Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
l'aquila capovolta è un'immagine irreale, più di quanto possa esserlo la foto della famiglia felice con alle spallle la casa incendiata.
il mondo che va in fiamme.
L'indifferenza dell'uomo è una finzione agghiacciante.
direi che anche la foto della donna in burka che vende riviste occidentali di donne fashion fa riflettere. le due facce di un unico concetto, che è quello di sottomettere la donna quasi a volerla rendere un oggetto, in questa foto trova la massima rappresentazione.
immagini molto belle. mi hai fatto tornar la voglia di commentare (passo regolarmente ma non commento più da molto). un tempo semplicemente mi sarei dilungato in una filippica sul decadimento morale di questa società… ora non più. c'è ancora Amore al mondo, c'è ancora Speranza, c'è ancora Gioia… quella vera, quella che nasce nel cuore. Osserva una mamma che abbraccia il suo bambino… è un momento vero. Osserva un passerotto che becca le mollichine di pane che hai buttato poco prima…. è amore, è pace, è eternità che mai potrà essere sconfitta. questo rimescolare il fango non fa bene. qualcuno disse qualche millennio fa.. LASCIATE CHE I MORTI SEPPELLISCANO I MORTI. ciao carissimo
Antonio, fu Airel, fu Asoka, fu non-mi-ricordo-manco-più …
Francesco da Pisa, fu Messier, vuole darvi questo. Questi suoi versi che non guardano veramente in faccia a nessun dolore, nessuna fine del mondo, nessun mondo che sta per finire.
Perchè lo faccio? Per ricordarvi che
NOI
abbiamo questo….
========================================
Vorrei disegnarti, ti vorrei raccontare
con alcune parole e tratti di matita
Come il mare che stupisce
se stesso sulla riva
Poi scompare
Le tue labbra sono sottili
sono fuoco nella neve
ma per scorrere una storia come sei tu
le pagine siano appena presenti alle dita
siano intense nascondendosi
come un canto che procede
da est ad ovest
le pagine di questa storia
portino il loro candore
incontro al suono di natura
Il tuo viso così largo, ricolmo,
sta come fra le sponde di un fiume
e tutto
scorre sotto
vibrando appena in superficie
ma tanto tanto
da sospingere le barche
al ricovero del porto
Là dove inizia da ogni parte
la tavola d’acqua
che fa il giro del mondo
Che vuoi dire di un fiume, se non
che è la via?
Ed io ti sorrido, e mi specchio nelle tue acque
e desidero di perdere la mia immagine
nella calma delle tue onde
perché tu per me sei la via
Sulla tua guancia compaiono dei segni
un cerchio di luci che non tramonta all’alba…
sono le costellazioni che mi hanno guidato
nella notte
e in questa notte nel mio cuore riposa
la visione di un bambino che ride per sempre
Sullo zigomo tuo che punta dritto alle stelle
tra il sorriso che hai, come l’orizzonte che c’è
e la luce dei tuoi occhi, la stella polare
che nessuno può rimuovere –
– io ti trovo
Il tuo corpo è proprio l’albero felice
di alzare da solo i suoi rami
al suo proprio futuro
la barca del navigante che spiega la sua vela
incontro al domani
Vederti muovere per me è crollare nella danza
e poi subito rialzare le mie costole
nella direzione della tua direzione
Hai presente la cima di un abete, di ghirlande
d’ogni luce a Natale adornato
che oscilla nel vento di un paese natìo
all’ombra di una musica lontana
che mai aumenta la sua distanza?
Questo è ciò che la tua figura
ripara, protegge, invoca ed
estrae
dal sogno permanente della vita…
i tuoi fianchi, le tue spalle,
il tuo petto, le tue gambe
sei
la vela che scivola nel giorno
sopra il suo mare
portando in alto leggera
la visione delle cose più lontane
Vorrei disegnarti, ti vorrei raccontare
con alcune parole e tratti di matita
Come il mare che stupisce
se stesso sulla riva
poi rimane…
I tuoi piedi sono come la punta
del tuo essere
in cammino
anche stando ferma
Vorrei che non si facessero mai del male
neanche un graffio, neppure uno sberleffo
della sabbia, dell’aria, della strada
una caviglia avanti l’altra
tu sei un passo che ha la sua forma
Non importa che sia il mondo a conoscerla
non importa che io possa prenderne la misura
importa che tu sola la riconosca tua
I tuoi palmi hanno questa linea allungata
io li sfioro appena e comincia a vibrare
tutto quello che c’è in me
Il mio cuore allora
diventa come un piccolo mare
e le sue onde trovano un ritmo e cercano il suono
trovano un suono e cercano il battito
sognando l'oceano che vedono, più in là
Le tue dita sono così salde, e calme
ed è come se parlassero, lente
una favola che non immaginavo di poter conoscere
che mi incanta ogni volta
che mi stupisce, non riesco a prevedere
e questo basta per non chiedere la tua provenienza
Queste mani… sono come le pietre di un focolare
che lentamente prendono calore
da una fiamma invisibile
di tutti i colori
vestita
è come se una regina al centro di questa valle
invitasse le tue dita, una ad una
come fanciulle
a fare parte di questo fuoco
unirsi alla danza…
Ci potrei camminare
sulle tue mani
raggiungere la punta delle tue dita
e voltarmi stupefatto
I tuoi capelli scendono… e salgono,
non so dire
giù verso le pianure
dove si incrociano i sentieri,
e puoi sceglierne uno avanti all’altro
e portare avanti un istante
un incontro
oppure un altro
e su alla vetta,
dove rimane
un pensiero, un desiderio
che ha il coraggio di mostrarsi
a tutto ciò che ti sta guardando in questo momento
e si tratta dell’orizzonte della terra, davanti ai tuoi occhi
e di tutta la colonna del cielo sopra la tua fronte…
Io li tocco i tuoi capelli ed è come sognare
sei sveglio
o sei dentro al sonno?
Non lo puoi sapere, fino a che non ti risvegli
nel bagliore rosso della vita
Ed è come la tua pelle
così bianca e tersa
luminosa come il mare
calda come la terra
Io non posso sapere dove sono
se le mie dita non hanno compiuto la loro carezza
e a quel punto mi sveglio
ancora
nel tuo
profumo
che è come l’unione di tutti i fiori del mondo
che io non riuscirei mai
a portare a te
uno ad uno
Vorrei disegnarti, ti vorrei raccontare
come un gabbiano che vola tra l’oceano e il cielo
che ti scorge mentre cammini lungo
la linea interminabile
della risacca
e scende lì vicino
per condividere con te –
– il Silenzio
La tua voce è la gioia di esistere
è il vaso da cui straripa tutta l’allegria
del mondo
e la sua dolce malinconia
…che tende a perdersi e poi a ritrovarsi
Ascoltare la tua voce
lasciare che mi entri dentro
è davvero come volteggiare
sopra il viale dei pianeti…
C’è mercurio roccioso ficcato nella brace del sole
venere sulfurea che non si fa perlustrare dagli indesiderati
la terra, questo gioiello di magia
intorno al collo
dove cresce il tuo respiro
e marte di pietre furbe che la sanno lunga
e c’è
giove, espanso, con un occhio sempre aperto
saturno, fratto nelle sue linee
e urano disteso nella sua luce tremolante
nettuno quel lontano mistero azzurro
E i tuoi occhi per finire
l'inizio del mio viaggio dentro il cuore della salvezza
il bagliore infinito
dentro cui mormora
tutta la potenza della vita…
Nei tuoi occhi io ho visto l’universo
e non ho avuto paura
ho toccato la distanza di milioni di anni luce
e non ho provato angoscia, ma neanche la speranza
improvvisa di una conquista…
ho conosciuto invece, finalmente
la possibilità
della bellezza
perchè sanno dove guardare i tuoi occhi
anche quando perlustrano in basso
nel vaso tra le mani che non c’è
o in alto a destra nel nido sopra il mondo che attendi
o quando guardi dritta negli occhi miei
che è una cosa che rinuncio a raccontare
o a disegnare
perché non si può
sarebbe come forzare il dilemma del fuoco
e dell’acqua
provare a descrivere quello che sento…
perché nei tuoi occhi io posso nuotare
ma nei tuoi occhi, pure
mi accendo
il tuo sguardo
è l’acquietamento di ogni mia domanda
di tutte le mie congetture e parole
il tuo osservare
è come il raggio di luce che parte
dal più esile fiore
accanto ai nostri piedi
e arriva fino ai confini dell’universo
e come questo raggio di luce
nello stesso attimo
è
il colore della galassia più lontana
e la corona di petali distesa sul prato
tu mi porti il tuo sguardo
che annulla il tempo
riavvolge lo spazio…
e i tuoi occhi riescono a farlo
semplicemente
perché il tuo cuore
non è nato per spendere tempo inutile
non vive per occupare uno spazio che sia di troppo
ed è proprio per questo
adesso
che io posso stendere la …
ed è proprio per questo
adesso
che io posso stendere la mia mano sul tuo petto
senza possedere nulla che tu non voglia
senza ricevere niente che tu non sia
E' molto interessante l'analisi su anticorpi, grazie Zvan.
C'è un libro molto interessante, almeno quanto è faticoso da leggere; "la letteratura e il male" di Georges Bataille, naturalmente la prende con un taglio più filosofico, è stato scritto in anni in cui l'occultismo non era ancora così sdoganato, ma quando si parla di male sembra che le categorie si uniformino alquanto.
Secondo lui il male è un elemento centrale e necessario della letteratura, potremmo dire tout court dell'arte, da Emily Bronte a De sade, esamina il ruolo centrale che il male ha nel processo narrativo, rendendolo in pratica indispensabile.
Sotto certi aspetti è così, ogni storia ha bisogno di un elemento di contrasto, in fondo la stessa vita spirituale ha questo bisogno, si dice che senza le tentazioni nessuno si salverebbe, non c'è storia d'amore o epica che non narri lo scontro tra bene e male, e più forte è il male e più lo scontro, guerresco o interiore, è avvincente.
Quello che cambia è il finale, oggi a un'opera d'arte, se la si vuole considerare sincera, è richiesta la sconfitta dell'eroe, mentre commercialmente va ancora il lieto fine, ma sta rapidamente cambiando la percezione popolare, e il finale tragico e senza speranza comincia a diventare appetibile ad un pubblico sempre più vasto, soprattutto tra i giovani.
E poi naturalmente c'è la regia di questo processo di affezione al negativo che usa gli strumenti che le sono propri in modo sempre più trasparente, tra non molto non avrà più senso chiamarlo occultismo, sarà dottrina del regime, marketing, religione nuova, dominio palese.
Sono d'accordo con toporififi sul fatto che ormai le storie narrate sopratutto quelle cinematografiche iniziano ad avere un finale buono sempre più risicato quando lo hanno, e che anche le varie narrazioni sui "viaggi" siano individuali.
(ammetto che mi hanno sempre affascinato i film apocalittici) lol, sob.
Ma non sono d'accordo sul principio che solo con il male si possa evolvere, è una conclusione che deriva dalla nostra epoca, da ciò che conosciamo.
Mi piace pensare che siano esistiti tempi antichi e magari un futuro prossimo, dove si possa evolvere collaborando, dove il motto "fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio" sia un nonsense, mi piace pensare che che così si potrebbe evolvere anche più facilmente e velocemente, ma questo è un lieto fine o magari un'inizio :P
…speriamo di arrivarci per una via nuova e non per quella vecchia ^^
Secondo una tradizione indiana il mondo è stato creato dall'oceano di latte mediante una grande zangola che lo ha frullato solidificandolo in burro e il moto rotatorio era prodotto da una fune arrotolata a spirale, tirata dai deva da una parte e dagli asura dall'altra.
La stessa bibbia inizia una narrazione storica a partire dalla caduta di Adamo ed Eva, il principe di questo mondo partecipa attivamente in tutto, perchè non nella letteratura, la differenza è che nelle storie tradizionali il bene vince sempre, oggi sembra che molti preferiscano il contrario.
toporififi non comprendo il concetto: "il principe di questo mondo partecipa attivamente in tutto"… e della genesi non ho mai capito: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque»… ^^" ci rifletterò… ciao
IL principe di questo mondo ha mano libera, come in Giobbe, di fare ciò che vuole per cercare di perdere gli uomini, in tutte le storie del mondo, dal Mahabharata all'ultimo romanzo harmony, c'è un conflitto tra bene e male, altrimenti non ci sarebbe storia.
Sulla via nuova e quella vecchia invece io la penso così:
"Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le vostre anime."
Ger. 6, 16
Sì, l'articolo di vigilant citizen sul Cigno nero è davvero interessante.
Come diceva Mario questo scontro tra bene e male fa parte di una tadizione mitico-simbolica che affianca la stessa storia degli uomini.
Ed è molto appropriata l'osservazione sul "lieto fine", che sembra andare sempre meno di moda.
Aggiungerei che queste storie contemporanee trattano di personaggi che di fronte a questo scontro si trovano del tutto impreparati, finendo per soccombere al "male".
Laddove nella narrazione classica l'eroe, in qualche modo, riusciva a crescere, a maturare, spesso anche a trasfigurarsi dopo aver superato le sue prove, qui ci troviamo di fronte a situazioni in cui il male travolge completamente coloro ai quali si avvicina.
Ciao da ghibli (ogni tanto mi scordo la firma)
Toglietemi una curiosità, in realtà il concetto del principe anch'io lo trovato spesso in dozzine di narrazioni ma continuo a non comprenderla perchè faccio fatica a rapportarla alla realtà.
Finché rimane nella narrazione di un racconto, una fiaba, un viaggio… per i bambini lo comprendo anche perchè serve a loro che hanno parziale coscienza del bene e del male a imparare a distingurlo.
Ma altro è rapportarlo al mondo degli adulti o della realtà dove il male può rimanere un concetto astratto, proprio perchè si ha già la coscienza del male e del bene, per tanto non serve sondarlo anzi potremmo invece rifarci a un mondo metafisico dove il male non esista.
Allora il principe chi è? visto che fra poco nei film dei supereroi ci ritroveremo a tifare per il cattivo ed avere soddisfazione nel vedere l'eroe soccombere ^^"
Beh, nei Vangeli è chiamato così, se poi non esista, direi che è un problema di ciò in cui si crede, oltre che di evidenze.
Vediamo un po'; la tradizione ortodossa considera che gli uomini, dopo la caduta dei progenitori, non nascono geneticamente infettati del peccato originale, come fosse un virus che si trasmette per via sessuale, ma ne subiscono le conseguenze, dunque sono soggetti allo stesso inganno e frequentemente si comportano in conseguenza, fino alle aberrazioni che tutti vediamo.
Il termine "principe" è illusorio, ma è reso plausibile dal grande ascendente che ha sugli uomini, fino a quando non viene sconfitto.
Che questo avvenga storicamente, epocalmente alla fine dei tempi, o individualmente nel cuore di una persona nella sua vita, non ne cambia il ruolo.
Un aspetto che ho notato, ma forse l'ho già detto in un altro commento, è che nel cinema i personaggi che fanno il segno della croce muoiono, come avveniva a quelli che fumavano fino ad alcuni anni fa, o agli omosessuali negli anni '60.
Grazie toporififi per la tua disponibilità :)
Sto riflettendo su quello che hai scritto ma mi mancano le basi ad esempio quello che viene chiamato "peccato originale" gli attribuisco un significato diverso, forse per questo non colgo il senso dell'inganno e pertanto del ruolo del soggetto…
Per il cinema di cui purtroppo sono ghiotto, noto che sono sempre più solitari, e ultimamente con un lato negativo tanto da iniziare ad apparire pari al loro avversario, ben lontani da quelli prodotti negli anni 80.
Ciao.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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stupendo sto collage…
yò
Posso sapere cos'è l'immagine in B/N della spiaggia?
thanks
Si tratta della Huntington Beach, in California, negli anni venti.
– link –
Si era in pieno boom della ricerca petrolifera, e a quanto pare non ci si preoccupava molto del deturpare il paesaggio.
Sembra una immagine presa dal più cupo e triste film distopico che si possa concepire.
Il fatto che sia reale personalmente mi fa venire i brividi.
_____________
Nell'immagine successiva invece si vede il Tempio Massonico di Monrovia, in Liberia.
L'edificio è oggi in rovina.
Si tratta della Huntington Beach, in California, negli anni venti.
– link –
Si era in pieno boom della ricerca petrolifera, e a quanto pare non ci si preoccupava molto del deturpare il paesaggio.
Sembra una immagine presa dal più cupo e triste film distopico che si possa concepire.
Il fatto che sia reale personalmente mi fa venire i brividi.
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Nell'immagine successiva invece si vede il Tempio Massonico di Monrovia, in Liberia.
L'edificio è oggi in rovina.
Si tratta della Huntington Beach, in California, negli anni venti.
– link –
Si era in pieno boom della ricerca petrolifera, e a quanto pare non ci si preoccupava molto del deturpare il paesaggio.
Sembra una immagine presa dal più cupo e triste film distopico che si possa concepire.
Il fatto che sia reale personalmente mi fa venire i brividi.
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Nell'immagine successiva invece si vede il Tempio Massonico di Monrovia, in Liberia.
L'edificio è oggi in rovina.
Si tratta della Huntington Beach, in California, negli anni venti.
– link –
Si era in pieno boom della ricerca petrolifera, e a quanto pare non ci si preoccupava molto del deturpare il paesaggio.
Sembra una immagine presa dal più cupo e triste film distopico che si possa concepire.
Il fatto che sia reale personalmente mi fa venire i brividi.
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Nell'immagine successiva invece si vede il Tempio Massonico di Monrovia, in Liberia.
L'edificio è oggi in rovina.
Si tratta della Huntington Beach, in California, negli anni venti.
– link –
Si era in pieno boom della ricerca petrolifera, e a quanto pare non ci si preoccupava molto del deturpare il paesaggio.
Sembra una immagine presa dal più cupo e triste film distopico che si possa concepire.
Il fatto che sia reale personalmente mi fa venire i brividi.
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Nell'immagine successiva invece si vede il Tempio Massonico di Monrovia, in Liberia.
L'edificio è oggi in rovina.
Si tratta della Huntington Beach, in California, negli anni venti.
– link –
Si era in pieno boom della ricerca petrolifera, e a quanto pare non ci si preoccupava molto del deturpare il paesaggio.
Sembra una immagine presa dal più cupo e triste film distopico che si possa concepire.
Il fatto che sia reale personalmente mi fa venire i brividi.
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Nell'immagine successiva invece si vede il Tempio Massonico di Monrovia, in Liberia.
L'edificio è oggi in rovina.
l'aquila capovolta è un'immagine irreale, più di quanto possa esserlo la foto della famiglia felice con alle spallle la casa incendiata.
il mondo che va in fiamme.
L'indifferenza dell'uomo è una finzione agghiacciante.
direi che anche la foto della donna in burka che vende riviste occidentali di donne fashion fa riflettere. le due facce di un unico concetto, che è quello di sottomettere la donna quasi a volerla rendere un oggetto, in questa foto trova la massima rappresentazione.
Alcune delle immagini non sono minimamente riuscito a comprenderle.
Mi è piaciuto un particolare, magari involontario. In "Please don't call me terrorist" il simbolo "della pace" è rovesciato. Ottimo.
Ero Fabiano.
In "Please don't call me terrorist" il simbolo "della pace" è rovesciato. Ottimo.
Infatti, ed è proprio quello il particolare chè mi è piaciuto.
Anche la bandiera della pace quella arcobaleno ha i colori rovesciati, ma in quella foto i tre tre(3) rovesciati?
Ciao da ghibli, bel post :)
(sul tema della pace la colomba con l'ulivo può essere rovesciato?)
Il mondo è quella cosa che non ci piace più, se dobbiamo essere da soli, ad abitarlo
Tutto qua
:-) Francesco da Pisa, fu Messier – Inchino, SantaRuina
immagini molto belle. mi hai fatto tornar la voglia di commentare (passo regolarmente ma non commento più da molto). un tempo semplicemente mi sarei dilungato in una filippica sul decadimento morale di questa società… ora non più. c'è ancora Amore al mondo, c'è ancora Speranza, c'è ancora Gioia… quella vera, quella che nasce nel cuore. Osserva una mamma che abbraccia il suo bambino… è un momento vero. Osserva un passerotto che becca le mollichine di pane che hai buttato poco prima…. è amore, è pace, è eternità che mai potrà essere sconfitta. questo rimescolare il fango non fa bene. qualcuno disse qualche millennio fa.. LASCIATE CHE I MORTI SEPPELLISCANO I MORTI. ciao carissimo
Antonio, fu Airel, fu Asoka, fu non-mi-ricordo-manco-più …
Francesco da Pisa, fu Messier, vuole darvi questo. Questi suoi versi che non guardano veramente in faccia a nessun dolore, nessuna fine del mondo, nessun mondo che sta per finire.
Perchè lo faccio? Per ricordarvi che
NOI
abbiamo questo….
========================================
Vorrei disegnarti, ti vorrei raccontare
con alcune parole e tratti di matita
Come il mare che stupisce
se stesso sulla riva
Poi scompare
Le tue labbra sono sottili
sono fuoco nella neve
ma per scorrere una storia come sei tu
le pagine siano appena presenti alle dita
siano intense nascondendosi
come un canto che procede
da est ad ovest
le pagine di questa storia
portino il loro candore
incontro al suono di natura
Il tuo viso così largo, ricolmo,
sta come fra le sponde di un fiume
e tutto
scorre sotto
vibrando appena in superficie
ma tanto tanto
da sospingere le barche
al ricovero del porto
Là dove inizia da ogni parte
la tavola d’acqua
che fa il giro del mondo
Che vuoi dire di un fiume, se non
che è la via?
Ed io ti sorrido, e mi specchio nelle tue acque
e desidero di perdere la mia immagine
nella calma delle tue onde
perché tu per me sei la via
Sulla tua guancia compaiono dei segni
un cerchio di luci che non tramonta all’alba…
sono le costellazioni che mi hanno guidato
nella notte
e in questa notte nel mio cuore riposa
la visione di un bambino che ride per sempre
Sullo zigomo tuo che punta dritto alle stelle
tra il sorriso che hai, come l’orizzonte che c’è
e la luce dei tuoi occhi, la stella polare
che nessuno può rimuovere –
– io ti trovo
Il tuo corpo è proprio l’albero felice
di alzare da solo i suoi rami
al suo proprio futuro
la barca del navigante che spiega la sua vela
incontro al domani
Vederti muovere per me è crollare nella danza
e poi subito rialzare le mie costole
nella direzione della tua direzione
Hai presente la cima di un abete, di ghirlande
d’ogni luce a Natale adornato
che oscilla nel vento di un paese natìo
all’ombra di una musica lontana
che mai aumenta la sua distanza?
Questo è ciò che la tua figura
ripara, protegge, invoca ed
estrae
dal sogno permanente della vita…
i tuoi fianchi, le tue spalle,
il tuo petto, le tue gambe
sei
la vela che scivola nel giorno
sopra il suo mare
portando in alto leggera
la visione delle cose più lontane
Vorrei disegnarti, ti vorrei raccontare
con alcune parole e tratti di matita
Come il mare che stupisce
se stesso sulla riva
poi rimane…
I tuoi piedi sono come la punta
del tuo essere
in cammino
anche stando ferma
Vorrei che non si facessero mai del male
neanche un graffio, neppure uno sberleffo
della sabbia, dell’aria, della strada
una caviglia avanti l’altra
tu sei un passo che ha la sua forma
Non importa che sia il mondo a conoscerla
non importa che io possa prenderne la misura
importa che tu sola la riconosca tua
I tuoi palmi hanno questa linea allungata
io li sfioro appena e comincia a vibrare
tutto quello che c’è in me
Il mio cuore allora
diventa come un piccolo mare
e le sue onde trovano un ritmo e cercano il suono
trovano un suono e cercano il battito
sognando l'oceano che vedono, più in là
Le tue dita sono così salde, e calme
ed è come se parlassero, lente
una favola che non immaginavo di poter conoscere
che mi incanta ogni volta
che mi stupisce, non riesco a prevedere
e questo basta per non chiedere la tua provenienza
Queste mani… sono come le pietre di un focolare
che lentamente prendono calore
da una fiamma invisibile
di tutti i colori
vestita
è come se una regina al centro di questa valle
invitasse le tue dita, una ad una
come fanciulle
a fare parte di questo fuoco
unirsi alla danza…
Ci potrei camminare
sulle tue mani
raggiungere la punta delle tue dita
e voltarmi stupefatto
I tuoi capelli scendono… e salgono,
non so dire
giù verso le pianure
dove si incrociano i sentieri,
e puoi sceglierne uno avanti all’altro
e portare avanti un istante
un incontro
oppure un altro
e su alla vetta,
dove rimane
un pensiero, un desiderio
che ha il coraggio di mostrarsi
a tutto ciò che ti sta guardando in questo momento
e si tratta dell’orizzonte della terra, davanti ai tuoi occhi
e di tutta la colonna del cielo sopra la tua fronte…
Io li tocco i tuoi capelli ed è come sognare
sei sveglio
o sei dentro al sonno?
Non lo puoi sapere, fino a che non ti risvegli
nel bagliore rosso della vita
Ed è come la tua pelle
così bianca e tersa
luminosa come il mare
calda come la terra
Io non posso sapere dove sono
se le mie dita non hanno compiuto la loro carezza
e a quel punto mi sveglio
ancora
nel tuo
profumo
che è come l’unione di tutti i fiori del mondo
che io non riuscirei mai
a portare a te
uno ad uno
Vorrei disegnarti, ti vorrei raccontare
come un gabbiano che vola tra l’oceano e il cielo
che ti scorge mentre cammini lungo
la linea interminabile
della risacca
e scende lì vicino
per condividere con te –
– il Silenzio
La tua voce è la gioia di esistere
è il vaso da cui straripa tutta l’allegria
del mondo
e la sua dolce malinconia
…che tende a perdersi e poi a ritrovarsi
Ascoltare la tua voce
lasciare che mi entri dentro
è davvero come volteggiare
sopra il viale dei pianeti…
C’è mercurio roccioso ficcato nella brace del sole
venere sulfurea che non si fa perlustrare dagli indesiderati
la terra, questo gioiello di magia
intorno al collo
dove cresce il tuo respiro
e marte di pietre furbe che la sanno lunga
e c’è
giove, espanso, con un occhio sempre aperto
saturno, fratto nelle sue linee
e urano disteso nella sua luce tremolante
nettuno quel lontano mistero azzurro
E i tuoi occhi per finire
l'inizio del mio viaggio dentro il cuore della salvezza
il bagliore infinito
dentro cui mormora
tutta la potenza della vita…
Nei tuoi occhi io ho visto l’universo
e non ho avuto paura
ho toccato la distanza di milioni di anni luce
e non ho provato angoscia, ma neanche la speranza
improvvisa di una conquista…
ho conosciuto invece, finalmente
la possibilità
della bellezza
perchè sanno dove guardare i tuoi occhi
anche quando perlustrano in basso
nel vaso tra le mani che non c’è
o in alto a destra nel nido sopra il mondo che attendi
o quando guardi dritta negli occhi miei
che è una cosa che rinuncio a raccontare
o a disegnare
perché non si può
sarebbe come forzare il dilemma del fuoco
e dell’acqua
provare a descrivere quello che sento…
perché nei tuoi occhi io posso nuotare
ma nei tuoi occhi, pure
mi accendo
il tuo sguardo
è l’acquietamento di ogni mia domanda
di tutte le mie congetture e parole
il tuo osservare
è come il raggio di luce che parte
dal più esile fiore
accanto ai nostri piedi
e arriva fino ai confini dell’universo
e come questo raggio di luce
nello stesso attimo
è
il colore della galassia più lontana
e la corona di petali distesa sul prato
tu mi porti il tuo sguardo
che annulla il tempo
riavvolge lo spazio…
e i tuoi occhi riescono a farlo
semplicemente
perché il tuo cuore
non è nato per spendere tempo inutile
non vive per occupare uno spazio che sia di troppo
ed è proprio per questo
adesso
che io posso stendere la …
ed è proprio per questo
adesso
che io posso stendere la mia mano sul tuo petto
senza possedere nulla che tu non voglia
senza ricevere niente che tu non sia
è per questo che io
ti amo
Ghibli
(sul tema della pace la colomba con l'ulivo può essere rovesciato?)
La colomba col ramo d'ulivo unisce due elementi del tutto positivi :-)
_______________________
Ciao Francesco
felice di rileggerti, ed è davvero bello lo scritto che hai deciso di condividere.
Flussi positivi che non possono fare che bene :-)
_______________________
Antonio, un caro saluto anche a te :-)
Sempre in viaggio.
A presto
Ciao Santa,
volevo solo segnalarti questa interessante analisi an film "Il Cigno Nero" : http://www.anticorpi.info/2011/03/il-cigno-nero-d-aronofsky.html
con stima,
Zvan
E' molto interessante l'analisi su anticorpi, grazie Zvan.
C'è un libro molto interessante, almeno quanto è faticoso da leggere; "la letteratura e il male" di Georges Bataille, naturalmente la prende con un taglio più filosofico, è stato scritto in anni in cui l'occultismo non era ancora così sdoganato, ma quando si parla di male sembra che le categorie si uniformino alquanto.
Secondo lui il male è un elemento centrale e necessario della letteratura, potremmo dire tout court dell'arte, da Emily Bronte a De sade, esamina il ruolo centrale che il male ha nel processo narrativo, rendendolo in pratica indispensabile.
Sotto certi aspetti è così, ogni storia ha bisogno di un elemento di contrasto, in fondo la stessa vita spirituale ha questo bisogno, si dice che senza le tentazioni nessuno si salverebbe, non c'è storia d'amore o epica che non narri lo scontro tra bene e male, e più forte è il male e più lo scontro, guerresco o interiore, è avvincente.
Quello che cambia è il finale, oggi a un'opera d'arte, se la si vuole considerare sincera, è richiesta la sconfitta dell'eroe, mentre commercialmente va ancora il lieto fine, ma sta rapidamente cambiando la percezione popolare, e il finale tragico e senza speranza comincia a diventare appetibile ad un pubblico sempre più vasto, soprattutto tra i giovani.
E poi naturalmente c'è la regia di questo processo di affezione al negativo che usa gli strumenti che le sono propri in modo sempre più trasparente, tra non molto non avrà più senso chiamarlo occultismo, sarà dottrina del regime, marketing, religione nuova, dominio palese.
Sono d'accordo con toporififi sul fatto che ormai le storie narrate sopratutto quelle cinematografiche iniziano ad avere un finale buono sempre più risicato quando lo hanno, e che anche le varie narrazioni sui "viaggi" siano individuali.
(ammetto che mi hanno sempre affascinato i film apocalittici) lol, sob.
Ma non sono d'accordo sul principio che solo con il male si possa evolvere, è una conclusione che deriva dalla nostra epoca, da ciò che conosciamo.
Mi piace pensare che siano esistiti tempi antichi e magari un futuro prossimo, dove si possa evolvere collaborando, dove il motto "fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio" sia un nonsense, mi piace pensare che che così si potrebbe evolvere anche più facilmente e velocemente, ma questo è un lieto fine o magari un'inizio :P
…speriamo di arrivarci per una via nuova e non per quella vecchia ^^
Secondo una tradizione indiana il mondo è stato creato dall'oceano di latte mediante una grande zangola che lo ha frullato solidificandolo in burro e il moto rotatorio era prodotto da una fune arrotolata a spirale, tirata dai deva da una parte e dagli asura dall'altra.
La stessa bibbia inizia una narrazione storica a partire dalla caduta di Adamo ed Eva, il principe di questo mondo partecipa attivamente in tutto, perchè non nella letteratura, la differenza è che nelle storie tradizionali il bene vince sempre, oggi sembra che molti preferiscano il contrario.
toporififi non comprendo il concetto: "il principe di questo mondo partecipa attivamente in tutto"… e della genesi non ho mai capito: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque»… ^^" ci rifletterò… ciao
IL principe di questo mondo ha mano libera, come in Giobbe, di fare ciò che vuole per cercare di perdere gli uomini, in tutte le storie del mondo, dal Mahabharata all'ultimo romanzo harmony, c'è un conflitto tra bene e male, altrimenti non ci sarebbe storia.
Sulla via nuova e quella vecchia invece io la penso così:
"Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le vostre anime."
Ger. 6, 16
Sì, l'articolo di vigilant citizen sul Cigno nero è davvero interessante.
Come diceva Mario questo scontro tra bene e male fa parte di una tadizione mitico-simbolica che affianca la stessa storia degli uomini.
Ed è molto appropriata l'osservazione sul "lieto fine", che sembra andare sempre meno di moda.
Aggiungerei che queste storie contemporanee trattano di personaggi che di fronte a questo scontro si trovano del tutto impreparati, finendo per soccombere al "male".
Laddove nella narrazione classica l'eroe, in qualche modo, riusciva a crescere, a maturare, spesso anche a trasfigurarsi dopo aver superato le sue prove, qui ci troviamo di fronte a situazioni in cui il male travolge completamente coloro ai quali si avvicina.
Ciao da ghibli (ogni tanto mi scordo la firma)
Toglietemi una curiosità, in realtà il concetto del principe anch'io lo trovato spesso in dozzine di narrazioni ma continuo a non comprenderla perchè faccio fatica a rapportarla alla realtà.
Finché rimane nella narrazione di un racconto, una fiaba, un viaggio… per i bambini lo comprendo anche perchè serve a loro che hanno parziale coscienza del bene e del male a imparare a distingurlo.
Ma altro è rapportarlo al mondo degli adulti o della realtà dove il male può rimanere un concetto astratto, proprio perchè si ha già la coscienza del male e del bene, per tanto non serve sondarlo anzi potremmo invece rifarci a un mondo metafisico dove il male non esista.
Allora il principe chi è? visto che fra poco nei film dei supereroi ci ritroveremo a tifare per il cattivo ed avere soddisfazione nel vedere l'eroe soccombere ^^"
Beh, nei Vangeli è chiamato così, se poi non esista, direi che è un problema di ciò in cui si crede, oltre che di evidenze.
Vediamo un po'; la tradizione ortodossa considera che gli uomini, dopo la caduta dei progenitori, non nascono geneticamente infettati del peccato originale, come fosse un virus che si trasmette per via sessuale, ma ne subiscono le conseguenze, dunque sono soggetti allo stesso inganno e frequentemente si comportano in conseguenza, fino alle aberrazioni che tutti vediamo.
Il termine "principe" è illusorio, ma è reso plausibile dal grande ascendente che ha sugli uomini, fino a quando non viene sconfitto.
Che questo avvenga storicamente, epocalmente alla fine dei tempi, o individualmente nel cuore di una persona nella sua vita, non ne cambia il ruolo.
Un aspetto che ho notato, ma forse l'ho già detto in un altro commento, è che nel cinema i personaggi che fanno il segno della croce muoiono, come avveniva a quelli che fumavano fino ad alcuni anni fa, o agli omosessuali negli anni '60.
Grazie toporififi per la tua disponibilità :)
Sto riflettendo su quello che hai scritto ma mi mancano le basi ad esempio quello che viene chiamato "peccato originale" gli attribuisco un significato diverso, forse per questo non colgo il senso dell'inganno e pertanto del ruolo del soggetto…
Per il cinema di cui purtroppo sono ghiotto, noto che sono sempre più solitari, e ultimamente con un lato negativo tanto da iniziare ad apparire pari al loro avversario, ben lontani da quelli prodotti negli anni 80.
Ciao.