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-o- Too late to die young -o-
7 Gennaio 2010

Il Fabianesimo e la Finestra dell'inganno

“Questa nuova e completa Rivoluzione che noi contempliamo può essere definita in poche parole. è socialismo mondiale assoluto, scientificamente pianificato e diretto..”
tratto da ‘The New World Order’ (1939) di H.G. Wells


La Società Fabiana fu una associazione elitaria formatasi a Londra sul finire del XIX secolo, un think tank fondato da una compagnia di illustri intellettuali che misero a punto un movimento politico destinato a giocare un ruolo di primo piano nella storia sociale del XX e del XXI secolo, il Fabianesimo.
Riformulando e perfezionando la dottrina socialista, il Fabianesimo si prefiggeva di rimodellare le strutture politiche e sociali dell’intero pianeta con un programma di lungo corso, fatto di lenti e modesti cambiamenti.
Non a caso, l’emblema principale della Società è rappresentato da uno stemma raffigurante un lupo che si cela sotto una veste di agnello.
Nell’articolo che segue, il blogger Rantasipi partendo dall’analisi di una particolare finestra collocata nella prestigiosa London School of Economics, delinea scopi e modus operandi dei fabiani, nelle cui fila non mancarono, e non mancano, nomi assai famosi.

La Finestra dell’Inganno


di Rantasipi

(cliccare sull’immagine per una risoluzione maggiore)

Per chi avesse ancora dubbi riguardo l’esistenza di un preciso disegno dietro al quale si celano politiche economiche e culturali destinate a far precipitare il mondo nella voragine dell’annientamento sociale, forse potrebbe essere utile dare uno sguardo a questa particolare finestra, collocata nel 2006 presso la sede della prestigiosa London School of Economics (LSE).

Si tratta di una finestra realizzata con vetri colorati rilegati a piombo raffigurante una scena che può dire molto sull’origine e la portata degli eventi che questa crisi finanziaria (come quelle precedenti) lascia intravedere. L’opera fu commissionata dal famoso drammaturgo George Bernard Shaw, fondatore, assieme a Sidney Webb e a sua moglie Beatrice Potter, del fabianesimo, corrente politico-filosofica socialista, facente capo alla semisegreta Fabian Society, la quale differisce dall’ortodossia marxista principalmente per questioni di metodo, pur condividendone gli obiettivi ultimi.
Disse infatti Shaw:

“Sotto il Socialismo, non vi sarebbe consentito essere poveri. Sareste nutriti con la forza, sareste vestiti e dotati di un alloggio, sareste istruiti e provvisti di un impiego, sia che vi piaccia oppure no. Se si scoprisse che non possedete carattere e industriosità sufficienti per meritarvi tutto ciò, probabilmente verreste eliminati in modo dolce; ma se vi fosse permesso di vivere, dovreste vivere bene”.

Com’è noto, alla pari del Lucifero biblico, i socialisti rimarcano sempre la “bontà” delle loro intenzioni nell’uso della forza, della coercizione, e dell’intimidazione. E il credente non mancherà di osservare che l’ammissione di Shaw presenta una sinistra analogia con la linea di condotta di Lucifero, scagliato giù dal paradiso per aver cercato di sottrarre all’uomo il libero arbitrio, il diritto di scegliere (quindi di sbagliare) e di essere libero, affinché non commettesse più errori. Suona bene? George Bernard Shaw evidentemente pensava di sì e con lui David Rockefeller, il quale, nel suo libro La mia vita (2002) candidamente ammise:

“Per più di un secolo estremisti ideologici sui due fronti dello spettro politico hanno strumentalizzato su ben noti accadimenti come il mio incontro con Castro al fine di attaccare la famiglia Rockefeller per l’eccessiva influenza che essi ritengono eserciti sulle istituzioni politiche ed economiche americane. Alcuni addirittura credono che facciamo parte di una cabala segreta che opera contro i migliori interessi degli Stati Uniti, dipingendo me e la mia famiglia come ‘internazionalisti’ che assieme ad altri cospirano per costruire una struttura politico-economica globale più integrata – un unico mondo, se preferite. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole, e ne sono orgoglioso”.

I fabiani, a differenza dei marxisti ortodossi che hanno fatto della rivoluzione violenta il loro strumento di azione politica, ritengono che il socialismo sia perseguibile attraverso riforme graduali. Essi infatti devono il loro nome al generale romano Quinto Fabio Massimo, detto appunto il Temporeggiatore (Cunctator), il quale, nella lotta contro Cartagine, adottò una strategia di lento logoramento psicologico dell’avversario. Non a caso, uno dei simboli della Fabian Society è la tartaruga.

Nell’incipit dei “Saggi Fabiani”, il testo in cui si esplicita il programma dell’organizzazione, troviamo il motto:

“Il fabianesimo si nutre di capitalismo, il suo escremento è il comunismo”.

La Fabian Society fu la componente essenziale per la creazione del Labour Party britannico e il legame fra le due organizzazioni rimane ad oggi ancora molto forte. Solo verso la metà degli anni ‘30 la Fabian Society conobbe una fase di declino, dovuta alla divergenza di vedute fra i membri in merito all’esperienza del totalitarismo sovietico e alla perdita di influenza del partito laburista in cui si innestavano componenti sindacaliste e, contemporaneamente, fuoriuscivano numerosi elementi attratti dalle camicie blu del British Union of Fascist di Oswald Mosley (anch’egli fabianista).

Tuttavia, la maggior parte degli obiettivi della Fabian Society, possono dirsi raggiunti; le “riforme” adottate da Franklin Delano Roosevelt durante la Grande Depressione e che oggi la Scuola Austriaca di economia sostiene siano alla base delle storture finanziarie e monetarie responsabili delle crisi economiche come quella che stiamo attraversando, sono di chiara impronta fabianista; l’assistenzialismo welfarista imperante nella maggioranza dei sistemi politico-economici mondiali è frutto del lavoro della Fabian Society. E la socializzazione dell’economia (corporativismo) di cui ancora oggi l’Italia (e non solo) mantiene intatta la struttura, nasce durante il fascismo con Nicola Bombacci, anch’esso ispiratosi agli insegnamenti dell’organizzazione britannica.

Questa sommaria descrizione della natura della Fabian Society e del fabianesimo si è resa necessaria per una lettura della raffigurazione contenuta nella finestra commissionata da G. B. Shaw.
La figura, ritrae Shaw e Webb nell’atto di prendere a martellate un mappamondo e per comprendere il significato del gesto è utile risalire ai versi del poeta e astronomo persiano dell’XI secolo
Omar Khayyam:

Amore caro. Potessimo tu ed io cospirare con il destino
per afferrare interamente il dolente disegno di tutte le cose,
Non lo manderemo in frantumi – per poi
rimodellarlo secondo i desideri del cuore?

Si tratta di un breve poemetto romantico, ma di buoni propositi è lastricata la via dell’inferno, per questo, se estrapolata dal contesto, l’ultima strofa riportata in cima alla finestra (Remould it to the hearth’s desire), assume un significato del tutto diverso, non difficilmente riconducibile alla citazione di Shaw sopra riportata.

Sotto ai fondatori del fabianesimo intenti a rimodellare il mondo secondo i loro programmi, troviamo come allegoria delle docili masse una fila di donne genuflesse in adorazione di una pila di tomi socialisti e, alla sinistra di questo gruppo di figure femminili, un beffardo H.G. Wells che le schernisce. Lo scrittore, anch’egli appartenne alla Fabian Society, dalla quale però si allontanò non appena comprese le reali intenzioni dell’organizzazione che denunciò pubblicamente come “un manipolo di nuovi Macchiavelli”.

Ma a chiarire il significato della composizione è un dettaglio che compare sopra ai due illustri esponenti fabiani, ed è l’emblema stesso dell’organizzazione socialista, ovvero il lupo travestito da agnello, simbolo dell’inganno per eccellenza.

Come dicevo, la finestra, inspiegabilmente “scomparsa” e poi altrettanto misteriosamente riapparsa ad un’asta di Sotheby nel 2005, venne installata nel 2006 presso la London School of Economics and Political Science, il prestigioso istituto voluto e finanziato dal filosofo Bertrand Russell e dai fabiani.

Fu l’allora primo ministro britannico Tony Blair (manco a dirlo, fabiano pure lui) che nel solenne discorso di inaugurazione dichiarò come questo “augusto centro di apprendimento” fosse associato alla Società Fabiana, di cui sottolineò l’abilità dissacrante dei membri rispetto al “pensiero tradizionale” dominante.

“Essi dubitavano di ogni forma di saggezza convenzionale” si compiaceva Blair, indicando l’emblema dell’inganno. Inutile dire che il lupo travestito da agnello, simbolo dell’inganno elevato a principio fondante, se posto in un istituto formativo come la LSE diventa esso stesso principio educativo. I margini della libera interpretazione si riducono notevolmente se si considera che dalla LSE sono usciti numerosi personaggi successivamente ritrovatisi alla guida di cruciali istituzioni politiche, economiche ed accademiche. Fra questi spiccano – non certo per bontà delle idee – John Maynard Keynes, George Soros e Romano Prodi.


93 comments to Il Fabianesimo e la Finestra dell’inganno

  • tristantzara

    Ma se si nutrono di capitalismo, perciò neoliberismo visto che viviamo oggi, ma alla base del loro pensiero c’è il socialismo e rifiutano il comunismo e il marxismo….ma con esattezza a che cosa credono per davvero ?  a quale ismo si inchinano ? boh…

  • Santaruina

    Il comunismo e il marxismo non li rifiutano in toto, ma divergono sulle modalità attraverso cui giungere alla costituzione di una società collettivista.
    Marx era convinto che fosse necessaria la rivoluzione proletaria ad imporre il nuovo sistema, mentre i fabiani teorizzano le piccole mosse e la pazienza.

    La frase di Shaw sintetiza bene il loro progetto sociale:

    Sotto il Socialismo, non vi sarebbe consentito essere poveri. Sareste nutriti con la forza, sareste vestiti e dotati di un alloggio, sareste istruiti e provvisti di un impiego, sia che vi piaccia oppure no. Se si scoprisse che non possedete carattere e industriosità sufficienti per meritarvi tutto ciò, probabilmente verreste eliminati in modo dolce; ma se vi fosse permesso di vivere, dovreste vivere bene”.

    E’ una società in cui la libertà personale non ha alcun valore, in cui il "sistema" in sè diviene esso stesso il fine, e tutto il resto passa in secondo piano.
    In tale società un gruppo di intelletuali avrebbe il compito di guidare dall’alto le azioni della collettività.

    Comprendere il fabianesimo significa comprendere anche molto di quello che viene chiamato "Nuovo Ordine Mondiale".

    A presto

  • anonimo

    "E la socializzazione dell’economia (corporativismo) di cui ancora oggi l’Italia (e non solo) mantiene intatta la struttura, nasce durante il fascismo con Nicola Bombacci, anch’esso ispiratosi agli insegnamenti dell’organizzazione britannica."

    ok, allora avanti con le privatizzazioni… (poi dovreste spiegarmi perchè soros e prodi, presunti fabianisti, siano i più fanatici del libero mercato)

  • anonimo

    salve Santa, ti conosco ormai da circa 4 anni, ho letto molti tuoi post  su L.C. ed ho sempre apprezzato la tua "competenza"
    Mi sono avvicinato al maestro Guenon attraverso "il re del mondo" e "la grande triade", passando attraverso "la crisi del mondo moderno"…lo trovo affascinante, complesso, molto attuale e profetico, specialmente in relazione all’età oscura o kali-yuga ormai prossima alla fine per un nuovo inizio…più cielo e meno terra per dirla con le sue parole.

    concordo pienamente su società fabiana , (da cui discendono cfr et company), dal patron Cecil Rhodes, la famiglia Rotschild etc.
    Instaurando il socialismo a livello internazionale, l’unico scopo reale, era quello di omologare le masse, per quanto riguarda il tipo di vita, le disponibilità economiche, le abitudini, la possibilità di trovare lavoro, le religioni, il tempo…
    una società equilibrata ed armonica permette ai potenti clan di conservare, anzi accrescere il loro potere mantenedo il controllo dei capitali e dei mezzi di produzione. Il CFR è un chiaro esempio di continuità…e contiguità.
    A proposito ho letto un bel libro che spiegava bene la situazione, "Hitler ha vinto la guerra" di Walter Graziano.
    salute e complimenti .per il sito.davvero esauriente..beat

  • Santaruina

    ok, allora avanti con le privatizzazioni… (poi dovreste spiegarmi perchè soros e prodi, presunti fabianisti, siano i più fanatici del libero mercato)

    “Privatizzazione” è il nome che si dà correntemente a quel processo per cui un certo monopolio passa dalle mani dello stato a quelle di un gruppo o società che coltiva “forti legami” con l’apparato statale.
    E’ un processo che con il libero mercato non ha nulla a vedere.

    Prodi fanatico del libero mercato è una leggera “inesattezza”, diciamo così.
    Prodi risponde a dei poteri finanziari per i quali ha da sempre lavorato (De Benedetti su tutti), elargendo favori e mettendo a disposizione i suoi incarichi a loro favore.

    Ancora una volta, abbiamo il potere statale che “collabora” con dei poteri finanziari.
    Di libero mercato, nemmeno l’ombra.

    Per quanto riguarda Soros, è il braccio operante dei Rothschild nel mercato finanziario internazionale.
    In altre parole opera a favore di coloro che le regole le creano.
    In tutto questo, again, il libero mercato non c’entra nulla.

    Detto questo, se hai trovato qualche inesattezza nell’articolo segnalala pure, così diviene più chiaro cosa non ti torna.

    A presto.

    ________________________________________________

    Ciao Beat
    grazie a te :-)

    Blessed be

  • anonimo

    H.G.Wells avrà pure preso le distanze dai fabianisti ma non mi pare possa essere considerato un agnello.

    Pyter
     

  • anonimo

    Nell’immagine tra i genuflessi c’è uno che legge un libro dal titolo New World,
    in riferimento al secondo commento di Santaruina
    Xeno

  • anonimo

    George Orwell (anch’egli inglese, più o meno è anche dello stesso periodo storico) in 1984 ha descritto con estrema esattezza cosa sarebbe diventato il mondo: una dittatura socialista suddivisa in superstati in guerra perenne (ecco il Nuovo Ordine), per mantenere la popolazione in un perpetuo stato di tensione e alimentare il sistema economico. Inoltre ancora più interessante è il fatto che Orwell descriva il gruppo al comando (il "Partito") come interessato solo al potere in quanto tale.  "Non desideriamo la ricchezza, il lusso, la felicità, una lunga vita. Vogliamo il potere, il potere allo stato puro (…). Il potere è un fine, non un mezzo. Non si instaura una dittatura al fine di salvaguardare una rivoluzione: si fa la rivoluzione proprio per instaurare una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione, il fine della tortura è la tortura, il fine del potere è il potere (…)". Per fare ciò occorre annullare l’individuo, da qui il socialismo Fabianista.
    Io personalmente credo che questi signori che si nominano nell’articolo (Soros, Rockefeller, i Fabianisti, e in poche parole tutti quelli che ricadono sotto la definizione di Illuminati) siano animati da questo scopo: il potere. I soldi e le risorse finanziarie sono solo un mezzo, è più ce ne sono, più c’è il potere. Dall’articolo (molto ben fatto e circostanziato, complimenti all’autore e a Santa per averlo trovato) si deduce che la loro intenzione di arrivare al "potere allo stato puro" è purtroppo più o meno realizzata per buona parte.

  • anonimo

    Grande post.
    Forse può essere utile la rilettura dei tratti salienti della dottrina comunista
    (sintesi > http://www.totustuustools.net/pvalori/sefac.html ).
    A me ha colpito la parte relativa alla famiglia… paragonata all’ideologia "gender" attuale… (ONU…) .le similitudini mi sembrano evidenti.. e credo ci siano anche in altri ambiti.

  • anonimo

    Occhio alla qualità delle generalizzazioni:

    <i>…se posto in un istituto formativo come la LSE diventa esso stesso principio educativo.</i>

    Infatti, dalla LSE è uscito anche quel Lionel Robbins autore, nel ’34, del testo "The great depression", di matrice austriaca.

    Lo stesso von Mises, nella prefazione del ’44 all’opera "Omnipotent Government", ringrazia esplicitamente la Rockefeller Foundation per avergli concesso i fondi utili ad intraprendere le ricerche sfociate nella pubblicazione del suddetto libro.

    ***

    Per chi fosse in difficoltà nel collocare l’ideologia fabiana, i seguenti estratti di G.B. Shaw saranno preziosi per comprendere quel principio comune su cui si basano tutte le varie sfumature socialiste:

    <i>…vi sarebbe consentito…
    …vi fosse permesso…</i>

    Norremark.

  • anonimo

    P.S.: voto 0 alla piattaforma di composizione messaggi di splinder! :-)

  • anonimo

    La radice resta il marxismo magari in forma riveduta e corretta..
    Mi è capitato di leggere questi studi, che chiaramente possono essere condivisibili o meno… M. 
    "l’altra faccia di karl Marx" di R. Wurmbrand
    http://camcris.altervista.org/marx.html
    http://apologetica.altervista.org/ipotesi_demonologiche_origine_marxismo.htm

  • anonimo

    sono quello delle privatizzazioni

    intendevo dire che prodi, d’alema e compagnia bella hanno privatizzato quelle stesse aziende di stato che il fascismo, proprio grazie alla sua matrice socialista (e fabiana) aveva messo in piedi

    per "libero mercato" si intende il trionfo del privato. e il privato può chiamarsi de benedetti, soros, rothschild e in mille altri modi.

    come vedi, non tutto il male vien per nuocere

  • anonimo

    Mortacci tua, Santa!!!
    Che dire? Inquietante e illuminante come sempre!!!!!!!!
    Saluti.
    Osva.

  • anonimo

    Scusate l’OT.
    Vorrei smettere di lasciare commenti come anonimo. Che devo fare?

  • Santaruina

    Nell’immagine tra i genuflessi c’è uno che legge un libro dal titolo New World,

    Ciao Xeno
    dovrebbe trattarsi proprio di "The New World Order" di Wells.
    A presto

    ______________________________________

    Ciao Norremark
    grazie per le aggiunte.

    ________________________________________

    per “quello delle privatizzazioni” (puoi anche scegliere un nome qualsiasi per firmarti :-)

    per “libero mercato” si intende il trionfo del privato. e il privato può grave; chiamarsi de benedetti, soros, rothschild e in mille altri modi.

    Non esattamente.
    Il libero mercato non è il trionfo del mercato, ma la possibilità del singolo di interagire e di scambiare beni senza la supervisione o l’ingerenza di un ente superiore che detti le regole, ad esempio quello statale.
    Negli esempi riportati abbiamo sempre degli scambi iniqui operati sotto la volontà e la giurisdizione dello stato, che detta modalità e consistenza degli scambi, nonchè sceglie degli interlocutori escludendoli altri.
    Siamo quindi agli opposti del libero mercato.

    A presto

  • Santaruina

    Ciao Osva, un saluto anche a te.

    ___________________________________

    Scusate l’OT.
    Vorrei smettere di lasciare commenti come anonimo. Che devo fare?


    Potresti crearti un account su splinder, è operazione abbastanza rapida.
    In seguito dovresti loggarti prima di lasciare commenti.

    Qui c’è l’apposita pagina di splinder:

    Crea un nuovo account 

    A presto

  • anonimo

    Ciao Santa
    un’altra chicca, il governo mondiale secondo Rael:
    http://it.raelianews.org/news.php?item.159.4

  • anonimo

    firma sopra
    Federico

  • anonimo

    è la dialettica marxista che viene ancora usata…
    famiglia sovrastruttura e si arriva al gender saltando il dato biologico.
    "divenire" verso l’autodistruzione. M.

  • toporififi

    Ecco adesso mi si comincia a chiarire meglio la lugubre figura del "giuda" Dalema, è così meschino che pur essendo devoto sogialista europeo (cioè fabiano, giusto?), non è riuscito a beccarsi l’incarico di rilievo e deve rifarsi sui suoi sottoposti pugliesi.

    Mi piacerebbe approfondire la figura di H.G. Wells, lo lessi anni fa e mi piaceva, non so se per il pelo da agnello o se per le unghie da lupo.
    Bellissimo post, grazie

  • anonimo

     Paolo Sylos Labini (mio maestro di macro economia ) veniva dalla London School of Economics.

    Mick Jagger, too!!

                                                                    SirPaint

  • Santaruina

    Ciao Federico
    Dopo aver letto le rassicurazioni di Rael sulla bontà del Nuovo ordine Mondiale quasi quasi rivedo la mia posizione a proposito.
    No, dai, scherzavo.

    Comunque Rael è proprio una sagoma.

    A presto :-)

    _____________________________________

    M.
    la famiglia è sempre stato l’ostacolo principale per i fabiani, per loro stessa ammissione.

    ________________________________

    Ciao Mario
    più probabile che sia stata la veste d’agnello :-)

    _________________________________

    Ciao Sir Paint
    non sapevo avessi avuto Sylos Labini quale professore.
    Sono esperienze di vita :-)

    A presto

  • anonimo

    x n. 13

    La questione è più semplice di quel che si creda. Ora:

    Non è mai esistito uno stato PUBBLICO. Lo stato è per definizione privato, oltretutto poiché monopolio indica ipso facto una privazione o comunque una sottomissione ad un padrone.Ciò è lo stato.

    In monarchia il tipo di governo era privato ed evidente.Con l’uso del termine democrazia e l’avvidendamento del parlamentarismo rispetto al monarchismo/aristocratismo si è persa questa evidenza rimanendo sfumata.
    Ma lo stato è per definizione privato.
    Non esistono beni pubblici. La lotta fra stati è una lotta strategica tra classi dominanti.

    Lo svendere i beni pubblici è un falso, sia perché i beni non sono pubblici, sia perché chi li deteneva era e rimane un’oppressore.
    Sono semplicemente stati svenduti a chi fa parte dell’establishment che gode e trae benefici dallo stato.

    Il socialismo è qui inteso nella socializzazione delle perdite, socializzazione del pluslavoro a favore della classe parassitaria, uniformizzazione della popolazione.
    Il corporativismo è inteso in quanto solo pochi possono accedere a questa cerchia.

    Ma non è del tutto lineare come sembra.Infatti i politici, burattinati, possono comandare o venir comandati.Abbiamo troppo in mente l’America ad esempio, mentre in Cina ed in Russia vi sono altre realtà.
    Inoltre le multinazionali ed i vari cartelli esigono protezione dalla forza statuale ( cercandola di gestire oltretutto ) e vi sono rivalità interne del tutto bestiali ed illogiche.

    Ed è qui che i complottardi sbagliano e comunque si incaponiscono nel presumere troppo e prender parte…

    p.s. saluti a chi ha scritto di continuo-contiguo.Consiglio gli stati molteplici dell’essere secondo il cristianesimo di  Michael Valsan edizioni orientamento, se può esser utile

    d.

  • anonimo

    un collegamento fra questo post e quello precedente:
    <a href="http://quintoelemento.controradio.org/index.php?blog=7&title=web_2_0_socialismo_globale&more=1&c=1&tb=1&pb=1">WEB 2,0: SOCIALISMO GLOBALE?</a>

  • Santaruina

    Grazie per la segnalazione, si tratta di un articolo interessante.

    A presto

    p.s.: per inserire un link, occorre selzionare il pulsante che appare in cima alla finestra del commento, quello raffigurante il mondo ed una catena.

  • anonimo

    Il libero mercato non è il trionfo del mercato, ma la possibilità del singolo di interagire e di scambiare beni senza la supervisione o l’ingerenza di un ente superiore che detti le regole, ad esempio quello statale.

    eh, ma quando il singolo viene lasciato libero di "interagire" di solito, preso dall’avidità, comincia a sfruttare tutto quel che può pur di arricchirsi. le regole servono eccome… il socialismo sarà cattivo, ma il liberismo di sicuro è ancor più lontano e contrario al cristianesimo. anche rothschild ha iniziato da privato (e si è arricchito proprio perchè i soldi hanno avuto più potere dello stato e della legge)

    @ #24
    beh da come parli si sente odor di marxismo. lo stato è un privato? è l’invenzione delle classi dominanti? ok, e allora anarchia e rivoluzione!

    ps. questa concezione dello stato può valere per lo stato moderno, ma non per le monarchie medievali (che passavano la vita a combattere contro le classi nobili)

    enzo

  • anonimo

    Le monarchie medievali combattevano tra di loro per il predominio economico e politico, le classi nobili fornivano i guerrieri, e gli stessi re combattevano. Gli stessi monarchi avevano nei nobili i nemici più pericolosi.  Risulta che nessun Re sia mai stato ucciso dal popolo, ma da complotti fatti da nobili quando il suo comportamento fosse contrario ai loro interessi. Con la nascita delle nazioni nel 1600 e il rafforzamento del potere statale la classe nobile ha rafforzato il suo parassitismo, iniziando però il periodo di decadenza. Neanche Luigi XVI mi risulta sia stato fatto fuori dal popolo, ma da un’elite di intellettuali che ha praticamente deposto la vecchia nobiltà ma ne ha fondata una nuova molto più nascosta, che dall’ombra ha usato la finanza e metodi più sopraffini per i propri scopi di perseguimento del potere.  Adesso abbiamo al potere una "nobiltà" di tipo diverso, senza "titoli" di conte o marchese ma con molti "titoli" in borsa. Oltre ovviamente al possesso della stampamte di Aladino, concessa gentilmente dagli stati democratici.Grazie alla democrazia, gli ufficiali non vengono più presi dalla classe nobiliare ( perchè oggi non ci sono più nobili, noi i nobili li prendiamo per il culo quando vanno in TV), ma dal popolo, perchè in democraziatutti possono far carriera. Ovviamente i generali fanno la guerra davanti al computer mentre i soldati vanno a farsi massacrare o, molto più facilmente, a massacrare civili. Eh, ma quando c’era la monarchia….

    Pyter

  • Santaruina

    eh, ma quando il singolo viene lasciato libero di "interagire" di solito, preso dall’avidità, comincia a sfruttare tutto quel che può pur di arricchirsi. le regole servono eccome…

    In questa frase vi è una serie consecutiva di errori.
    Premesse sbagliate, e deduzioni altrettanto errate.
    Prima di tutto, dire che il singolo lasciato solo comincia a sfruttare tutto quello che può pur di arricchirsi è una generalizzazione.
    Esistono ovviamente persone avide e senza scrupoli, e queste persone nella nostra società finiscono per fare i politici.

    Quindi quando dici "le regole servono eccome", non ti rendi conto che auspichi che proprio quelle persone che così temi (gli avidi e i viscidi) ricevano carta bianca per decidere della vita degli altri.

    Un paradosso, ne converrai.

    Io invece penso che la maggioranza degli uomini abbia maggiore vantaggio a collaborare col prossimo, e che gli psicopatici avidi siano una minoranza.

    Perciò, ogni volta che si sostiene che gli uomini sono avidi/cattivi/malvagi e di conseguenza c’è bisogno di regole, occorre anche riflettere sul chi dovrà fare e imporre queste regole.

    Se gli uomini sono malvagi, infatti, anche chi farà le regole lo sarà.
    A meno che non si pensi che divenendo un uomo governante si trasformi immediatamente anche in persona virtuosa e decreti leggi virtuose.

    Sulle monarchie medievali, infine, occorre innanzitutto premettere che il medioevo fu periodo lungo e variegato.
    Detto questo, vi furono secoli in cui monarchia e nobili erano un cosa sola, il periodo in cui il mestiere dei nobili era la guerra, e le battaglie erano combattute solo da nobili guidati dal re o dal signore in prima persona.

    In un periodo successivo le guerre divennero appannaggio degli eserciti mercenari ed in seguito si passò all’utilizzo anche dei semplici cittadini.
    Fu questo il momento in cui la nobiltà acquisi un ruolo esclusivamente parassitario.
     

  • anonimo

    @ pyter
    i re del medioevo passavano la vita a combattere contro le loro rispettive nobiltà. appunto per questo sono sempre stati i nobili ad ammazzare i re, non il popolo. il popolo nel re vedeva un padre.

    cmq quella che adesso è al potere non è una nuova nobiltà (anche se vorrebbe esserlo), ma semplicemente la borghesia, i bottegai arricchiti.

    @ santaruina
    scusa ma fai ragionamenti un po’ troppo astratti. x es. la legge italiana non è una buona legge? magari viene applicata poco, ma questo è un altro discorso… 
    il potere sarà sempre stato viscido ma il suo mestiere lo sa fare.

    che poi la maggioranza degli uomini (anzi tutti) inclini al male per fortuna non lo dico io ma è il pilastro su cui si fonda la religione cristiana. il che ti fa capire che enorme sbaglio abbia fatto la chiesa nell’appoggiare il liberismo.

    ps. ma qui siete tutti anarchici?

    enzo

  • Santaruina

    Enzo
    il potere sarà sempre stato viscido ma il suo mestiere lo sa fare.

    esatto, e il suo mestiere è quello di tenere soggiogati i molti.
    A me questa cosa non piace molto.

    che poi la maggioranza degli uomini (anzi tutti) inclini al male per fortuna non lo dico io ma è il pilastro su cui si fonda la religione cristiana.

    Veramente secondo la religione cristiana gli uomini sono fatti ad immagine e somigliamanza di Dio, quindi secondo la dottrina cristiana hai appena detto che Dio è incline al male.
    In realtà, secondo il cristianesimo, gli uomini sono una creazione di Dio incline al bene (e vide che era cosa buona), ma essendo dotati di libero arbitrio possono anche sbagliare.
    Anche sbagliare, ma non necessariamente.
    Al contrario, il peccato è una deviazione rispetto alla loro natura.

    ps. ma qui siete tutti anarchici?

    :-)
    Questo, Enzo, è un blog, non è un club privato in cui occorre farsi soci prima di entrare.
    Io scrivo degli articoli, chi vuole può aggiungere il suo contributo, ma ognuno esprime il suo parere, che può anche differire dal mio.
    Per quanto mi riguarda non so se sono anarchico, so solo che ho una naturale predisposizione che mi porta a ritenere insopportabile il dominio dell’uomo sull’uomo.

    A presto

  • anonimo

    Veramente secondo la religione cristiana gli uomini sono fatti ad immagine e somigliamanza di Dio

    ok ma mi riferivo al peccato originale. da cui discende (tra le altre cose) la necessità della legge e dello stato. la legge non è sempre cattiva, dipende dai principi cui s’ispira.

    cmq non è mia intenzione polemizzare. il blog mi piace molto, continua così!

    enzo

  • Santaruina

    la legge non è sempre cattiva, dipende dai principi cui s’ispira.

    Occorre quindi distinguere tra legge naturale e legge secolare, ovvero il grande tema con cui l’occidente si è divuto confrontare sin dai tempi di Antigone.

    Per il resto, anche i pareri discordanti servono ad arricchire le discussioni, quando sono espressi con correttezza.

    A presto

  • anonimo

    io so che non sono più nè anarchico nè comunista nè …

    etichette, etichette adesive … togliamocele di dosso

    sì odio i poteri, non sopporto lo stato, ma troppo spesso l’anarchia è un’altra catena, un altro dogma cui la gente si adegua

    corrado

  • anonimo

    santaruina scusa la battuta ma almeno i 10 comandamenti vanno bene? :)

    d’altronde la legge è la garanzia che nessun uomo possa prevaricarne un altro. quando l’uomo di potere va contro la stessa legge che ha scritto egli va contro se stesso e distrugge il suo potere. basta guardare la fine che sta facendo questo stato italiano, proprio per il fatto che chi scrive la legge non la rispetta

    enzo

  • anonimo

     il fallimento del meeting di copenaghen ci mette puo essere letto a mio parere alla luce di una di queste due ipotesi:

    1 i meccanismi di mondializzazione delle scelte politiche dettate dall’elite "illuminata" funzionano ancora molto male e la concretizzazione del NWO ha tempi ancora molto lunghi prima di realizzarsi 

    2 Il NWO e’ una paranoia per complottisti; non esiste un elite che dal vertice della piramide dei poteri detta le sue condizioni e gli stati nazionali come da sempre non riescono a trovare larghe intese per portare avanti politiche comuni rinunciando ad un briciolo dei loro interessi a favore del benessere dell’umanita’

    Tommy B

  • Santaruina

    Corrado
    ma troppo spesso l’anarchia è un’altra catena, un altro dogma cui la gente si adegua

    Anarchia è uno di quei termini per i quli occorre fare mille premesse prima di inziare a parlarne.
    Per quanto mi riguarda, nutro enorme ammirazione per Antigone,,

    A presto

    ___________________________________

    Enzo
    santaruina scusa la battuta ma almeno i 10 comandamenti vanno bene? :)

    I 10 comandamenti esprimono in fondo le fondamenta della legge naturale.
    Ed una civiltà, secondo me, non può esistere senza una legge naturale condivisa a priori.
    Quello che si contesta è l’imposizione iniqua della legge secolare.

    ____________________________________


     il fallimento del meeting di copenaghen ci mette puo essere letto a mio parere alla luce di una di queste due ipotesi:

    Ciao Tommy
    secondo me non essite una unica supe-elite, ma diversi gruppi di potere con i loro obiettivi.
    Quella del nuovo ordine mondiale è espressione di un particolare gruppo, assai potente, che però non necessariamente riesce a perpetrare tutti i propri obiettivi con puntualità

    L’impressione è che negli ultimi anni si sia data una accelerata al progetto, senza che il campo fosse stato preparato a sufficienza.

    A presto

  • anonimo

    Quindi per te Santa ai livelli piu alti delle sfere del potere non si trova un unico vertice ma casomai vi è una pluralità di questi che possono scontrarsi fra di loro?
    Tommy

  • anonimo

    @ santa
    però antigone e creonte hanno ragione entrambi! questo è il bello…

    @ tommy
    scusa l’intrusione ma secondo me quando si parla di nwo si fa confusione perchè si crede che questo potere sia analogo a quelli del passato e voglia, per così dire, conquistare il mondo. si pensa a una specie di dittatura, ma in realtà è l’esatto opposto, perchè il suo scopo non è conquistare il mondo ma distruggerlo. e la progressiva corrosione della legge e delle istituzioni è parte integrante del processo di distruzione di ogni comunità umana, per sprofondare l’umanità nell’anarchia.

    enzo

  • Santaruina

    Tommy
    Quindi per te Santa ai livelli piu alti delle sfere del potere non si trova un unico vertice ma casomai vi è una pluralità di questi che possono scontrarsi fra di loro?

    difficilmente possiamo noi dal basso comprendere fino in fondo i meccanismi del vertice.
    Appare però molto probabile l’esistenza di gruppi di potere i cui obiettivi a volte collidono ed a volte coincidono.
    Oppure, a volte le divergenze si limitao nelle modalità e nei tempi secondo cui raggiungere un obiettivo.
    Il caso dei fabiani è emblematico a proposito: si confronti il loro operare (piccoli cambiamenti calibrati nel tempo) con un ‘altro movimento storico di matrice proto-socialista, ovvero gli Illuminati storici di Weishaupt (distruggere tutto e subito).

    In tempi recenti, si possono confrontare le due diverse visioni della politica estera americana portate avanti da due gruppi di potere in conflitto tra loro, ovvero i neocon (dominio basato sull’uso indiscriminato della potenza militare) e quello storico del CFR, la scuola Brzezinski (una concezione del potere più "bizantino", fondato su alleanze diplomatiche e sul seminare zizzania tra gli avversari).

    ________________________________________________

    Enzo

    il suo scopo non è conquistare il mondo ma distruggerlo. e la progressiva corrosione della legge e delle istituzioni è parte integrante del processo di distruzione di ogni comunità umana, per sprofondare l’umanità nell’anarchia.

    Non sono del tutto d’accordo.
    La dissoluzione, in questo progetto, è solo una fase.
    Lo scopo finale è la ricostruzione che seguirà, fondata su nuovi paradigmi, con una elite che detiene un potere totale.
    L’esatto opposto dell’anarchia,

    Per quanto riguarda Antigone, non è vero che sia lei che Creonte hanno ragione.
    Creonte ha torto marcio, è un tiranno e la sua legge è ingiusta, viola l’ordine naturale e la legge divina da sempre rispettata.
    Antigone è anarchica, ma lo è in quanto riconosce una legge inviolabile superiore, quella divina.
    Di fronte a questa, la legge degli uomini passa in secondo piano.

    Ne avevo parlato in uno dei miei primi articoli: Antigone

    A presto

  • Santaruina

    Tommy
    Quindi per te Santa ai livelli piu alti delle sfere del potere non si trova un unico vertice ma casomai vi è una pluralità di questi che possono scontrarsi fra di loro?

    difficilmente possiamo noi dal basso comprendere fino in fondo i meccanismi del vertice.
    Appare però molto probabile l’esistenza di gruppi di potere i cui obiettivi a volte collidono ed a volte coincidono.
    Oppure, a volte le divergenze si limitao nelle modalità e nei tempi secondo cui raggiungere un obiettivo.
    Il caso dei fabiani è emblematico a proposito: si confronti il loro operare (piccoli cambiamenti calibrati nel tempo) con un ‘altro movimento storico di matrice proto-socialista, ovvero gli Illuminati storici di Weishaupt (distruggere tutto e subito).

    In tempi recenti, si possono confrontare le due diverse visioni della politica estera americana portate avanti da due gruppi di potere in conflitto tra loro, ovvero i neocon (dominio basato sull’uso indiscriminato della potenza militare) e quello storico del CFR, la scuola Brzezinski (una concezione del potere più "bizantino", fondato su alleanze diplomatiche e sul seminare zizzania tra gli avversari).

    ________________________________________________

    Enzo

    il suo scopo non è conquistare il mondo ma distruggerlo. e la progressiva corrosione della legge e delle istituzioni è parte integrante del processo di distruzione di ogni comunità umana, per sprofondare l’umanità nell’anarchia.

    Non sono del tutto d’accordo.
    La dissoluzione, in questo progetto, è solo una fase.
    Lo scopo finale è la ricostruzione che seguirà, fondata su nuovi paradigmi, con una elite che detiene un potere totale.
    L’esatto opposto dell’anarchia,

    Per quanto riguarda Antigone, non è vero che sia lei che Creonte hanno ragione.
    Creonte ha torto marcio, è un tiranno e la sua legge è ingiusta, viola l’ordine naturale e la legge divina da sempre rispettata.
    Antigone è anarchica, ma lo è in quanto riconosce una legge inviolabile superiore, quella divina.
    Di fronte a questa, la legge degli uomini passa in secondo piano.

    Ne avevo parlato in uno dei miei primi articoli: Antigone

    A presto

  • anonimo

    OT ma credo sia importante (e fa parte del "programma"):
     Codex Alimentarius: una condanna a morte per 3 miliardi di persone
    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=29962

    Genocidio! Chi sono i 3 miliardi di individui che devono essere eliminati?
    http://www.movisol.org/09news244.htm

  • anonimo

    OT ma credo sia importante (e fa parte del "programma"):
     Codex Alimentarius: una condanna a morte per 3 miliardi di persone
    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=29962

    Genocidio! Chi sono i 3 miliardi di individui che devono essere eliminati?
    http://www.movisol.org/09news244.htm

  • anonimo

    Lo scopo finale è la ricostruzione che seguirà, fondata su nuovi paradigmi, con una elite che detiene un potere totale.

    a me questi "nuovi paradigmi" e "nuovi ordini" ricordano quei "nuovi valori" di nietzscheana memoria, che nessuno ha mai capito dove stanno (tantomeno lo stesso nietzsche). comunque se questi tizi sono adepti del diavolo, e il desiderio del diavolo è distruggere… le dittature sono roba dell’ancien regime… il solo imperativo massonico è sovversione, anarchia e distruzione. così almeno è da cinque (e più) secoli.

    ps. anche la polis ha i suoi dei e anche la sua legge è sacra. il concetto di "legge secolare" non appartiene alla cultura greca. il tragico sta proprio nel fatto che entrambi hanno ragione ed alla propria ragione devono soccombere.

    enzo

  • anonimo

    Enzo, scusa, potresti definire cosa intendi per anarchia?
    Ho come l’impressione che ne dai un significato del tutto diverso da quello che intende Santa (o almeno quel che suppongo lui intenda, se ho capito un pochino come la pensa). 

    Su Antigone: perché dici che entrambi hanno ragione?

    Grazie, buoni giorni
    gaia

  • anonimo

    @ gaia
    beh, "anarchia" più o meno è quello stato della società che rende impossibile ogni forma di comunità, dalla famiglia allo stato alla religione. in altre parole è l’autodistruzione della società. questo è l’obiettivo massonico: corrodere la società dall’interno, smantellarne le istituzioni (dalle nazioni fino al matrimonio e, grazie alla genetica, addirittura fino alla semplice paternità e maternità). si, ho capito che non è questa l’idea che ne ha santaruina (almeno spero!) però dovrebbe essere lui a chiarire qual è (o forse l’ha già spiegato in qualche post, purtroppo non ho letto tutto il blog…)

    in quanto ad antigone, hanno entrambi ragione perchè ciascuno obbedisce ad una legge sacra (per la cultura greca lo è anche la polis). il "tragico" greco sta proprio in questo, nel fatto che l’eroe è colpevole e innocente al tempo stesso (pensa ad edipo) e, seppure innocente, deve soccombere alla colpa ed espiarla fino in fondo. nella tragedia greca non ci sono eroi buoni e tiranni cattivi (questa è roba da romanzo), c’è semplicemente un’umanità che soccombe di fronte ad un fato che resta indecifrabile (per l’uomo e per gli stessi dei)

  • anonimo

    Ok, definizioni totalmente diverse e interpretazioni parimenti differenti.. Non fa nulla, è il bello del far parte tutti quanti dell’umanità. 
    Grazie per avermi chiarito il tuo punto di vista. 

    un saluto 
    gaia

  • Santaruina

    Enzo, quella di cui parli è l’anomia, non l’anarchia.

    E per quanto riguarda la polis greca, la contrapposizione tra nomos e physis pose molti interrogativi ai pensatori dell’epoca, ma fu un processo durato secoli, in cui si può scorgere un progressivo soccombere della legge naturale a favore della legge degli uomini, fino al culmine rappresentato da Socrate.
    Il nomos non fu sacro, e il concetto di legge secolare nacque proprio in Grecia.

  • anonimo

    santaruina scusami ma il concetto di una legge secolare, slegata dall’ordine divino, nacque insieme alla separazione tra chiesa e stato introdotta dal cristianesimo. l’antigone eroina della libertà è la lettura giacobina. la cultura greca per fortuna non si preoccupava né della libertà nè della democrazia, checchè ne pensino gli intellettuali moderni

    enzo

    • Non mi pare. Con “date a cesare cio’ che e’ di Cesare”, il Cristo intende soprattutto riferirsi alla legge mosaica. Segnatamente al comandamento che prescrive la sottomissione al padre ed alla madre. Con questo riconosce la legittimita’ del potere (il mio regno non e’ di questo mondo), qualunque esso sia. La rivoluzione cristiana e’ spirituale. Se C fosse stato un rivoluzionario nell’accezione attuale, il Sinedrio non l’avrebbe condannato a morte. Ecco quindi dimostrato che l’anarchia e’ incompatibile con il cristianesimo. E probabilmente lo e’ pure la cosiddetta “democrazia”, in quanto il centro del messaggio cristiano e’ l’uomo. Quando si fa appello al Potere lo si fa all’uomo: re, dittatore etc. che puo’ essere buono o malvagio, ma che puo’ essere ricondotto sulla retta via proprio in quanto uomo. Gesu’ Cristo non faceva appello a “istituzioni” piu’ o meno “democratiche”… faceva appello al cuore degli uomini. Mica combatteva le dittature o gli imperi: raccomandava di rispettare l’autorita’, non incitava alla sovversione.
       
      Ma nei fatti… la cultura cristiana – e la civilta’ europea – si e’ espansa inglobando il cristianesimo, non isolandolo alla sfera spirituale. In questo la civilta’ latina era veramente “laica”, in quanto politeista. temo che molti sedicenti “cristiani”, oggi, fatichino a capirlo.
       
      Lo PseudoSauro

  • Santaruina

    Il concetto di separazione tra chiesa e stato nata col cristianesimo mi pare un po’ azzardato, per usare un eufemismo.
    Il vaticano è ancora una teocrazia, e fino all’unità d’Italia i papi ci tenevano eccome ai possedimenti temporali.

    Se invece ti riferivi all’insegnamento di Cristo (date a cesare quel che è di cesare), purtroppo non è stato adeguatamente compreso da coloro che si proclamarono suoi successori.

    In verità furono proprio i greci ammettere in dubbio l’esistenza degli dei, con tutto quello che ne consegue.
    Fu in quel momento che nacque la legge secolare.

    A presto

  • anonimo

    mi riferivo alla distinzione tra potere spirituale e potere temporale, che inizia appunto col cristianesimo, mentre prima autorità civile e religiosa nella sostanza coincidevano. col cristianesimo la "città di Dio" diviene altra cosa  dalla città degli uomini, quando invece nel paganesimo (e anche in grecia) dei e uomini, per così dire, coabitavano :)

    che poi alcuni filosofi greci fossero atei è, se me lo permetti, una sciocchezza dovuta alla scarsissima comprensione che i moderni hanno della filosofia greca. socrate, che fu condannato a morte per ateismo, era l’esatto opposto di un ateo.

    enzo

  • Santaruina

    mi riferivo alla distinzione tra potere spirituale e potere temporale, che inizia appunto col cristianesimo,

    Mai sentito parlare di "Cristo Re"? :-)

    Comunque, si dice che la rivolta dei guerrieri contro la casta dei sacerdoti risalga agli albori dell’età dell’argento.


    che poi alcuni filosofi greci fossero atei è, se me lo permetti, una sciocchezza dovuta alla scarsissima comprensione che i moderni hanno della filosofia greca. socrate, che fu condannato a morte per ateismo, era l’esatto opposto di un ateo.

    Non puoi conoscere la psiche di ogni singolo filosofo, ne converrai.
    Io comunque avevo scritto che furono i filosofi greci i primi in occidente a mettere in dubbio l’esistenza degli dei, che se vogliamo essere precisi non è dire che fossero atei.
    E non ho fatto nemmeno il nome di Socrate.

    p.s.: Carneade, chi era costui? :-)
    E Democrito, Teodoro di Cirene, Protagora..

  • anonimo

    vabbè, vedo che non ti va di prendere minimamente in considerazione quello che dico (che tra l’altro non è chissà cosa, lo trovi anche sui libri scolastici)

    saluti
    enzo

  • anonimo

    Enzo, scusa, a me pare che Santaruina non solo stia prendendo in considerazione quel che scrivi, ma stia puntualmente rispondendo alle tue affermazioni. Che poi le sue risposte non ti vadano bene è un altro discorso.
    O era altro ciò che intendevi? Forse non sono riuscita a capire su cosa verte la tua critica. 

    gaia

  • anonimo

    vedi gaia se io dico che il cielo e blu e qualcuno vuol contraddirmi a tutti i costi può sempre farmi notare che da qualche parte c’è una piccola nuvoletta bianca

    probabilmente santaruina non ha preso bene il fatto che ho criticato la sua lettura di antigone. ma se il mondo moderno e quello greco sono profondamente diversi e le categorie moderne non hanno niente a che fare con la cultura greca non posso farci niente…

    poi a dirla tutta guenon è sicuramente una lettura interessante ma capire la storia è un’altro paio di maniche

    enzo

  • Santaruina

    Enzo, si tratta solo di disparità di opinioni.
    E’ una cosa normale, va accettata.

    A presto

  • anonimo

    …"Il vaticano è ancora una teocrazia, e fino all’unità d’Italia i papi ci tenevano eccome ai possedimenti temporali." 

    Invece adesso hanno realizzato la quadratura del cerchio ! Vagli a toccare l’8 per mille o fargli pagare le tasse su tutti gli immobili (1/5 di tutti gli immobili di Roma sono di proprieta’ vaticana, molti sono in realta’ alberghi con personale senza paghe sindacali suore/suorine ed affini). Introiti totalmente esentasse, banca vaticana  totalmente corazzata – gli americani vanno a sfrugugliare in Svizzera ma lo IOR – si guardano bene di andare ad indagarlo.
    A queste condizioni  anche un qualsiasi coglione, non troppo intelligente (e questi NON sono coglioni)  potrebbe prosperare ad secula secolorum.

    Lanzo

  • anonimo

     
    Almeno diamo atto  che la Chiesa sa gestirsi meglio: inutile essere invidiosi se non applicano le teorie keynesiane….
    Inoltre ad essere precisi lo Stato italiano si e’ impossessato con l’esercito dei possedimenti ecclesiastici e allora anche in questo caso un coglione dovrebbe capire che un atto brutale di conquista con la forza bruta permette di arricchirsi…

    Zodiacus 

  • Santaruina

    Quella dello stato italiano fu a tutti gli effetti una sporca guerra di conquista.
    Lo stesso tipo di sporca guerra di conquista portato avanti da alcuni papi dei secoli scorsi.

    Fortunatamente quei secoli sono passati.

  • anonimo

    Bello! Non mi rendevo conto, come docente alla LSE, di fare parte di un disegno oscuro di potere mondiale politico e finanziario, grazie per il chiarimento. Ho assistito infatti ad una triste riunione della societa’ fabiana degli studenti, in cui un ex ministro laburista oggi in via d’uscita dalla politica parlava ad un gruppo nutrito di almeno 15 studenti brufolosi ed annoiati. Adesso capisco – questa scenata serve a dare l’idea che i fabiani siano delle palle perse, per nascondere meglio il loro strapotere.
    Bravo!

  • anonimo

    La “cospirazione aperta” di H.G. Wells per l’impero mondialista

    http://www.movisol.org/wells.htm

  • anonimo

    La “cospirazione aperta” di H.G. Wells per l’impero mondialista

    http://www.movisol.org/wells.htm

  • anonimo

    Secondo me questi autori che indovinano tutto, anche avendo una grande cultura, fanno parte loro stessi di queste società a vari livelli,
    o se no sono tutti dei grandi indovini??

    saluti ottimo blog.

  • anonimo

    Maggioranze non piu' rappresentate – Chi rappresenta chi? – Abdicazione al governo-ombra del racket internazionale finanzanziario – Contratto sociale da riscrivere – Liquidazione dei poteri nazionali che emanano dal voto dei cittadini

    http://www.vocidallastrada.com/2011/09/animaleria-economica.html

  • anonimo

    Voler rifare il mondo secondo il proprio modello, ecco il delirio di onnipotenza dell’Idealismo
    di Francesco Lamendola

    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=40278

  • zuptepi

    Ah, che bell'articolo, grazie per averlo postato. Peccato che non condivida le idee dell'autore, Fichte aveva una sua ragione d'essere, ai suoi tempi e il suo desiderio di svincolare l'uomo dallo Stato non è un pensiero così pellegrino come sembra.

  • anonimo

    Liberalismo, non figlio del cristianesimo
    http://www.identitaeuropea.it/?p=281

  • Gazurmah

    Marx è un filosofo che non disprezzo affatto..il fabianesimo non vuole creare una società ispirata a Marx,vuole piuttosto creare una società fascista-corporativista globale,senza l’elemento nazionalista..e ciò è ben visibile nel fatto che si stia creando un sistema fascista-corporativista globale,infatti ad aver sempre più potere sono le multinazionali,le grandi corporazioni..Shaw ha scritto:“Sotto il Socialismo, non vi sarebbe consentito essere poveri. Sareste nutriti con la forza, sareste vestiti e dotati di un alloggio, sareste istruiti e provvisti di un impiego”..ciò non mi pare una brutta cosa..quello che non mi piace è:”Se si scoprisse che non possedete carattere e industriosità sufficienti per meritarvi tutto ciò, probabilmente verreste eliminati in modo dolce”..questo mi sembra cosa da eugenetica nazista..concordo con quanto detto da Wells sulla Fabian Society:”manipolo di nuovi Machiavelli”

  • Anonimo

    Nazismo= nazional-SOCIALISMO
    Sono la stessa cosa cambia solo leggermente il nome 

    • Ombretta

      In realtà ho scoperto che la parola NAZI è un termine dispregiativo utilizzato per definire i nazionalsocialisti, fingendo che ne fosse la forma contratta, ma in realtà stava per “ignatzi” che significa tonti, disgraziati. Era una parola usata da uno dei padri del Zionism per indicare il loro rifiuto del nazionalsocialismo (dato che osteggiava la crescita del sionismo in Germania e in generale nel mond0). Ci sono video molto interessanti su questo argomento e su chi veramente ha vinto le guerre mondiali.

  • Complimenti. Qualche annetto fa avevo discusso delle opere di H. G. Wells. Segnatamente, “The Open Conspiracy” e “The New World Order”. Il primo dei due fu un vero e proprio manifesto che catalizzo’ l’attenzione di molti dei famosi personaggi citati nell’articolo in oggetto. B. Russell ne fu il primo sottoscrittore. Pertanto mi riesce difficile credere ad un’uscita del Wells dalla Confraternita. H. G. Wells e’ stato il piu’ importante teorico del NWO che oggi vediamo edificare sotto i nostri occhi. La stessa scelta di Eric Blair di prendere a pseudonimo “George Orwell” e’ autoesplicativa.
     
    Altro attiene alle questioni del corporativismo e del fascismo. Il sistema corporativo – fondato dal fascismo in Italia – e’ stato trasformato in una sorta di bizzarro soviet locale. Del resto, una volta spazzato via il F, un sistema corporativo non avrebbe piu’ avuto alcun senso. E’ sempre la solita questione: ogni struttura viene colonizzata e distrutta dal suo interno. Non credo si possa sostenere che Mussolini ne sarebbe stato orgoglioso.
     
    Quanto a Nicola Bombacci “fascista”, vorrei fornire qualche informazione. Il Bombacci fu cofondatore del Partito Comunista Italiano insieme ad A. Gramsci; pertanto non fu un fascista “della prim’ora”. Un po’ come avvenne per A. Rosenberg in Germania, che fu comunista e partecipo’ personalmente alla Rivoluzione d’Ottobre. In entrambi i casi, i due personaggi furono testimoni del fallimento sovietico a 5 anni dalla rivoluzione. La loro entusiastica adesione al fascismo e al nazionalsocialismo nacque dalla piena consapevolezza di cio’ che realmente il marxismo fu, oltre che da cio’ che la Terza Internazionale si apprestava a fare (la conquista militare dell’Europa e del mondo). Si tratta di fatti ormai storicamente acclarati, ma l’opinione corrente e’ ancora quella vecchia, e cioe’: la povera e innocente URSS venne aggredita dalla bestia nazista. En passant, l’URSS disponeva del piu’ numeroso ed efficiente esercito allora esistente sulla crosta terrestre.
     
    Queste precisazioni, non per mia personale simpatia nei confronti dei fascismi – che, semmai, ne e’ solo una conseguenza – ma per rimarcare che, a mio avviso, quelli furono realmente sistemi politici alternativi al progetto mondialista. Prova ne sia che il veto nei confronti di questi partiti e’ ancora operante oggi, a quasi un secolo dalla loro fondazione. Caso unico nella storia mondiale. Solo nella buia notte hegeliana, tutte le vacche sono nere.
     
    Libero mercato. Non va dimenticato che, almeno in teoria, ci si riferisce
    ad un sistema che dovrebbe, parimenti, essere instaurato world-wide. Aldila’ delle disquisizioni sull’instaurazione pratica di detto sistema – che implicherebbe la distruzione delle mutinazionali e del sistema industriale, fino alla restaurazione di un artigianato unicellulare – questo sarebbe alternativo al socialismo mondiale solo in teoria, dacche’ in pratica a governare i “mercati” sarebbero poi gli stessi che governerebbero l’eventuale soviet. Lo vediamo bene oggi se osserviamo che alla testa degli organismi economici-finanziari ci sono moltissimi ex militanti comunisti, molto spesso – se non sempre – di origine ebraica. Concludendo: l’alternativa vera al NWO e’ ancora e solo lo Stato nazionale, nella sua accezione oggi piu’ sgradevole. Spiace dirlo, ma e’ cosi’.
     
    Lo PseudoSauro

  • Ciao PseudoSauro

    le tue aggiunte sono interessanti.
    Mi permetto solo di dissentire con la tua conclusione:

    Concludendo: l’alternativa vera al NWO e’ ancora e solo lo Stato nazionale, nella sua accezione oggi piu’ sgradevole. Spiace dirlo, ma e’ cosi’.

    Forse porre il discorso a livello di due sole alternative è riduttivo.
    Sarebbe come dire che l’alternativa alla padella sia la brace.
    Forse qualcuno potrebbe anche scegliere di non venire cucinato.

    A presto

  • Ti ringrazio. Io penso che nella brace ci siamo gia’ ora, ne’ si profila un qualche abbozzo di soluzione a causa dei molti veti ideologici; ad esempio il “poopulismo”. Non si tratta di sognare se tornare, o meno, nella padella. Bisognerebbe tornare a sognare in grande, come del resto hanno fatto gli ideologi del Mondialismo, pensando un mondo capovolto ed essendo capaci di realizzarlo. Noi abbiamo rinunciato a sperare e siamo prigionieri di categorie di pensiero che, come le pareti di un labirinto. ci impediscono ogni azione concreta. Questo da un punto di vista laico. Da un punto di vista religioso, invece, e’ ancora peggio: la situazione e’ senza sbocco e bisogna attendere che i tempi si compiano. Pertanto, se per un religioso e’ giustificabile l’attesa, non lo e’ altrimenti per chi religioso non e’. Io non credo all’aspetto escatologico della questione, nondimeno credo che sia un dovere l’opporvisi. Il fatto e’ che molti religiosi preferiscono assecondare i maneggi di queste confraternite di scellerati, il che fa di loro dei colpevoli doppi: traditori della comunita’ in cui vivono e traditori della loro propria fede. 

    Lo PseudoSauro 

  • Ancora una volta c’è molto di condivisibile in quanto dici.

    Se posso fare un altro appunto, direi che la suddivisione tra modo religioso e modo laico è anch’essa frutto dei tempi.
    E per religioso intendo tutto ciò che più elevato un essere umano possa cercare in questa vita.

    A presto

  • Anonimo

    “Hollande era convinto così di avere dalla sua “la gente” che avrebbe applaudito la sua rivoluzione. E invece scopre adesso che il popolo è dotato di buon senso, a differenza dei politici superficiali e dei governanti apprendisti stregoni”.



    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2613
    denatalità
    http://www.zenit.org/article-22701?l=italian
    gender-persecution
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-da-trieste-la-gender-persecution-contro-la-chiesa-5623.htm
    crisi economica deriva da crisi morale
    http://paparatzinger5blograffaella.blogspot.it/2011/12/il-papa-alla-curia-romana-crisi.html
    http://www.alleanzacattolica.org/indici/dichiarazioni/canteroe281.htm m

  • […] e riporto alcuni stralci di un ottimo articolo di Rantasipi, ripreso da Santaruina. Riporto anche l’introduzione di Santaruina perché la ritengo un complemento […]

  • Pb80

    Quello che non capite è la natura del progetto collettivista, che non prevede affatto un dirigismo centrale ma una cooperazione di vari soggetti privati per il raggiungimento di obiettivi comuni secondo le leggi del libero mercato in cui chi produce beni lo fa per soddisfare la domanda di chi li acquista. In sostanza un unico grande mercato in cui non c’è più distinzione tra chi compra e chi produce perché l’interrsse è reciproco. Da un lato i grandi fondi di investimento raccolgono i risparmi di milioni di persone e devono amministrarli con criteri oggettivi e la proprietà delle multinazionali diventa in pratica di tutti noi (tenuto conto che le banche investono i nostri risparmi e per mantenerli devono investirli bene). Siamo praticamente proprietari di chi produce i prodotti che compriamo e quindi ciò che prevale è il dato oggettivo vale a dire la performance dei mercati.  Coloro che deleghiamo all’amministrazione dei nostri risparmi devono garantirci il massimo dei risultati e nemmeno i rothschild possono agire secondo scelte individuali perché i loro miliardi sono alimentati da noi: se non compriamo i prodotti loro non vivono, se loro non vivono le aziende falliscono  e i nostri risparmi vanno in fumo, così i nostri manager vengono licenziati. Questo tipo di socialismo nasce da un accordo di interesse reciproco tra i vari individui liberi, per il bene comune. Suonerà paradossale ma sembra l’unica via per costruire una società giusta e sana, basata sull’altruismo sul buon senso e sulla pace vale a dire sui valori cristiani, senzal’assurdità di un’imposizione dittatoriale. Insomma capire che siamo tutti sulla stessa barca e che forse vale la pena darci una mano. Tutto ciò è molto più vicino al Vangelo che a Karl Marx.Una società del genere non avrebbe nemmeno bisogno di uno stato, se non per svolgere minime questioni burocratiche, per assicurare benessere ai più poveri e per mantenere giustizia e ordine pubblico. Naturalmente ai vari estremisti che vogliono una società basata sull’odio, sulla rivalità, sulla competizione, sulla violenza, sulla corruzione e sulla prevaricazione, nonchè agli aristocratici che sognano un mondo governato da una piccola cricca che decide ciò che è giusto o sbagliato, tutto questo non piace. Così come ai vari tiranni dei vari stati canaglia. I poteri occulti sono occulti proprio perché non esistono, meglio preoccuparsi di quelli ben poco occulti dei vari partitelli personalistici, dei fomentatori di piazza nonché dei vari talebani e assad.

    • Hiei

      Cronache dal mondo dei sogni.

      • pb80

        No, cronache dal mondo della realtà. Spesso il maggiore azionista di una multinazionale detiene non più del 5% ed è un fondo di investimento che ci ha piazzato qualcosa come lo 0.005% del proprio portafoglio, il quale è composto dai risparmi di migliaia e migliaia di soggetti: altri fondi di investimento, fondi pensione a loro volta composti dai risparmi di centinaia di comuni mortali, banche nazionali, governi etc. Il nostro amico fondo di investimento deve rispondere ad ognuno di loro, se no questi non gli danno più i loro soldini.  Il restante 95% della proprietà della multinazionale è detenuto in media al 40% da tanti altri fondi di inverstimento e banche che tengono in cassaforte i nostri soldini. Poi c’è un 60% che appartiene ad una bolgia di piccoli risparmiatori e Dio sa cosa. Questa multinazionale campa vendendo i propri prodotti a milioni di persone, non è che i soldi gli piovano giù dal cielo: i direttori marketing si spaccano la testa giorno e notte per cercare di rincorrere i capricci dei loro consumatori (vale a dire noi), e basterebbe che decidessimo tutti insieme di non comprare i loro prodotti che li faremmo fallire. E tu pensi in tutto questo ci sia qualcuno che possa prendere decisioni di testa sua? Diciamo che il problema è esattamente il contrario: è talmente una bolgia infernale che per chi dirige il tutto a volte non resta che farsi il segno della croce e sparare a caso sperando di beccare il bersaglio giusto. La ragione della crisi è proprio il fatto che è tutto un tale casino che non si riesce più a trovare la retta via. Quindi naturale che si tenti di trovare una governance più solida a livello finanziario, ma la cosa credete è ben al di là da venire. Magari ci fosse qualcuno in grado manovrare tutto con la bacchetta magica! Questo è il prezzo della libertà: ma la libertà è l’unica compatibile con la vita. Anche se è un gran casino. Aprite gli occhi! La vosta è solo paura dell’ignoto: dovete cercare un capro espiatorio e pensare che ci sia un direttore occulto vi fa sentire sicuri, soltanto perché non volete prendervi le vostre responsabilità.   

        • pb80

          Diciamo che il sistema che si sta creando è già un sistema collettivo, ma un sistema collettivo PRIVATO, dal momento che ogni singolo risparmiatore, nei famigerati mercati, è libero di mettere e prendersi i suoi soldi quando vuole, dove vuole e come vuole. Ben diverso dal sistema collettivo pubblico, dove lo stato ti prende i soldi dalle tasche, li spende come vuole e non te li restituisce più. Figuriamoci poi con i fanatici della sovranità monetaria, dove lo stato (ovvero 4 funzionari PRIVATI), oltre a rubare i soldi dei cittadini, sparano a zero liquidità nel mercato o svalutano la moneta per svendere i prodotti all’estero, alzando l’inflazione a livelli da Zimbawe e riducendo i pochi soldi dei cittadini in carta straccia. Bella prospettiva davvero. Penso proprio che la collettivizzazione della proprieta PRIVATA vada nella direzione esattamente opposta: un grande libero mercato senza quel ladro chiamato STATO che venga a farci i conti in tasca. Uno stato ridotto al minimo, che svolge funzioni burocratiche e si limita ad operazioni di arbitrato, di ordine pubblico e a dare un po’ di soldi a chi non ce la fa a tirare avanti, oltre che a PUNIRE in modo RAPIDO ed esemplare chi gioca sporco. E’ chiedere troppo? 

        • pb80

          Ah, dimenticavo, tanto per finire queste multinazionali cattive dominate dai banchieri malefici, oltre che a fornirci i prodotti che CI SERVONO e che quindi compriamo, danno lavoro e da vivere a CENTINAIA DI MIGLIAIA di persone e di famiglie (con i soldi che gli diamo noi ovviamente, perché gli stipendi a quelle famiglie li diamo noi comprando la loro merce al supermercato). Piccolo dettaglio insignificante. 

  • daouda

    Chiunque è interessato potrebbe informarsi su Yuri Bezmenov e Anatolyn Golitsyn
    http://www.freerepublic.com/focus/f-news/1347260/posts

  • […] film Fantozzi del 1975, m’ha ricordato fortemente qualcosa letto qualche anno fa (sui blog Tra Cielo e Terra e The Synopticon) a proposito della cosiddetta Fabian society, un testo tratto dalla voce […]

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