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-o- Too late to die young -o-
8 Febbraio 2013

Fabri Fibra, l' illuminato de noantri

pronti partenza via, da niu religion arriva pure in italìa..


L’analisi dei video musicali pop di successo alla ricerca di riferimenti esoterici è ormai attività che ha fatto il suo tempo, come si è più volte fatto notare.
Non ci sono più messaggi nascosti da individuare, oppure simbolismi celati: la Nuova Religione ormai ostenta il proprio messaggio in modo palese, e non vi è più nulla di nascosto.
Ci troviamo ormai in una fase avanzata di un progetto a lungo pianificato, stiamo assistendo ad un catechismo su larga scala rivolto in primis ai più giovani, che crescono assorbendo i messaggi trasmessi loro in modo martellante per mezzo di un simbolismo ben preciso.
E’ bene infatti tenere presente che coloro che credono nella validità delle scienze esoteriche confidano nel fatto che l’esibizione dei simboli sia di per sé un modo efficace di trasmissione del messaggio che si vuole veicolare.
E non è nemmeno necessario che il destinatario sia edotto sul significato dei simboli stessi: l’immagine sola, di per sé, è in grado di comunicare con una parte dell’individuo che va oltre la mera analisi razionale.
Si tratta di una realtà nota a tutti coloro che approfondiscono le questioni esoteriche.
Questo è quindi il motivo per cui tale simbologia occulta è diventata oggi così comune; si aggiunga anche che volendo raggiungere una grande quantità di giovanissimi, non vi è metodo migliore che affidare il proprio messaggio a coloro che gli stessi giovani ascoltano e seguono con più attenzione, ovvero i musicisti e i cantanti operanti nell’universo della musica pop.

Sarebbe quindi superfluo condurre una ulteriore analisi su questo genere di indottrinamento, sezionando fotogramma per fotogramma uno dei video delle varie Rihanna, Kesha, Katy Perry o Lady Gaga: i simboli che vi compaiono sono sempre i medesimi, e la storia raccontata sempre la stessa.
Quello che invece rappresenta una piccola novità, ed è anche il motivo per cui ci si occupa nuovamente dell’argomento, è l’approdo di tali operazioni anche nel nostro paese.
I propagatori di questa Nuova Religione hanno infatti cooptato per l’occasione il rapper nostrano Fabri Fibra e non hanno badato a spese per il lancio del suo nuovo singolo, trainato da un videoclip patinato e professionale quanto un prodotto d’oltre oceano.
Inutile aggiungere che il singolo in questione ha già raggiunto i vertici delle classifiche nazionali.

 


 

Ancora una volta, quindi, non è necessaria alcuna analisi approfondita della simbologia esposta, dal momento che di nuovo sono sempre i soliti temi a fare la loro comparsa.
Si porrà solamente l’attenzione su alcuni elementi, interessanti se non altro perchè vengono proposti per la prima volta in una produzione italiana.

 

 

All’inizio del videoclip si è subito introdotti in un clima esotico con riferimenti all’antico Egitto, il luogo da cui, secondo una branca della massoneria, originerebbe il sapere ermetico- esoterico.

 

 

Il classico pavimento a scacchi, elemento obbligatorio per ogni Loggia, non poteva mancare dall’ambientazione generale.
Come noto, il bianco e il nero rappresentano la contrapposizione degli opposti, mentre i due cani hanno qui il ruolo di “guardiani”, uno rivolto ad Ovest e l’altro ad Est, a rimarcare ulteriormente la dualità.

 

 

Una pittoresca testa di Toro.
Si veda a proposito l’articolo Demoni vecchi e nuovi.

 

 

Fabri Fibra indossa una felpa carica di simboli esoterici.
Su tutti spicca il pentacolo cerchiato, il triangolo e il 666, il numero della Bestia secondo l’Apocalisse di Giovanni.

 

 

Fabri Fibra canta sotto la statua di Moloch, il crudele dio, adorato dalle popolazioni proto semitiche, a cui si offrivano sacrifici umani, in special modo bambini.
La statua in questione fu utilizzata per il film Cabiria, uno dei primi colossal della cinematografia italiana, e si trova attualmente al Museo del Cinema Di Torino.
Anche le rimanenti scene del videoclip di Fibra sono state girate a Torino, città magica per eccellenza secondo un parere diffuso, tra la Reggia Venaria ed il Museo Egizio.

 

 

Un simpatico gufo, animale notturno, capace di vedere nelle tenebre.
Animale simbolo, come è noto, anche del Bohemian Club, i cui membri usano compiere i loro riti principali sotto una enorme statua che lo rappresenta.

 

 

Fabri Fibra sfoggia diversi delicati tatuaggi, tra i quali spicca un’ elegante testa di demone dall’espressione poco rassicurante.

 

 

L’immancabile triangolo.

 

 

Nel minuto 2.44 del video Fabri Fibra ripete quello che sembra essere il segno della croce, ma è in realtà un “segno del triangolo”, gesto già palesato da Lady Gaga e dal gran sacerdote Jay Z.
Si tratta a tutti gli effetti del gesto sacro della Nuova Religione, parodia del segno della croce cristiano.

 

 

Ok Fabri, abbiamo capito.

27 Giugno 2012

L'essenza del Satanismo


Una musichetta inquietante di sottofondo, teschi, candele nere e rosse sopra un tavolo.
Sulle pareti stelle a cinque punte e crocifissi rovesciati, mentre in sovrimpressione appaiono inquietanti figuri vestiti di nero, con capelli lunghi e trasandati, dallo sguardo truce.
In questo modo inizia e si sviluppa ogni “servizio” che si rispetti trasmesso dalle televisioni nazionali, ogniqualvolta la cronaca nera riporta in risalto il tema del “satanismo”.
Ed irrimediabilmente, nell’immaginario collettivo, il satanismo si confina all’interno di questi elementi: si ha quasi l’impressione che incontrando un “satanista” per strada lo si riconoscerebbe subito, dal momento che se ne andrebbe in giro vestito di nero, con collane fatte di teschi e croci capovolte sul petto, mentre sottobraccio stringe una gallina pronta per essere sgozzata in uno dei suoi rituali.
Tutti questi aspetti, seppur romanzati, hanno a che fare col satanismo, ma di  esso ne rappresentano solo una piccola parte, quella più prettamente scenografica, anche se non per questo meno pericolosa.

Definizioni di Satanismo

Il satanismo è un fenomeno vasto, un atteggiamento pseudo spirituale, una sorta di contro religione che ha accompagnato da sempre, nell’ombra, la storia della civiltà umana, e che nei nostri giorni sta uscendo da quell’ombra per proporsi quale “nuova religiosità” del nuovo ordine prossimo a venire.
Darne una definizione esatta non è semplice, naturalmente, dal momento che non esiste una “istituzione” che ne determini l’ortodossia, e le varie “Chiese di Satana” della modernità sono sempre in acceso contrasto tra loro (ricordiamo, ad esempio la Church of Satan di LaVey e il Tempio di Seth di Michael Aquino, così come i vari ordini affini alla Golden Dawn influenzati dal pensiero del maestro Aleister Crowley).
Se inoltre avessimo l’opportunità di conoscere delle persone che si dichiarano “sataniste”, è molto probabile che ognuno di loro fornirebbe una definizione di satanismo diversa, ed assai personalizzata.
Pochi ammetterebbero di adorare una divinità di nome Satana, e qualcuno identificherebbe questa entità con la figura biblica del serpente, colui che voleva trasmettere agli esseri umani la conoscenza e che per questo venne punito da Adonai, il “dio malvagio” dell’antico testamento.
Quest’ultima è propriamente la nota visione pseudo-gnostica, detta anche luciferianesimo e fatta propria da numerosi ordini iniziatici della modernità.
Nella maggior parte dei casi, comunque, il satanismo verrebbe descritto come una sorta di “credenza nell’uomo”, una sorta di ricerca personale che si rifiuta di accettare ed essere limitata dalle concezioni morali, un percorso “spirituale” che trascende il bene ed il male ed ha come scopo la piena conoscenza di se stessi e delle proprie potenzialità più remote.

Essenzialmente, quindi, nel moderno studio delle religioni si individuano tre fondamentali filoni nel satanismo:

– Il satanismo propriamente detto, ovvero lo schierarsi dalla parte dell’avversario del Dio cristiano, dalla parte del “male”, nello stesso modo in cui ci si pone al servizio di un signore malvagio in cambio di benefici e favori.
– Il luciferianesimo gnostico, ovvero il considerare la figura di Satana-Lucifero positivamente, come un alleato dell’umanità ingiustamente punito da un dio-demiurgo malvagio.
– il satanismo “filosofico”, una sorta di pensiero che in Satana contempla una realtà simbolica, e non un essere vero e proprio, una allegoria alla ribellione alle regole moralistiche ed opprimenti della società cristiana, regole atte a limitare la libertà del singolo.

Ancora un volta, queste catalogazioni, seppur aiutino ad avere una comprensione un po’ più ampia del fenomeno, non toccano a fondo la reale essenza di tale forma di pensiero.
In cosa consiste, allora, il satanismo, al di là delle descrizioni che di esso danno gli stessi satanisti e gli autorevoli studiosi dei nuovi movimenti religiosi?
Occorre innanzitutto specificare che la concezione satanista è un qualcosa che va al di là di una contro-religione che si oppone al cristianesimo: il satanismo è una ideologia che prescinde le religioni tradizionali, e ad esse si pone in contrasto dal momento che queste ultime rappresentano la forza della creazione ed indicano la via per una unione con la componente celeste del creato stesso.

Contro la Creazione


Il satanismo è, a tutti gli effetti, la teorizzazione concreta dell’azione volta alla dissoluzione, in contrapposizione alla forza unificante dell’universo che si sviluppa e celebra la creazione.
Anche dal punto di visto etimologico, la religione è quell’attività spirituale umana atta ad unire (da re-ligo, metto insieme): unire in primis gli uomini sotto una comune appartenenza, ed in secondo luogo ristabilire il rapporto con la realtà superiore, divina.
Così come il simbolo, ovvero l’elemento fondamentale del linguaggio religioso, trae origine etimologicamente dai termini greci syn e balo, ovvero “metto insieme”, unisco, dove l’atto di unità si riferisce nuovamente al processo di avvicinamento delle realtà terrestre e celestiale.
Ecco quindi che il diavolo, la personificazione delle tendenze disgreganti, è letteralmente colui che separa (da dia-balo, divido), ovvero colui che ha il compito di rescindere i legami tra gli esseri umani e gli stati di esistenza superiori, ancorando l’umanità alla sua mera componente corporale, immanente.
Quando questi legami sono stati distrutti, l’essere umano irrimediabilmente direziona le sue aspirazioni spirituali su se stesso, ed in seguito verso le realtà inferiori dell’esistenza, quelle realtà propriamente psichiche e “demoniache”.
Non sorprende quindi che i satanisti che affermano di non riconoscere alcun dio, e che di conseguenza considerano Satana come un mero simbolo senza alcuna essenza trascendentale, si soffermino sul fatto che la loro è solamente una ideologia di “glorificazione dell’essere umano”, un percorso atto alla deificazione del sé, alla ricerca delle proprie più recondite potenzialità, prescindendo da ogni concezione morale e andando al di là dei concetti di “bene” e “male”.
Questo “satanismo filosofico”, quindi, lungi dall’essere un qualcosa di distinto dal cosiddetto “satanismo occultista”, ovvero il considerare Satana quale vero e proprio dio da adorare, ne condivide l’intrinseca essenza, e ad esso è del tutto affine, spesso ad insaputa dei suoi stessi propagatori.
Per comprendere meglio la vera essenza del Satanismo, quindi, occorre considerare il concetto di “creazione”, concetto che sta alla base di ogni realtà esistente e scopo ultimo di ogni essere vivente, e non.

Ogni cosmogonia tradizionale descrive l’atto iniziale dell’esistenza del mondo come una creazione,  un atto di amore della divinità primordiale ed inconoscibile che si scinde da se stessa e crea l’altro da sé, ed invero creazione ed amore sono sostanzialmente due termini dalla medesima valenza, dal momento che il secondo conduce al primo, e viceversa.
E lo stesso compito degli esseri umani, dal punto di vista tradizionale, consiste nel compartecipare a questo atto creativo, a perpetuarlo in sé – non smettendo mai, durante la propria esistenza, di continuare a “creare se stessi” – e con i propri simili, generando legami, relazioni, ricchezza, ed infine nuova vita.
La realtà stessa è una immensa celebrazione dell’atto creativo, ed è quindi proprio a questo atto che il satanismo si oppone, rinunciando ai legami, racchiudendosi unicamente nelle espressioni inferiori della propria essenza e concentrandosi nell’alimentare queste proprie componenti infere.
Un atto disgregativo, un opporsi al flusso ininterrotto espansivo che dalla prima creazione in poi si espande in ogni cosa visibile e non visibile.
Di conseguenza, il pensiero satanista rappresenta a tutti gli effetti una contro-religione, anche dal punto di vista semantico, ed è caratterizzato da una avversione nei confronti della creazione e delle leggi morali che regolano la realtà tangibile.
Il rapportarsi alla realtà secondo una concezione che va “al di là del bene e del male” è infatti una caratteristica che mette d’accordo le correnti più varie del satanismo stesso.

Al di là del Bene e del Male


Bene e male, giusto e sbagliato, divengono concetti superati e privi di senso, dal momento che traggono origine da una visione moralistico-religiosa dell’esistente, e ad essi si sostituisce la dicotomia utile-non utile.
Non esisteranno più azioni buone ed azioni malvagie, ma atti utili a perseguire uno scopo ed atti che non portano alcuna utilità.
La violenza, l’omicidio, lo sterminio ed ogni genere di distruzione verranno valutate solamente in base ai benefici che al singolo possono portare, dal momento che il singolo, ed il suo benessere, sono l’unico metro di paragone per analizzare l’utilità delle azioni.
Per quanto possa apparire una forma mentis estrema, tale modo di concepire le azioni è una perfetta e logica conseguenza della presa di posizione iniziale (il superamento dei concetti di bene e male e il rifiuto della moralità comunemente accettata): una volta che si ritiene superato il moralismo religioso, basato su asserzioni dogmatiche e non dimostrabili, tutto diviene lecito.
Questa è anche, sostanzialmente, l’essenza stessa di quella concezione che tradizionalmente viene definita “via della mano sinistra”, ovvero l’intraprendere un percorso pseudo spirituale che anziché concentrarsi sull’elevazione e sul ricongiungimento con il principio generatore celeste si direziona verso i meandri psichici inferiori con lo scopo dell’esaltazione del proprio ego.
Tale via passa necessariamente per la negazione di tutto ciò che è sacro e propriamente “morale”, e la trasgressione di ogni legge scritta e non scritta diviene mezzo attraverso il quale ogni barriera che separa dalla propria realizzazione viene infranta.
L‘anomia, ovvero il disconoscimento di ogni valore etico, diviene prassi, l’esaltazione di ogni forma di perversione un modo per ribadire la propria personalità in contrasto con le limitazioni della creazione.

Il superamento della dicotomia bene-male a favore della contrapposizione utile-svantaggioso è altresì tipico dei soggetti psicopatici, ovvero incapaci di compiere valutazioni morali nel giudicare le proprie azioni: non sorprende quindi che il satanismo sia diventato nel tempo anche la “contro-religione” di riferimento per le élite più potenti del pianeta, composte principalmente da soggetti psicopatici che non hanno esitato a calpestare ogni remora morale pur di arrivare nelle stanze decisionali più importanti.

Il satanismo, in conclusione, lungi dall’essere fenomeno limitato ad elementi problematici ed isolati della società, rappresenta una realtà diffusa all’interno delle élite che compongono i centri decisionali della nostra società, ed i suoi elementi fondanti sono sempre più diffusi e propagandati dalla cultura popolare in una forma apparentemente più soft, patinata ed appetibile per le nuove generazioni.
La musica pop, i movimenti neospirituali imparentati con la teosofia* e con la new age non fanno altro che diffondere ulteriormente quella che si appresta a divenire la vera forma religiosa dei prossimi anni, una parodia della autentica religiosità che avrà come scopo la dissoluzione dell’esistente, in vista di una agognata “nuova era” fatta su misura per i seguaci della dissoluzione.



*“Il Grande Serpente del Giardino dell’Eden e il “Signore Dio” sono identici…
Sosta in soggezione davanti ad egli, e non peccare, pronuncia il suo nome con timore..
E’ Satana che è il dio del nostro pianeta, e l’unico dio…
Quando la Chiesa, quindi, maledice Satana, maledice la riflessione cosmica di Dio…
In questo caso è naturale… vedere Satana, il Serpente della Genesi come il vero creatore e benefattore, il Padre dell’Umanità Spirituale…”
Elena Petrovna Blavatsky, The secret doctrine

Il movimento teosofico, fondato da madame Blavatsky, fu il precursore dei movimenti New Age che tanta diffusione hanno avuto nella modernità, movimenti in apparenza innocui ma che traggono ispirazione da una ideologia palesemente, e propriamente, satanista, come quella professata dalla Blavatsky stessa.
L’insistere stesso di tali movimenti sul “miglioramento” ed “esaltazione” del sè sono chiari indici, d’altra parte, della filosofia di fondo da cui ebbero origine.

19 Dicembre 2010

Il Bafometto in latex: lo spirito dei tempi prende forma.

Hurricane è l’ultimo video realizzato dalla band statunitense dei 30 seconds to Mars, band tra le più apprezzate dal pubblico adolescente.
Il videoclip in questione è un vero e proprio cortometraggio della durata di 13 minuti – nella versione intera e non censurata – e rientra perfettamente nel filone di quelle produzioni musicali pop sulle quali sempre più spesso tocca soffermarsi.
Si tratta di prodotti patinati aventi come scopo quello di rendere attraente e intrigante (cool, si direbbe oltreoceano) un immaginario simbolico di carattere esplicitamente occulto e demoniaco.
Come più volte si è ripetuto, tale immaginario viene ostentato in maniera sempre più plateale.

Trovare un significato preciso all’interno della storia presentata potrebbe essere superfluo, dal momento che i messaggi vengono trasmessi per via di immagini e di “atmosfere”, più che mai qui evocative: anche chi è solito porsi in maniera scettica dinnanzi a tali argomenti, infatti, non potrà fare a meno di registrare una sensazione di profondo turbamento che il filmato trasmette.



Un po’ di fotogrammi sparsi tratti dal video:

 

Una figura originale.

 

Un sacerdote, un rabbino ed un imam gettano tra le fiamme i loro testi sacri.

 

Il simbolo attorno al quale la storia ruota.

 

Piccolo cameo di una nostra vecchia conoscenza.

 

L’immancabile Bafometto, androgino come d’ordinanza ed in veste fashion.

14 Aprile 2010

Satanismo fashion

La modella Lily Donaldson fotografata da Terry Richardson

Terry Richardson è un fotografo, un fotografo assai noto nel suo campo.
Lavora per riviste prestigiose del mondo della moda e del fashion, quelle riviste che creano le tendenze, che indicano la via.
Cura inoltre campagne pubblicitarie di marchi d’alta moda altrettanto prestigiosi.

Ha realizzato controverse e molto spesso censurate campagne di moda per per il gruppo fiorentino Gucci, Levi’s, Miu Miu, Hugo Boss, Anna Molinari, Costume National, Tom Ford e soprattutto Sisley e per riviste come GQ, Vogue, Interview, Harper’s Bazaar e Rolling Stone.

Innumerevoli i personaggi celebri immortalati dal suo obiettivo.

Tra i tanti personaggi immortalati dal suo obiettivo troviamo Kate Moss, Vincent Gallo, Sharon Stone, Juliette Lewis, Leonardo DiCaprio, Macaulay Culkin, Tom Ford, Eva Riccobono, Mickey Rourke, P!nk, Amy Winehouse, Marc Jacobs, Lil’ Kim, Chloë Sevigny, Nicolas Cage, Catherine Deneuve, Tony Ward, Lenny Kravitz, Dennis Hopper, Karl Lagerfeld, Jessica Alba e Britney Spears


Richardson con le gemelle Olsen, leggermente sconvolte.
Ha, tra le altre cose, posto la sua firma anche sull’ultimo calendario Pirelli, quello dell’edizione 2010.
Terry Richardson è un vero artista, noto per le sue intuizioni provocatorie e le sue opere fuori dagli schemi.
Il suo lavoro di artista lo porta spesso ad esprimere un sentimento dissacratorio.

 

 

Tra le sue opere troviamo anche un libro composto da immagini di carattere pornografico che lo vedono protagonista dietro e davanti l’obbiettivo, mentre entra in sintonia con le sue modelle.

Nella foto che segue Terry Richardson si fa fotografare con l’ironia che lo contraddistingue.


In quest’altra immagine, invece, è in compagnia di un suo ammiratore, Barack Obama.


Per il quale ha realizzato anche un ritratto.


Nell’anno 2010 tutto questo fa parte della nostra normalità.

fonte delle immagini: Terry Richardson, Illuminati FTW

16 Febbraio 2010

Cristina Aguilera e il pentacolo


Cristina Aguilera, una delle cantanti di maggior successo negli anni duemila, iniziò la sua carriera come bimba prodigio nell’emittente statunitense Disney Channel, dove per alcuni anni intrattenne le bambine e i bambini suoi coetanei con uno spettacolo fatto di canzoncine e balletti.
Celebre fin dalla giovanissima età, la sua carriera ha avuto diversi punti di contatto con quella di un’altra bimba prodigio della Disney di fine anni 90, l’idolo delle teen agers Britney Sprears.
Entrambe le cantanti dopo un’infanzia trascorsa negli show della Disney hanno infatti esordito nel mondo dell’industria discografica con brani leggeri e commerciali, presentando una immagine da adolescenti spensierate, senza però far mancare ammiccamenti ed allusioni sessuali che stridevano con la loro presenza simil-innocente (un percorso a cui pare avviata anche l’ultimissima star Disney, la diciassettenne Miley Cyrus).

In seguito, sia Britney che Cristina hanno impresso una svolta alla loro immagine, optando per una sensualità ostentata, e completando così la loro trasformazione da idoli delle bambine a sexy dive affermate.
Ma mentre Britney Spears ha incontrato notevoli difficoltà nel corso degli anni, con tanto di esaurimenti nervosi e depressioni di una certa rilevanza, la Aguilera ha saputo proseguire la sua carriera in modo lucido, pianificando ogni mossa senza mai perdere il controllo della situazione, passando da un successo all’altro.
Dimostrando, in questo modo, di possedere piena cognizione di causa del funzionamento del mondo del music business, una sicurezza che la giovane cantante mostra nel modo in cui presenta al pubblico.
Una sicurezza ed una consapevolezza alimentate forse da una ispirazione poco rassicurante.

Nell’immagine sopra riprodotta, tratta da un recente servizio fotografico, la Aguilera si presenta adagiata in una vecchia poltrona che domina uno spazio alquanto particolare.
L’intera ambientazione evoca infatti un’atmosfera decisamente sinistra, e diversi elementi inseriti nel contesto concorrono nel dare all’insieme un aspetto ancora più inquietante.
Una candela nera, ancora accesa, la cui cera colata ha raggiunto il pavimento, testimonia di una sorta di “rituale” che ha avuto luogo in precedenza; il gatto nero, seduto vicino alla Aguilera, in un contesto simile non può che evocare la figura di Satana, nella forma in cui veniva raffigurato dall’iconografia medioevale nelle ricostruzioni dei sabba delle streghe.
Più in basso, una serie di barattoli presentano inoltre un contenuto per nulla rassicurante.
Particolare ancora più inquietante, sul pavimento giacciono due bambole sporche e malridotte, una addirittura mutilata: sulla prima cammina un enorme ragno nero, altro simbolo demoniaco, mentre sulla seconda, che ha gli occhi chiusi, Cristina Aguilera appoggia un piede, in un gesto che indica sopraffazione e dominio.

La figura della bambola simboleggia l’anima, nello stesso modo in cui nell’ambito del condizionamento mentale le figure antropomorfe rappresentano le diverse personalità possedute da un individuo controllato.
L’idea che emerge dall’immagine è quella di una Cristina Aguilera consapevole di aver “sacrificato” una parte del suo essere, forse proprio quella infantile – spensierata degli esordi, in cambio dei favori di cui ora gode nel suo status di cantante di successo.
La sua posizione nella sedia – trono rafforza questa immagine, così come il colore dei vestiti che indossa, il rosso e il nero, corrispondenti ai due primi processi della trasformazione alchemica, la nigredo e la rubedo, ovvero gli stadi in cui la materia viene putrefatta e poi ricomposta alla ricerca delle sue qualità intrinseche, in vista di una nuova riorganizzazione.
A togliere ogni dubbio sul senso dell’ambientazione, in un secondo scatto compare di sfuggita un pentacolo rovesciato inscritto in un cerchio disegnato sul pavimento.

Si tratta con tutta evidenza di un altro elemento appartenente all’immaginario collettivo dei riti satanici, ad ulteriore conferma del carattere oscuro dell’intera ambientazione.
Ancora una volta, quindi, è possibile osservare come tematiche occulte vadano a braccetto con l’immagine degli esponenti più popolari dell’industria discografica moderna, cantanti affermati presi a modello dalle giovani generazioni, veicoli forse consapevoli, o forse no, di messaggi nefasti.