C’è una cosa che so, con assoluta ed incrollabile certezza, un qualcosa che mi è stato trasmesso, che ho compreso, una verità che ho riconosciuto come tale nel momento stesso in cui mi ha raggiunto.
La nostra presenza in questo mondo è una necessità.
Noi tutti, uno per uno, siamo necessari.
E qui mi rivolgo in particolar modo a coloro che navigano nel buio, io per primo, che incespicano in sassi e pozzanghere e a volte giungono dinanzi a baratri che paiono inghiottire il senso di ogni cosa.
Siamo qui perché dovevamo esserci, stolti e ciechi e sbandati.
E la realizzazione personale, lo stare in pace con se stessi, il conoscere a fondo la propria vera essenza, armonizzarsi col creato, essere “felici”, sono tutte cose bellissime, obbiettivi nobili, importantissimi, ma non è quella la meta necessaria, per noi.
Si tratta di grandi benedizioni, la felicità stessa è il dono più grande.
Ma c’è una strada per ognuno di noi, e non tutte passano da lì.
E non è questione di arrendersi, accontentarsi, rassegnarsi.
E’ questione di vedere la propria singolarità per quello che è, una particella preziosissima, una scheggia divina di infinito valore senza la quale tutta la creazione verrebbe a mancare.
Ecco quindi quello che ho capito: siamo qui perché dobbiamo esserci, portiamo a spasso i nostri pesanti carichi perché stiamo edificando l’universo intero, con la nostra presenza, il nostro amore, il nostro dolore, la nostra stoltezza.
E dobbiamo sempre ricordarcene.
E tutto questo varrebbe anche per me? :’D
Se non conoscessi il percorso del tuo blog direi che sì intravede una fare da gnostico.
Ma no, capisco che intendi, Gesù ci manda a testimoniare come bambini che c’è un Padre, e ogni bambino che lui ha creato è necessario, nulla è superfluo, nulla è per caso nella Creazione, tanto meno gli esseri che ha voluto a sua immagine e somiglianza.
Ma avere la fede di un bimbo è ben difficile e educare un bimbo che non ha fede nel Genitore a testimoniare la bontà del Padre che lo manda nel mondo ben di più!
È una duplice lotta contro sé stessi e il Genitore e il rifiuto di un rapporto che è necessario, che fonda l’esistenza stessa.
Ma ci sono figli incorreggibili, che in primo odio a sé stessi, alla loro ontologica dipendenza, preferiscono un nulla, nulla che NON può essere, non rinnega Dio la sua creazione, non si contraddice, che resta allora se non odio, ma odio senza speranza?
XYX
Come
E’ pura logica. Ammettendo l’assurdita’ del Big Bang e’ chiaro che tutti siamo il Big Bang, e che il resto dell’Universo non potrebbe essere come e’ senza di noi.
E’ necessario scavare sempre più a fondo dentro di noi
Noi siamo necessari come Dio stesso e’necessario
Oserei dire io sono il tutto ed il tutto e’ in me
Purtroppo subiamo la potenza è la limitatezza del linguaggio
La sensazione di infinito al nostro interno e’ insieme alla necessita’ del sacro semplicemente indescrivibile:
Il prato e’ verde… Il mare e’blu
Dentro di noi ci sono le risposte
Ogni singolo individuo percepisce il senso del se’
Io sono cosi’ perché è così che deve essere e non debbo mai rinunciare a me stesso
Potrò piegarmi sotto tortura fingere di subire di fronte alla forza maggiore
Oso dire Maradona non poteva essere che Maradona
Poi c’è sempre spazio per la crescita
Tuttavia se io sono un pino non potrò produrre mele o arance
Tu SEI un pino o CREDI di essere un pino?
L’essenza della propaganda e’ tutta li’.
“La risposta e’ dentro di te. Eppero’, e’ SBAJATA.” :’D
Tu pensi di essere Hiei
Io penso che tu sia Hiei
Se parlavo solo tedesco?!
Siamo forse figli. Del nostro linguaggio?
Chi ci dà le risposte se non il linguaggio
Il mio Bianco e uguale al tuo?
Dobbiamo aver fede che tutti e due pensiamo al bianco ed al medesimo bianco
La morte è scientificamente indimostrabile ad ogni singolo individuo:
Nessuno potrà mai dimostrare a me che io sono morto
Devo solo aver fede che morirò
“Dobbiamo aver fede che tutti e due pensiamo al bianco ed al medesimo bianco”
Non e’ fede proprio per niente, e’ che ci si e’ messi d’accordo che “bianco” e’ un insieme di suoni che produciamo per indicare una luce che rientra una gamma di frequenze entro le quali lo percepiamo, appunto, come “bianco”.
La fede c’entra una beata fava, sorry not sorry. :’D
“Nessuno potrà mai dimostrare a me che io sono morto”
Nemmeno i diavoli o gli angioletti che ti condurranno dove hai fede che andrai? Quindi non credi nell’Aldila’ cristiano? Quindi non hai fede nel cristianesimo. :’D
Perche’ se credi nell’aldila’ specie cristiano che ti venga dimostrato che sei morto e’ una certezza assoluta dato che poi verrai giudicato per la tua vita.
Non dimostri di capire davvero quello che scrivi…o che le butti li’ e hai fede che quella roba abbia senso… :’D
caro Santa mi spiace ma non ci credo.