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-o- Too late to die young -o-
6 Dicembre 2012

Mammiferi addomesticati


Una delle principali circostanze storiche che ha permesso ai popoli europei del passato di progredire dal punto di vista tecnologico è stata la possibilità di addomesticare con successo un grande numero di specie animali in precedenza selvatiche.
Gli animali domestici hanno infatti nei secoli offerto agli uomini aiuto in diversi campi del vivere quotidiano, dall’approvvigionamento del cibo, all’utilizzo in campo agricolo quale forza lavoro, ad un decisivo contributo nelle arti belliche.
Il continente euro-asiatico presentava a tal scopo una grande varietà di mammiferi potenzialmente addomesticabili, il cui ruolo è stato determinante nello sviluppo della nostra attuale civlità, per come oggi la conosciamo.
Ma cosa rende un animale addomesticabile?
Perchè con alcune specie si ha successo, mentre con altre ogni tentativo risulta vano?
Perchè ad esempio si è potuto addomesticare i cavalli e gli asini, mentre non è stato possibile ottenere lo stesso risultato con le zebre, loro parenti prossimi?
Ancora una volta a venirci in aiuto è il biologo statunitense Jared Diamond, il quale nel suo libro Armi, acciaio e malattie dedica un capitolo per esporre la sua teoria a proposito.

Innanzitutto, occorre tenere presente la differenza tra addomesticare, domare ed addestrare.

Per quale motivo le tigri non tirano gli aratri o non alleviamo rinoceronti come fonte di cibo e forza lavoro? E come mai i ghepardi non fanno la guardia alle nostre case? Occorre infatti distinguere tra la possibilità di ammaestrare (un orso), di domare (un leone), d’addomesticare (una mucca, una gallina, un cane).
Le prime due sono forme di rapporto in cui l’uomo insegna all’animale a fare qualcosa che a questo non è congeniale attraverso un insegnamento del tipo premio-punizione che attiva i suoi riflessi condizionati.
L’animale acquista così delle capacità, non ereditabili, che tende a ripetere a un dato segnale.
Nel terzo caso, l’addomesticamento, alcuni individui, appartenenti a specie animali e vegetali scelte dall’uomo per caratteristiche a lui favorevoli e da questi presentati nella versione più adatta, sono sottoposti a selezione artificiale e, nel tempo, si selezionano – fino a formare nuove specie – individui con caratteri ereditabili quali aspetti anatomici, fisiologici, comportamentali, genetici, molto diversi da quelli degli antenati selvatici.

Diamond individua sei condizioni, tutte necessarie, affinchè una specie possa essere addomesticata:

Le abitudini alimentari

Solo alcuni tra gli erbivori e gli onnivori sono adatti a essere addomesticati, poiché i carnivori richiederebbero per sfamarsi altri animali che a loro volta debbono mangiare.
Se per avere una mucca da 500 chilogrammi dobbiamo utilizzare 5 tonnellate di mais, per ottenere un carnivoro dello stesso peso avremmo bisogno di 50 tonnellate.
Inoltre gli animali addomesticabili non devono avere una dieta specializzata, ma adattarsi a consumare diversi tipi di foraggio e di cibi.

Il tasso di crescita.

Solo animali a rapida crescita possono essere utili, specialmente nelle prime fasi del processo. Diamond prende ad esempio l’elefante: è un mammifero grande e robusto, dall’alimentazione molto varia, ma per ottenere un individuo adulto ci vogliono ben 15 anni. Per questo, laddove sono usati, gli elefanti sono catturati già grandi e poi ammaestrati, mai allevati.

La riproduzione in cattività

Alcuni animali proprio non riescono a riprodursi avendo uomini intorno, anche se questi provvedono impeccabilmente alle loro necessità e li mantengono in perfetta salute. Ne sanno qualcosa coloro che cercano di far riprodurre il Panda Gigante Ailuropoda melanoleuca  per motivi di conservazione. Tra i vari tentativi di indurre gli animali all’accoppiamento, si è arrivati anche a proiettare filmati  “a luci rosse”.

Il brutto carattere

La causa più ovvia, verrebbe da dire. Quale pazzo cercherebbe di addomesticare un grizzly (Ursus arctos horribilis). E che dire delle zebre? Veloci, forti, erbivore. Purtroppo sono più indomabili del più imbizzarrito dei cavalli. Sono addirittura mordaci, e anche solo prenderle al lazo è un’impresa. Molti animali quindi, sia pure strettamente imparentati con specie addomesticate, nonostante gli sforzi non si sono mai piegati all’uomo. 

La tendenza al panico

Il successo di una specie deriva anche da come reagisce al pericolo. Alcune si danno alla più disperata delle fughe, altre si trovano a vivere in branchi piuttosto coesi che, nei momenti di pericolo, si addensano come un esercito di soldati a formare una  testuggine romana. Nel primo caso, non c’è alcuna speranza. L’istinto della fuga è così radicato che l’animale arriverà a farsi del male impigliandosi nelle recinzioni pur di non obbedire a un comando dell’uomo che vuole addomesticarlo, alle volte fino alla morte.

La struttura sociale

Perché l’uomo possa procedere con la domesticazione, bisogna che la socialità della specie sia tale da permetterle di accettare in qualche modo le leggi del branco. Questo esclude per definizione non solo tutti gli animali solitari, ma anche quelli troppo territoriali. Ora, se anche trovassimo una specie che soddisfa tutti i criteri finora elencati, potrebbe non diventare domestica se non possiede l’ultimo, il più ovvio di tutti. Alcuni animali non si sottomettono: non si riconoscono infatti in nessun “leader” né della loro specie, né di un’altra.

L’ultima condizione risulta particolarmente interessante.
Tutte le specie di grandi mammiferi addomesticate infatti rispondono a tale criterio: vivono in branchi, grandi o piccoli, sottostanno ad una struttura gerarchica, hanno un leader riconosciuto e non sono territoriali.
L’uomo quindi non deve fare altro che prendere il posto del leader, del capobranco, e potrà essere obbedito dal resto dei componenti del gruppo.
L’esempio più comune a cui pensare è quello della domesticazione dei cani, che nei loro padroni individuano quello che per i loro antenati lupi era il maschio alfa, l’esemplare dominante, a cui riservavano totale dedizione.
Lo stesso accade per i cavalli, che nello stato selvaggio vivono in piccoli branchi rigidamente gerarchici facenti capo alla femmina più anziana, o con le pecore, laddove il pastore diviene guida indiscussa.
Una specie i cui esemplari non costituiscano un branco con un leader riconosciuto non potrà mai essere domesticata, per quanti tentativi si facciano.

Andando oltre le considerazioni di Diamond, potremmo riflettere sulle sue deduzioni applicandole anche a noi stessi.
Anche gli esseri umani, in fondo, sono dei grandi mammiferi.
Ma di quale gruppo fanno parte?
Non sono forse anche gli esseri umani potenzialmente “addomesticabili” ?
Forse qualche esemplare del genere umano ha compreso tutto questo molto tempo addietro, ed ha trovato il modo per attuare una pratica antichissima sui suoi stessi simili.

61 comments to Mammiferi addomesticati

  • ujjj

    Per cui lo consiglieresti questo libro?
     (chi sono quelli nella foto?)

  • Secondo me si tratta di un libro che merita di essere letto, anche se non si concorda con tutte le tesi dell’autore.
    Ha il merito di tentare di dare delle risposte a domande che non vengono spesso prese in considerazione.

    La foto finale ritrae in comizio di De Gasperi, ma il fatto che si trattasse di un politico piuttosto che un altro non era importante.
    Qualsiasi comizio, qualsiasi 2leader” che arringava una folla sarebbe andato bene.

  • Anonimo

    L’uomo è dotato di coscienza, gli animali no. 
    Non mi convince l’analisi, in certe parti sembra quasi meccanica – darwiniana.
    Magari sarebbe interessante approfondire l’incidenza delle varie religioni sulle strutture sociali (civiltà).
    Per quanto riguarda la peculiarità del cristianesimo questa potrebbe forse essere una prima indicazione
    http://pubblicano.wordpress.com/2012/11/10/il-cristianesimo-e-la-societa-occidentale/ m

    • Stella

      Come metodologia di analisi del “basso” funzionamento, non ci vedrei molto dell’assurdo in una comparazione “darwiniana”.
      L’assurdo lo vedrei se l’analisi fosse limitata solo a quello. E se non si sapesse cosa ci sia d’ “altro”.

      D’altronde è anche vero che i più l’hanno dimenticato.

  • Anonimo

    Chiaramente una provocazione la tua domanda finale.
    La risposta e’ no se parliamo in senso assoluto.
    E’ assolutamente si’ se parliamo di suggestione atta a far muovere in un certo senso la volontà, questo e’ chiaro sopratutto di questi tempi, muovendola verso appetiti di beni controllati dall’alto che incatenano al basso.

    Il trucco sta nel non mollare la presa: sarebbe curioso fare questo esperimento, negare tv, radio e giornali e chiaramente internet per un mese e vedere che succede.

    Che succederebbe se invece di un mese arrivassimo a 6, 12 mesi?
    Magari il popolo invece di guardare fuori guarderebbe dentro di se’?

    Per la seconda domanda io sono dell’opinione che l’uomo sia per l’ordine e nell’ordine e ordine e’ anche gerarchia.

     
     

  • Hiei

    Io l’ho sempre detto che questo pianeta non è altro che uno sterminato allevamento di bestiame bipede. Solo che mucche, pecore e galline non le vedi passare tutto il tempo a gonfiarsi il fegato litigando su come dovrebbe essere composto il consiglio d’amministrazione dell’allevamento stesso nella patetica illusione di trarne qualche vantaggio personale senza sforzo… :’D

  • ma che bella la canzone greca qui di fianco…che melodia meravigliosa…:)
    un caro saluto
    a presto! 

  • […]  Fonte Share this:FacebookFacebookTwitterEmailStampaLike this:Mi piaceBe the first to like this. […]

  • maffeia

    ho letto con attenzione il tuo post, e mi sono venuti due dubbi sulla teoria esposta che spero tu mi possa aiutare ad elaborare:
    1) siamo sicuri che il cane non sia un animale territoriale? Perchè difende la casa? Non per proteggere il branco, perchè lo fa anche quando gli altri membri del branco non sono presenti. Nella mia ignoranza mi appare difesa del territorio.
    2) se non è possibile addomesticare animali individualisti, il gatto non è addomesticato? Ok, conserva un minimo di indipendenza, ma è da millenni usato per proteggere case e granai dai roditori, e mi sembra che abbiamo nel corso del tempo selezionato una specie molto diversa dal suo antenato selvatico per caratteristiche anatomiche e comportamentali.

  • m.

    Non mi convince l’analisi, in certe parti sembra quasi meccanica – darwiniana.

    Secondo me, nel caso in questione, spiega molto bene le dinamiche che hanno portato alcune specie ad essere domesticate ed altre no.
    Perchè un motivo per cui questo accade esiste, e Diamond se non altro tenta di dare una risposta, a mio parere alquanto esaustiva.

    __________________________

    Chiaramente una provocazione la tua domanda finale.

    Ovviamente.
    E non è detto che vi sia una risposta definitiva, condivisa da tutti.
    Ma vale la pena per lo meno rifletterci un attimo.

    _______________________________

    Hiei

    Solo che mucche, pecore e galline non le vedi passare tutto il tempo a gonfiarsi il fegato litigando su come dovrebbe essere composto il consiglio d’amministrazione dell’allevamento stesso nella patetica illusione di trarne qualche vantaggio personale senza sforzo… :’D

    Questa è perfetta :-)

    _____________________________

    Ciao Carla

    sono contento che ti piaccia :-)
    è una canzone che ho scoperto da poco, e che ho ascoltato a ripetizione..

    A presto

  • Ciao Maffeia

    le tue domande mi permettono di fare un’aggiunta che inizialmente volevo inserire nell’articolo, ma che in seguito ho preferito evitare per non appesantire ulteriormente il discorso con una digressione.

    Dunque, i cani e i gatti, tra gli animali addomesticati, sono delle eccezioni, perchè a differenza degli altri mammiferi resi docili con lo scopo di essere “sfruttati” dall’uomo sono degli animali di compagnia.
    Il cane è un animale prevalentemente territoriale, ed è per questo che non si potrebbero allevare dei branchi di cani come se fossero pecore o mucche o cavalli, perchè finirebbe che le varie “bande” entrerebbero in conflitto tra loro.
    Ma il cane è stato addomesticato per fare compagnia all’uomo, in casa e nella caccia, quindi in questo caso la sua terriorialità non diventa un problema, dal momento che è ampiamente compensata dalla sua assoluta fedeltà al padrone.

    Il gatto, invece, è un caso ancora più particolare.
    I gatti, pur vivendo spesso in gruppo nello stato selvatico, non riconoscono alcun leader, e sono dei solitari gelosi della propria indipendenza.
    Ed infatti, chiamare il gatto “animale addomesticato” non è propriamente corretto.
    I gatti non sono stati addomesticati: più semplicemente, hanno fatto una scelta consapevole di convivere con gli esseri umani.
    E’ stata una scelta dei gatti, non degli uomini.

    I gatti hanno scoperto che tenendo leggermente a bada la loro superbia ed il loro senso di spocchiosa superiorità, potevano ottenere dagli umani cibo ed alloggio, e ne hanno approfittato.
    Si potrebbe quasi dire che sono stati i gatti ad aver addomesticato gli umani ai loro voleri.
    Con i loro faccini adorabili, con qualche fusa ogni tanto, hanno trovato il modo per farsi servire dagli esseri umani come dei gran signori.
    E poi sono loro che decidono quando ricevere affetto, quando mostrarsi amichevoli e quando no, e si aggirano da veri padroni per la casa e se ne vanno e tornano a loro piacimento.
    Il gatto non obbedisce a nessuno, risponde ai richiami solo quando sa che si tratta di ricevere cibo, altrimenti è indifferente.

    Quello del gatto “animale domestico” è in fondo un grande malinteso.

    (ok, la parte sui gatti non va vista come una trattazione scientifica: sono in ogni caso alquanto convinto di quanto ho scritto, deduzioni frutto di anni di osservazione dell’universo felino.
    Ma il tutto va preso come parere personale :-) )

    • Stella

      dall’enfasi messa nella descrizione del gatto, sembra tu stia parlando di “qualcosa” d’altro invece….!

      :D

    • In effetti ci sono diverse analogie tra i gatti e delle altre splendide creature che utilizzano tecniche simili  a quelle dei felini per ottenere quello che vogliono dagli uomini, e al pari dei felini non si fanno assoggettare.
      Specialmente la parte del “e poi sono loro che decidono quando ricevere affetto, quando mostrarsi amichevoli e quando no” presenta notevoli affinità :-)

  • Doulos

    pensiero laterale.
    spesso si liquida come male quanto di meglio ricevuto, ma male utilizzato.

    voglio addomesticare te
    e insegnare a te il sentiero
    per il quale andare
    consigliare te
    il mio occhio su di te

    non (essere) quale cavallo, quale mulo
    privi di intelligenza
    la bocca di essi va frenata
    o non si avvicineranno a te

    dal Salmo 32

  • jackblack77

    Carlo, ma sei sempre tu o sei stato sostituito da un ultracorpo? :)

    Sinceramente, di tutto questo articolo l’unica cosa degna di nota è la foto. Il resto sono estratti di etologia da quattro soldi, di una banalità disarmante. Nella parte finale c’è solo un spunto, manca una riflessione di quelle di una volta. Boh.

    Anche su “Nascita di civiltà” avevo espresso delle critiche motivate, ma non mi hai risposto.

    Mah, questo blog non mi sembra più lo stesso di una volta…speriamo torni il vero Carlo.  :)

     

  • Calvero

    Grande Santa. Centro! E per le obiezioni avrei anche dei dubbi sul fatto che gli animali non abbiano una coscienza. Diverso invece è come applicherebbero questa coscienza. Ma mettiamo anche l’analogia avesse qualche forzatura, è innegabile che dirci addomesticati collima assolutamente con lo stato “sociale” in cui versiamo. Né più né meno

  • Ciao Jackblack

    può capitare che non tutti condividano quanto qui espongo, così come può capitare di ritrovarsi in alcuni argomenti e di essere distanti in altri, oppure di trovare alcuni argomenti interessanti ed altri meno.
    Così come potrebbe essere che io abbia dato il meglio di me e sia in crisi di ispirazione, come quei gruppi rock che fanno le reunion dopo 15 anni e decidono di sfornare un nuovo album, con esiti disastrosi.
    Non escludo nulla. :-)
    In ogni caso, è inutile che neghi che spero sempre che quanto scrivo risulti in qualche modo di interesse per chi legge, altrimenti farei altro.
    Perlomeno qui è tutto gratis, quindi al massimo mi sentirò in colpa per aver rubato 5 minuti della vita di un lettore deluso da quanto ha letto.

    A presto

    _____________________

    Ciao Calvero

    è innegabile che dirci addomesticati collima assolutamente con lo stato “sociale” in cui versiamo.

    E’ così.
    Leggendo poi la trattazione di Diamond che descrive i presupposti per l’addomesticazione sembra di avere tra le mali uno di quei manuali di propaganda del XX secolo, ad uso e consumo dei governanti.
    Le analogie non sono solo “velate”.

    A presto, stai sempre bene :-)

  • Carlo, per farti perdonare da Jack, devi scrivere un post su questo tema: la superiorità tecnologica di una certa parte del mondo ha potuto svilupparsi esclusivamente in conseguenza del tipo di donne che gli uomini hanno avuto vicino.
    Infatti la cultura ellenistica cosmopolita e tollerante, che ha abbracciato tutto il mondo mediterraneo, dal nordafrica ai balcani , all’anatolia, alla spagna fino in Irlanda, ha favorito la circolazione dei geni, che incrociandosi tra di loro, hanno prodotto nell’area mediterranea la più alta concentrazione mondiale di bellezza muliebre.
    Non esiste luogo in questo mondo, (a parte cina giappone e india, che sono rimasti chiusi ed impermeabili per secoli), in cui si trovino donne così belle e in così grande quantità.

    Considerando il fatto che non tutti gli uomini, speialmente noi europei, sono dei Leonida, ne consegue che lo sforzo di darsi possibilità fisiche con protesi e mezzi artificiali, ha avuto uno sviluppo anomalo aprendo ad un ingegno particolarmente fertile.
    Così si è potuto pensare di vincere guerre senza la superiorità umana e spirituale dei combattenti, ma con la superiorità dei mezzi tecnici, e finita la guerra di conquista sociale si è provveduto alla conquista della femmina alfa, non più per la prestanza fisica, ma con il conto in banca e i gaget del momento.
    L’eccellenza femminile e la mediocrità maschile hanno prodotto il mondo moderno come oggi lo conosciamo, grazie all’espansione e alla civiltà ellenica antica.

    Vedrai che così fai pace con Jack.

     

  • L’ho sempre detto Mario che tu stai sempre due (ed anche più) passi avanti.

    In effetti la spasmodica ricerca di gadget e tesori materiali finalizzati alla conquista della femmina alpha potrebbe spiegare molte cose dell’ evoluzione della nostra cultura.

    Un discorso a suo modo fondato, il tuo :-)

    Anche un amico di Luogocomune, torinese doc trapiantato in Inghilterra, uomo dalle mille esperienze di vita, metteva le donne al centro degli sviluppi storici dell’occidente negli ultimi secoli.
    Solo che lui le usava per spiegare la clamorosa espansione degli anglosassoni che nel XIX secolo erano arrivati a colonizzare mezzo mondo.
    In sintesi egli sosteneva che ritrovandosi i maschi albionici circondati da femmine tra le meno appettibili del pianeta, preferivano partire e combattere in qualsiasi parte del mondo, pur di non starsene a casa loro.

    Interessante come teoria, anche se la tua risulta più poetica :-)

  • Divago un momento dal tema principale, volendo far notare alcune aberrazioni umane nella fase di addomesticamento degli animali:
    La castrazione (con tutte le sue “logiche*)
    L’inseminazione artificiale.
    Queste pratiche tolgono completamente, o tendono a togliere il piacere sessuale!
    Quale tipo di animale finiamo per ottenere?!
    Quanta parte di anima viene loro tolta?!
    Mi limito solo a citare  2 aberrazioni Legali (!?!?!?)
    Si potrebbe poi aggiungere gli esperimenti su cavie, la morte procurata con iniezione per fini “umanitari” Gli allevamenti intensivi….La macellazione sistemica….
    Spero proprio che un giorno arrivi Qualcuno ad addomesticare l’uomo.
    Chiedo scusa per la divagazione.
    Sono contento perche’ da tempo aspettavo tuoi articoli.Complimenti e continua sempre con il medesimo spirito.
    saluti Giovanni

  • Grazie a te Giovanni

    a presto :-)

  • Hiei

    Permetti un breve OT?
     
    “New York – Immaginate di essere seduti sul divano di casa vostra con il vostro o la vostra partner e intavolare una discussione: improvvisamente compare in televisione una pubblicità per una consulenza matrimoniale. Oppure immaginate di star facendo sollevamento pesi ed avere un film di sottofondo e, di punto in bianco, vedete comparire sullo schermo annunci pubblicitari su come tenersi in forma, o sulla dieta da seguire.

    Nel passato queste sarebbero state tutte coincidenze, ma nel futuro non lo saranno più, grazie all’idea avuta dal marchio Verizon, il quale, secondo il sito Slate, sarà in grado di spiare tutti i vostri gesti grazie a una particolare tecnologia.

    Questo marchio inglese ha brevettato, di fatto, un sistema in grado di capire l’esatta tipologia di pubblicità che ogni persona vuole vedere. Usando una combinazione di immagini e attraverso sensori posizionati nelle case dei suoi clienti, riuscirà a capire cosa state facendo mentre guardate la televisione. Tali sensori riusciranno anche a capire come siete fatti fisicamente, il timbro vovale. Potrà addirittura individuare se ci sono drink in casa o quadri attaccati al muro.

    Praticamente la vostra televisione di casa sarà in grado di capirvi e di seguire ogni vostra singola mossa. Opererà più o meno come Google con i suoi utenti di Gmail, ovvero mandando precise informazioni a seconda dei dati che vengono rilevati. L’unica differenza è che in questo caso sarà la televisione a farlo e tramite immagini, che si può dire, vi guarderanno mentre voi guarderete loro. Una tecnologia da vero Grande Fratello, che ovviamente inquieta.

    Naturalmente questo è solo un brevetto quindi non c’è ancora bisogno di iniziare a guardare la TV con sospetto, per ora. Simili brevetti devono venire registrati prima e poi essere messi in pratica. Ma questo non cambia il fatto di come la tecnologia stia sempre più invadendo la nostra vita privata.”

    Fonte:http://www.wallstreetitalia.com/article/1469305/curiosita/la-televisione-che-vi-spia-mentre-voi-la-guardate.aspx
     
    http://24.media.tumblr.com/tumblr_lxqr1cEp641qzozgbo1_500.jpg

    • La foto potrebbe essere meno ironica di quanto possa apparire.
      Sembra davvero che certi “creativi” saccheggino a piene mani i romanzi distopici del XX secolo.
      O forse i vari Huxley e Orwell erano davvero così avanti da intuire come sarebbero andate le cose da lì a 50, 100 anni..

  • Il gatto non obbedisce a nessuno, risponde ai richiami solo quando sa che si tratta di ricevere cibo, altrimenti è indifferente.

    E’ piuttosto chiaro che non conosci i gatti. 
    Spesso obbediscono, e qualchevolta senza protestare, se pensano che il non obbedire sia ingiusto.  Spesso trattano gli umani come fratelli maggiori o genitori.  Parte della famiglia, che e’ una famiglia gerarchica, ma blandamente.   Rispondono SEMPRE ai richiami, a meno che non siano maleducati o stressati, come tutti gli animali costretti in ambienti angusti e lasciati soli per lungo tempo.  Non sono mai indifferenti, anzi, seguono con grande interesse le attivita’ umane e commentano spesso.  E’ incredibile quante prevenzioni ci siano nei confronti dei gatti.

    Sono i gatti addomesticati?  No, solo familiarizzati, ma e’ un rapporto parecchio stretto, tanto che e’ difficile riaddomesticare cani randagi o anche peggio figli di randagi, ma abbastanza semplice convincere i gatti randagi o selvatici ad essere amichevoli, una volta che si e’ stabilito un rapporto di reciproca fiducia.

    Se tutti noi fossimo come i gatti, non sarebbe cosi’ facile marchiarci e venderci al mercato, e ancora meno fare in modo che noi ci si venda di nostra volonta’ e si portino i nostri proventi ai padroni, litigando anche per dimostrare di essere schiavi piu’ schiavi degli altri ed educando la nostra prole alla schiavitu’.  Peggio delle pecore.

    Ah, a proposito, anche se sto usando un altro cognome (madrelineare, ma non per vezzo, solo perche’ Google lo ha scelto invece di quell’altro, lo pseudonimo) sono io quel tale che vive in Gran Bretagna e che hai citato prima.  Grazie della tua squisita gentilezza nei miei riguardi.       

     

  • Ciao Pike

    quando ho scritto il commento sui gatti avevo pensato a te, a quando qualche tempo fa in questo blog si era affrontata una discussione simile.
    Ed anche allora ti eri mostrato in disaccordo con la mia versione.
    Mi ricordo molto bene che io avevo fatto l’esempio del gatto al guinzaglio, e che anche il quel caso si era in disaccordo.
    Non saprei, forse sono io che ho avuto a che fare con i gatti sbagliati, o forse sono i gatti greci che hanno assorbito dai loro vicini umani una certa dose di anarchia e riluttanza alle regole :-)

    A presto, e stai sempre bene :-)

  • Anonimo

    Quest’articolo, legato indubbiamente a quello precedente sulla nascita della civiltà, sfiora una verità indiscutibile, ma per qualche motivo non riesce a centrarla.
    La civiltà nasce quando viene addomesticata una parte della popolazione. Quando viene piegata ai voleri di un’elite che da allora in poi costituirà il genere umano, mentre gli schiavi saranno relegati al rango di animali.
    L’addomesticamento degli animali è stato, in svariate epoche storiche, un aiuto. Sfruttare le forti caratterizzazioni degli animali in questione, specie la forza fisica per il lavoro nei campi e per il trasporto delle merci, una condizione che nel mondo di oggi, grazi all’avvento della tecnologia, non è più essenziale, mentre rimane essenziale l’apporto umano subalterno, al processo di civilizzazione.
    Giusto per rifarmi ai commenti dell’articolo precedente, vorrei ricordare che nella società europea del 1600, la schiavitù era bandita. Non esisteva difatti in Europa un singolo schiavo, ma lo sviluppo dell’America necessitava di persone totalmente assoggettate che lavorassero gratuitamente nei campi e che producessero quanto necessitava alla domanda europea di tabacco, cotone e altre materie prime.
    Un bel problema, che venne risolto brillantemente. Constatando alcune caratteristiche somatiche dei “Negri”, il naso grande e appiattito, il mento e la bocca sporgenti, si arrivò a concludere che essi non facessero parte del genere umano, ma fossero una specie di animali intelligenti, una sorta di scimmie evolute, sprovvisti di Anima, sulla quale gli umani, in sintonia con quanto dettato dalla Bibbia, potessero esercitare qualunque forma di coercizione.
    È interessante notare come l’ideologia si conformi rapidamente ai bisogni dello sviluppo sociale e se oggi la schiavitù è quasi universalmente condannata, lo si deve solo al superamento di esigenze strutturali della società. La schiavitù, naturalmente, non è abolita nella sua essenza, ma ha cambiato radicalmente faccia adeguandosi ai bisogni delle elite dominanti.
    Cari amici “inferiori”, se smettessimo di sognare, pensando di essere noi a determinare il corso della Storia, e ci rendessimo per un attimo conto che siamo noi gli animali, il cui addomesticamento  rende possibile il processo della civiltà, avremmo fatto, a mio parere, un bel passo nella codificazione della realtà.
    Per lo meno della realtà sociale. La realtà individuale ed interiore sono un campo diverso, per quel che mi riguarda, ma respingo a priori l’idea calvinista della estensione al sociale della realtà spirituale.
    Democrito 

    • Hiei

      “La civiltà nasce quando viene addomesticata una parte della popolazione. Quando viene piegata ai voleri di un’elite che da allora in poi costituirà il genere umano, mentre gli schiavi saranno relegati al rango di animali.”
       
      ALEE’…viva la dittatura e la schiavitù!
      Invece secondo me la civiltà viene raggiunta quando la popolazione, perlomeno la maggioranza di essa, raggiunge facoltà mentali sufficiente a vivere e competere/collaborare rispettando semplicemente la libertà altrui e le palle di difendere la propria – e quelli come te li prende e gli fa fare il giro del mondo a calci in culo, che magari lungo la strada impara qualcosa.
       
      Come la risolviamo?
       
      “Cari amici “inferiori”, se smettessimo di sognare, pensando di essere noi a determinare il corso della Storia, e ci rendessimo per un attimo conto che siamo noi gli animali, il cui addomesticamento  rende possibile il processo della civiltà, avremmo fatto, a mio parere, un bel passo nella codificazione della realtà.”
       
      Ah, quanto fanno schifo le bestie che, nell’allevamento, strisiciano ai piedi dei padroni mendicano di fare i cani da guardia o da pastore per guadagnarsi qualche privilegio…ti lascio un detto che lascio sempre a quelli come te: “quando l’ultima lepre è stata cacciata, a finire in padella è il segugio”.
       
      E i lupi come me, in quel momento, si staranno godendo la scena dalle ombre della foresta con birra e pop-corn, sappilo! :’D

      • daouda

        Gli antichi sostenevano l’inferiorità ontologica della donna, la schiavitù e la poligamia fossero cose del tutto naturali. E’ strano che i cattolici difendano la società naturale e scordino queste cose nel loro impianto…
        Ad ogni modo come gerarchia sociale non equivale a tirannia o schiavitù, anche la definizione di civiltà non può corrispondere automaticamente ad una società ricca, sviluppata e sedimentata in classi.
         

        • Hiei

          “Gli antichi sostenevano l’inferiorità ontologica della donna, la schiavitù e la poligamia fossero cose del tutto naturali. E’ strano che i cattolici difendano la società naturale e scordino queste cose nel loro impianto…”
           
          In effetti manca alla collezione di stronzate.
           
          Ora, dovrete venire OGNI post d’ora in poi a fare, fregandovene distintamente dell’argomento, apologia della dittatura, della schiavitù e della vostra presunta superiorità seussuale/razziale/religiosa?
          No, tanto per sapere quante possibilità di svago mi potrà offrire il blog… :’D

        • daouda

          Veramente mi stavo accodando alle risa notando questa discrepanza visto che amano tanto eleggersi a difensori della società naturale, ma solo quando gli fà comodo evidentemente. Pazienza.
          Credo però che a te manchi proprio la nozione filosofica di “potere”, a voler ritornare tra il gruppo degli infami che tu arbitrariamente crei verso chi non capisci. Come tu sia riuscito ad interpretare il messaggio dell’anonimo in quel modo sinceramente mi sfugge. Almeno io i prestesti te li dò eh eh

        • Hiei

          Può essere che mi sia sfuggito il tono sarcastico – ho associato adesso la firma all’altro commento del post precedente, quindi scusate il malinteso (pensavo fosse un prosieguo dei deliri sulla supremazia bianca) – ultimamente comincio ad avere seri problemi con l’ironia e il sarcasmo non solo in quanto sembrano arti morte e s’incontrano talmente di rado da prendere di sorpresa ma anche perchè c’è ormai un tal numero di fuori di testa che ‘ste cazzate le dice seriamente (o presentandole seriamente, per fare la marchetta quotidiana) che non si fatica ogni giorno di più a distinguere…e questo lo dico seriamente, tanto per evitare ambiguità.
           
          P.S.: Tu invece hai fatto abbastanza apologia dell’impero e dello stato naturale della schiavitù da non avere scuse, Darth Daouda. :’D

    • Hiei

      @democrito
       
      M’era sfuggita la firma, e di conseguenza anche il tono sarcastico, vedi commento a seguire…
       
      E’ terrificante che non riesca più a godermi queste cose in scioltezza…mondo infame!! :’D
      Mi mancano lo Zio Linucs e Paxtibi con la Collective Hope, Santa… :’D

  • Pare, a proposito di animali addomesticati, che un germanico di una certa rilevanza voglia eliminare il bue e l’asino, nientemeno che dalla Natività del Signore, questo sembra far convergere drammaticamente certe considerazioni degli ultimi due post di questo blog.

    http://www.unita.it/culture/arriva-il-libro-del-papa-br-e-ci-toglie-bue-ed-asinello-1.467162

    nativita_sinai_VII_sec.jpg 

     

  • Certe mosse sono davvero difficili da comprendere.
    Prendersela col bue e con l’asinello..

    Forse una voluta presa di distanza dai vangeli apocrifi, dai quali l’immagine dei due animali è tratta?
    In ogni caso, fanno parte della tradizione iconografica da sempre, come anche la bellissima icona testimonia.

    • Hiei

      Mah…
       
      “The leader of the Catholic Church, Pope Benedict XVI, has called for the establishment of World Government and a New World Order.

      In a speech made at the Pontifical Council for Justice and Peace on Monday December 3 2012, the Pope called for the “construction of a world community, with a corresponding authority,” to serve the “common good of the human family”.

      As a means of defending global peace and justice, the pope’s vision for the establishment of World Government and a New World Order is supposedly not to create a new superpower, but a new governing body that offers to those (politicians) who are responsible for making decisions, criteria for judgment and practical guidelines.”
       
      A me sembra tutto molto lineare, anche se nemmeno io capisco che gli han fatto di male il bue e l’asinello… :’D

      • Anonimo

        Manco l’hai letta. Dehe.

        Ma continua, e’ tutto molto utile a farsi un idea di quello che fai.
        Saluti.

         

        • Hiei

          Più che altro dopo essermene andato dall’Italia oltre 4 anni fa mi serve per tenermi in allenamento – non è che ti dimentichi la lingua ma le sfumature, ironia, sarcasmo, insomma la “tecnica” si arrugginisce.
           
          Mi diverto a trolleggiare più che altro per quello.
          (ma non solo: trolling is a art! :’D ).

  • Anonimo

    Hiei@
    Il problema nasce dalla connotazione positiva che si da alla parola “Civiltà”.
    Civiltà significa  Città, ovvero l’insieme organizzato di esseri umani che si assembrano e si dividono i compiti all’interno di uno spazio limitato.
    Nella società primitiva, nonostante il raggiungimento di notevoli traguardi soprattutto nel campo delle conoscenze esoteriche, non si può parlare di Civiltà. Manca la componente essenziale, cioè l’organizzazione gerarchica dei compiti.
    Nella società primitiva esiste infatti una divisione dei compiti, le donne raccolgono, gli uomini cacciano, lo sciamano compie rituali, il capo tribù comanda, ma solo in caso di estremo pericolo, dopodiché ritorna ad essere un cacciatore qualunque, ma questo non significa che un compito sia considerato più importante di un altro e soprattutto non esiste il concetto di prevaricazione, tanto caro all’amico Dauda.
    La Civiltà inizia quando si formano le classi sociali all’interno della comunità. Le donne diventano sottomesse agli uomini, i contadini ai militari, i militari ai sacerdoti e tutti sono sottomessi al Re, padrone della vita e della morte di qualunque dei suoi sudditi.
    Nel progredire della Storia umana, si assiste alla nascita di Oligarchie, elite di potere di cui lo stesso Sovrano non è che l’espressione e la civiltà si divide in due ordini: gli umani e gli addomesticati, cioè quelli il cui destino, deciso da altri, sarà quello di lavorare duramente per mantenere una vita di sfarzo delle elite e di morire nelle guerre che le elite decideranno di fare per soddisfare le loro esigenze di espansione.
    Vengono inventate ideologie inesistenti, quali l’amor patrio, per gabbare la popolazione e nascono le religioni, usate come strumenti di ricatto al servizio del potere.
    A mio avviso sarebbe necessario disfare tutto, buttare a mare migliaia di anni di Storia e ricominciare da capo.
    È estremamente difficile che succeda, ma tutte le teorie degli apocalittici, di quelli che si aspettano un intervento divino di azzeramento, nascondono dietro queste teorie un desiderio profondo di sfasciare tutto, perché questa costruzione è orrenda e non soddisfa nessuno, nemmeno quelli che fanno parte dell’Oligarchia.
    Qui non c’è niente che valga la pena di ricostruire, le cose sono andate troppo avanti.
    E poi cosa succederebbe dopo l’intervento divino? Che si formi una nuova Civiltà secondo i dettami della vostra ideologia?
    Io non lo credo. Credo invece che spingendoci verso l’assurdo stiamo davvero tagliando il ramo su cui siamo seduti e ben presto ci sarà un capitombolo generale. Sarà per intervento divino o solamente per la logica delle cose non lo so, ma poi si ricomincerà da capo, un nuovo libro da riscrivere senza che nemmeno rimanga il ricordo delle brutte pagine scritte finora.
    Penso non sia la prima volta e non sarà credo nemmeno l’ultima, almeno così ci raccontano le tradizioni di molti popoli.
     Democrito

    • Hiei

      Io piuttosto che l’intervento divino preferirei la soluzione Bruce Willis, ma staremo a vedere…il discorso fila, ma questo non vuol dire che debba per forza essere così.

      • daouda

        “il concetto di prevaricazione, tanto caro all’amico dauda”

        A sto punto, visto che non posso impedirti di appiopparmi quello che credi, mi risulta solo strano come tu possa appellarmi amico. Non ti preoccupare, l’ironia l’ho capita, però mi risulta strano uguale. 
        Per il resto la tua descrizione è disarmante. Ma chiaramente eviterò di spiegarne i motivi, sennò, in fin dei conti, come potrei soddisfare i vostri pregiudizi?
        bah. Pis end lov a tutti
         
         

        • Hiei

          Hai sbagliato il reply
           
          “Ma chiaramente eviterò di spiegarne i motivi”
           
          E quando mai? :’D
           
          “sennò, in fin dei conti, come potrei soddisfare i vostri pregiudizi?””
           
          Che i tuoi ti tengono già abbastanza impegnato…

        • daouda

          veramente io spiego spesso le cose solo che non le capisci ;-)
          “Che i tuoi ti tengono già abbastanza impegnato…”

          Non sò quali di questi tu abbia scorto, ma essi non sono quelli che tu ritieni  essi siano. Hai scritto una cosa sicuramente giusta e , come al solito, ignori di tirare in causa anche te stesso.

  • Anonimo

    Dauda@
    Scommetto che sei un maschio bianco che probabilmente lavora in proprio.
    Quindi dobbiamo dedurre dalle tue parole che tu sei il punto di arrivo di quanto possa desiderare di essere un qualunque altro umano. La corona della creazione.
    Interessante, molto interessante….

    • daouda

      Quanti siete aò?
      L’illogica deduzione che esplichi non mi sembra poi molto efficiente sul piano della presa per i fondelli. L’umanità avrebbe ben magri desideri tra l’altro.La corona della creazione? Io non sono tanto esperto di Qàballah. Non sò se sia interessante, alle volte, anche scaccolarmi risulta interessante, vedi un po’ !

  • Anonimo

    Forse avrebbe reso più l’idea la foto dei piddiessini alle primarie, tipico esempio di modello che comprende il processo completo: addomesticare, domare e addestrare: tutto per la modica cifra di due euro. 

    Per quanto riguarda la coscienza, è chiaro che tra uomo e animale c’è differenza, ma solo nel comportamento, non certo adducendo a priori la presenza di essa solo nell’uomo: infatti se togli fuori da tasca un mazzo di banconote, l’uomo toglie fuori la lingua, il cane no; annusa.
     
    Pyter

  • nicola

    Bello, l’ho preso e letto d’un fiato.
    Bella anche la conclusione, in cui si concede alla Storia la dignità di Scienza, intesa come conoscenza, e si definisce la portata di buona parte delle scienze cosiddette “esatte” ad una prospettiva prevalentemente statistica. Per essere il punto di vista di un biologo, non è poco.
    Ottimo libro, grazie per il suggerimento.

  • Ciao Nicola

    penso che la qualifica professionale dell’autore abbia inciso molto nel presentare un punto di vista diverso sui processi storici descritti.

    L’aspetto interessante, in fondo, è proprio il suo mettere al servizio dell’indagine storica la sua capacità di osservazione da biologo, con risultati assai apprezzabili.

    A presto

  • Anonimo

    come si fa ad addomesticare un pipistrello
     

  • Non so se i pipistrelli sono organizzati in branchi guidati da un “pipistrello alfa”.
    Ma più che altro, mancherebbe innanzitutto il motivo per la loro addomesticazione.

    A meno che non si voglia istruire un esercito di pipistrelli per sterminare le zanzare.
    Allora sì, avrebbe un senso.

  • […] Tutte le specie di grandi mammiferi addomesticate infatti rispondono a tale criterio: vivono in branchi, grandi o piccoli, sottostanno ad una struttura gerarchica, hanno un leader riconosciuto e non sono territoriali. L’uomo quindi non deve fare altro che prendere il posto del leader, del capobranco, e potrà essere obbedito dal resto dei componenti del gruppo. L’esempio più comune a cui pensare è quello della domesticazione dei cani, che nei loro padroni individuano quello che per i loro antenati lupi era il maschio alfa, l’esemplare dominante, a cui riservavano totale dedizione. Lo stesso accade per i cavalli, che nello stato selvaggio vivono in piccoli branchi rigidamente gerarchici facenti capo alla femmina più anziana, o con le pecore, laddove il pastore diviene guida indiscussa. Una specie i cui esemplari non costituiscano un branco con un leader riconosciuto non potrà mai essere addomesticata, per quanti tentativi si facciano. […]

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