Ci sono dei luoghi in cui alita lo Spirito
La Cattedrale di Chartres è un immenso scrigno, un sigillo di pietra che custodisce uno dei luoghi più sacri d’Europa.
Profondamente ancorata nella terra, si innalza a toccare il cielo, unendo in modo indissolubile ciò che sta in alto con ciò che sta in basso.
Che la cattedrale di Nostra Signora di Chartres sia un monumento fuori dal comune lo si intuisce già in lontananza, quando compare imponente dominando la pianura circostante, totalmente fuori scala, secondo i canoni dell’architettura moderna, con l’abitato che le fa da cornice.
La cittadina di Chartres contava all’epoca dell’edificazione dell’attuale cattedrale poche migliaia di abitanti: un piccolo paese ad Ovest di Parigi si ritrovò ad ospitare uno dei templi più grandi d’Europa.
Per i nostri testi di storia dell’architettura non vi è nulla di notevole in questo.
Ma per ribadire meglio tale particolarità occorre ricorrere ad un paragone forse irrispettoso alla funzione sacra della cattedrale, un paragone che comunque renderà chiara la questione di cui si sta trattando.
Non approfondire le dimensioni di questa cattedrale in rapporto con la popolazione dell’abitato in cui sorge sarebbe come arrivare nei nostri giorni in un paese di poche migliaia di anime e ritrovarsi davanti ad uno stadio da 80.000 spettatori.
Una persona mediamente razionale si chiederebbe per quale motivo tale impianto si trovi proprio in quel luogo, talmente “fuori misura” rispetto al contesto.
E resterebbe alquanto sorpreso.
Uno stupore che la storiografia ufficiale non conosce, per quanto riguarda le questioni di cui non potrà mai avere risposta.
La Cattedrale vista in lontananza
Ma le risposte si trovano.
Occorre però prima porsi le domande.
Louis Charpentier, nel suo prezioso testo “I misteri della Cattedrale di Chartes” fornisce numerose nozioni, utili a comprendere l’importanza di questo luogo.
Chartres fu luogo di culto da tempi remoti; già al tempo dei celti il santuario che vi sorgeva era noto per la sua antichità.
La meta dei pellegrini era una grotta in cui si venerava una Vergine Madre; vicino alla grotta si trovava un pozzo, profondo 33 metri, in cui venivano praticate le abluzioni e i riti di iniziazione.
Quel pozzo esiste ancora oggi, nei sotterranei della cattedrale.
In sua corrispondenza, in maniera speculare, la navata della cattedrale raggiunge i 33 metri di altezza.
Un asse che unisce la profondità della terra con il cielo.
Quando i primi cristiani giunsero nella grotta vi trovarono una statua di una Vergine Nera, scolpita in legno di pero, raffigurante la Santa Vergine con in braccio un bambino.
Si raccontava che fosse stata scolpita dai Druidi, che avevano previsto la nascita di un bambino divino da una Vergine.
Sopra quella grotta sorsero i luoghi di culto cristiani, e diversi templi si succedettero fino ad arrivare all’attuale cattedrale, costruita in meno di 50 anni a seguito del rogo della cattedrale romanica preesistente, rogo avvenuto nel 1194.
Vi è quindi una continuità di Chartres come luogo sacro che travalica i vari culti, una sacralità della cui origine si è persa traccia.
La toponomastica proposta da Charpentier aggiunge dei particolari importanti: secondo l’autore il nome Chartres deriverebbe da Carnute – Is, ovvero luogo sacro dei Carnuti.
I Carnuti erano una popolazione che abitava la Francia dal III al I millennio avanti Cristo.
Siamo all’epoca dei dolmen.
Carnutes corrisponde a “Guardiani della Pietra”, un popolo il cui compito era proteggere la Terra Sacra.
E la Terra Sacra per eccellenza di tutta la Francia, si trovava nel luogo in cui sorge l’attuale Chartres.
L’altare della cripta della Cattedrale.
In questo luogo sorgeva la grotta sacra in cui da millenni convergevano i pellegrini; la statua della Vergine col Bambino è una copia fedele di quella venerata dai tempi precristiani.
La statua originale venne bruciata dai seguaci della Ragione durante la rivoluzione Francese.
I luoghi sacri nell’antichità non venivano scelti arbitrariamente; per noi risulta difficile comprendere la conoscenza che nelle epoche passate si possedeva riguardo la vita e le dinamiche della terra.
Le culture passate sapevano che il suolo è attraversato da delle “correnti”, un fenomeno che anche la scienza ufficiale sta timidamente cominciando a trattare.
Queste correnti che “serpeggiavano” nel suolo trasportavano lo “Spirito”, la sostanza vitale per eccellenza.
E nel sottosuolo di Chartes queste forze convergono in modo potente.
Le correnti telluriche venivano spesso raffigurate come serpenti che si muovevano nel sottosuolo.
Il santuario di Delfi, ad esempio, secondo la leggenda nasce dopo che Apollo uccide il serpente Pitone conficcandolo nel suolo, ovvero “catturando” in un preciso luogo questo “Spirito serpeggiante” e facendo in modo che i suoi benefici possano risalire in superficie.
Nello stesso modo sono numerose le rappresentazioni della Vergine nell’atto di schiacciare col piede un serpente.
Nostra Signora della Medaglia Miracolosa, Rue de Bac, Parigi
La vittoria della madre di Dio su Satana, sicuramente, ma anche il fissare le forze telluriche, il renderle “innocue” e accessibili agli uomini.
E non a caso tale compito è affidato alla Nostra Signora, mediatrice tra gli uomini e il Divino.
La Cattedrale di Nostra Signora di Chartres deve essere vista come la Vergine che schiaccia il serpente.
Un enorme scrigno, posto a protezione di un enorme tesoro, una Terra Sacra la cui custodia in antichità fu affidata ad un intero popolo, ed ora ad un maestoso Tempio.
Si veda anche:
– Stelle e Cattedrali
– I Misteri della Cattedrale di Chartres, di Louis Charpentier (pdf)
– La Cattedrale di Chartres, di Marisa Uberti.
La foto della Nostra Signora della Medaglia Miracolosa è tratta dal sito www.chapellenotredamedelamedaillemiraculeuse.com/IT/A.asp
Le restanti immagini si possono usare liberamente.
La citazione iniziale è di M. Barrés.
Anzitutto la mia felicitazione per questa avventura nell’avventura, di raccontare e documentare le cose come sono dal vero, là dove stanno.
Poi mi chiedo e ti chiedo: tra cielo e terra ci sono luoghi dove alita lo spirito, ma è lo spirito della creazione o è lo spirito antagonista ?
Nota le due torri che custodiscono l’accesso a questo tempio: sono diverse. Non rappresentano una dualità in essere. Lo so che potranno essere addotte motivazioni di ‘cantiere’ architettonico, ma quando si vuole innalzare due torri uguali, non importa quanto siano alte…, si innalzano esattamente uguali.
E’ solo uno spunto, dovrei usare molte parole per spiegarmi.
http://homo-embedded.blogspot.com/
Ciao Messier.
Lo Spirito è uno solo.
La dicotomia di cui parli avviene ad un livello inferiore, che non interessa e non potrà minimamente toccare il piano dello Spirito.
Per quanto riguarda le due torri, furono innalzate in periodi diversi.
La torre Nord, quella più alta, fu conclusa addirittura nel XVI secolo: si può notare la guglia tipicamente tardogotica, molto elaborata e ricercata.
La Torre sud invece fu terminata nel XII secolo.
Fino al XIX secolo non c’era la concezione dell’architettura “storica” per come ce l’abbiamo noi; in ogni epoca si costruiva secondo lo stile del momento, anche se si doveva intervenire in un edifico risalente ad una epoca di molto precedente.
Non lo si completava “secondo lo stile originale”, ma seguendo il proprio, senza curarsi troppo di una eventuale incompatibilità.
Blessed be
p.s.: fidati, Chartres indica l’alto :-)
Alla fine ce l’hai fatta!
Allora,due cose:
-la cattedrale di Chartres è stata costruita con l’argento templare.
Charpentier,uno dei più grandi studiosi dei templari,ne parla nel suo libro dedicato all’ordine;il vero mistero è da dove venisse tutto l’argento di cui disponevano.
Forse dall’America?
Eppure l’America è stata scoperta quasi due secoli dopo……
-La cattedrale è un chiaro riferimento esoterico non solo alla Vergine,come dici,ma a conoscenze antiche.
Lo si nota nei Gargoyle,o nei riferimenti all’arca che sono scolpiti sulle pietre di Chartres.
Ciao e complimenti per la trattazione.
Se mi autorizzi,prossimamente lo ripropongo nel mio blog,citando ovviamente chi ha scritto l’articolo.
Fammi sapere.
Paul
Grazie Paul.
Ovviamente puoi utilizzare il tutto come meglio credi :-)
Un saluto a te.
Blessed be
Questo è un post davvero aulico,
complimenti.
Mi affascina la maestuosità dell’edificio, il grande rosone centrale, come le due diversi torri.
Conosco ben poco dei suoi misteri.
Felicità.
Rino, rileggendo per capire meglio.
Bel monumento, con due torri diversi, con l’aria di mistero,
bella la tua spiegazione
una lettura stupenda
un caro saluto e
Buon Fine Settimana!
Mi congratulo con te. Dalle tue parole, dalla tua esposizione traspare una forte saggezza e spiritualità. Nel mio sito esamino i dogmi della Chiesa e sono giunto alla conclusione che sono in contrasto con quanto Dio effettivamente ci insegna. I dogmi hanno immiserito l’insegnamento che il Signore Gesù Cristo ha rivelato duemila anni fa. Grazie
Riguardo la saggezza, la citazione di Qoelet in cima ai post esprime perfettamente la mia situazione. :-)
Per quanto concerne i dogmi, invece, è terreno di difficile trattazione.
Qualche anno fa avrei espresso la tua medesima opinione.
Oggi penso che con i dogmi le Chiese abbiano tentato di fissare dei “capisaldi”, ovvero mettere per iscritto delle verità che in precedenza erano accettate e considerate “naturali” dai fedeli.
Questioni complesse, appunto.
Se ripassi da queste parti mi farebbe piacere se segnalassi anche il tuo sito.
Un saluto a te.
Rino, sempre gentile.
Sappiamo ancora troppo poco dell’atmosfera di quel periodo; è una questione di linguaggio, in fondo.
Grazie anche a te Qualquna, buona Domenica. :-)
Blessed be
Bel post Santa. Chartres è un posto che vorrei visitare ma non ho potuto ancora farlo. Ho visto Amiens, ma non Chartres.
Che ne dici di fare un elenco dei luoghi dove alita lo spirito? Specialmente in Italia?
Padella
Ciao Padella, hai avuto davvero una bella idea.
Sarebbe un post più che interessante, ed andrebbe fatto col contributo di tutti.
hhmmm..
Blessed be
complimenti per l’articolo, è bellissimo.
Comme la Cathedrale de Nostre Dame de Chartes.
Scusami, ma l’unico punto “debole”, oserei dire, e di non avere tenuto il suo nome in francese.
La prefersico “Nostre Dame” (in francese moderno “Nôtre Dame”), che “Nostra Signora”…perché non si usa “Nostra Dama?”
Mille e un Bacio
astrid morganne
il post è bello, sintetico e piacevole. Ok, le notizie sulla Cattedrale di Chartres, per chi ha un minimo di interesse sull’argomento, sono facilmente reperibili nel web e c’è una bibliografia immensa, a voler leggere.
A me interessa capire cosa si prova al cospetto di cotanta maestà, l’atmosfera che si respira, come hai vissuto la magìa del luogo, cosa ti ha trasmesso, come ne sei uscito.
Perdona non è una critica, anzi, è invidiuzza perchè tu ci sei e io ancora no :-))
ho dimenticato di aggiungere “stato” “a ci sei”… eheheh
ah la febbre!
Ciao Astrid
per una francese capisco che tradurre Notre Dame sia un piccolo delitto :-)
E’ stata una licenza che mi sono preso, ma le “Nostre Signore” non mancano nemmeno in Italia, pur non essendo
“famose” come quelle francesi :-)
Un bacio a te.
Chirieleison: in effetti, proprio perchè notizie sulla cattedrale di Chartres si trovano facilmente ed in grande quantità sul web, non ho voluto parlare delle questioni strettamente “tecniche” od architettoniche.
Ho trattato un aspetto della cattedrale di cui invece poco si parla, un aspetto secondo me essenziale.
Per quanto riguarda le mie sensazioni, la descrizione dell’atmosfera che io ho provato, avrei potuto anche parlarne.
Forse lo farò, ma reputavo più importante parlare della “funzione” di questo Tempio.
Un saluto :-)
Blessed be
Ciao!
ho apprezzato molto il tuo post, ma scusami se mi sobbarco la parte del katto-antipatico, sottolineando quello che mi pare l’unico neo: definisci Maria “mediatrice”. So che c’è discussione in materia, siamo in un tempo di ritrovata devozione mariana, ma mi pare che la posizione della Chiesa veda Gesù Cristo unico mediatore tra uomini e Dio.
Ciao, in ogni caso il tuo blog è imperdibile!
Andrea
….i pellegrini dello spirito che amano percorrere la grografia spirituale, sanno benissimo che sulla terra, per una ragione o per un’altra, esistono posti particolarmente ricchi di energia divina, fonti di spiritualità dove la teofania dell’amore si esprime amplificata. Sono le basi di lancio verso Hurqalya, il viaggio verso il cuore del cuore, e la dolce Maria è veramente Colei che racchiude le essenze della purezza celestie. j.
… il gattino è atterrato sul p.c. ed ha combinato un guaio…finisco il discorso…Maria è veramente Colei che racchiude le essenze della purezza celestiale. Raffaello Sanzio ce lo ha mostrato nei suoi quadri e a Chartres, lo so, si producono certamente per chi ha un cuore intenzionato, realtà spirituali più elevate. Maria e Gesù non sono separati, …ciao! w.j.
Ciao Andrea.
Piacere di vederti da queste parti.
Ad essere sincero mi aspettavo un altro tipo di “rimprovero” da qualche amico cattolico, ma non certamente un appunto sulla Nostra Signora. :-)
La Nostra Signora è mediatrice per antonomasia, è una verità religiosa da sempre accettata.
Non a caso il suo numero è l’ 8 e la sua figura l’Ottagono (e i battisteri sono ottagonali), proprio perchè l’ottagono è la figura geometrica “intermedia” tra il quadrato (il terrestre) e il cerchio (il celestiale)
La Madre per antonomasia, colei che si invoca affinchè “preghi per noi”.
Ma sarebbe riduttivo parlare del ruolo di Maria in breve tempo, occorrerebbe ben altro spazio.
Un saluto a te, e complimenti per il tuo blog.
W.j. , proprio così :-)
e il “cuore del cuore” è una splendida espressione.
Blessed be
Un post eccellente, caro Santa.
Solo tu, con la tua bella modestia, sai scrivere di cose dotte con stile piano e scorrevole. Sono io a dover imparare da te, col mio stile ampolloso.
Non sapevo che i mitici carnuti stessero lì. Ricordi la pappardella “KRN, corno, corona del cranio, keraunos, Crono, ecc.”? Carnuti come adoratori ante litteram del Verbo fatto Carne, chissà.
Ha stupito anche me l’Andrea del n° 15. La Mediatrice per eccellenza è Lei, “la faccia che a Cristo
più si somiglia”. Dice bene W.J., “Maria e Gesù non sono separati”.
Curiosamente, proprio oggi spero di pubblicare un post nel quale si cita l’ottagono e lo spazio intermedio. L’ho scritto ieri, in casa, senza aver letto il tuo post. Puoi immaginare la mia sorpresa, quindi, stamattina. Potenza del serpente della simpatia sotterranea, certo.
Ciaoscar.
ti ringrazio Oscar, ma più di modestia in questo caso si tratta proprio di un mio limite :-)
Non sarei in grado di espriemermi diversamente.
Un caro saluto a te :-)
Blessed be
Scusate Carlo e Oscar,
solo vi metto i link, se ne avrete tempo capirete a cosa pensavo.
Che ci fosse da precisare sull’uso del delicato termine mediatore/trice appare in questo intervento di Giovanni Paolo II
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1997/documents/hf_jp-ii_aud_01101997_it.html
e poi, da bravo magistero-dipendente (solo in alta teologia, che poi a fare il cattivo non c’è bisogno di dottrine) mi rimetto al Catechismo
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a9p6_it.htm
la mia scienza è poca, diciamo che ho orecchiato la vicenda nell’epoca del crescente seguito di radio Maria e di Medijugorie.
Per chiudere tra il (poco) serio e il molto faceto, secondo l’uso vigente con Oscar, potrei dire che la mia sequela di Burgnich è chiara, come ormai rivelano anche indizi nell’ultimo post sul mio blog… :-)
ciao grazie
Andrea
Caro Andrea,
ho seguito i tuoi link (a proposito, in “iperhomo” ho tentato di comunicarti le formule utili per fare un collegamento). Naturalmente hai ragione.
Né io, né Santa ci siamo mai sognati di pensare ad un tipo di mediazione materna che prescindesse dal Figlio.
La tua scienza è ben maggiore della mia, che tra l’altro è da museo. Vabbè che tu pure, di musei, te ne intendi (risu lleu). Per rispetto a Santa ed agli altri commentatori, aggiungo che ‘sto mattacchione di Andrea (parlu ceu), di “Burgnich” ha omesso il nome, cioè Tarcisio, al secolo Bertone.
Non mi sono mai divertito tanto, nei sessant’anni precedenti a questo. Né ho mai corso tanto, quanto in quest’anno trascorso nel labirinto della rete.
luogo meraviglioso. Carico di significati e richiami.
Però, dato il tipo di riflessione su cui mi sto avviando ultimamente, non riesco ad entusiasmarmi più di tanto. Vedo un edificio per sua natura impermanente, destinato a crollare e a divenire polvere. I suoi richiami, i suoi simboli sono in movimento in una precisa dimensione spazio-temporale… fugaci (contando il tempo come lo conta il Tutto Cosmico o Dio se vogliamo usare un appellativo più vicino alla nostra cultura) e non eterni.
Ciao carissimo Santa, è il mio solo un piccolo sasso nello stagnetto in cui ci ritroviamo tutti a sguazzare. Naturalmente posso essere in errore. Questo è ciò, che ora, mi suggerisce il mio occhio. Domani non so.
Un abbraccio :)
PS: dimenticavo, son tornato su splinder ;)
A proposito, Carlo ed io siamo sempre in obbligo verso Andrea, ‘ché, se non era per lui, l’onta di
Kissinger “consigliere diplomatico della santa Sede” sarebbe rimasta.
Bentornato ad Airel.
Airel, benritrovato :-)
In questo caso le nostre opinioni divergono alquanto, ma questo non è un problema.
Io subisco l’attrazione delle Pietre, di ciò che creano, della storia che in sé incalano, e che in seguito raccontano.
Questo tempio poi, è proprio uno scrigno, non trovo altri termini maggiormente adeguati.
A presto :-)
Per quanto riguarda la nostra signora e le segnalazioni, riprendo quanto detto da Oscar.
Un saluto a tutti.
Blessed be
Carlo e Oscar
scusate ancora la pedanteria, non era per fare l’inquisitore da bar sport, ma amichevolmente guardare a quello che genera equivoci.
Oscar, pur di confondemi mi parli pure in sardo?!
la tua cultura sarà pure da museo, ma io nel museo sono solo organizzativo-gestionale (scusa i termini letterari). Però due risate con Tarcisio e Angelo ogni tanto, valgono la pena!
Andrea
Le culture passate sapevano che il suolo è attraversato da delle “correnti”, un fenomeno che anche la scienza ufficiale sta timidamente cominciando a trattare.
Mi è subito venuto in mente questo:
http://www.plasmacosmology.net/myth.html
segnalazione interessante, as usual.
Grazie buon Pax :-)
Blessed be
L’ARCHIBUGIO DEL XVI SEC.
[..] Il servizio militare lo assolsi nei primi anni ‘80 nella bella cittadina di Salerno, all’89° Btg. Fanteria Salerno, nella celebre 1^ compagnia. Quando fu il mio turno d’impugnare un’arma, un fucile, mi tremarono le gambe al [..]
L’ARCHIBUGIO DEL XVI SEC.
[..] Il servizio militare lo assolsi nei primi anni ‘80 nella bella cittadina di Salerno, all’89° Btg. Fanteria Salerno, nella celebre 1^ compagnia. Quando fu il mio turno d’impugnare un’arma, un fucile, mi tremarono le gambe al [..]
L’ARCHIBUGIO DEL XVI SEC.
[..] Il servizio militare lo assolsi nei primi anni ‘80 nella bella cittadina di Salerno, all’89° Btg. Fanteria Salerno, nella celebre 1^ compagnia. Quando fu il mio turno d’impugnare un’arma, un fucile, mi tremarono le gambe al [..]
come mi piacerebbe camminare nel labrinto…il tuo post mi ha rinfocolato la voglia di farlo …. chissà…bella l’idea dei siti sacri…
Che meraviglia…!
già … Chapucer… guardando ad est… facendosi investire dalla “Vouivre”….. altri tempi …. altri mondi…
Presto sarà davanti ai miei occhi :D
Buona vita
Pat
Sarà sicuramente un bel viaggio :-)
Ciao Pat
Questo posto non è bello, maestoso, solenne, incantevole. E’ tutte queste cose insieme e qualcosa di più, impalpabile. E’ un luogo che attiva uno stato d’animo particolare, che non trova parole atte ad essere narrato, va vissuto.
Buon riposo Carlo e come sempre buona vita.
Pat
Non vedo l’ora di vederla! Ciao Carlo
:-)
Mi rendo conto di commentare un articolo piuttosto datato, ma ho scoperto il tuo blog di recente.
Riguardo ai luoghi sacri che “uniscono” Cielo e Terra trovo analogie affascinanti con la struttura dei chiostri che a mio modo di vedere sono una raffigurazione dello spazio intermedio umano tra la profondita’ del pozzo sempre presente e l’apertura al Cielo. Un esempio particolarmente suggestivo e’ nell’abbazia del Mont Saint Michel, altro luogo francese la cui sacralita’ risulta prorompente nonostante le orde di turisti e i rifacimenti in stile disneyland.
Complimenti per il tuo lavoro prezioso.
Mario
Ciao Mario
C'è un profondo significato simbolico nei chistri, al quale tu acceni.
Un saluto a te.
Sono stato ieri, finalmente. incredibile. grazie Santa.
Anche per me fu uno dei viaggi più coinvolgenti :-)