…Romolo, pieno d’ira, si scaglio’ contro Remo e, impugnata la spada, lo uccise, esclamando: ‘Cosi’, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura’…
Uno dei campi rom dati alle fiamme a Ponticelli (Napoli)
Ci fu il tempo del negro incivile, il tempo dell’ebreo avido, poi quello del comunista sovietico, infine toccò al musulmano che odia le nostre libertà.
Ora è il tempo degli zingari.
Ci hanno assegnato un nuovo nemico.
Si veda anche:
– Nomadi e sedentari, di chi è la terra?
– Diceva di chiamarsi Maria, di Miguel Martinez
Come hai ragione..
A volte rifletto come è facile manipolare la mente della gente, del popolo, di una intera nazione.
Ahimè!
Rino.
così vanno le cose… e non potrebbero andare diversamente: la specie umana è incamminata su binari che non ammettono deviazioni. Ogni epoca ha un periodo buio… credo che il novecento con i suoi orrori non sia ancora finito.
le cose vanno così finchè si alimenta la parte oscura delle persone.
Blessed be
Cosa be sarebbe del mondo senza un nemico da combattere?
Caino deve uccidere Abele,altrimenti il cerchio non si chiude;a me fa male lo stomaco e il malox non serve più.
Cerco un centro di gravità permanente.
Ciao
Paul
Ciao Paul
Caino diede il via, uccise il fratello nomade, e poi fondò una città.
A presto
Santa mi spieghi il riferimento a Romolo e Remo?
Sottolineando la mia condivisione per l’argomento e la mia adesione ai commenti 2,3 e 4 mi preme far sapere che immagino che gli scriventi non siano residenti nelle vicinanze di un campo di zingari.
Vabbè Santa.un saluto
Daouda
Ciao Davide
il riferimento a Romolo e Remo si riferisce ad una possibile spiegazione che si può dare del celebre mito.
Il mito della fondazione di Roma presenta infatti diversi punti in comune col mito di Caino ed Abele.
Ci sono due fratelli, ed uno uccide l’altro.
L’assassino è inoltre anche un fondatore di città, in entrambi i casi.
Potrebbe essere narrato qui sotto forma allegorica lo scontro tra le civiltà nomadi e quelle sedentarie.
Ne avevo parlato tempo fa in “Nomadi e sedentari”, se ti può interessare :-)
A presto
I nostri avi emigrati all’estero hanno mangiato pane e disprezzo. Sono stati linciati, ghettizzati…le nostre donne e i nostri bambini prostituiti e venduti…ma gli italiani dimenticano e si scoprono xenofobi.
Verso quale destino stiamo andando….
non solo gli italiani dimenticano.E’ poi enigmatico capire quale italiano abbia dimenticato…non credo ci siano ancora italiani del 1870 o dei primi del novecento in vita…
Daouda
p.s. si Santa grazie
nessuno, ogni tempo ha i suoi migranti.
La verità è che nessuno dovrebbe essere costretto a lasciare la sua terra per sopravvivere, tutto parte da lì.
Davide, di niente :-)
a presto
Purchè non si dica nulla contro la nostra comune madre incestuosa, ogni nemico è buono. Non so. Un domani anche la spagna potrebbe essere un buon nemico (purchè non si nomini la madre di tutti gli incesti).
io non vorrei avere i zingari sotto porta,
rubano di natura,
anche alle mie parti non convivono con loro, perchè lo stesso motivo che fanno qua..
chi delingue deve essere punito,
fa male essere rubati..
e povere mamme ! la paure per portar via i figli..
ma si scerza da vero! non è razzismo,
solamente autodifesa!!!!!!
un caro saluto!
ciao qualquna
io penso che si tratti di due modi di vivere difficilmente compatibili.
Penso anche che in tutto questo gli zingari siano i veri “sconfitti”.
Rimando ancora all’analisi di Miguel Martinez su kelebek, che a parer mio coglie gli aspetti più importanti della questione.
a presto
“di chi è la terra?”- chi la lavora, chi costruisce..
guardo il centro di Firenze, la sua arte cultura,
chi ha fatto tutto questo?
quanto amore rispetto cè per la sua città,
i zingari cosa hanno costruito,
loro chiedono e rubano,
poverini per loro,
difficile la convivenza ,
mai però alla violenza, è vero!!!!!
ma rimandargli da dove vengono per la mancanza del rispetto,
senza sforzarsi a convivere……
le idee, i libbri sono belli, ma
la realtà avvolte tutt’altro..
un caro saluto
riflettendo con “modo mio” sulle tue parole!
la nostra civiltà si fonda sul possesso della terra, rinnegare questo significherebbe rinnegare noi stessi.
Detto questo, sarebbe interessante cercare di comprendere su cosa si fondi il diritto di proprietà della terra.
Che è un diritto assai diverso da quello del “lavorare” la terra e goderne dei frutti così ottenuti.
Sono patti che gli uomini accettavano, prima imposti con la violenza, poi pacificamente.
eppure, ci sarebbe molto da investigare.
Blessed be
è vero come scrivi della nostra civiltà,
ma non possiamo tornare indietro,
che la terra è di tutti…
ora mai ci sono tanti sacrifci di nostri e di nostri antennati,
per dare la libertà ai zingari di calpestare, perchè sono nati liberi,
nati liberi ma per rubare e lavorare poco,
io detesto la violenza, davanti a me una persona sia zingara o europeo o africano è lo stesso,
è una persona come me, con lo stessi diritti,
ma devono a rispettarci a convivere
insieme
Sei molto colto ed intelligente,
ma la vita è complicata
un caro saluto e
buon martedi :-)
la vita è complicata, vero…
il fatto è che ovunque vi siano regole, non posso fare a meno di domandarmi su cosa si fondino, dove originino.
credo nella luce e nell’ombra del singolo, e laggiù dove vi sono comportamenti “non conformi” comuni ad una intera etnia, non posso non domandarmi sull’origine di tutto questo.
E sulle ragioni degli uni, e degli altri.
Un saluto a te.
molto molto bello come hai scritto,
cè da imparare da te :-))))
un caro saluto e
Buon Mercoledi!