-Voglio quei cazzo di nomi!
I due tecnici informatici tentarono di farsi più piccoli di quello che erano, con lo sguardo a terra riuscirono solo a sussurrare delle flebili scuse.
– Generale, l’attacco è stato più profondo di quello che avevamo immaginato…
Per adesso siamo riusciti a ripristinare solo i sistemi della Valle d’Aosta e della Basilicata.
Stiamo lavorando sugli altri, ma abbiamo bisogno di ancora un po’ di tempo…
– Ancora un po’ di tempo? Abbiamo i campi pronti da più di una settimana, e ancora non abbiamo iniziato a rastrellare questi maledetti…
Siete degli incompetenti, fosse per me vi farei fucilare sul posto, ma tanto dopo mi manderebbero altri imbecilli come voi..
Datevi da fare, e non osate ripresentarvi davanti a me senza la lista dei nomi!
L’obbligo vaccinale voluto dal Presidente era entrato in vigore già da un mese, ma due settimane prima un terribile attacco informatico aveva messo fuori uso gli archivi delle regioni, rendendo impossibile alle autorità identificare i renitenti.
In una cascina semi derelitta, nel frattempo, isolata in un boschetto, da qualche parte ai piedi delle Orobie, un gruppo di oscure figure si ritrovava seduto attorno ad un tavolo.
Al centro ardevano le fiamme di quattro candele, fogli sparsi e mappe coprivano il legno secolare.
– I sistemi verranno ripristinati, è solo questione di tempo.
Abbiamo ancora una settimana al massimo.
– Se non ci saranno intoppi, entro tre giorni ci sarà il Ritrovo.
– Spartaco e il Peggiore sono a Roma da tre giorni, dove sono già stati raggiunti dagli altri.
Oregia è a Milano, l’Alano e Mortimer sono a Napoli, la Dama è a Firenze, Gigio è a Torino, lo Splendido a Genova.
Dopodomani ci raggiungono qui, e ci aggiornano sugli sviluppi.
Abbiamo calcolato 50.000 persone pronte a raccogliersi.
Il reclutamento dei dissidenti era stato portato avanti con maniacale prudenza.
Mentre i gruppi su telegram venivano sfruttati per annunciare improbabili blocchi ad aeroporti e ferrovie, per sviare i servizi, la vera raccolta degli uomini avveniva tramite passaparola.
Evitando i social, persino i telefoni.
Ci si contattava solo di persona, solo tra uomini fidati.
Veniva dato un foglio: sopra vi erano scritti una data, e un luogo.
Nulla più.
La mattina del 3 Novembre, mentre le forze dell’ordine e l’esercito erano schierati in grandi forze a presidiare le principali stazioni ferroviarie e gli aeroporti, migliaia di auto erano dirette verso la provincia bergamasca.
Nella cuore della bassa, in mezzo alla campagna aperta, un centro commerciale abbandonato da anni, isolato in mezzo al nulla, si ritrovava improvvisamente animato come nemmeno nei suoi giorni migliori, quando allegre famigliole e giovani fidanzatini si riversavano nelle sue gallerie per passare degli spensierati pomeriggi che spezzavano la monotonia dei grigi inverni padani.
– Sono più di quelli che avevamo calcolato…
Il parcheggio sotterraneo si è riempito già alle 10 di stamattina, e parliamo di 3.000 macchine, e ne stanno arrivando a decine di migliaia da ogni dove.
Il Generale è già stato allertato, e sta deviando tutte le forze qui, raccogliendole dalle stazioni.
– Abbiamo ancora poco tempo, dobbiamo accogliere più gente che possiamo.
Una volta che si troveranno di fronte 100.000 persone decise e pronte a tutto, dovranno per forza venire a patti con noi.
– Sai che sono stato con te sin dall’inizio, ma ti devo confessare che adesso inizio a preoccuparmi.
Questa cosa potrebbe sfuggire di mano, a noi e a loro.
– E’ possibile, ma non abbiamo altra scelta, non l’abbiamo mai avuta.
Le truppe del generale arrivarono a circondare il perimetro del centro commerciale alle 6 della sera.
Erano stati mobilitati 60.000 soldati, e 5000 agenti delle forze dell’ordine.
50 carri armati Ariete e Leopard erano stati posizionati nei punti strategici.
– Come procediamo, Generale?
Come facciamo a sgomberare 100.000 persone?
– Sgomberare?
Sono settimane che cerco di avere i nomi di questi terroristi, e adesso il cielo me li ha serviti qui in un piatto d’argento, stipati come mosche dentro un centro commerciale che va a pezzi…
Qui non c’è niente da sgomberare, Tenente.
Dia l’ordine ai carri armati di aprire il fuoco.
Faccia presto, che sta venendo buio.
Da un punto di vista etico mio e strettamente personale mi chiedo fino a dove posso spingere il mio desiderio di sconfiggere il nemico.
Gesù diceva porgi l’altra guancia, ama il tuo nemico!
È lecito amarlo a tal punto da desiderarne la morte affinché smetta di compiere il male?
La catena del Male è veramente demoniaca.
Il combattimento mentale unificato forse potrebbe portare alla creazione di Eggregore a noi positive
Per intanto invito a Pregare quantomeno per ottenere protezione e Luce
Grazie sempre per gli ottimi articoli
Scusa ho dimenticato di firmarmi sono Giovanni e non anonimo
La Dama è a Firenze????
(✿^‿^)
Sarà la Dama Rossa che uccide sette volte?
Giovanni
Occorre opporsi al male, mentre i malvagi sono anch’essi vittime
Maria
Una Dama a Firenze mi pareva ci stesse bene :-)
Ti ringrazio per avermelo rammentato. È veramente dura e bisogna salire molto in Alto.
Padre Cristoforo, nei Promessi Sposi quando arriva a dire “Verrà un giorno” e ci rammenta come non era solo il Male diretto che don Rodrigo faceva ai due giovani, ma il Male che la rabbia di chi subisce un torto, può produrre….
Cerchiamo di combattere con Fede e Luce.
Saluti Giovanni
Mi farebbe piacere, se possibile, un tuo punto di vista, su questo pensiero che mi si è generato. Cerco di essere schematico.
“” I malvagi sono anch’essi vittime ”
Da un punto di vista Esoterico, se un” buon cristiano ” pregasse per il Malvagio, affinché possa spontaneamente riconoscere i propri errori ed intraprendere un percorso di” purificazione”potrebbe portare il Malvagio verso “Sofferenze purificatrici”….
Mi chiedo se ciò possa essere giusto!
Oppure esiste un errore nella preghiera o nel modo in cui la preghiera viene impostata?
(mi torna alla mente “Magia e Teurgia”
Spero di essere riuscito a farmi comprendere!
Grazie comunque
Ogni conversione, ed ogni passo verso un miglioramento personale, implica sofferenza.
E’ necessario.
Da un punto di vista spirituale, una certa quantità di “lavoro” occorre compierla, e se non la si fa in questa vita, accadrà che in qualche momento se ne subiranno le conseguenze.
Quindi le preghiere per i malvagi, che è quanto di più cristiano si possa concepire, (non sono venuto per i sani, ma per i malati), è un profondo atto d’amore, anche se l’eventuale correzione a cui chi si converte andrà incontro comporterà delle momentanee sofferenze
Ti ringrazio, era quanto speravo di leggere, ora è necessario purificare il cuore di chi prega e prima ancora pacificarlo tentando di “dimenticare” le quotidiane provocazioni.
Un caro saluto
Personalmente consiglio un libro scritto da Thomas Merton (https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Merton) attorno alla metà degli anni “50 (!!). Il testo s’intitola “Il Pane Vivo” (“The Living Bread”) e, nelle prime pagine, esprime in maniera incredibilmente esatta la condizione spirituale delle persone all’interno di una società intrinsecamente dittatoriale e completamente materialistica e disperata. Nonostante che la persona sia criticabile per parte delle scelte che ha fatto, questo testo è molto chiaro e tradizionale (scritto, probabilmente, prima che venisse abbagliato da alcune idee errate) e fotografa pienamente (e sorprendentemente) la situazione esistenziale nella quale tutti ci troviamo attualmente.
Ti ringrazio per il consiglio. Auguri per i tempi che ci aspettano Saluti Giovanni
Di nulla, figurati. Grazie per gli auguri che ricambio.
Saluti.
Ric
Quel passaggio al bosco di Junger, purtroppo mai attuato…
Intervento duplice di Pannella risalente al 2012 e inerente a Grillo ed al M5S …
Pannella-Grillo, stai rifacendo ciò per cui sei stato condannato(03/11/2012):