sfollati croati e – alcuni – bosniaci. Di giorno a fare i muratori, assieme a muratori locali, cristiani e mussulmani – c'è un'officina ed una casa intrisa del nostro sudore laggiù – la sera a cercare di capire, e studiare la lettera ai Romani. Dovunque ti muovessi, il dolore, più spesso l'odio.

    Mai capito di più quanto la realtà sia frattale.
    La seconda settimana caddero i colpi di mortaio, dall'altipiano. Un mordi e fuggi degli irregolari serbi, giusto per seminare il terrore, nessun danno reale. Noi eravamo nella zona sud del porto, guardavamo le colonne bianche alzarsi dalla parte nord, oltre il mare. La nonnina tutta vestita di nero nella hall piangeva e si dondolava avanti ed indietro ripetendo un incoprensibile mantra, non so se suppliche o maledizioni. La piccola nipotina di tre o quattro anni si accasciò sul proprio lago di pipì, con gli occhi più grandi che in un manga.

    tutto molto complicato.

    scusa lo sbrocco di sentimenti, mi hai gettato nel passato.

    gibbor

  • Santaruina

    Vorrei aggiungere qualcosa a proposito della notizia della morte di Bin Laden.

    Mi pare evidente che si tratti di una tristissima farsa, e le stesse autorità competenti non hanno fatto nulla per celare gli aspetti ridicoli della questione (la foto diffusa inizialmente palesemente falsa, il funerale sulla portaerei, la "sepoltura" in mare (??) a migliaia di chilometri dal luogo della morte…

    Si tratta di una non notizia, di una presa in giro, una agenzia da leggere con un sorriso amaro in bocca per poi passare oltre.
    Se se ne parla è perchè attorno a questo nulla è stato allestito un immane circo mediato, doppiamente ridicolo.
    Centinaia di persone e di "esperti" che dissertano sul nulla.
    Disgustoso.

    Inoltre, se per un secondo prendiamo per vero il ridicolo resconto diffuso, come la mettiamo con un occidente progressista e civile che si fa giustizia al pari di uno stereotipato pistolero di un film western di serie b?
    E di un presidente degli Stati Uniti che se ne vanta pure?

    Persino i criminali della seconda guerra mondiale sono stati sottoposti ad un processo farsa, con il quale i buoni volevano salvarsi la faccia.
    Ora non vi è spazio nemmeno per quello.

    Si organizza un ipotetico omicidio mirato, si butta il cadavere in mare e si va in tv al grido di "giustizia è fatta".

    Lo schieramento dei buoni, oramai, non si sforza nemmeno a salvare le apparenze.

  • Santaruina

    Ciao Gibbor

    hai del tutto ragione, nessuno potrai mai venire a capo del tutto di situazioni simili.
    Ed è proprio per questo che in tali situazioni è assurdo cercare di divedere gli schieramenti in buoni e cattivi.
    Vittime e carnefici stavano da entrambe le parti.

    Ma la Nato fece proprio questo: si inserì in una guerra civile, già di per sé ingarbugliata, decretando che un popolo, tutto, nella sua interezza, fosse colpevole, ed inizio i bombardamenti in nome della "pace".

    Come sempre, è l'ipocrisia il primo dei mali, ed in questo i capi occidentali furono campioni.

    A presto

  • Santaruina

    Josi

    Comunque piuttosto mi chiedevo come mai sia stata presa ora  la decisione di finire la telenovela su Bin Laden. Probabilmente era ormai diventato ingestibile mandare in onda video taroccati ed audio che non rendono come le immagini. Ed aggiungo che mi preoccupa non sapere che tipo di nuova serie di telenovela abbiano deciso di mettere in onda.

    Sì, questo preoccupa anche me.
    Nel migliore dei casi stanno solo preparando la campagna elettorale di Obama per le prossime presidenziali, anche se pare un po' troppo presto per questo.
    Spero sono che non ci sia in porto qualcosa di più grave, come un attentato da attribuire ad Al qaida, in risposta all'omicidio del loro capo.

  • anonimo

    September clues – italiano (video 1 – 10)
    1



    2 (missile)



    …. m

  • anonimo

    commento 5

    Non finirò mai di sorpendermi nel constatare quanta gente creda a queste fiabe.

    commento 14

    E'  vero ! Anch'io sono stupefatto da quanta gente ancora creda alla costruzione mediatica di questa sorta di "primula rossa"…

    Personalmente non sono d'accordo.
    Premetto che mai entro nel sito di "Repubblica" onde evitare conati di vomito. Peró stavolta mi sono fatto violenza. Ho letto i commenti. Il 60% erano del tono :"chi volete prendere per i fondelli?"

    Oggi sono rientrato nel sito… ho  cercato i commenti. Non ho trovato il link.
    Chissá sono io a non sapere dove linkare… Chissá sono quellli di "Repubblica" che hanno preferito togliere dei commenti troppo scomodi per l'establishment main-stream

    Un abbraccio a tutti.
    Francesco

  • anonimo

    Di quell'anno, 1999, ricordo anche un'eclissi di sole con cono d'ombra sulla Transilvania. All'epoca pensai che capovolgendo le cifre 999…
    Forse off-topic o forse no :)
    Un caro saluto Carlo.
    EnzaS sloggata

  • anonimo

    Da sempre sono stato scettico sulle versioni ufficiali dei media italiani sui fatti interni (dalla questione Sud Tirolese alle stragi di stato al terrorismo degli anni '70 ed il suo  epilogo, alle prime missioni "umanitarie" degli italiani "brava gente" in Libano/Somalia etc) e del restante mondo; il tutto però veniva da me vissuto in un clima ovattato.

    Anche l'aggressione nato alla ex Jugoslavia era vista in maniera sfocata: Santoro (l'ultimo Santoro decente) che faceva servizi critici dai ponti di Belgrado, intervistando intellettuali locali che gli manifestavano in maniera attonita tutto il loro smarrimento: "perché ci bombardate, siamo un popolo amico?".

    Ma la svolta reale venne con la possibilità di accedere ad internet e con l'installazione della parabola; 2a guerra del golfo, TV irachena (in brevissimo tempo oscurata): l'esibizione dei cadaveri devastati di civili (i bambini, in particolare) ed il dolore disperato della gente, privo di un qualsivoglia perché; e la rabbia impotente della gente: pur senza capire una parola, le immagini dicevano tutto.

    I nostri media ovviamente esaltavano la spietata crudeltà di Saddam, Mostro assoluto e incarnazione del Male (come quegli altri vittime dei bombardamenti "umanitari" precedenti) ed omettevano le immagini scioccanti dei risultati delle bombe "intelligenti".

    Se mai dubbi ci fossero stati, da allora ho solo avuto certezze sul ruolo dei "buoni", sempre confermato dai successivi eventi.

    Avenarius

  • ghibli.

    Non penso che la Bielorussia faccia parte del target… ^^"
    http://www.rainews24.it/it/video.php?id=23080

    Ma il logo del target… ??

    Ciao :)
    ps, per la settimana passata è già storia antica.

  • Santaruina

    Francesco

    Ho letto i commenti. Il 60% erano del tono :"chi volete prendere per i fondelli?"

    Questo potrebbe già essere cosa incoraggiante.

    Io mi ero un po' rattristato nel vedere migliaia di newyorkesi per strada a festeggiare.

    _______________________________

    Ciao Avenarius

    Se mai dubbi ci fossero stati, da allora ho solo avuto certezze sul ruolo dei "buoni", sempre confermato dai successivi eventi.

    Infatti, i buoni da allora non hanno più perso occasione per "agire in maniera risoluta" nel nome del "bene"..

    A presto

  • anonimo

    Il point-break arriva sempre prima o poi, per te è stato la guerra nella ex-jugoslavia. Tuttavìa verità storica vuole che già nella fine degli anni '80 Miloosevic osannava una pulizia etnica contro i kosovari e albanesi, perciò chi scaldò le acque fu lui e i suoi più stretti seguaci.
    Poi, dopo la fine della cortina di ferro, Kuzman per la Croazia, Belisha (mi pare) per la Bosnia e il presid. sloveno si ritrovarono faccia a faccia dentro un luogo che pareva uan fabbrica disadorna che sembrava come abbandonata e chissà cosa decisero (visto il filmato su rai3 anni fa). ciao tristan

  • anonimo

    Folle e scandalosa questa guerra contro la Libia
    di Piero Gheddo
    Gli appelli del vescovo di Tripoli alla tregua e al dialogo rimangono inascoltati. L’occidente non capisce la Libia, i suoi problemi tribali, lo sviluppo positivo del Paese, il freno al fondamentalismo. E c’è spazio per la testimonianza cristiana. A chi interessa questa guerra?
    http://www.asianews.it/notizie-it/Folle-e-scandalosa-questa-guerra-contro-la-Libia-21491.html

  • anonimo

    Perché tutto questo?

  • ghibli.

    Energia, acqua, uso dell'euro, creazione di moneta d'oro, banca statale, business dell'armamento, appalti per ricostruzione e ridistribuzione delle risorse, colonizzare punto territoriale strategico, dimostrazione di forza verso i paesi africani e mussulmani e altre nazioni sovrane, in pratica quello che accade da millenni in tutte le guerre storicamente trattane nei libri di scuola… una forma di bullismo… senza il viola…
    http://fc07.deviantart.net/fs70/f/2010/128/2/7/_liketoseeyoutry__by_Usbeon.gif

  • anonimo

    "Perché tutto questo?"

    Quale può essere il fil rouge che collega tutti i paesi attaccati – e presi di mira in varie forme – dagli USA e Gran Bretagna con l’aiuto di una serie di ausiliari tradizionali più o meno consapevoli?
    Libia, Libano, Siria,Irak,Somalia, Sudan, Iran. Non hanno in comune l’etnia ( Iran è ariano mentre gli altri sono semiti o – Sudan – misti).

    Non hanno in comune la religione: Libano ha cristiani, l’Iran è sciita, la Siria è mista. Non il petrolio: Somalia e Siria non ne hanno in quantità significative. Non la ricchezza: Somalia e Sudan non lo sono.

    Se invece vediamo il negativo, vediamo che nessuno di questi paesi figura tra i 56 aderenti alla Banca per i Regolamenti Internazionali.

    In pratica sono paesi che hanno rifiuutato di far parte della comunità finanziaria internazionale e la Libia in particolare se la stava cavando molto bene:

    •Stando ai dati del FMI la Banca centrale libica possiede 144 tonnellate di oro nei suoi forzieri. Per un paese di tre milioni e mezzo di abitanti, non è niente male. L’educazione e l’assitenza medica sono gratuite; le coppie che si sposano ricevono 50.000 dollari a fondo perduto.
    •I Ribelli, ancora prima di costituire un governo provvisorio, hanno annunziato ( il 19 marzo) di aver costituito la BANCA CENTRALE DI LIBIA. La Banca centrale di Libia ( quella di Gheddafi per intenderci) è pubblica e non privata, stampa la moneta e presta denari allo stato senza interessi per finanziare le opere pubbliche tra cui il famoso fiume sotterraneo fatto dall’uomo che utilizza le acque fossili del Sahara per irrigare tutta l’area agricola della Libia che si trova al Nord. A proposito l’attività agricola in Libia è esentasse. Completamente. Questa politica è l’esatto contrario di quella seguita dal mondo occidentale che fa pagare tutti i servizi quali l’educazione e la sanità ed ha privatizzato le banche centrali che fanno pagare gli interessi agli stati quando forniscono loro i fondi.
    •La ragione ufficiale che ha spinto l’occidente a non mantenere le Banche Centrali come pubbliche è che questi prestiti aumentano l’inflazione, mentre prendere prestiti dalle Banche estere o dall FMI , non provocherebbe inflazione. In realtà prendere i denari a prestito da Banche centrali pubbliche – senza interessi – riduce grandemente il costo dei progetti pubblici di investimento e in alcuni casi li riduce del 50%.
    •Gheddafi aveva da poco lanciato la proposta di creare una moneta unica africana IL DINARO ORO e l’unico paese africano che si era opposto, è stata la Repubblica del Sud Africa, che è stata proprio quella che si è presentata a Tripoli per la mediazione con i ribelli e la NATO. Su questa proposta c’è un commento di Sarlosi che l’ha giudicata “una minaccia per l’Umanità”.
    •Sia Saddam Hussein che Gheddafi avevano proposto – entrambi sei mesi prima dell’attacco – di scegliere l’Euro ( o il dinaro) come valuta per le transazioni petrolifere.
    ADESSO RESTIAMO IN ATTESA DI VEDERE – IN CASO DI VITTORIA DELLA NATO – SE EDUCAZIONE E SANITA’ RESTERANNO GRATUITE, SE LA BANCA CENTRALE LIBICA ADERIRA’ ALLA B.R.I. E SE L’INDUSTRIA PETROLIFERA LIBICA VERRA’ SVENDUTA A PRIVATI. Poi anche i più ingenui cominceranno ad avere sospetti

  • anonimo

    Il commento precedente è mio. Hadi. Saluti.

  • toporififi

    Sembra che poco prima della "rivoluzione" Ceauşescu avesse pagato l'ultima rata al FMI e avesse espresso l'intenzione di non fare altro debito, è una notizia che gira in Romania, che posso confermare, ma è credibile.
    I killer finanziari sono indefessi.

  • Santaruina

    Perché tutto questo?

    Sicuramente le segnalazioni di Hadi nel commento 31 possono offrire delle interessanti chiavi di comprensione.

    Per quanto mi riguarda, continuo a vedere poca logica in certi interventi militari, sopratutto a livello geopolitico.
    Non si capisce bene se i governanti siano una banda di incompetenti, oppure se alla fine anche tutta questa incompetenza abbia un fine.

    A presto

  • anonimo

    Hadi,
    la questione mediorientale è sicuramente molto complessa. I dati che riporti sulla Libia li conoscevo per averli letti sul blog di Paolo. Avevo lasciato un commento che riporto qui. 

    Quando si sostiene che un bene di appartenenza pubblica, cioè dello stato, sia di proprietà dei cittadini, si pecca di ingenuità, sia che si parli di casa nostra, ma a maggior ragione se si considerano realtà, come quella libica, dove è evidente che la proprietà statale è esclusivo appannaggio della famiglia di Gheddafi.
    Il lettore che non sia al corrente della realtà della Libia, potrebbe essere indotto a pensare che il modello libico sia il nonplusultra di uno stato ben governato, ma tutti noi sappiamo che così non è. Dobbiamo anche considerare che la Libia è un paese ricco, dove ben pochi lavorano, che deve la sua ricchezza al petrolio e che è il paese che più al mondo fa pagare alle compagnie petrolifere straniere la percentuale di sfruttamento delle risorse. Questo sarebbe già di per se un motivo di irritazione nei confronti del rais da parte dell’occidente. Un motivo sufficiente a giustificare gli attentati alla vita di Gheddafi, o l’attacco dei caccia statunitensi a Tripoli di qualche anno fa. A questo dobbiamo aggiungere che Gheddafi fu nei primi anni ’70 il maggior sostenitore dell’OPEC e il primo effetto del nascente cartello petrolifero fu la crisi petrolifera del ’73. Nonostante questi trascorsi la leadership di Gheddafi in Libia non è mai stata messa in discussione dall’interno, per il semplice motivo che una parte di questa ricchezza veniva distribuita alla popolazione, naturalmente in cambio di un appoggio incondizionato al rais da parte del paese. Nessuna contestazione, nessuna opposizione, un controllo di polizia ferreo, in cambio di una vita agiata senza troppi affanni lavorativi. L’equazione ha funzionato x 40 anni, ma alla fine il sistema si è incrinato.
    I motivi del perché si sia incrinato non li conosco, ma non è certamente per la pressione dell’occidente, la quale avrà avuto senz’altro una parte importante nella crisi libica, ma non può essere il motivo scatenante, per il semplice fatto che la pressione esiste sulla Libia da quando esiste Gheddafi, con punte molto più intense nel passato di quelle messe in atto negli ultimi tempi.  

    Il mio sospetto è che alla fin dei conti sia una crisi dovuta a regolamenti di conti di natura tribale. L’appartenenza ad un determinato clan è cosa tutt’oggi molto sentita in nord-africa ed esistono profonde divisioni sia etniche che culturali tra le varie regioni del paese. Un occhio di riguardo da parte del regime ad una di queste fazioni, considerando anche l’appartenenza dello stesso Gheddafi, potrebbe aver nel corso degli anni fomentato risentimenti sfociati nella guerra civile. A sostegno di questa ipotesi vi è il fatto che solo una parte del paese, molto ben circoscritta geograficamente, si è ribellata, mentre l’altra parte sembrerebbe essere rimasta fedele al leader. Che poi l’occidente abbia voluto approfittare della situazione venutasi a creare per portare avanti i suoi sporchi interessi, è assolutamente scontato. Rimane da notare come l’azione dell’Europa sia stata notevolmente goffa e scoordinata, del tipo tanti cani affamati che si buttano su di un solo osso e finiscono per mordersi fra di loro, il che ci fa pensare che in fondo nessuno si aspettava veramente quello che è successo. Non se lo aspettava il governo italiano, che aveva appena concluso dei patti importanti con il governo libico. Non se lo aspettava la Francia, la cui volontà di attaccare sembrava più dettata dal voler colpire gli interessi italiani che non per implementare i propri, prova ne sia che una guerra con la Libia sarebbe stata per la sola Francia un onere insostenibile. Non se lo aspettava nemmeno il governo di Obama, tant’è che la risposta americana è stata debole e per niente convinta, nonostante gli sforzi compiuti in oltre 40 anni di far fuori il rais.
    Comunque la tua analisi è interessante, anche se non penso tocchi il nucleo centrale del problema, specialmente per quello che riguarda la Libia. 

    Per sapere qualcosa di Libia fuori dalle notizie del telegiornale è sufficiente parlare con chi in Libia è stato per lavoro. Annovero fra le mie conoscenze persone che si sono recate in Libia proprio per costruire quelle opere che tu citi e che sono il fiore all'occhiello del regime e ti assicuro che sono tutti concordi nel dire che la popolazione libica non fa un bel niente dalla mattina alla sera. Se se lo possono permettere è perché il regime mantiene tutti con i proventi del petrolio. 

    aggiungo che Gheddafi, come Saddam, fa parte della massoneria ed la sua leadership è stata voluta dalla cia e dai servizi segreti inglesi, chissà come mai uno degli uomini più presi di mira del mondo è sempre riuscito a farla franca? che sia tutto un teatro?

  • anonimo

    Ciao Anonimo. Ti spiego in breve il mio pensiero. E' palese, come accade dalla rivoluzione americana in poi, che queste rivolte sono fomentate con subdole macchinazioni da persone che se ne fregano di una presunta democrazia o di uno stato liberale. Nulla accade per caso a questo mondo, tanto più una reazione a catena su cosi larga scala. Le connessioni per esempio tra la rivolta in Egitto e i vertici massonici sono stati messi in evidenza da attenti giornalisti. Il gruppo kefaya che ha scatenato il tutto fa capo al NED e all'Albert Einstein Institute:

    "Il movimento di protesta è stato organizzato tramite le reti internet e i giovani, legati a Mohammed ElBaradei e al gruppo torbido e segreto dei Fratelli Musulmani, i cui legami con servizi segreti inglesi e americani e la massoneria sono ampiamente segnalati."

    La cosa curiosa è che secoli fa per organizzare il tutto serviva un bel po di tempo e di lavoro serrato, ora si può fare comodamente da casa tramite facebook o twitter.
    Aggiungo inoltre che, essendo mio padre siriano, conosco bene anche la situazione in Siria e sin dal primo momento la gente del posto ha messo in luce come ad iniziare i disordini fosse gente che di siriano non aveva nemmeno il nome. Erano in possesso oltretutto di sofisticate macchine da ripresa, che avrebbero fatto gola anche ad uno studio cinematografico. Addirittura si sono formati alcuni gruppi di resistenza a favore del presidente, cosa davvero singolare in un paese che viene dipinto come esausto della tirannia. Ovviamente il tutto viene taciuto o la massimo accennato dai media canonici.
    Sicuramente come dici tu, i tiranni di turno vengono da circoli di stampo massonico e sono li per i voleri della sinarchia. Sono altrettanto sicuro che non si rendono conto che sono burattini essi stessi. Vengono usati e gettati al momento opportuno. Per una elite che è ormai frustrata a causa dell'allungamernto dei tempi previsti per l'instaurazione del NWO e che mira ad una repentina globalizzazione, degli stati che sono ancora legati ad arcaiche forme governative tiranniche sono solamente di intralcio. Meglio sedurli con i piaceri e i vizi occidentali, sicchè possano essere depredati delle loro libertà e dei loro diritti in maniera molto più subdola (vedi svendita dell'italia sul panfilo britannia nel 1992). E con l'occasione ne approfitteranno, come detto nel post precedente, per appropiarsi di risorse, ma soprattutto per rendere le loro nazioni schiave di un sistema bancario abominveole come gia succede in occidente.
    Concludo segnalando come certe volte per risalire alle motivazioni di un evento costrutito a tavolino, sia sufficiente seguire 2 strade principali: quella delle motivazioni gnostiche ed esoteriche, e quella degli interessi dell'elite bancaria. Riflettete per esempio sul fatto che la morte di bin laden sia stata ufficializzata il 1 maggio, ricorrenza della fondazione degli illuminati di baviera e della festività pagana celtica derivante dal culto sumerico di baal o che le nozze reali inglesi siano state celebrate lo stesso giorno del matrimonio tra eva braun e hitler (la cui morte tra l'altro è stata annunciata proprio il 1 maggio 1945)
    Saluti, Hadi.

  • anonimo

    Ciao Anonimo. Ti spiego in breve il mio pensiero. E' palese, come accade dalla rivoluzione americana in poi, che queste rivolte sono fomentate con subdole macchinazioni da persone che se ne fregano di una presunta democrazia o di uno stato liberale. Nulla accade per caso a questo mondo, tanto più una reazione a catena su cosi larga scala. Le connessioni per esempio tra la rivolta in Egitto e i vertici massonici sono stati messi in evidenza da attenti giornalisti. Il gruppo kefaya che ha scatenato il tutto fa capo al NED e all'Albert Einstein Institute:

    "Il movimento di protesta è stato organizzato tramite le reti internet e i giovani, legati a Mohammed ElBaradei e al gruppo torbido e segreto dei Fratelli Musulmani, i cui legami con servizi segreti inglesi e americani e la massoneria sono ampiamente segnalati."

    La cosa curiosa è che secoli fa per organizzare il tutto serviva un bel po di tempo e di lavoro serrato, ora si può fare comodamente da casa tramite facebook o twitter.
    Aggiungo inoltre che, essendo mio padre siriano, conosco bene anche la situazione in Siria e sin dal primo momento la gente del posto ha messo in luce come ad iniziare i disordini fosse gente che di siriano non aveva nemmeno il nome. Erano in possesso oltretutto di sofisticate macchine da ripresa, che avrebbero fatto gola anche ad uno studio cinematografico. Addirittura si sono formati alcuni gruppi di resistenza a favore del presidente, cosa davvero singolare in un paese che viene dipinto come esausto della tirannia. Ovviamente il tutto viene taciuto o la massimo accennato dai media canonici.
    Sicuramente come dici tu, i tiranni di turno vengono da circoli di stampo massonico e sono li per i voleri della sinarchia. Sono altrettanto sicuro che non si rendono conto che sono burattini essi stessi. Vengono usati e gettati al momento opportuno. Per una elite che è ormai frustrata a causa dell'allungamernto dei tempi previsti per l'instaurazione del NWO e che mira ad una repentina globalizzazione, degli stati che sono ancora legati ad arcaiche forme governative tiranniche sono solamente di intralcio. Meglio sedurli con i piaceri e i vizi occidentali, sicchè possano essere depredati delle loro libertà e dei loro diritti in maniera molto più subdola (vedi svendita dell'italia sul panfilo britannia nel 1992). E con l'occasione ne approfitteranno, come detto nel post precedente, per appropiarsi di risorse, ma soprattutto per rendere le loro nazioni schiave di un sistema bancario abominveole come gia succede in occidente.
    Concludo segnalando come certe volte per risalire alle motivazioni di un evento costrutito a tavolino, sia sufficiente seguire 2 strade principali: quella delle motivazioni gnostiche ed esoteriche, e quella degli interessi dell'elite bancaria. Riflettete per esempio sul fatto che la morte di bin laden sia stata ufficializzata il 1 maggio, ricorrenza della fondazione degli illuminati di baviera e della festività pagana celtica derivante dal culto sumerico di baal o che le nozze reali inglesi siano state celebrate lo stesso giorno del matrimonio tra eva braun e hitler (la cui morte tra l'altro è stata annunciata proprio il 1 maggio 1945)
    Saluti, Hadi.

  • anonimo

    La guerra di Libia, un altro Vietnam
    di Maurizio d'Orlando

    L’escalation militare sembra andare oltre le premesse e il mandato dell’Onu. Inascoltato il papa e il vescovo di Tripoli, che chiedono spazio per la diplomazia e no alle armi. La guerra fra i ribelli libici e l’Italia (agli inizi del ‘900) è durata circa 20 anni. Con l’intervento militare si conclude la fase iniziata con la pace di Vestfalia: è la fine della democrazia occidentale.
    …….

    Preoccupa anche la prospettiva che al posto di dirigenti nazionalisti arabi di stampo nasseriano (Hosni Mubarak, Gheddafi e Ben Alì) si installino nel Mediterraneo ed in tutti i paesi arabi capi islamici ed estremisti – salafiti e quaedisti. In tal caso potrebbe davvero prefigurarsi uno scontro tra fronte laicista ed uno islamista.

     

    Quello che preoccupa inoltre è che l’impegno militare in Libia non è solo una guerra neocoloniale, ma potrebbe essere un passaggio davvero epocale, la fine di un’epoca iniziata con il Trattato di Vestfalia del 1648. In questo senso, le risoluzioni 1970 e 1973 dell’Onu sanciscono di fatto la fine del principio della sovranità nazionale e della non ingerenza negli affari interni (il noto principio del “Cuius regio, eius religio”) di un paese internazionalmente riconosciuto come sovrano ed indipendente. Si apre così la strada all’avvio di un direttorio mondiale, un governo planetario, cui si affiancherebbe una banca centrale mondiale. Se così fosse, la guerra di Libia segnerebbe la fine della democrazia occidentale e del sistema che si è andato sviluppando negli ultimi tre – quattro secoli.

    http://www.asianews.it/notizie-it/La-guerra-di-Libia,-un-altro-Vietnam-21393.html
    .

    ……
     Il fronte incandescente è sempre quello della moneta, della valuta di riserva, il dollaro, ma più in generale quello del rapporto tra la cartamoneta e le monete naturali, l’oro e l’argento. Tutta l’attività economica è imperniata sulla moneta, il cuore del sistema imperiale della modernità. È di fatto perciò difficile orientarsi nelle vicende economiche odierne se non ricordando alcune lontane vicende storiche.
    …….
    È però opinione di chi scrive che entro quest’anno, probabilmente in autunno, assisteremo ad una forma più o meno palese d’insolvenza del Comex sull’argento. Sarà una nuova Lehman Brothers, una nuova crisi come nel 2008, solo molto più grave.

    http://www.asianews.it/notizie-it/I-prezzi-dell’argento-e-delle-materie-prime:-si-prepara-una-nuova-crisi-21504.html m

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