Blessed be

Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli, storia e metastoria, mondi vecchi e mondi nuovi, e di cospirazioni che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso, e non si abbandona mai la fiaccola.

Articoli in rilievo


Autorità, coscienza ed obbedienza
Psicopatici e potere
La scienza della persuasione
I prodromi della diffusione
del pensiero occulto

Pensiero magico ed evocazione
Il flusso del potere
Folle e condottieri
Popolo e conformismo
PNL:comunicazione e persuasione
Benvenuti nella Tela



La più folle di tutte le teorie cospirazioniste
Il finale di partita
Società segrete
Illuminati
Potere ed esoterismo
Gruppo Bilderberg
La fine delle risorse
Il Crollo dell'economia mondiale
I Murales dell'aeroporto di Denver
Il progetto MK-Ultra
TranceFormation of America
Mazzini e la Massoneria
Massoneria e istruzione pubblica
Stato di polizia alle porte
Signoraggio, il falso problema
The Golden Age Empire
Verso Denver
2000-2009, l'opera al nero
Il Fabianesimo e la finestra dell'inganno
La grande onda
Il Vaticano e il Nuovo Disordine Mondiale



Una profezia, un passato perduto
Contro Darwin
Contro le colpe collettive
Qualunquismo, ovvero verità
Senza stato, una storia reale
Il Tacchino cospirazionista
Il problema è il Sionismo
Palestina:le origini del conflitto
Massoneria a Striscia la Notizia
Il parlamento europeo e la nuova Torre di Babele
Un nuovo ordine dalle macerie
Il giorno delle nozze
Il paradosso del potere
Grecia, all'origine della crisi
L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Iper realtà
Il Sacrificio



Eggregore
Eggregore IV
Antigone
Esoterismo - una premessa
Frammenti di simbolismo
Storia e metastoria
Nomadi e sedentari
Melchisedek
Il labirinto
Assi e cicli
Stelle e cattedrali
Magia e teurgia
Il simbolo della pace
Nostra Signora di Chartres
Ebrei di ieri e di oggi
Cenni di numerologia
Avatar, new age e neospiritualismo
Quale Amore



L'essenza del Satanismo
Il Portatore di Luce
L'occhio che vede tutto
Sabbatai Zevi
Aleister Crowley
Demoni vecchi e nuovi
Le Sette torri del Diavolo
Il Patto con il Serpente
Angeli caduti
Satanismo e deviazione moderna
Hellfire Club
Dal materialismo
al neospiritualismo

I poveri diavoli
Prometeo e Lucifero, i caduti



L'iniziazione di Rihanna
Sadness e la porta degli inferi
Lady Gaga, occultismo per tutti
Kerli e controllo mentale
Jay Z, da Rockafella and
da niu religion

Cristina Aguilera e il pentacolo
30 Seconds to Mars
e il Bafometto in latex

Il giudizio massonico su MTV
Morte e rinascita di Taylor Momsen
Robbie Williams e il viaggio nella psiche
L'anima al Diavolo

En katakleidi


Cristo accompagna un amico
- Icona egizia del VI Secolo -




Santa su Luogocomune

Massoneria
- scheda storica -


Nuovo Umanesimo
ovvero Culto di Lucifero.
La Religione del
Nuovo Ordine Mondiale.


Verso il Governo Mondiale,
il volto oscuro
delle Nazioni Unite.


Con la scusa dell’ Ambientalismo.
Progetti di sterminio.






¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
29 Marzo 2012

Massoneria: dall'edificare al dissolvere

Volendo trattare di Massoneria, vi sono due aspetti che possono essere investigati, entrambi degni della massima attenzione.
Vi è, innanzitutto, il carattere intrinseco di questo ordine iniziatico, la sua storia, le sue origini, la sua finalità.
E vi è, in secondo grado, la percezione che nel tempo il grande pubblico ha di questa organizzazione.
Nella nostra nazione, in particolare, l’idea che la massoneria generalmente trasmette è quella di un club elitario a cui si affiliano persone potenti con lo scopo di complottare alle spalle dei molti, nel peggiore dei casi, oppure in cerca del favore e dell’appoggio di personalità influenti, nel migliore.
Questa visione è in gran parte frutto delle note vicende che sul finire degli anni settanta coinvolsero gli appartenenti alla ormai famigerata Loggia P2.
Si trattava, in sintesi, di una loggia massonica a cui aderirono alcuni tra i protagonisti più influenti della scena politica e civile italiana dell’epoca, politici, magistrati, vertici delle forze armate, personaggi dello spettacolo.
Senza entrare nel merito della vicenda, i cui sviluppi sono facilmente consultabili da chi ne avesse interesse, diviene interessante cercare di comprendere quanto effettivamente l’operato di tale loggia fosse riconosciuto dal Grande Oriente d’Italia, l’obbedienza a cui la P2 aderiva, oppure si trattasse effettivamente di una scheggia impazzita all’interno del mondo massonico italiano, una “loggia deviata”, come lo stesso Grande Oriente sostenne.
Dare un valutazione definitiva non è effettivamente possibile per chi non fosse direttamente coinvolto in quei fatti, ma vale comunque la pena ricordare come la costituzione di una loggia coperta, quale effettivamente la P2 era, rientrava all’interno della tradizione del Grande Oriente stesso.
Un loggia coperta veniva istituita quando vi era necessità di garantire la massima segretezza sul nome di alcuni iniziati particolarmente influenti, e lo stesso nome della loggia facente riferimento a Licio Gelli rimandava alla loggia coperta più celebre della massoneria italiana, quella Propaganda Massonica operante nei primi decenni del XX secolo, loggia di cui fecero parte, tra gli altri, Francesco Crispi ed Adriano Lemmi.
Una loggia coperta, in altri termini, potrebbe dare la possibilità ad illustri appartenenti alla libera muratoria di agire ai limiti per il raggiungimento di determinati scopi, qualsiasi essi siano, e nell’eventualità in cui il gioco venga scoperto l’obbedienza madre ha facile gioco nel rinnegare questi suoi fratelli, dichiarando la loro loggia di riferimento ‘deviata’.

Ma ancora prima che lo scandalo della Loggia P2 esplodesse, l’idea che della Massoneria era diffusa a livello popolare era quella di un club privato in cui personaggi potenti ed eccentrici si riunivano per farsi dei favori a vicenda.
Emblema di questa percezione è la classica scena dell’iniziazione dell’impiegato Giovanni Vivaldi, interpretato da Alberto Sordi, presente all’interno del film “Un borghese piccolo piccolo”, del regista Mario Monicelli.
Nella pellicola, girata nel 1977, si racconta la storia, prima comica poi estremamente tragica, di un modesto impiegato, Sordi, appunto, che pur di trovare una sistemazione al figlio si affilia alla massoneria, nella speranza di poter avvicinare uomini influenti che possano aiutarlo nel suo intento.
La stessa scena della iniziazione è presentata in maniera alquanto grottesca, con i massoni dipinti quali attempati e pomposi, buffi e ridicoli nel loro bizzarro abbigliamento e boriosi nell’atteggiarsi a grandi iniziati.


 

Il personaggio di Sordi, nella sua classica interpretazione dell’italiano medio, caciarone ed arrivista, fa assumere all’intera rappresentazione un carattere buffonesco, e l’atmosfera che regna nella sala è tutt’altro che solenne e ieratica.
Questa era quindi l’idea vaga che della massoneria si aveva in Italia all’epoca.
A questo si aggiunga che nel nostro paese, a differenza di quanto accadeva altrove, l’influenza  della libera muratoria nella costituzione dello stato italiano, così come l’appartenenza ad essa di numerosi “Padri della Patria” veniva prudentemente sottaciuta nelle scuole dell’obbligo, ammantando così la questione di un certo “mistero”.

Al contrario, negli Stati Uniti, nazione la cui storia notoriamente deve molto all’influenza di importanti membri della libera muratoria, l’appartenenza alla massoneria ed a circoli “simil – esoterici” ha da sempre fatto parte della cultura popolare, tanto che si stimano in quasi cinque milioni gli americani affiliati in qualche confraternita, da quelle più serie a quelle a connotazione più “goliardica”, ma sempre imparentate con la massoneria.
Personaggi pubblici assai noti non fecero mai mistero della loro affiliazione, e persino nei film e nelle produzioni destinate al grande pubblico non è raro imbattersi nella figura del massone.
Stan Laurel ed Oliver Hardy, i nostri Stanlio ed Ollio, massoni anche nella vita vera, lo furono ad esempio anche nel grande schermo, nel film “Sons of the desert”, così come era massone il padre di Richie Cunningham di Happy Days, che appare in diversi episodi col tipico fez leopardato dopo essere tornato da una riunione dei confratelli, ed addirittura sono stati membri di una confraternita anche Fred e Barney dei Flinstones.

Stallio e Ollio con i paramenti massonici

Stallio e Ollio con i paramenti massonici

Papà Cunninghum di ritorno da un incontro con la confraternita

Papà Cunningham di ritorno da un incontro con la confraternita

Fred e Barney nella loro confraternita

Fred e Barney nella loro confraternita

Ancora oggi nelle televisioni statunitensi ci si può imbattere in spot propagandistici della Massoneria che invitano ad entrare a far parte dell’organizzazione, pubblicità che in Italia risulterebbero sicuramente impensabili.



Si potrebbe a questo punto pensare che la Massoneria non sia davvero altro che un club un po’ esclusivo, una organizzazione in cui aderiscono persone di una certa influenza che desiderano allargare la loro cerchia di conoscenze, così come uomini magari un po’ frustrati dall’ordinarietà della propria esistenza che vanno in cerca di una esperienza esotica, capace anche di accrescere la considerazione di sé per mezzo di titoli antichi ed altisonanti, quali ‘cavaliere’, ‘sorvegliante’, ‘oratore’, ‘maestro’, e via dicendo.
C’è del vero in tutto questo, ed effettivamente non sono pochi coloro che aderiscono alla libera muratoria per tali motivi.
Ma non sarebbe corretto sostenere che la Massoneria è questo e nulla di più.
Non bisogna dimenticare che la libera muratoria è pur sempre un Ordine Iniziatico, un ordine in cui il simbolismo e lo studio dell’esoterismo hanno un ruolo fondamentale.
Se scopo dei suoi membri fosse solamente quello di crearsi un ambiente riservato in cui portare avanti piccoli o grandi complotti, infatti, non vi sarebbe alcuna necessità di avvolgere il tutto con questa aura misterica.
Inoltre, lungi dall’essere una semplice aggiunta costruita per darsi un tono esotico, il sapere che nel simbolismo massonico è accudito rimanda realmente a conoscenze che una parte dell’umanità si tramanda da secoli, innegabilmente.
Sul versante opposto, di conseguenza, sono molti coloro che vedono nella massoneria non solo una organizzazione frequentata da intrallazzatori di alto livello, ma addirittura una sorta di contro-chiesa luciferiana che da secoli trama nell’ombra per il ribaltamento dell’ordine sociale corrente, in previsione dell’edificazione di un nuovo ordine in cui i fratelli avranno il compito di formare l’élite illuminata che guiderà il resto della popolazione sottomessa.
In mezzo a queste due visioni, vi è infine quella propria dei Massoni più ‘consapevoli‘, che vedono nella loro organizzazione uno degli ultimi luoghi in cui il sapere cosiddetto esoterico della tradizione occidentale viene ancora trasmesso.
A questi si uniscono coloro che pur ammettendo una decisa decadenza della istituzione riconoscono che per le persone in buona fede è ancora possibile ritrovare nella massoneria un depositario del suddetto sapere.

La locanda "All'oca e al girarrosto" dove nel 1717 si istituì la Gran Loggia di Londra.

La locanda "All'oca e al girarrosto" dove nel 1717 si istituì la Gran Loggia di Londra.

Dove sta, quindi, la verità, e sopratutto, cosa esattamente è la massoneria, e quali sono le sue reali origini?
Occorre, a questo punto, fare una doverosa precisazione.
Nel parlare di massoneria, oggi, occorrerebbe sempre specificare che si tratta della Massoneria Moderna, così come è stata concepita a seguito della fondazione della Gran Loggia Madre del mondo, nata a Londra il 24 Giugno del 1717: questa Loggia riuniva ed unificava i diritti e i doveri degli affiliati delle precedenti e sparse logge.
Ma ancora più importante per la presente trattazione è l’operato del pastore presbiteriano James Anderson, il quale nel 1723 pubblicò le “Constitutions of Freemasons” in cui venivano definiti i Landmarks, i punti fondanti dell’ordine, e le prescrizioni rituali.
Anderson diede alla libera muratoria una impronta “deista”, e rescisse ogni legame che in precedenza legava la Massoneria con la Chiesa Cattolica: da questo momento, il carattere ‘tradizionale’ dell’ordine si andò sempre attenuando.
Questo strappo col passato fu il secondo fattore che condusse la massoneria a divenire nel tempo quello che è oggi, ed a differenziarsi nettamente dalle confraternite dalle quali in qualche modo discende.
Come è noto, la simbologia di cui la massoneria fa uso si rifà in gran parte alla strumentazione di lavoro degli antichi maestri muratori medioevali, i costruttori delle Cattedrali, ed in seno alle loro logge ebbe origine quel processo che condusse, a distanza di secoli, alla formazione di una organizzazione per molti versi in antitesi con gli ideali stessi di quei primi muratori.
Le confraternite di costruttori medioevali erano infatti dei luoghi in cui si trasmettevano le conoscenze pratiche e spirituali che il mestiere di costruttore portava con sé.
E’ importante soffermarsi sulla associazione dei termini “pratico e spirituale”, dal momento che in epoca medioevale queste due componenti formavano le basi di una unica ricerca interiore, ed erano imprescindibili l’una dall’altra.
Il costruttore nel suo operare imparava infatti i segreti della materia e della edificazione, e questa era la strada per intraprendere una costruzione personale ancora più importante, che passava per il centro del proprio essere.
Il simbolismo usato all’interno delle confraternite medioevali – la squadra ed il compasso, la livella, le colonne, l’arco, e così via – di conseguenza portavano in sé una connotazione potente, dal momento che non erano mere rappresentazioni astratte, ma ricordavano al costruttore le realtà superiori per mezzo di esperienze vissute direttamente, sulle quali la pratica stessa del mestiere induceva a meditare.
Con il passare dei secoli, iniziarono a prendere parte all’interno delle riunioni delle confraternite anche dei membri non-operativi, degli accettati o speculativi, ovverosia degli intellettuali che non svolgevano direttamente il mestiere di edificatore, ma erano affascinati dal simbolismo dei costruttori e dalle implicazioni spirituali della loro opera.
Questi speculativi furono a tutti gli effetti i veri precursori dei massoni moderni, dal momento che da un certo punto in poi il fattore operativo, propriamente detto, cessò di far parte delle esperienze di un confratello.
Si perse, inoltre, gradualmente il carattere prettamente cristiano che le logge degli antichi costruttori portavano con sé, finché, come si è visto, si arrivò allo strappo di Anderson, in cui la massoneria si avviava ad assumere dei connotati anti-cattolici, consolidati sul finire del XVIII secolo.

Portale della cattedrale di Chartres

Portale della cattedrale di Chartres

Va aggiunto che l’insegnamento spirituale che gli antichi costruttori tramandavano sopratutto per mezzo delle loro opere, era espressione di quella Sophia Perennis che aleggia immutata nel cuore delle principali religioni tradizionali, quel sapere esoterico, ovvero ‘interno’, e non ‘nascosto’, a cui si giungeva per vie diverse rispetto alle conoscenze ‘exoteriche’.
La massoneria moderna abbandonò gli antichi legami con la religione tradizionale, trasformandosi in qualcosa del tutto nuovo, recuperando nel tempo dottrine, quali lo gnosticismo, in netto contrasto con l’ortodossia cristiana.
Questo passaggio risulta oltremodo importante, essenziale, per comprendere il futuro ed attuale sviluppo della libera muratoria: occorrerà quindi soffermarsi sulla distinzione tra la gnosi e lo gnosticismo.

La questione della “gnosi” è altamente intricata, e ciò è dovuto principalmente ad un cattivo uso del termine che negli ultimi tempi è stato fatto.
Gnosi, in primo luogo, significa semplicemente conoscenza.
Letteralmente.
Col termine gnosi si è poi voluto descrivere un insieme di dottrine più o meno “ortodosse” che si sono sviluppate in parallelo alla religione cristiana ed ebraica.
Il problema nasce nel momento in cui il termine gnosi viene applicato unicamente a quelle dottrine principalmente dualiste che svalutano e banalizzano l’iniziale ricerca mistica ed esoterica, una ricerca che si sviluppava in conformità con la dottrina exoterica della religione.
Tale banalizzazione ha luogo nel momento in cui la ricerca spirituale viene tradotta in termini immanenti, e viene fatta una lettura letterale di concetti allegorici e simbolici.
La gnosi autentica, invece, è, in sintesi, la ricerca del divino attraverso un percorso sovra-sensoriale e sovra-razionale, un percorso necessariamente legato e complementare al culto ed ai riti exoterici.
Oggi, invece, col termine gnosi si descrivono quelle dottrine in antitesi con l’ortodossia cristiana accomunate da un forte dualismo (dualismo che ad un livello superiore non ha motivo di esistere, essendo qualsiasi contrapposizione estranea alla divinità), e da un generale disprezzo nei confronti del creato.
Idea condivisa di questi movimenti è la presenza di un dio malvagio (il dio che crea il mondo materiale) contrapposto ad un dio che dona la vera conoscenza (identificato spesso in Lucifero-Satana).
Se seguita con coerenza tale teologia porta inevitabilmente a disprezzare il creato, in quanto realtà corrotta e regno del male, e di conseguenza la dissoluzione diviene atto auspicabile.
Di questa dottrina abbiamo tracce nelle cosiddette eresie manichea, bogomila, catara, e in tutte le loro derivazioni.
Per evitare confusioni sarebbe forse opportuno chiamare queste dottrine “gnosticismi”, ridando al termine gnosi il suo iniziale significato.

Il creato può essere quindi considerato da due opposti punti di vista: da un lato si può vedere nel mondo ed in tutto ciò che è esistente l’opera del creatore, ed in essa, per mezzo di essa a e trascendendo essa riscoprire il senso ultimo della propria essenza e dell’esistenza stessa, oppure si può considerare il mondo materiale come una degenerazione, una sorta di opera uscita male da demolire in vista di una migliore ricostruzione.
Questa seconda visione è propriamente quella gnostica, fatta propria nel tempo da sette quali i bogomili, i catari, i manichei, e gli attuali massoni.
La riconsiderazione della figura di Lucifero, la dissoluzione ed il caos visti da una prospettiva positiva si inseriscono tutti all’interno di questa dottrina.
Ecco quindi che la Massoneria moderna si diede uno scopo nuovo, l’edificazione di quel Nuovo Ordine oggi tanto in voga, un processo sintetizzato nell’innalzamento del Tempio che rimane scopo ultimo dichiarato di ogni loggia.
Seguendo quindi i passaggi del processo alchemico, la libera muratoria divenne per mezzo dei suoi membri più influenti uno strumento atto a contrastare ed eliminare tutte le vestigia del mondo religioso-tradizionale che sopravvivevano in occidente, in prospettiva della edificazione di un nuovo sistema basato sul sapere esoterico rivisitato di cui le logge si fecero portatrici.
Ancora oggi molti, ingenuamente, hanno visto nella massoneria moderna una organizzazione che se non altro ha contribuito a portare eguaglianza e democrazia e libertà di espressione in un mondo che era piombato nelle tenebre, ma questi non furono che passaggi in preparazione della nuova era che i membri delle società iniziatiche andavano delineando.

Più che di un ‘complotto’ si tratta quindi di un progetto attentamente pianificato che si va sviluppando nei secoli, un progetto del quale molti massoni, la maggioranza con ogni probabilità, ignorano l’esistenza.
Paradossalmente, infatti, il simbolismo massonico racchiude invece in sé ancora adesso i semi delle antiche conoscenze antiche, quel simbolismo che narra di costruzione e di edificazione, e non di dissoluzione, mentre i vertici della libera muratoria, per ignoranza o malafede, hanno reso l’organizzazione un luogo adatto al reclutamento di alcuni degli esponenti più ‘materiali’ del genere umano, una sorta di palestra di formazione per chi punta all’arrivismo ed alla scalata sociale ai danni del suo prossimo.

275 comments to Massoneria: dall’edificare al dissolvere

  • ika

    Ogni tradizione ha una sua Dominus universale, altrimenti non sarebbe tale. E’ vero che le ultime tre tradizioni (Buddhismo, Cristianesimo e Islam) sono universalistiche in modo particolare. Ma se si confonde lo Spirito con la materia (quanti pastori tra i gironi più bassi) questa Dominus celeste diviene una dichiarazione di guerra a tutte le tradizioni d’Oriente dall’Islam all’induismo. Per fortuna neppure delle guide cieche sarebbero così stupide. 

  • Anonimo

     Ika, mi sembra che eviti volutamente il punto che io volevo sottolineare.

    Tutte le religioni, compreso l’ induismo, hanno oltre ad una dottrina una praxis.  Lo gnosticismo no, una volta accettato il carattere “magico” dell’ iniziazione, qualsiasi contenuto è legittimo compreso quello luciferino.

    Purtroppo non ho molto tempo, saluti. 

  • ika

    Non evito proprio nulla, il fatto è che “lo gnosticismo” è un termine troppo vago e non si capisce bene a chi rivolgi l’accusa: il carattere “magico” dell’ iniziazione è una pura invenzione. Ed è impossibile scindere l’iniziazione dalle grandi tradizioni d’oriente, poiché, ad esempio, lo zen è una forma iniziatica. Guénon ha spiegato in modo esemplare la differenza tra la magia, il misticismo e l’iniziazione. “Sia in Tibet, sia in India  o in Cina – scrive RG – la pratica della magia … è abbandonata a coloro che non sono in grado di elevarsi ad un ordine superiore, il che, beninteso, non significa che altri non possano talvolta produrre per ragioni particolari fenomeni esteriormente rassomiglianti ai fenomeni magici, sebbene lo scopo e i mezzi in opera siano molto diversi. Del resto, per attenersi a ciò che è conosciuto nel mondo occidentale, si prendano semplicemente le storie dei santi e degli stregoni e si vedrà quanti fatti apparentemente simili si trovano…” Da Considerazioni sulla Via iniziatica, Il capitolo XX dello stesso libro è specialmente dedicato a confutare la confusione di cui ti fai portavoce eccolo (i grassetti sono miei):

    A PROPOSITO DI « MAGIA CERIMONIALE »
    Per completare quanto abbiamo detto sulle cerimonie e sulle differenze essenziali con i
    riti, tratteremo ancora un caso speciale da noi tralasciato intenzionalmente: è quello in cui si
    tratta di « cerimonie magiche » e, sebbene sia sicuramente al di fuori del soggetto
    principale del nostro studio, non crediamo inutile considerarlo con qualche dettaglio,
    poichè la magia, come abbiamo già detto, dà luogo a buona parte degli equivoci creati e
    mantenuti, in merito all’iniziazione, da una quantità di pseudo-iniziati di ogni genere; del
    resto, alla nostra epoca, il termine « magia » è applicato costantemente a casaccio alle cose
    più diverse, e talvolta senza il minimo rapporto con quello che designa realmente. Tutto ciò
    che sembra più o meno bizzarro, che esce dall’ordinario (o da ciò che si è convenuto di
    considerare tale), è «magico» per taluni; già abbiamo segnalato l’applicazione che alcuni
    fanno di questo epiteto all’efficacia propria dei riti, spesso d’altronde con l’intenzione di
    negarne la realtà; e, in vero, nel linguaggio volgare, la parola è anche giunta a non
    significare quasi altro…
    [conosco diversi infelici personaggi che considerano la comunione un rito magico…]
    Puoi trovare il resto dello scritto e molti altri chiarimenti sull’iniziazione in questo libro (ad esempio i due capitoli seguenti sono dedicati ai poteri psichici e al rigetto dei poteri), cordialmente

     http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/iniziazione.pdf

  • Difficilmente si può trovare qualcosa di più chiaro sull’argomento rispetto a questo frammento di Guénon riportato da Ika.

  • Perdonami, ma portare Baget Bozzo come contributo è un po’ troppo, non credi? :-)

    Voglio dire, Baget Bozzo..

    Lo so che non si critica mai la persona, ma quello che ha da dire, ed io sono il primo ad affermarlo.
    Ma Baget Bozzo…

    Quale interpreti della ripresa gnostica in atto, Baget Bozzo indicava il massone convertito all’islam René Guénon e Frithjof Schuon, due autori che vedevano nei monoteismi mediterranei un tentativo di adattamento alla mentalità dei semplici delle mistiche verità affermate dalle religioni orientali, taoismo, induismo, buddismo.

    Questa frase è tanto sbagliata che non si sa da dove iniziare.
    Guénon parlava di una Tradizione ancestrale che col passare dei secoli prendeva forma esteriore e si manifestava per mezzo delle religioni, ed ogni religione utilizzava un ‘linguaggio’ adatto al luogo in cui si radicava.

    La frattura tra oriente ed occidente di cui Renè Guénon parlava non consiste in una presunta superiorità dell’oriente rispetto all’occidente per quanto concerne le ‘mistiche verità affermate’, ma si soffermava piuttosto a sottolineare la maggior velocità con cui l’occidente si era allontanato dalla Tradizione primordiale dirigendosi verso il positivismo ed il materialsmo e le tendenze neo-spirituali.

    E Baget Bozzo, in effetti, è un discreto esempio di deriva del clero occidentale.

     

     

     

    • Anonimo

      si, del Baget Bozzo ne potevo fare a meno (più fretta nella ricerca-inserimento che altro…) ma quello che volevo sottolineare era questo (in ottica cristiana ed al di là di neo-spiritualità etc, e Guenon che in gran parte apprezzo..).
      Questa parte della discussione era forse più indicata al tuo post “spiritualità e neo-spiritualità”.

      ”Nel suo discorso del 1996, Ratzinger descrive il relativismo religioso come “un prodotto tipico del mondo occidentale”, tanto più insidioso quanto più “si pone in contatto con le intuizioni filosofiche e religiose dell’Asia, soprattutto con quelle del subcontinente indiano”. E perché? Perché nel corso della sua storia il cristianesimo si è confrontato con varie sfide religiose e antireligiose, dal politeismo grecoromano all’islam, alla modernità secolare. Ma oggi che le religioni d’Oriente sono il nuovo nome di questa sfida, il cristianesimo occidentale si scopre più vulnerabile. Le religioni d’Oriente hanno infatti una naturale prossimità col relativismo secolare che in Occidente già impera. E quindi esercitano un fascino contagioso, che sgretola gli stessi fondamenti della Chiesa”. http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/19632

      Affermazioni Contrarie alla fede: L’uomo e tutta la realtà possono fondersi con Dio – Il mondo e la realtà sono illusione – La vita spirituale è una illusione – L’uomo è un dio che ritrova se stesso attraverso la meditazione e non ha bisogno di salvezza – La meditazione è una tecnica che consente all’uomo di diventare dio, di immergersi nella sfera del divino che trascende quella terrestre – La meditazione è una tecnica che ottiene benefici materiali e fisici, poteri straordinari – Recitazione del “mantra” che è l’invocazione ripetuta dei nomi di divinità induiste
      Il credente afferma: – L’uomo è creatura e Dio è il Creatore – La creazione è opera di Dio nella quale Egli manifesta il suo amore – Esiste un sentiero che porta a Dio, la via che è Cristo – L’uomo ha bisogno della salvezza che viene solo dalla grazia di Dio e che può ottenere attraverso la fede e le opere – La meditazione cristiana orante cerca di cogliere in Cristo e nello Spirito la profondità divina che vi si rivela sempre attraverso la dimensione umano-terrena – Il fine della contemplazione cristiana è il libero amore di Dio che concede i suoi doni nei tempi e nei modi che solo Lui conosce – L’unico Dio che il cristiano può invocare è il Dio Trinitario

      Alcuni aspetti della meditazione cristiana http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/misticacristiana/aspettimeditazione.htm

  • Anonimo

     il fatto è che “lo gnosticismo” è un termine troppo vago e non si capisce bene a chi rivolgi l’accusa

    Gnosticismo non è un termine vago, se non per chi non lo conosce e anche per la grande confusione che viene fatta al riguardo, per cui alcuni addirittura arrivano a definire Mani come uno gnostico.

    In realtà lo gnosticismo è una precisa corrente religioso/filosofica che nasce a Babilonia all’ epoca della conquista di Ciro il grande. Le dottrine gnostiche sono perfettamente riconoscibili perchè si basano sulla gnosi, che è estranea a qualsiasi altra religione , cioè sull’ idea che la conoscenza di determinate dottrine ottenuta attraverso l’ iniziazione da parte di un maestro porti automaticamente alla salvezza. 
    La gnosi, è bene intendersi, non è culto della conoscenza in generale, l’ importante è avere quella determinata conoscenza che può essere trasmessa soltanto dal maestro iniziato. Il seguace della gnosi quindi, lungi dal dovere essere un sapiente, può ben essere una scimmia parlante ammaestrata, perchè l’ importante è che il maestro gli abbia trasmesso  quella determinata conoscenza, che può ben essere, anzi è meglio dal punto di vista della setta, l’ unica cosa che egli conosce. Scusatemi se sono stato un pò duro nell’ esempio, ma è bene escludere subito che lo gnosticismo sia una religione dei sapienti.

    La confusione riguardo allo gnosticismo deriva dal fatto che si tende a confondere lo gnosticismo con qualsiasi eresia cristiana  e addirittura con altre religioni. Ho già fatto l’ esempio di Mani, dottrina rivelata ed estranea a qualsiasi altra religione in quanto Mani ha sempre affermato che era stato in comunicazione diretta con Dio mentre spesso viene confusa come eresia cristiana, ma farei l’ esempio di Marcione per il quale la salvezza avviene attraverso la grazia e non la gnosi, quindi non può essere considerato gnostico, ma viene inquadrato quasi sempre come gnostico.

    la pratica della magia … è abbandonata a coloro che non sono in grado di elevarsi ad un ordine superiore, il che, beninteso, non significa che altri non possano talvolta produrre per ragioni particolari fenomeni esteriormente rassomiglianti ai fenomeni magici, sebbene lo scopo e i mezzi in opera siano molto diversi. Del resto, per attenersi a ciò che è conosciuto nel mondo occidentale, si prendano semplicemente le storie dei santi e degli stregoni e si vedrà quanti fatti apparentemente simili si trovano…” 

    Conosco il sito di Bertagni dal quale ho scaricato diverse cose interessanti. Adesso non ricordo precisamente questo passo e l’ http che mi hai dato non risulta.

    Prima di tutto in questo passo Guenon commette un errore, potrebbe trattarsi di ignoranza ma mi sembra strano, perchè citando i santi sembra non conoscere la differenza tra carisma e potere.

    Ma quello che mi preme sottolineare è altro ed in particolare questo passo non significa che altri non possano talvolta produrre per ragioni particolari fenomeni esteriormente rassomiglianti ai fenomeni magici, sebbene lo scopo e i mezzi in opera siano molto diversi  .  In questo passo Guenon  fa differenza tra la magia fatta dagli iniziati e la magia fatta dagli altri. In sostanza sta dicendo la magia fatta dalla mia setta e da quelle che io riconosco è legittima, mentre quella praticata da altri, per esempio dai teosofisti, è sbagliata e non è legittima. Bisognerebbe capire poi quale autorità ha Guenon (messia? profeta?)   per stabilire chi sia legittimato ad operare magicamente e chi no.

    In realtà la preoccupazione  di Guenon è che la diffusione di pratiche magiche a livello   più o meno popolare (si pensi al fabianesimo) possa screditare i “veri riti” praticati  dalle fratellanze massoniche.

    Spero che non vi dispiaccia discutere con  qualcuno che ha un punto di vista radicalmente diverso dal vostro.

    Vorrei precisare che il fatto che lo gnosticismo sia la religione della massoneria non è affatto un mistero, basta andare sui siti internet dei massoni per prenderne visione.

    Saluti.      

     

     

  • Hai ancora le idee un po’ confuse, secondo il mio parere su tale argomento.

    Ti consiglierei di leggere il seguente articolo dell’ottimo Luigi Walt, autore tra i più preparati che si possano incontrare in rete.

    Gnosi e Gnosticismo: appunti per una definizione

    Non ogni “gnosi”, quindi, può essere considerata “gnostica” (autori decisamente ortodossi, come Clemente Alessandrino o Massimo il Confessore, parlano tranquillamente di una “gnosi” cristiana). I tratti salenti dello “gnosticismo”, esposti schematicamente, sarebbero allora i seguenti: a) la presenza di un complesso schema mitologico-cosmologico fondato sull’idea di “caduta” (rottura originaria di un ordine divino del cosmo, talora coincidente con la creazione del mondo sensibile ad opera di un demiurgo), cui corrisponderebbe sul piano antropologico b) un acceso dualismo tra mondo materiale e mondo spirituale e c) l’idea di un patrimonio sapienziale esclusivo, trasmissibile per via esoterica, in grado di condurre il gruppo ristretto che lo possiede alla salvezza e alla liberazione dai lacci della vita carnale.

  • Anonimo

    Quello che secondo me molti non comprendono è che lo gnosticismo è una religione altra rispetto alle grandi religioni monoteiste. 
    Non esiste uno gnosticismo cristiano, musulmano od ebreo, esiste lo gnosticismo che si adatta alle forme esteriori delle altre religioni facendosi scudo della sua forma iniziatica.

    (autocitazione)

    E dove sarebbe perdonami la differenza con quello che ho detto io?

    Concordo in particolare sul fatto che non ogni gnosi può essere ricondotta allo gnosticismo. Con questa frase l’ autore da te citato esprime con maggiore sintesi quello che io sto cercando di dire.

    Una cosa è il concetto di gnosi, che può essere comune a varie religioni, una cosa è lo gnosticismo che è una precisa religione o corrente religiosa.

    Riguardo al sei ancora un pò confuso, questo mi sembra un atteggiamento un pò dogmatico. Cioè chi ti dice che non sei confuso tu? 

    Comunque buona giornata, e saluti.

     

  • Mi riferivo in particolar modo a questo tuo passo

    In realtà lo gnosticismo è una precisa corrente religioso/filosofica che nasce a Babilonia all’ epoca della conquista di Ciro il grande. Le dottrine gnostiche sono perfettamente riconoscibili perchè si basano sulla gnosi, che è estranea a qualsiasi altra religione , cioè sull’ idea che la conoscenza di determinate dottrine ottenuta attraverso l’ iniziazione da parte di un maestro porti automaticamente alla salvezza. 

    In questo frammento non è chiaro se tu abbia colto la differenza tra la gnosi e lo gnosticismo, come invece in seguito affermi.
    Spero che l’articolo di Luigi Walt tu l’abbia letto nella sua interezza, perchè aiuta a fare chiarezza.
    ti ho portato appositamente l’esempio di un bravo e preparato studioso cattolico, lontanissimo da qualsiasi forma di ‘eresia’.

    Così come non hai evidentemente compreso il pensiero di Guénon sulla magia, ma questo si può anche comprendere dal momento che evidentemente la sua opera la conosci solo per quanto riportano terze parti, ed è facile in tal modo fraintenderelo.

    n questo passo Guenon  fa differenza tra la magia fatta dagli iniziati e la magia fatta dagli altri. In sostanza sta dicendo la magia fatta dalla mia setta e da quelle che io riconosco è legittima, mentre quella praticata da altri, per esempio dai teosofisti, è sbagliata e non è legittima.

    Sta dicendo totalmente l’opposto.
    per Guénon la magia è sempre una degenerazione, sempre, ed un iniziato non ha nulla a che fare con le pratiche magiche.
    Guénon parla di fenomeni esteriormente simili, ma solo esteriormente, appunto, mentre nella sostanza si tratta di due campi totalmente diversi.
    Chi opera la magia cerca questi effetti, e per ottenerli opera nel campo dello psichico, mentre chi si rivolge allo spirituale non cerca questi fenomeni, ma si verificano, se si verificano, quale conseguenza.

    La differenza è enorme: da un lato i fenomeni magici sono lo scopo, dall’altro un aspetto secondario privo di importanza, una sorta di effetto collaterale.

  • Anonimo

    In realtà lo gnosticismo è una precisa corrente religioso/filosofica che nasce a Babilonia all’ epoca della conquista di Ciro il grande. Le dottrine gnostiche sono perfettamente riconoscibili perchè si basano sulla gnosi, che è estranea a qualsiasi altra religione , cioè sull’ idea che la conoscenza di determinate dottrine ottenuta attraverso l’ iniziazione da parte di un maestro porti automaticamente alla salvezza. 

    Capisco che il passo sopra riportato possa dare luogo a fraintendimenti, perchè in realtà mi sono espresso male. Avrei dovuto scrivere perchè fanno discendere la liberazione direttamente dalla gnosi, idea che è estranea alle altre religioni.

    Il fatto è che ho scritto di fretta, perchè l’ argomento mi appassiona. In realtà io quello che volevo sottolineare è che, al di là della concezione cristiana che può essere mia ma non appartenere ad altri, dallo gnosticismo deriva l’ indifferenza morale. E che lo gnosticismo è la religione dell’ elite.
    Per quanto riguarda Guenon tu fai una differenza tra effetti diretti ed effetti collaterali, ma in molti riti sciamanici non c’è alcun fine pratico se non quello di entrare in contatto con la divinità, in realtà con il soprannaturale. Gli effetti sono collaterali ed occasionali.
    Il fatto che certi effetti  non siano ricercati, non basta per non definire una determinata cultura come magica. E questo è uno dei principali equivoci di Guenon.

    Se ti va possiamo approfondire, ma almeno per quanto mi riguarda dai prossimi giorni. ;)

    Saluti 

    • ika

      Ribadisco: con una lettura così superficiale dei riti iniziatici anche il rito eucaristico (che trae del resto probabilmente origine da un rito iniziatico) diventa una cerimonia magica…
       

  • ika

    caro anonimo in ogni caso lo gnosticismo babilonese contro cui si scagliarono alcuni padri – e del quale è del resto piuttosto difficile chiarire pienamente la natura – è estinto da diversi secoli…  vero è che molti occultisti e pseudo-iniziati giocano pericolosamente a fare i maghi gnostici.
    E veniamo al punto:
    è effettivamente individuabile una corrente satanica che affonda le sue radici nella preistoria e che attraversa la storia. Essa non è affatto gnostica, se non come travestimento, più di quanto non possa essere cristiana.
    La gnosi autentica, in tutte le sue varianti tradizionali, indica l’unione attiva e consapevole con il Principio. L’anti tradizione istiga invece alla ribellione dell’io e al suo sviluppo ipertrofico (sarete COME dèi)- l’io è qui considerato come un principio a sé – e questa tradizione rovesciata, che possiamo definire propriamente anticristica, è la lontana ispiratrice del mondo moderno che è infatti profondamente individualista.
    Ora, nella storia del pensiero occidentale questa idea individualista-nominalista si è insinuata nel pensiero cattolico in pieno Medioevo, isolata in un primo momento è infine risultata trionfante (vedi la già citata disputa tra san Bernardo e Abelardo). Ormai tutto il pensiero occidentale ne è come contaminato. Inevitabile allora rivolgersi ad Oriente per avere qualche barlume di luce.
    Quel che voglio dire è che la maggior parte dei pensatori ricollegati alla tradizione cattolico romana, allo stadio di smarrimento intellettuale a cui dopo due millenni essa è giunta,  sono in una posizione davvero scomoda per poter giudicare le altre tradizioni e in questo contesto il loro proselitismo appare abbastanza inopportuno se non riprovevole.

    Poi, quando scrivi di Guénon, è evidente che semplicemente non capisci quel che egli ha scritto, nonostante la chiarezza estrema delle sue esposizioni. Forse l’hai letto sbrigativamente, o a salti. 
    (l’esempio che porti sullo sciamanesimo mostra ad esempio che non hai letto l’opera magna di RG il Regno della quantità e i segni dei tempi, o che l’hai letta davvero male essendoci un capitolo dedicato alla degenerazione dello sciamanesimo)
    Guénon non è di certo un messia e neppure un caposcuola, ma – per chi ha orecchi per intendere – egli è un portavoce che ha assai evidentemente una funzione provvidenziale per il nostro mondo.
    I suoi avvertimenti e le sue rettificazioni sono unici e sarebbe un vero peccato ignorarli o trattarlo alla stregua di un semplice “pensatore”.  

  • Guenon è stato spesso frainteso, e inoltre bisogna dire che ci sono “terze parti” che criticano il suo pensiero inventandosi le cose, letteralmente. Questo genere di operazione purtroppo è stato portato avanti anche da persone che per il resto hanno fatto studi molto approfonditi sulla questione del “potere occulto”. Non voglio fare nomi ma comunque per me rimane il fatto che non si tratta sempre di travisazioni involontarie… purtroppo.

  • Anonimo

    Vero è che molti occultisti e pseudo-iniziati giocano pericolosamente a fare i maghi gnostici.

     Su che cosa fondi la distinzione tra iniziati e pseudo -iniziati. Cioè molto concretamente per te quali possono essere considerati inizati e quali sono da considerare pseudo- inizati? Perchè altrimenti ti potrei rispondere che anche molti indubitabili iniziati giocano a fare i maghi caldei. Dipende tutto da chi tu ritieni legittimamente iniziato. Altrimenti è impossibile fare una discussione su questo punto.

     è effettivamente individuabile una corrente satanica che affonda le sue radici nella preistoria e che attraversa la storia. Essa non è affatto gnostica, se non come travestimento, più di quanto non possa essere cristiana.
    La gnosi autentica, in tutte le sue varianti tradizionali, indica l’unione attiva e consapevole con il Principio.

    Quali sono le varianti tradizionali a cui ti riferisci? perchè anche su questo punto potrebbero sorgere controversie. Quindi per potere fare una discussione bisogna partire da quali forme tu ritieni tradizionali e verificare se possono rientrare nella nozione di gnosticismo come sopra viene intesa.

    Ovviamente per avere un valore di prova storica dovrebbero essere antecedenti alla massoneria moderna.

    Ora, nella storia del pensiero occidentale questa idea individualista-nominalista si è insinuata nel pensiero cattolico in pieno Medioevo, isolata in un primo momento è infine risultata trionfante (vedi la già citata disputa tra san Bernardo e Abelardo). Ormai tutto il pensiero occidentale ne è come contaminato. Inevitabile allora rivolgersi ad Oriente per avere qualche barlume di luce.Quel che voglio dire è che la maggior parte dei pensatori ricollegati alla tradizione cattolico romana, allo stadio di smarrimento intellettuale a cui dopo due millenni essa è giunta,  sono in una posizione davvero scomoda per poter giudicare le altre tradizioni e in questo contesto il loro proselitismo appare abbastanza inopportuno se non riprovevole.

    Riducendo la teologia cattolica alla disputa tra San Bernardo e Abelardo, dimostri di non conoscerla. Tra l’ altro se non ti piacciono tutti i teologi successivi, puoi sempre rifarti a quelli precedenti tipo San Girolamo o Sant Ireneo, che non sono mai stati sconfessati. Il fatto è che la religione cattolica, a parte pochi punti, in realtà è molto meno dogmatica di quella dei seguaci di Guenon.

    Io poi sarei entrato qui per fare proselitismo e sarei addirittura moralmente riprovevole soltanto per avere esposto le mie idee. Alla faccia dell’ inquisizione.

    l’esempio che porti sullo sciamanesimo mostra ad esempio che non hai letto l’opera magna di RG il Regno della quantità e i segni dei tempi, o che l’hai letta davvero male essendoci un capitolo dedicato alla degenerazione dello sciamanesimo 

    Secondo te ho tirato a indovinare quando ho citato lo sciamanesimo? Forse il modernissimo sincretismo religioso ti induce a non concepire il concetto di critica radicale.

    Guénon non è di certo un messia e neppure un caposcuola, ma – per chi ha orecchi per intendere – egli è un portavoce che ha assai evidentemente una funzione provvidenziale per il nostro mondo.

    Se ha una funzione provvidenziale  allora è un profeta o un messia. Devi deciderti.

    Con affetto. Non ti arrabbiare, le mie idee le conosci, per il resto si discute.

     

  • ika

    Ancora una volta si evince che non hai letto bene Guénon…

    Iniziato è chi è ricollegato ad un’autentica organizzazione tradizionale esoterica, e che grazie a questa si ricollega ad una catena iniziatica come quelle delle confraternite sufi o taoiste e con essa beneficia di un’influenza spirituale (fiat lux) che permetta di intraprendere l’imprensa interiore.

    In questo senso ogni via iniziatica è “gnosi”” ad esempio lo zen-chan il cui stesso nome, che traduce il termine sanscrito dihyana e che per l’appunto indica uno stato di coscienza attivo. Illuminazione è conoscenza diretta, non duale, come si diceva. Il vedanta è gnosi, lo shivaismo è gnosi. ecc…

    lo speudo iniziato non si ricollega a nulla di reale

    il contro iniziato si ricollega invece ad una catena infernale e spesso ispira le pseudoiniziazioni ma il suo scopo primario è sempre la sovversione e la distruzione delle organizzazioni tradizionali autentiche.

    Naturalmente un iniziato può subire moltissime influenze che provengono dall’ambiente. Per analogia:
    conobbi dei preti che praticavano lo spiritismo ma non mi sognerei mai di incolpare la Chiesa…
     
    Non ho affatto ridotto la teologia cattolica alla disputa citata, solo Abelardo mi pare esemplare di una tendenza che, in definitiva, si è imposta. 

    Non mi sono mai arrabbiato nel corso della nostra discussione anche se lo scoramento è inevitabile. Manchi di logica e sei male informato il che rende tutta la discussione faticosa. Definire l’opera di Guénon, dogmatica è semplicemente assurdo. Di fatto essa è coerente con tutte le tradizioni d’Oriente e d’Occidente e se il cattolicesimo appare divergere (ai miei occhi sempre più simile al protestantesimo e sempre più lontano dall’Oriente in cui pure affonda le radici), forse sarebbe il caso di chiedersi se l’errore non sia anche interno, fare un po’ di “autocritica”, pregando Dio di riportare vera luce alle “guide cieche”.
    Non di solo pane (e neppure di sola etica) vive l’uomo… 

  • Anonimo

    Di fatto essa è coerente con tutte le tradizioni d’Oriente e d’Occidente e se il cattolicesimo appare divergere (ai miei occhi sempre più simile al protestantesimo e sempre più lontano dall’Oriente in cui pure affonda le radici), forse sarebbe il caso di chiedersi se l’errore non sia anche interno, fare un po’ di “autocritica”, pregando Dio di riportare vera luce alle “guide cieche”.

  • Anonimo

    Non riesco a capire che cosa sia successo con il post sopra. Comunque valga la citazione.

    Adesso sei tu che vuoi fare proselitismo :) Mi dispiace, ma non credo nel sincretismo religioso.

    Secondo me delle forme che indichi tu solo il sufismo rientra nella nozione di gnosticismo come indicata qualche post sopra, mentre escluderei le mistiche orientali. Ho qualche dubbio sull’ induismo, ma poi te ne spiegherò il senso.

    Ma tu su questo sei d’ accordo? Perchè il punto non è se ogni religione abbia una sua gnosi, ma se la massoneria sia la reviviscenza dello gnosticismo quale si è manifestato come religione storica dai tempi della caduta di Babilonia, o secondo altri dai tempi della caduta del regno egiziano.

    Fammi sapere. Saluti

  • ika

    Apprezzo lo smile ma non credo affatto nel sincretismo. Quel che mi interessa è la sintesi, perché nella sua essenza, alla faccia del relativismo, la Verità è Una. 
    Non capisco su cosa mi chiedi l’accordo. In effetti le tradizioni orientali per me non sono affatto mistiche. E lo zen, del quale ho una conoscenza un pochino più diretta è senz’altro una tradizione iniziatica. 
    Comunque no , non credo che la massoneria sia la reviviscenza dello gnosticismo. Erede delle iniziazioni di mestiere e dei collegia di costruttori e quindi semmai figlia della tradizione pitagorica essa è divenuta un’arca nella quale sono confluite molte cose e tradizioni che andavano spegnendosi di qui il senso di “accozzaglia” di miti e simboli che talvolta può dare ad uno sguardo superficiale. Ma in quanto deposito tradizionale, seppure i suoi membri spessissimo non ne siano consapevoli, essa rappresenta un tesoro insostituibile per l’occidente. 

  • Anonimo

    Quello che ti chiedevo è se sei d’ accordo che solo il sufismo  può rientrare nella nozione di gnosticismo che indicava Santaruina e che io accetto.

    Te la riporto: 

     Non ogni “gnosi”, quindi, può essere considerata “gnostica” (autori decisamente ortodossi, come Clemente Alessandrino o Massimo il Confessore, parlano tranquillamente di una “gnosi” cristiana). I tratti salenti dello “gnosticismo”, esposti schematicamente, sarebbero allora i seguenti: a) la presenza di un complesso schema mitologico-cosmologico fondato sull’idea di “caduta” (rottura originaria di un ordine divino del cosmo, talora coincidente con la creazione del mondo sensibile ad opera di un demiurgo), cui corrisponderebbe sul piano antropologico b) un acceso dualismo tra mondo materiale e mondo spirituale e c) l’idea di un patrimonio sapienziale esclusivo, trasmissibile per via esoterica, in grado di condurre il gruppo ristretto che lo possiede alla salvezza e alla liberazione dai lacci della vita carnale.

    Tralasciamo il resto per il momento, perchè occorre mettere qualche punto. Il dialogo come la conoscenza deve andare dall’ universale al particolare ma anche dal particolare all’ universale.

    Saluti. 

    • ika

      Non capisco questa tua necessità di etichettare usando il termine gnosticismo. Comunque no per me non è corretto utilizzare per il sufismo questa espressione. In particolare non penso il sufismo sia dualista, ma precisamente il contrario.

  • jackblack77

    Mi sembra che in tanti commenti (in qualche sporadico caso puramente speculativi) si sia perso di vista uno degli aspetti più importanti di cui tenere conto nel parlare di tali argomenti.
     
    Quello a cui mi riferisco è il “periodo speciale”, la fine del ciclo. Guénon lo esprime chiaramente in diverse sue opere. Lo ha anche provato nella realtà, essendosi affiliato alla Massoneria per poi uscirne deluso: sono diverse le opere in cui ribadisce che “non c’è più catena iniziatica nella Massoneria Moderna” (speculativa, successiva al 1717).
    Quindi, prima di disquisire su gnosi e iniziazione, bisogna tenere conto di quale periodo si sta attraversando.
    Millemila anni fa, in tempo di Tradizione Primordiale, sicuramente il percorso iniziatico era vivo e attivo, e rappresentava il solo mezzo possibile.
    Nel corso delle epoche (Iperborea, Atlantidea, ecc..) ci sono stati cambiamenti sostanziali, e già al tempo di Salomone (ca. XI sec. A.C.) le cose erano profondamente diverse, perlomeno per ciò che riguarda l’occidente.
    Per questo la venuta di Cristo rappresenta qualcosa di fondamentale per noi, che viviamo in questi tempi di decadenza.
    In assenza di una catena iniziatica regolare, e negli ultimi secoli in balìa della solidificazione materialistica, per noi occidentalizzati non resta che aggrapparsi all’unica fune buona, quella del Vangelo, che purtroppo la Chiesa nel corso dei secoli ha ridimensionato alla sola interpretazione essoterica (morale).
    Poi, se qualcuno oggigiorno riesce (a suo rischio e pericolo) a trovare una catena iniziatica regolare (e non una contro-iniziazione travestita) e affiliarvisi, tanto meglio per lui. Dovrà magari spostarsi in oriente, e probabilmente sarà difficile trovarla anche là.
     
     
    Sul discorso Gnosi, sempre usando termini di valore storico (quindi non parlo della corrente dello gnosticismo), credo che sia importante parlare chiaramente sul valore della conoscenza.
    Seguire una religione (essoterico) nei suoi dogmi e precetti morali, ciecamente, senza porsi domande, è perfettamente condivisibile. Però mi sembra poco (e in questo mi riallaccio alla considerazione iniziale di Ika, qualche migliaio di commenti fa…), e qui entra in gioco la ricerca teologica: capire il PERCHE’ uno dovrebbe rispettare certe regole, è fondamentale. Ovviamente non c’entra nulla col fatto che poi questo soggetto rispetti o meno queste regole (la cui difficoltà risiede nella natura carnale, coi suoi bisogni fisiologici), ma almeno può capire il motivo per cui queste regole sono importanti per il suo percorso spirituale. Io questala chiamo Gnosi(magari mi sbaglio) e credo sia un passaggio fondamentale anche di questi tempi.
    Molti che conosco hanno abbandonato la religione perché – offuscati dal razionalismo – vedevano i precetti morali come ridicole restrizioni alla libertà personale. Al contrario, riflettendo sul senso globale del disegno divino, è ovvio che il comportamento naturale (libero) vada plasmato di propria volontà nella direzione delle cose celesti, che poco hanno a che fare con quelle terrestri. E’ importante setacciare le cose utili (al cammino spirituale) da quelle inutili, che fanno perdere tempo ed energie. Ecco che allora la Gnosi (per il significato che do io a questo termine) diventa uno strumento in più per mantenere una condotta di comportamento corretta dal punto di vista del proprio percorso.
    Poi, come già detto sopra, se uno riesce a percorrere la retta via esclusivamente affidandosi ai precetti morali imposti tout-court dalla sua religione (ad es.: i dieci comandamenti) allora tanto meglio, beato lui. Forse però è poco.
    A questo proposito, è bene ricordare le parole di Gesù: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
     
     
    @Ika
     
    Con tutto il rispetto che ho per i tuoi commenti (coi quali mi trovo essenzialmente d’accordo) però parlare di Massoneria Moderna nei termini che hai usato tu, scusa ma sinceramente (e IMHO) mi sembra un prendere fischi per fiaschi.
    Ti ricordo che ufficialmente le logge hanno nello statuto l’adorazione del G.A.D.U., per gli amici Lucifero, giusto per dire pane al pane e vino al vino. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, però mi sembra che su questi lidi si sia già spiegato chiaramente come la massoneria odierna sia essenzialmente uno strumento di confusione utilizzato da forze infere.

    • ika

      Il Grande Architetto dell’Universo nonn è una peculiaritò massonica, nella tradizione indù egli é Vishvakarma (il creatore di tutto”, è il dio che presiede ad artigiani e architetti. Egli è il “Grande Architetto dell’Universo”, cil Signore della Creazione. In altre parole è uno dei nomi dell’Uno, se poi ci si vede del luciferino (anche a causa delle travisazioni di molti massoni deviati, si cade nel tipico errore “manicheo” e “gnostico” (e che da un certo punto di vista ha una sua razio) che considera il Creatore un funesto demiurgo. 

      • jackblack77

        nelle logge si parla apertamente del malvagio Demiurgo dell’Antico Testamento (cioè quello che noi chiamiamo Dio), che l’uomo deve combattere ogni giorno grazie all’aiuto di Lucifero/Prometeo: ormai è cosa nota.
        Se tu in tutto questo vedi una normale interpretazione del Vishvakarma,  bene, ma io mi dissocio.

        e non parliamo di qualche “massone deviato”, perché è solo una scusa per giustificare cose abominevoli.

        se invece stai parlando di una massoneria ante 1717, allora possiamo discuterne.

        • ika

          Semplicemente contesto che questa sia la dottrina massonica “ortodossa”. Seguo da anni una rivista massonica e non ne ho mai trovato la benché minima traccia. Vero è che come “fenomeno sociale” non abbiamo a che fare con “qualche massone deviato” ma con molteplici logge deviate e svariati massoni fuori di testa e per contro qualche massone assennato riunito in un piccolo numero di logge, ma ne basterebbe anche solo una perché non rendere lecita una generalizzazione visto dei segnali positivi. Curioso che la cosa non sia compresa da persone eticamente si è contro l’eutanasia… 

        • jackblack77

          accetto la contestazione. possiamo discuterne. 
          anch’io, se dovessi guardare le cose da un punto di vista di “deviazione casuale” potrei dirmi d’accordo a non generalizzare.
          purtroppo il caso non esiste, e la deviazione è fortemente voluta (vedi considerazioni di Guénon). quindi – sempre IMHO – credo sia meglio generalizzare e affermare che la Massoneria Moderna (speculativa) nella sua quasi totalità di logge, rappresenta soltanto una comunità luciferina che è essenzialmente strumento di forze infere.
          a mio parere, è sempre meglio mettere in guardia facendo di tutta l’erba un fascio, piuttosto che rischiare che qualcuno in buona fede venga coinvolto in organizzazioni poco pulite.

          p.s.: se le logge “buone” lo fossero realmente (e non solo nella facciata), credo che sarebbe nel loro interesse dimostrare di essere estranee a un certo modo di pensare comune. siccome ciò non avviene, il dubbio è lecito.

        • Anonimo

          Non dimenticare che Guénon stesso – e quasi fino all’ultimo respiro – collaborò alla rettificazione di rituali massonici e quel lavoro non sembra esser stato vano. In Italia poi esiste una rivista massonica eccellente (che anche Santa, molto critico rispetto alla massoneria in generale) apprezza. La lettera G ti basta vedere il loro sito per vedere quanto e come ci sia chi si distingue… a presto ika

        • daouda

          JackBlack la Chiesa cattolica stessa è in preda al modernismo, non per questo ne contestiamo la validità…

        • jackblack77

          scusa daouda, ormai questo articolo è veramente difficile da consultare, coi reply e con gli anonimi si sono create cento discussioni attive…perdonami ma ho visto solo adesso il tuo commento.

          tornando al discorso con ika, io non contesto la validità della Massoneria per come poteva esistere prima del 1717 (e chi lo sa?) perché credo fermamente (senza prove certe) che avesse ancora una catena iniziatica regolare. 
          quello che contesto èla Massoneria Moderna (speculativa) post 1717, che per sua stessa ammissione recente (testimonianze di Gran Maestri e documenti pubblicati) ha una visione cosmogonica letteralmente opposta a quella tradizionale, e concettualmente si avvicina di più al new age che non al vangelo (inteso in senso esoterico).
           
          Poi ika può anche dimostrare che vi sono due/tre logge che effettivamente portano avanti un esoterismo regolare, il problema è che se già Guénon un secolo fa parlava di “catena iniziatica interrotta nella massoneria” io di speranze su queste organizzazioni non ne ripongo affatto. Poi ognuno è libero di affiliarsi a chi e come vuole, nessuno glielo impedisce, solo non sono d’accordo che si faccia pubblicità ingannevole.
           
          Ripeto, io a differenza di Santa non vedo problema nel voler a tutti i costi affiancare la via esoterica a quella essoterica, però è bene scegliere con oculatezza quale tipo di percorso effettuare, perché di alternative ce n’è a bizzeffe, e purtroppo ho il timore che il 99% siano specchietti per le allodole.

        • daouda

          E’ un macello!
          Però ricordo Che giustamente Non Duale ci ha fatto presente che esitono varie logge indipendenti tra loro.
          Inoltre Guénon non ha mai sostenuto ciò.
          Per quanto uno possa essere eretico, se non intacca i riti, mantiene la catena. E’ il medesimo discorso con la successione apostolica che i luternani, i calvinisti , gli anglicani non hanno più mentre copti, ortodossi , nestoriani e cattolici mantengono quantunque ognuno ritenga gli altri di essere eretici.
          Sul piano esteriore, anche da noi la fede è vissuta quasi solo come superstizione ormai da troppi.
          Comunque sia le denunce sono ovunque ormai. Si ribadisce solo che tale deposito c’è. Tecnicamente le scomuniche papali sono coerentissime, ma si riferiscono a deviazioni specifiche non all’insieme generale poiché d’altronde non potrebbero.

  • Anonimo

    Quello a cui mi riferisco è il “periodo speciale”, la fine del ciclo. Guénon lo esprime chiaramente in diverse sue opere. 

    Chi lo dice che è un periodo speciale? Guenon?

    E chi è Guenon per fare questa affermazione, come la giustifica? In nessun modo, è semplicemente il suo pensiero, tradizionalismo irrazionalista.

    Come ben saprai tradizionalismo irrazionalista e razionalismo ateo sono entrambe correnti del modernismo, ben evidenti dalle origini, basti pensare a Marsilio Ficino.

    Quindi se accetti il pensiero di Guenon non ti poni nell’ ambito della tradizione, ma del modernismo.

    Per quanto riguarda la gnosi se la consideri nel suo significato originario di semplice conoscenza, esiste ovviamente una gnosi cristiana, una gnosi buddista etc.

    Se la consideri nel suo significato storico essa coincide con il pensiero gnostico, cioè con lo gnosticismo.

    Se tu pronunci il termine gnosi ad un buddista quello non capisce di che stai parlando.

    Allo stesso modo per quasi duemila anni nessuno ha sentito il bisogno di adoperare il termine gnosi nella cultura cristiana, perchè puoi usare anche altre espressioni tipo teologia per designare la ricerca delle basi teoriche della dottrina.

    In sostanza il problema di definire la gnosi si pone soltanto quando esistono gli gnostici.

     

    • ika

      Guénon non si inventa proprio nulla. Ed ha inoltre sempre evitato di dare “numeri” troppo chiari. La teologia non è paragonabile alla gnosi trattandosi di una riflessione, non di una conoscenza PER VIA DIRETTA. 
      Nel buddismo la questione della conoscenza (gnosi) è notoriamente centrale. 

    • jackblack77

      @Anonimo delle 13.25
       
      “Chi lo dice che è un periodo speciale? Guenon?
      E chi è Guenon per fare questa affermazione, come la giustifica? In nessun modo, è semplicemente il suo pensiero, tradizionalismo irrazionalista.”

      Questa tue considerazioni indicano tre cose:
       

      non hai letto niente di Guénon (o non l’hai capito?)
      non hai letto niente della tradizione orientale arcaica (Veda)
      non hai letto niente della scuola greca pre-aristotelica (Esiodo, “Le opere e i giorni”)

       
      Su tutte le altre tue considerazioni, tralascio di commentare perché “è inutile discutere di pane, se non sai cos’è la farina”.

  • Anonimo

    “La Universal Jewish Encyclopedia (del 1943), alla voce «Kabbalah», riporta: «Nonostante la Palestina costituisse il luogo di nascita del misticismo ebraico, il luogo in cui la Kabbalah fu concepita e ottenne maggior importanza fu Babilonia». Essa inoltre afferma: «Le speculazioni mistiche del Talmud e il sistema della Kabbalah sono un’unica entità che ha origine nel primo e si completa nella seconda». La Kabbalah ebraica comprende una vasta letteratura sulla magia e sullo spiritismo basati su mero panteismo. «Ad Aaron ben Samuel fu attribuito il merito di aver importato in Italia questa misteriosa dottrina da Babilonia, circa a metà del IX secolo; da qui, essa si diffuse in quasi tutti gli altri Paesi cristiani d’Europa» 3. La Kabbalah, altrimenti detta Kabbalah, significa «tradizione», quella propria del paganesimo di Babilonia, degli egizi e di altri filosofi pagani, compendiata nella religione ebraica”.
    http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/articoli/cosa_insegna_kabbalah.htm
    “Sin dalle origini, la Massoneria moderna (quella nata ufficialmente nel 1717) presenta i seguenti elementi inscindibili che ne costituiscono il DNA permanente, ancora attuale: soggettivismo religioso, illuminismo, mètadogmatismo (oltrepassamento di dogmi e autorità religiose), ed esoterismo (magia rituale “muratoria” ispirata all’alchimia, alla Cabala ebraica…)…
    Il Maestro Venerabile e il Gran Maestro, rispettivamente nella Log-gia e nella Gran Loggia, rappresentano Re Salomone. Nella Sacra Scrittura leggiamo (1Re 11,1-8, 33) che il saggio re Salomone si per-vertì a causa delle sue concubine pagane e anche lui diede culto alle divinità dei Cananei, in particolare ad Astarte-Baal (Astarte corrispon-deva alla Ishtar dei Babilonesi, alla Venere-Stella del Mattino dei Ro-mani…) e a Moloch…
    I Maestri Massoni del RSAA sanno che il Grande Architetto dell’Universo può essere chiamato con vari nomi e anche con quello di «Shiva» . I Maestri Massoni, che seguono la gnosi alchemico-ermetica racchiusa anche nei Tarocchi, possono imparare, tra l’altro, la necessità della morte iniziatica, della congiunzione degli opposti e la bontà del «Diavolo» («Baphomet templare») inteso come «l’esistenza materiale, la corporeità, la terra madre, la pro-pria fisicità […] il veicolo per l’evoluzione interiore, il lasciapassare per il Cielo […] la porta per ottenere il Paradiso»….
    http://www.mediatrice.net/modules.php?name=News&file=article&sid=2693

    Ora io NON sono un conoscente né esperto di kabbalah, talmud, riti massonici etc, ma se questi (insieme ed altri) sono elementi integraanti gli “insegnamenti” massonici (almeno negli alti gradi)potrebbe anche essere considerata la possibilità che tutta l’operazione new age, come anche il fiorire in occidente di religiosità orientale (buddismo, induismo etc e qui ripenso anche alle parole di Ratzinger http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/19632)
    siano stati preparati o quantomeno favotiti alla masso… Vedere quanti guru (tipo Osho ma non è il solo) hanno avuto lunghe permanenze in occidente (Usa).. e vedere anche tutta l’operazione (musical neo spiritual) anni 60..anche guardando oltre l’evidente corruzione dei costumi.. http://www.centrosangiorgio.com/rock_satanico/articoli/pagine_articoli/radici_sataniche.htm
    una “grandiosa” opera di propaganda e sperimentazione sociale?
    ps andare alla sostanza al di là degli articoli citati, a me il ragionamento appare plausibile, soprattutto nell’ottica di distruzione della tradizione cristiana occidentale (ed europea in particolare)
    E qui ripenso anche a Guenon (dal materialismo al neospiritualismo, articolo di Santa in evidenza a margine) perchè ci sono studi che riconducono alla masso i movimenti (e la teoria) comunisti atei di fine 800 inizio 900.

    • ika

      La Civiltà cristiana, in quanto tale, è morta da ben sei-sette secoli, e la massoneria speculativa allora non esisteva, e non credo si possa certo attribuire ai costruttori qualche responsabilità in questo senso… certo anche la Massoneria è stata poi ampiamente sfruttata nel grande gioco della demolizione del mondo tradiziionale come prima le monarchie e la stessa Chiesa, in ogni modo sono ben più profonde e oscure le cause di questa crisi… se poi avere un capro espiatorio magari ad un tempo massone ed ebreo vi semplifica la vita non so che dire… a me anche questo pare un chiaro segno di decadenza dell’intellighenzia cristiana

      • Anonimo

        “La Civiltà cristiana, in quanto tale, è morta da ben sei-sette secoli, e la massoneria speculativa allora non esisteva”.
        Affermazione che non condivido, il cristianesimo ha subito vari colpi nei secoli.. i primi germi probabilmente risalgono al 1300 (rinascimento), poi c’è stata la scissione protestante, e le varie rivoluzioni (tutte organizate dalla masso) a partire dal delirio del 1789… (la dea ragione…)
        Questo, beninteso, a grandi linee…
        Per quanto ridotta esiste ancora una Civiltà Cristiana e da credente so che non prevarranno (anche se la Chiesa stessa sembrerà perire come il suo fondatore che è Cristo – Catechismo Chiesa Cattolica 668 – 682)
        Quanto alla massoneria speculativa che non esisteva, bisogna capire se questa nasce all’improvviso dal caso o non vi siano delle radici nei secoli… io certe radici le individuo in certo ebraismo (e non nel cristianesimo), poi possiamo metterci anche tutto il resto (protestantesimo ecc)… ma una radice prima per me esiste ed è quella. (e l’ebraismo c’è nella loggia, salomone, giuramenti, nomi…tutti riferimenti ebraici).

        • Anonimo

          INFLUSSO DELLO GNOSTICISMO EBRAICO IN AMBIENTE CRISTIANO

          Julio Meinvielle

          http://vho.org/aaargh/fran/livres9/MEINVit.pdf

        • Anonimo

          è proprio una fissazione quella dell’ebraismo, nella tua carrellata dimentichi un paio di secoli di scismi feroci, le lotte intestine alla Chiesa (il soglio di Pietro conquistato con gli inganni, le minacce, e gli assasinii), la corruzione, la simonia ecc… tutte cosine che hanno contribuito – diciamo – a creare un certo scontento e a preparar il terreno per la riforma.

          Aggiungiamo che, nel frattempo, la sempre meno cristiana civiltà occidentale ha invaso e saccheggiato Costantinopoli, massacrato i mori in Spagna (fino all’ultima goccia di sangue) e gli ebrei ovviamente a più riprese, distrutto qualche civiltà facendo tabula rasa in un intero continete (america), ecc… tutto prima che ‘sti terribili massoni si affacciassero sulla scena, c’è proprio di che esser fieri 

          mi spiace ma ho un’idea un pochino più alta del cristianesimo – di ciò che era e di ciò che ancora è, almeno come deposito simbolico, ma se ne studio la storia, se ne osservo la cronaca, son preso da una certa rabbia. 

          In ogni modo una civiltà può essere definita cristiana se tutto in essa è come un riflesso di quello o questo aspetto del cristianesimo, come in effetti fu nel Medio Evo, ora, con la tradizione ridotta a sola religione e la religione ad etica e il tutto confinato in qualche ora domenicale, mentre le evocazioni evaporano, e i pochi giovani occidentali intellettualmente dotati fuggono i dogmi della Chiesa, mi pare che non si possa proprio parlare di civiltà cristiana. Quella in cui viviamo è sostanzialmente una società individualistica ed anticristica e mi spiace dover dire che davvero troppi uomini ai vertici della Chiesa si trovano perfettamente a loro agio in QUESTO mondo. 

          Ika

        • Anonimo

          tu avrai anche idee “alte” ma non accetti altri contributi al di là della tua visione, e mi fermo qui.
          Io cerco delle risposte e comunque informati su chi siano Meinvielle ed Ennio Innocenti, prima di chiosare con i soliti giudizi, non credo proprio che siano due sprovveduti…
          Marco.

        • daouda

          Veramente non sarebbe meglio che la smettessi di portare materiale su materiale senza entrarvi poi nello specifico.
          Meinvielle sappiamo tutti chi è, Vermijon, Ephiphanius et cetera.
          Se si vuole dialogare bene, altrimenti basta.

        • Anonimo

          non mi rivolgevo a te (e quindi ti potevi risparmiare il commento), e comunque dubito fortemente che “lo sapessero tutti”, e di quei contenuti (a prescindere del giudizio che si voglia dare sul lavoro di Meinville) non vedo traccia in altri commenti.
          Il basta poi non puoi darlo certo te ma casomai chi ci ospita. Marco.

        • d.

          Ma vi costa tanto mettere i nomi nell’apposito cosetto?
          Io pensavo eri Mario, ma comunque, smettila perché quel che vuoi affermare è chiaro.
          Si intoppa tutto sennò, e leggersi le cose che posti ogni volta, senza nessno che poi ri-entri nel merito quando le si contesta SA SOLO di presa per il culo.
           

        • Anonimo

          Un link si può decidere di aprirlo (e magari chiuderlo subito) o meno… credo meglio di commenti chilometrici o ribadire all’infinito concetti su guenon (che sarà certamente fonte rilevante ma non è il Vangelo e nemmeno può essere ritenuta l’unica, quello che dice la Chiesa, ad esempio, per me va analizzato) e gnosi. 
          Quindi caro “d”, non accetto tuo rilievo ed anche per te vale quanto espresso nel mio  precedente commento. Marco

        • daouda

          Meglio così, certe armi improprie è bene tenerle per i tronchi! :-)

        • Anonimo

          per me testo valido, poi ognuno puo pensarla come meglio crede. Ciao. Marco

        • Anonimo

          il testo di Don Meinvielle (http://www.juliomeinvielle.org/) intergrato da Don Innocenti (http://www.fraternitasaurigarum.it/wordpress/?page_id=75)
          analizza anche i primi secoli del cristianesimo (come del resto anche altre innumerevoli fonti cristiane) Eesendo trattazione ampia su alcuni aspetti si può non concordare, ma certo  l’ebraismo in chiave teologica (e storico -filosofica) ha la sua impoortanza.
          Chiaramente poi ognuno è libero di pensarla come crede.
          Vedo che anche effedieffe ha considerato le analisi di Meinvielle. Marco

  • Anonimo

    Riscossa cristiana: “non condanna la pretesa dell’uomo di svincolarsi da qualsiasi giudizio, ma arriva a qualcosa di più grosso, arriva a dire che ogni uomo è Dio” Boh. “Certo, lo afferma con tutta una serie di argomentazioni complicate, ma di fatto lo afferma” Ariboh. “Dice che, non essendoci differenza nella sostanza tra l’uomo e tutte le cose e tra l’uomo e il divino (monismo), l’uomo, nel suo spirito, è espressione del divino, è Dio stesso.” a) il monismo è un dualismo camuffato ed anti-metafisico b) lo spirito dell’homo non è la sua anima. Vedasi Paolo nella sua distinzione pneuma, psiche, sarx “La religiosità orientale, da una parte, afferma che ogni uomo è Dio perché scintilla che si è momentaneamente separata dal divino; dall’altra, afferma che l’io individuale non esiste” Ora servono i pop corn! “Ecco perché si parla di reincarnazione; perché l’individualità determinata nella storia umana sarebbe apparente e transitoria” Apparte che è falso, ma perché qua da noi la resurrezione ed il paradiso non sono visti come una rinascita invece che una trasfigurazione? Semi di civiltà : energia cosmica! apparenza ed emanazione! sciogliersi! ma la compassione non è un desiderio?…ma se non lo è perché è così importante nel buddismo? ascesi psicofisica per cessare di distingueersi dalla natura e raggiungere i super-poteri! aldilà supernaturale più che trascendente ( un po’ come i nostri cristiani credono al paradiso ) ! Gli avatar fanno piccoli furti o seducono fanculle!…il Cristo prende i soldi dai pesci del lago per evadere le tasse , fraternizza con gli invasori e brucia un fico perché in una stagione che non gli è propria non gli ha dato frutto! “La classica concezione orientale (vishnuismo compreso) non riesce infine a risovere il problema riguardo l’esistenza del male e della sofferenza…non giungendo a salvare, contemporaneamente, l’ onnipotenza e la totale bontà/positività di Dio/del divino principio cosmico.” Chissà come la risolvono i cattolici mi vien da scrivere…
     
    credo sia meglio attenersi al problema in sé che l’articolo di Vassalo e Walt focalizzano. Tutti questi link non servono più ormai, come non serve far finta di conoscere le altre tradizioni.

  • daouda

    Riscossa cristiana: “non condanna la pretesa dell’uomo di svincolarsi da qualsiasi giudizio, ma arriva a qualcosa di più grosso, arriva a dire che ogni uomo è Dio” Boh. “Certo, lo afferma con tutta una serie di argomentazioni complicate, ma di fatto lo afferma” Ariboh. “Dice che, non essendoci differenza nella sostanza tra l’uomo e tutte le cose e tra l’uomo e il divino (monismo), l’uomo, nel suo spirito, è espressione del divino, è Dio stesso.” a) il monismo è un dualismo camuffato ed anti-metafisico b) lo spirito dell’homo non è la sua anima. Vedasi Paolo nella sua distinzione pneuma, psiche, sarx “La religiosità orientale, da una parte, afferma che ogni uomo è Dio perché scintilla che si è momentaneamente separata dal divino; dall’altra, afferma che l’io individuale non esiste” Ora servono i pop corn! “Ecco perché si parla di reincarnazione; perché l’individualità determinata nella storia umana sarebbe apparente e transitoria” Apparte che è falso, ma perché qua da noi la resurrezione ed il paradiso non sono visti come una rinascita invece che una trasfigurazione? Semi di civiltà : energia cosmica! apparenza ed emanazione! sciogliersi! ma la compassione non è un desiderio?…ma se non lo è perché è così importante nel buddismo? ascesi psicofisica per cessare di distingueersi dalla natura e raggiungere i super-poteri! aldilà supernaturale più che trascendente ( un po’ come i nostri cristiani credono al paradiso ) ! Gli avatar fanno piccoli furti o seducono fanculle!…il Cristo prende i soldi dai pesci del lago per evadere le tasse , fraternizza con gli invasori e brucia un fico perché in una stagione che non gli è propria non gli ha dato frutto! “La classica concezione orientale (vishnuismo compreso) non riesce infine a risovere il problema riguardo l’esistenza del male e della sofferenza…non giungendo a salvare, contemporaneamente, l’ onnipotenza e la totale bontà/positività di Dio/del divino principio cosmico.” Chissà come la risolvono i cattolici mi vien da scrivere…
     
    credo sia meglio attenersi al problema in sé che l’articolo di Vassalo e Walt focalizzano. Tutti questi link non servono più ormai, come non serve far finta di conoscere le altre tradizioni.

  • Pol

    @ika: “il rito eucaristico (che trae del resto probabilmente origine da un rito iniziatico)”
    una sentenza del genere è abbastanza enorme, e andrebbe dimostrata…
     
    @anonimo (2 commenti sopra questo): per definire il periodo “speciale” non ci vuole mica Guénon, e posso assicurarti che la Chiesa Cattolica in questo non dissente affatto… per quanto riguarda il termine gnosi, in realtà ricorre tante volte non solo negli scritti dei padri ma anche nel NT. Esempio: 2Corinzi 11,6: “E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.” La parola che la versione CEI ha tradotto con “dottrina” è γνῶσις, gnosis.

  • ika

    ho scritto probabilmente per prudenza ma avrei dovuto scrivere certamente. 

    CRISTIANESIMO ED INIZIAZIONE 
    [Pubblicato su Etudes Traditionnelles, Parigi, settembre, ottobre-novembre e dicembre 1949]. 
    Non intendiamo ritornare qui sulle questioni relative al carattere proprio del Cristianesimo, poiché pensiamo che ciò che abbiamo detto in diverse occasioni, se pure più o meno incidentalmente, sia quantomeno sufficiente a fugare ogni 
    equivoco in proposito [Siamo rimasti stupiti nel notare che alcuni ritengono che «Considerazioni sulla Via Iniziatica» sia, fra i nostri libri, quello che tratta più direttamente ed in modo prevalente del Cristianesimo; possiamo loro assicurare che lì, come altrove, abbiamo inteso parlarne nella misura in cui era strettamente necessario per la comprensione delle nostre esposizioni e, se così si può dire, in funzione delle diverse questioni che dovevamo trattare. È ugualmente stupefacente che dei lettori, che tuttavia assicurano di aver seguito attentamente e costantemente tutto ciò che abbiamo scritto, abbiano creduto di trovare in questo libro qualcosa di nuovo sull’argomento, mentre invece in tutti quei passi che ci sono stati segnalati noi non abbiamo fatto altro che riprodurre, puramente e semplicemente, delle considerazioni che avevamo già sviluppato in alcuni dei nostri articoli apparsi in precedenza su Le Voile d’Isis e su Etudes Traditionnelles]. 
    Sfortunatamente abbiamo dovuto constare, in questi ultimi tempi, che non è così e che, invece, nello spirito di un gran numero di nostri lettori sono sorte delle confusioni piuttosto incresciose, per cui abbiamo sentito la necessità di apportare nuovamente delle precisazioni su alcuni punti. D’altronde, ci siamo decisi a farlo malvolentieri poiché dobbiamo confessare che non abbiamo mai provato alcuna inclinazione a trattare in modo particolare questo argomento, e ciò per svariati motivi, primo fra tutti l’oscurità pressoché impenetrabile che avvolge tutto quanto concerne le origini ed i primi anni del Cristianesimo, oscurità che, a ben riflettere, sembra non possa essere semplicemente considerata come accidentale, ma piuttosto come espressamente voluta; tale considerazione, del resto, è da collegare con quanto diremo in seguito. 
    Nonostante tutte le difficoltà derivanti dalla suddetta considerazione, vi è tuttavia almeno un punto sul quale sembra non sussistano dubbi e che, peraltro, non è stato contestato da nessuno di coloro che ci hanno sottoposto le loro osservazioni, anzi è proprio su di esso che alcuni hanno poggiato certe loro obiezioni: si tratta del fatto che, lungi dall’essere solo la religione o la tradizione exoterica che si conosce attualmente, il Cristianesimo delle origini aveva, in forza dei suoi riti e della sua dottrina, un carattere essenzialmente esoterico e quindi iniziatico. 
    Se ne può avere conferma dal fatto che la tradizione islamica considera il Cristianesimo primitivo proprio come una tariqah, cioè come una via iniziatica, e non come una shariyah, cioè come una legislazione di tipo sociale e rivolta a tutti; e ciò è così vero che, in un secondo momento, si dovette rimediare con la costituzione di un diritto «canonico» [A questo proposito non è forse privo di interesse segnalare che, in arabo, il termine qanun, derivato dal greco, è impiegato per designare tutte le leggi adottate per dei motivi puramente contingenti e che non fanno parte integrante della shariyah o della legislazione tradizionale], che in realtà fu solo un adattamento dell’antico diritto romano, dunque qualcosa che veniva interamente dal di fuori e non certo uno sviluppo di quanto da sempre contenuto nel Cristianesimo stesso. Del resto, è evidente che nel Vangelo non si trova alcuna prescrizione che possa essere considerata come avente un vero carattere legislativo, nel vero senso della parola; la ben nota frase: «Date a Cesare quel che è di Cesare…» ci sembra del tutto significativa, a riguardo, poiché essa implica formalmente, per tutto quanto di ordine esteriore, l’accettazione di una legislazione del tutto estranea alla tradizione cristiana, legislazione che, molto semplicemente, è quella esistente di fatto nell’ambito che vide nascere il Cristianesimo stesso, ambito che allora faceva parte dell’Impero romano. Un tale fatto si configurerebbe sicuramente come una lacuna delle più gravi se il Cristianesimo fosse stato fin d’allora ciò che è divenuto più tardi. L’esistenza stessa di una tale lacuna sarebbe, non solo inspiegabile, ma veramente inconcepibile per una tradizione ortodossa e regolare, sia che effettivamente questa tradizione dovesse comportare un exoterismo al pari di un esoterismo, sia che dovesse applicarsi, si potrebbe dire, innanzi tutto al dominio exoterico. Se invece il Cristianesimo aveva il carattere che abbiamo detto, la cosa si spiega con facilità, poiché non si tratta affatto di una lacuna ma di una intenzionale astensione di intervento in un dominio che, per definizione, non poteva competergli, in siffatte condizioni. 
    Perché questo sia possibile è necessario che la Chiesa cristiana, nei primi tempi, fosse un’organizzazione chiusa o riservata, nella quale non venivano ammessi tutti indistintamente, ma solo coloro che possedevano le qualificazioni necessarie per ricevere validamente una iniziazione che si potrebbe chiamare «cristica»; senza dubbio si potrebbero an-cora rintracciare degli indizi che dimostrano che fu effettivamente così, quantunque nella nostra epoca essi siano general-mente incompresi, non solo, ma a causa della tendenza moderna a negare l’esoterismo, si cerca troppo spesso, in maniera più o meno cosciente, di stravolgere il loro vero significato [Abbiamo avuto spesso occasione di constatare una procedura del genere nella interpretazione attuale dei Padri della Chiesa ed in particolare dei Padri greci: ci si sforza, nei limiti del possibile, di sostenere che si avrebbe torto allorché si volessero trovare delle allusioni esoteriche nei loro scritti; e quando ciò diventa del tutto impossibile, non si esita a fargliene una colpa e a dichiarare che in tali casi hanno dimostrato una deplorevole debolezza!]. Questa Chiesa, insomma, è paragonabile, sotto questo aspetto, al Sangha buddhista, in cui l’ammissione aveva anche i caratteri di una vera iniziazione [Si veda: A.K. Coomaraswamy, L’ordination bouddhique est-elle une initiation?, nel n° del luglio 1939 di Etudes Traditionnelles], e che si usa assimilare ad un «ordine monastico»; cosa che è esatta, almeno nel senso che i suoi statuti particolari, al pari di quelli di un ordine monastico cristiano, non sono fatti per essere applicati all’insieme della società nella quale una tale organizzazione si viene a stabilire [È questa estensione illegittima che diede ulteriormente luogo, nel Buddhismo indiano, a certe deviazioni come quella della negazione delle caste: Buddha non aveva bisogno di tener conto di esse all’interno di una organizzazione chiusa ed i cui membri dovevano, quantomeno in linea di principio, essere al di là delle loro stesse distinzioni; ma il voler sopprimere questa distinzione nell’intero ambito sociale costituiva, dal punto di vista della tradizione indù, una formale eresia]. 
    Il caso del Cristianesimo, dunque, non è affatto unico, da questo punto di vista, fra le differenti forme tradizionali cono-sciute, e questa constatazione ci sembra essere atta a calmare lo stupore di qualcuno; forse è più difficile spiegare come esso sia cambiato in seguito, ed in modo tanto complessivo, così come ci appare da tutto ciò che vediamo oggi intorno a noi; ma non è ancora il momento per esaminare quest’altra questione. 
    Veniamo adesso all’obiezione che ci è stata sollevata ed alla quale alludevamo prima: dal momento che i riti cristiani, ed in particolare i sacramenti, ebbero un carattere iniziatico, com’è possibile che lo abbiano potuto perdere per diventare dei semplici riti exoterici? Ci è stato detto che ciò è impossibile ed anche contraddittorio, poiché il carattere iniziatico è permanente ed immutabile e non potrebbe mai essere cancellato, per cui è possibile ammettere solamente che, a causa delle circostanze e dell’ammissione di un grande maggioranza di individui non qualificati, ciò che originariamente era una iniziazione effettiva finì col limitarsi ad avere solo il valore di una iniziazione virtuale. In tutto ciò vi è un errore che ci sembra abbastanza evidente: l’iniziazione, così come abbiamo spiegato a più riprese, conferisce effettivamente, a coloro che la ricevono, un carattere acquisito una volta per tutte e che è veramente incancellabile, ma questa nozione della permanenza del carattere iniziatico si applica agli esseri umani che lo possiedono e non ai riti o all’azione dell’influenza spirituale a cui questi ultimi sono destinati a servire da veicolo; è assolutamente ingiustificato il volerla trasporre da un caso all’altro, cosa che equivarrebbe in realtà ad attribuirle un significato del tutto diverso, e noi siamo certi di non aver mai detto nulla che possa aver dato luogo ad una simile confusione. 
    A sostegno di questa obiezione, si fa valere il fatto che l’azione esercitantesi a mezzo dei sacramenti cristiani è riferita allo Spirito Santo, cosa che è perfettamente esatta, ma del tutto fuori questione. Per altro, è ugualmente vero che l’influenza spirituale, sia essa designata in questo modo, in conformità col linguaggio cristiano, o in qualunque altro, a seconda della terminologia propria di tale o tal’altra tradizione, è per sua natura essenzialmente trascendente e sopraindividuale, poiché se così non fosse non è tanto di un’influenza spirituale che si tratterebbe, quanto di una semplice influenza psichica. Ma, fermo restando tutto ciò, cos’è che potrebbe impedire che la medesima influenza, o un’altra della stessa natura, agisca secondo modalità differenti ed in domini pur essi differenti? 
    Ed inoltre, dal momento che questa influenza è di ordine trascendente, anche i suoi effetti devono esserlo necessaria-mente in ogni circostanza [Facciamo incidentalmente notare che questo comporterebbe, di conseguenza. la interdizione alle influenze spirituali della produzione di effetti che riguardano il semplice ordine corporale, come, per esempio, le guarigioni miracolose]? Non si capisce affatto perché dovrebbe essere così, ed anzi noi siamo certi del contrario; in effetti, abbiamo sempre avuto la massima cura nell’indicare che un’influenza spirituale interviene nei riti exoterici così come nei riti iniziatici, ma è ovvio che gli effetti da essa prodotti non potrebbero essere minimamente dello stesso ordine in entrambi i casi, pena l’annullamento della distinzione stessa fra i due domini [Se l’azione dello Spirito Santo si esercita solo nel dominio esoterico, poiché esso è il solo veramente trascendente, chiediamo ai nostri contraddittori, che sono cattolici, cosa bisogna allora pensare della dottrina secondo la quale Egli interviene nella formulazione dei dogmi, i più manifestamente exoterici]. Non comprendiamo inoltre perché sarebbe inammissibile che l’influenza che opera per mezzo dei sacramenti cristiani, dopo aver agito in un primo tempo nell’ordine iniziatico, abbia poi, in presenza di circostanze diverse e per le ragioni da esse derivanti, fatto intervenire la sua azione nel semplice dominio religioso ed exoterico, di modo che, da allora, i suoi effetti si siano limitati ad alcune possibilità di ordine esclusivamente individuale e aventi come fine la «salvezza»; e tutto ciò pur conservando, in quanto alle apparenze esterne, gli stessi supporti rituali, dal momento che questi erano di istituzione cristica e che quindi senza di essi non si sarebbe potuto trattare di una tradizione propriamente cristiana. 
    In realtà è questo che si è verificato e, di conseguenza, allo stato attuale delle cose ed anche a partire da una certa epoca ben più lontana, non è più possibile considerare, in maniera alcuna, i riti cristiani come dei riti a carattere iniziatico; e su questo punto pensiamo che sia necessario insistere con maggiore precisione. Dobbiamo però far notare che, in realtà, è presente una certa improprietà di linguaggio allorché si dice che essi abbiano «perduto» questo carattere, come se questo fatto fosse avvenuto in maniera puramente accidentale. In verità, noi pensiamo che, al contrario, si sia trattato di un adattamento, il quale, malgrado le spiacevoli conseguenze venutesi a determinare inevitabilmente sotto certi aspetti, fu pienamente giustificato ed anche necessario, date le circostanze di tempo e di luogo. 
    Se si considerano le condizioni del mondo occidentale, cioè dell’insieme dei paesi allora compresi nell’Impero romano, qual era all’epoca di cui si tratta, ci si può facilmente rendere conto che se il Cristianesimo non fosse «disceso» nel dominio exoterico, quel mondo, nel suo insieme, sarebbe rimasto ben presto sprovvisto di ogni tradizione, dal momento che quelle esistenti allora, ed in particolare la tradizione greco-romana che naturalmente era divenuta la predominante, erano giunte ad uno stato di estrema degenerescenza, la quale stava a significare che il loro ciclo di esistenza era lì per terminare [Sia ben chiaro che quando parliamo del mondo occidentale nel suo insieme, facciamo eccezione per una élite che non solo era in grado di comprendere ancora la propria tradizione, dal punto di vista esteriore, ma continuava a ricevere l’iniziazione ai misteri; il tal modo la tradizione avrebbe potuto ancora conservarsi, per un periodo più o meno lungo, entro un ambito sempre più ristretto; ma tutto ciò esula dalla questione che stiamo considerando adesso, poiché qui si tratta della generalità degli Occidentali ed è per essi che il Cristianesimo fu costretto a prendere il posto delle antiche forme tradizionali, proprio nel momento in cui queste, per la generalità degli Occidentali, finirono col diventare solo delle «superstizioni», nel senso etimologico del termine]. Questa discesa, lo ribadiamo, non fu dunque per niente un fatto accidentale o una deviazione, essa, al contrario, dev’essere considerata come avente un carattere veramente «provviden-
    ziale», poiché impedì che l’Occidente piombasse allora in uno stato che, in definitiva, potrebbe essere paragonabile a quello in cui si trova attualmente. D’altronde, non era ancora giunto il momento nel quale doveva prodursi una perdita generale della tradizione, proprio come si verifica nei tempi moderni; era dunque necessario che si operasse un «raddrizzamento», e solo il Cristianesimo poteva farlo, ma a condizione di rinunciare al carattere esoterico e «riservato» che aveva all’origine [Sotto questo profilo si potrebbe dire che il passaggio dall’esoterismo all’exoterismo costituì, in questo caso, un vero «sacrificio», cosa che d’altronde è vera per ogni discesa dello spirito]; in effetti un tale «raddrizzamento» non solo era benefico per l’umanità occidentale, cosa fin troppo evidente per insistervi ulteriormente, ma era al tempo stesso in perfetto accordo con le stesse leggi cicliche, come lo è necessariamente ogni azione «provvidenziale» che interviene nel corso della storia. 
    Probabilmente sarebbe impossibile assegnare una data precisa a questo cambiamento, che fece del Cristianesimo una religione, nel senso proprio del termine, ed una forma tradizionale rivolta a tutti indistintamente, ma, in ogni caso, è certo che fosse già un fatto compiuto all’epoca di Costantino e del Concilio di Nicea, tanto che quest’ultimo non ebbe che da «sanzionarlo», se così si può dire, inaugurando l’era delle formulazioni «dogmatiche», destinate a costituire una presentazione puramente exoterica della dottrina [Nello stesso tempo, la «conversione» di Costantino implicò, a mezzo di un atto in qualche modo ufficiale dell’autorità imperiale, il riconoscimento del fatto che la tradizione greco-romana doveva ormai essere considerata estinta, benché, naturalmente e per molto tempo ancora, continuassero ad esisterne dei resti che via via degenerarono sempre più inevitabilmente fino alla loro definitiva scomparsa, e furono tali resti ad essere designati, un po’ più tardi, con il termine spregiativo di «paganesimo»]. 
    D’altronde, ciò non poteva avvenire senza qualche inevitabile inconveniente, poiché il fatto di costringere in tal modo la dottrina entro formule nettamente definite e limitate, rendeva molto più difficile, anche a coloro che ne fossero realmente capaci, penetrarne il senso profondo; inoltre, le verità di ordine propriamente esoterico, che per loro stessa natura erano fuori dalla portata dei più, ormai potevano essere presentate solo come dei «misteri», nel senso che questo termine ha assunto volgarmente, vale a dire che agli occhi dell’uomo comune non dovevano tardare ad apparire come qualcosa impossibile da comprendere e perfino proibito cercare di approfondire. Tuttavia, questi inconvenienti non erano tali da potersi opporre alla costituzione del Cristianesimo in una forma tradizionale exoterica o da inficiarne la legittimità, dato l’immenso vantaggio che doveva derivarne al mondo occidentale, nei termini in cui abbiamo detto; del resto, se il Cristianesimo, come tale, cessava per questo di essere iniziatico, rimaneva ancora la possibilità che sussistesse al suo interno una specifica iniziazione cristiana, riservata a quella élite che non poteva attenersi al solo punto di vista exoterico e contenersi entro i limiti ad esso inerenti. Ma questo è un altro dei punti che esamineremo più avanti. 
    Peraltro, è da notare che questo cambiamento del carattere essenziale, e si potrebbe dire della natura stessa del Cristianesimo, spiega perfettamente, come dicevamo all’inizio, sia il fatto che tutto quanto lo avesse preceduto sia stato volontariamente avvolto nella oscurità, sia che non poteva essere altrimenti. È evidente, infatti che la natura del Cristianesimo originario, in quanto essenzialmente esoterica ed iniziatica, doveva restare del tutto nascosta a coloro che venivano ammessi nel Cristianesimo divenuto exoterico; quindi, tutto ciò che avrebbe potuto far conoscere, od anche solo far supporre, cosa esso fosse stato realmente ai suoi esordi, doveva essere avvolto, per costoro, in un velo impenetrabile. Beninteso, non spetta a noi individuare i mezzi con cui poté essere raggiunto un tale risultato, sarebbe piuttosto compito degli storici, se tuttavia riuscissero a porsi un simile problema, il quale, d’altra parte, apparirebbe loro come pressochè insolubile, non potendo applicarvi i loro metodi abituali e non potendo riferirsi a dei «documenti» che, chiaramente, in questo caso non potrebbero neanche esistere; ciò che qui ci interessa è la sola constatazione del fatto e la comprensione della sua vera ragione. Aggiungeremo solamente che, date le condizioni che abbiamo esposte, e contrariamente a ciò che potrebbero pensarne i cultori delle spiegazioni razionali, le quali sono sempre delle spiegazioni superficiali e «semplicistiche», non si può attribuire in maniera alcuna questo «oscuramento» delle origini, all’ignoranza, troppo manifestamente impossibile, di coloro che invece dovevano essere tanto più coscienti della trasformazione del Cristianesi-mo per quanto essi stessi vi presero parte in maniera più o meno diretta; né si può pretendere, secondo un pregiudizio assai diffuso fra i moderni, i quali prestano troppo facilmente agli altri la loro stessa mentalità, che si sia trattato di una manovra «politica» ed interessata da parte dei suddetti, dalla quale peraltro non vediamo bene quale profitto avrebbero potuto trarre effettivamente; la verità è, invece, che tutto ciò fu rigorosamente imposto dalla natura stessa delle cose, al fine di mantenere, in conformità con l’ortodossia tradizionale, la distinzione profonda fra i due domini, exoterico ed esoterico [Altrove, abbiamo fatto notare che la confusione fra questi due domini è una delle cause che, più frequentemente, genera le «sette» eterodosse, ed è fuori da ogni dubbio, infatti, che fra le antiche eresie cristiane ve ne sono un certo numero che ebbero proprio una tale origine; questo ci aiuta a meglio comprendere le precauzioni che furono prese, nei limiti del possibile, per evitare una tale confusione, e delle quali, da questo punto di vista, non si potrebbe minimamente contestare l’efficacia; anche se, da un’altra prospettiva, si è tentati di rimpiangere l’effetto secondario che esse hanno comportato, nel produrre delle difficoltà pressochè insormontabili per uno studio approfondito e completo del Cristianesimo]. 
    Alcuni forse potrebbero chiedersi che ne è stato, per un simile cambiamento, degli insegnamenti di Cristo, i quali costituiscono, per definizione stessa, il fondamento del Cristianesimo, e dai quali esso non avrebbe potuto scostarsi senza perdere il suo stesso nome; senza contare che non si intravede che cosa avrebbe potuto sostituirvisi senza comprometterne il carattere «non umano», in mancanza del quale non vi è più alcuna tradizione autentica. In realtà, questi insegnamenti 
    non sono stati né toccati dal sopraggiunto cambiamento, né modificati in alcun modo nella loro «espressione letterale», e la permanenza del testo dei Vangeli e degli altri scritti del Nuovo Testamento che con tutta evidenza risalgono al primo periodo del Cristianesimo ne costituisce una prova sufficiente [Anche a voler ammettere, e non è il nostro caso, le presunte conclusioni della «critica» moderna, la quale, con delle intenzioni fin troppo chiaramente antitradizionali, si sforza di attribuire a questi scritti le date più «tardive» possibili, queste rimangono ancora sicuramente anteriori alla trasformazione di cui stiamo parlando]; ciò che è cambiato è solo la loro comprensione o, se si preferisce, la prospettiva con la quale essi sono considerati ed il significato loro attribuito di conseguenza; senza, d’altronde, che si possa dire che vi sia alcunché di falso o di illegittimo in codesto significato, poiché è ovvio che le stesse verità sono suscettibili di ricevere applicazione entro domini differenti, in virtù delle corrispondenze che esistono fra i diversi ordini della realtà. 
    In effetti, vi sono dei precetti riguardanti in modo specifico coloro che seguono una via iniziatica, e quindi applicabili solo in un ambiente ristretto e, in certo modo, qualitativamente omogeneo, che divengono di fatto impraticabili allorché si volesse estenderli all’insieme della società umana: è questo che viene esplicitamente riconosciuto nel considerarli solo come dei «suggerimenti di perfezione», ai quali non si attribuisce alcun carattere obbligatorio [Non ci riferiamo agli abusi a cui talvolta ha potuto dar luogo questa sorta di restrizione o di «minimizzazione», ma pensiamo alle reali necessità di un adattamento ad un ambiente sociale che comprende individui il cui livello spirituale è quanto mai differente ed ineguale, ed ai quali, tuttavia, un exoterismo deve rivolgersi allo stesso titolo e senza nessuna eccezione]; ciò equivale a dire che ognuno è tenuto a seguire la via evangelica, non solo in ragione delle sue capacità, cosa del tutto ovvia, ma anche in funzione di ciò che gli permettono le circostanze nelle quali si viene a trovare; e, in effetti, questo è tutto quello che si può ragionevolmente esigere da coloro che non mirano a superare la semplice pratica exoterica [Questa pratica exoterica si potrebbe definire come un minimum necessario e sufficiente per assicurare la «salvezza», poiché questo è l’unico scopo al quale essa è effettivamente destinata]. D’altra parte, per ciò che concerne la dottrina propriamente detta, vi sono delle verità che possono essere comprese, contemporaneamente, sia exotericamente che esotericamente, a seconda dei significati riferentisi ai diversi gradi della realtà; mentre ve ne sono altre che si evincono esclusivamente dall’esoterismo e che non hanno alcuna corrispondenza al di fuori di esso; queste, come abbiamo già avuto modo di dire, divengono del tutto incomprensibili quando si tenta di trasferirle nel dominio exoterico, ed allora ci si deve necessariamente limitare ad esprimerle, puramente e semplicemente, sotto forma di enunciazioni «dogmatiche», senza mai cercare di dar loro la minima spiegazione; sono queste verità che costituiscono propriamente ciò che si è convenuto chiamare i «misteri» del Cristianesimo. In verità, l’essenza stessa di questi «misteri» sarebbe del tutto ingiustificata se non si ammettesse il carattere esoterico del cristianesimo originario; tenendone conto, invece, essa si configura come una conseguenza normale ed inevitabile della «esteriorizzazione» con la quale il Cristianesimo, pur conservando la stessa forma esteriore nella sua dottrina e nei suoi riti, è divenuto la tradizione exoterica e specificamente religiosa che conosciamo oggi. 
    *** 
    Fra i riti cristiani o, più esattamente, fra i sacramenti, che ne costituiscono la parte essenziale, quelli che presentano la maggiore similitudine con i riti di iniziazione e che quindi devono essere considerati come un’«esteriorizzazione» di quest’ultimi, posto che all’origine avessero effettivamente un tale carattere, sono, naturalmente e come abbiamo già fatto notare altrove, quelli che possono essere ricevuti una sola volta: primo fra tutti il battesimo [Allorché parliamo di riti di iniziazione intendiamo riferirci a quelli che hanno proprio lo scopo di trasmettere l’influenza iniziatica; è chiaro che oltre a questi possono esistere degli altri riti iniziatici, riservati ad una élite che ha già ricevuto l’iniziazione: così, ad esempio, si può pensare che l’Eucarestia sia stata. originariamente, un rito iniziatico, ma non un rito di iniziazione]. Per mezzo suo il neofita veniva ammesso nella comunità cristiana e, in certo modo, «incorporato» in essa; e fintanto che questa fu un’organizzazione iniziatica, il battesimo dovette costituire evidentemente la prima iniziazione, vale a dire l’inizio dei «piccoli misteri»; d’altronde, il carattere di «seconda nascita» che esso ha conservato pur nella sua discesa entro il dominio exoterico, anche se con una diversa applicazione, sta chiaramente ad indicare proprio quanto abbiamo appena detto. Aggiungiamo subito, per non ritornarvi dopo, che la cresima sembra indicare l’accesso ad un grado superiore, e, molto verosimilmente, essa doveva corrispondere, all’inizio, all’acquisizione dei «piccoli misteri»; per quanto riguarda l’ordinazione, che attualmente conferisce solo la possibilità di esercitare alcune funzioni, essa non può rappresentare che la «esteriorizzazione» di una iniziazione sacerdotale, come tale riferita ai «grandi misteri». 
    Per rendersi conto che, in quello che potrebbe chiamarsi il secondo stadio del Cristianesimo, i sacramenti non hanno più alcun carattere iniziatico e che, molto realisticamente, sono solo dei riti puramente exoterici, basta considerare, in defini-tiva, il caso del battesimo, poiché tutto il resto ne consegue direttamente. Malgrado l’«oscuramento» di cui abbiamo parla-to, si sa, quantomeno, che alla origine per conferire il battesimo venivano adottate delle rigorose precauzioni, e coloro che lo dovevano ricevere venivano sottoposti ad una lunga preparazione. Attualmente, in certo qual modo, si verifica esattamente l’opposto e sembra che sia stato fatto il possibile per facilitare al massimo il ricevimento di questo sacramento, dal momento che esso, non solo è amministrato a tutti indistintamente, senza che venga posto alcun problema di qualificazione e di preparazione, ma può essere anche conferito validamente da chiunque, mentre invece gli altri sacramenti possono esserlo solo da coloro, preti e vescovi, che esercitano una determinata funzione rituale. Al pari del fatto che i bambini vengono battezzati il più presto possibile dal momento della nascita, cosa questa che esclude 
    evidentemente l’idea di una qualunque preparazione, queste facilitazioni possono spiegarsi solo attraverso un cam-biamento radicale sopravvenuto in relazione alla concezione stessa del battesimo, cambiamento a seguito del quale esso fu considerato come una condizione indispensabile per la «salvezza» e pertanto doveva essere assicurato al maggior numero possibile di individui; mentre invece originariamente si trattava di tutt’altra cosa. Una tale prospettiva, per cui la «salvezza», che è lo scopo ultimo di tutti i riti exoterici, è legata necessariamente all’ammissione nella Chiesa cristiana, non è in fondo che una conseguenza di quella sorta di «esclusivismo» che, inevitabilmente, è inerente al punto di vista di ogni exoterismo, come tale. Non riteniamo utile insistervi ulteriormente, poiché è chiarissimo che un rito conferito a dei neonati, senza neanche preoccuparsi minimamente di determinare le loro qualificazioni con un mezzo qualunque, non potrebbe avere il carattere ed il valore di una iniziazione, essendo stata ridotta, questa, ad una condizione d’esistenza puramente virtuale; comunque ritorneremo presto sulla questione della possibile sopravvivenza di una iniziazione virtuale per mezzo dei sacramenti cristiani. 
    In maniera accessoria, segnaleremo ancora un punto che non è senza importanza: nel Cristianesimo, così com’è attual-mente e contrariamente a quanto avveniva all’inizio, tutti i riti, senza eccezione, sono pubblici; chiunque può assistere, anche a quelli che sembrerebbero dover essere più particolarmente «riservati», come l’ordinazione di un prete o la consacrazione di un vescovo o, a maggior ragione, un battesimo o una cresima. Ora, sarebbe questa una cosa inammissibile se si trattasse di riti di iniziazione, i quali normalmente possono essere compiuti solo in presenza di coloro che hanno già ricevuto la stessa iniziazione [In seguito all’articolo sull’ordinazione buddhista che abbiamo citato precedentemente (si veda la nota), noi rivolgemmo ad A.K. Coomaraswarny una domanda relativa a questo argomento; egli ci ha confermato che questa ordinazione non era mai conferita se non in presenza dei soli membri del Sangha, rappresentati unicamente da coloro che erano già stati ordinati, con l’esclusione, non solo degli estranei al Buddhismo, ma anche degli aderenti «laici», i quali in definitiva non erano che degli associati «esterni»]; evidentemente, fra la pubblicità, da una parte, e l’esoterismo e l’iniziazione, dall’altra, vi è incompatibilità. Tuttavia, se riteniamo secondario questo ar-gomento è perché, nel caso in cui non vi fossero altri elementi da considerare, si potrebbe pretendere che in questo caso si tratta di un abuso dovuto ad una certa degenerescenza, come è accaduto talvolta ad una qualche organizzazione iniziatica, senza che essa abbia, per questo, perduto il carattere suo proprio; ma abbiamo visto che, per l’esattezza, la discesa del Cristianesimo nell’ordine exoterico non dev’essere minimamente considerata come una degenerescenza; e, per altro verso, le ulteriori ragioni che esporremo basteranno pienamente a dimostrare che, in realtà, non può più esservi in esso alcuna iniziazione. 
    Se vi fosse ancora un’iniziazione virtuale, come è stato prospettato da alcuni, nelle obiezioni che ci sono state rivolte, e se quindi coloro che ricevono i sacramenti cristiani, o anche solo il battesimo, non avrebbero più bisogno di ricercare una qualunque altra forma di iniziazione [In verità, temiamo fortemente che, per molte persone, sia questo il motivo principale che le spinge a volersi persuadere che i riti cristiani abbiano conservato un valore iniziatico; in fondo, esse vorrebbero esimersi da ogni collegamento iniziatico regolare e, nondimeno, vorrebbero poter pretendere di ottenere dei risultati in questo ordine; anche quando ammettono che siffatti risultati potrebbero solo essere delle eccezioni, date le attuali condizioni, ognuno di essi ritiene volentieri di poter essere annoverato come un’eccezione; e ovvio che in questo caso ci si trova al cospetto di una deplorevole illusione], come si potrebbe spiegare l’esistenza di organismi iniziatici specificamente cristiani, come ve ne sono stati incontestabilmente durante tutto il Medioevo, e quale sarebbe esattamente la loro ragion d’essere dal momento che i loro particolari riti sarebbero in qualche modo un doppione dei riti ordinari del Cristianesimo? Si dirà che quest’ultimi costituiscono o rappresentano solo una iniziazione ai «piccoli misteri», di modo che, per coloro che avrebbero voluto andare oltre, ed accedere ai «grandi misteri», si sarebbe resa necessaria la ricerca di un’altra iniziazione; ma, a parte il fatto che è parecchio inverosimile, per non dire di più, che tutti coloro che entrarono in quelle organizzazioni fossero pronti ad accostarsi a quest’ultimo dominio, vi è un fatto decisivo che recita contro una tale supposizione: ed è l’esistenza dell’ermetismo cristiano; per definizione stessa, l’ermetismo attiene precisamente ai «piccoli misteri»; per non parlare poi delle iniziazioni di mestiere che attengono ugualmente a questo dominio e che, anche nei casi in cui non possono essere indicate come specificamente cristiane, richiedevano nondimeno ai loro membri e negli ambienti cristiani, la pratica dell’exoterismo corrispondente. 
    A questo punto è necessario prevenire un altro equivoco, poiché certuni potrebbero essere tentati di trarre, da quanto precede, una conclusione errata e potrebbero pensare che, se i sacramenti non hanno più alcun carattere iniziatico, ne deriva che essi non potrebbero mai avere degli effetti in quest’ordine, cosa alla quale non mancherebbero certo di opporre alcuni casi ove chiaramente appare che le cose sono andate diversamente; la verità è che i sacramenti non possono produrre tali effetti di per sé, dato che la loro efficacia è proprio limitata al dominio exoterico, tuttavia, a tal proposito, vi sono altre cose da prendere in considerazione. In effetti, ovunque esistono delle iniziazioni particolarmente attinenti ad una determinata forma tradizionale e che poggiano nel suo stesso exoterismo, coloro che hanno ricevuto una tale iniziazione possono, in qualche maniera, trasporre i riti exoterici in un altro ordine, nel senso che se ne possono servire come dei supporti per lo stesso lavoro iniziatico e quindi, per essi, gli effetti relativi non saranno più limitati al solo ordine exoterico, come lo sono per la generalità degli aderenti alla forma tradizionale in questione; ciò vale per il Cristianesimo come per ogni altra tradizione, dal momento che si abbia o che si ebbe una iniziazione propriamente cristiana. Solo che, sia ben chiaro, lungi dal dispensare da una regolare iniziazione o dal sostituirla, un tale uso iniziatico dei riti exoterici la presuppone, invece, in modo essenziale, come la condizione necessaria per la sua stessa possibilità, condizione che non 
    potrebbe essere sostituita nemmeno dalle qualificazioni più eccezionali, e senza la quale tutto ciò che supera il livello ordinario potrebbe tutt’al più sfociare nel misticismo, vale a dire in qualcosa che, in realtà, attiene ancora al dominio dell’exoterismo religioso. 
    Da quanto abbiamo appena detto si può facilmente comprendere cosa deve pensarsi, in realtà, di coloro che nel Me-dioevo lasciarono degli scritti di ispirazione chiaramente iniziatica e che oggi si ha generalmente il torto di considerare dei «mistici», dal momento che non si conosce più nient’altro di diverso, mentre invece costoro furono sicuramente qualcosa del tutto diverso. È assolutamente impensabile che si sia trattato di casi di iniziazione «spontanea», o di casi eccezionali in cui un’iniziazione virtuale rimasta collegata ai sacramenti si sia potuta mutare in iniziazione effettiva, dal momento che vi era ogni possibilità di collegamento normale con qualcuna delle organizzazioni iniziatiche regolari che esistevano a quell’epoca, spesso anche sotto la copertura di ordini religiosi ed al loro interno, benché non si confondessero in alcun modo con essi. Non possiamo continuare ulteriormente, per non estendere indefinitamente la presente esposizione, ma faremo notare che è proprio dal momento in cui queste iniziazioni cessarono di esistere, o quantomeno dall’essere sufficientemente accessibili per poter offrire ancora realmente queste possibilità di ricollegamento, che nacque il misticismo propriamente detto, di modo che le due cose si presentano strettamente connesse [Non vogliamo affermare che alcune forme di iniziazione cristiana non si siano conservate fino ad epoche successive anzi, abbiamo motivo di pensare che attualmente qualcosa sussista ancora, ma in ambienti talmente riservati che, di fatto, li si può considerare come praticamente inaccessibili; come diremo più avanti, può dirsi lo stesso per alcuni rami del Cristianesimo diversi dalla Chiesa latina]. Ciò comunque è valido per la Chiesa latina, mentre invece è estremamente interessante notare che nelle Chiese d’Oriente non si è mai avuto del misticismo, nel senso in cui lo si intende nel Cristianesimo occidentale a partire dal XVI secolo; un tale l’atto può far pensare che in quelle Chiese si è dovuta mantenere una certa iniziazione, del tipo di quelle di cui dicevamo prima, ed effettivamente è quello che si riscontra nell’esicasmo, il cui carattere realmente iniziatico non sembra possa esser messo in dubbio, anche se, qui come in molti altri casi, esso si sia più o meno affievolito nel corso dei tempi moderni, a causa della naturale conseguenza delle generali condizioni di quest’epoca, all’influenza della quale possono solo sfuggire le iniziazioni che sono pochissimo diffuse, sia perché lo sono sempre state, sia che abbiano deciso volontariamente di «chiudersi» più che mai, onde evitare ogni degenerazione. Nell’esicasmo, l’iniziazione propriamente detta è essenzialmente costituita dalla trasmissione regolare di certe formule, paragonabile esattamente alla comunicazione dei mantra nella tradizione indù e dei wird nelle turuq islamiche; è anche presente tutta una «tecnica» dell’evocazione, come mezzo proprio del lavoro interiore [A tal proposito è interessante notare che questa invocazione, in greco, è designata col termine mnemé, «memoria» o «ricordo», che è l’esatto equivalente dell’arabo dhikr], mezzo ben distinto dai riti cristiani exoterici, quantunque questo lavoro possa trovare in essi un punto d’appoggio, come abbiamo già spiegato. Dal momento che insieme alle formule prescritte viene trasmessa validamente l’influenza alla quale esse servono da veicolo, ciò implica naturalmente l’esistenza di una catena iniziatica ininterrotta, poiché evidentemente è possibile trasmettere solo quello che si è a sua volta ricevuto [Vi è da notare che fra gli interpreti moderni dell’esicasmo, ve ne sono molti che si sforzano di «minimizzare» l’importanza della sua componente propriamente «tecnica», sia perché questo corrisponde effettivamente alle loro tendenze, sia perché pensano che così facendo possono evitare certe critiche basate su una completa incomprensione delle cose iniziatiche; in ogni caso è questo un esempio di quell’impoverimento di cui parliamo così spesso]. Queste cose comunque possiamo solo limitarci a segnalarle sommariamente, ma il fatto che l’esicasmo, ai nostri giorni, sia ancora vivente ci fa pensare che sarebbe possibile trovare in questa direzione certi chiarimenti circa i caratteri ed i metodi di altre iniziazioni cristiane che sfortunatamente appartengono al passato. Per concludere, infine, possiamo dire che malgrado le origini iniziatiche del Cristianesimo, esso nelle sue attuali condizioni è sicuramente nient’altro che una religione, vale a dire una tradizione di ordine esclusivamente exoterico, ed in esso non esistono altre possibilità che quelle di tutti gli exoterismi. D’altronde, il Cristianesimo attuale non pretende di essere nient’altro giacche si pone un solo scopo: ottenere la salvezza
    Naturalmente un’iniziazione può sovrapporsi e ciò potrebbe essere anche cosa normale perché la tradizione sia veramente completa, venendo a possedere così, effettivamente sia l’aspetto exoterico sia quello esoterico; ma questa iniziazione, quantomeno nella sua forma occidentale, in effetti attualmente non esiste più. D’altronde, sia chiaro che l’osservanza dei riti exoterici è pienamente sufficiente per ottenere la salvezza, e questo è già tanto, certamente, ed è anche tutto quello a cui può legittimamente aspirare, oggi più che mai, l’immensa maggioranza degli esseri umani; ma cosa dovranno fare, in simili condizioni, quelli per i quali, secondo un’espressione di alcuni mutacawwufin, «il Paradiso è ancora solo una prigione».  

  • Anonimo

    @ika: “il rito eucaristico (che trae del resto probabilmente origine da un rito iniziatico)”una sentenza del genere è abbastanza enorme, e andrebbe dimostrata…

    Sono d’ accordo che andrebbe dimostrata……

    E per fare questo non è sufficiente di certo citare i deliri di Guenon. 

    @anonimo (2 commenti sopra questo): per definire il periodo “speciale” non ci vuole mica Guénon, e posso assicurarti che la Chiesa Cattolica in questo non dissente affatto… per quanto riguarda il termine gnosi, in realtà ricorre tante volte non solo negli scritti dei padri ma anche nel NT. Esempio: 2Corinzi 11,6: “E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.” La parola che la versione CEI ha tradotto con “dottrina” è γνῶσις, gnosis.

    Il periodo speciale della Chiesa e il periodo speciale di Guenon, hanno due significati diversi, perchè la Chiesa ha una concezione escatologica  e non ciclica del tempo.

    Il termine gnosi viene tradotto con dottrina perchè è più aderente al suo significato originario greco di conoscenza. Il termine gnosi oggi può essere facilmente confuso con un accezione più ristretta, che è quella di intuizione intellettuale di Dio che è propria dello gnosticismo storico.

    P.S. perlomeno io ho scatenato una bella discussione ;)

    Saluti

    • ika

      …una concezione escatologica  e non ciclica del tempo…

      vista da vicino anche una parabola sembra una retta 

    • daouda

      La visione escatologica a rigore è al di fuori del tempo, quindi ma de che stiamo a parlà?
      Il tempo è a spirale, ciclico e lineare al contempo.

      • Mario

        E’ una sciocchezza Daouda che una concezione escatologica sia fuori dal tempo.

        Verò è che una visione escatologica porta a concepire la storia come metastoria. 

        • d.

          La Parusia è al di fuori del tempo e dello spazio. Così è.
          Pe il resto cianciano molti di meta-storia e meta-politica o meta-fisica arbitraria. Quel che è meta è oltre , e quel che è oltre è semplicemente oltre.

  • ika

    “i deliri di Guénon” per me non è accettabile – hai letto almeno? Se si contesta nel merito, puntualizzando. Grazie

  • ika

    Per evitare confusione su confusione tutti questi anonimi potrebbero darsi un nome di fantasia? Grazie

  • Il termine gnosi viene tradotto con dottrina perchè è più aderente al suo significato originario greco di conoscenza. Il termine gnosi oggi può essere facilmente confuso con un accezione più ristretta, che è quella di intuizione intellettuale di Dio che è propria dello gnosticismo storico.

    Questa accezione ristretta è arbitraria, e così facendo ognuno può affibiare al termine gnosi il significato che più gli aggrada.
    ‘conoscenza’ non è il ‘significato originario’ di gnosi, ma la sua traduzione esatta, il suo significato più profondo.

    A quanto pare tutti i tentativi di fare chiarezza tra i concetti di gnosi e di gnosticismo sono risultati inutili, dal momento che si continua ad ignorare questa fondamentale distinzione.

  • Anonimo

    “i deliri di Guénon” per me non è accettabile – hai letto almeno? Se si contesta nel merito, puntualizzando. Grazie

    Cioè tu hai fatto un copia ed incolla di un testo, dopodichè io in cinque minuti dovrei leggerlo e contestarlo punto per punto. 

    Siccome mi pare di ricordare questo testo, ovviamente non a memoria, mi sembra che c’ è una argomentazione speciosa e te la critico subito.

    Viene detto che siccome alcuni musulmani consideravano il cristianesimo originario una setta iniziatica allora se ne deve dedurre che il cristianesimo originario era una setta iniziatica. Usando la stessa argomentazione siccome alcuni cattolici hanno identificato Maometto con Satana se ne deve dedurre che l’ Islam è la religione di Satana.

    Questo intendo quando parlo di deliri di Guenon, che tra l’ altro quando si limita a fare l’ erudito può essere anche un autore leggibile. 

    Il punto è che non si dialoga così in internet, cioè con chilometriche citazioni. Se io facessi 600 pagine di post riportando un libro di qualche teologo tradizionalista post conciliare e poi ti dicessi di leggere tutto e di contestare punto per punto, mi manderesti a quel paese o no?

    Quando c’ ho tempo posso anche leggerlo tutto quanto il tuo testo, ma adesso no.

    Con affetto. Saluti.

     

    • Anonimo

      Il punto è che non si dialoga così in internet, 

      Beh qua devo darti ragione ma con tutti i link che mi sono dovuto sciroppare permetti che un po’ di vendetta ci sta ;-) e poi mi pare che non ricordi proprio altrimenti non parleresti di delirio. Che il Cristianesimo fosse una tradizione prettamente spirituale, ed esoterica a me pare dovrebbe essere evidente a chiunque legga i vangeli con “intelletti sani” (la doppia iniziazione acqua e fuoco – le parabole per non farsi intendere – la cerchia di 12 ecc…) 

      saluti 

      • Anonimo

        Aggiungerei che il sapere che Guénon manifestò in giovanissima età è davvero diverso dall’erudizione libresca. La sua conoscenza della tradizione indù a 23 anni era già più profonda di qualsiasi orientalista. Negli stessi anni poteva spiegare la dottrina massonica ai massoni. Qualunque cosa si pensi di Guénon bisogna ammettere che si tratta di un caso speciale, non cercò mai alcun tornaconto personale, non creò una scuola, sfuggì le avances dei nazisti (che chiamava i razzisti tedeschi). Il suo punto di vista è l’antistesi del sincretismo, ma anche l’antitesi della divisione tra tradizioni che parlano “lingue diverse” e la sua esposizione è l’unica in grado di contrastare efficacemente il delirio contemporaneo. Anche la Chiesa avrebbe (avuto?) ogni vantaggio ad ascoltarne i moniti. 

  • riprendo anche l’invito di Ika ad usare un nickname, uno qualsiasi, con il solo scopo di facilitare la discussione.
    A presto

  • Anonimo

    Questa accezione ristretta è arbitraria, e così facendo ognuno puà affibiare al termine gnosi il significato che più gli aggrada.
    ‘conoscenza’ non è il ‘significato originario’ di gnosi, ma la sua traduzione esatta, il suo significato più profondo.

    Santa non è arbitraria. Esiste la conoscenza in generale, che per i greci si chiamava gnosi e che correttamente può essere tradotta come conoscenza o dottrina. E c’è un accezione specifica della parola gnosi che è quella usata dallo gnosticismo storico.

     

  • E c’è un accezione specifica della parola gnosi che è quella usata dallo gnosticismo storico.

    E’ questo il punto, qui si sta sostenendo che occorre distinguere tra gnosi e gnosticismo.
    tu continui a parlare di gnosticismo..

    _____________

     

    p.s: il nick :-)

  • Anonimo

    Leggendo mi chiedo se ci sia una tesi che le parti stanno portando avanti ed io non capisco o se la conversazione prosegua riprendendosi commento per commento, senza una vera direzione, piuttosto come un battibecco.
    L’argomento impone almeno una certa serieta’ e molta cautela nel procedere – altrimenti (complice il mezzo) si rischia di dare l’impressione di godere a sentire il suono delle proprie parole, pronunciate come se si avesse autorita’ piuttosto che cercare un confronto mutualmente arricchente. E se cosi’ fosse allora sarebbe piu’ opportuno sudare un po’ su i frammenti di Ouspensky (o equivalente pratica) prima di cimentarsi.
    All’inizio di questa discussione e’ stato “lasciato per dopo” il tema del male (anzi male come era stato scritto) e sarei davvero grato all’Anonimo Cattolico se riuscira’ a trovare il tempo per condividere quanto aveva da dire in merito.
     
    Circa il sentirsi bravi e di esser nel giusto – mi viene in mente Sengai
    “Che tu parli o non parli, riceverai comunque trenta colpi del mio bastone”
    Io ne ricevo di continuo (grazie al cielo)…
     
    Ciao
    Enrico
     
    PS – ma come si fa a guadagnarsi un nome al posto di “anonimo”?
     
     

  • Anonimo

    Enrico non capisco, a me pare invece che non si parli altro che del male vero o presunto

  • Mario

    Sono l’ anonimo che ha creato il caos. Ciao Ika.

    E’ questo il punto, qui si sta sostenendo che occorre distinguere tra gnosi e gnosticismo.
    tu continui a parlare di gnosticismo.. 

    Vorrei provare a fare chiarezza su questo punto che secondo me aiuterebbe tutta la discussione a tornare su un binario regolare.

    Per quello che ne so io il termine gnosis in greco antico  è un nome comune. E’ la radice stessa della parola conoscenza ed ha lo stesso significato. Ma conoscenza può essere conoscenza della metafisica, della teologia, ma anche conoscenza della cucina o di come si alleva un gatto. Non è la Conoscenza/Gnosi con la lettera maiuscola cioè per intenderci la conoscenza dell’ universale. Sempre per quello che ne so io nella lingua greca questa parola per estensione ha finito per definire anche un testo o un insieme di testi che costituiscono un canone sacro o non sacro. Per esempio uno scrittore greco potrebbe parlare di gnosi platonica per riferirsi all’ insieme di tutti i testi di Platone. Per  estensione  ha finito per definire anche una dottrina.

    Ho specificato per quello che ne so io perchè io non leggo in greco antico, quindi posso conoscere solo quello che mi è stato spiegato/è stato riportato.

    In tutte queste accezioni la gnosi è comune ad ogni religione, perchè ogni religione ha una dottrina, dei testi e qualcuno che li deve conoscere.

    Poi c’ è lo gnosticismo come realtà storica, non solo cristiana anche se furono probabilmente i cristiani a definire gnostici quelli che seguivano questa dottrina, che in ambito cristiano sostituisce la salvezza con la liberazione  e la fede con la Gnosis (conoscenza con la lettera maiuscola, conoscenza dell’ universale) che deriva direttamente dall’ iniziazione e dalla rivelazione dei misteri.

    Per quanto ne so io questa idea è propria solo dello gnosticismo storico.

    Un altra questione ancora è se sia possibile una Conoscenza diretta dell’ Universale nell’ ambito di altre religioni. Sicuramente lo è nel Buddhismo.

    Non ho il tempo di stare dietro a tutti i post, volevo solo dire a flashback, non confondere non capire con non condividere. Ci sono persone molto più preparate di me e di te che hanno letto Guenon e non l’ hanno condiviso.

     

  • Pol

    San Paolo nella lettera ai Romani scrive “O profondità della ricchezza, della sapienza e della gnosis di Dio!” (XI, 33)
    Qui è stata tradotta nelle nostre versioni con “scienza”, ma ecco che dottrina mi sembra inappropriata come traduzione in questo frangente. Mario ti consiglierei di fidarti del parere di un greco come Santaruina per quanto riguarda la parola gnosi, anche io ti direi che quando demonizzi la “gnosi” in realtà stai descrivendo ciò che comunemente si intende per “gnosticismo” e che anche la chiesa condanna oltre a noi; quindi se ci mettessimo d’accordo su questi termini penso che molte divergenze verrebbero appianate. La gnosi non è estranea alla dottrina cristiana cattolica, i Padri lo attestano cristallinamente.
    Per quanto riguarda la lunga citazione di Guénon riportata da Ika, anche secondo me non costituisce una prova, ma non posso dilungarmi su questo argomento che va maneggiato con molta prudenza. Mi limito a fare un commento che potrebbe apparire fraintendibile e persino basso: Guénon dice che è impossibile penetrare l’alone di oscurità che avvolge i primi anni del Cristianesimo, primi anni che sembrano più che altro “primi secoli” perché poi chiama in causa il concilio di Nicea…ciò a mio avviso non è sufficiente (ammesso che sia vero…o si sta facendo dell’ignoranza un vanto o un pretesto?) per dire cose indimostrabili o se vogliamo persino in contrasto col Vangelo (Guénon: “è necessario che la Chiesa cristiana, nei primi tempi, fosse un’organizzazione chiusa o riservata, nella quale non venivano ammessi tutti indistintamente, ma solo coloro che possedevano le qualificazioni necessarie per ricevere validamente una iniziazione che si potrebbe chiamare «cristica»”.  <—–>  Matteo 28: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello. Spirito Santo”)

    • Anonimo

      In effetti il commento non è felice, non tanto per la “bassezza” (che non vedo) ma per la sua scarsa puntualità. L’oscurità dei primi anni è un fatto storico, poiché non pochi storici hanno potuto mettere in dubbio la stessa esistenza di Cristo. Il concilio di Nicea rappresenta la “fine” di un ciclo interno alla storia cristiana e non vedo alcuna contraddizione. La questione gnosi/dottrina ha un pregio: mostra quanto la rilettura dei vangeli può essere stravolta cambiando il senso dato alle parole. Fate discepoli tutti i popoli battezzandoli ha di certo un significato diverso dal proselitismo d’epoca coloniale…    ika

      • daouda

        Tutto sommato la questione non è risolta. Perché rimembrando il discorso con AA sento che o sui sacramenti si sà  oppure potrei addirittura convenire che l’unico exoterismo utile come supporto per un esoterismo possa essere quello di tradizioni cristiane molto più coerenti e fedeli di quella cattolico-latina.
        Ed il tutto è scevro di conseguenze e puntualizzazioni delle più varie ed alquanto serie…

        • d.

          Mmo apparte tutto, anche il termine esoterismo può benissimo far la stessa fine di occultismo.
          Se abbiamo due correlativi, complementari ergo gerarchici, manca sempre il neutro, l’orginatore che è la Rivelazione.
          I sufi e le scienze sacre dipendono da Mohammed, così la Shariah e la Sunnah.
          Quindi bisogna anche valutare come ormai certe categorizzazioni hanno fatto il loro tempo. Sai bene Ika che si accusa Guénon di essere stato prodromico a certe volgarizzazioni, come un po’ si blatera su Debord agente della C.I.A. ; il livello è questo perché giust’appunto tutte le previsioni sono state confermate.
          Ma noi siamo homini d’oggi, converrebbe tenerne conto…

  • Anonimo

    > Enrico non capisco, a me pare invece che non si parli altro che del male vero o presunto
    In una delle sue espressioni, forse
    Della sua natura, non mi pare.
    Eppure a me sembra che il nocciolo della quesrtione sia proprio questo quando si affrontano le deviazioni verso Lucifero/Prometeo.
     
    Prendete la Massoneria: leggendo sopra, sembra opinione condivisa che l’organizzazione (almeno nella maggioranza dei suoi vertici apparenti) si sia ad un certo punto distaccata dall’originale ortodossia cui pure era stata coerente. Voglio sperare che non ci sia, tra chi legge, l’opinione che questa degenerazione (comune a troppe tradizioni ortodoosse) avvenga perche’ un gruppo di agenti del male, magari vestiti di nero, sia venuto ed abbia preso il potere per schiantare l’oganizzazione. Queste cose puossono essere una conseguenza – ma credere che siano una causa della degenerazione e’ degno di Dan Brown o delle teorie sui rettiliani! (e se qualcuno si chiedesse perche’, sarebbe come pensare di poter prendere a pugni Dio).
     
    Riflettendo sulle mie esperienze, io credo che il “fumo di satana” agisca in modo piu’ sottile e mi sembra probabile che lungo la Via (se praticata con tutto se stesso), ci sia (almeno) un momento in cui siamo chiamati ad una radicale rivoluzione del nostro modo di vivere la pratica della Via stessa (quanti sufi innamorati di ragazze cristiane…).
    In questo contesto, a me sembra, si sia in un momento di estrema delicatezza, in cui e’ facile perdere la direzione e si sia “aperti” (e quindi vulnerabili) alle forze psichiche. Mi pare che l’influenza spirituale sia necessaria per non perdersi o peggio. Ma ben prima di questo, la prova da affrontare e’ radicale perche’ non si tratta di rifiutare una vecchia teoria per impararne una nuova. Potremmo dire che si tratta di rifiutare tutto cio’ che si e’ imparato (incluso noi stessi) e di conoscere. Forse si potrebbe anche dire che non si tratta di rifiutare il Manicheismo (cosa che per colore di casacca o per formazione, tutti qui facciamo intellettualmente) ma di conoscere, fare propri i limiti  di questo – si potrebbe usare il termine “gnosi” (e, di sfuggita, credo che se si avesse un’esperienza riflessa del percorso necessario per arrivare alla Gnosi, cadrebbero molti equivoci al riguardo).
     
    Gli inganni possibili sono infiniti. Semplificando in modo probabilmente eccessivo, si potrebbe dire che le forze che agiscono “allontanando” da Dio hanno la radice nello stesso atto di Amore che ci ha creati, cosi’ come quelle infere che si insinuano “dal basso” tendono di fatto verso l’alto, come dovremmo fare noi. Piu’ grossolanamente, si potrebbe pensare che affrettare la decadenza di questo tempo aiuti a realizzare il disegno divino preparando per l’avvento della Gerusalemme celeste. Fino a convincersi della nota teoria secondo cui sia Giuda chi veramente compie il sacrificio piu’ grande per l’umanita’. Tutto un castello di specchi fatto di relativismo e dualita’, che deve essere raggiunto e superato (e ogni volta ti accorgi di averne superata solo una parte e devi ricominciare, almeno cosi’ a me pare).
     
    Nella mia riflessione personale, la cosa che piu’ mi aiuta e’ un’esperienza legata alle arti marziali – quindi accessibile solo ad alcuni, mi spiace – in particolare l’alternanza di pieno e di vuoto (yin e yang, se vi piace) che si usa (ma preferirei dire si “ricrea”) durante la pratica, in particolare l’alternanza di pieno/vuoto nelle mani, nell’interno/esterno e sui piani alto/basso. Il ritmo e’ importante, altrimenti “che tu parli o non parli, riceverai comunque trenta colpi del mio bastone”.

     
    PS – lungi dal voler aumentare le polemiche, invito a considerare cosa sia piu’ utile, se commenti che puntualizzano errori o imprecisioni e istruiscono o commenti in cui si portano i frutti della propria esperienza, ben meditata, riconoscendone i limiti ed aperti ad aiuto e consigli da parte di altri
    Io preferisco i secondi per 2 motivi: primo, in ogni scala il gradino che devi lasciarti alle spalle lo devi prima ambire e conquistare, quindi credo sia rischioso essere troppo rigidi su cio’ che e’ giusto o sbagliato per noi qui e ora; secondo perche’ per quanto gli intenti siano buoni e la conoscenza di Guenon/Dottrina approfondita – nessuno di noi e’ un Maestro (o altrimenti che si faccia avanti e si riveli!!) e quindi rischiamo di fare del male in primis a noi stessi. 
     
    Ciao
    Enrico

  • Anonimo

    Caro Enrico, ti dirò che non ha senso interrogarsi sul grado di (eventuale) relaizzazione personale del tuo prossimo basta fermarsi a quel che si dice. In generale noto una tendenza soggettivistica a ridurre tutto al proprio livello personale mentre per andare oltre bisognerebbe abbandonare il guscio… anche se questo comporta qualche rischio di smarrimento. E questa tendenza si generalizza nel caso degli essoteristi che non solo non riescono a vedere (capire) la maggior profondità di altre tradizioni più complete e meglio conservate ma non riescono neppure ad intravedere ciò che hanno davanti agli occhi della propria tradizione. L’erudizione può aiutare ma c’entra poco. Ika

    ps. incidentalmente insegno arti marziali 

  • Mario

    quanti sufi innamorati di ragazze cristiane  

    :) Cioè che significa???? 

    Fino a convincersi della nota teoria secondo cui sia Giuda chi veramente compie il sacrificio piu’ grande per l’umanita’.

    Nota teoria gnostica. E qui siamo pienamente nella storia, è la teoria gnostica dei cainiti

     

    • Anonimo

      che significa?
      Il tema del sufi che attraversa una profonda crisi (a volte innamorandosi di una bella ragazza cristiana) ed abbandona (a volte temporaneamente) le forme della sua fede. Io credo che uno dei messaggi contenuti sia la necessita’ di spogliarsi di tutto, anche di cose che spesso in ambito essoterico sono elementi “guidanti” ed irrinunciabili ma che per chi procede oltre possono divenire superfluo. (cfr. ad es. Il verbo degli uccelli, di Attar)
      Nota teoria gnostica…
      Si, ma soprattutto facile trappola, che spesso si pensa di aver evitato solo perche’ intellettualmente la si rifiuta quando la si riconosce


      Ciao
      Enrico

      • daouda

        Scritto così converebbe tralasciare l’exoterismo da subito!
         

        • Enrico

          Al contrario Davide, forse ricordi che la mia posizione e’ proprio l’opposto – e cioe’ che chi si imbatte in trattazioni sull’esoterismo troppo facilmente “minimizza” la portata dell’essoterismo (ovviamente, intendendo essoterismo ortodosso).
           
          In uno scambio con Ika (parecchi commenti fa) si e’ gia’ chiarita la diversa portata di Eso ed Exo terismo (propriamente una incommensurabilita’), ed aggiungerei che l’ortodossia nell’essoterismo e’ senz’altro molto “fragile” ed in moltissimi casi ormai compromessa. Tuttavia credo che una seria (ma seria) pratica Essoterica possa ancora costituire – per cosi’ dire – un ottimo modo di mettere la divina Provvidenza nelle condizioni di aiutarci.
           
          Quanto al “tralasciare” l’Essoterismo – tu mi provochi, di la verita’!!
          Salvo qualche caso speciale (che non conosco bene), se vuoi andare oltre un punto, prima devi arrivarci – ripropongo il passo di Giovanni di qualche commento sopra, circa la corsa al Sepolcro…
           
          A presto
          Enrico

        • ika

          Il problema si pone quando un’autorità essoterica impedisce di intraprendere una via esoterica, questo crea uno stato anormale ed è oggettivamente un problema per chi sia alla ricerca di una via compatibile con la propria tradizione di “nascita”… 
           

        • Enrico

          D’accordissimo. Ma in un modo o nell’altro a me pare che la divina Provvidenza faccia il suo compito, a patto di metterci nelle condiioni di lasciarglielo fare. In fondo sta scritto “Chi cerca trova e a chi bussa sara’ aperto” e numerose volte “Non temete”.
          Il problema resta invece per l’autorita’ essoterica impedente…
          Ciao

        • ika

          …ma anche per la civiltà ad essa collegata.

          Sinceramente preferirei veder rifiorire una civiltà cristiana anziché dover orientalizzare il nostro mondo o, peggio ancora, vederlo definitivamente abbandonato alle barbarie anche se, individualmente non avrei alcun problema a divenire, ad esempio, mussulmano (certo qualche bicchierino di vino di nascosto me lo farei lo stesso) temo i traumi connessi a tale cambiamento simili a quelli che comportò la cristianizzazione del mondo pagano con tutte le ingiustizie (v Ipazia) ad essa connesse. 

        • Enrico

          Insha’Allah!

        • d.

          Lo so e bene cosa intendevi.
          Semplicemente un islamico sufi di qualunque confraternità ti risponderà che sviare dalla shariah è uscire dall dottrina e dall’Islam anche perché esso sà che se comunicasse quel che ha appreso dalle scritture e dal proprio cammino in Dio creerebbe solo reazioni nefaste e scandalizzate . 
          Ma non voglio addentrarmi troppo in discorsi spinosi.
          Per il resto sinceramente credete che l’Islam possa ri-spiritualizzare l’occidente ( analogicamente intendendo ) verso la fine dei tempi quando ormai l’occidente non solo si impone ma DEVE imporsi ovunque, soprattutto se è il wahabismo a portarsi avanti?
          Credo siate un po’ troppo ottimisti.
          Inoltre non vorrei che fossimo così sicuri che determinate intepretazioni possano valere anche per il cristianesimo.
          p.s. Enrico, scusa se te lo ripeto, mi sembra che tu mi rispondesti che noi non ci “incotrammo”già digitalmente da qualche parte , giusto?

        • Enrico

          > Lo so e bene cosa intendevi
          Allora e’ vero – mi provocavi! :D


          > Per il resto sinceramente credete…?
          Per quanto riguarda me… bho? Ho gia’ talmente tanti problemi con la mia forza di volonta’…
           
          > p.s. Enrico, scusa se te lo ripeto, mi sembra che tu mi rispondesti che noi non ci “incotrammo”già digitalmente da qualche parte , giusto?
          E’ la prima volta che scrivo in rete, quindi lo escluderei… magari nella vita reale?
           
          A presto
          e

        • daouda

          of course!
          Credo non sia avvenuto.No è che mi ricordo di un Enrico in rete da qualche parte con cui ebbi qualche scambio su Guénon… Comunque  grazie della (non) risposta.

  • Mario

    All’inizio di questa discussione e’ stato “lasciato per dopo” il tema del male (anzi male come era stato scritto) e sarei davvero grato all’Anonimo Cattolico se riuscira’ a trovare il tempo per condividere quanto aveva da dire in merito.

    Giusto. Era una considerazione storica su come nasce lo gnosticismo.

    Le teorie più recenti (non dimostrate) ritengono che lo gnosticismo sia nato a Babilonia all’ epoca della conquista da parte di Ciro il grande . Molti pensano che Babilonia fosse la capitale politica dell’ impero, invece la capitale politica era Ninive, Babilonia era la capitale religiosa e sicuramente la città più importante. 

    Con la conquista Babilonia entra in contatto con una spiritualità più elevata, ma ha anche a che fare con il crollo di una teocrazia, cioè dell’ antica casta sacerdotale.

    Nasce così il sincretismo religioso, favorito e non osteggiato dal potere politico, ma alcuni riti babilonesi non sono conciliabili con le nuove “mentalità” e sorge così la necessità  di renderli segreti  riservandoli a ristrette cerchie di adepti (iniziati).

    Nasce anche il pessimismo religioso, perchè se l’ ordine antico è crollato è necessario figurarsi l’ esistenza di una potenza malvagia che domina il mondo.

    Lo gnosticismo Babilonese potrebbe avere influenzato la mentalità ebraica tramite il Talmud.

    Ci sono molte prove che lo gnosticismo si sia diffuso nel mondo pagano dall’ Egitto dopo la conquista da parte di Alessandro. Abbiamo gli stessi elementi, conquista straniera, introduzione di nuove “mentalità”, crollo di una teocrazia (delusione religiosa).

    Scusami per la scarnezza dell’ esposizione. Continua 

  • ika

    Quella di Babele e della sua “perdizione” è solo una delle tappe della storia del male, che ha origini prediluviane. Il punto centrale è costituito dal mito della torre di Babele e della confusione delle lingue che ne segue. Confusione della quale questa discussione (l’incomprensione e la demonizzazione delle altre tradizioni) offre svariati esempi. Anche questo è male

  • Mario

    Io veramente avevo specificato che si trattava di un male specifico, forse sono stato un pò criptico.

    Veniamo ai cristiani. Dalle parole di Saulo si evince abbastanza chiaramente che i primi cristiani non si aspettavano assolutamente 2000 anni di storia, lo stesso apostolo si dilunga sul fatto che nessuno conosce il giorno del secondo avvento, però poi precisa che secondo lui sarà presto.

    Alcuni perseverarono nella fede e diedero origine alla Chiesa, altri per la delusione caddero nelle braccia dello gnosticismo.

    Scusatemi, se volete approfondiamo. Saluti

     

  • daouda

    Origène, Clemente alessandrino, Gregorio nazianzeno, Gregorio di Nissa, Gregorio il sinaita Agostino, Massimo il confessore , Basilio il grande, Dionigi areopagita,  Simeone il nuovo Teologo , Erma, Evagrio pontico, Policarpo di Smirne, Isacco di Ninive, Didimo il cieco, Niceforo il solitario, Giovanni della croce, Bernardo, Francesco d’Assisi, Palamas, Giovanni Damasceno, Giovanni della scala e chiaramente a partire dai 12 apostoli e da Paolo…
    Questi sono evidentemente dei perfidi gnosticisti. Ora , se noi questi li chiamiamo gnostici, tu, oltre a chiamarli santi in Dio come li chiameresti?

    • Mario

      Forse non hai considerato la differenza tra gnosi e gnosticismo di cui abbiamo parlato sopra?

    • Mario

      Ma il punto fondamentale è tu che cosa intendi per gnosi?

      • ika

        Scusa Mario, veniamo al punto, mi sembra che questa storia dello gnosticismo e delle sue presunte “reincarnazioni” sia in definitiva solo un modo di stigmatizzare (demonizzare) esoterismo e iniziazione. O sbaglio? 
        In altre parole esiste per te qualche forma di esoterismo/iniziazione valido? L’esicasmo è valido o si tratta di un residuo gnostico in seno alla cristianità?

        • Mario

          Bhe, io facevo riferimento al tema del dibattito, cioè la massoneria, sulla quale avrai capito come la penso. Per questo i continui riferimenti allo gnosticismo.

          Comunque d’ accordo, possiamo pure cambiare discorso ;)

           

        • ika

          Potresti cortesemente rispondere alle due domande? 

        • Mario

          Io non voglio demonizzare nessuno.

          Tra l’ altro io mi sono occupato a lungo di esoterismo, quindi sarei il primo ad essere demonizzato.

          Se vogliamo parlare di tradizione simbolica (termine che preferisco ad esoterismo) allora già nell’ albero della vita l’ unica via giusta per l’ uomo è quella centrale, cioè quella che unisce gnosis e praxis, se conosci un pò di cabala.

          Noi abbiamo corso il rischio del materialismo che esiste ancora, ma adesso sta diventando più grande il rischio opposto.

          Un’ iniziazione non può avere come pensi tu il valore di un sacramento, l’ unico valore è quello che TU gli darai.

          Io spero che ti porti alla fede. Ciao. 

        • ika

          Caro Mario ti ringrazio per l’augurio. Ti posso assicurare che la mia fede ormai da molti anni è salda perché non è credenza ma certezza.

          Dalle tue parole io leggo, e ti prego di non scattare dandomi del presuntuoso, molta confusione sul tema di cui pur dici di esserti occupato. I simboli infatti non sono appannaggio esclusivo dell’esoterismo (i riti essoterici ne sono ricchi) e sopratutto trovo veramente rovesciato il tuo giudizio “soggettivistico” sull’iniziazione. Nulla di più lontano dalla realtà. 

          Attendo comunque risposta alle due domande che ti ho fatto. Ciao e buone cose.  

        • Mario

          E’ perfetta la distinzione che fai tra esoterismo e tradizione simbolica. Ed è sicuramente vero che l’ esoterismo è estremamente ricco di tradizione simbolica, ma non si può identificare con quest’ ultima.

          Il mio giudizio soggettivistico sull ‘inizazione, dipende da una constatazione.

          Il sacramento per definizione viene da Dio, l’ iniziazione per definizione viene dagli uomini.

          Secondo me un modello di iniziazione è quello dei cavalieri, non quello  dei maghi.

          Un abbraccio. 

        • ika

          Caro Mario innanzitutto mi riempie di gioia che la nostra discussione abbia toni amicali. L’iniziazione è trasmessa si da uomini, ma ha necessariamente un’origine divina. Quel che si trasmette è appunto lo Spirito, ovvero la sua Benedizione – Baraka – fiat lux. 
          In questo senso il sacramento presenta forti analogie con riti iniziatici, ad esempio di iniziazione nel caso del battesimo, o di riti della consumazione del soma ovvero dei suoi “surrogati” (il vino fu “scoperto” da Noe).
          A presto  

  • ika

     
     
    Ora ahimè per voi, 
    scribi e farisei 
    ipocriti, 
    perché chiudete il regno dei cieli 
    davanti agli uomini; 
    voi infatti non entrate 
    né lasciate entrare quelli che vogliono entrare. 
     

    Da quel che ho capito il “regno dei cieli” il “chicco di senape” “il tesoro nascosto nel campo” rappresenta la realizzazione degli stati superiori dell’Essere. Tale conseguimento richiede uno “sforzo” attivo (jhad in arabo) e un iniziazione:

    “Convertitevi”, poiché è qui il regno dei cieli diceva il Battista e appena battezzato, Gesù ecco che gli si aprirono i cieli). perciò è detto che dai giorni di Giovanni il Battista  i violenti se ne impadroniscono (Matteo 11, 12-13). il regno dei cieli è qui diceva Gesù. 

    Negare ogni esoterismo equivale a chiudere il regno e questa a me pare una grande responsabilità. 
     

    • Pol

      Ben comprendendo quanto scrivi, la butto lì: probabilmente uno sguardo attento potrebbe, per una serie di paradossi, rigirare queste stesse parole a certo “guénonismo”… in quanto in fin dei conti un guénoniamo si ritrova a “negare ogni esoterismo” che esca dal minuzioso tracciato di Guénon.

      • jackblack77

        Pol, senza polemica, puoi indicare in quattro parole quale sarebbe il “minuzioso tracciato di Guénon”? io finora ho letto cinque suoi libri, e di minuziosi tracciati da seguire (dal suo tempo in poi) non ne ho trovato alcuno; magari sono io che non vedo.

      • Pol

        Ciao jackblack a me pare che Guénon sia stato molto chiaro nel definire l’esoterismo, il suo ambito, la differenza tra piccoli e grandi misteri, i suoi rapporti con l’essoterismo, nel dire cosa è e cosa non è, come si eprime nelle altre tradizioni e addirittura che “forma” dovrebbe avere in occidente qualora l’occidente lo volesse  o lo potesse recuperare…ne ha parlato in lungo e in largo insomma, nominando un libro addirittura “considerazioni sull’iniziazione”. Non indendo quindi un tracciato “da seguire” ma un tracciato “descrittivo” che renda possibile in chi recepisce l’opera di Guénon la formulazione di un criterio in grado di avere un’idea di una certa “ortodossia guénoniana”, di usare cioè la sua divulgazione come base per un discernimento in questo campo. Forse sono stato un po’ contorto ma credo di essermi fatto capire…
        In questo Guénon è stato a mio avviso chiaro e difficilmente equivocabile. E si dovrebbe andare oltre e dare per assodata una sua comprensione quando si affrontano certi discorsi… Chi critica Guénon sotto determinati ambiti riceve in tutta risposta citazioni tratte dai suoi libri o rielaborazioni o riproposizioni di ciò che ha scritto, ad esempio per me la citazione sull’esoterismo cristiano riportata più sopra non fornisce alcuna prova e non vedo come potrebbe farlo, e non è nemmeno determinante o assoluta per chiudere un argomento così importante e fondamentale, e per esserne così certi a riguardo…inoltre l’avevo già letta (insieme praticamente all’opera omnia di Guénon di cui alcuni testi hanno meritato attente riletture), e non basta comprendere ciò che dice per avere un rassicurante criterio di verità… Credo di poterlo dire perché sono stato anch’io “guénoniano”, ma riguardo ad alcune impostazioni e al metodo di “discernimento” a posteriori mi ricordano un po’ una famosa frase di Hegel: “se la realtà non coincide con la teoria, tanto peggio per la realtà“…

      • ika

        Caro Pol, lo dici tu stesso: l’hai buttata lì. Ho letto praticamente tutto Guénon, e sopratutto riletto a più riprese negli ultimi 20 anni e devo dire che una delle caratteristiche meno comprese della sua opera è la grande apertura, derivante dal non sitematizzare mai. Per Guénon la tradizione è essenzialmente una trasmissione vivente, e non necessariamente fissata in forme rigide (kata) e diversa per ognuno specialmente nelle prime fasi del cammino. Ciò che è comune è il punto d’arrivo e, innanzitutto, il recupero dello stato umano nella sua pienezza prima di procedere più in là. Non si tratta assolutamente di una “teoria” nel senso consueto del termine e, sopratutto, nessuna delle sue esposizioni è frutto di un’invenzione se non per il linguaggio elaborato nel tentativo di farsi intendere da menti contemporanee.

      • Pol

        Tornando alla questione di sopra, a mio avviso per chiarire qualcosa bisognerebbe risalire alle fonti anteriori a Nicea, agli scritti dei padri (in particolare Clemente ed Origene), alle tante e sorprendenti volte in cui questi usano i termini “gnosi”, “esoterico”, “iniziazione” ecc, e soprattutto al senso che ne danno. 
        Tra l’altro è proprio dal secolo IV che si stabilisce l’uso di designare il battesimo col termine iniziazione (télétè) e i battezzati con quello di iniziati (muetoi).
        Per ciò che riguarda in generale i sacramenti a me stupisce che il settenario sacramentale esiste dalle origini e ciò lo riprova il fatto che le diverse Chiese cristiane, anche quelle separatesi molto presto dalla Chiesa di Roma (copta, giacobita , armena, ecc) e la Chiesa greca, abbiano conosciuto la dottrina del settenario, formulata esplicitamente dai Latini nei secoli XII e XIII.
        Infine riporto una citazione di Borella: «Viene da chiedersi se Guénon, formalmente rispettoso dei dati “ufficali” che una Tradizione dà di se stessa, non sia stato per certi versi vittima del modo in cui alcuni storici del cristianesimo accreditati presentavano la questione del’arcano, cioè una pratica puramente pedagogica, addirittura una invenzione della cultura protestante e tedesca. Leggendo monsignor Batiffol, per esempio, egli era confortato dalla convinzione della natura essoterica dei sacramenti. Egli avrebbe potuto tuttavia tenere conto del fatto che l’istituzione del catecumenato fiorisce soprattutto nei secoli IV e V e niene affatto alle origini, come egli afferma in Considerazioni sull’esoterismo cristiano.»

  • Mario

    Giusto per la cronaca, riguardo alla questione terminologica di cui sopra. Ho avuto modo di consultare un vocabolario di greco. Al termine gnosis sono associati i seguenti significati:

    conoscenza; scienza; amicizia, intimità (Platone); inisieme dei mezzi necessari per arrivare alla conoscenza, dottrina (Aristotele); giudizio, procedura; fama, notorietà.

     

  • ika

    Caro Pol, il mac mi ha beffato cancellando un mio lungo commento, lo riprendo in modo più succinto: innanzitutto non dobbiamo scordare che Giovanni e Cristo non parlavano greco e se i padri decisero di chiamare i sacramenti misteri, peraltro in un momento storico in cui il cristianesimo era, per così dire, in concorrenza diretta con uno svariato numero di altri misteri orientali (orfici, dionisiaci, mitraici ecc…) non dev’esser di certo stato senza ragione. Al tempo delle persecuzioni una delle principali accuse rivolte ai cristiani sembra esser stata quella dell’ “odio del genere umano” il che sembra suggerire nell’eterogenea comunità degli inizi molteplici spinte verso una certa esteriorizzazione di insegnamenti riservati ed una loro rapida deviazione tra i gentili (penso specialmente allo gnosticismo cristiano del II secolo). In quanto a Borrella i suoi argomenti mi sembrano davvero poco convincenti (e ancor meno la lettura che ne fa Introvigne). L’aspetto sorprendente è che, ancora una volta i critici di Guénon, spinti da interessi di parte, da un lato sembrano non avere la pazienza di leggere attentamente quanto egli scrive, di qui una serie di critiche cui sfugge spesso il “punto”, dall’altro ad essi fa sempre difetto un’autentica conoscenza dell’iniziazione cui sostituiscono un “metodo storico” davvero insufficiente in quest’ambito. Ad esempio Guénon sostiene che il fatto che il battesimo sia impartito ai nascituri sia un chiaro segno di slittamento del senso del rito (ovvio a chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la materia), uno degli argomenti utilizzati per contrastare questo fatto è che esistevano altri misteri in cui si andava diffondendo questa pratica. Il che è un argomento palesemente assurdo visto il grado di avanzata degenerazione di molti misteri nei primi secoli d.C. nelle metropoli dell’Impero … 

  • Anonimo

    Un manuale per conoscere la massoneria
    di padre Paolo Maria Siano F.I
    http://www.corrispondenzaromana.it/un-manuale-per-conoscere-la-massoneria/
    il testo di Meivielle già segnalato sopra lo ritengo interessante
    http://vho.org/aaargh/fran/livres9/MEINVit.pdf
    ps non è un buon periodo per me, approfitto comunque dell’occasione per salutare Carlo ed i frequentatori del blog. m 

  • Anonimo

    ciao carlo , ho trovato una biografia di guènon con queste parole ” La Gnosi deve appoggiarsi sulla Tradizione fondamentale , che in sostanza è ovunque la stessa, malgrado le forme diverse che essa riveste quando si abbassa a religione, per adattarsi ad ogni razza ed ad ogni epoca. Lo scopo esoterico di Guènon è quindi di reinterpretare, abbassare, minimizzare e ricondurre il Cristianesimo ad un fondo comune “tradizionale” d’ispirazione gnostica…”
    (sito:http://www.doncurzionitoglia.com/reneguenon.htm)

    ma gnostica come tu stesso hai detto è ”
    Idea condivisa di questi movimenti è la presenza di un dio malvagio (il dio che crea il mondo materiale) contrapposto ad un dio che dona la vera conoscenza (identificato spesso in Lucifero-Satana).
    Se seguita con coerenza tale teologia porta inevitabilmente a disprezzare il creato, in quanto realtà corrotta e regno del male, e di conseguenza la dissoluzione diviene atto auspicabile.
    Di questa dottrina abbiamo tracce nelle cosiddette eresie manichea, bogomila, catara, e in tutte le loro derivazioni.
    Per evitare confusioni sarebbe forse opportuno chiamare queste dottrine “gnosticismi”, ridando al termine gnosi il suo iniziale significato.
    o anche “
    oppure si può considerare il mondo materiale come una degenerazione, una sorta di opera uscita male da demolire in vista di una migliore ricostruzione.
    Questa seconda visione è propriamente quella gnostica, fatta propria nel tempo da sette quali i bogomili, i catari, i manichei, e gli attuali massoni.
    La riconsiderazione della figura di Lucifero, la dissoluzione ed il caos visti da una prospettiva positiva si inseriscono tutti all’interno di questa dottrina”
    questo vuoldire che Guènon abbraciava lo gnosticismo cioè quella che vede lucifero come essere positivo??
    grazie per la risposta
     

  • questo vuoldire che Guènon abbraciava lo gnosticismo cioè quella che vede lucifero come essere positivo??

    ovviamente no.
    Quando Guénon parla di gnosi si riferisce proprio a quella forma di conoscenza che al gnosticismo si contrappone, essendo il secondo una versione parodistica del primo.

    Le parole di Don Curzio Nitoglia esprimono il pensiero di quella parte del mondo cattolico che non ha mai fatto distinzione tra esoterismo ed occultismo, non riconoscendo alcuna validità alla ricerca spirituale all’esoterismo stesso, e giudicandolo incompatibile con la dottrina cristiana.

    La figura di Guénon viene critica di conseguenza.

    A presto

  • Anonimo

    In quest’intervista il padre Padre Paolo M. Siano, francescano dell’immacolata ci svela la natura laicistica, gnostica, rituale, magica, indifferentista e relativistica della massoneria. non senza richiami al satanismo. assolutamente incompatibile, quindi, con la fede cattolica.
    http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=5722

  • orange

    chi sono i massoni?..2 numeri primi separati da un solo numero pari,vicini..ma mai abbastanza per toccarsi davvero..

Leave a Reply to Santaruina Cancel reply

You can use these HTML tags

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>