Riceviamo dall’amico P.Paiolo e volentieri pubblichiamo un breve racconto che narra di eventi recenti, da una prospettiva lontana, o forse vicina.
di P. Paiolo
Remember, remember the 5th of November: dal movimento Anonymous al celebre film V for Vendetta, fino alle prime proteste di piazza degli anni 2010, questa frase rendeva omaggio a tutti i rivoluzionari negli ultimi tempi prima della Caduta.
L’altra data da ricordare negli stessi anni é il 25 gennaio. Molti la ricordano per le elezioni greche.
A fine 2014 fu chiaro a tutti che la maggioranza allora al governo in Grecia non sarebbe stata in grado di eleggere il nuovo presidente della Repubblica.
Per tre volte il parlamento votò e per tre volte non riuscì ad eleggere il presidente.
Furono convocate le elezioni politiche, ai sensi della costituzione greca. I primi sondaggi davano per sicuro il successo del partito anti-austerity SYRIZA.
L’Unione europea ed i poteri della finanza di tutti gli stati temevano l’affermazione di SYRIZA perché la Grecia sotto SYRIZA avrebbe potuto allontanarsi dall’Unione dell’Euro.
L’uscita di una nazione dall’Unione avrebbe messo a rischio l’intera Unione, minacciando le basi stesse dell’Euro e del mondo.
Il mondo infatti era ancora nel pieno della Grande Crisi degli anni 10; le capitali reggevano ma le periferie di tutti gli imperi conoscevano un degrado economico e sociale senza fine.
Il mondo teneva ancora anche se era praticamente sull’orlo del tracollo; qualunque evento – come l’uscita dall’euro di una nazione – sarebbe stato il colpo di grazia agli imperi occidentali e forse a tutto il mondo.
Il partito greco era allora guidato dal giovane Tsipras, un uomo che sembrava pronto a sfidare la vile Bruxelles per salvare la sua nazione.
Il giorno della verità per lui e per la Grecia fu fissato per il 25 gennaio 2015.
Molti ricordano un altro 25 gennaio: quello del 2011, per la Rivoluzione Egiziana.
Alcuni, in ciò che resta del mondo arabo, ancora celebrano il 25 Gennaio come il giorno della prima grande manifestazione di piazza in Egitto. La protesta continuò e portò in pochi giorni al rovesciamento ed alla caduta dell’allora presidente Mubarak.
I manifestanti si radunarono in massa in piazza Tahrir e vi rimasero accampati con l’obiettivo di rovesciare Mubarak. Vi riuscirono quando le proteste arrivarono al palazzo presidenziale ed il presidente lasciò il palazzo a bordo di un elicottero.
Mubarak comparve poche ore dopo nella dorata e sicura località turistica di Sharm el Sheikh, da lui creata sul Mar Rosso, da cui annunciò la consegna del potere all’esercito.
Furono convocate le elezioni e dopo un lungo processo elettorale vinse il candidato dei Fratelli Musulmani, Morsi.
Morsi tentò di ridurre il potere dell’esercito egiziano in favore dell’organizzazione politico – religiosa uscita vincente dal verdetto elettorale e da lui guidata.
Con alti e bassi, dopo un periodo di instabilità economica e politica ed una serie di elezioni, l’esercito egiziano riprese il controllo della nazione, deponendo il presidente Morsi.
l’Egitto ebbe così una rivoluzione e ben due presidenti sotto processo giudiziario nel giro di un paio d’anni. Per ritrovarsi poi non troppo diverso da com’era prima.
Il 2014 era appena finito ed il mondo entrava in punta di piedi nel 2015, largamente inconsapevole di cosa sarebbe successo quell’anno.
Fast forward.
Il fuoco si sta spegnendo e anche domani sarà una giornata fredda, dice Sergey, l’omone con l’accento slavo che é diventato ufficialmente il nostro uomo delle previsioni del tempo. Mi piacerebbe sapere qualcosa di più di lui ma non c’é nessuno da queste parti che sa parlare la sua lingua.
Fa il possibile per imparare, adesso oltre a “domani piove” e “domani bello” o “domani freddo” osservando i cieli ed il vento, non sa dire molto.
Però é bravo a creare oggetti utili con i materiali di recupero, specialmente dai motori e in generale dai relitti delle auto.
Ha fatto un essiccatore per semi con un radiatore, divani e poltrone dai sedili, e cose così. E ieri ha cantato una vecchia canzone russa stile festival di Sanremo. È stato divertente anche se faceva freddo.
Chissà di cosa parlava, la canzone.
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