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-o- Too late to die young -o-
7 Maggio 2012

Grecia, quando anche i tecnici se ne vanno

Si sono concluse da poco le elezioni in Grecia.
L’esito in sè non è particolarmente importante: una prevedibile debacle del Pasok, il partito socialista che deteneva la maggioranza nel precedente parlamento, ed un vistoso calo della Nuova Democrazia, i conservatori di centro destra che ambivano ad assumere la guida del paese.
Per quale motivo, poi, qualcuno voglia assumere il ruolo di comandante di una nave sommersa per tre quarti, rimane un piccolo mistero della natura umana.
Ma mai sottovalutare il potere della vanità.
Per alcuni dei nostri simili il fregiarsi di titoli altisonanti quali ‘primo ministro’ o ‘presidente’ rimane una tentazione a cui non si può opporre resistenza.
Si è avuto un crollo dei due partiti maggiori, quindi, quei partiti che avevano appoggiato le misure di austerità volute dall’ Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, accompagnato da una sorprendente affermazione della coalizione di sinistra del Siriza e dei neonazisti della Chrisi Afghì, Alba Dorata.
Ma, come si diceva, tutto questo è secondario.
Il vero punto di interesse in queste elezioni anticipate sta nelle elezioni stesse, e precisamente nel fatto che siano state indette.
La Grecia, infatti, al pari dell’Italia, era fino a poco fa guidata da un governo di ‘tecnici’, facente capo all’ex banchiere centrale Papademos, uomo di fiducia dei poteri sovrannazionali ed in tutto affine al nostro Monti.
Papademos si è dimesso poche settimane fa, assai prima del termine ‘naturale’ dell’attuale legislatura: e sono proprio queste dimissioni l’elemento che va valutato con grande attenzione, perchè raccontano di un processo assai più ampio, un processo che coinvolge la sorte dell’intera Unione Europea.

Come è noto, la Grecia è schiacciata da un enorme debito pubblico che non sarà in grado di ripagare, ed è questo un problema che interessa in primis i suoi principali creditori, ovvero le grandi banche europee.
Papademos, il premier tecnico, venne posizionato a capo del governo per garantire in prima persona che parte di questo debito fosse recuperato.
E, nel suo breve mandato, l’ex banchiere centrale non ha fatto altro che seguire alla lettera le imposizioni che arrivavano dalla BCE e dal FMI, strangolando con tasse e tagli una economia già in coma profondo, e raccattando tra il patrimonio dei singoli cittadini quanto più valore fosse possibile.
E’ stato un curatore fallimentare, in altri termini.
Ed è per tale motivo che le sue dimissioni avrebbero dovuto far suonare un campanello d’allarme in tutta l’ Unione Europea: rinunciando al suo posto, l’ex premier greco ha fatto intendere che il suo compito era concluso, ovvero non c’era più niente da raccogliere.
La popolazione era stata strizzata al massimo, le rape non avevano più sangue.
Questo significa che siamo vicini al giorno in cui il fallimento della Grecia verrà annunciato ufficialmente.
Un fallimento che è realtà da diversi anni, ma che non è ancora stato ufficializzato per evitare il panico nei mercati, dal momento che nemmeno nei piani alti si possono prevedere con certezza quali saranno le reazioni ad un tale evento.
Ora i tecnici si sono fatti da parte, ed hanno lasciato il paese in mano ad una accozzaglia di partiti menomati che palesemente non hanno nessuna possibilità di attuare un qualsivoglia piano, una parodia di parlamento che ormai non mantiene nemmeno la forma di quello che dovrebbe rappresentare.

L’annuncio del fallimento quindi potrebbe essere ormai prossimo, sempre che i maghi di Bruxelless non estraggano dal cappello un ulteriore coniglio magico che allunghi ancora l’agonia di una nazione già stemata.
Una questione che non riguarda solo al Grecia, ma che potrebbe rappresentare l’inizio dell’ultimo atto di quella che nei libri di storia verrà ricordata come la Grande Crisi Economica del 2008.

67 comments to Grecia, quando anche i tecnici se ne vanno

  • E noi saremo i prossimi?…

  • Met

    Certo, arriverà anche il nostro turno Carola!
    Santa, sarebbe interessante un approfondimento su cosa i grossi creditori
    hanno posato i loro tentacoli.
    Cosa hanno dovuto svendere i greci per far la patta? Il partenone? le Isole? 
    privatizzazione dei servizi pubblici?
    Perchè noi che seguiamo tutt’altro tipo di informazioni mediatiche, lo sappiamo bene.
    La strategia è sempre quella.
    Aumento del debito pubblico = svendita dei beni e servizi pubblici trasformando il valore nominale,
    che le condizioni da strozzinaggio imposte dai padrini bancari portano automaticamente al fallimento
    dell’esercizio, in vero valore materiale.
    Questo schema garantirà a pochissime èlite finanziarie un introito costante da “rendita” per “mille
    anni” proveniente dalle popolazioni feudalizzate e costrette a pagare dazio per l’usufrutto di acqua,
    della sanità (molto più di quel che si paga oggi) fino alle strade del proprio quartiere.
    La grande crisi del 2008 mette sempre più in evidenza la progressiva distruzione degli stati
    sovrani dello stato sociale e della democrazia per come l’abbiamo sempre concepita.
    Siamo di fronte a una svolta epocale, hai ragione Santa, purtroppo se non ci sarà un cambio di rotta
    sostanziale, molto improbabile a mio avviso, credo davvero che saranno anni bui per la stragrande
    maggioranza di noi.
    La domanda è ma cosa possiamo fare noi?
    perchè non ci mobilitamo, perchè non mandiamo a casa tutta l’attuale classe politica e istituiamo
    un nuovo governo costituito da cittadini per i cittadini? non per l’europa o per gli interessi delle
    banche private..

     
     

  • Ciao Carola

    la situazione dell’Italia è molto diversa da quella greca.
    a fronte di due debiti enormi fuori controllo, occorre considerare che in grecia non vi era praticamente attività produttiva, e la quasi totalità del sistema economico si reggeva sui prestiti.
    Nel momento in cui il flusso di denaro si è interrotto, ed è stata richiesta la restituzione di quanto avuto, la situazione è ovviamente degenerata molto in fretta.

    In Italia invece, nonostante la grave crisi, è presente ancora un sistema produttivo molto sviluppato, benchè dalle capacità enormemente ridotte rispetto al passato.

    Detto questo, la reazione dei mercati al seguito di un probabile default della Grecia non è prevedibile, e potrebbero anche verificarsi degli eventi a catena che mandino all’aria l’intero impianto fittizzio su cui basa il sistema finanziario mondiale.

    A presto

    _________________________

    Ciao Met

    Cosa hanno dovuto svendere i greci per far la patta? Il partenone? le Isole?
    privatizzazione dei servizi pubblici?

    La svendita più clamorosa è stata quella delle materie prime.
    La Grecia possiede, sotto il mar Ionio, una quantità considerevole di giacimenti di gas e di petrolio, giacimenti che non ha mai potuto sfruttare in seguito a degli accordi presi con le potenze vincitri in seguito alla seconda guerra mondiale.
    Pare che tutto questo ‘patrimonio’ sia divenuto ora appettibile per diverse società occidentali.

    Ma a parte questo, ed altre cessioni, è stata proprio la dignità di una nazione che si è provato a portare via.

    A presto

  • Mario

    L’ analisi temo che purtroppo sia esatta.

    Le conseguenze oltre il fallimento della Grecia, che tutto sommato potrebbe essere un sollievo per il paese, sono inimmaginabili. Io credo che queste in effetti fossero le elezioni più importanti, non quelle francesi.

    Il fatto è che a cavare sangue dalle rape qualcuno ci guadagna se non consideri un equazione di eguaglianza il rapporto tra soldi virtuali e valori reali e questo spiega perchè non sia stato dichiarato subito il fallimento.

    Ciao. 

  • Mario

    Il fatto è che a cavare sangue dalle rape qualcuno ci guadagna se non consideri un equazione di eguaglianza il rapporto tra soldi virtuali e valori reali e questo spiega perchè non sia stato dichiarato subito il fallimento.

    Infatti, il governo tecnico di Papademos, così come tutti i ‘salvataggi’ dell’Unione Europea, non avevano altro scopo che il guadagnare tempo, raccattare tutto ciò che era possibile raccogliere prima che tutta l’impalcatura crollasse.

    A presto

  • .
    Όσοι γινούν πρωθυπουργοί               Quanti diventano primi ministri
    
όλοι τους θα πεθάνουν                      tutti moriranno
    
τους κυνηγάει ο λαός                         il popolo li insegue
    
απ’ τα καλά που κάνουν                    per il bene che fanno
    .
    

Βάζω υποψηφιότητα                          Presento la mia candidatura
    
πρωθυπουργός να γίνω                     per diventare primo ministro
    
να κάθομαι τεμπέλικα                         per poter oziare
    
να τρώω και να πίνω                          per mangiare e bere
    .
    

Και ν’ ανεβαίνω στη Βουλή                E salire in Parlamento
    
εγώ να τους διατάζω                         per comandarli io
    
να τους πατώ τον αργιλέ                  per preparargli il narghilè
    
και να τους μαστουριάζω                   e mandarli in visibilio
    Markos Vamvacharis

  • daouda

    La cosa vile è che il fallimento greco prevede l’esproprio totale per evitare il fallimento delle banche franco-tedesche.
    Il gioco perverso di questo sitema è non far capire dove siano le effettive responsabilità.

  • Maksimiljan Kodžak

    Si è avuto un crollo dei due partiti maggiori, quindi, quei partiti che avevano appoggiato le misure di austerità volute dall’ Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, accompagnato da una sorprendente affermazione della coalizione di sinistra del Siriza e dei neonazisti della Chrisi Afghì, Alba Dorata.

    Alba Dorata=Golden Dawn… o santa (scusa, non e’ riferito a te ;) ) pupazza! Scusa Santa, ma non ci vedi un messaggio esoterico-occulto in questa particolarita’? Da un esperto come te…
    Ciao e complimenti per il blog.

  • Ciao Daouda

    Il gioco perverso di questo sitema è non far capire dove siano le effettive responsabilità.

    E ormai, mi pare, è troppo tardi per rendersene conto…

    ________________________

    Ciao Maksimiljan

    la cosa non mi era sfuggita, anzi mi aveva incuriosito sin dal primo momento che sentii parlare di questo movimento.
    Ed erano bastati cinque minuti di ricerche per confermare la prima impressione: Alba Dorata è effettivamente un movimento che si rifà ad una ideologia esoterico-occultista ben marcata.

    Fin dalla loro fondazione inneggiano al Nuovo Ordine Mondiale ed alla formazione di un ‘uomo nuovo’.

    In questo articolo, comparso in una loro rivista ufficiale, esaltano la figura di Lucifero (Eosforos), il sole invincibile ingiustamente calunniato dai cristiani..



    Qed…

  • Maksimiljan Kodžak

    Inquietante…
    Forse ora si spiega l’acquisto, non molto tempo fa, di 400 nuovi carri armati, con la nazione greca gia’ in piena crisi… forse li vedremo prossimamente sulla strade di Atene… :/

  • Anche a me ha colpito molto il particolare dell’Alba Dorata. Tutto ciò, nel contesto del periodo che viviamo, è parecchio preoccupante. 

    Grazie per questa nuova riflessione sulla situazione greca, e di riflesso anche nostra. 
    gaia 

  • Mi sono posta con una sola domanda…consapevole di molti aspetti e stanca di continue parole…ho apprezzato il post perchè ho inteso un acuta lettura fra le righe dei fatti.
    Italia diversa dalla Grecia…”In Italia invece, nonostante la grave crisi, è presente ancora un sistema produttivo molto sviluppato, benchè dalle capacità enormemente ridotte rispetto al passato” ma temo che sistema produttivo venga ogni giorno sempre più prosciugato e con l’euro non siamo nemmeno appetibili per esportazioni e competere con le imprese fuori casa, la manovra Monti dopo giugno mostrerà quanto poco è stato possibile spremere da  piccoli e medi imprenditori che hanno fatturato ben poco…tasse per colmare un buco insanabile, troppi fattori sono chiamati in causa dalla politica insulsa ai giochi finanziari, all’ Europa che si regge solo a colpi di euro stanziati a sostegno di banche e Stati a suon d’interessi che ricadono sulla gente comune,soldi che le banche nascondono nelle  riserve anzichè dare credito ( alcune banche hanno bloccato il credito  ai mutui, una notizia che mi arriva da un amico che lavora in un grosso gruppo, che per rispetto a lui non posso farene il nome)  o con cui cercano di riparare ai buchi causati dai derivati, per passare ai vari  trattati partendo da quello di  Lisbona, Maastricht per concludere con l’ ESM e una Germania molto scaltra e oppurtunista.
    Ogni Stato continua a guardere a se stesso convito di non essere parte di un disegno più grande che si chiama Europa…e continuano a  sognare di restare in piedi mentre altri cadranno.
    Vero ancora non siamo la Grecia , ma quanto tempo ancora manca per diventarlo, se si continua di questo passo?
    Grazie dei commenti.

  • Maksimiljan:

    Forse ora si spiega l’acquisto, non molto tempo fa, di 400 nuovi carri armati, con la nazione greca gia’ in piena crisi…

    E’ un evento ovviamente poco probabile, sulla carta.
    E’ vero anche che se si dovesse immaginare un periodo propizio per un colpo di stato, evento che la Grecia ha già conosciuto nella sua storia moderna, difficilmente se ne troverebbe uno migliore di questo.
    Oggi comunque i veri colpi di stato avvengono dientro le quinte..

    _____________________________

    Ciao Gaia

    come si vede anche nel video di Pax, tratto da una popolare trasmissione satirica, in Grecia vi è comunque un grande senso dell’umorismo assai diffuso, e si sanno sdrammatizare anche gli eventi più preoccupanti.
    Ma una certa preoccupazione comunque resta: per quanto voto di protesta, un 8% che dà la sua preferenza ad un partito apertamente nazista, nel peggiore dei modi, non può che allertare.

    _______________________________

    Carola

    ma temo che sistema produttivo venga ogni giorno sempre più prosciugato e con l’euro non siamo nemmeno appetibili per esportazioni e competere con le imprese fuori casa, la manovra Monti dopo giugno mostrerà quanto poco è stato possibile spremere da  piccoli e medi imprenditori che hanno fatturato ben poco…tasse per colmare un buco insanabile, troppi fattori sono chiamati in causa dalla politica insulsa ai giochi finanziari,

    Tutto questo è verissimo.
    Il sistema produttivo italiano da due decenni a questa parte ha iniziato a subire un colpo dietro all’altro, e il governo dei “tecnici” pare voler dargli il colpo finale.
    E’ un processo che rientra in un programma più vasto, probabilmente, che prese corpo quando si decise quali paesi sarebbero stati ‘produttori’ e quali ‘consumatori’.

    La sensazione è che il giochino sia sfuggito di mano, o forse una debacle totale che coinvolga tutti era proprio lo scopo finale.

    a presto

  • Anonimo

    Ciao a tutti,
    Quello che è successo alle elezioni in Grecia, era prevedibile ma anche auspicabile.
    Ora i greci hanno una scelta, che a lungo è stata rimandata, ma che non era più a lungo procrastinabile.
    La scelta è se seguire la lezione argentina e riappropriarsi della propria economia, oppure cadere sotto una dittatura militare, che sia da monito agli altri paesi che osino ribellarsi alla dittatura delle banche e dei vertici tedeschi.
    Sarebbe stato meglio arrivarci un paio di anni fa, allora ci si poteva permettere il lusso di essere moderatamente ottimisti, oggi non so, il rischio di una dittatura è molto più elevato.
    L’Italia è diversa dalla Grecia?
    Per alcuni aspetti si, ma non dobbiamo dimenticare che il fascismo è una nostra invenzione. È nato qui, nel nostro paese e fa parte del nostro patrimonio ereditario.
    Per quanto riguarda la situazione della politica industriale dell’Italia, vi rimando al video dell’intervento di Alain Parguez, che se avrete la pazienza di ascoltare per una mezz’oretta (la pazienza è virtù rara, ma necessaria a chi voglia avere una informazione compiuta e puntuale), vi illustrerà molto bene la situazione della politica industriale italiana degli ultimi 20 anni.
     



     
    Ora è il momento di mandare a casa Monti ed allinearsi ad una situazione di tipo francese o olandese di contestazione dell’€. Dopo fine anno sarà troppo tardi e sarà più probabile un replay della Grecia.
    Democrito

  • Pensavo che l’estrema destra greca avesse connotazioni di carattere ultraortodosso, ricordo di gruppi della destra greca che erano andati a combattere in Kosovo ai tempi della crisi serba, ne racconta anche Markaris in un’inchiesta del celebre commissario Charitos, questi di alba dorata invece sono evidentemente luciferini e anticristiani, (con generosi finanziamenti d’oltreoceano magari).
    Dove è finita la destra ultrà cristiana? non redo che nuova democrazia contenesse anche quelle frange più bellicose.
    Non che mi manchino, ma così per sapere dove sono finiti. 

  • Ciao Democrito

    La scelta è se seguire la lezione argentina e riappropriarsi della propria economia, oppure cadere sotto una dittatura militare, che sia da monito agli altri paesi che osino ribellarsi alla dittatura delle banche e dei vertici tedeschi.

    Purtroppo questo in Grecia non è più possibile, al momento, il riappropriarsi della propria economia.
    Il poco di sovranità che la Grecia aveva è ormai del tutto ceduto.
    A tutti gli effetti, dal punto di vista politico, la Grecia è una colonia.

    _________________________________

    Mario

    Dove è finita la destra ultrà cristiana? non credo che nuova democrazia contenesse anche quelle frange più bellicose.

    Questa destra di cui parli era rappresentata dal Laos (laikos orthodoxos sinaghermos) di karatzaferis.
    Un partito che basava il suo credo sull’Ortodossia, sulla famiglia e sulla Patria, almeno a parole.
    Negli ultimi 10 anni aveva raccolto un discreto seguito, arrivando anche a sfiorare percentuali sul 9-10%.
    Ma nell’ultima legislatura Karatzaferis ha appoggiato in tutto e per tutto il piano di austerity imposto dalla BCE e dal FMI (voleva presentarsi quale ‘politico responsabile’ agli occhi dei padroni, in vista di un resoconto futuro)
    Questo appoggio lo ha reso totalmente impopolare, tanto che il suo partito non è nemmeno riuscito ad entrare in parlamento, a seguito di queste elezioni.

    In Grecia c’è una forte corrente ‘nazionalista’, che nella grande maggioranza dei casi non raggiunge però gli estremi di cui i neonazisti si fanno promotori.
    L’Alba Dorata ha raccolto il malcontento denunciando i ‘poteri forti’, il mondialismo e prendendosela con gli immigrati.
    Furbescamente non hanno mai esibito al grande pubblico la loro natura ‘anti-cristiana’.

    Il fatto è che i grandi mezzi di informazione hanno totalmente ignorato il fenomeno Alba Dorata, così molti di quelli che li hanno votati per protesta non avevano la minima idea di che cosa fossero realmente.

    Almeno, questa è l’unica spiegazione che mi do, perchè, come dicevano anche gli autori di Radio Arvila, nel filmato segnalato da Pax, è assurdo pensare che in una nazione di 10 milioni di persone vi siano 440.000 neonazisti..

    Considerato anche cosa ha dovuto passare la Grecia durante l’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale.

     

    • Anonimo

      Si Santa, ma sperare il quasi impossibile non costa nulla e a volte sortisce effetti davvero isperati.
      Sarà dura, ma non si sa mai. La speranza è l’ultima a morire, ma in questo caso è già un passo avanti. Fino a ieri era la morte l’ultima speranza.
      ciao
      Democrito 

  • daouda

    x Democrito: come l’Argentina si “riappropria” delle sue risorse non è un modo intelligente, e si vede.
    ___

    il popolo greco è come quello italiano ( perlomeno quello del sud italia, d’altronde parzialmente greco ) riguardo la religiosità? 

    x Pax: una domanda…Tu come vedi il discorso sulla validità dell’Euro tra le frange libertarians che si rifanno a De Soto od Hoppe?

     

    • Anonimo

      Caro Dauda,
      le opinioni sono opinioni e sono (quasi) tutte rispettabili. I fatti invece sono fatti e sono incontestabili.
      L’Argentina era un paese formalmente fallito, con una popolazione praticamente ridotta agli assalti ai supermercati per mangiare.
      Avevo un’amica argentina in quel periodo, che mi confermava via e-mail il clima apocalittico che si respirava Buenos Aires.
      Oggi è un paese che ha una crescita oscillante tra il 9 e il 12%, dove c’è piena occupazione e che si può permettersi di prendere a calci in faccia l’unione europea sulla faccenda dei limoni, di cacciare le sette sorelle a pedate in culo e di dichiarare orgogliosamente che in argentina non circola nessun prodotto che sia “made in china”.
      Non dico sia il paradiso terrestre, ma io dalla società non chiedo altro. Un posto dove poter vivere dignitosamente. Quanto al paradiso, sono convinto che sia un percorso individuale che nessuna società, per quanto perfetta rispetto alle mie opinioni, potrà mai regalarmi.
      La questione religiosa, per quanto mi riguarda, idem con patate. Una società, a mio parere, non deve impicciarsi in questioni private e intime come la religione di appartenenza di un individuo. Su questo argomento penso tu non sia d’accordo, ma tant’è, il mondo è bello perché è vario.

      • Anonimo

        dimenticavo,
        Democrito 

      • daouda

        In Argentina la crescita è fittizia e prodromica al malessere non al benessere quantunque , magari, approfittando di questi nuovi equilibri geo-politici la loro situazioni possa rivelarsi meno disastrosa di come , dati alla mano, appare.
        La questione YPF è uno specchietto per le allodole. Le società che possono permettersi determinate tecnologie sono sempre le stesse e l’Argentina non ha di tali competenze, senza trascurare il fatto che basta vedere la situazione venezuelana per capire che, alle volte, è meglio venir dominati dagli stranieri che dai propri compatrioti.

        Ma sono cose un po’ difficili da spiegarsi su quattro righe.

    • il popolo greco è come quello italiano ( perlomeno quello del sud italia, d’altronde parzialmente greco ) riguardo la religiosità? 

      La religiosità in Grecia è vissuta in maniera un po’ diversa rispetto all’europa occidentale.
      L’Ortodossia prima ancora che una ‘religione’ è una questione di identità nazionale.
      D’altra parte, durante l’occupazione ottomana quello che distingueva il ‘greco’ (all’epoca chiamato ‘romiòs’, ovvero romano) dai dominatori turchi era proprio l’appartenenza religiosa.
      Vi erano ad esempio in asia minore milioni di greci che non parlavano nemmeno il greco, ma esclusivamente il turco, del tutto indistinguibili dai loro vicini turchi, ma erano cristiani ortodossi, e in questo consisteva essenzialmente la loro ‘grecità’.

      Oggi la grande maggioranza dei greci si definisce cristiana, partecipa alle grandi feste comandate e si sposa ancora in chiesa.
      Sul senso religioso più profonodo invece non si può dire molto, dipende da persona a persona.

  • Maksimiljan Kodžak

    Oggi comunque i veri colpi di stato avvengono dientro le quinte..

    E’ vero, e’ vero… pero’, se il governo non si instaurera’ attraverso il parlamento, chi si prendera’ la responsabilita’ di guidare la nazione? Un altro governo tecnico non avra’ certamente l’appoggio, viste le elezioni. Sembra la Repubblica di Weimer, prima dello sfascio totale. Ovviamente la Grecia non si trasformera in un Reich, non e’ paragonabile alla potenza tedescha, pero’, ogni avvenimento greco avra’ ripercussioni in tutta l’UE, innesscando forse anche scenari balcanici di fine secolo scorso. E guarda che non siamo cosi’ lontani da certe dinamiche. E’ questo che vogliono?

    • Tra l’altro, sarà divertente vedere quando si radunerà il parlamento quale sarà l’atmosfera che vi regnerà..

      Il parlamento greco ha 300 deputati, e di questi più di un centinaio apparterranno a forze di estrema sinistra e comuniste, mentre 20 saranno rappresentanti di Alba Dorata.
      Questi ultimi sono dei naziskin veri e propri, roba che nei parlamenti europei non si è mai vista negli ultimi decenni, personcine che fanno apparire dei gentiluomini i rappresentanti di Forza Nuova.

      Sarà divertente contare i giorni che passerrano prima che il parlamento si trasformi in una mega arena..

  • Anonimo

    Bha strano. Non so dove prendi le tue informazioni, le mie sull’Argentina sono completamente diverse.
    Se ti riferisci al debito pubblico, allora credo proprio che il bau-bau del debito sia uno specchietto per gonzi messo ad arte dalle elite neoliberiste per ingannare il popolo e fargli fare sacrifici utili solo a loro.
    Vi è una vasta letteratura a proposito, ma anche il semplice buon senso mi suggerisce, sulla base dei dati di altre nazioni, che sia una montatura pubblicitaria per impadronirsi dei piccoli patrimoni privati, cioè dei risparmi delle persone.
    Si richiedono sacrifici e i risparmi di spesa, o il maggiore introito della tassazione ottenuti, vengono regolarmente bruciati in mezz’ora di attacco speculativo, guarda caso spesso contro paesi virtuosi dal punto di vista del debito.
    L’Argentina sta accumulando un mare di debiti, ma solo con se stessa, quindi in realtà si tratta di un debito fittizio, non di una crescita fittizia. Si tratta della politica economica che il Giappone ha sempre attuato, accumulando il debito più alto del mondo, ma favorendo una crescita enorme che lo ha portato ad essere la seconda (oggi la terza) potenza economica del pianeta.
    D’altro lato la speculazione si accanisce contro paesi come la Spagna che ha un rapporto debito pil al 66%. Il motivo? I sacrifici imposti ed il disfacimento del welfare generano recessione ed il paese diventa un soggetto debole all’attacco dei mercati. C’è chi ci guadagna dalla speculazione e questi sono quelli che mettono i criminali tipo Monti e Papadomus al governo. I risultati dell’inseguimento del debito l abbiamo visti proprio in Grecia.
    Comunque anche seguendo il loro ragionamento ( secondo me sbagliato) mi domanderei: è meglio una crescita fittizia, che forse porterà al disastro, o una depressione conclamata, che è il disastro?
    Democrito 

  • Anonimo

    per quanto riguarda l’italia:
    MUSU, BARNARD, CONCORSO ESTERNO: COME DENUNCIARE IL GOLPE BANCARIO ?
    Nel 2005, nella prima edizione del mio saggio €uroschiavi, formulai una denuncia penale per crimini di assoggettamento dell’Italia al potere straniero ed eversione della Costituzione mediante la cessione a privati e a potenze esterne (BCE) della sovranità monetaria. Indicavo come autori dei fatti i vertici politici e le autorità monetarie. Ipotizzavo i reati di cui agli art. 241, 283 e 416 bis (associazione mafiosa). ……ma…….
    Hanno modificato il Codice Penale introducendo, nelle fattispecie di reato applicabili, il requisito dell’elemento della violenza. Se non si usa violenza, non si realizza il reato di attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato, o alla Costituzione, etc. E quanto, da parte delle istituzioni, si sovverte la Costituzione o si assoggetta lo Stato a poteri esterni, lo si fa con leggi e trattati, non con la violenza. Così coperti, nello stesso anno, 2006, hanno riformato lo Statuto della Banca d’Italia, per legittimarne la completa privatizzazione…
    capito il modus operandi?
    http://www.cosmedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10267 
    Marco

  • Anonimo

    L’Italia truccò i conti per entrare nell’euro. Tra il 1996 e il 1998 Romano Prodi e il suo ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, definito «un creativo giocoliere finanziario», misero in campo «misure di risparmio cosmetiche», che «si basavano su trucchi contabili» o addirittura «furono subito ritirate non appena venne meno la pressione politica».
    Lo rivela il Der Spiegel: negli anni ’90 il ministro del Tesoro garantì il “cammino virtuoso” del Paese. E la Germania coprì Romano & Co.
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10268
    Goldam sachs ha truccato i conti della Grecia per farla entrare nella ue
    http://www.informarexresistere.fr/2012/03/15/come-goldman-sachs-ha-truccato-i-conti-di-atene/#axzz1uNfQDsXd

    “una debacle totale che coinvolga tutti (ma che inizi da Grecia-Italia) era proprio lo scopo finale”? credo sia probabile.
    Marco

  • Anonimo

    Il link che gentilmente hai postato è quello di un sito dichiaratamente di estrazione Neoliberista, che implementa ricette pro Monti.
    Naturalmente dichiara il falso.
    Non vi è nessuna fuga di capitali dall’Argentina, che anzi è meta di numerosi investimenti dall’estero.
    Non ci sono proteste di piazza e la disoccupazione è ridotta ai minimi storici. In varie interviste passate su RAI 3, cittadini comuni argentini si dichiaravano soddisfatti degli andamenti economici del paese.
    Gli stipendi crescono, quindi cresce l’inflazione, ma da noi dove diminuiscono, non esiste inflazione? Cosa siamo, esempi di virtù? O vogliamo sposare la tesi che “la crisi in Italia non esiste”, di berlusconiana memoria?
    L’Italia ha vissuto diversi lustri con un’inflazione a 2 cifre, eppure era un paese in crescita, c’era ciccia per tutti, si è conquistata un posto nel G7 ed era la seconda nazione più produttiva d’Europa.
    Ora che siamo virtuosi, siamo un paese che sta dismettendo il proprio tessuto industriale, ci stanno sbattendo fuori dal G20 (presumibilmente nel 2014) a favore di India, Brasile e (sorpresa) Argentina, abbiamo una disoccupazione reale intorno al 20% e gli stipendi più bassi d’Europa.
    Evviva! Siamo i primi della classe! Peccato solo che le ricette “arricchisci speculatori” alla Mario Monti e Mario Draghi non funzionino per il resto del paese.
    I problemi iniziarono con l’adesione dell’Italia al serpentone monetario e si conclamarono con l’entrata nell’Euro. Rinunciando alla sovranità monetaria e alla fluttuazione della moneta, lo stato ha abdicato alla propria funzione sovrana di livellatore ed ha consegnato l’economia italiana nelle mani della speculazione internazionale, riducendo così il paese ad una colonia da spolpare e le istituzioni democratiche a farse grottesche. Il parlamento, svuotato di ogni potere reale, si limita ad adeguare le leggi italiane alle direttive europee, dettate d commissioni non elette che curano gli interessi di grandi gruppi finanziari.
    Ci hanno riempito di balle per espropriarci ed ora non siamo padroni nemmeno a casa nostra. Qui chi ci comanda sono le banche e le multinazionali straniere, che stanno portando il nostro paese alla rovina e che dopo averlo spremuto come un limone, lo getteranno via come stanno facendo in Grecia.
    La prospettiva è quella che prima ci prosciugheranno di qualunque proprietà personale, poi entreranno in forze e ci metteranno a lavorare per loro 12 ore al giorno, senza diritti ne sicurezze, in cambio di un piatto di minestra.
    Ma l’inflazione sarà sotto controllo e noi saremo contenti, perché ci diranno che i nostri sacrifici hanno salvato l’Italia.
    Non ci sono alternative. O spesa dello stato a deficit positivo, o la decrescita rovinosa per la popolazione.
    Democrito
     
    Ps
    Tutto ciò per quanto mi riguarda non ha a che fare con la fede o le convinzioni religiose, le quali rimangono, a mio parere, una questione personale ed intima dell’individuo.

  • Democrito

    Il link che gentilmente hai postato è quello di un sito dichiaratamente di estrazione Neoliberista, che implementa ricette pro Monti.

    non so se tiriferivi al blog suggerito da Pol, ovvero Freedonia.

    Si tratta di uno dei blog più interessanti nella tela, e se lo definisci ‘neoliberista’, e addirittura ‘pro-monti(!)  significa che non hai compreso bene di cosa là si discute.
    freedonia è un blog libertario, non ‘neo-liberista’, termine giornalistico più vuoto delle bolle di Wall street.
    Non starò a spiegare la differenza tra le due cose, perchè se ne è parlato in maniera ampia in varie occasioni.

    In ogni caso, i debiti delle nazioni non sono per nulla ‘fittizzi’, e l’idea che si puà spendere e distribuire soldi a iosa semplicemente ‘indebitandosi’ è proprio quella che ci ha portato dove siamo oggi.

    Nel caso della Grecia, come si è ribadito più volte, il benessere diffuso e la vasta occupazione erano garantiti da soldi presi in prestito, e non corrispondevano alla ricchezza reale del paese.
    Se io guadagno 800 euro al mese e ne spendo 2000, accumulando debito, prima o poi la mia situazione diviene critica.
    Magari posso anche vivere tutta la vita così, e morire lasciando i miei debiti ai miei figli, e magari muoio anche nella convinzione che prendere soldi sempre in presto è un sistema che alla fine funzione.

    Ma il debito resta.

  • Mande

    Mi permetti di correggerti Santaruina?

    Ma il debito resta

    Tu dici?
    Nell’articolo parli di un ipotetico futuro fallimento della Grecia come inevitabile.
    Vorrei avvertirti che la Grecia ha già fatto default il 25 aprile corrente anno.
    Certo non l’hanno chiamato default, certo si tratta di “default selettivo” sia per quantità che per persone coinvolte (solo privati). Perché non l’hai saputo?
    Hanno cambiato di nuovo nome e dopo default ed haircut come candidati hanno scelto SWAP
    http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/foreignNews/idITL6E8FP75920120425

    ATENE, 25 aprile (Reuters) – La Grecia ha comunicato stamane il completamento del programma di concambio dei propri titoli di Stato – parte del secondo piano di salvataggio del paese – che ha portato alla ristrutturazione di circa 199 miliardi di euro complessivi di debito pubblico.
    Il dato finale di adesione allo swap è del 96,9%, ha comunicano il ministero delle Finanze.
    “Siamo estremamente soddisfatti del risultato raggiunto dal nostro programma di concambio dei bond detenuti dal settore privato” ha affermato, in un nota, il ministro delle Finanze greco Filippos Sachinidis.

    199 miliardi di euro che se non mi sbaglio sono circa la metà del debito pubblico Greco.
     

  • Artù

    E’ così. Il banchiere se n’è andato perché il risultato è stato raggiunto: tenere in piedi lo Stato greco fino al default tecnico, che c’è già stato. Il default è stato chiamato in un altro modo proprio per evitare l’effetto valanga statenato dai CDS (credit defaiult swaps). Chi doveva prendere 100 euro dalle obbligazione di Stato greche ora in mano ne ha 10.
    La cosa buffa è che i crediti vantati dalla BCE sono stati catalogati in un altro modo e quindi non sono rientrati nel default. La BCE si è ripresa tutti i 100 euro.
    Adesso bisogna vedere cosa succederà in Grecia, l’ipotesi più probabile è che diventi uno stato fantoccio controllato dalla Germania. Una specie di colonialismo 2.0

  • Mande

    Artù

    Il banchiere se n’è andato perché il risultato è stato raggiunto: tenere in piedi lo Stato greco fino al default tecnico,

    Permettimi una considerazione un po diversa, che ovviamente non posso provarti per cui prendila come opinione.
     
    Il governo “tecnico” in Grecia aveva come obbiettivo ripagare i creditori. Cosa di per se impossibile per chiunque, anche per la Germania. Preso atto dell’impossibilità hanno ripiegato su un obbiettivo solo apparentemente secondario ovvero mantenere i Greci in debito.
    Se ci fosse stato un default totale la Grecia avrebbe potuto/dovuto cercare alternative per gestire la sua economia in maniera efficiente. Alternative diverse sia dall’euro e magari anche dal debito. Con questo default selettivo (ed i mostruosi tagli) hanno reso di nuovo pagabili gli interessi sul debito e così la finanza può ancora scroccare la sua parte anche da questo popolo.
    Concedere un default vero alla Grecia avrebbe potuto avere esiti molto più imprevedibili e magari liberarli dal giogo. Opera prioritaria invece dei tecnici è stata mantenere la Grecia all’interno dell’Europa e dell’Euro. Non si sono certo fatti scrupolo di sacrificare molti risparmiatori pur di raggiungere questo obbiettivo.

  • Anonimo

    Ci sono 2 visioni diverse dell’economia.
    Da una parte Monti, Draghi, la Merkel, le politiche economiche neoliberiste della Thatcher, di Regan, Bush, e della destra conservatrice americana oggi impersonata da Romney.
    Dall’altra c’è un’ala moderata abbracciata da Paul Krugman, Joseph Stieglitz, Nouriel Rubini, Christina Rohmer che da parecchi anni ormai ci stanno dicendo che l’Europa si sta dirigendo verso un baratro e un’ala più estremista che ha come mentori Ivan Heyn, William Black, Michael Hudson, Stephanie Kelton, Marshall Auerback, Alain Parguez, ecc.
    Mentre da una parte si teorizza sul pareggio di bilancio, con le conseguenze sotto gli occhi di tutti, dall’altra si pensa che lo stato debba spendere a deficit positivo per sostenere l’economia.
    Non conosco il sito di cui parlate, solo oggi gli ho dato un’occhiata, e probabilmente mi sbaglio nelle valutazioni, ma oggi sostenere il controllo del debito significa essere dalla parte di Monti e compagnia.Tanto per chiudere 2 cose.
    Primo lo stato non è una famiglia. La famiglia spende e gestisce soldi che appartengono allo stato, mentre lo stato è difatto il proprietario della moneta, tranne nell’Europa dell’Euro, che quindi rappresenta un’anomalia. Lo stato che non è più sovrano della propria moneta è uno stato svuotato di ogni potere e non è pertanto più in grado di assolvere i suoi compiti legislativi, esecutivi e giudiziari, da cui la grave crisi istituzionale che attraversa l’Italia, dove politica, governi e giustizia, sono ridotti ad una farsa vergognosa.
    Secondo, la crisi Greca è molto più grave di quello che si pensa. La Grecia ha un debito commissariato alla corte di Londra, quindi non sovrano, di circa 300 miliardi di €, ma nel gioco delle scommesse dei derivati, l’ammanco per le banche si aggirerebbe intorno ai 6000 miliardi di €, quanto basta per far fallire tutte le banche europee e di conseguenza tutti gli stati dell’unione, compresi gli inglesi le cui banche sono piene di derivati del debito greco. Se non si inventano qualcosa di stampo keynesiano di corsa, tipo gli eurobond e la conseguente assimilazione del debito greco da parte della BCE, la quale stamperebbe moneta sufficiente ad azzerare il debito di tutti gli stati e incomincerebbe a fare il lavoro di Banca Centrale a cui è deputata, oppure l’Europa salta nel giro di tre settimane. Altro che consentire il default della Grecia. Non ci sono alternative, l’economia neoliberista è arrivata al suo capolinea.
    Democrito 

    • daouda

      Friedman e Keynes sono fratelli non gemelli. Si può discutere sul dove si debba arrestare l’economia,  ma non si può sovvertire la scienza.
      Sembri alquanto convito ed un mio commento cosa potrà darti? Mi limito a farti notare che stai prendendo un granchio.
      Il problema è la moneta.Il debito ne è un corollario. In un modo o nell’altro o sono troppo scemi, o sono alquanto furbi. Questo è quanto, quanto è questo…
       

  • Mande

    Nell’articolo parli di un ipotetico futuro fallimento della Grecia come inevitabile.
    Vorrei avvertirti che la Grecia ha già fatto default il 25 aprile corrente anno.

    Se è per quello la Grecia è in default da circa 3-4 anni.
    Possono ristrutturare il debito ancora un po’ di volte, ma nulla cambierà nel campo macroeconomico, finchè il default non verrà annunciato ufficialmente, col suo vero nome.
    E default annunciato significa bancomat chiusi, uscita dall’euro e giorni di totale confusione ed incertezza.

    _______________________

    Democrito

    Ci sono 2 visioni diverse dell’economia.
    […]
    Non conosco il sito di cui parlate

    La questione è proprio questa. :-)
    Parti da uno schema atroppo rigido (liberisti versus moderati), che poi è lo stesso schema inculcatoci dai media.

    Quindi di fronte alla visione libertaria ti ritrovi necessariamente nella condizione di doverla inserire dentro questo schema predisposto.
    Ovviamente le cose stanno in maniera molto diversa, e scambiare i libertari per ‘sostenitori di monti’ è un errore grossolano.
    Nel caso fossi interessato a saperne di più, ti consiglierei, oltre al sito di Freedonia, questa pagina, per iniziare:

    La teoria austriaca del ciclo economico

  • Anonimo

    “l’Europa sta crollando come un castello di carte per il semplice fatto che i problemi non sono stati affrontati…non so quanto ci vorrà ancora ma temo poco, dopodiché la bolla esploderà davvero”
    http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2012/5/10/GEOFINANZA-Un-virus-lascia-l-Europa-nei-guai/277004/
    tra Marzo ed Aprile è come se l’Italia si fosse congelata
    da 47,9 a 43,8 di PMI manifatturiero (attese per 47)
    da 44,2 a 42,3 di PMI servizi (attese per 44)
    http://www.ilgrandebluff.info/2012/05/italia-il-crollo-degli-indici-pmi-e.html#more
    Marco

     

  • Hiei

    Permetti una piccola divagazione sul tema?
    Una cosa pescata dal mazzo oggi:
    Secret Plan to Create EU Dictator: Return of the ‘Holy’ Roman Empire?

    Secret Plan to Create EU Dictator: Return of the ‘Holy’ Roman Empire?


    Solo per illustrare brevemente ad alcuni presente perchè non devono lamentarsi quando, a fronte dei discorsetti sull’impero buono e l’ordine naturale e il resto del discorso che ne era emerso e vedo che corrisponde passo passo ad altri progetti in corso d’opera, sento quel fetido odore di grembiulini…

  • sR

    Io ho come l’impressione che si voglia demolire quel modus vivendi tipico delle popolazioni latine.
    Abituate da sempre al sacrificio, al sudore, alla fatica i mediterranei hanno sempre vissuto felici anche se con poco. Tutto ciò sta per essere sradicati dagli EUROinomani della burocrazia di Bruxelles, Strasburgo ecc.
    Ma, credo, la tempra di questi popoli non può essere facilmente scalfita. Un pò come quando Pasolini parlava dell’impossibilità del fascismo di omologare gli italiani.
    Io sono ottimista, direi fiducioso. E controcorrente.
     
    sR
     
    p.s. Santa leggi il mio ultimo post, ti piacerà.
     

  • Artù

    Grazie Democrito, ottimo intervento, da persona competente e informata.
    Grazie per le preziose informazioni.

  • Artù

    Ah, ricordo a tutti che l’economia è una scienza nel senso che è una scienza sociale,
    quindi ha due caratteristiche, comuni un po’ a tutte le scienze sociali (a parte quelle di laboratorio):
    le sue leggi non sono assolute ma probabilistiche;
    è permeabile alle ideologie e alle manipolazioni politiche.
    E’ forse più utile studiare la storia dell’economia che l’economia stessa. Almeno lì si può sapere quali sono state le conseguenze pratiche di lungo periodo delle dottrine che sono state applicate in diverse epoche e in diversi contesti culturali.

    • daouda

      Siceramente la tendenza al “probabilismo” inficia di per sé stessa il valore di una scienza, come la sua dipendenza da qualsivoglia ideologia. Semmai si può dire che una scienza del genere deve tener presente l’imponderabile o comunque lasciare spazio alle altre scienze interagendovi altrimenti diviene autistica ma ciò è un pericolo ricorrente che poco ha a che fare con il “probabilismo” statistico o lo sviamento ideologico.
      Per quanto mi riguarda le leggi economiche in sé non sono contraddicibili nel loro campo legittimo.

  • Met

    Sono sempre interessanti queste discussioni.
    La cosa che mi fa più rabbia è che stiamo andando incontro ad un processo inesorabile di
    de industrializzazione e di schiavizzazione di massa.
    Rendiamo grazie ai nostri politicanti, comprati, o intimiditi al tal punto da farsi sottomettere dalle
    grandi corporations rappresentate oggi dalla BCE e dall’unione europea.
    Gli attuali fantocci che si alternano oggi in parlamento, non hanno alcun interesse reale per il
    proprio popolo, per il nostro benessere, per il nostro sviluppo.
    Rendiamo grazie a Draghi “Mr. Britannia”, a Amato, Prodi e tutti coloro che hanno offerto il proprio
    paese in pasto agli squali dell’alta finanza.
    Possiamo ora discernere su quali delle teorie economiche sia la più indicata a risollevare l’attuale
    situazione drammatica che stiamo vivendo, tuttavia il problema di fondo è un’altro. 
    Finchè avremo quella classe politica in parlamento non ne verremo fuori, mai.
    Si calcola che l’italia tra 10/15 anni dall’attuale 6° posto della 
    “classica mondiale potenze economiche” slitterà a circa la 20° postazione.
    Questo è un ulteriore segnale del sicuro sottosviluppo al quale siamo destinati se non ci sarà
    un sostanziale cambio di rotta.
    De industrializzazione, impoverimento generale, taglio di tutta la spesa sociale, sanitaria…
    distruzione totale dello stato sociale italiano. il futuro?
    Italia SpA, fondata sul profitto a prescindere, sulla privatizzazione selvaggia.
    Oggi più che mai è indispensabile un movimento popolare, gestito dal basso dai cittadini
    per i cittadini.
    Più passa il tempo e più mi convinco di tutto ciò.
     
     

  • Ciao Met

    Finchè avremo quella classe politica in parlamento non ne verremo fuori, mai.

    Una classe politica, per definizione, farà sempre i propri interessi, sal momento che il sistema di selezione è strutturato in modo di far arrivare a quei posti gli esponenti meno degni del genere umano.
    Personalmente sono anche molto scettico sui ‘movimenti dal basso’, dal momento che chi sa in alto ha le conoscenze e i mezzi per incanalare a proprio piacimento il malcontento della maggioranza.

    A presto

  • Anonimo

    Verso la Bancarotta: Redde Rationem, Monti l’Incompetente. (Pressione fiscale al top ed il Crollo delle Entrate Fiscali)
    http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/verso-la-bancarotta-e-siccome-declassano-la-spagna-lo-spread-italiano-va-a-413-ma-tornera-giu-per-ora-2-2-2-2-2-2.html

  • Anonimo

    fino a non molto tempo fa, il Casinò dei derivati stava intorno ai 700-900 trilioni di “giocate”….
    mentre, secondo un recente studio, sarebbe quantificabile intorno ai 1.200 trilioni
    circa 20 volte il PIL Mondiale….
    http://www.ilgrandebluff.info/2012/05/il-casino-globale-dei-derivati-1200.html#more

  • E’ evidente che si tratta di evidenti casi di psicopatia, condizione condivisa dalla grande maggioranza di coloro che ‘gestiscono’ queste somme a livello globale.
    Il destino dell’umanità in mano ai folli.

  • Anonimo

    e la domanda si pone: crollo voluto > nwo? Marco

  • Ciao Marco

    è una domanda di non facile risposta.

    In tempi non sospetti si ipotizzava che sarebbe giunta una crisi economico-sociale atta a facilitare il passaggio verso nuove strutture di potere inclini ad un governo mondiale, e non bisogne nemmeno dimenticare che diversi ideologi di questo nuovo ordine rimarcarono spesso la necessità di tale ‘crisi’.

    Dall’altra parte, vi sono innumerevoli varianti in giorno, e nessuno può dire fino a che punto tutto questo sia voluto, e quanto invece la situazione sia sfuggita di mano agli apprendisti stregoni..

  • Anonimo

    di sicuro se la son cercata..con i derivati (globalizzazione-delocalizzazione…) era matematico il disastro… che sarà “globale” come le “soluzioni” (a meno che prima non sia prevista la solita guerra)
    Il mondo sempre più vicino ad un crollo deflattivo (ed anche i brics non stanno bene)
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10329 
    una demolizione controllata
    http://www.asianews.it/notizie-it/Crisi-economica:-una-demolizione-controllata-22680.html
    Marco

  • Mario

    La cosa che mi fa più rabbia è che stiamo andando incontro ad un processo inesorabile di

  • Mario

    Il mio commento è uscito fuori tagliato.

  • una demolizione controllata

    Una discreta definizione di quello che va avanti da qualche tempo.
    Bisogna vedere fino a che punto si è in grado di controllare i detriti..

    _______________________

    Mario

    forse è colpa di qualche codice fuori posto..

  • Mario

    Mario
    forse è colpa di qualche codice fuori posto..

    Quello che volevo dire è sostanzialmente che si fraintende spesso il concetto di scienza, compresa la scienza economica.

    In realtà la scienza è in grado soltanto di determinare le relazioni semplici, non quelle complesse.

    Per esempio la scienza sa che l’ eroina da una sensazione di piacere. E’ una relazione semplice eroina = sdoppiamento delle endorfine.

    Se passi al caffè con la panna montata, nessuno ti sa dire esattamente che cosa succede, perchè le variabili sono troppe e le equazioni diventano di impossibile soluzione. 

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