“Non ti irritare se qualcuno parla in modo aggressivo o scopre sfacciatamente qualche tua debolezza, qualche tua passione di cui tu, nel tuo amor proprio, non sospettavi la cattiveria. […]
Spesso ce la prendiamo con persone franche e sincere perché svelano i nostri errori senza mezzi termini; dovremmo invece apprezzare costoro e ringraziarli per aver spezzato il nostro amor proprio con il loro linguaggio sfrontato.
Sono come i chirurghi che, con la parola tagliente, asportano la cancrena del cuore.”
s. Giovanni di Kronstadt
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“Signore, benedici i miei nemici! Anche io li benedico e non li maledico.
• Quando mi sono considerato saggio, mi hanno chiamato pazzo.
• Quando sono diventato più forte, hanno riso di me come di un nano.
• Quando ho voluto dirigere la gente mi hanno respinto indietro.
• Quando mi sono precipitato a diventare ricco, mi hanno strattonato con pugno di ferro.
• Quando ho pensato di dormire tranquillo, mi hanno risvegliato dal sonno.
• Quando ho costruito una casa per una vita lunga e tranquilla, l’hanno distrutta e mi hanno scacciato.
Invero i nemici mi hanno sciolto dal mondo e hanno esteso le mie mani fino alla tua veste.
Signore, benedici i miei nemici!”
s.Nikolaj Velimirovic
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I santi ortodossi rimarcano spesso un concetto fondamentale: occorre sciogliere i legami che ci tengono intrappolati in questo mondo.
E le catene più forti di questo legame sono fatte di vanità e di orgoglio.
La vita in terra va vissuta come una sorta di purificazione, uno scrollarsi di dosso tutti i falsi idoli con cui si alimenta la vanagloria.
Ecco quindi il motivo per cui i nemici, e coloro che senza pudore ci mettono di fronte alle nostre mancanze , sono i nostri principali alleati.
Col martello frantumano pezzo dopo pezzo il nostro orgoglio.
Un processo doloroso.
E noi, che probabilmente santi non siamo, invece di benedirli accumuliamo rancore, rabbia, tristezza.
Noi comuni mortali cerchiamo approvazione, validazione; vogliamo essere ammirati, benvoluti, amati.
(il mondo virtuale, social, non ha fatto altro che cavalcare, sfruttare e amplificare questo insaziabile bisogno condiviso: tutto è ostentazione, di bellezza, di corpi, ricchezze, benessere, successi, conoscenze, saggezza, tutto messo in mostra alla ricerca di approvazione.)
I santi padri invece ci dicono che prima di tutto abbiamo bisogno di mazzate.
Santa is back!!!!
Che bella sorpresa di inizio anno ritrovarti, caro Carlo! E mi sembra – a leggere i tuoi pezzi – che quest’anno ti abbia lavorato molto interiormente…
Brevemente, a proposito di questo “bisogno di mazzate”: è verissimo, ne abbiamo bisogno. Soprattutto per intaccare l’orgoglio, appunto. Non dimenticherò mai quanto bene mi ha fatto scendere dal mio personale “high horse”, come dicono gli anglofoni, dal quale mi sentivo autorizzata a pontificare su bene e male, su giusto e sbagliato. Fino a quando ho incontrato il mio personale “maestro di umiltà”.
E sì, è stato doloroso. Ma gli sono grata. Come dice Gesù, è sempre meglio mettersi all’ultimo posto che presumere… :)
Dimenticavo: buon 2021 a te e a tutti coloro che passano di qui.
Ciao Miriam
Ho deciso di riprendere un po’ in mano il blog.
Iniziando a riportare un po’ di post scritti nell’ultimo anno.
A presto, e grazie per la tua presenza, anche dopo tutto questo tempo :-)
Siamo sempre qua.
Finché ce ne sarà bisogno.
sR
Ben ritrovato :-)
Hello again!
Ricordati di questo post la prossima volta che vuoi bannarmi e/o cancellarmi i commenti, mi raccomando! :’D
Bisogna distinguere tra nemici e nemici. Questa maniera di affrontare i nemici e’ tipica di una civilta’ omogenea, dotatasi di regole anche per queste evenienze, ma non e’ necessariamente che applicasse storicamente questo modus operanti a tutti i nemici. Alcuni non venivano (e sarebbe meglio non considerarli) considerati umani. Nelle societa’ di cacciatori le altre tribu’ non sono considerate come umane, per motivi che qui sarebbe troppo lungo esaminare. In parte c’erano delle ragioni validissime per questo punto di vista. Questo punto di vista portava a guerre ad altissima intensita’ ma di brevissima durata e portata: non si cercava di assogettare l’altro e neanche di vincerlo totalitariamente, ma solo di dare una lezione a chi non seguiva regole di vicinato ferree perche’ non scritte. Invece, con l’instaurazione dell’agricoltura totalitaria, tutto cambio’. Dapprima fu una catastrofe di dimensioni immani, ma poi si imparo’ ad adattarsi alla nuova situazione conducendo pero’ continue guerre e trattando i cacciatori in maniera diversa da come si sarebbero trattati gli agricoltori (la storia del West lo insegna). Ora la situazione e’ di nuovo mutata. Abbiamo a che fare con demoni.
Questo concetto che il “nemico” va disumanizzato a priori cosi’ puoi farne carne di porco a piacere non e’ tipico dei regimi totalitari? Tipo non e’ cosi’ che si indottrinano i militari che mandi all’altro capo del mondo a sterminare poveracci che di te non hanno mai sentito parlare magari perche’ hanno risorse che interessano ai tuoi amichetti?
Perche’ a te tutti quelli della cabala satanista sembrano umani? Sei Komunista, che ce l’hai coi “Regimi” quando ci vivi dentro?
“Perche’ a te tutti quelli della cabala satanista sembrano umani?”
Non hai risposto alla mia domanda.
“Sei Komunista, che ce l’hai coi “Regimi” quando ci vivi dentro?”
Ucci ucci, sento odore di attacco ad personam. :’D
Misteriosamente, quando rivolti a me – e NON mi danno fastidio e NON voglio siano cancellati soprattutto perche’ mostrano la pochezza degli argomenti altrui negli specifici casi – vanno benissimo! :’D
Perche’ siccome non dico la cosa giusta, sono un troll, quindi sono uno della cabala, quindi non umano, quindi posso essere rastrellato e mandato ai forni.
E tutto cio’ e’ bello, buono, giusto, umano e cristiano. Amen.
(E Awoman. 100 punti e le alette di Batman a chi coglie la citazione :’D)
Vero, nei primi tempi le società umane erano ermeticamente divise in “noi” e “gli altri”
L’idea che anche gli altri sono come noi arriverà più tardi.
Per quanto riguarda il fatto che abbiamo a che fare con demoni, anche questo è in qualche modo corretto..