Nella foto: un comico, il presidente del senato, una soubrette, un ex magistrato, una torta
Il tema dominante della settimana passata nei mezzi di informazione è stato l’intervento del giornalista Marco Travaglio, che in una trasmissione televisiva ha accennato ai rapporti avuti in passato dal neopresidente del senato Schifani con alcuni imprenditori in seguito condannati per associazione mafiosa.
Senza entrare nel merito delle affermazioni di Travaglio, per altro ben documentate, né sulla simpatia o antipatia che il giornalista può suscitare, l’aspetto più interessante emerso è stato proprio il ruolo della televisione quale “divulgatrice di realtà”.
In fondo, ciò che Travaglio ha detto non rappresenta una novità, gli stessi collegamenti denunciati nella trasmissione televisiva erano stati ampiamente trattati in un libro dello stresso giornalista, senza che per questo scattassero delle querele.
Qui emerge un altro aspetto delle nostre democrazie moderne e della “libertà di espressione” che esse tutelano.
A differenza delle dittature del passato, i sistemi democratici permettono infatti il libero esprimersi delle idee, ma il tutto è frutto di un attento calcolo.
Chi governa sa che le cosiddette “informazioni scomode” sono innocue se condivise da un numero limitato di persone, e l’ignorare tali informazioni è assai più proficuo che reprimerle.
La televisione in tutto questo svolge un ruolo essenziale, i notiziari e i canali di informazione della rete televisiva rimangono per la stragrande maggioranza delle persone l’unica fonte autorevole di “verità”: finchè una notizia non passa per il tubo catodico, rimarrà una semplice voce, un sentito dire.
Ed è così che i rappresentanti della nostra democrazia, da destra a sinistra, ad eccezione del solo Di Pietro, corrono ai ripari contro Travaglio, che ha rotto il tabù diffondendo “alla gente” notizie che minano la credibilità dell’intero sistema.
Perchè è proprio il fatto che Travaglio faccia questo “in televisione” che allarma e fa gridare allo scandalo; finchè la denuncia rimane nell’ambito del libro o della rete di internet è tranquillamente tollerata, ma il mezzo televisivo, creatore delle verità di comodo da predicare “alla gente”, non può essere contaminato simili interventi.
Sull’argomento Gianluca Freda ha scritto un ottimo articolo, a cui rimando, un articolo che coglie perfettamente con grande acutezza i fattori in gioco di questa vicenda.
La televisione come “auctoritas”, come creatrice di realtà.
Quando una comunità non sa che pesci prendere riguardo la “realtà” di una determinata questione, rimette ad un’auctoritas – considerata attendibile per tacito accordo da tutti i membri, sia pure con diversi gradi di fiducia – la decisione su ciò che è o non è reale. La funzione di “auctoritas” – funzione demiurgica e letteralmente generatrice del mondo – è stata assegnata dalle comunità umane a diversi soggetti nel corso della storia. Il sacerdote, il sovrano, la Chiesa, la stampa, la radio e infine la TV. Se la TV dice che gli uomini vanno a passeggio sulla Luna e che il mondo è minacciato da un non meglio definito “terrorismo”, c’è poco da fare: è questa la realtà, almeno fino a quando a una nuova auctoritas, più agguerrita e stimata, non verrà conferito il mandato di scalzare la precedente.
[…]
Trascinandola in TV, Travaglio ha donato alla malandrineria di Schifani il soffio della vita. La collusione intrallazziera e canagliesca della seconda carica dello Stato, sospesa fino a ieri nel limbo dell’irrealtà, tra luce ed ombra, è oggi una realtà che vive, respira e cammina tra di noi. Schifani e i suoi protettori di destra e di sinistra non possono più sopprimere questa sgradevole creatura senza prima avere accesso alla fucina catodica da cui ha origine il mondo che vediamo. E’ per questo che invocano piagnucolando il “contraddittorio”. E’ per questo che s’incazzano.
Condivido nel principio ciò che scrivi a proposito della funzione demiurgica della televisione, evidenziata proprio dall’assenza di “liste di proscrizione” nella stampa, ad esempio, ma presentissime in tv (l’editto bulgaro è un buon esempio).
Tuttavia mi chiedo se non si dia troppo credito a Travaglio stesso, in fondo da una parte anche lui ha avuto accesso alla tv, ma non si hanno elementi per verificare se la teoria sia effettivamente la verità, tutta la verità e soltanto la verità, o piuttosto una parte più o meno addomesticata di essa.
Giusto diceva ieri sera Cruciani su “La Zanzara” (Radio24), attenti a prendere per oro colato queste affermazioni di Travaglio: basta molto meno per essere indagati, ma fino ad ora nessun giudice (o pm) è stato in grado di formulare accuse fondate contro Schifani.
Insomma, giusto quel che dici di principio, ma attenzione a non cadere nel dare troppo credito alle “voci fuori dal coro” solo perché stanno in televisione!
A proposito di Travaglio:
L’industria della coscienza …
Ma chi fa parte dell’industria della coscienza? Chi oltre all’attuale e ben nota leadership politica di sinistra – i noti Piero Fassino, Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Fausto Bertinotti, Oliviero Diliberto, Antonio Di Pietro – ne fa parte? Ecco alcuni nomi illustri: Beppe Grillo, Roberto Benigni, Dario Fo, Marco Travaglio, Michele Santoro, Gino Strada, Nanni Moretti e tanti altri come loro che da sempre si adoperano incessantemente a tenere ben sveglie le coscienze altrui e ben alti i propri profitti grazie al sentimento spinto di matrice sinistra. Già, perché sono migliaia i cultori dell’ideologia buonista ancora attivi, e hanno tutti – salvo qualche rarissima eccezione – un denominatore comune: un cospicuo conto in banca. E così fu che la cosiddetta elite della coscienza si inventò paladina dei poveri, per poi in seguito spacciarsi per la parte migliore del paese, la parte più buona, quella sana …
http://new-italy.net/i-falsi-profeti/industria-della-coscienza/
Travaglio a “Che tempo che fa”
[..] Metto a disposizione, senza alcun giudizio pro o contro, il pezzo dell’intervista di Fazio a Travaglio, intervista che ha creato non poche polemiche. E’ in 4 parti, e dura circa una mezz’oretta. Ciò che salta all’occhio &egrav [..]
Travaglio a “Che tempo che fa”
[..] Metto a disposizione, senza alcun giudizio pro o contro, il pezzo dell’intervista di Fazio a Travaglio, intervista che ha creato non poche polemiche. E’ in 4 parti, e dura circa una mezz’oretta. Ciò che salta all’occhio &egrav [..]
davanti a tutte questo parlare, pediliggo il silenzio! Ma difficilmente si riesce a stare zitti. Sono troppo disgustata per come vengono gestite le elezioni politiche nel meridione.
qualche settimna fa su La7, hanno mandato in onda un dossier di come avviene il compra vendita dei voti. la zona esaminata ricadeva sulla piana di Catania ed è stato singolare per me apprendere che il sindaco di un comune di mia conoscenza (sindaco uscente ricandidato alle prossime elezioni di giugno) raccoglieva curriculum per un call-senter.
un giornalista del luogo non schierato, dal suo blog chiede spiegazioni vai a sentire che racconta al http://www.vittoriofiorenza.it/
ogni bene :-)
Ciao happycactus.
in effetti nemmeno Travaglio ha portato avanti delle denunce particolari contro schifani.
Ha solamente ricordato degli atti giudiziari che testimoniavano i rapporti di schifani con dei mafiosi.
Cose di cui lo stesso Travaglio aveva già parlato nel suo libro, e per le quali non aveva ricevuto nessuna denuncia.
Queste collusioni sono reali, ma in tv non si può dire.
A presto .-)
Arcangelica, sono storie che si ripetono in grande e in piccolo.
Se il sentimento di disgusto fosse generale, fosse non si ripeterebbero ogni volta…
Blessed be
Ot : dal tuo commento in “blogazione” su Internet e democrazia rif.Huxley : è strabiliante,io ero per 1984 di Orwell ma questa è ancora più azzeccata. Ripasserò con più calma a leggere questo tuo accampamento virtuale.
Ora e sempre, mantenere, ognuno per sè, la propria indipendenza di giudizio… Se si possiede questa qualità, si può seguire la coscienza industrializzata di grillo, come qualcuno qui ha scritto, o di travaglio, o di messier o di santaruina o di .. o di .. .. …..
Per i politici un conto sono le verità scritte sui libri, un conto le verità date in pasto ai telespettatori.
Attenzione pero’:
su Internet vedo un sacco di blog che parlano disgustati della reazione dei politici, altri blog che difendono Schifani ed altri ancora che attaccano Schifani e Travaglio.
Quello che mi preme di piu’ e’ il pensiero che nel mondo reale questo dibattito NON ESISTE.
Nei tg le frasi “incriminate” non vengono menzionate, non si discute nel merito della questione. Di conseguenza la gente tira un sospiro di sollievo quando sente “la RAI ha preso provvedimenti contro…”, senza sapere che cosa ha detto Travaglio, e senza [voler] pensare che si puo’ benissimo trattare di affermazioni vere.
Censura e sempre censura.
— robex —
ciao tristanzara.
Penso che il mondo nuovo di Huxley sia oltre che profetico, illuminante per comprendere in “nostro” mondo.
ne avevo trattato anche qui
http://santaruina.splinder.com/post/9943399/Il+Mondo+Nuovo+I
a presto :-)
Messier, aggiunta pertinente, direi.
Nessuno, per loro non vale la pena preoccuparsi per quell’1% che in qualche modo accede alle informazioni.
ed in questo hanno ragione.
Robex: una censura generalmente morbida, che corre ai ripari quando necessario.
Eh già, Freda ha scritto proprio un articolo sapiente e dai toni suggestivi. E poi sno d’accordo praticamente su gni virgola.
Santa, non sapevo dove trovarti eccetto che qui (commento poco ma son sempre qui, mentre lì tu non ci sei mai) e volevo anche comunicarti che ieri sono andato a spararmi i Kiss (che ascoltavo circa una decina d’anni fa) ed è stato pazzesco! Scusa l’OT, ma spero comprenderai quanto sono ancora carico :-D
ho dimenticato di firmare
e con lì intendevo LC
sick boy
Non ci si deve stupire se nessuno dibatte sul caso Travaglio/Schifani: le tre reti rai sono controllate più o meno dal governo, le tre reti mediaset sono di proprietà del presidente del consiglio, resta solo La7. In più c’è una presunta diffamazione … tutti argomenti validissimi a spiegare perché non se ne parli.
Posto che, poi, ci sia gran ché da dire, eh. Per me Travaglio ha sbagliato in toto a scagliarsi singolarmente su Schifani, un po’ perché il libro non è su Schifani ma sulla classe politica in generale, secondo perché non ha portato a nulla (o forse si, pubblicità gratis ma anche una querela… chissà).
Un altro post che invita ad una profonda riflessione, caro Santa. Dispensi sempre ottime cose e noi, da buoni ignoranti, in silenzio le meditiamo.
In fede
Petrus
Certo fanno ridere quei tre infelici della foto iniziale, tutt’e tre col microfono in mano. Fino ad ieri, avrebbero retto una candela (che avrebbe reso ancor più attraente, oltre che meno nuda, quell’infelice al centro).
Vedi che la tecnica, senza alcuna eccezione, giova solo al potere? Fin qui, se vuoi fare il laico. Chi è più lungimirante, invece, precisa “al potere di Satana”.
pure Travaglio, comunque, mi pare oramai divenuto una macchietta.
Salve a tutti.
Del resto,anche la sentenza Andreotti ( http://www.rifondazione-cinecitta.org/cosabuona.html)è stata censurata in tv.. quindi, non mi stupisco se non è mai stato detto nulla su Schifani.
Aseptik
Ciao Aseptik, Andreotti è un altro caso di informazione che passa a metà, diciamo così.
la sentenza del tribunale ha riconosciuto i suoi rapporti con la mafia, il reato è semplicemente caduto in prescrizione.
E tutti i mezzi di informazione a parlare di “assoluzione”..
Airel, Travaglio può apparire più o meno simpatico, ma non è importante. :-)
Asno, noi qua, avvalendoci della tecnica, che ci stiamo a fare?
Sai bene che non è una domanda ironica la mia…
Un caro saluto a te.
Petrus, sei sempre gentile.
In verità io semplicemente leggo e riporto.
Da te, come da Asno-Ipo, apprendo.
Sarei stolto se non lo facessi :-)
Happycactus, forse hai ragione nel parlare di “tattica sbagliata” da parte di travaglio.
Cionondimeno, non posso non pensare a quanto sarebbe tutto più semplice se fosse possibile poter dire le cose come stanno senza dover prima fare calcoli.
A presto.
Ciao Andrea.
Lc continuo a seguirlo, non ho mai smesso.
Devo tantissimo a Massimo e al sito.
Dopo tre anni e più di discussioni, essenziali, arriva semplicemente il momento in cui si tiranno le somme, e si continua a seguire il tutto in maniera un po’ defilata.
I Kiss, cavoli…
Ma erano ancora truccati? :-)
Blessed be
non è questione di fare calcoli, ma di semplice ipocrisia. Come ti ho detto una marea di volte l’Airel-pensiero dice: ci meritiamo tutto questo! Ti pare mai possibile che un amico di mafiosi diventi il presidente del senato? in italia la cosa si sa ma non cambia nulla… il perché non lo capisco proprio. Siamo un popolo senza palle, in america certe cose non potrebbero succere… basta un nulla per infangarti e rovinarti la carriera politica per un bel po’ se non per sempre (guarda quel poveraccio di clinton).
Caro Carlo e cari blogger,
la poltica mi sembra ogni giorno di più un terreno sabbioso, se non paludoso, sopra cui avidi e abili imprenditori intendono costruire la loro casa.
I mass media svolgono la funzione che in un progetto hanno gli architetti, si occupano della sua estetica, della sua fruibilità, del godimento dell’abitabilità.
I funzionari politici “eletti” (parodia manifesta del significato vero) svolgono la funzione di ingegneri e geometri, calcolano come fare a costruire. I politici possono avere varie dimensioni, paragonandoli ai rettili si va dalla lucertola (comunale) al coccodrillo (nazionale), oppure dalla vipera all’anaconda, per restare a tale specie.
L’apparato statale e i suoi moltissimi stipendiati, specie le forze di sicurezza pubbliche e segrete, rappresentano invece i muratori, i tecnici, i manovali.
L’industria e la finanza sono gli investitori ovviamente.
Mancano all’appello, in linea generale, i contadini, gli artigiani,
i bottegai con la bilancia meccanica, i rom, i pescatori,
gli sportivi dilettanti che si pagano le trasferte, gli ultras (non solo della roma), i punk, gli spacciatori minorenni, le prostitute, gli imam, gli immigrati clandestini, quasi tutti i lettori di questo blog e altri ancora che tralascio per non annoiarvi troppo, diciamo per chiuderli tutti nello stesso girone: i poveri.
Insisto su tale concetto:
sono tutti in-di-stin-ta-men-te
dalla stessa parte
coloro che hanno molti soldi
(e “molti soldi” per le categorie sopracitate vuol dire,
almeno per il 90% dei suoi casi, possedere beni mobili o immobili per… mettiamo una cifra toh, 500.000 euro, va bene?, vogliamo arrivare al milione giusto per esser larghi di manica visto il caro petrolio? va bene, facciamo un milione).
Ora chiudo davvero e saluto tutti.
Con un’ultima considerazione:
il terreno sabbioso non terrà, com’è naturale che sia.
La politica ogni tot anni cambia la sua veste come una donna capricciosa. E a quanto pare diventa sempre meno pudica. Finirà nuda, proprio come il re della favola, proprio perchè rappresenta la contro-tradizione che servendosi dell’esaltazione dell’ego non vede altro che se stessa, stando sempre e solo incollata allo specchio e mai guardando altrove.
Chi volesse trovare qualche analogia con quanto detto può leggersi queste belle pagine:
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/grandeparodia.htm
Finalmente sono riuscito a vedere l’intervista “incriminata” di Fazio a Travaglio.
Ciò che più mi ha colpito del discorso di Travaglio è stata – per assurdo – la citazione di Ferrara sulla ricattabilità dei politici.
Vi invito a rifletterci: perché quando si fanno le liste elettorali si inseriscono praticamente sempre persone condannate per i più vari motivi?
La teoria di Ferrara (che per altri aspetti aborro) è che per ogni reato che viene effettivamente rilevato dalla giustizia, ce ne sono tanti altri che non vengono alla luce e rispetto ai quali i politici sono ricattabili.
Per quanto riguarda Schifani, a quanti fanno notare che basta poco per esser sottoposti a giudizio, io rispondo che sebbene i suoi trascorsi non gli abbiano valso una condanna, il problema etico si pone comunque.
Asno, noi qua, avvalendoci della tecnica, che ci stiamo a fare?
I reclusi, quelli a cui è negato il contatto umano tangibile, la trasmissione orale (tradizionalmente, l’unica valida) e la benedizione fatta col tocco della mano (foss’anche una carezza, una sberla o una pacca sulla spalla).
Non possiamo fare altrimenti, mi dirai. È vero. Ma c’è differenza tra l’esser schiavo sapendosi tale e l’esser schiavo pensandosi libero come un fringuello.
Ottima scelta della settimana per il video di Johnny Cash…… :-P
@ umargamal:
Che categorizzazione limitata! In realta’ non si distinguono “i ricchi, quelli che fanno il gioco dei padroni” e “i poveri, quelli senza colpa”.
Ho visto tanti colleghi operai discutere se fosse meglio che andasse al governo Berlusconi o Veltroni: non riuscivano a capire che il punto non e’ chi va al governo, ma quali difese si hanno contro chi sta al governo.
Ho visto disoccupati fare le lodi di leggi che sarebbero indubbiamente andate a loro svantaggio: eppure, “il partito ha detto cosi’…”
Senza pensiero critico, onesta’ intellettuale e dove e’ possibile una goccia di buon senso non si va da nessuna parte.
@ariel:
“ci meritiamo tutto questo!”
Ho sempre pensato che se una cosa inizia male, continua male e finisce male…
Gli USA sono nati da un genocidio, sono andati avanti con stragi omicidi e genocidi, finiranno per sterminare buona parte del pianeta.
L’Italia e’ nata grazie ad un complotto massonico, e’ andata avanti a forza di stragi di Stato e Massoneria, finira’ con la Massoneria al comando TOTALE.
Ciao
— robex —
ciao Airel
e tu sai come la penso io :-)
non ci meritiamo tutto questo, perchè, ed è il mio mantra, ormai, non esistono colpe collettive.
Individui dalla “dubbia moralità” stanno ai vertici, e noi ne siamo le vittime.
Sembra che stiano vincendo, ma non sono immortali.
Per quanto riguarda l’america, da quelle parti hanno Bush e Dick Cheney, quindi, ecco, non serve aggiungere molto…
A presto.
Umar, sempre preziose le tue riflessioni.
Anche la mia chiave di lettura, come ben sai, va oltre i fatti contingenti, e penso che questa situazione sia comprensibile solamente da un punto di vista metastorico.
L’articolo di Guénon che segnali, ottimo, e non poteva essere altrimenti, l’avevo pubblicato in queste pagine oltre un anno fa.
Leggere quelle parole con attenzione, e meditarci il giusto, renderebbe superflui tutti gli altri miei scritti sull’argomento.
Un caro saluto a te.
Sintagm, i politici che noi vediamo ai vertici sono scelti tutti in base alla loro ricattabilità.
Solo così coloro che danno loro le direttive da seguire possono attendersi una totale ed incondizionata fedeltà.
Un altro tassello che completa quel misterioso rebus dl titolo “ma perchè i peggiori comandano?”.
A presto
Asno: Ma c’è differenza tra l’esser schiavo sapendosi tale e l’esser schiavo pensandosi libero come un fringuello.
C’è davvero differenza, ma chi tra i due se la passa meglio? :-)
Socio Jakabel: contento che approvi :-)
Robex: Ho sempre pensato che se una cosa inizia male, continua male e finisce male…
Penso che tu non abbia tutti i torti.
Qui la figura del serpente che si morde la coda, con le sue mille valenze, in qualche modo ritorna sempre.
Non è che ci meritiamo o meno qualche cosa: è che in Italia il principio del proprio tornaconto è nella cultura.
Ad esempio, perché è impossibile fare una coda senza che qualcuno ti tenti di passare davanti?
Queste stesse persone poi, se hanno l’opportunità di avere un minimo di potere in più, lo sfrutteranno prima a proprio vantaggio.
Quindi non stupiamoci se a Roma rubano, quando noi stessi (noi inteso in termine di popolo) faremmo lo stesso.
Per Robex:
non intendevo dire che tutti i “poveri” sono senza colpa (sennò non saremmo a questo punto, è evidente). Anzi ben pochi lo sono se interessasse sapere la mia opinione in merito.
Intendevo dire che i “ricchi”, qualsiasi bandiera decidano di sventolare, sono tutti dalla stessa parte.
Per farti un esempio: se Santoro avesse il famoso miione (e secondo me ce l’ha) sarebbe dalla stessa parte di Costanzo (che di certo ce l’ha).
Ciao
Chissà come mai, proprio la Yespica, neh?
Che mandrillo.
solo la prima foto che ho trovato in cui comparivano schifani e di pietro insieme.
mandrillo?
io sono un esempio di serietà…
ssc