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rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
20 Ottobre 2021

La più ridicola teoria del complotto sulla pandemia

Da quando è iniziata questa storia i folli e paranoici teorici della cospirazione si sono sbizzarriti.
Era naturale, quando la realtà è complessa, e non si possiedono gli strumenti per comprenderla, si immaginano situazioni improbabili che provino a dare un qualche senso a quello che si osserva.

Tra le teorie più assurde a cui ci si è imbattuti, ricordiamo, tra le altre:

– i governi, in combutta con Bill Gates, vogliono impiantare dei microchip nella popolazione per poter meglio controllare le masse.

– scopo ultimo dei vaccini è rendere sterili le persone per attuare un piano di depopolamento.

– l’obbiettivo finale è l’istituzione di un lasciapassare da avere sempre con sé per attuare un sistema di controllo sociale a credito sul modello cinese.

– si punta alla demolizione del sistema produttivo delle nazioni per inaugurare un’era di nuovo feudalesimo riassunta nel programma del grande reset.

Tutte fantasie senza fondamento, ovviamente, ma fra tutte queste folli teorie ce n’è una che spicca per assurdità, oltremodo ridicola ma che purtroppo ha fatto presa soprattutto tra le menti più semplici e plagiate.
Una teoria talmente assurda e ridicola che facciamo persino fatica a riportare:

– i banchieri, i miliardari, le grandi multinazionali del farmaco e i governanti più corrotti e collusi del mondo stanno lavorando compatti per il bene della popolazione semplice, e farebbero qualsiasi cosa, persino obbligare a dei trattamenti che la plebe non accetta, per garantire la sicurezza e la salute di tutti.
11 Marzo 2017

Dimissioni di Benedetto XVI, emergono ulteriori dettagli

A distanza di quattro anni dalle dimissioni di Papa Benedetto XVI, stanno emergendo nuovi particolari riguardo le circostanze che portarono a quella decisione, inaspettata e sicuramente straordinaria nel complesso della bimillenaria storia della Chiesa Cattolica Romana.
Una decisione per certi versi ancora di difficile comprensione, le cui motivazioni vanno forse cercate in processi politici ed epocali a cui anche un Vescovo di Roma deve sottostare.
Il giornalista Maurizio Blondet in un suo articolo del 2015 – Ratzinger non poté “né vendere né comprare – parlò di un fattore che sarebbe risultato decisivo nello spingere il Papa verso quella sofferta decisione, una sorta di ricatto vero e proprio mosso contro il Vaticano dalla grande finanza internazionale:

Quando, nel febbraio 2013, Papa Benedetto XVI si è dimesso improvvisamente e inspiegabilmente,lo IOR era stato escluso da SWIFT; con ciò, tutti i pagamenti del Vaticano erano resi impossibili, e la Chiesa era trattata alla stregua di uno stato-terrorista (secondum America), come l’Iran.
Era la rovina economica, ben preparata da una violenta campagna contro lo IOR, confermata dall’apertura di inchieste penali della magistratura italiana (che non manca mai di obbedire a certi ordini internazionali).
Pochi sanno che cosa è lo SWIFT (la sigla sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication – Società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie): in teoria, è una “camere di compensazione” (clearing, in gergo) mondiale, che unisce 10500 banche in 215 paesi.
Di fatto, è il più occulto e insindacabile centro del potere finanziario americano-globalista, il bastone di ricatto su cui si basa l’egemonia del dollaro,  il mezzo più potente di spionaggio economico e politico (a danno specialmente di noi europei) e il mezzo più temibile con cui il la finanza globale stronca le gambe agli stati che non obbediscono.

Nei giorni scorsi, l’ex arcivescovo di Ferrara Luigi Negri, in una intervista al sito Riminiduepuntozero, ha parlato apertamente di pressioni esercitate all’epoca dall’amministrazione Obama per portare Benedetto XVI alla rinuncia della sua missione, accuse ribadite anche da Ettore Gotti Tedeschi, ex banchiere dello Ior, la potente banca che cura gli affari della curia romana.
In particolare, risultano oltremodo lucide e sorprendenti le parole di Gotti Tedeschi quando spiega il progetto politico  che una certa elite porta avanti da decenni, nel suo tentativo di ridisegnare la struttura sociale del pianeta:

Il complotto appare essere americano solo perché loro hanno avuto la guida del Nuovo Ordine Mondiale. Vede, il complotto, se così possiamo chiamarlo, fu mirato a cercar di risolvere alcuni problemi causati dal fallimento del famoso Nuovo Ordine Mondiale degli anni ’70, gnostico neomalthusiano e ambientalista.
Questo progetto di Nuovo Ordine, dichiaratamente, si prefiggeva (tra le varie cose) la relativizzazione delle fedi religiose più dogmatiche e manifestamente dimostrò di avversare tanto la fede cattolica da far dichiarare pubblicamente – e dai massimi responsabili Onu, Oms… – che l’etica cristiana non poteva più esser applicata e che si doveva esigere il sincretismo religioso per creare una nuova religione universale (anche grazie ai processi di immigrazione).

Il famigerato Nuovo Ordine Mondiale, quindi, “gnostico neomalthusiano e ambientalista“, secondo le parole di Gotti Tedeschi, lungi dall’essere una fumosa ossessione relegata nello strambo universo dei “teorici della cospirazione”, appare una realtà, un progetto sociale preciso di cui ai piani alti del potere si ha piena cognizione.
Lo stesso Ratzinger, quando ancora era cardinale, nella prefazione al libro “Nuovo Disordine Mondiale” di Michel Schooyans dimostrava di conoscere molto bene l’ideologia e gli scopi che tale Nuovo Ordine si prefiggeva.

un tentativo di “dittatura mondiale” perseguita dai paesi più ricchi e che si avvale, nella visione proposta, di importantissimi strumenti politici quali l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’O.N.U., le ONG, la Banca Mondiale e tutte le organizzazioni ad esse collegate.

Pare quindi che Ratzinger abbia infine pagato questa sua consapevolezza, e il suo profondo tentativo, fatto di un lavoro silenzioso, lontano dal clamore mediatico, di difendere l’essenza della Chiesa Occidentale dagli attacchi delle forze “moderniste” lo ha infine posto di fronte a dei nemici potenti, nemici contro cui anche il Vescovo di Roma dovette farsi da parte.

10 Maggio 2012

Il Bilderberg diventa pop

Belen Rodriguez non sta più con Corona.
Si sono lasciati, e lei si è messa con un ballerino di Amici.
Qualche giorno fa hanno fatto anche un incidente in moto: nulla di grave, fortunatamente, a parte qualche graffio.
E tra la Palmas e Brumotti pare sia amore.
Come faccio ad essere così informato?
No, non guardo Studio Aperto, e nemmeno sono abbonato a Chi.
Più semplicemente, ho una casella postale su Libero.it, e queste sono le notizie più importanti che ogni giorno la pagina principale del portale mi segnala.
Balotelli che litiga con la Fico, Alessia Marcuzzi che sogna il grande amore, l’audience del Grande Fratello che cala, questi ed altri ancora gli eventi essenziali che capitano nel nostro paese e che Libero.it non manca mai di riportare, il tutto per mezzo di Affari Italiani, il quotidiano online sempre attento agli sviluppi più caldi della nostra attualità.
Abituato a questo genere di gossip, quindi, non mi sono particolarmente sorpreso nel vedere la notizia di apertura di oggi:
Francia, altro che cambiamento. Hollande? Nel club di Bilderberg
Belen, Alessia Marcuzzi, il Grande Fratello, il Bilderberg.

In verità, il trovare il nome del club Bilderberg nel titolo della notizia principale di un portale specializzato in gossip, e che quando proprio vuole fare la testata ‘impegnata’ commenta le manovre di Monti, è un altro chiaro segno del momento che stiamo vivendo.
Dopo Ruby e Sara Tommasi che denunciano il signoraggio, dopo il popolare sito americano The Chive, specializzato in cazzeggio, che si dedica ai murales dell’aeroporto di Denver, dopo aver visto il Nuovo Ordine Mondiale divenire argomento di discussione in programmi televisivi che vanno in onda in prima serata, risulta ormai sempre più evidente che questioni una volta esclusivo appannaggio dei ‘teorici del complotto’ più duri e puri sono ormai stati sdoganati ufficialmente, entrando a far parte della cultura pop del nostro tempo.

Dieci anni fa nel sostenere l’esistenza di un club privato chiamato Bilderberg, frequentato da persone influenti, come re, regine, primi ministri e presidenti di vario genere, si veniva tacciati, nel migliore dei casi, di eccessiva fantasia.
C’era internet, e c’era un sacco di gente strana là dentro che credeva alle cose più improbabili.
Terreno fertile per le ‘teorie della cospirazione’ più fantasiose.
Oggi, dieci anni dopo, possiamo leggere in uno dei portali più frequentati della rete che il neo presidente francese ha fatto parte in passato di quel club, con una sua foto posta a poca distanza da quella di una Belen.
Ed è curioso constatare come si sia passati direttamente dal Bilderberg-invenzione dei teorici della cospirazione al Bilderberg-dato di fatto da tempo acquisito.
Il passaggio intermedio, quello del ‘allora quei pazzi teorici del complotto avevano visto giusto‘ è stato completamente saltato.
Da invenzione delle menti più alienate della rete a banale dato di fatto.
Il club Bilderberg? Sì, lo conosciamo da sempre, e chi non lo conosce..

E’ già stato affermato un po’ di volte, ma è bene rimarcare nuovamente un concetto: il tempo delle ricerche ‘alternative’ ormai è terminato.
La diffusione di internet ha raccolto tutte queste analisi e le ha rese una cosa sola con le soubrette della televisione e le storie d’amore dei vip, amalgamando l’insieme e trasformando tutto in ‘gossip’, in maniera indistinta.
E quelli che una volta venivano chiamati ‘poteri forti’ ormai non fanno più nulla per nascondersi, tutto avviene alla luce del sole, ed il dominio sta prendendo una delle forme più visibili che abbia mai avuto.
Non c’è più motivo per nascondersi, questo è il finale di partita.

12 Marzo 2012

Girls, video, funny, NWO, Denver

The Chive è un sito di intrattenimento leggero, ed è diventato negli ultimi due anni uno dei siti più popolari degli Stati Uniti.
L’idea semplice e vincente avuta dai suoi ideatori è stata quella di proporre giornalmente delle gallerie di immagini con le foto più curiose e divertenti scovate nella rete: il meglio e il peggio della rete, come si suol dire in questi casi, il tutto condito con gallerie di belle ragazze ed un certo orgoglio patriottico.
Un luogo di ‘cazzeggio’, essenzialmente, e quanto di più lontano si possa immaginare da un sito ‘complottista’, qualsiasi cosa questo significhi (non solo: the Brigade, sito gemello di the Chive e gestito dagli stessi fondatori, è un sito di supporto delle truppe americane dispiegate per il mondo, con gallerie di immagini dei soldati virtuosi a stelle e strisce che nulla hanno da invidiare alle operazioni di propaganda dell’epoca d’oro sovietica).

Considerati questi aspetti, risulta quindi di particolare interesse la pubblicazione durante la settimana scorsa da parte di the Chive di un post interamente dedicato al famigerato aeroporto di Denver.
In una galleria di immagini molto curata vengono presentati tutti i particolari curiosi presenti all’interno dell’aeroporto, dai celebri murales, alla targa massonica posta all’ingresso, fino al Mustang – cavallo dell’apocalisse – che dà il benvenuto ai visitatori all’ingresso del sito.
Introducendo le immagini, inoltre, uno degli autori del blog descrive brevemente, ma in modo esauriente, tutti i motivi per cui l’aeroporto è degno di interesse, non omettendo nemmeno i riferimenti al Nuovo Ordine Mondiale preconizzato nei murales ed accennando anche alla presenza di basi sotterranee gestite da militari.
Ovviamente, l’intera trattazione è preceduta da una doverosa premessa, quel ‘I’m not a conspiracy guy in any way’ che in questi casi va specificato d’ordinanza.
Questo però non impedisce una corretta  esposizione dell’argomento, che viene trattato senza le ironie e gli sberleffi tipici dei debunker.

Fino ad oggi l’aeroporto di Denver rappresentava un tema caro esclusivamente ai cosidetti ‘cospirazionisti’, e fino a pochi anni fa in lingua italiana era difficilissimo trovare del materiale che ne trattasse, nonostante fossero presenti in quel luogo stranezze ed ‘anomalie’ alquanto evidenti.
Ora tale questione pare ufficialmente entrata nel territorio del mainstream, e realtà quali il Nuovo Ordine Mondiale o l’influenza di determinate elite nella preparazione di scenari futuri divengono argomenti che possono essere trattati quali ‘curiosità’ in popolari siti di svago.
Si tratta, in ogni caso, di un passaggio significativo, dal momento che in qualche modo è indicativo del modo in cui argomenti potenzialmente ‘scomodi’ vengono addomesticati e normalizzati per mezzo della rete.

Lungi dal subire una ‘censura’, infatti, tali argomenti scomodi subiscono generalmente un trattamento standard: in un primo momento vengono ignorati, in un secondo tempo vengono derisi, ed infine vengono presentati quali semplici curiosità, togliendo così loro ogni connotazione ‘misteriosa’.
Ad una scala più ampia, la rete stessa, potenzialmente uno strumento assai efficiente per quanto riguarda la diffusione di informazioni ‘scomode’, saprà accogliere nel suo calderone ogni sorta di denuncia e di ‘disvelamento’, amalgamando il serio con il faceto e presentando fianco a fianco ragazze in bikini con il manifesto del Nuovo Ordine Mondiale.
Finché, per l’utente medio, non vi sarà alcuna differenza tra le due cose.

si veda anche: Le strade che portano a Denver

16 Novembre 2011

Signoraggio, Sara Tommasi, Marra. Ma davvero.

No, davvero.
Dopo Ruby in mutande, Sara Tommasi in mutande, ecco Sara Tommasi senza mutande.
A parlare di signoraggio, ovviamente, primario e secondario.

Non è dato sapere il momento preciso in cui la questione del signoraggio, questione che a suo modo merita una attenta analisi, si sia trasformata in barzelletta.
Successe a dire il vero molto in fretta.
La questione della creazione del denaro dal nulla divenne subito un campo in cui si gettarono a babbo morto illuminati niuegiani di ogni sorta, antroposofisti e freegaiani che videro la luce della stampante fatata.
Più recentemente, la tentazione del possesso di quella magica stampante conquistò  i neototalitaristi di zeitgeist, mentre dalle nostre parti campione indiscusso della “denuncia” rimane l’avvocato Marra, ed il suo sempre più disinibito uso di testimonial più o meno celebri.
Ora, non si sa cosa effettivamente vi sia dietro tutto questo, e perchè la questione debba per forza scadere nel ridicolo.
L’impressione, ed è solo una impressione, è che nei piani alti vi sia qualcuno che si sta divertendo un mondo.

Post scriptum: se qualcuno cercasse un articolo che faccia effettivamente un po’ di chiarezza sull’argomento, in mezzo ad un mare di non-sense, antroposofia e reggiseni mancanti, suggerisco l’ottimo Signoraggio, un falso problema, dal sito Usemlab.