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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
8 Aprile 2009

Al servizio dei cittadini

…to serve and to protect…

Il sito del Guardian ha pubblicato un breve video in cui compare Ian Tomlinson, l’edicolante morto nel giorno in cui nella capitale inglese era in corso lo svolgimento del G20.
Nelle immagini si vede il signor Tomlinson che cammina con le mani in tasca volgendo le spalle ad un gruppo di poliziotti, e viene violentemente scaraventato a terra da uno di essi.
Tomlinson morirà per infarto dieci minuti dopo.

Quello che colpisce è l’uso totalmente gratuito della forza da parte dei poliziotti inglesi, nei confronti di un cittadino che non rappresentava nessun tipo di minaccia.
Questo episodio ha avuto un epilogo tragico, non si sa se in qualche modo collegato con l’azione del tutore dell’ordine inglese, ma tali situazioni non rappresentano certo una eccezione.
La propaganda cui siamo sottoposti quotidianamente ha lo scopo di convincerci che le varie “forze dell’ordine” abbiano il compito di servire e proteggere il “cittadino”.

In realtà, da sempre la funzione della polizia è quella di tutelare il potere costituito a spese del suddito.
La polizia controlla e reprime la popolazione, quello è il suo scopo, e gli avvenimenti della settimana precedente non sono stati che l’ennesima conferma di questa banale verità, una verità ben nota alle generazioni passate, e che si sta via via dimenticando.

1 Aprile 2009

The Golden Age Empire


a Golden Age Empire
under Anglican England’s
world leadership
to be based not on war
but on strength, peace, compassion
and a vigilant use of knowledge, science,
intelligence, espionage and secrecy
Francis Bacon

 

 

 

(particolare)

(particolare)


Chi realizzò questo ritratto della regina Elisabetta I volle immortalare il ruolo di guida mondiale che l’Impero Britannico stava assumendo all’ epoca, ed i metodi attraverso i quali questa leadership sarebbe stata esercitata. La regina tiene nella mano destra un arcobaleno stilizzato, simbolo della pace universale saldamente guidata dall’Impero Britannico.
La scritta NON SINE SOLE IRIS significa Non c’è Arcobaleno senza Sole, dove l’arcobaleno è la Pace e l’armonia mondiale e il sole l’Impero Britannico.
Le orecchie e gli occhi presenti sul vestito della regina alludono al sistema di “intelligence” che l’impero stesso avrebbe usato per garantire la sua supremazia.
Una supremazia non più basata sulla guerra, ma sullo spionaggio (orecchie) e l’intelligence (occhi), come già Francis Bacon con orgoglio declamava.
Le pieghe della veste formano poi delle labbra serrate, simbolo della “secrecy”, la segretezza fondamento di ogni potere che vuole durare nei secoli. Nessun parametro cristiano, ma al contrario diversi richiami alla conoscenza gnostico – luciferiana, simboleggiata sia dagli occhi ma ancor più dal serpente ricamato sul braccio sinistro della regina.
Il serpente forma un nodo identico a quello che compare nelle logge massoniche, a simboleggiare l’unità dei fratelli e la loro conoscenza condivisa, così come il legame tra il creatore e le sue creature.
Significativo che sia proprio il serpente – lucifero a formare il nodo.
Per un’analisi della simbologia del quadro e del contesto storico:

THE RAINBOW SCHEME BRITISH SECRET SERVICE AND PAX BRITANNICA

.

31 Marzo 2009

Imperi II

Non capita a tutte le generazioni di poter assistere alla fine di un impero.


Nella storia da noi conosciuta hanno fatto la loro comparsa due tipi di imperi.
Vi sono stati imperi che si sono imposti ed hanno prosperato per secoli, seppur a fasi alterne, come l’Impero Romano oppure quello Ottomano,  e ve ne sono stati altri che hanno avuto un rapido sviluppo ed una fine altrettanto veloce, come l’Impero di Alessandro il Macedone.
L’Impero Americano appartiene a quest’ultimo genere, e si appresta a concludersi pochi anni dopo aver raggiunto la sua massima espansione.
Al pari della dominazione spagnola del XVI secolo e di quella britannica dell’ottocento, l’egemonia americana ha interessato la quasi totalità del mondo conosciuto*,  con un predominio culturale indiscusso che andava a raggiungere anche quei luoghi che non erano toccati da una presenza militare diretta.
La sovranità economica, così come emerse dai trattati Bretton Woods che dopo la II Guerra Mondiale assegnarono al dollaro americano il ruolo di moneta di riferimento globale, completava il quadro della supremazia mondiale.

La storia quindi insegna che gli imperi si sgretolano per cause sia interne che esterne, ed il più delle volte ci si ritrova di fronte ad una concomitanza di questi eventi.
L’ Impero Romano d’Occidente, ad esempio, cadde innanzitutto a causa della impossibilità di gestire un territorio sempre più vasto da parte di una popolazione che andava sempre più disaffezionandosi alle questioni militari.
La corruzione, il clientelismo, lo stile di vita parassitario di molti dei cittadini dell’impero corrosero dall’interno la società romana, e le popolazioni barbariche non fecero altro che inserirsi dentro crepe sempre più vaste.
Similmente gli Stati Uniti, dopo la vittoria nella seconda Guerra Mondiale ed il loro emergere quale potenza di riferimento del mondo occidentale, basarono la loro egemonia sulla propria superiorità militare e tecnologica, e dopo la disgregazione dell’ Unione Sovietica parevano essere rimasti  l’unica superpotenza in grado di imporre la propria visione a tutto il globo.

Ma ancora una volta più delle pressioni esterne poterono le questioni interne, e l’american way of living si è dimostrato nel breve periodo insostenibile.
Con la differenza che questa volta la malattia dell’impero, ovvero un modello di sviluppo senza solide basi, fondato sul debito e su capitali fittizi, ha contagiato l’intero pianeta.
Così l’impero cadendo porterà con sé tutti i suoi vassalli e i suoi oppositori, tutti indirizzati verso  lo stesso destino.
Ci si troverà quindi di fronte ad uno scenario inedito: per la prima volta nel corso della storia non vi sarà alcun pretendente pronto a cogliere lo scettro dell’impero cadente; quello che emergerà sarà un ordine inedito,  mondiale e del tutto nuovo.
Nuovo nella forma, perlomeno.


*ci si riferisce ovviamente agli imperi nella loro forma esteriore, quella suscettibile di trattazione storica: capita a volte infatti che le strutture cambino forma, ma che restino invariati i grandi pianificatori.

28 Marzo 2009

Trattando del Nuovo Ordine Mondiale


Sono ormai numerosi i video che trattano del Nuovo Ordine Mondiale presenti in rete.

Da un certo punto di vista questo fatto è positivo, poiché dimostra che l’argomento suscita curiosità ed interesse.
Nondimeno, con l’aumentare dei contributi si fa sempre più spazio anche un certo “sensazionalismo”, se non addirittura una vera e propria disinformazione.
Il formato video ha infatti il pregio di catturare velocemente l’attenzione dell’utente e di rendere fruibile con maggior facilità il messaggio, ma nel medesimo momento spesso banalizza l’argomento stesso, dovendo necessariamente, per motivi di spazio e di scelte comunicative, prediligere la sensazione e l’aspetto visivo al contenuto.
Molte volte il desiderio di colpire lo spettatore porta anche ad eccedere nei toni, lasciando la sensazione che ci si trovi di fronte ad una argomentazione poco rigorosa.

Un rigore che invece dovrebbe essere portato agli estremi, in particolar modo quando si entra in campi tanto delicati.

Tali filmati risultano invece utili nel caso in cui stimolino l’interesse e spingano ad approfondire le questioni trattate su testi scritti; mai come in questi casi occorre infatti conoscere e verificare le fonti di ogni asserzione, le origini dei fenomeni descritti e la loro complessità.

Il video segnalato ha il pregio di non eccedere in sensazionalismo, se non in maniera lieve, e di sintetizzare senza eccessive sbavature i più importanti fattori in gioco nei cambiamenti significativi che stanno caratterizzando la nostra epoca.

Viene qui proposto quale introduzione a temi che si affronteranno a breve.

26 Marzo 2009

Il Settimo Manvantara

Come approfondimento al precedente articolo si ripropone un post, inizialmente apparso nel Marzo del 2007, che descrive la suddivisione delle ere secondo la concezione indù, così come riportata da alcuni autori tradizionali.

Secondo la concezione tradizionale lo scorrere del tempo segue un ritmo circolare, anche se probabilmente l’immagine della spirale sarebbe più adatta per descrivere il percorso dei secoli.
Le epoche degli uomini seguono un andamento decadente, un progressivo allontanamento dall’origine celeste ed un inevitabile avvicinamento alla materialità.
La tradizione indù, e non solo, per delimitare le varie epoche fa riferimento ai cicli precessionali; un ciclo precessionale dura all’incirca 26.000 anni, ed è il tempo che occorre affinché l’asse terreste compia un giro completo per poi ritrovarsi al punto di origine.
La terra infatti si comporta come una trottola, anche se questo terzo movimento, a differenza della rotazione e della rivoluzione, è impercettibile, dato il grande lasso di tempo che impiega per compiersi.
La tradizione indù quindi individua due cicli principali, il kalpa e il manvantara.
Un manvantara ha una durata di due cicli precessionali e mezzo, ovvero 64.800 anni, e il kalpa comprende 7 manvantara.Ogni manvantara è a sua volta diviso in 4 yuga, ognuno dei quali ha una durata proporzionalmente inferiore rispetto al  suo predecessore, come spiegato nell’immagine sottostante.
All’inizio di un manvantara gli esseri umani si trovano in una situazione di massima vicinanza con il mondo celeste, ma con l’alternarsi degli yuga questo rapporto con il divino via via si affievolisce, finchè al termine dell’ultimo yuga, il kali yuga, l’età oscura, gli esseri umani sprofondano totalmente nel materiale, fino a dimenticare del tutto la propria origine divina.
Terminato un kali yuga l’umanità si rigenera, ed il ciclo si ripete.
La fine del settimo manvantara di un kalpa corrisponde al periodo di massima decadenza.
Il nostro attuale kalpa è chiamato Era del Cinghiale Bianco, e sempre secondo tale concezione attualmente stiamo vivendo gli ultimi anni dell’ultimo yuga del 7° manvantara.

Ovvero, il periodo di massima decadenza possibile.

La mitologia greca similmente riprende la teoria dei cicli di decadenza, e chiama le quattro ere principali Età dell’Oro, Età dell’Argento, Età del Bronzo ed Età del Ferro, la nostra era.

La seguente raffigurazione,parzialmente tratta dal libro di Fabio Ragno “Iniziazione ai Miti della storia”,schematizza tale divisione ed individua alcuni avvenimenti descritti dai testi tradizionali che hanno segnato i passaggi di era.