Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?
Ciò che è, gia è stato; ciò che sarà, gia è; Dio ricerca ciò che è gia passato.
tutto è venuto dalla polvere
e tutto ritorna nella polvere.
Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole.
Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c’è chi li consoli.
Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; ma ancor più felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole.
Meglio un ragazzo povero ma accorto,
che un re vecchio e stolto
che non sa ascoltare i consigli.
Bada ai tuoi passi, quando ti rechi alla casa di Dio.
Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male.
Chi ama il denaro, mai si sazia di denaro e chi ama la ricchezza, non ne trae profitto.
Anche questo è vanità.
Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi;
ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
Meglio vedere con gli occhi, che vagare con il desiderio.
Anche questo è vanità e un inseguire il vento.
Un buon nome è preferibile all’unguento profumato
e il giorno della morte al giorno della nascita.
E’ meglio andare in una casa in pianto
che andare in una casa in festa;
perché quella è la fine d’ogni uomo
e chi vive ci rifletterà.
E’ preferibile la mestizia al riso,
perché sotto un triste aspetto il cuore è felice.
Il cuore dei saggi è in una casa in lutto
e il cuore degli stolti in una casa in festa.
Meglio ascoltare il rimprovero del saggio
che ascoltare il canto degli stolti:
perché com’è il crepitio dei pruni sotto la pentola,
tale è il riso degli stolti.
Ma anche questo è vanità.
ho letto Qohlét versione e commenti di G.Ceronetti…
“Fumo di fumi, tutto non è che fumo .”
“Un popolo infinito lo seguiva
Ma non dovranno poi
Rallegrarsi di lui”
>
un abbraccio frater
ggp
E’ un testo sempre attuale.
A presto Gigi