C’è in questi giorni un certo fermento che attraversa il mondo dell’informazione nella rete, un fermento causato da una delibera che l’Agcom, l’autorità garante delle comunicazioni italiana, si appresta a breve a varare.
Si tratta di una serie di provvedimenti che l’Agcom sta per attuare nel nome della difesa del copyright, una delibera con la quale l’Autorità delle comunicazioni potrà oscurare i siti di informazione senza “processo”.
In pratica, la questione è la seguente: se in un sito o in un blog viene pubblicato del materiale protetto da copyright (ad esempio un filmato rai o mediaset), la “parte lesa” ne richiederà la rimozione al gestore del sito/ blog, e questi avrà due giorni di tempo per intervenire togliendo il materiale incriminato.
Se entro questi due giorni il gestore non risponde, la “parte lesa” potrà rivolgersi direttamente all’Agcom, e questa contatterà direttamente il responsabile del sito/blog.
Da questo momento il gestore avrà cinque giorni di tempo per dare risposta, e se questo non avviene l’Agcom potrà oscurare il sito.
Leggendo il provvedimento, c’ è chi ha parlato di “morte del web italiano” e chi grida alla censura, mentre una grande mobilitazione nel mondo della rete ha già prodotto oltre 130.000 mail di protesta spedite direttamente al garante.
Personalmente, ma questa è una reazione strettamente personale, anche se questa norma venisse varata in questi termini, non mi preoccuperei molto.
Al contrario, se, per un motivo o per l’altro, un giorno questo blog dovesse essere “censurato” oppure, meglio ancora, “oscurato”, la sensazione di orgoglio che ne proverei sarebbe infinitamente maggiore rispetto alla delusione per aver perso un luogo di espressione a cui sono comunque molto affezionato.
Perché la questione è proprio questa.
Le varie mobilitazioni, il gridare alla morte del web, l’indignazione contro la censura, pur essendo reazioni del tutto comprensibili, ed in un certo modo anche giustificate, celano in realtà una necessità ancora più grande, che purtroppo resterà insoddisfatta: il bisogno di un nemico.
La mobilitazione contro il decreto dell’Agcom in fondo è solo un piccolo evento, una preoccupazione temporanea che però è sintomo di una questione molto più grande.
Chi sulla rete pensa di fare “controinformazione”, chi dedica del tempo nel descrivere e denunciare questa o quella fonte di potere, vorrebbe, in cuor suo, avere nel suo piccolo un ruolo attivo nello “scardinamento” del sistema.
E’ un sentimento umano e comprensibile: nel rendersi conto delle grandi ingiustizie e delle storture del mondo reale, ognuno vorrebbe dare il proprio contributo per “combattere” l’apparato del potere.
Ecco quindi che l’idea che il proprio lavoro possa essere “censurato”, che i propri scritti “oscurati”, dà la sensazione di avere davvero un ruolo in questo gioco, di essere, anche nel proprio piccolo, “temuti”.
Si tratta, in qualche modo, della necessità di dare un volto al nemico: che sia il governo per mezzo di una sua agenzia, un ricco imprenditore che controlla i mezzi di informazione, oppure, salendo di livello, gli illuminati o i gesuiti in persona, è forte la necessità di avere un punto di riferimento quando si porta avanti una “lotta”, una entità concreta che ci consideri quali “avversari”, e che possa rivalersi su di noi.
Purtroppo, questo nemico non esiste, o per meglio dire, non gli si può assegnare un volto.
La vera tragedia del mondo occidentale di questi tempi, infatti, per tutti coloro che percepiscono una malattia di fondo dell’intero sistema, è l’impossibilità di definire un vero e proprio bersaglio contro cui scagliarsi.
E’ frustrante analizzare i meccanismi del potere, e poterli esporre, senza che nulla accada.
Senza che “il potere” reagisca in nessun modo, senza che nemmeno un minimo accenno di censura venga applicato.
Durante i totalitarismi del passato, era sufficiente mostrare un piccolo segno di insofferenza nei confronti del dittatore di turno che subito si veniva prelevati e tratti in arresto.
Si trattava di situazioni orribili, e noi siamo sicuramente fortunati nel non dover vivere in regimi del genere.
Ma, da un altro punto di vista, chi all’epoca era davvero un uomo, aveva la possibilità di mostrare fino in fondo la sua natura.
C’era qualcosa di concreto contro cui lottare, un senso da dare alla propria sete di giustizia.
Oggi, a noi, questa possibilità viene negata.
Nonostante percepiamo chiaramente l’essenza ipocrita e subdola del sistema di potere corrotto a cui sottostiamo, sappiamo anche che non abbiamo nessuna via veloce ed “eroica” di reagire.
Sfogandoci al massimo davanti ad uno schermo, vorremmo per qualche momento convincerci di stare facendo davvero qualcosa di “sovversivo”.
Ma così non è: a differenza dei totalitarismo del passato, quello in cui attualmente viviamo si è fatto molto più sottile, ed all’oppressione diretta ha sostituito un generale velo di indifferenza, coperto da un oceanico rumore di fondo generato dall’infinito flusso di informazioni spazzatura e da distrazioni che gli odierni sistemi di comunicazione sono in grado di creare.
Non è tempo di eroi, questo, non riusciremo mai a vedere negli occhi il drago da combattere.
ed invece manca poco. Il tempo degli eroi sta per tornare. Fidati e preparati.
Frugale
"I governi debbon esser conformi alla natura degli uomini governati." – Vico
E dopo anni di catene, un altro giro di chiave per stringerle fa male. D'altronde finché non si prova dolore in prima persona non si reagisce; ma negli anni il dolore provocato alla persona é stato così atroce da non essere percepito, mentre si veniva regolarmente privati della proprietà del proprio corpo, quintessenziale principio di libertà.
Cos'é quindi questa ribellione, quando invece la vera fonte dei mali rimane ed addirittura viene sostenuta e riverita periodicamente con riti tramandati, insegnati, ed incensati?
PS: non esiste donna più affascinante di Tarja.
Johnny Cloaca
In quest’Età “nuova”, con ciò intendo dire in quest’Età che sembra palesare modalità esistenziali mai sperimentate prima dall’uomo nel corso della storia, è sempre più dura da sopportare questa sensazione di impotenza.
Forse mai come adesso è attualizzabile il senso più vero della Guerra interiore…è la cosa più difficile ma se comprendiamo la nostra natura profonda che non è quella di animali parlanti ma di creature allegoriche e simboliche allora è proprio adesso che occorre “vomitare” le nostre stesse carni.
Si prospetta per l’immediato futuro una contro-genesi, la parodia di un concepimento che dovrà rimodellare alcune dinamiche che regolano i rapporti reconditi della materia e ciò si evidenzia dalla sempre maggiore invasività che hanno le ricerche sulla ingegneria genetica e le nano tecnologie, l’ostinata irrorazione chimica del cielo.
Singolarmente siamo impotenti e non credo la decadenza sia stata mai così fonda.
La stessa digitalizzazione inaugura il tempo del dissolvimento, del nostro confinamento all’interno di un applicazione cieca, monotona, preposta a dissolvere l’incanto della vita.
Anche se molti auspicano una rivoluzione in grado di affrancarci dal dominio delle fredde macchine, delle banche corrotte, di una generazione politica imbelle, sono molto rari coloro che sentono come loro primo dovere rendersi veramente degni di questo cambiamento…occorre l’esercizio di una Disciplina superiore, una reale conversione dei nostri istinti che quest’ordine sociale, per com’è impostato, incoraggia nel loro appagamento più avvilente.
L’ordine tecnologico avvilisce e deforma l’istinto, non può offrire strumenti idonei alla formazione della persona che sempre di più sarà, suo malgrado, frammento di un sistema mostruoso.
E’ una disposizione di scansioni e frequenze a rendere la tecnologia incompatibile con la vita al di la di tutte le forzature possibili che sono state fatte e che potranno fare…le informazioni insite nei primi motivi assemblanti la materia delle componenti tecnologiche, dico quest’imbrigliamento di causa effetto per com’è impostato genera un immane “onda” incoerente che investe la vita dissociandola nel profondo.
L’inautenticità…la sostanziale inautenticità di una definita tensione interiore assai simile all’ascesi antica – che vuol dire “esercizio interiore” e non una vaga astrazione mistica – sembra rendere vana ogni forma di valida opposizione.
Dovremmo innanzi tutto rettificarci intimamente, e farlo contro ogni aspettativa contraria che il mercato dei consumi complice una libertà solo esteriore promulgata dall’ideologia pop ha proposto per impoverire in appena due generazioni lo spirito come niente poté fare prima nella storia.
Recuperare il senso eroico del Casto erotismo, che è tensione lirica e mantenimento di una freschezza interiore contraria ad ogni “indurimento senile” dell’animo che intende la materia come una cosa solo da consumare.
Che ne sarà di noi…della nostra eredità affettiva, creativa, eroica, erotica, poetica, spirituale…dove è riposto nell’universo l’ardore, l’incandescenza rituale che noi un tempo sprigionammo ?
Un saluto
Giovanni
Le anime affini non sono mai state tanto vicini come in questo periodo.
Grazie a chi ancora ha l braccio levato con una fiaccola ardente.
sR
Giovanni parli come un libro stampato… splendido il tuo intervento.
I nemici sono sempre gli stessi: gli angeli ribelli capeggiati da Satana.
Tommy
"Non è tempo di eroi, questo, non riusciremo mai a vedere negli occhi il drago da combattere."
E quel che è peggio, il drago è dentro di noi…
In questi casi mi piace pensare che esiste gente con poteri particolari che in questi tempi si sta impegnando contro forze che noi non riusciamo neanche a percepire. Pura fantasia, lo so, ma è una delle poche cose che mi è rimasta.
-Miguel-
Se tutti coloro che sprecano tempo a "combattere il sistema" si dedicassero unicamente a migliorare sé stessi interiormente…
Fabiano
"Dovremmo innanzi tutto rettificarci intimamente, e farlo contro ogni aspettativa contraria che il mercato dei consumi complice una libertà solo esteriore promulgata dall’ideologia pop ha proposto per impoverire in appena due generazioni lo spirito come niente poté fare prima nella storia. Recuperare il senso eroico del Casto erotismo, che è tensione lirica e mantenimento di una freschezza interiore contraria ad ogni “indurimento senile” dell’animo che intende la materia come una cosa solo da consumare."
Semplicemnete perfetto. Ciao, Giovanni.
L'unica opzione rimane quindi la resistenza cognitiva.
Ma è possibile resistere quando si è circondati da un'infosfera omogenea, da milioni di persone ignave, dai problemi reali della vita sempre più pressanti?
Come avviare una controprogrammazione dei propri circuiti neurali, e soprattutto come difenderla e svilupparla?
I gruppi possono fare tanto in questo genere di attvità. Nel creare una programmazione alternativa e diffonderla. Anche un gruppo che si confronta su un blog.
La mente degli uomini è sempre più l'ultimo campo di battaglia.
Ma in effetti questa è una forma di eroismo che può condurre alla follia e all'emarginazione.
Ma il Nemico c'è, si nota con chiarezza come si muove. e' appunto perchè non fa vedere la sua forma estetica che lo si nota meglio. ciao tristan
Sì, alla fine quel che rimane è il lavoro che ognuno può fare dentro di sé.
E non è certo una piccola cosa, al contrario.
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Johnny
non esiste donna più affascinante di Tarja
Sono completamente d'accordo con la tua analisi.
A presto
Certo che non è piccola cosa, non è a caso è il "grande sforzo".
È proprio per questo che fallisco di comprendere tutti coloro che si agitano mantenendosi però nel dominio mondano e vanificano tutti i loro sforzi disperdendoli all'esterno invece di tentare di concentrarli sull'interno.
Fabiano
Give me a sword, a maiden to protect, a sea of enemies and this song
Perfetto
lo scardinamento degli dei ha provocato una rivoluzione interiore ed un caos che non durerà per sempre. Superato il travaglio all'umanità potrà essere dato il libero arbitrio ed il dragone potrà essere legato.
Per questo sono sempre contrario ai soliti discorsi prima si stava meglio. Oggi si sta così perchè in questi tempi possono manifestarsi alcune dinamiche.
Si parla di tradizione persa e rovinata dal sincretismo ecc., ma in realtà parlate di tempi mai esistiti, la tradizione quando esisteva era comunque sempre ad appannaggio di un elite e questa visione si confaceva ad un tempo dove vivere in una società ed essere schiavi, non era percepito come un errore, la tradizione rimasta inalterata rimane sempre per chi sa cercare. Esistevano anche allora i sacrifici umani e la magia nera. Quindi io non parlerei per forza negativamente del nostro mondo.
Semplicemente siamo in una fase di passaggio, neénel punto x e né nel punto y, il nuovo mondo che ci stanno preparando non è ancora nato, per questo ci sembra tutto vecchio e stantio e le proteste e le rivoluzioni sboccano dappertutto, per questo sentiamo non avere la terra sotto i piedi e dalla musica, all'arte, alla cultura ci sembra tutto detto e tutto fatto, bisogna anche saper leggere i segni dei tempi, un teatrino del genere prima o poi implode.
Vedere i manifestanti che parlano dei loro problemi a decine di poliziotti schierati mostra come i tempi sono cambiati, il problema è che senza una bella batosta (sofferenza) parecchi non si risvegliano, la stessa vita di cristo ci ricorda il cammino che è di ogni uomo.
volevo aggiungere che la particolarità di questi tempi e che finalmente ci accorgiamo che fare i don chisciotte nella vita non paga, la rivoluzione deve essere all'interno, il dragone esteriore diventa influente se vi è una rivoluzione interna!
La verità non è la fuori come affermava x-files
Jar Jar
ma anche nelle altre epoche, morto un papa se n'è sempre fatto un altro, il nuovo tiranno spesso faceva rimpiangere quello vecchio. I grandi saggi da sempre si sono mossi per modificare lo stile di vita, cercando di elevare non solo le masse, ma appunto anche i potenti. Le grandi rivoluzioni sono tutte avvenute con prodotti innovativi, o comprensioni che hanno portato a stili di vita più evoluti. Lo stupido ha bisogno di un nemico, il saggio di un amico. I saggi di ogni epoca, come Schietti oggigiorno, cercano di parlare coi leader del mondo e convertirli. In questa epoca stiamo rapidamente andando verso la distruzione del mondo perchè stiamo distruggendo l'ecosistema stesso in cui viviamo, e la grande rivoluzione di cui sicuramente c'è bisogno è di tipo ecologista. Non serve ammazzare un leader, serve diventare ecologisti. Poi fatta la rivoluzione ecologista, niente di nuovo sotto il sole, il resto è già stato detto da migliaia d'anni e va visto anche rispetto alla tecnologia che non può risolvere tutti i problemi del mondo perchè il nostro universo ha dei limiti, la nostra vita ha dei limiti, come già sappiamo da migliaia di anni, ogni problema che si risolve se ne generano altri due più gravi quindi meglio restare nel semplice, elevarsi, migliorarsi senza false aspettative terrene perchè se c'è un senso è ultraterreno.
Certo se te lo dici da solo…
E' sempre piacevole dibattere, in questo blog, di tematiche così profonde e nel contempo estremamente concrete.
Infinite volte, quanto le stelle del firmamento, che troneggia immane nel cielo, mi sono chiesto cosa potessimo fare per vincere o perlomeno dar l'avvio a sì tanto ardua battaglia contro potestà infere tanto astute e subdole da celarsi ai nostri sensi.
Infinite volte sollevando le braccia al Cielo, muto e inerte, ho gridato tutto il mio dolore.
Un sordido silenzio e lo sprezzo delle divinità come ricompensa.
Siamo schiavi in un loop interminabile e annaspiamo, cercando di rimanere a galla in una società in completo disfacimento.
Attendiamo smaniosi salvatori dallo spazio siderale.
Ma nessuno verrà.
O non per noi.
L'essere umano non è il cardine su cui ruota l'infinito è solo una "risorsa biologica" attualmente strumentalizzata e manipolata.
Volutamente ci hanno accecato al fuoco di portate colme di lussuria sfrenata, smania di possedere … smania di potere …
Quando la nostra antica memoria si desterà come un guerriero furente a ricordarci chi veramente siamo?
Solo in quel preciso momento riprenderemo un posto nella vera storia e potremo dire, con spirito fiero: "Io ho vissuto!"
C.S.
Ci eravamo chiesti che fare , ecco la risposta.
Chi fà altro , suo malgrado , alimenta il sistema e la sua oscurità per quanto si illuda del contrario.
daouda
Non è tempo di eroi, questo, non riusciremo mai a vedere negli occhi il drago da combattere.
No dai ma è proprio il contrario! Solo che non sappiamo più cosa sia un vero prode, né quali occhi abbia il drago.
Meglio vale chi è lento all'ira, dell'eroe;
E chi domina la sua ira, più che chi conquista città.
Chi si lascerebbe sfidare da qualcosa come
Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo, e odia il tuo nemico. Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi fanno torto, e vi perseguitano; affinchè siate figli del Padre vostro, che è nei cieli; poichè egli fa levare il suo sole sopra i buoni, e sopra i malvagi; e piovere sopra i giusti, e sopra gl'ingiusti
La verità è che desideriamo un palcoscenico, un riconoscimento, una diretta tv, un blog, un reality che ci immortali mentre il draqo è trafitto, quando anche avessimo capito che il peggiore nemico ce lo portiamo appresso.
E che il solo da compiacere è il vero sé, ed il Padre che lo creò.
In ogni caso questo era Aldrich di "Non è più tempo d'eroi", 1970.
pace
gibbor (!!!)
Esistevano anche allora i sacrifici umani e la magia nera. Quindi io non parlerei per forza negativamente del nostro mondo.
Solo per essere precisi, secondo gli studi tradizionali l'ultima età, la nostra, inizia nel periodo propriamente storico, quello di cui abbiamo "testimonianze", e questa età si appresta ora a giungere a termine.
Dire quindi "anche allora c'erano sacrifici e magia nera" da questo punto di vista non ha molto senso, dal momento che si parla comunque dell'età oscura.
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Gibbor
La verità è che desideriamo un palcoscenico, un riconoscimento, una diretta tv, un blog, un reality che ci immortali mentre il draqo è trafitto, quando anche avessimo capito che il peggiore nemico ce lo portiamo appresso.
Potrebbe anche essere così, ma io penso che il "malessere" sia sopratutto generato dal fatto di percepire il "drago", e non riuscire ad individuarlo, a non essere in grado di focalizzarlo.
Se la sensazione della sua presenza non esistesse, il desiderio di "opporvisi" verrebbe meno.
Non si tratta del desiderio di "mettersi in mostra", di fare gli eroi a tutti i costi.
E' qualcosa di più sottile.
Comunque, anche se così fosse, ti assicuro che un "blog" sarebbe l'ultimo palcoscenico adatto.
Il blog al massimo è un luogo di riflessione, ma con l'azione non c'entra nulla.
A presto
A cosa servirà un anima in un mondo dove non esisterà piu bellezza.
A.
Per quanto gravi o tristi possano essere a volta le riflessioni, questo luogo per me è sempre un sorso d'acqua fresca in un deserto. Grazie.
Eleonora
Bravi tutti. Sinceri complimenti a chi offre lo spunto di riflessione ed a chi lo alimenta con interventi di pari dignità intellettuale.
Difficile non risulare banale. Quindi…perdono per quanto segue…
Non riusciamo a vedere il drago….eppure ne percepiamo la presenza.
Non riusciamo a vedere nemmeno noi stessi…eppure ne percepiamo
l'esistenza.
Forze di fronte allo specchio, l'incantesimo di invibilità verrà meno.
Il drago si rivelerà ed allora potremo finalmente affrontarlo a viso aperto.
Ci sarà la tanto auspicata battaglia finale?…io non credo…ad ogni modo
abbiamo almeno due occasioni al giorno …per scoprirlo.
Sandro.
P.S.: quello che precede è prodotto della fantasia creativa, non ha pretesa di credibilità, non forma accusa. la favola è mia, ci credo io, accusa me.
Sto per tornare in Inghilterra, per…lavoro, per la musica per l'amore e per la mia vita. Non c'entra nulla lo so, ma spero che se mai vedrò il "momento" potrò essere comunque utile anche da lì. Che Dio vi benedica tutti, e prego che benedica anche i miei passi. Buonavita a tutti. Pace
Brokencircle
Il drago è la paura è a mio parere ben visibile a chi abbia il coraggio di vederlo. Il problema non è tanto "identificare" il male, quanto piuttosto la quasi incontrovertibile necessità di distogliere lo sguardo dal male stesso. La paura è ciò che ci attanaglia, la paura che ci porta dentro al loop da qualcuno già citato, la paura di morire in questa vita e di rimanere soli. Paure ancestrali e giustificate, ingiustificabili sono i mezzi per sconfiggere le suddette. Perchè se è vero che il detto dice che "non si vive di solo pane" oggi sarebbe più corretto dire che si vive per tutto il resto. Quindi la lotta si è dentro di noi, ma è il "drago" stesso ad averci condotto dove siamo oggi. La paura è il frutto delle nostre necessità superflue. Sottile si insinua dentro ognuno di noi, perchè la vera lotta inizia quando si prova ad essere sinceri con se stessi, ammettere di avere paura è l'inizio di ogni battaglia. Porto la fiaccola amici, o almeno ci provo, ma non posso fare a meno di ammirare il subdolo, geniale, malefico tranello in cui ci siamo cacciati. Il nemico siamo noi, a causa di ciò che ci circonda in correlazione alla nostra natura. Semplicemente e Maleficamente GENIALE.
Pace
Brokencircle.
santaruina concordo con le tue riflessioni. aggiungerei soltanto che la difficoltà di trovare il nemico sta tutta nel fatto che il nemico oggi (come sempre, d'altronde) è l'occidente, e cioè siamo noi. l'occidente inteso sia in senso politico economico, sia spirituale, che con il suo materialismo e il suo ateismo ha letteralmente devastato l'umanità. e se le cose stanno così è ovvio che l'occidentale, quando va alla ricerca di un nemico, non cerca altro che la giustificazione per se stesso; in quanto alle culture orientali, forse sbaglierò ma mi sa che anche da quelle parti ormai non fanno più altro che inseguire le illusioni occidentali
se non sbaglio sei ortodosso e mi congratulo, semmai esista qualche speranza per il futuro forse sta da quelle parti…
enzo
Carlo credo tu abbia preso personalmente, od io te ne ho dato l'occasione, un riferimento che assolutamente non lo era: se scrivo "un blog" non voglio dire questo blog, in caso contrario te lo esprimerei in maniera diretta.
In ogni caso questo non è il solo blog che leggo regoralmente, il primissimo che mi ricordi fu quello di Beppe Grillo, tanto per dire, e confermo quanto detto più sopra.
Poi ringrazio Dio per la rete, non so come farei senza, nonostante il problema di iperinformazione e necessità di vaglio del marcio dal netto, è il solo luogo che conosca per mettere insieme frammenti di informazione sensata.
Ciò detto, secondo la rivelazione cristiana, da Adamo in poi la morte è entrata nella persona, ed il nemico è dentro, si chiama carne.
Tutto il nuovo testamento parla di una guerra, guerra interna, tra il nuovo spirito di chi è stato rifatto da Dio, e le pulsioni animali del vecchio perenne ribelle. Lo pneumatico contro lo psichico.
E nota bene che la carne neotestamentaria non ha nemmeno necessità del catalita esterno nel serpente-dragone per antonomasia: nel racconto di apocalisse, dopo mille anni di vita senza la presenza del satana, al confino altrove, dopo mille anni di società ideale governata dal Cristo, l'umanità è pronta ad unirsi al dragone nella stragrande maggioranza "come la sabbia del mare" per combattere contro Dio.
Comunque lo si voglia leggere, questo capitolo 20 dello "svelamento" una cosa è chiara: è l'uomo che coltiva, captivus, il nemico di sè e della sua vera natura spirituale. Questa per lo meno fu l'opinione di quell'intimo discepolo che Gesù amava, da noi chiamato Giovanni.
La battaglia è dentro, e che battaglia!
Ai grandi di questa società sottoposta come autorità al principe della potenza dell'aria – titolo del drago scarlatto, il satana – è solo permesso baloccarsi entro i limiti dati dal Re, limiti di spazio, di tempo e di riuscita, non un millimetro oltre: annuit coeptis?
Lo vedremo! Il finale è già stabilito, e non c'è storia: quando arriva l'Agnello, la tenebra ed i suoi sono dileguati. Un soffio e non sono più, confinati nel non luogo dell'assenza eterna del divino.
Poi prima di arrivarci ci sarà davvero un bel casino – "se per amore dei santi quei giorni non fossero accorciati l'umanità tutta perirebbe" – ma vale la pena ricordare di chi si è seguaci: che vita ebbe il Cristo?
Oscuro falegname trentenne che in tre anni mostrò il volto di Dio annunciando l'avvento della singolarità dell'umano divino nella storia. Senza spezzare la canna già rotta né spegnere il lume ormai fumante.
Seppe non confondere il nemico con i di lui schiavi, le marionette dell'oscurità, per lui tutti erano da salvare da se stessi se possibile, e quando ogni altra forma di difesa, di aiuto non fu più possibile ad alcuno, come ultimo pensiero supplicò il Giudice: Perdonali, guarda che non hanno proprio capito quello che stanno facendo!
E' vero il secondo avvento sarà solo un attimo prima del baratro, e da vincitore sul campo, ma solo perché non ci sarà più tempo: ad ognuno vivere allora con il coerente effetto della propria scelta…
Cacchio questo è il vero eroe, archetipo universale di virilità indomabile: necessitiamo di nuovi riferimenti, rivedere tutto il paradigma!
Ma l'interrogativo è oggi il suo di allora: quando il figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?
Ecco una domanda alla quale rispondere da prodi.
pace
gibbor
Ciao Brokencircle
ti auguro che tutto ti vada per il meglio :-)
Blessed be
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Enzo
se non sbaglio sei ortodosso e mi congratulo, semmai esista qualche speranza per il futuro forse sta da quelle parti…
Sì sono ortodosso.
Sono nato in Grecia, non penso però sia un "merito" :-)
Solo col tempo mi sono reso conto della ricchezza custodita nel Rito Orientale.
A presto
Gibbor
Carlo credo tu abbia preso personalmente, od io te ne ho dato l'occasione, un riferimento che assolutamente non lo era: se scrivo "un blog" non voglio dire questo blog, in caso contrario te lo esprimerei in maniera diretta.
A dire il vero sono io stesso che spesso mi pongo delle domande sul senso dei blog in generale, ed anche del mio in particolare.
Rifletto sempre sull'utilità di parlare di certi argomenti, del "cercare il drago", del puntare il dito contro di lui, quando poi alla fine c'è l'impressione che non si possa fare nulla per "combatterlo".
Capita anche a volte che qualcuno, commentando, scriva qualcosa del tipo "sì, vabbene, abbiamo capito che ci sono tante cose che non vanno, ma tu cosa proponi di fare?"
Ogni volta che leggo un intervento del genere, il primo istinto è andare nella pagina centrale della gestione del blog e schiacciare il pulsante "cancella questo blog".
L'idea che tutto questo sia semplice "chiacchericcio", fumose analisi di realtà complesse, slegate da qualsiasi forma di azione nel mondo reale, mi opprime.
Quando il senso di inutilità diviene elevato, lascio perdere tutto e "svanisco" dalla rete per qualche settimana.
Chi segue questo blog da qualche tempo sa che è capitato più volte.
Lo faccio per non cedere alla tentazione di cancellare tutto, cosa di cui probabilmente in seguito mi pentirei.
A presto
Santaruina
Magari non serviranno a niente 'ste fumose analisi, però…come dire…uomo avvisato mezzo salvato. Poi, bastano anche le piccole cose, come cercare di sensibilizzare la poca gente cara che ci sta intorno. In fondo non abbiamo nessun super potere..
-Miguel-
Boh, sarà che sono fatto strano io, ma a me questo blog così come altri, blog e non solo…ci sono posti, persone, esperienze che mi hanno permesso e come di combattere "il drago" sapere di non essere soli malgrado tutto, di essere in fondo una grande famiglia di sconosciuti se vogliamo, che condivide al suo interno la stessa forza vitale…insomma porcaccia miseria…stiamo già lottando, voglio dire, siamo ancora qui e siamo sani di mente (più o meno) e abbiamo al nostro fianco più di qualche alleato…
Pace e che Dio illumini il vostro cammino…e anche il mio già che c'è…
Brokencircle.
P.S: Grazie per il tuo augurio Santa
"Potrebbe anche essere così, ma io penso che il "malessere" sia sopratutto generato dal fatto di percepire il "drago", e non riuscire ad individuarlo, a non essere in grado di focalizzarlo."
Perfetto Carlo. E' quello che cerco di spiegare infruttuosamente a molti. Finchè non si arriva a comprendere le motivazioni che hanno spinto gli uomini nei secoli ad alimentare il drago, non si riuscirà mai a collegare i puntini e a rispondere ad una semplice domanda: perchè tutto questo?
Saluti.
Mi trovo ad essere piuttosto d'accordo con jar e con la sua visione delle cose. Per quel che ne sappiamo la struttura del mondo e della società non è cambiata, se non nell'apparenza, ma la sfida è dentro oggi come sempre è stato. Può darsi che, come dice Santa, ci fossero state nella remota antichità società diverse, un età dell'oro, ma di questo non abbiamo alcun riscontro, se non ricordi contenuti nelle tradizioni di tutti i popoli. Noi siamo figli della nostra epoca, ne condividiamo la sensibilità ed è con questo che dobbiamo fare i conti. Non penso che allora le difficoltà della via interiore fossero minori che non oggi e comunque io non c'ero. Ci sono adesso e adesso devo giocare la mia partita. Dentro di me c'è un amico, il più grande amico che si possa desiderare, ma che si può trasformare nel mio più grande nemico. Mia la scelta se vivere l'interiorità come amica o come nemica, perchè essa è fonte di felicità, ma anche la negazione dell'individualità.
Un saluto
Democrito
Il Saggio nei momenti in cui, infuria la bufera, si ritira nel proprio eremo per riflettere.
Nella solitudine le sue forze si ritemprano ed i suoi occhi tornano a brillare.
Fuori, un fulgido sole, torna a sorridere.
C.S.
Scusa Santa ma il messaggio precedente è stato postato dal blog di una amica …
Ops …
Tuttavia il messaggio e la stima rimangono inalterate.
C.S.
Miguel
Poi, bastano anche le piccole cose, come cercare di sensibilizzare la poca gente cara che ci sta intorno.
Sicuramente è un qualcosa, sempre senza esagerare :-)
______________________
Ciao C.S.
ti ringrazio.
A presto
ci credo molto in questo mio viaggio virtuale…….mentre apprendo cerco di restituire l'appreso sottoforma di controinformazione.
A volte mi faccio prendere dagli argomenti e sperimento…..a volte mi faccio sfiorare dal loro senso…….ma sempre con l'umiltà del novellino.
in questo periodo sono affacinato dalla risonanza mofica di scheldrake……ma mi rendo conto che ruoto intorno all'energia continuamente……
complimenti per il blog….vi ho trovato approfondimenti e argomenti nuovi…..
grazie.
sasco3
Grazie a te sasco, a presto.
Ma quali sono i gruppi musicali che veicolano messaggi positivi? i nightwish?
Non so se la tua domanda fosse un po' polemica.
Comunque, messaggi positivi si riscontrano in gran parte della musica tradizional-popolare, quando i canti avevano il solo scopo di raccontare delle emozioni degli uomini e di alleviare il loro dolore.
Per quanto riguarda i gruppi moderni, spesso chi raggiunge il successo rimane in qualche modo condizionato dallo sfavvilante mondo in cui compartecipa.
Non è detto che sia sempre così, ma è molto facile che accada.
Mentre pensavo ad una risposta, comunque, il primo gruppo che mi è venuto in mente è quello dei Magnifiqat.
Tanto per andare sul sicuro.
Poi potrei citare ualche cantautore come De Andrè, o giovani cantanti come Joss Stone.
Qualcuno c'è, insomma, o c'è stato.
A presto
Non so se la tua domanda fosse un po' polemica.
Comunque, messaggi positivi si riscontrano in gran parte della musica tradizional-popolare, quando i canti avevano il solo scopo di raccontare delle emozioni degli uomini e di alleviare il loro dolore.
Per quanto riguarda i gruppi moderni, spesso chi raggiunge il successo rimane in qualche modo condizionato dallo sfavvilante mondo in cui compartecipa.
Non è detto che sia sempre così, ma è molto facile che accada.
Mentre pensavo ad una risposta, comunque, il primo gruppo che mi è venuto in mente è quello dei Magnifiqat.
Tanto per andare sul sicuro.
Poi potrei citare ualche cantautore come De Andrè, o giovani cantanti come Joss Stone.
Qualcuno c'è, insomma, o c'è stato.
A presto
Non so se la tua domanda fosse un po' polemica.
Comunque, messaggi positivi si riscontrano in gran parte della musica tradizional-popolare, quando i canti avevano il solo scopo di raccontare delle emozioni degli uomini e di alleviare il loro dolore.
Per quanto riguarda i gruppi moderni, spesso chi raggiunge il successo rimane in qualche modo condizionato dallo sfavvilante mondo in cui compartecipa.
Non è detto che sia sempre così, ma è molto facile che accada.
Mentre pensavo ad una risposta, comunque, il primo gruppo che mi è venuto in mente è quello dei Magnifiqat.
Tanto per andare sul sicuro.
Poi potrei citare ualche cantautore come De Andrè, o giovani cantanti come Joss Stone.
Qualcuno c'è, insomma, o c'è stato.
A presto
Non so se la tua domanda fosse un po' polemica.
Comunque, messaggi positivi si riscontrano in gran parte della musica tradizional-popolare, quando i canti avevano il solo scopo di raccontare delle emozioni degli uomini e di alleviare il loro dolore.
Per quanto riguarda i gruppi moderni, spesso chi raggiunge il successo rimane in qualche modo condizionato dallo sfavvilante mondo in cui compartecipa.
Non è detto che sia sempre così, ma è molto facile che accada.
Mentre pensavo ad una risposta, comunque, il primo gruppo che mi è venuto in mente è quello dei Magnifiqat.
Tanto per andare sul sicuro.
Poi potrei citare ualche cantautore come De Andrè, o giovani cantanti come Joss Stone.
Qualcuno c'è, insomma, o c'è stato.
A presto
Non so se la tua domanda fosse un po' polemica.
Comunque, messaggi positivi si riscontrano in gran parte della musica tradizional-popolare, quando i canti avevano il solo scopo di raccontare delle emozioni degli uomini e di alleviare il loro dolore.
Per quanto riguarda i gruppi moderni, spesso chi raggiunge il successo rimane in qualche modo condizionato dallo sfavvilante mondo in cui compartecipa.
Non è detto che sia sempre così, ma è molto facile che accada.
Mentre pensavo ad una risposta, comunque, il primo gruppo che mi è venuto in mente è quello dei Magnifiqat.
Tanto per andare sul sicuro.
Poi potrei citare ualche cantautore come De Andrè, o giovani cantanti come Joss Stone.
Qualcuno c'è, insomma, o c'è stato.
A presto
Non so se la tua domanda fosse un po' polemica.
Comunque, messaggi positivi si riscontrano in gran parte della musica tradizional-popolare, quando i canti avevano il solo scopo di raccontare delle emozioni degli uomini e di alleviare il loro dolore.
Per quanto riguarda i gruppi moderni, spesso chi raggiunge il successo rimane in qualche modo condizionato dallo sfavvilante mondo in cui compartecipa.
Non è detto che sia sempre così, ma è molto facile che accada.
Mentre pensavo ad una risposta, comunque, il primo gruppo che mi è venuto in mente è quello dei Magnifiqat.
Tanto per andare sul sicuro.
Poi potrei citare ualche cantautore come De Andrè, o giovani cantanti come Joss Stone.
Qualcuno c'è, insomma, o c'è stato.
A presto
Non so se la tua domanda fosse un po' polemica.
Comunque, messaggi positivi si riscontrano in gran parte della musica tradizional-popolare, quando i canti avevano il solo scopo di raccontare delle emozioni degli uomini e di alleviare il loro dolore.
Per quanto riguarda i gruppi moderni, spesso chi raggiunge il successo rimane in qualche modo condizionato dallo sfavvilante mondo in cui compartecipa.
Non è detto che sia sempre così, ma è molto facile che accada.
Mentre pensavo ad una risposta, comunque, il primo gruppo che mi è venuto in mente è quello dei Magnifiqat.
Tanto per andare sul sicuro.
Poi potrei citare ualche cantautore come De Andrè, o giovani cantanti come Joss Stone.
Qualcuno c'è, insomma, o c'è stato.
A presto
No n, non era una domanda in polemica.
Volevo solo sare se c'è qualche gruppo che veicola messaggi positivi e siccome sono un appassionato dei Nightwish e non ho mai notato nei loro video strani baffometti… mi chiedo se li possiamo annoverare tra i "buoni".
Anche se spesso i loro testi "I Wish had an angel" mi lasciano un pò dubbioso sulla natura positiva del gruppo.
Anche io sono un appassionato dei Nightwish (in particolar modo del periodo in cui c'era ancora Tarja)
In effetti alcuni loro testi sono ambigui (penso anche a Planet hell), ed a volte si avvicinano anche ad una sensibilità prossima al New Age.
L'importante è sempre essere consapevoli di cosa si ascolta.
da ieri sera wikipedia italiana è sospesa per sciopero.
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ottobre_2011
jackblack77
da ieri sera wikipedia italiana è sospesa per sciopero.
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ottobre_2011
jackblack77