Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Striscia la notizia è la trasmissione televisiva più seguita in Italia, e la sua popolarità è tale che non necessita di ulteriori presentazioni.
Risulta quindi particolarmente curioso constatare come la sigla finale della trasmissione stessa sia un palese inno massonico.
La canzonetta in questione, con la quale il programma ha termine, viene sempre sfumata dopo le prime note, ed è visibile nella sua interezza solamente nelle repliche notturne.
Apparentemente è un testo leggero che ironizza sulle decisioni del governo a proposito della riforma scolastica, ma si può intuire un secondo significato senza dover troppo indagare:
PER CHI SUONA LA CAMPANELLA?Grembiulino e vai – è un passepartout – Ciao mammina Bye – corri in classe anche tu – zitto che se no son guai che goduria quante novità obbedienza, tutto cambierà viva il Gran Maestro che ci salverà – è unico – cappuccini e babà – studia i numeri – e l’abbiccì – agli esuberi – gli Paghiamo il Taxì – tutti a casa signorsì – quattro cinque sei e un sette più ora è tutto ok con i voti è un bijou è la scuola take a way col compasso un bel cerchio fa sulla cattedra si è messo già bravo il Gran Maestro che ci salverà – è unico – cappuccini e babà
Per cogliere i vari riferimenti al mondo della libera muratoria non occorre essere grandi esperti della massoneria , ma è sufficiente una conoscenza di base del simbolismo di cui questa confraternita fa uso.
All’inizio del testo vengono subito citati i “grembiulini”, uno dei modi col quale i fratelli massoni vengono chiamati, per via dei grembiuli rituali che ogni membro deve indossare durante le sedute in Loggia.
E giustamente si fa presente come il grembiulino sia un ottimo passepartout, in un mondo in cui essere membri della massoneria facilita l’apertura di molte porte.
La frase “zitto che se no son guai” riguarda il giuramento massonico, con il quale il massone si vincola alla segretezza; la segretezza, o riservatezza, come i fratelli preferiscono definirla in pubblico, è la prima virtù da rispettare una volta facenti parte dell’ordine.
Poco dopo si accenna anche l’obbedienza, termine che nel linguaggio massonico indica l’insieme delle logge che unite costituiscono corpi sovrani, come Grandi Orienti o Grandi Logge.
La canzonetta prosegue citando il Gran Maestro, i cappuccini (allusione al cappuccio indossato durante i rituali) e il compasso, insieme alla squadra il simbolo più noto della massoneria.
I riferimenti alla massoneria sono talmente evidenti che non si pone alcun dubbio sul loro reale significato.
Più difficile invece stabilire il senso di una scelta simile da parte degli autori del programma.
Considerato il carattere satirico della trasmissione si potrebbe pensare che si tratti di un testo ironico nei confronti del mondo massonico.
Eppure, nonostante i riferimenti siano chiari e per nulla velati, l’argomento in questione rimane perlopiù sconosciuto alla grande maggioranza degli spettatori del programma, e se davvero vi fossero intenzioni ironiche dietro il motivetto, sicuramente non verrebbero colte dal pubblico.
Più probabile quindi che si tratti di una sorta di divertissement, uno strizzarsi l’occhio tra fratelli massoni che si divertono nel parlare apertamente di loro stessi, nella convinzione che pochi coglieranno i chiari riferimenti alla loro organizzazione, e quei pochi che lo faranno saranno tra coloro che poco si sorprendono di fatti come questo.
Una ulteriore conferma a sostegno di questa ipotesi giunge dalla trasmissione Veline, ideata anch’essa da Antonio Ricci, vera eminenza grigia della televisione italiana. In tale programma aveva luogo un concorso nel quale si sceglievano le ragazze che avrebbero svolto il ruolo di veline nella trasmissione satirica. Nella scenografia della trasmissione faceva mostra di sé, in modo spudorato, un altare massonico, dove la fiamma ardente di Prometeo – Lucifero era retta da due colonne, presenti in ogni tempio massonico a simboleggiare la Forza e la Bellezza ed a ricordare le due colonne poste all’ingresso del Tempio di Gerusalemme. La presenza di una stella a cinque punte completava il quadro, per frugare ogni dubbio rimanente di qualche eventuale scettico.
Non esiste la teoria dell’evoluzione, ma solo una lista di creature a cui Chuck Norris permette di vivere.
Confesso che la prima immagine che mi si è materializzata nella mente è quella di un Chuck Norris che alla guida di cento mila texani sbaraglia l’esercito federale a suon di calci rotanti, dopodichè dichiara l’indipendenza del Texas.
Fatto sta che il celebre Norris ha recentemente dichiarato che sarebbe disposto a candidarsi come Presidente del Texas.
Non governatore, la massima carica che si può ricoprire a capo di uno stato dell’unione, ma proprio presidente, titolo che presuppone l’indipendenza dello stato guidato.
Lo stato del Texas d’altra parte ha una lunga tradizione per quanto riguarda le tendenze autonomiste, dai tempi del generale Sam Houston, che sconfisse i messicani ad Alamo, fino a Richard McLaren, che barricato nel suo ranch nel 1997 proclamò la costituzione della Repubblica Indipendente del Texas, prima di arrendersi ad un esercito di rangers.
Da Sam Houston a Richard McLaren, fino a Chuck Norris.
Per dimostrare che non scherza, Norris nell’articolo scritto per il World net daily cita la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, in cui viene espressamente sentenziato che
ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità.
La Prudenza, anzi, imporrà che i Governi fondati da lungo tempo non andrebbero cambiati per motivi futili e transitori; e di conseguenza ogni esperienza ha dimostrato che l’umanità è più disposta a soffrire, finché i mali sono sopportabili, che a cercare giustizia abolendo le forme alle quali sono abituati.
Ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, che perseguono invariabilmente lo stesso obiettivo, evince il disegno di ridurre il popolo a sottomettersi a un dispotismo assoluto, è il loro diritto, è il loro dovere, rovesciare tale governo e affidare la loro sicurezza futura a dei nuovi Guardiani
I politicanti di stanza a Washington sono avvisati.
La notizia della eventuale candidatura di Norris potrebbe apparire in sé pittoresca, se non fosse che stiamo parlando di una nazione nella quale Arnold Schwarzenegger svolge la mansione di governatore di uno stato che per prodotto interno lordo si può paragonare ai maggiori stati europei.
Anche l’ipotesi di un Texas indipendente potrebbe mostrarsi oggi meno fantasiosa di quanto poteva apparire solo un anno fa, dal momento che, nel bel mezzo della peggiore crisi economica e sociale degli ultimi 50 anni, negli Stati Uniti sono sempre più numerose le voci che esprimono il proprio disappunto nei confronti della gestione centrale di Washington. Chissà se le previsioni del professor Panarin riguardanti la disgregazione degli Usa si avvereranno anche grazie ai calci rotanti di Chuck Norris.
Guarda là come brilla nella tempesta
quella grande stella gialla nel cielo blu
del Grande Texas State!
Ihe, ihe, ihei!
combatteremo contro gli Usa!
Ehi, ihe, ihe, ihei!
«Vittoria o morte» per il Texas State!
In questo blog scrivo poco di politica italiana.
Innanzitutto perché reputo alquanto infimo lo spettacolo offerto dai nostri rappresentanti, persone molto “piccole”, occupati in intrighi di basso livello.
Ritengo molto più importante andare a monte delle questioni, cercare di intravedere le vette in cui le decisioni vengono prese; in fondo penso che sia limitante prendersela con chi semplicemente esegue, tronfio del potere che in cambio gli viene concesso.
Inoltre, le malefatte di questi figurini sono ben descritte abbondantemente in diversi luoghi: per chi fosse interessato, i siti ben informati non mancano.Ma la vera ragione per cui mi occupo poco di loro è un’altra, e ben più profonda: una questione di est-etica.
Cerco sempre di accompagnare gli scritti che qui compaiono con delle immagini che reputo significative ed esteticamente piacevoli; giudico molto importanti le immagini, in primis come veicoli di sensazioni positive.
E siccome cerco sempre di scegliere delle immagini che in qualche modo possano dare una idea dell’argomento di cui lo scritto tratta, ne consegue che parlando di berlusconi o veltroni o prodi o mastella dovrei aggiungere una loro foto a mo’ di accompagnamento.
E siccome già lo scrivere questa serie di nomi provoca una scarica di eggregore negative che attraversano lo schermo, ritengo utile evitare ulteriori colpi nefasti, che potrebbero essere provocati dalla visone di certi volti.
Per questo, sulle questioni della politica italiana sorvolo.
Pare che al momento si stia decidendo se sia il caso o meno di tornare alle urne.
Non vedo l’ora di sapere in che giorno non andrò a votare.
Ed ora una bella immagine che non c’entra nulla ma che sta comunque bene.
Ho sempre sostenuto che vi sono due tipi di persone, tra coloro che si astengono dal voto.
Innanzitutto ci sono gli indifferenti, quelli che non si interessano minimamente delle questioni politiche del paese, quelli che badano solo al “loro orticello”, come si suol dire, e pensano esclusivamente a tirare avanti, incuranti delle questioni che reputano troppo al di fuori della loro portata.
E poi ci sono quelli che giungono alla decisione del non voto a seguito di un lungo percorso, sofferto, un percorso fatto di febbrile ricerca delle informazioni più nascoste, nel tentativo di cogliere i retroscena di quel grande gioco che il potere inscena sopra le nostre teste.
Capita che giunti ad un certo punto di questa ricerca, ci si renda conto che le varie fazioni politiche altro non sono che specchietti per le allodole, un teatro di pupazzi, a volte consapevoli, altre volte no, messo in piedi dai maestri burattinai per tenere occupata la plebe, mentre essi si dedicano alle loro attività protetti dall’ombra.
Perché è importante che il popolo sia occupato, e diviso, e abbia di che discutere.
Così, queste due differenti tipologie di non-votanti giungono alle medesime conclusioni, con la differenza che “gli indifferenti” hanno compreso, involontariamente o meno, la reale essenza del potere con meno sforzi, in questo dimostrandosi più accorti degli “informati”.
Perché l’umanità è divisa in tre livelli, come diceva il dottor Butler:
– vi sono quelli che decidono, e che pochi conoscono.
– vi sono quelli che eseguono, utili nel prendersi applausi o pomodori a seconda delle stagioni.
– vi è il “popolo” che subisce le scelte dei primi, e le attribuisce ai secondi.
Ed è utile fino ad un certo punto prendersela con questi ultimi, la Casta, come è stata recentemente ben definita da Gian Antonio Stella, poiché chi realmente decide mai subisce le ire degli sfruttati.
Per chiudere in bellezza, lascio un omaggio all’unica Casta degna di essere celebrata.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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