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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
29 Giugno 2010

Pensiero magico ed evocazione

…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore.
Capire la propaganda, R. Winfield


Diffusione del simbolismo occulto

Il costante aumento della presenza del simbolismo occulto nella cultura popolare contemporanea è un dato di fatto, mentre divergono le opinioni sul reale significato di tale fenomeno.
Il parere più diffuso vede nell’utilizzo di queste tematiche una semplice moda del momento, oppure un banale esercizio commerciale studiato per rendere più appetibili ed intriganti i prodotti dell’industria del divertimento e dell’intrattenimento.

Si tratta di una opinione legittima, ovviamente, specialmente all’interno di un’epoca in cui al linguaggio simbolico non viene riservata la medesima attenzione di cui era oggetto nei secoli passati.
Questa diffusione, divenuta negli ultimi tempi vera e propria ostentazione, genera tuttavia parecchi interrogativi, sopratutto in coloro che ritengono l’uso del simbolismo un mezzo assai efficace di comunicazione, un metodo attraverso il quale determinati messaggi possono essere trasmessi in modo diretto e profondo.
Tuttavia, anche coloro che non concedono al simbolismo tale valenza, potrebbero comunque rimanere perplessi dinanzi a tale diffusione, se non altro per una questione di buon gusto.

Se si dovessero prendere in considerazione altre motivazioni, che non si riducano a semplici questioni di moda e di marketing, ci si potebbe di conseguenza domandare quali motivi possano giustificare questo fenomeno.
Considerato il carattere della questione, si dovrà necessariamente restare nel campo delle ipotesi; nonostante ciò, è comunque possibile cogliere una certa logica di fondo nell’intera operazione, sopratutto se analizzata da un punto di vista più vasto.

Organizzazioni segrete poco segrete

Negli ultimi anni, in particolar modo grazie all’esponenziale crescita del materiale informativo reso disponibile dalla diffusione della rete, sono divenute popolari analisi che cercano di indagare il ruolo giocato da gruppi di potere più o meno segreti, più o meno occulti, all’interno dello svolgimento dei grandi eventi sociali e culturali che caratterizzano la nostra storia recente, e non solo.
Concetti quali il Nuovo Ordine Mondiale, organizzazioni elitarie quali il gruppo Bilderberg, il CFR, i cosiddetti Illuminati, relegati fino a qualche anno fa ad oggetto di studio di pochi visionari catalogati sotto l’etichetta di “teorici della cospirazione”, hanno ormai guadagnato nel tempo una certa dose di popolarità, perlomeno all’interno del mondo della rete, e timidamente iniziano ad essere trattati anche dai mezzi di comunicazione tradizionali.
Vi sono trasmissioni televisive in prima serata che si occupano del simbolismo massonico, altre che addirittura danno risalto alle teorie più estreme sugli “Illuminati”, che danno voce ad analisti che espongono teorie della cospirazione che vorrebbero rivelare piani di dominio segreti e a loro modo diabolici.

 

La statua del grande gufo nel Bosco Boemo

Ed in effetti, parrebbero assai poco “segrete” delle organizzazioni i cui piani vengono analizzati e discussi in prima serata in trasmissioni di intrattenimento seguite da milioni di persone.
Coloro che da sempre tengono posizioni scettiche dinanzi a tali argomenti vedono in tale diffusione una chiara conferma della loro opinione: non vi può essere nulla di misterioso od occulto in qualcosa di così pubblicizzato.
E, senza dubbio, tale posizione è del tutto logica.

Dal lato opposto, chi si occupa di questi argomenti da diversi anni, da quando il reperire informazioni sulle società segrete e sui gruppi elitari di potere era tutt’altro che agevole ed immediato, vede in questa loro improvvisa “notorietà” un chiaro segno del fatto che certi programmi sono entrati nell’ultima fase, quel finale di partita in cui i giocatori si possono permettere di rivelarsi senza timore, dal momento che tutto è già stato studiato al minimo dettaglio e nulla potrà più sconvolgere l’ordine predisposto degli eventi.
Ed anche questa seconda opinione possiede una sua legittima logica.

Vi è, tuttavia, una terza possibilità, a sua volta del tutto coerente all’interno del pensiero esoterico a cui tali organizzazioni si rifarebbero.

Il pensiero magico

In una epoca sulla carta materialista e razionalista come la nostra l’analisi del pensiero magico  può al massimo avere, come si è detto, una valenza antropologica, applicata specialmente allo studio di popolazioni primitive oppure appartenenti al passato.
Per quanto concerne l’età contemporanea si potrà invece analizzare l’apporto che tale pensiero ha avuto nel formare quel substrato di credenze superstiziose ed irrazionali ancora presenti nella cultura popolare.
Si tratterà comunque sempre di ricerche di tipo “antropologico”, appunto, e difficilmente lo studio del pensiero magico verrà preso in considerazione nel momento in cui verranno analizzati i grandi processi sociali e culturali che hanno influito sui maggiori eventi storici della nostra epoca.
Nei grandi movimenti politici, nei principali protagonisti della nostra storia recente, nel cercare le motivazioni ultime che portano alle rivoluzioni ed ai grandi cambiamenti epocali la moderna storiografia cercherà sempre, quali “spinte”, le ragioni maggiormente coerenti col pensiero predominante, ragioni “logiche” spiegabili all’interno di processi razionali e meccanici.

Il cosiddetto “pensiero magico”, a cui si concede una importanza secondaria all’interno dello sviluppo della cultura contemporanea, è invece considerato quale fondamentale limitatamente per quanto riguarda le civiltà arcaiche, dette anche primitive, dal momento che l’antropologia moderna ha oggi riconosciuto l’importanza che tale pensiero rivestiva all’interno della organizzazione sociale di quelle popolazioni.
Ed uno degli aspetti di questo pensiero magico, quello che in questa breve trattazione maggiormente ci interessa, risiede nella sua ritualità evocativa.

Una diversa percezione della realtà

Tra le testimonianze del cosiddetto “uomo preistorico” giunte fino a noi spiccano per interesse artistico e capacità evocativa numerosi dipinti murali ed incisioni, espressioni di profonde civiltà sviluppatesi migliaia, se non decine di migliaia, di anni fa, opera di uomini del tutto simili a noi fisicamente ma con una sensibilità assai distante dalla nostra.
Dipinti ed incisioni inizialmente catalogati come “espressioni artistiche”, come mere decorazioni, a seguito di valutazioni sicuramente riduttive che avevano il difetto di giudicare con parametri contemporanei l’ispirazione e l’immaginario di culture del tutto diverse dalla nostra.
Col tempo, grazie ad analisi più approfondite, grazie a studi che perlomeno tentavano di interpretare il possibile spirito del tempo, si è compreso che quelle produzioni non potevano essere capite se non ricostruendo anche la percezione che quegli uomini avevano del creato, il rapporto che condividevano con la natura e gli eventi che intorno a loro si verificavano.
In un mondo non meccanico come il nostro, tutto l’esistente era concepito quale allegoria e simbolo di realtà superiori, ed ogni azione non si limitava ad una semplice concatenazione di cause ed effetti, ma celava in sé un significato simbolico e magico: l’azione e il rito erano indistinguibili, ed ogni movimento, ogni pensiero, aveva in sé una connotazione sacra.

Nello stesso modo, i dipinti e le raffigurazioni che ancora oggi possiamo ammirare erano simbolo e rito nel medesimo momento.
La realtà raffigurata in una umida parete di una caverna riproduceva un momento centrale della vita degli uomini, ma prima ancora raccontava un momento rituale-mistico destinato a ripetersi ciclicamente in eterno.
Quel momento veniva riprodotto e mitizzato; di più: veniva evocato.
In un universo dominato dal tempo ciclico in cui ogni avvenimento, come le stagioni e i cicli della luna, le nascite e le morti, era destinato a ripresentarsi, ogni racconto era contemporaneamente anche anticipazione, evocazione, ed in un mondo in cui la legge della causa-effetto è meno rigida di quanto la possiamo concepire noi moderni, una riproduzione fatta dall’uomo poteva contribuire a far sì che un determinato evento avesse un certo esito piuttosto che un altro.

Un presente inestricabilmente legato col passato e col futuro, un tempo ciclico in cui gli eventi si ripropongono sempre simili e mai eguali a se stessi, la convinzione di poter influire su quella medesima realtà per mezzo del racconto mitico, che essendo indissolubile dalla realtà vissuta poteva influenzarne lo svolgimento.

Danze ed incisioni

Gli antropologi occidentali poterono in qualche modo avvicinarsi alla comprensione di questo immaginario quando nel corso del XX secolo vennero a contatto con popolazioni che vivevano isolate da millenni, sopratutto in Africa e in Oceania, e che avevano mantenuto organizzazioni sociali ed usanze dagli occidentali stessi catalogate quali “primitive”.

Uno dei rituali, ad esempio, che i moderni studiosi poterono osservare da vicino, immutato da millenni, era quello della preparazione della caccia, comune a diverse di queste civiltà “primitive” in varie parti del mondo.
In molte di queste comunità, quindi, gli uomini che si apprestavano a recarsi ad una battuta di caccia partecipavano ad un complesso rituale che consisteva nella proposizione della battuta stessa: il sacerdote o lo stregone raccoglieva intorno a sé gli uomini e dipingeva per terra l’immagine degli animali che sarebbero stati cacciati; in seguito, l’immagine veniva colpita con le armi dai cacciatori, i quali concluso il rituale si impegnavano nella caccia vera.
Il significato del rito è evidente: i cacciatori, dal momento che credono nell’indissolubile legame tra verità e simbolo, tra realtà e rappresentazione, per mezzo del rito “forzano” in qualche modo la realtà a seguire quest’ultimo, e ad adeguarsi di conseguenza al loro volere.

I pittori che 20.000 anni fa dipingevano scene di caccia sulle pareti delle loro sacre caverne mettevano in scena il medesimo rituale: ancora una volta, la rappresentazione doveva precedere la realtà, il mito doveva direzionare gli eventi verso l’esito voluto.

Una ipotesi per il presente

L’arte e le usanze delle cosiddette popolazioni primitive non si potrebbe quindi capire se non cercando di comprendere una concezione del mondo del tutto diversa rispetto a quella dominante nella modernità.
Tuttavia, quella percezione, definita in maniera forse riduttiva “pensiero magico”, non si è mai del tutto estinta, e ha lasciato le sue tracce nell’immaginario contemporaneo sotto forma di confuse “superstizioni” (superstizione = ciò che rimane).
Non solo: questa visione è tuttora viva all’interno del pensiero esoterico ed occulto che  costituisce oggetto di studio ed interesse per gli ordini iniziatici ed elitari ancora presenti, e prosperi, nelle nostre società.

Come si è visto, di questi ordini fecero parte, e ne fanno tuttora, personalità influenti, pensatori, politici, intellettuali in grado di direzionare gli etat d’esprit di intere epoche.
E quando la cultura di un’ epoca produce, per quanto riguarda l’immaginario popolare, un certo tipo di simbolismo, ci si potrebbe chiedere se in qualche modo tale produzione non ricalchi i canoni della ritualità espressa dal pensiero magico, una componente della creatività umana mai realmente estintasi.

Il simbolismo luciferiano mai come oggi ostentato potrebbe essere nient’altro che un immenso rito di evocazione, così come una certa produzione cinematografica (ovvero i moderni dipinti rupestri) di genere apocalittico più che una catarsi collettiva delle paure di inizio millennio potrebbe rappresentare in realtà una sorta di tentata anticipazione degli eventi futuri, un tentativo di condizionare gli eventi stessi per mezzo del simbolo.
E gli stessi gruppi elitari, fino a poco tempo fa ignoti al grande pubblico, che escono allo scoperto sbandierando le loro visioni di potere riguardo il futuro dell’umanità starebbero in realtà mettendo in atto, semplicemente, un enorme rituale, un rito collettivo in cui dall’evocazione del loro progetto si attendono la sua conseguente riuscita, come i cacciatori che inscenano la morte della loro preda prima di partire per la caccia.

Si veda anche:
I prodromi della diffusione del pensiero occulto
La scienza della persuasione

206 comments to Pensiero magico ed evocazione

  • etty

    Orange scusami potrei capire meglio di cosa parli quando citi le vibrazioni energetiche e dove potrei reperire qualche notizia ben trattata. grazie.

  • ikalaseppia

    appunto…  “la rinuncia ad una realtà migliore” cioè superiore e in particolare accettare un dualismo (albero del bene e del male) al posto di una visione integrale (albero della vita) è un peccato ormai poco originale. Dire che il male è un momento del bene è del resto anche un modo per sancire l’assenza di alcuna simmetria possibile. In altre parole  male e bene non sono realmente opposti se non da un punto di vista relativo. Ora la visione sintetica è però possibile solo al bene, e necessariamente negata al male, perché l’essenza del male è dividere. Le dottrine sospette “manicheiste” si caratterizzano invece proprio per porre bene e male sullo stesso piano. 

  • Anonimo

    Unde malum?  colui che “esiste personalmente nel modo della decomposizione e dissoluzione del personale” http://www.gliscritti.it/approf/dandrea/malum/malum.htm m

  • Anonimo

    “…
    Secondo Tommaso infatti l’origine del peccato dell’angelo deve essere cercata nel fatto che, in considerazione della superiorità della sua natura, ha visto nell’ordine soprannaturale della grazia – nella misura in cui la grazia gli era offerta come pura grazia ed a lui era richiesto il riconoscimento di questa stessa grazia – una diminuzione della considerazione a lui dovuta. Tanto più che l’angelo comprese che non avrebbe avuto un diritto maggiore alla grazia della natura umana a lui così inferiore. Quest’ultima, chiamata alla grazia non meno di lui, in questo gli sarebbe stata equiparata. …
    L’asserzione della dignità della propria natura di fronte a quest’ordine soprannaturale era però già in se stessa una tendenza a non esser sottomesso a nessun ordinamento positivo di Dio e conduceva naturalmente anche alla tendenza a svincolarsi da Dio quanto più possibile. Conduceva altrettanto a cercare il Capo della creazione non nell’umanità [fatto puramente gratuito], ma nel culmine naturale costituito dal mondo angelico e a far sì che ad essa fosse sottoposta tutta la creazione, soprattutto l’umanità, così come, secondo la disposizione divina gli stessi angeli dovevano essere sottoposti, assieme al resto della creazione, a Cristo. Inoltre, come a Cristo era dovuto onore divino, così da questa tendenza ne risultò naturalmente un’altra, quella di chiedere onori divini per il loro proprio capo e quindi, a causa dell’uguaglianza di natura, per sé stessi. Nella consapevolezza infine dell’impossibilità di dar seguito ai loro desideri, l’orgoglio si sviluppò in invidia formale e odio mortale contro Dio, contro Cristo e gli uomini.
    Numerosi sono i corollari che si possono trarre da questa visione e tutti fanno risaltare meglio l’armonia del dato rivelato:
    1) Il peccato dell’angelo appare qui strutturalmente come un vero “mysterium iniquitatis” (2 Tess 2, 71) il quale trova la sua spiegazione solo in connessione con il mysterium gratiae Dei.
    Cioè il mistero del male emerge maggiormente come vero e proprio mistero che trova la sua collocazione compiuta solo in un contesto soprannaturale. Ed è questa certamente la visione delle cose che emerge dalla Sacra Scrittura, dove al mysterium iniquitatis si contrappone il mysterium pietatis, che è proprio il mistero dell’incarnazione (cfr. 1 Tim 3, 16).
    2) Qui la possibilità del peccato dell’angelo, che appare – in considerazione del puro ordine di natura – quasi incomprensibile, è resa comprensibile nel migliore dei modi.
    …”
    http://www.paginecattoliche.it/primopeccato.htm m
    ____
    http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/795/90/lang,it/

  • ika

    Nonostante i suoi limiti la scolastica resta un “sicuro approdo” per il credente. Sono anche certo che questi limiti fossero superabili senza uscire dalla tradizione quando ancora esisteva una civiltà cristiana, come mostrano i “canti del cigno” dell’esoterismo cristiano (che non immagino affatto come esterno alla Chiesa ma piuttosto come il cuore stesso della tradizione monastica): Meister Eckhart, Dante, Margherita Poirete... eretici? Del primo (che come Tommaso ebbe l’onore di occupare la stessa cattedra di Tommaso, la bolla di condanna dei suoi insegnamenti mostra palese incomprensione da parte del papato avignonese (e la questione del bene e del male è tra queste), l’ultima fu messa al rogo dagli stessi inquisitori del processo ai templari. In effetti il rifiuto (e la persecuzione) dell’esoterismo è intimamente connesso con il mysterium iniquitatis di cui parli. 

  • ika

     che ebbe l’onore di occupare la stessa cattedra di Tommaso
     

  • Anonimo

    chissà perchè codesto Meister Eckhart  viene citato dalla “Filosofia e Religiosità di Scientology”
    http://www.exterius.eu/filosofia-e-religiosita-di-scientology-seconda-parte
    Quella dell’idealismo è una secolare questione, che si trascina dal Medioevo, dai tempi di Meister Eckhart, grande mistico domenicano tedesco, il quale ideò una spiritualità cristiana di tendenza panteista, che però non fu approvata dalla Chiesa ed anzi fu condannata
    . …ma nel cammino sulla via della verità ci sono dei paletti che non si possono oltrepassare.
    http://www.riscossacristiana.it/la-grande-manovra-dellidealismo-di-p-giovanni-cavalcoli-op/ m
     

    • Anonimo

      Il movimento del Libero Spirito, il cui testo capitale sarebbe il Miroir des simples âmes di M.Porete, «come fondo dottrinale e come tono, vivo tono e quasi parlato (Guarnieri)», è sempre caduto nella considerazione degli storici nell’ambito delle eresie, sebbene Grundmann lo leghi strettamente alla storia dei movimenti religiosi femminili, sottolineando anche come l’eresia sia spesso ritornata nell’ambito dell’ortodossia laddove abbia ricevuto il «sostegno» di una Regola
      setta del “libero spirito” (Ognuno di essi si considerava l’incarnazione dello Spirito Santo ed esercitava il ruolo di profeta della “Terza Alleanza” gioachimita)
      http://marcorundo.wordpress.com/category/chiesa-eo-massoneria/page/2/
      “Se l’ateismo è la negazione esplicita, a viso aperto, del Cristianesimo e della credenza in una Realtà personale, infinita, sommamente perfetta, la dottrina di Gioachino da Fiore , il gioachimismo, è per de Lubac la scaturigine e la quintessenza di un atteggiamento gnostico, che svuota la sostanza della fede tradizionale pretendendo di interpretarne il senso autentico, e che perciò possiamo chiamare atteggiamento di integrazione subdola. Eresie ve ne sono state fin dai primi tempi del Cristianesimo, coll’identica pretesa di essere autentiche interpretazioni della fede, ma il gioachimismo ha avuto una vicenda particolare e particolarmente importante, dal momento che, pur senza negare, nel suo inizio, aspetti centrali del dogma, e quindi presentandosi come una eresia anomala, un’eresia blanda e per così dire veniale, ha poi finito col costituire una delle principali forme di distruzione soft, di indolore eutanasia della tradizione cristiana. La grande fortuna del gioachimismo infatti è quella di aver cavalcato un’idea che si sarebbe imposta come una delle coordinate più comunemente accolte nella cultura contemporanea, quella della storia come progresso inesorabile verso il meglio, conferendole una consacrazione religiosa, e favorendo un travaso insnsibile di contenuti cristiani in un orizzonte immanentista.
      http://www.culturanuova.net/accademia/delubac.3.gioac.php
       

    • ika

      ps. la spiritualità di Meister Eckhart non è affatto panteista, andando oltre l’idea stessa di Dio=Essere oltre verso l’indicibile metafisico…  accordandosi in questo alle spiritualità normali e complete, è la teologia essoterica che limitando il principio al solo Essere di fatto favorisce slittamenti panteistici

  • ika

    Esistono diversi tipi di eresie, nella storia cristiana così come in quella islamica, il pensiero condannato (spesso grazie a torture e roghi) come eresia, è un esoterismo esposto apertamente, talvolta volgarizzato e più o meno deviato, altre volte puro, un eccesso d’Amore come nel caso del martire sufi Al Hallaj (eretico forse ma senz’altro santo), lo stesso san Francesco rischiò. Quando una tradizione a causa dell’oscurità che incombe rischia di perdere il suo tesoro più profondo, lo stesso Graal, e aumenta la confusione, anche i saggi possono decidere di parlare apertamente. Non sono un esperto di Meister Eckhart ma mi sembra che non si sia inventato proprio nulla. Per quanto tu lo possa considerare un avversario l’associazione che fai con Scientology è davvero ingenerosa. Anche la storia del libero spirito, dove si inseriscono probabilmente anche correnti contro iniziatiche, è molto complessa. Quando ricordi giustamente come l’eresia sia spesso ritornata nell’ambito dell’ortodossia laddove abbia ricevuto il «sostegno» di una Regola, esprimi legittimamente la prospettiva della Chiesa guidata dal Vescovo di Roma. Va benissimo, ti invito però a “studiare” come il comportamento di questo centro spirituale si sia modificato dopo la scomparsa dei templari, e quanta parte esso abbia avuto in effetti nelle varie fase della modernità, specialmente a partire dallo Scisma d’Occidente. Papi non solo principi amanti del lusso e della lussuria, ma talvolta anche anche alchimisti, mecenati delle nuove arti, e financo tardo illuministi… senza nessuna polemica se tra fides et ratio non ci fosse spazio per uno spirito in cerca della libertà, e l’unica fides in definitiva dovesse andare al grande burocrate della religione a duemila anni dall’inizio della tradizione, cioè proprio nel massimo periodo di cecità dei nuovi farisei, lo stato del cristianesimo sarebbe davvero triste, è scritto invece che qualcosa di essenziale sarebbe sopravvissuto fine alla fine dei tempi. Personalmente credo che questo “essenziale” sia non solo un deposito di simboli e riti, ma un vissuto spirituale che travalica ogni “regola”.

    ika

  • ika

    E questo ovviamente senza dubitare dell’importanza delle regole.

    • ika

      E a scanso d’equivoci: quando parlo di “un vissuto spirituale che travalica ogni “regola” penso, ad esempio, a certi eremiti dell’Athos. 

  • orange

    RISPONDO SOLO ORA COME POSSO A ETTY..del 9-marzo..
    mi riferisco a persone che durante il sonno o in fase di meditazione yoga ricevono impulsi sotto forma di vibrazioni energetiche di avvertimenti circa un cruento e radicale mutamento dell’ordine mondiale..sulla provenienza delle sorgenti si discute molto..io conosco delle persone che hanno sviluppato certe parti fisiche del corpo..e accade anche a persone di giovane età..come ad anziani..pochi ne parlano per ovvi motivi..a breve ti farò sapere di più in quanto mi devo incontrare con una persona che da anni lotta per informare la gente su ciò che si sta preparando..SALUTI!

  • ika

    “persone che hanno sviluppato certe parti fisiche del corpo…” Che significa questo spiritic-body-building? 

  • orange

    aha ah..la seppia che fà lo spiritoso..significa che un paio di persone che conosco e asseriscono di essere in contatto con sorgenti di energia,che chiamano luce, stanno modificando la struttura ossea e metabolica,ed io le ho viste,hanno aumentato lo sviluppo osseo e i polmoni,ciò consente loro di mangiare pochissimo e di resistere a malattie in quanto costoro oltre a sbalordire i medici dimostrano un età e una salute fuori dal comune..ho motivo di presupporre che siano stati selezionati per guidare e generare un diverso tipo di essere umano più resistente ai danni che verrano causati dal terzo conflitto mondiale imminente..amen.

  • ika

    Orange, temo di aver imbroccato davvero la battuta… detta così “asseriscono” mi sembra la parola chiave. Umanamente questi x-man ti sembrano persone equilibrate?

  • ika

    Carissimi fratelli cattolici, se avete delle cose da dire fate per favore lo sforzo di dirlo con parole vostre invece che linkare inguardabili siti pensati per gente scarsamente preparata, in un compassionevole sforzo di comunicazione. Grazie
    Proposta per Santa: ora che la controinformazione antireligiosa di Hiei è sfumata, e l’inserimento di immagini limitato, propongo di limitare anche il postaggio selvaggio di link  anonimi, anche se gli autori lo fanno a fin di bene, la loro attività ricorda troppo una sorta di pubblicità occulta. 

    • Anonimo

      forse te sei “preeparato”?
      “l’associazione che fai con Scientology è davvero ingenerosa. (???)  Anche la storia del libero spirito, dove si inseriscono probabilmente anche correnti contro iniziatiche, è molto complessa. (?)
      siamo su sponde opposte.. m

      • Anonimo

        tanto per chiarire,
        in ambito cattolico potrei citare la Dominus Iesus come riferimento
        http://www.maranatha.it/Testi/TestiVari/TestiV02Page.htm
        ed a parte il giudizio sulla grafica (sempre soggettivo) i riferimenti ai links sono puntuali riferendosi alla “nuova religiosità” (che poi è tutto il callderone new age).
        Si tratta di sette, tra cui metto anche “scientology” (documentazione ai links sopra)
        Su Eckhart,  Poirete  (condannati come eretici e si spera non escano fuori anche i catari…) avevo risposto sopra e comunque vengono, non a caso, ripresi come base della “nuova religiosità”. m

  • Sergio

    Mi associo all’invito di Ika. Da Cattolico non me la prenderei con Meister Eckhart e Margherita Porete. La New Age è un vampiro che miscela i contenuti più disparati con il preciso scopo di sporcarli e di confondere le coscienze. Quei due grandi personaggi non hanno colpe se qualcuno li manipola.

    • ika

      Grazie Sergio.
       Anonimo, non sono infallibile ma, si sono abbastanza “preeparato”.  Il tuo messaggio 19 marzo 2014 at 19:06 · Mostra davvero un’incapacità di comunicare ed anche una scarsa preparazione visti i diversi ? che inserisci. Non è facile distinguere tra tradizione, pseudo tradizione e controtradizione quando si guarda al mondo delle tradizioni e quindi delle religioni con una prospettiva particolaristica (la parrocchia) decisamente non più all’altezza dei tempi, neppure per un essoterista…
      quindi direi di no, non siamo su sponde opposte, non hai la minima idea di dove sia collocato non solo il tuo interlocutore, ma, temo, penso tu non sappia esattamente dove tu stesso sia (capita quando si seguono quelle che Guénon chiamava “guide cieche” di finire vicino nei posti sbagliati) ciao

      • Anonimo

        io sono cattolico praticante… non credo proprio di seguire “guide cieche”.
        chi segui te è ancora da capire.. mi sembra sei alla ricerca di una specie di “santo gral essoterico”… ricerca vana ed a mio avviso pericolosa.
        Quanto a Guenon, che ritengo comunque imprescindibile per certe analisi, la penso come Nitoglia (e non sempre sono d’accordo con lui)  .
        Era comunque un iniziato e questo non va dimenticato:
        http://www.doncurzionitoglia.com/reneguenon.htm m

        • Anonimo

          ps volevo dire esoterico (ho messo un s in più)
           

        • ika

          che ti posso dire, la definizione di “guide cieche” è proprio di Guénon in riferimento ai vertici della tua Chiesa. Avete rinunciato ad ogni rischio in cambio della promessa di una salvezza facile facile, ma la via è stretta e, in quanto a me, penso un essere umano abbia il dovere di rischiare, tutta la paura organizzata che ci circonda ha appunto lo scopo di paralizzarci e scoraggiare ogni autentica ricerca spirituale. Dal vostro lato le porte del cielo chiuse, dall’altro, nel supermercato della new age portoni spalancati verso gli inferi, esistono altre strade, per quanto mi riguarda ho fatto mio Sun Tzu: 
          “Per quanto critiche siano la situazione e le circostanze in cui vi trovate non disperate: è proprio quando c’è tutto da temere che non dovete temere nulla, è proprio quando siete in mezzo a pericoli di ogni tipo che non dovete avere paura è proprio quando non avete più risorse che dovete contare su tutte: è proprio quando siete sorpresi che dovete sorprendere il nemico”
           
          ps. l’articolo citato di Nitoglia è pieno zeppo di inesattezze e falsità, del resto l’autore non è riuscito a scrivere neppure una volta il nome di Guénon con un’ortografia corretta…

           

        • ika

          Nitoglia alcune gravi inesattezze e falsità: 

          Innanzitutto non si sa bene chi avrebbe eletto Marie-France James “la più grande studiosa di Guènon” che serve al nostro Nitoglia a dipingere Guénon come un pazzo isterico carico di «nervosismo e sensibilità esasperati alle quali si aggiungono l’instabilità, l’impulsività e l’irritabilità…. A tutto ciò occorre aggiungere una suscettibilità esagerata ed una forte sensualità [e ancora] 
          un BISOGNO OSSESSIVO DI ESSERE IL PRIMO…  sempre alle prese con la stessa ossessione, o meglio senso di colpa, lo stesso annichilimento… Irritato, il giovane Renè reagisce con una grande suscettibilità… ne seguirà una scenata, che agli occhi di alcuni avrà il suo compimento definitivo circa trenta anni più tardi, quando Guènon partirà per sempre verso le terre dell’Islàm»
          Per cui l’installarsi nell’Islam sarebbe per Guénon una questione essenzialmente legata non a ragioni spirituali ma a problemi psichici e sociali…

          Venendo al piano dottrinale “la più grande studiosa di Guènon” si mostra davvero incompetente ecco cosa riesce a scrivere a proposito della collaborazione a “La France chrètienne antimaçonnique! Tale sospensione [dalla loggia massonica] non fu una rottura, ma soltanto un “mettersi in sonno” tattico, in vista di «CONDURRE IL CATTOLICESIMO A CAUZIONARE UN’ELITE TRADIZIONALE, CHIAMATA A RITROVARE, A PARTIRE DA UNA PROSPETTIVA SINCRETISTICA, LA FONTE UNICA PERSA…: LA VERA CONOSCENZA METAFISICA, D’ESSENZA GNOSTICA.”
          Chiunque abbia anche una minima conoscenza di Guénon dovrebbe sapere quanto questi abbia lottato contro il sincretismo. Si veda ad esempio il capitolo sintesi e sincretismo in Considerazioni sulla via iniziatica.

          Non mi dilungo oltre, che mi rovino il pranzo, la puzza di zolfo mi piace solo alle terme.

  • orange

    ave ika..ti rispondo che queste persone non solo sono equilibrate..ma rappresentano,per fortuna,quello spiraglio di mistero che impedisce a delle creature biologiche(ESSERI UMANI)di reputarsi unici e sapienti depositari di tutte le cono-scienze..in realtà non è affatto così..

  • Ho già impostato l’antispam in modo che commenti che contengono più di sette link non vengano pubblicati.
    Anche perchè segnalare una gran quantità di altri articoli senza aggiungere nulla, pare sinceramente uno spreco di spazio.
    Sarebbe gradito in generale se ogni volta che si segnala un link ci fossero anche due tre frasi di commento, in modo che se ne segnali il contenuto, e chi li ritenesse interessanti potrebbe decidere se seguirli o meno.
    Ma anche un link che compare da solo, alla fine penso che molto dannnoso non lo sia.
    Dai programmi che analizzano il traffico in entrata ed in uscita del blog posso dire che in generale i link che compaiono da soli, senza commento e senza ulteriori indicazioni, spesso vengono ignorati.

    Per quanto riguarda Meister Eckhart, devo dire che mi ha sopreso vederlo finire nel calderone dei “precursori della new age”.
    secondo il mio parere, rappresentò uno degli ultimi grandi mistici del cristianesimo occidentale.

    • daouda

      Calcola lo hanno reso anche padre di Hegel, ed ho scritto tutto…

    • ika

      menomale, mai settevolte sette link :-) 
       

      • ika

        Poco di cui stupirsi nell’economia della DIVINA Commedia. Papa Giovanni XXII detto il papa banchiere è citato due volte da Dante:

        “Ma tu che sol per cancellare scrivi,
        pensa che Pietro e Paolo che moriro
        per la vigna che guasti ancor son vivi.
        Ben puoi tu dire: “L’ho fermo il disiro
        sì a colui che volle viver solo
        e che per salti fu tratto al martiro,
        ch’io non conosco il pescator né Polo”.

        (Paradiso, XVIII, 130-136)

        Del sangue nostro Caorsini e Guaschi
        s’apparecchian di bere: o buon principio,
        a che vil fine convien che tu caschi! 

        (Paradiso, XXVII, 58-60)

        • ika

          Ma tu che sol per cancellare scrivi…
           

        • ika

          “come non è mai esistito un cristianesimo nato come esoterismo ebraico, che è una fandonia bella e buona.” Sono ben disposto ad accettare una genealogia più complessa, ma il legame con la tradizione ebraica è ovvio, e per me è anche ovvio che questo legame sia con quanto c’era di più profondo e vitale nel cuore della tradizione stessa e non certo dalla dimesione essoterica dell’ebraismo… Per il resto non ti offendere e inorgoglire, Guénon ha spiegato molto meglio di me le cose che tento di spiegare a mia volta con il rischio di introdurre miei errori. 

        • daouda

          Mi offendo laddove , semplicemente, si ritienga il proprio interlocutore un ignorante, o peggio, un idiota. Al resto rispondo sopra e sia chiaro che quando scrivo non dò per scontata la mia posizione, cosa che dovremmo fare un po’ tutti, altrimenti si combatterebbe il buddismo come deviazione contro-tradizionale e dovremmo ritenere i folli in Cristo dei semplici mistici, cosa che nell’àmbito ortodosso, è una sciocchezza.

        • Sergio

          Ika: “In ogni modo sono convinto che queste discussioni abbiano se non altro il merito di far ristudiare, e meditare, gli insegnamenti dei padri e di Guénon la cui ispirazione spirituale è, a mio avviso, fuori d’ogni dubbio ed è davvero un PECCATO che la sua voce sia rimasta praticamente inascoltata nel mondo cattolico.”
            Sottoscrivo in pieno, anche il PECCATO in maiuscolo.  Ho visto citare il n.12 di Perennia Verba.  Sto leggendo sul n.13, dedicato a René Guénon, un articolo di Franco Galletti “Fedeli d’Amore e di Giustizia” illuminante sull’Esoterismo Cristiano del Medioevo.

        • daouda

          Più corretto sarebbe scrivere su di “UN esoterismo cristiano” come comprendere che i cenacoli degli effettivi dipendono comunque dai supporti da cui sono nati.
          Esprimendo un parere individuale dico invece che Guénon sapeva già ed infatti dichiarando la possibilità di scorgere nell ‘immigrazionismo un bene, al contrario di quanto destrorsi e cospirazionisti vi hanno visto, stava semplicemente dicendo di abbandonare la Chiesa occidentale giacché, CRISTICAMENTE, è la designata all’opera di corruzione finale.
           

        • ika

          Ti ho scritto più sotto.
           

      • Anonimo

        probabilmente molto dipende da come viene intesa la mistica di Eckhart,,  non credo sia un caso trovarlo in certi contesti..come del resto capita con Teilhard de Chardin (quest’ultimo a mio parere eretico)..
        Determinate “correnti” sembrano manifestarsi anche in ambito del cattolicesimo:
        !il semtire” http://www.fedeecultura.it/file/nrm.pdf m
         

        • ika

          M che c’entra adesso l’evoluzionismo di Teilhard de Chardin con la metafisica di Eckhart? Nulla. Su Teilhard de Chardin sono d’accordo e – di fatto la sua prospettiva ha preso sempre più piede. Dovendolo collegare all’ evo di cui si discorreva, lo avvicinerei più ad Abelardo che non ad Eckhart…  

        • Anonimo

          ika forse c’entra con una determinata “spiritualità” .Sembra che anche Hegel fosse entusiasta di alcune  parti del pensiero di Eckhart…probabile dipenda  dall’interpretazione (o meglio da come lo si voglia intendere) ..nella bolla papale, il link sopra,  ci sono alcuni punti da tenere in considerazione . Questa questione del “libero spirito”, “dell’era dello spirito”, gioachimismo (Gioacchino da Fiore spesso è citato da Obama) a mio avviso è rilevante… così come l’ analisi del pentecostalismo che è collegato (ps mi fa colpito la nota finale 7 dell’articolo al link marcorundo postato sopra).  m
           
           

        • ika

          L’era messianica si presta a fraintendimenti e rovesciamenti (vedi l’idea di progresso e di evoluzionismo), e Cristo stesso è spessissimo citato dai più improbabili predicatori new age… come rivoluzionario anticipatore.
          Ora il “mio” punto di vista sulla questione è il seguente, tenterò di semplificare al massimo: le forze del male per attuare il loro progetto hanno, nei secoli, combattuto il loro principale nemico in occidente (l’autentico esoterismo cristiano ed ogni legame con i centri spirituali d’Oriente – vedi ruolo dell’esoterismo ebraico), il piano è stato attuato impossessandosi dei posti chiave ivi compresi i più alti vertici ecclesiastici. Questa battaglia ha prodotto grande confusione, rivolte spirituali e materiali spesso sfociate in eresie. Ma spesso i giudici (come nel caso dei processi ai templari o a Margherita) erano i veri ispiratori del caos (si sa che il diavolo all’occorrenza è ottimo teologo).  Scomparso l’autentico esoterismo l’occidente è stato effettivamente in balia del caos, un caos poi esportato a suon di cannonate in tutto il mondo, radendo al suolo ogni regime tradizionale (il Tibet fu l’ultima roccaforte esteriore).
          Ora io non nego che, per un miracolo della Provvidenza, la Chiesa cristiana di Roma svolga ancora un ruolo salvifico per il buon cristiano, ma questo non deve impedire di leggere lucidamente il disastro spirituale di cui è stata complice nei secoli: scomparso l’autentico esoterismo nulla può salvare l’Occidente se non il recupero di quei principi universali dei quali la Chiesa conserva i simboli ma di cui ha smarrito – e da secoli – il significato profondo. Di qui l’importanza della Metafisica orientale. Quanti all’interno della Chiesa, condannano e confondono i principi centrali delle grandi tradizioni spirituali d’Oriente con la paccottiglia new age o peggio, di fatto condannano la Chiesa stessa, innanzitutto a perdere quelle forze vitali che sole potrebbero difenderla (dal più temibile degli attacchi) e forse rigenerarla gettando le basi per una nuova civiltà cristiana. Ma tutto questo mi pare ormai sempre più improbabile, in attesa del Cristo trionfante (= Kalkin avatara) sul cavallo bianco, prepariamoci al peggio. 

        • ika

          Ps. M. Cosa intendi per punto 7 il punto F?

        • daouda

          “Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri ( prima lettera di Giovanni 2,19)”
          Che sia dalla Chiesa di Cristo , non nella che è ben diverso , che avverrà la sovversione ultima, ciò è noto e comprensibilissimo. La caduta del cristianesimo, che si è sviluppato geograficamente in modo appropriato rispetto allo sviluppo cosmico, era già cosa scontata.Che l’impianto che però spieghi tale decadenza sia quello proposto non è così scontato: il cristianesimo non è mai stato un esoterismo ebraico, ugualmente l’ebraismo è l’unica religione evoluzionistica nel senso profano e moderno del termine, ed ancora l’iniziazione cristiana ed i suoi riti rientrano nel caso di exoterismo ed esoterismo assieme.Dio ha tanto amato il mondo da fornire l’iniziazione anche agli shudra oltretutto, come previsto d’altronde. Dalla diatriba tra Celso ed Origene non si è ancora fatto un passo avanti per chi vuole realmente capire in che cosa il cristianesimo consista.
          Questo non significa che io affermi che il cristianesimo sia la più vera religione o che il solo Gesù Cristo sia una discesa divina. Affatto.
          E’ solo curioso che tra tutte le tradizioni sacre, l’unica deficiente sia quella cristiana, e sottolineo la parola deficiente, che è molto diversa da degenere.

        • ika

          Caro Dauda, come scrivevo quella sopra è una sintesi semplicistica, forse, ma attenzione, la deficienza comporta sempre alla lunga degenerazioni più o meno gravi. I protestanti non son forse cristiani? E l’islam sunnita non conosce forse deficienze analoghe proprio nei regni che incorporano i luoghi più sacri? Gli esempi si potrebbero, sfortunatamente, moltiplicare dando il quadro di una decadenza di vastissime dimensioni. Allora bisogna distinguere. Per quanto mi riguarda l’enfasi va sull’interiorità di una tradizione: per cui non ha senso parlare di buddhismo esoterico, cristianesimo esoterico, islam esoterico o ebraismo esoterico, ma di esoterismo buddista, cristiano ecc…  questo ovviamente per chi crede all’esistenza di una verità universale al cuore di tutte le tradizioni. Quando una tradizione si pone in ostilità aperta e continuativa con il cuore stesso della Tradizione, essa di fatto devia dalla retta via, è questo il motivo per cui le tradizioni (esteriori) nascono e muoiono. La tradizione ebraica è sopravvissuta, rinnovandosi ciclicamente, a molte fasi di oscuramento e deficienza (il vitello d’oro ad esempio), e ricorda San Paolo, il cristiano è ebreo nello spirito, perché Cristo è evidentemente ricollegato (anche) all’esoterismo ebraico – vedi il rapporto con il Battista. Non confondere messianesimo ed evoluzionismo. Ciao

        • daouda

          basterebbe ammettere che l’ortodossia è il retto cristianesimo , ma non può essere in giustificazione dell’esicasmo , che ne è semmai un effetto.

          Per quanto riguarda gli ebrei, la loro elezione e qualcosa di singolare, ossia essi sono stati raccolti non fondati, non sò come dire…

      • ika

        Caro Dauda ancora una volta non capisco cosa scrivi… puoi spiegarti meglio? 

        • daouda

          Non si può spacciare il cristianesimo per tradizione monca o al contrario come l’unica tradizione, proprio alla luce del fatto che ogni realtà sacra ha peculiarità  intrinseche, il che vuol dire, guardando all’ebraismo e per come si è formato, per come si racconta, per come si sviluppa, che della tradizione aveva più l’aspetto progressivo che conservativo, per necessità, il che ci porta al dilemma che affrontammo con Ipo a suo tempo sulle due eredità per 3 religioni.

        • ika

          Se riduci il cristianesimo a religione hai ragione

        • ika

          Naturalmente il cristianesimo cattolico romano non sembra la tradizione più idonea a relazionarsi con le altre tradizioni. Di fatto l’unica religione accettata in seno alla civiltà cristiana occidentale fu proprio l’ebraismo, con L’ECCEZIONE degli statiI crociati. Il discorso si pone in modo completamente diverso per l’Islam.

          «Vale la pena di notare che la tradizione indù e la tradizione islamica sono le sole ad affermare esplicitamente la validità di tutte le altre tradizioni ortodosse; e la spiegazione di questo fatto risiede in ciò che, essendo esse la prima e l’ultima in ordine di tempo nel corso del Manvantara, devono l’una e l’altra integrare, sia pure in modi diversi, tutte le diverse forme che sono apparse nell’intervallo, per rendere possibile il ‘ritorno alle origini’ con cui la fine del ciclo dovrà ritrovare il suo inizio e che, al punto di partenza di un altro Manvantara, manifesterà nuovamente all’esterno il nuovo ‘Sanāthana Dharma’».

          René Guénon, ‘Studi sull’induismo’, cap. XI

        • daouda

          No sto parlando di tradizione integre non di religioni guénonianamente intese. L’ebraismo è riconosciuto per il semplice fatto che senza ebrei non si può avere il riconoscimento dell’anti-cristo, stando a Paolo.
          Il fatto che il cattolicesimo non sia integro non ha nulla a che fare con il ridursi a exoterismo, cosa che, nel cristianesimo, non ha senso, proprio perché, il cristianesimo, non è semita e proprio perché il fatto che Cristo sia stato ebreo ha tutt’altro valore , non etnico giacché essi non sono mai stati un’etnia in realtà, ma ontologico, simboleggiando gli ebrei la più grande debolezza umana e dipendenza dal Principio, i cui continui tradimenti e voltafaccia sono a testimonianza di ciò.Nel kali yuga siamo tutti ebrei in questo senso.
           

        • ika

          Davide hai una visione davvero miope e deformata della tradizione ebraica. Che il cattolicesimo sia ridotto – e da secoli – ad essoterismo, mi pare un fatto talmente assodato da non meritare alcuna discussione ulteriore, a meno da non mettere in dubbio l’autorità e le encicliche del vescovo di Roma. Certo esistono delle fantasticherie pseudo esoteriche in seno al cattolicesimo con tanti falsi maestri che spesso si ispirano, snaturandole, a pratiche orientali come lo yoga o lo zen. 

          Se c’è una malattia in un organismo vivente essa va riconosciuta al più presto, fingere che non vi sia potrebbe risultare letale: 

          “Senza nulla cambiare nella forma religiosa sotto la quale essa si presenta all’esterno, basterebbe restituire alla dottrina di questa il senso profondo che essa ha realmente, ma del quale i suoi rappresentanti attuali sembrano non aver più coscienza: tanto poco, quanto dell’unità essenziale di questa dottrina con le altre forme tradizionali, le due cose essendo d’altronde inseparabili. Sarebbe la realizzazione del Cattolicesimo nel vero senso della parola, poiché questo termine, etimologicamente, esprime l’idea della universalità, cosa troppo dimenticata da coloro che vorrebbero farne la denominazione esclusiva di una forma speciale e puramente occidentale, priva di ogni legame effettivo con le altre tradizioni; e si può dire che se allo stato presente delle cose il Cattolicesimo ha solo una esistenza virtuale, ciò accade per il fatto che in esso non troviamo realmente la coscienza dell’universalità.” 
          Da La Crisi del mondo moderno di René Guénon

          Circa tradimenti e voltafaccia eviterei generalizzazioni gratuite

        • daouda

          A parte che avere la coscienza dell’universalità è esprimersi difettosamente per quanto riguarda quel che il senso interno costituisce rispetto alla consapevolezza realizzata nell’ultimo veicolo, se ho buona memoria, io scrivo e sostengo che per il cristianesimo non ha senso parlare di exoterismo ed esoterismo e lo stesso problema del vescovo di Roma è del tutto ridimensionato se si pensa alla tradizione apostolica ( di cui partecipa una minima parte del conglomerato protestante ).
          Ad ogni modo maggiore misinterpretazione della dottrina, maggior decadimento rituale, maggior immoralità. Il tutto partiva dal fatto che, dov’è passato Gesù il Cristo, ed è passato principalmente nei luoghi opportuni dal punto di vista del bisogno e delle leggi cosmiche, appare direttamente la contro-tradizione , a cui è collegatissima la sinagoga, come i sacri Vangeli affermano.

        • ika

          Davide, non solo non è affatto chiara la tua esposizione ma anche quel che riesco a capire mi preoccupa un po’. Si definisce essoterica quella tradizione  ai cui riti si può aver accesso senza una vera e propria iniziazione, è quanto avviene nel caso del battesimo impartito a neonati. Evidentemente non fu sempre così ma così è ora, con buona pace dei seguaci di Schuon. Nel medioevo è esistito senz’altro un esoterismo cristiano, scomparso definitivamente da occidente dopo la Guerra dei Trent’anni. Poi, per ridurre la “dissonanza cognitiva” ci si può raccontare un sacco di storie, tutte a mio avviso ispirate dall’ingannatore. Nella fine della civiltà cristiana gli ebrei non hanno colpa alcuna (come ricordavo la prima grande cacciata degli ebrei con espropriazione dei beni fu attuata proprio dal carnefice dei templari, il re falsario creatore dello stato moderno, Filippo “il bello”), essi sono anzi stati palesemente delle vittime sacrificali sull’altare della modernità nascente. E tra i meriti del vescovo di Roma nei secoli seguenti ci fu fu proprio quello di proteggerli dopo la folle cacciata spagnola.
           

        • daouda

          Veramente il caso dell’iniziazione virtuale ti smentisce e l’induismo insegna che esistono riti misti di ponte tra l’esoterico e l’essoterico.
          Simeone il nuovo teologo , nel suo parlare dei sacramenti e della loro impermanenza, critica il pedobattesimo ma in fondo ne dichiara l’importanza iniziatica, come da sempre i padri fecero. Il fatto stesso che la vocazione monastica sia in realtà un sacramento in Oriente, completa semplicemente il quadro ed indica nell’esicasmo una delle tecniche fondamentali, ma non l’unica a disposizione dei monaci. Difatti il problema è l’istituzione romana per quanto la vera spiegazione della divisione della cristianità risiede inizialmente nell’oltraggio continuato di Costantinopoli ( imperatori e falsi patriarchi, giacché Costantinopoli non ha alcuna base pietrina ) e solo dopo, quando i franchi ne faranno motivo politico e modificheranno il Credo, sfaldata l’unità, si creerà confusione, quella confusione però che vige nell’ortodossia bestemmiando contro la comunione dei santi con l’eresia filetista ed ancora permane, negli antichi patriarcati, nella contraddizione miafista.
          Come si diceva però, “nel cristianesimo non c’è esoterismo se non nella santità”.
          Ora, io sostengo semplicemente che il cristianesimo è integro e non monco , che non sia la tradizione in sé, ma un’aspetto tra le altre. Mi chiedo anche io perché tramite il cristianesimo si sia ottenuto il bordello. Se la spiegazione è cosmica(  la storia pre-cristiana lo dimostra ) anche la discesa del Cristo deve avere una sua significanza correlata, dove io noto sia un recupero che un successivo riaggravio ben più sinistro.E’ chiaro che dire : “Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri ( prima lettera di Giovanni 2,19)” può avere una valenza in relazione al combattimento di cui il cristiano è partecipe, una valenza a lui specifica e considerata da questi centrale in sé stessa, eppure il casino di eresie nate con il cristianesimo non è proprio coerente con un parere che consideri solo questo aspetto che indubitabilmente c’è.
          Un cosa che ti volevo chiedere da tempo: Renato ad esempio come ti risponde a questioni similari?

        • ika

          Renato mette in dubbio anche gli aspetti salvifici della chiesa d’occidente, e nelle discussioni con lui sono sempre stato io a difendere Roma ladrona :-) 
          L’unica iniziazione virtuale in occidente è quella che si riceve nella massoneria e nel compagnonaggio a meno che in qualche monastero NON SI SIA SEGRETAMENTE TRASMESSA QUALCHE FORMA DI INIZIAZIONE SACERDOTALE SEGRETA e, aggiungerei, irregolare, perché in contrasto con le encicliche papali. 
          La questione del pedobattesimo è sintomatica, e non vi insisterei troppo, poiché è fin troppo evidente che solo chi non ha alcuna comprensione di cosa sia un’iniziazione autentica può non comprendere. E qui forse il fato spiega perché stiamo discutendo di queste cose sotto un post che si chiama “Pensiero magico ed evocazione”. Evidentemente certuni si immaginano un’iniziazione magica impartita a creature non capaci di intendere e volere, ma la realtà è che esso svolge una funzione sociale con il quale si accetta il neonato nella comunità cristiana, benedicendolo. L’iniziazione – che non ha nulla di magico – implica invece sempre l’attività dell’iniziato ed è questo il motivo per cui gli stessi monaci esicasti devono riceverla, pur essendo evidentemente già battezzati.
          Che il patriarca di Costantinopoli sia un falso è davvero assurdo, poiché pur non essendo sede Apostolica fu istituito dal concilio di Efeso.
          Citi ancora Giovanni, ma mi sembra davvero imprudente includersi sbrigativamente in quel “noi” perché il passo prosegue così: “Ora voi avete l’unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza”. Si riferisce quindi ad una comunità che ha ricevuto le “scienze”. Il frutto di questo sapere è “la vita eterna” che non ridurrei a “salvezza dell’anima individuale”.
          Il fatto è che il testo, come tutto il Vangelo, è di lettura tutt’altro che facile. Ridotto sempre più ad insegnamento morale il cristianesimo non è forse tradito? “Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta.” 

        • daouda

          L’attività necessaria può essere semplicemente esistere agli occhi del Signore. A domani, che non ho tempo.

        • daouda

          Io volevo sapere cosa Renato pensasse sui sacramenti ed il loro presunto ed indiscutibile exoterismo che rendono il cristianesimo l’unica tradizione monca del globo, e se anche lui doveva , per salvarsi dalla contraddizione, ricorrere all’esicasmo tappa buchi rendendolo ciò che non è contraddicendo la sua stessa tradizione ed i padri stessi a cui , da ortodosso, pretende di riferirsi integralmente e fedelmente.
          Ora, sinceramente, mi sembra puerile e tracotante far ricorso ad espedienti quali “E qui forse il fatto spiega perché stiamo discutendo di queste cose sotto un post che si chiama” , colpi bassi e vili. Infatti non c’entra niente cosa sia l’iniziazione in sé laddove esiste il concetto di iniziazione virtuale , e l’unica cosa che puoi fare è appunto dichiarare il battesimo degradato o riflesso di un qualcosa che , a conti fatti, non è mai esistito, come non è mai esistito un cristianesimo nato come esoterismo ebraico, che è una fandonia bella e buona. Tanto bontà con i massoni…poca con la Chiesa di cui ci si è sperticati con elogi vistosi ed appariscenti ma di cui , in definitiva, non si credeva affatto la bontà e di cui si conosceva e conosce ben poco. Il succo del discorso è che l’iniziazione ai pargoli può essere valida laddove sia evidente che le qualificazioni richieste per essere iniziati non determinano l’iniziazione. Quanti iniziati sono diventati stregoni? E’ poi possibile l’iniziazione degli shudra? E’ poi vero che esitono riti che possono essere sia exoterici che esoterici? E’ poi vero che il cristianesimo conosce la disciplina dell’arcano come la disciplina del catecumenato solo e soltanto dopo le grandi conversioni proprio perché si esigeva un rigore consono ai misteri? E’ poi vero che nelle turuq islamiche accedevano interi villaggi ( come anche ai tempi antichi per i vecchi misteri )? E’ l’elezione che è elitaria, non l’iniziazione, che non è che abbia molto senso tra l’altro.

          p.s. ricordiamoci che l’iniziazione non è indispensabile in sé. Tempo addietro , remotamente, neanche esisteva, e tutt’ora chi ne è degno o cos’altro rientri nella Provvidenza può essere un afrad.

  • etty

    Grazie Orange per la risposta anche se non mi è chiaro se gli individui di cui parli stanno seguendo un percorso di auto deificazione.
    Tra i mistici borderline contemporanei mi è capitato di leggere Anselm Grun da molti criticato per le sue idee filo junghiane. Avete notizie in merito?
    Grazie e buona serata.

  • orange

    te lo concedo..è difficile distinguere tra 1000 ciarlatani,ma per 2 persone che conosco,e che vorrei fare intervenire qui,sul blog,ti assicuro che sono 2 casi da studio..proprio per questo loro non cercano pubblicità,contrariamente a gente che vuole imporsi a discepoli e fondare comunità..e potrei citarti ad esempio i numerosi segnali che costoro hanno ricevuto prima della catasrofe di fukushima..per dirne una..e cosa penseresti di un padre di famiglia magrolino prima,che invece adesso porta sulla schiena dei dischi ossei e una muscolatura sviluppata e mangia,per modo di dire come un neonato?..non si droga,è sano di mente,ancora per non so quanto..in certi periodi si assenta e si ritrova a piedi lontano chilometri e chilometri da casa..e c’è ancora di più..ma taccio per non risvegliare i tentacoli dell’amico polpo della tracia..saluti a presto..

    • Hiei

      “taccio per non risvegliare i tentacoli dell’amico polpo della tracia”
       
      Cosa ti ha detto Santa sugli attacchi personali?
      Va bene che è una legge ad personam, ma cerchiamo almeno di far finta… :’D

  • ika

    Caro Orange, in un certo senso sono sempre stato di un’ingenuità arcaica: non dubito tanto dei fenomeni, per quanto strani
    essi siano, quanto delle spiegazioni che gli vengono date. 

  • orange

    salve ika,l’ironia non abita più qui..tuttavia ESSA è sempre vigile e attenta…con tante cose che avrà da fare..eh eh eh..

  • orange

    Ma tu che sol-la-mi-re-fa-si-do..è bello sapere che non siamo soli..
    fortuna che mi accompagnano i libri di Ossendowski..si scrive così no?

  • ikalaseppia

    Santa è scomparso un mio commento del 21 marzo dove citavo Dante in relazione alla bolla di Giovanni XXII è sopravvissuta solo la sottolineatura “Ma tu che sol per cancellare scrivi…” 

    • ika

      eccolo, non mi sembra oggetto di possibili censure :-) per cui lo riposto
      Poco di cui stupirsi nell’economia della DIVINA Commedia. Papa Giovanni XXII detto il papa banchiere è citato due volte da Dante:
      “Ma tu che sol per cancellare scrivi,
      pensa che Pietro e Paolo che moriro
      per la vigna che guasti ancor son vivi.
      Ben puoi tu dire: “L’ho fermo il disiro
      sì a colui che volle viver solo
      e che per salti fu tratto al martiro,
      ch’io non conosco il pescator né Polo”.
      (Paradiso, XVIII, 130-136)
      Del sangue nostro Caorsini e Guaschi
      s’apparecchian di bere: o buon principio,
      a che vil fine convien che tu caschi! 
      (Paradiso, XXVII, 58-60)

  • Anonimo

    ika…stai facendo la collezione di tutte le eresie (condannate giustamente dalla Chiesa) magari arriveremo pure ai catari, Gioacchino da fiore e, soprattutto, mi raccomando…ai templari…da cattolico (tu cosa sei?) penso che non tutti i Papi sono stati santi , ma in materia di Fede e di Magistero ecclesiale la cattedra di Pietro non può errare. m
     
     
     

    • ika

      M sei davvero ossessionato dai Catari. In linea di principio non avrei nulla contro l’infallibilità papale, anche se penso sempre più seriamente che la successione apostorica romana sia stata interrotta al tempo del grande scisma d’Occidente, e che avesse ragione Pedro del Luna. Il che spiegherebbe molti disordini… in ogni modo anche se così non fosse il problema è che anche se il cattolicesimo romano ha ridotto Dio ad un vicario del papa in cielo, il capo vero è ancora Lui. Per me il criterio definitivo di ortodossia è l’accordo con la Verità stessa, a partire dai principi metafisici comuni a tutte le tradizioni normali e complete. E’ vero che la religione può velare questo piano, ma non dovrebbe negarlo in via definitiva. Ora negare la possibilità di un assorbimento dell’io umano nell’io divino, come invece asseriscono tutte le tradizioni normali nelle loro forme complete (Islam, Indusimo, Taoismo, Buddhismo) per me è davvero poco ortodosso. Ma naturalmente per te tutti i santi sufi, indù e i vari lama non sono che gnostici satanisti, mentre la curia romana è detentrice dell’unica verità. Allo stato attuale delle cose un simile particolarismo essoterico non può più reggere, e mi dispiace.
      La fiducia cieca nella lettera della propria tradizione non è vera Fede ma roba da zeloti.

      • ika

        Dal punto di vista degli zeloti, legittimo quanto il tuo, Cristo era un eretico. Arrivava ad affermare di essere una sola cosa con Dio, quando le scritture annunciavano il vero Messia per la fine dei tempi, erede “spirituale” di Babilonia, Roma incarnava il male.
        Invece son passati duemila anni, e se fosse per i nuovi zeloti la storia si potrebbe anche ripetere, ma secondo tutte le scritture non si ripeterà. Credo tuttavia sia legittima la domanda: quando tornerà a combattere l’Anticristo chi saprà riconoscerLo?

        • daouda

          Il particolarismo cristiano ha tutta un’altra natura che deriva da Cristo e dalla sua missione. Il problema è che in definitiva il cristianesimo dichiara che l’infinito nella sua indeterminatezza è Altro, credo.

        • ika

          “in definitiva il cristianesimo dichiara che l’infinito nella sua indeterminatezza è Altro” ma questo è un carattere comune di tutte le tradizioni.
          Particolarismo e cattolicesimo sono termini opposti, qualcosa non torna… il fatto è che solo nella vetta le diverse strade si incontrano, ma quando si percorrono strade interrotte si può solo ammirare il particolare panorama che offrono, che peraltro può essere bellissimo. E questo mi spinge ad un’ulteriore precisazione: non mi permetterei mai, in un sito/blog religioso di esporre un punto di vista esoterico o metafisico, ma qui diventa – visto i temi trattati – indispensabile per discriminare tra tradizione, pseudo tradizione e controtradizione.  

        • daouda

          Facciamo così. Se il Cristianesimo dice che il Verbo si è incarnato , dice che non è Visnù ad incarnarsi, ma Ishwara. E’ questa la pretesa del cristiano. Ora a me sinceramente non interessa e non mi piace giocare sui termini perché allora è veramente “strano” e “curioso” che il cristianesimo si chiami cattolicesimo ( vale anche per l’Oriente ortodosso e miafista tra l’altro ), forse proprio alla luce di questa pretesa superiore? Sinceramente a me non interessa e non faccio distinzioni tra discese divine, è bene che tu lo capisca invece di illuderti sulle recondite motivazioni che mi spingono a scrivere. Dico solo che studiando il cristianesimo per quello che è , la controversia sui suoi riti non è affatto risolta. In definitiva, siamo ancora ai tempi di Origene e Celso, non è cambiato nulla. La gerachia fra tradizioni è inevitabile , lo impone l’esistenza stessa, e tale esistenza determina e si accompagna ad uno scopo che comprende un aspetto storico-congiunturale nell’economia divina, a questo mi riferivo con particolarismo.
          Comunque sia quando dicevo sull’Altro è che, per il cristianesimo, per Palamas,  a studiarlo si comprende quanto sia distante dall’identità suprema comunemente intesa ( altra cosa su cui sono curioso cosa pensi un Renato), dacché l’Infinito non ammette alcuna identità perché dire che Tutto è uguale a Tutto è , ugualmente, circoscriverlo.

  • Anonimo

    Per accostarsi a quel mistero dell’unione con Dio, che i Padri greci chiamavano divinizzazione dell’uomo, e per cogliere con precisione le modalità secondo cui essa si compie, occorre tener presente anzitutto che l’uomo è essenzialmente creatura (16) e tale rimane in eterno, cosicché non sarà mai possibile un assorbimento dell’io umano nell’io divino, neanche nei più alti stati di grazia
    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19891015_meditazione-cristiana_it.html m

    • ika

      Il link in questo caso è molto interessante e utile, scritto dall’allora Joseph Card. Ratzinger proprio per rispondere alla questione che ponevo sopra. Dal mio punto di vista essa contiene dei vizi di fondo. Innanzitutto non viene considerata la necessità di una trasmissione spirituale per poter fare uso di certi metodi iniziatici, come lo za zen, quasi si trattasse di pratiche che possono essere avulse dal contesto originario, dai loro scopi (come la liberazione dall’illusione dell’io) e “utilizzate” ai fini della preghiera cristiana. Questa prospettiva rivela un punto di vista in fondo molto moderno. 

  • ika

    Questo passo della LETTERA AI VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA SU ALCUNI ASPETTI DELLA MEDITAZIONE CRISTIANA del 15 ottobre 1989 mi sembra davvero interessante: benché i primi secoli del cristianesimo siano avvolti in una coltre di tenebre, dal punto di vista del ricercatore storico, chiunque si sia preso la briga di affrontare la questione e abbia anche una pur rudimentale conoscenza delle dottrine iniziatiche non può che constatare che il Cristianesimo era, agli inizi, una Via iniziatica. E l’espressione stessa di Misteri cristiani è sintomatica. Il prefetto Joseph Card. Ratzinger lo descrive molto bene:
    “Nel cammino della vita cristiana alla purificazione segue l’illuminazione mediante l’amore che il Padre ci dona nel Figlio e l’unzione che da Lui riceviamo nello Spirito Santo (cfr. 1 Gv 2, 20). Fin dall’antichità cristiana si fa riferimento alla “illuminazione” ricevuta nel battesimo. Essa introduce i fedeli, iniziati ai divini misteri, alla conoscenza di Cristo mediante la fede che opera per mezzo della carità. Anzi, alcuni scrittori ecclesiastici parlano in modo esplicito dell’illuminazione ricevuta nel battesimo come fondamento di quella sublime conoscenza di Cristo Gesù (cfr. Fil 3, 8) che viene definita come “theoria” o contemplazione”
    La problematicità del seguito è legata al fatto di non distinguere tra la trasmissione del “fiat lux” iniziatico ed il sacramento impartito a tutte le persone accolte nella comunità cristiana essoterica. Che è proprio quello di cui si discuteva con Dauda. Non penso nessuno di noi creda seriamente che la trasmissione ricevuta da Giovanni Battista fosse la stessa impartita oggi. C’è nella predicazione del Battista almeno stando ai Vangeli, un invito ad andare oltre le sicurezze della dottrina essoterico-religiosa (Luca 3,7-9) è vero che esso è impartito a molte persone, ma evidentemente in vista di una rivoluzione spirituale.  

  • ika

    Risposte a Dauda:
    Caro Davide cercherò di rispondere con calma senza tener conto del tono piccato delle tue questioni e delle varie offese “puerile”, “tracotante”, “vile” ecc… 
    Innanzitutto, tieni conto che quel che tento di dire lo ha spiegato molto meglio di me René Guénon, ed io corro sempre il rischio di inserire qua e là qualche errore legato alle mie tare soggettive. Tiri a proposito in ballo l’iniziazione virtuale ma forse non ricordi il significato che ne da chi ha coniato l’espressione, l’iniziazione virtuale è un’iniziazione a tutti gli effetti cui non fa seguito la pratica della via ed è per Guénon il caso tipico dell’iniziazione massonica (della quale non ho mai fatto panegirici ma solo una difesa di ufficio per amore della dialettica e della verità). A te parrà che io sminuisca il Cristianesimo, ma è vero esattamente il contrario, sopratutto in una prospettiva metastorica.

    Ecco Guénon da CRISTIANESIMO ED INIZIAZIONE
    [Pubblicato su Etudes Traditionnelles, Parigi, settembre, ottobre-novembre e dicembre 1949].
    Non intendiamo ritornare qui sulle questioni relative al carattere proprio del Cristianesimo, poiché pensiamo che ciò che abbiamo detto in diverse occasioni, se pure più o meno incidentalmente, sia quantomeno sufficiente a fugare ogni equivoco in proposito […]. Sfortunatamente abbiamo dovuto constare, in questi ultimi tempi, che non è così e che, invece, nello spirito di un gran numero di nostri lettori sono sorte delle confusioni piuttosto incresciose, per cui abbiamo sentito la necessità di apportare nuovamente delle precisazioni su alcuni punti. D’altronde, ci siamo decisi a farlo malvolentieri poiché dobbiamo confessare che non abbiamo mai provato alcuna inclinazione a trattare in modo particolare questo argomento, e ciò per svariati motivi, primo fra tutti l’oscurità pressoché impenetrabile che avvolge tutto quanto concerne le origini ed i primi anni del Cristianesimo, oscurità che, a ben riflettere, sembra non possa essere semplicemente considerata come accidentale, ma piuttosto come espressamente voluta; tale considerazione, del resto, è da collegare con quanto diremo in seguito. Nonostante tutte le difficoltà derivanti dalla suddetta considerazione, vi è tuttavia almeno un punto sul quale sembra non sussistano dubbi e che, peraltro, non è stato contestato da nessuno di coloro che ci hanno sottoposto le loro osservazioni, anzi è proprio su di esso che alcuni hanno poggiato certe loro obiezioni: si tratta del fatto che, lungi dall’essere solo la religione o la tradizione exoterica che si conosce attualmente, il Cristianesimo delle origini aveva, in forza dei suoi riti e della sua dottrina, un carattere essenzialmente esoterico e quindi iniziatico. Se ne può avere conferma dal fatto che la tradizione islamica considera il Cristianesimo primitivo proprio come una tariqah, cioè come una via iniziatica, e non come una shariyah, cioè come una legislazione di tipo sociale e rivolta a tutti; e ciò è così vero che, in un secondo momento, si dovette rimediare con la costituzione di un diritto «canonico»”
    “Per quanto scandalosa possa sembrare questa notizia – aggiunge Franco Galletti in un interessantissimo articolo dal titolo René Guénon e il Cristianesimo delle Origini (Perennia Verba n°12) – essa non può essere facilmente sconfessata, perché chiunque consulti i testi in lingua originale s’imbatte nel lessico ‘gnostico’ delle lettere di Paolo, ma nache di Pietro, del Vangelo di Giovanni, di alcuni passi di Luca e, dell’Apocalisse ecc… ” L’autore ricorda poi il carattere misterico di tutto il lessico dei culti cristiani, così com’erano presentati anche a livello apologetico ad esempio da Clemente Alessandrino; siamo tra il II e il III secolo, e da allora fino al V secolo circa la dottrina dei sacramenti fu oggetto di ciò che fu poi definita “disciplina arcani”: né i profani né i catecumeni erano ammessi ai riti, il battesimo era impartito solo a pasqua dopo lunga preparazione. Esistettero è vero già nel II secolo casi di battesimo dei bambini e di intere famiglie permettimi di non dilungarmi ora sulla questione, che comporterebbe anche una lunga analisi del rapporto tra cristianesimo degli ebrei e dei gentili agli inizi mi preme invece fare un passo indietro:
    Scrivi che il Cristianesimo non ha alcun rapporto con l’esoterismo ebraico. Sono ben disposto a concedere che l’origine del Cristianesimo sia più complessa ma un rapporto diretto con la tradizione ebraica è evidente. Ora a me pare anche evidentissimo che tale rapporto, al di là della carne del Messia, sia legato a quanto di più profondo, interno ed elevato vi fosse in quella tradizione. 
    E qui torno sulla questione del Battista, che continui ad ignorare. Che razza di trasmissione è questa alla quale lo stesso Cristo si deve sottoporre se non un’iniziazione? 
    Ora il Vescovo Eusebio (consigliere di Costantino) cita un passo di Clemente per dire che “A Giacomo il giusto, e a Giovanni e a Pietro, il Signore dopo la resurrezione elargì il dono della gnosi; questo lo trasmisero agli altri Apostoli e questi ai Settanta, uno dei quali fu Barnaba” si tratta evidentemente di un’élite (iniziatica nel senso più profondo e pieno del termine). Del resto Cristo riservava una diversa predicazione alla sua cerchia e alle moltitudini. 
    Ecco ho scritto anche troppo e, per forza delle cose, anche troppo poco, spero ti sia in qualche modo d’aiuto. 
    Ps Prima di rispondermi, se lo vorrai fare, ti prego di ponderare quel che scrivi

    • daouda

      Risposte:

      1) dire che un esoterismo RIMEDI dandosi una costituzione legislativa non ha molto senso proprio seguendo Guénon, o meglio, la realtà delle cose dei rapporti tra esoterismo ed exoterismo.

      ( a mio parere la questione è risolvibile dedicandosi alla comprensione effettiva della tradizione romana e della tradizione ebraica cose su cui Guénon non si è soffermato mai a lungo e dettagliatamente )

      2) Come ti scrivevo la disciplina arcani ed il catecumenato nascono solo dopo che il cristianesimo venne legittimato nell’Impero, il che, sarebbe dovuto invece essere al contrario, del tutto precedente a tale fatto, e non avrebbe avuto senso a sussistere se i misteri non fossero rimasti quel che erano.

      3) Io ho scritto che il cristianesimo NON E’UN ESOTERISMO EBRAICO come Guénon sosteneva.Non ho mai detto che non avesse relazioni con l’ebraismo, per piacere, non posso essere così mentecatto.

      4) Il battesimo del Battista è pratica non specificatamente ebraica, a farci caso, indipendentemente dal suo valore iniziatico che, sinceramente, serviva a ben poco al Cristo

      5) Da Gregorio nazianzeno a Crisostomo ed Agostino stesso, sempre è stato ribadito che l’insegnamento segreto è divulgabile a pochi preparati e consoni a tale traguardo, mi chiedo però come essi possano aver sempre sostenuto la realtà iniziatica dei sacramenti, soprattutto Basilio che è il padre del monachesimo od anche Evagrio.La successione apostolica non è quindi una barzelletta.

      Ti invito ad approfondire la disputa tra Celso ed Origene, perché nessuno meglio di quest’ultimo ha già risposto ai questiti che, nel mondo post-illuminista, sono stati gettati contro il cristianesimo.
      Io ti ribadisco che NON VOGLIO E NON CREDO che il cristianesimo sia l’unica e vera ed integra e completa Religione/Tradizione, ma neanche reputo, permettimi, che sia l’unica tradizione monca della storia dell’umanità il che è contraddittorio laddove cessi una correlazione che permetta la definizione di due ambiti complementari visto che morto uno muore tutto.

      • daouda

        O meglio muore la capacità di poter usare tale correlatività come categoriale descrittivo del cristianesimo ergo Guénon o sbaglia sul cristianesimo in un modo dimenticando l’esicasmo o semplicemente i due correlativi per il cristianesimo non sono applicabili nel modo stringente che riteneva per la tradizione cinese o quella islamica. La tua posizione però è incongruente perché non puoi difendere il cattolicesimo occidentale nel primo caso , ma solo nel secondo, a meno che tu non ritenga stupido considerare i giudizi del cattolicesimo orientale nella sua integrità su quello occidentale .

        • ika

          Non capisco cosa vuoi dire nell’ultima puntualizzazione

          ps. Cop-in-collo ancora un brano di Guénon (non è vero che ignorò l’esicasmo) che può tornare utile in questa discussione: “Veniamo adesso all’obiezione che ci è stata sollevata ed alla quale alludevamo prima: dal momento che i riti cristiani, ed in particolare i sacramenti, ebbero un carattere iniziatico, com’è possibile che lo abbiano potuto perdere per diventare dei semplici riti exoterici? Ci è stato detto che ciò è impossibile ed anche contraddittorio, poiché il carattere iniziatico è permanente ed immutabile e non potrebbe mai essere cancellato, per cui è possibile ammettere solamente che, a causa delle circostanze e dell’ammissione di un grande maggioranza di individui non qualificati, ciò che originariamente era una iniziazione effettiva finì col limitarsi ad avere solo il valore di una iniziazione virtuale. In tutto ciò vi è un errore che ci sembra abbastanza evidente: l’iniziazione, così come abbiamo spiegato a più riprese, conferisce effettivamente, a coloro che la ricevono, un carattere acquisito una volta per tutte e che è veramente incancellabile, ma questa nozione della permanenza del carattere iniziatico si applica agli esseri umani che lo possiedono e non ai riti o all’azione dell’influenza spirituale a cui questi ultimi sono destinati a servire da veicolo; è assolutamente ingiustificato il volerla trasporre da un caso all’altro, cosa che equivarrebbe in realtà ad attribuirle un significato del tutto diverso, e noi siamo certi di non aver mai detto nulla che possa aver dato luogo ad una simile confusione.
          A sostegno di questa obiezione, si fa valere il fatto che l’azione esercitantesi a mezzo dei sacramenti cristiani è riferita allo Spirito Santo, cosa che è perfettamente esatta, ma del tutto fuori questione. Per altro, è ugualmente vero che l’influenza spirituale, sia essa designata in questo modo, in conformità col linguaggio cristiano, o in qualunque altro, a seconda della terminologia propria di tale o tal’altra tradizione, è per sua natura essenzialmente trascendente e sopraindividuale, poiché se così non fosse non è tanto di un’influenza spirituale che si tratterebbe, quanto di una semplice influenza psichica. Ma, fermo restando tutto ciò, cos’è che potrebbe impedire che la medesima influenza, o un’altra della stessa natura, agisca secondo modalità differenti ed in domini pur essi differenti?
          Ed inoltre, dal momento che questa influenza è di ordine trascendente, anche i suoi effetti devono esserlo necessaria- mente in ogni circostanza [Facciamo incidentalmente notare che questo comporterebbe, di conseguenza. la interdizione alle influenze spirituali della produzione di effetti che riguardano il semplice ordine corporale, come, per esempio, le guarigioni miracolose]? Non si capisce affatto perché dovrebbe essere così, ed anzi noi siamo certi del contrario; in effetti, abbiamo sempre avuto la massima cura nell’indicare che un’influenza spirituale interviene nei riti exoterici così come nei riti iniziatici, ma è ovvio che gli effetti da essa prodotti non potrebbero essere minimamente dello stesso ordine in entrambi i casi, pena l’annullamento della distinzione stessa fra i due domini [Se l’azione dello Spirito Santo si esercita solo nel dominio esoterico, poiché esso è il solo veramente trascendente, chiediamo ai nostri contraddittori, che sono cattolici, cosa bisogna allora pensare della dottrina secondo la quale Egli interviene nella formulazione dei dogmi, i più manifestamente exoterici]. Non comprendiamo inoltre perché sarebbe inammissibile che l’influenza che opera per mezzo dei sacramenti cristiani, dopo aver agito in un primo tempo nell’ordine iniziatico, abbia poi, in presenza di circostanze diverse e per le ragioni da esse derivanti, fatto intervenire la sua azione nel semplice dominio religioso ed exoterico, di modo che, da allora, i suoi effetti si siano limitati ad alcune possibilità di ordine esclusivamente individuale e aventi come fine la «salvezza»; e tutto ciò pur conservando, in quanto alle apparenze esterne, gli stessi supporti rituali, dal momento che questi erano di istituzione cristica e che quindi senza di essi non si sarebbe potuto trattare di una tradizione propriamente cristiana.
          In realtà è questo che si è verificato e, di conseguenza, allo stato attuale delle cose ed anche a partire da una certa epoca ben più lontana, non è più possibile considerare, in maniera alcuna, i riti cristiani come dei riti a carattere iniziatico; e su questo punto pensiamo che sia necessario insistere con maggiore precisione. Dobbiamo però far notare che, in realtà, è presente una certa improprietà di linguaggio allorché si dice che essi abbiano «perduto» questo carattere, come se questo fatto fosse avvenuto in maniera puramente accidentale. In verità, noi pensiamo che, al contrario, si sia trattato di un adattamento, il quale, malgrado le spiacevoli conseguenze venutesi a determinare inevitabilmente sotto certi aspetti, fu pienamente giustificato ed anche necessario, date le circostanze di tempo e di luogo.”

  • ika

    Caro Davide:
    1) non ho mai detto ne scritto che un esoterismo RIMEDI dandosi una costituzione legislativa.
    ( circa la “comprensione effettiva” della tradizione romana ed ebraica di Guénon passo oltre)
    2) “la disciplina arcani … non avrebbe avuto senso a sussistere se i misteri non fossero rimasti quel che erano”. Infatti ma non son più. 
    3) “non è mai esistito un cristianesimo nato come esoterismo ebraico, che è una fandonia bella e buona” sono parole tue. Ebbene prima di Paolo il Cristianesimo era essenzialmente circoscritto alla tradizione ebraica, e furono proprio le comunità ebraiche il primo vettore di diffusione di una tradizione che incorpora e continua esplicitamente la tradizione ebraica.
    4) acrivi “Il battesimo del Battista è pratica non specificatamente ebraica” vuoi dire che erano ammessi i gentili, questa se confermata sarebbe una notizia sorprendente? è vero che erano ammessi i pubblicani (che riscuotevano le tasse e quindi giudicati “i collaborazionisti”) ma è cosa ben diversa; del resto, anche se fossero stati ammessi dei gentili ciò non cambierebbe molto la radice ebraica del rito e della funzione di Giovanni che si rifà ad Isaia. 
    Voce di uno che grida nel deserto:
    Preparate la via del Signore,
    raddrizzate i suoi sentieri!
    Ogni burrone sia riempito,
    ogni monte e ogni colle sia abbassato;
    i passi tortuosi siano diritti;
    i luoghi impervi spianati…
    Questo battesimo con l’acqua è ricollegabile ai piccoli misteri 
    Mentre il battesimo in Spirito Santo e fuoco di Colui che viene sembra un riferimento ai grandi misteri.  
    Dici: “indipendentemente dal suo valore iniziatico che, sinceramente, serviva a ben poco al Cristo” allora ti ripeto la domanda cos’era? 
    5) La successione apostolica non è una barzelletta. Sono daccordo.
    Origene chiamava l’unità delle tre persone divine “abisso” … 

    Ribadisci che VUOI E CREDI che il cristianesimo sia una religione/tradizione integra e completa tra le altre. Io ti posso dire che lo è senz’altro in termini metastorici. Circa lo stato attuale del cristianesimo, almeno in occidente, lo vorrei anch’io ma non lo credo affatto. Temo al contrario che anche le altre tradizioni siano “provate” dall’oscurità.

    • daouda

      1) Lo ha scritto Guénon infatti..
      2) Il problema è che la presunta declassificazione dei sacramenti è da posticiparsi allora a dopo il V-VI secolo dell’era cristiana il che non ha senso con l’impianto descrittivo di Guénon sul cristianesimo come è tutto da provare l’abbassamento provvidenziale dello stesso. Ti ho già detto che la questione è già stata affrontata da Origene che la pone esattamente allo stesso modo in cui la pongo io laddove l’accusa era il permettere l’iniziazione agli shudra, per dire, oltre che agli infanti.
      3) Lorenzo, già prima di Paolo il cristianesimo convertiva i gentili, il problema era che non si comprendeva che esso era altro dall’ebraismo, o meglio, se si vuole ritenere che esso ne era il compimento come tutte le profezie attestavano, si deve ammettere l’evoluzionismo diciamo così all’interno dell’ebraismo, e ciò sarebbe del tutto comprensibile nei piani provvidenziali alla luce di quel che doveva essere. Ora, tralasciando questo, il cristianesimo si è nutrito in sé di qualsivoglia dottrina misterica presente nell’ambito romano. Il problema è che prima dell’esoterismo ( e dell’exoterismo ) c’è la Rivelazione poiché ogni dualità si risolve nella neutralità sovrastante, come sappiamo, il che implica , almeno per quanto riguarda Cristo, sia che lo si ritenga l’Essere incarnato stesso od una manifestazione di Buddhi, che il ricollegamento in questione era necessario ma non è sufficiente, perché a conti fatti allora, se i 3 magi non fossero giunti alla “casa del pane”, il cristianesimo non sarebbe potuto sussistere ugualmente  a maggior ragione.
      4) L’olio nei sacramenti fà la parte del fuoco, non è che sia lì a caso, non è che nel cristianesimo i due altri “sacramenti” ossia la consacrazione delle acque e dell’olio santo siano ritualità inutili. Ho troppo rispetto per Cristo per fargli fare la figura del coglione perché o i riti attuali sono sempre stati exoterici o mantengono la loro effettività esoterica poiché la Chiesa non ne può disporre.D’altronde, come sappiamo, è possibile avere ritualità “miste” od omnicomprensive ossia esoteriche ed exoteriche al contempo.
      5) Ti cito Origene apposta, perché non mi sembra un ciarlatano. E’ molto più comprensibile la catena iniziatica cristiana alla luce della integrità dell’episcopato e della sua garanzia sui sacramenti,. Che poi non si sia degni della funzione che si ricopre, tale denuncia vige ovunque.
       

      • ika

        1) dove scriverebbe di grazia questa cosa?
        2) ti rimando all’articolo citato di Guénon che spiega molto bene la questione (non mi pare tu lo ricordi)
        3) se capisco le tue parole oltre a scrivere che ” il cristianesimo si è nutrito in sé di qualsivoglia dottrina misterica presente nell’ambito romano” ammetti che vi fosse un’iniziazione cristiana autentica. “il ricollegamento in questione era necessario ma non è sufficiente”. Per ora mi accontento e aggiungo che talvolta la potenza della “Rivelazione” fu talmente forte che lo Spirito scendeva sull’aspirante perfino prima del “battesimo”… Si c’è qualcosa che travalica la tradizione ebraica fin dall’inizio ne sono, come dicevo, convinto anch’io.
        4) La cresima l’ho fatta anch’io da ragazzo e sono certo che il battesimo di fuoco di Cristo non fosse un’iniziazione ai Grandi misteri…
        5) no Origene non era un ciarlatano :-), comunque Davide riprenderemo la discussione, mi resta l’impressione che se tu avessi davvero compreso cosa l’iniziazione autentica sia questa discussione non si porrebbe affatto. Almeno non in questi termini.  In ogni modo sono convinto che queste discussioni abbiano se non altro il merito di far ristudiare, e meditare, gli insegnamenti dei padri e di Guénon la cui ispirazione spirituale è, a mio avviso, fuori d’ogni dubbio ed è davvero un PECCATO che la sua voce sia rimasta praticamente inascoltata nel mondo cattolico.

        • ika

          nel il punto 4) ho erroneamente eliso una parte che capovolge il senso di quel che volevo dire. 
          x Sergio, ti ringrazio ancora del tuo “sostegno” e mi “rincuora” la tua comprensione,  la mia esposizione è di certo lacunosa (non è una materia che padroneggio abitualmente) ma orientata dalla “bussola infallibile”.
          Mi devo assolutamente procurare anche il n° 13 di PV  :-) 

        • daouda

          Comprendere la natura di una cosa è possibile anche senza possederla quantunque ad ogni modo la realtà della congiunzione determini un nuovo stato su cui chiunque non può parlare fin quando tale distinzione non cessi (il che conferma quel che Guénon ha sempre detto riguardo l’istituzione ossia l’organizzazione e che secondo me la catena apostolica alimenta) . Che io comprenda o no può soltanto costituire un’occasione mancata che, in definitiva, non costituisce nient’altro che la necessità ( spinoziana , se mi permetti una battuta maliziosa ) del corso delle cose effimere. come ugualmente può farlo il fatto che io realizzi l’opposto, il che in tutto ciò non fà niente di diverso dal vivere, che è il vero nocciolo di ogni faccenda, a partire dal primo che sarà l’ultimo, ossia satana.

          p.s. ripassero domani, perché sono interessato di vedere se sia io a non aver compreso perché dichiaro che non ho scordato nulla, se fai caso al termine che ho or ora usato.

        • ika

          Davide direi che abbiamo accumulato materia di riflessione per un po’… assimiliamo questa discussione, approfondendo ognuno come può e come deve, e la riprenderemo più avanti, sperando in una comprensione reciproca, ora  (00:58) incombe la notte, e che sia serena :-) 

        • daouda

          Giusto :-)

  • pasquale

    mmmm nulla piu ?!?!?  persi nel pensiero e ora !!! noi giovani che facciamo!!!???

    • Voi giovani fatevi domande e non abbiate fretta di avere tutte le risposte  :-)

      • Hiei

        …che intanto noi vecchieti ci si dà da fare in spiaggia? :’D

        “Dimmi cos’hai fatto con il greco sulla spiaggiaaa…” – ma allora ci sei Santa: anche tu a spararti gli ultimi colpi su qualche isoletta prima che inizino quelli del prossimo conflitto sponsored by “i nostri cari amici di sempre”?

        (beh, io te lo auguro, poi settembre per me è sempre il mese migliore…).

      • No, ormai sono rientrato…
        Ma sono ancora in clima “spettatore”  :-)

  • Giovanni Battista Radosavljevic

    L’Atto evocativo ha in se qualcosa di speculare col mondo sovrasensibile, nasce con le similitudini osservate in Natura e termina dopo aver attraversato il Rito confermandole come per sentirsi parte del Tutto.

    Importanti nella storia delluomo sono stati i “Luoghi magnetici” e le piante psicotrope per poi giungere alle prove iniziatiche in sintono con i cicli dati dall’osservazione della Natura.

     

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