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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
27 Marzo 2007

Assi e Cicli


un po’di frammenti sparsi, dai link gli articoli completi.

Hyperborea

“Tutti i popoli verso nord ebbero nome, da parte degli storici greci, di Sciti o Celtosciti, ma gli scrittori dei tempi ancora più antichi, ponendo distinzioni tra loro, chiamavano Iperborei quelli che vivevano intorno al Ponto Eusino, all’Istro e all’Adriatico”
Strabone

“Dietro quelle montagne e al di là dell’Aquilone, un popolo fortunato (se crediamo), che hanno chiamato Iperborei, vive fino a vecchiaia, famoso per leggendari prodigi.[…]
Non si può dubitare di quel popolo: tanti autori tramandano che essi sono soliti inviare a Delo, ad Apollo, da loro venerato tra tutti, le primizie delle messi.”
Plinio il Vecchio

Un antico testo taoista, il Lieh-tzu o Vero libro della sublime virtù del cavo e del vuoto, contiene una lunga descrizione di un paese, il regno dell’Estremo Settentrione, che si trova a nord del mare settentrionale, “non so a quante migliaia o decine di migliaia di lì dalle province centrali”.

…………………

Secondo gli insegnamenti tradizionali ripresi e sviluppati dagli autori della “cultura della Tradizione” nel ‘900, la scomparsa di Thule – la sede degli Iperborei – e lo sprofondamento di Atlantide sono connesse a spostamenti dell’asse terrestre ed alle sue implicazioni climatiche e sismiche.



Cicli cosmici

“In realtà il tempo non è qualcosa che si svolga uniformemente, e rappresentarlo geometricamente con una linea retta, come abitualmente fanno i matematici moderni, ne dà un’idea interamente falsata per eccesso di semplificazione…
La vera rappresentazione del tempo è quella fornita dalla concezione tradizionale dei cicli che, beninteso, è essenzialmente quella di un tempo “qualificato”…
Non soltanto ciascuna fase di un qualsiasi ciclo temporale possiede una sua qualità propria che influisce sulla determinazione degli avvenimenti, ma… la stessa velocità con cui questi avvenimenti si svolgono è qualcosa che parimenti dipende da queste fasi e che, per conseguenza, è in realtà d’ordine più qualitativo che non quantitativo. […]
Quel che vogliamo dire è che, a seconda delle diverse fasi del ciclo, serie di avvenimenti tra loro paragonabili non si compiono in durate quantitativamente uguali; ciò appare soprattutto evidente quando si tratta di grandi cicli, d’ordine ad un tempo cosmico e umano, ed uno degli esempi più notevoli si ritrova nella proporzione decrescente delle durate rispettive dei quattro Yuga, il cui insieme forma il Manvantara”

La Tradizione Primordiale

Per Tradizione Primordiale si intende il patrimonio religioso, cultuale e sociale ,in poche parole la civiltà, del popolo degli Iperborei e soprattutto la summa sapienziale dei suoi collegi iniziatici.
Gli Iperborei, lo ripetiamo, sarebbero i rappresentati una antichissima civiltà che in tempi remotissimi, nella mitica età dell’oro e comunque nell’alta preistoria (sarebbero gli antenati dei Cromagnon che dovrebbero risalire a 30.000 40.000 anni fa), abitavano nelle zone polari che all’epoca godevano di un clima delizioso.

…………

I pilastri del cielo furono infranti la terra tremò alle sue fondamenta
I cieli a settentrione scesero sempre più in basso
Il sole e la luna e le stelle mutarono il loro corso
La terra si aprì e le acque racchiuse nel suo interno proruppero e inondarono i vari paesi
L’uomo si trovava in rivolta contro il cielo e l’universo cadde in disordine
Il sole si oscurò .
I pianeti mutarono il loro corso e la grande armonia del cielo fu distrutta

Tradizione vedica

…………………

Già nell’ottocento uno studioso delle civiltà del mediterraneo il Bachofen aveva tratto le conclusioni che  le civiltà attuali erano il risultato della dialettica fra due archetipi di civiltà quella Aristocratica e quella Ginecocratica.
Nei primi del ventesimo secolo, in Francia il, Guénon inizia a postulare di questa Tradizione Primordiale, Nordica, e,poco più tardi, gli fa eco, in Italia, Julius Evola.

La Tradizione

Comunque sia gli Ari, nell’invadere l’india, portarono con Sè, oltre al canglore delle spade e delle lance, una tradizione religiosa che trovò la sua espressione scritta in quella che è la più antica letteratura sacra dell’India, i Veda, soprattutto nel Rig Veda,  che sembra riflettere lo strato più antico della letteratura Vedica che  proprio per questo dovrebbe contenere gli echi della religiosità propria degli Iperborei e quindi di una religiosità che risale all’alta preistoria.
Gli Indoeuropei incontrarono però sui territori che stavano invadendo quella popolazione di origine meridionale, pochissimo conosciuta, che si potrebbe identificare con gli antenati di quella civiltà che è chiamata, dalla paleolinguistica, Subarea che era diffusa in tutto il bacino mediterraneo.
In India erano le cosiddette popolazioni pre arie o come lo chiama il Monchanin substrato dravidico.E’ interessante notare che gli ebrei, che fanno parte del ceppo Semita, negli stati più arcaici del racconto biblico hanno un rapporto assai conflittuale con gli esponenti di questa religiosità mediterranea o subarea , gli eredi della civiltà del sud.
L’origine dei Semiti è incerta la bibbia sembra rinvii all’armenia poi da li migrarono nella  mesopotamia e in genere nel mediooriente.
Sembra che provengano  da siti contigui a quelli degli Indoeuropei.
Queste dunque le tre arcaiche correnti che hanno contribuito, reciprocamente fecondandosi  e rinnovandosi in sé attraverso l’apporto di veggenti, profeti, santi,  a fecondare, dopo un dialogo di un tre o quattromila anni, l’anima dell’occidente.

 

Spostamento dell’asse terrestre

Flavio Barbiero, ammiraglio ed esperto di giroscopi per la Nato (i giroscopi sono usati per pilotare i siluri) ha calcolato che basta l’impatto di un corpo astrale con un diametro dai cinquecento ai settecento metri per spostare l’asse terrestre di circa venti gradi.
Se la Terra fosse una massa rigida il movimento precessorio dell’asse la riporterebbe nella sua posizione iniziale.
Vi sarebbero distruzioni ma l’asse di rotazione resterebbe immutato.
Il nostro pianeta invece è costituito da una sottilissima crosta dura all’esterno (circa 15 – 20 chilometri di spessore), e un’enorme massa fluida all’interno.
Questa specie di marmellata calda una volta variata la posizione dell’asse tende a mantenere il nuovo asse di rotazione verificatosi neutralizzando l’effetto di ritorno alla posizione precedente del giroscopio.
Nel caso di un impatto con un asteroide delle dimensioni riportate, o maggiori, oltre all’effetto distruttivo dell’impatto stesso, si verificherebbe quindi anche uno spostamento dell’asse terrestre.
A causa dello spostamento si avrebbe subito la rottura in più punti della crosta terrestre.La marmellata bollente tenderebbe ad uscire dalle fessura della sottilissima crosta fredda provocando terremoti ed eruzioni.

Se a questo aggiungiamo la formazione di enormi onde in grado di spazzare le terre emerse il quadro è certamente apocalittico.
La meteorologia sarebbe immediatamente stravolta e si potrebbero verificare piogge di mesi e inaridimenti di zone un tempo fertili.
Ogni anno cadono sulla terra circa 12.000 corpi celesti del diametro massimo di circa un metro, ma attorno alla Terra ruotano migliaia di corpi con orbita instabile di cui alcuni di oltre 2.000 metri di diametro.
Che la Terra sia un bersaglio è fuori discussione, che lo sia stato in passato, pure, le centinaia di crateri da impatto presenti sulla sua superficie lo dimostrano.
Parecchi testi antichi ci raccontano di grandi catastrofi successe nel passato: il diluvio biblico, l’epopea di Gilgamesh, la distruzione di Atlantide non sono che le più famose.In tutti questi testi si parla di onde enormi che sommergono la terra abitata, di enormi variazioni del clima; possibile che in tante parti differenti e lontane tra loro si parli delle stesse cose, quasi con le stesse parole, e tutto ciò sia solo frutto della fantasia di qualche autore?

Non è possibile che questi testi ci raccontino fatti realmente avvenuti che cambiarono il corso della storia della Terra e dell’uomo?[…]
Tutte le antiche culture ci parlano di un tempo in cui sulla Terra c’era l’eterna primavera.
Come avrebbe dovuto essere la Terra per avere l’eterna primavera?
Semplicemente con l’asse perpendicolare al piano dell’eclittica.
In queste condizioni non sarebbe esistita la possibilità di avere un’illuminazione differente, e quindi un riscaldamento differente, nelle varie zone della Terra e la meteorologia sarebbe stata molto più semplice e stabile.Lo scioglimento dei ghiacci che fino a dodicimila anni fa coprivano il Canada ha provocato quell’enorme accumulo di laghi e fiumi che lo caratterizza.

C’è solo un’altra zona della Terra dove esistono le stesse condizioni idrogeologiche da scioglimento dei ghiacci: le piccole isole di Macquarie e Heard, esattamente agli antipodi del Canada!
L’unica spiegazione che io ho trovato a ciò è che dodicimila anni fa l’asse terrestre non fosse nella sua posizione attuale ma spostato di circa ventitre gradi (stesso valore dell’inclinazione sul piano dell’eclittica) in modo da passare sulla Groellandia e sul Grande Antartide.
In queste condizioni tutta la Siberia sarebbe stata libera dai ghiacci e con un clima temperato tale da permettere la vita ad uomini ed animali.

25 Marzo 2007

I 300 contro l' Occidente


E’ arrivato anche nelle sale italiane il film 300, che racconta ancora una volta la battaglia più epica che i testi di storia abbiano mai documentato.
Si narra del re di Sparta Leonida e dei 300 opliti che nel 480 a.C. si opposero all’esercito del persiano Serse, composto da centinaia di migliaia di uomini, rallentandone l’avanzata e permettendo all’esercito degli stati greci di organizzarsi.
Il film, diretto da Zack Snyder, si ispira ai fumetti di Frank Miller, autore di culto, e come nei fumetti la separazione tra buoni e cattivi nello svolgersi degli avvenimenti è netta.
Gli eroi sono belli e valorosi, i cattivi deformi, mostruosi, spietati.
C’è chi ha visto nel film una sorta di propaganda di guerra, una di quelle tipiche operazioni che i regimi compiono nel tentativo di disumanizzare il nemico in procinto di un attacco bellico.
In effetti in questo particolare momento storico, in cui gli Stati Uniti si apprestano a devastare l’Iran, ricordare l’epica resistenza dell’Occidente contro le orde orientali potrebbe essere funzionale allo scopo, ed è altrettanto nota la funzione di Hollywood quale forte strumento di propaganda ideologica.
Ma questa volta coloro che hanno avvallato tale operazione forse hanno fatto male i loro conti.
Sicuramente Leonida e i suoi sono un forte simbolo dell’Occidente, ma di un Occidente quale non esiste più da secoli.
Il nuovo Occidente da tempo non crede più nei valori che gli spartiati esaltavano, sacrificio, amor di patria, il rispetto di una legge superiore; l’Occidente di oggi è sostanzialmente “amorale”,nel suo “imperialismo” vuole inglobare a sé tutte le culture che si oppongono alla sua avanzata.
Nel film, l’Occidente odierno si incarna nelle orde barbare di Serse.
Lo stesso re dei persiani, alto e luccicante nel suo carozzone da gay pride, con il suo volto dilaniato da piercing si troverebbe molto più a suo agio tra le strade di Londra o di New York, piuttosto che a Teheran.

Il suo esercito è composto da schiavi e disperati, come i messicani che combattono sotto la bandiera a stelle a strisce in Iraq nella speranza di un futuro migliore, e il suo osservare da lontano ed al sicuro gli esiti degli scontri ricorda il comportamento dei guerrafondai da salotto che mandano i giovani americani al macello a mille miglia di distanza.
Leonida, il re che combatte in prima linea a fianco dei suoi soldati rischiando la vita per loro, non potrà mai essere accomunato a nessun sovrano odierno.
In un’ottica ancora più profonda, i 300 che si oppongono all’avanzata dei barbari, consapevoli dell’esito della battaglia, ricordano gli ultimi eletti descritti dai testi sacri che contrastano l’avanzata del Kali Yuga pur sapendo che la loro opposizione in un primo momento sarà vana, ma altrettanto consapevoli della necessità dello sforzo.
Una ultima, strenua opposizione alla decadenza dell’Occidente.

22 Marzo 2007

La Via Difficile

Sia il tuo cuore libero da ogni astio,
sorridi a chi ti reca offesa,
benedici e cambia strada.
Se Dio lo vorrà,
vecchi sentieri
si congiungono di nuovo.
Sappi sempre perdonare,
perdona e ricorda
senza rancore.
Siano le tue intenzioni sincere
e quando recherai dolore
– perchè lo farai, prima o poi –
ferma il tempo, e fai il possibile
per recuperare i frammenti.
Fa’ che il piccolo sasso
che porti in mano
finisca nella parte giusta della bilancia
del bene e del male.
Non disperarti per quanto sia piccolo
il tuo contributo;
fanne buon uso.
Concedi il tuo amore
e il tuo affetto
senza aspettare nulla in cambio;
e a chi te lo nega,
concediglielo due volte.
Sappi attendere quando il mare
è in burrasca,
sfrutta il vento a favore
e riposati  durante il temporale.
Se perdi di vista la tua Cattedrale
ricorda, sempre,
che la vita
è il viaggio.
Sempre con la Cattedrale nel cuore
sappi essere un buon viandante.
E se per tutto questo
sarai chiamato stolto,
ancora una volta,
sorridi,
non giudicare,
e benedici.

20 Marzo 2007

Demoni vecchi e nuovi

La scienza ufficiale indica che l’era del leone va dal 10900 all’8700 a.C. quando inizia l’era del Cancro; seguono i gemelli nel 6540 a.C., il Toro nel 4360 a.C., l’Ariete nel 2220 a.C. e i Pesci nel 65 a.C.


Una cerchia di ricercatori, tra cui spicca il professor De Santillana, ha espresso l’opinione che le varie ere zodiacali influenzino notevolmente la simbologia con la quale si esprime la religiosità dei popoli.
L’era del Toro, ovvero l’epoca in cui il sole pare sorgere nell’omonima costellazione, iniziò circa nel 5° millennio avanti Cristo e si concluse circa nel 3° millennio a.C.
Questo periodo è caratterizzato dalle divinità “taurine”.
Basti pensare alla civiltà minoica, che ancora teneva ricordo di questo periodo, oppure alle divinità mediorientali, baal, moloch.
La figura del toro inoltre è direttamente collegata con la mezzaluna, che riproduce nelle corna, e quindi al culto lunare-femminile-matriarcale.
Non a caso questo periodo è caratterizzato dal culto delle grandi madri, che con le divinità taurine erano in simbiosi.
Successivamente arriva l’età dell’Ariete.
L’ebraismo fu il protagonista in assoluto di questa era.
Infatti  nella simbologia religiosa diviene protagonista questo animale, e i suoi “parenti”.
Basti pensare al sacrifico di Abramo, alla figura del capro espiatorio, all’agnello.
Quando Mosè riceve le tavole della legge, il popolo in sua assenza si mette ad adorare, nuovamente, un vitello d’oro.
Simbolo del vecchio culto che ancora resiste, e che Mosè definitivamente rimuove.
Ma una volta che una nuova simbologia fa la sua comparsa, quella antica non scompare mai del tutto.
Piuttosto, assume connotati demoniaci.
Così le divinità taurine del passato divengono i demoni della nuova simbologia religiosa.
Moloch diviene un Dio malvagio ed assetato di sangue, Baal diviene baalzebub, signore dello sterco.

Nel frattempo in Grecia, caduta la civiltà minoica, ci si trova nell’epoca della religiosità Dionisiaca, la religiosità del popolo.
E Dioniso è raffigurato spesso con la testa di capro, le baccanti adorano e si nutrono del capro sacro, il dio pan ha zampe caprine.
E’ l’epoca dell’Ariete.
Ed anche questa epoca cede il passo a quella successiva, l’era dei pesci, la nostra, che inizia pochi anni prima di Cristo, e sta per concludersi.
Il pesce è il simbolo di Cristo e dei primi cristiani, l’ultimo agnello viene sacrificato nel tempio di Gerusalemme che poi verrà distrutto da Tito.
L’era dell’ariete finisce, ed ancora una volta, la vecchia simbologia non scompare del tutto, ma diviene demoniaca.
Così per il cristianesimo satana ha testa di caprone, esattamente come per gli ebrei baalzebub aveva forme taurine.
Il processo è identico.
Il processo di demonizzazione della vecchia religiosità non è solamente simbolico, e non è nemmeno da considerarsi come un trucco dei nuovi sacerdoti per screditare i loro predecessori.
Ogni rappresentazione attraversa una fase vitale, nasce, cresce, muore.
Una volta morta, attira su di sé le influenze malefiche della “decomposizione” di una era.
Il linguaggio è allegorico, ma visto il carattere del tema non ne esiste uno migliore.
Chi persiste negli antichi culti, alimenta i “cadaveri psichici”, non a caso i movimenti satanisti si rifanno alle simbologie “defunte” del passato, dagli adoratori di moloch, che dimostrano quindi una conoscenza esoterica notevole, a quelli del “caprone”, i più noti satanisti occidentali.

18 Marzo 2007

Tavola di Smeraldo

TAVOLA DI SMERALDO
di Ermete Trismegisto

È vero senza menzogna, certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto
e ciò che è in alto è come ciò che è in basso
per fare i miracoli della cosa una.
E poiché tutte le cose sono e provengono da una,
per la mediazione di una,
così tutte le cose sono nate da questa cosa unica
mediante adattamento.
Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre,
il Vento l’ha portata nel suo grembo,
la Terra è la sua nutrice.
Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui.
La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra.
Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso
dolcemente e con grande industria.
Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra
e riceve la forza delle cose superiori e inferiori.
Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo
e per mezzo di ciò l’oscurità fuggirà da te.
È la forza forte di ogni forza:
perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.
Così è stato creato il mondo.
Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti,
il cui metodo è qui.
È perciò che sono stato chiamato Ermete Trimegisto,
avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell’operazione del Sole è compiuto e terminato.

 

TAVOLA DI RUBINO
di Ermete Trismegisto

Non è certo né verissimo quanto la mente della creatura concepisca
Incomprensibile vero è il Creatore
Ciò che è in alto non è come ciò che è in basso
All’alto la magnificenza dell’Unità; al basso la miseria della molteplicità che sembra tutto ed è nulla
E poiché tutte le cose partecipano della molteplicità esse tanto meno sono Verità, Vita, Bene, quanto più si distanziano dall’Uno
Ecco il numero, il molteplice, l’involucro, il cadavere dell’Uno: sua madre è il desiderio della terra, sua madre è l’ignoranza
Il Sole dissolse la carogna ed il vento disperse il fetore del frutto dei due
Questo desiderio ha creato gli eroi, i demoni e gli dei; questa ignoranza si è riversata su tutto il possibile, confondendo ogni traduzione ed il Tre
Ed ha regnato il male, nel sangue, fuori dalla Rosa, nell’abominio del Quattro
Unirai l’Uno con il Due, l’Uno con i molti, il soffio con il Sé, delicatamente, con grande cura, fino al Nove, saltando il Cinque
Perché discende dal Cielo alla Terra e risale in Cielo disperdendo le Forze inferiori nella Forza superiore indefinibile, che si compie nel Sei
Allora, figlio del desiderio, sarai come gli dei, i demoni e gli eroi, padrone dell’oscurità e della luce dei Sette
In ciò consiste la sapienza, sapiente di ogni sapienza; e sarai tanto grande da essere indefinito ed indefinibile
Vincerà chi pesa di più sulla bilancia dell’Otto
Così il mondo inventò i suoi ideali
Si può adattare questo Arcano a qualunque cosa: serpeggiando vibra come corda di cetra e si fa numero caduco
Anche ogni causa seconda
Pertanto io fui chiamato annunciatore di Thot, più schiavo della causa della ragione, che amico della ragione stessa
Quanto detto delle umili operazioni di Urano e di Saturno serva di guida ai desiderosi: Osiride è un Dio Nero