Il tempo lineare, il tempo ciclico, e la testa del serpente
L’immagine di fondo che viene trasmessa dalla storiografia moderna è quella di una umanità che faticosamente percorre un lungo cammino dalla barbarie alla civiltà, incontrando ostacoli, regressi temporanei, deviazioni, ma sostanzialmente seguendo una ben precisa direzione.
E’ l’idea di un essere umano che si fa sempre più civile, che passa dalla clava e dalle caverne all’I-pod ed ai grattacieli.
Così come la società nella sua interezza, che si è lasciata alle spalle i cupi periodi dell’oppressione e della tirannia per approdare alla libertà ed alla democrazia: le magnifiche sorti e progressive, questi sono i miti su cui si fonda l’immaginario collettivo della nostra civiltà.
Il tutto coronato dal costante perfezionamento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, che permettono, o dovrebbero permettere, all’umanità di sconfiggere le fatiche e le sofferenze conosciute nei secoli passati. Emerge quindi una percezione lineare del tempo, concezione predominante nella nostra epoca, una visione nella quale gli eventi si susseguono in una linea retta, da un lontano passato non del tutto ancora noto fino ad un futuro che porterà in sé il ricordo e gli insegnamenti di tutti gli eventi che nel frattempo si saranno verificati.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, il futuro è un qualcosa che si costruisce sulle fondamenta del passato, come un palazzo destinato a crescere e ad essere perfezionato, mattone dopo mattone.
Ma se oggi la concezione del tempo lineare è predominante, così non sempre è stato nei secoli passati.
Gli uomini osservando il mondo intorno a loro vedevano che tutti gli eventi che regolavano il corso della vita si riproponevano in maniera ciclica.
Il sole sorgeva, saliva alto in cielo e poi tramontava, e ripeteva il suo percorso il giorno seguente, e quello dopo ancora.
Così la luna, che mentre percorreva la sua rotta circolare intorno alla terra sapeva anche da spenta divenire piena e lucente, per poi ancora pian piano spegnersi, e di nuovo crescere.
La natura stessa seguiva dei ritmi circolari, i campi fiorivano, gli alberi diventavano verdi, e poi tutti i colori svanivano, per ricomparire puntualmente l’anno seguente.
E gli astri nel cielo nel loro vagare tracciavano dei cerchi perfetti, nel breve e nel lungo periodo.
Gli uomini osservavano ciò che li circondava e capivano che ogni cosa nel creato segue un ritmo circolare, dal tragitto del sole alle stagioni.
Il tempo venne di conseguenza rappresentato come una ruota, e la vita era scandita da eventi che si riproponevano regolarmente di anno in anno.
Piccoli e grandi cicli, accomunati da un battito costante, un respiro che ne cadenzava il ritmo.
Piccoli giorni e grandi giorni.
Così passavano le stagioni e si riproponevano, passavano le vite degli uomini e venivano sostituite da altre vite, passavano i regni, gli imperi, e nuovi regni e nuovi imperi sorgevano, sempre simili e mai uguali ai loro predecessori.
L’età moderna ha reso invece predominante una nuova concezione, definendo il concetto di progresso.
L’essere umano, e la società da esso creata, viene vista ora come un cammino verso un costante perfezionamento, verso organizzazioni sociali sempre più eque, verso conoscenze sempre maggiori atte a garantire il bene di tutti.
Hegel fu uno dei maggiori profeti di questo nuovo sentire, e descrisse la storia stessa come un lungo percorso verso lo Spirito, il compimento ultimo.
La forma stato verrà poi vista come l’ultima e definitiva conquista dell’organizzazione sociale, e di seguito la democrazia apparirà come la migliore forma di governo di cui gli esseri umani possano dotarsi.
La concezione lineare della storia non può fare a meno dell’idea del progresso, del perenne miglioramento.
Accade così che un rallentamento, se non addirittura una inversione di marcia, mina alla radice questa convinzione, e crea nello spirito del tempo una sensazione di profondo smarrimento, ed una generale incertezza si diffonde.
L’idea che il progredire sia giunto ad un punto morto, e la possibilità che il futuro possa riservare scenari non previsti, inizia ad insinuarsi nell’inconscio collettivo, ma è un pensiero che si tenta di esorcizzare.
Parallelamente, il diffondersi di queste sensazioni porta molte persone a teorizzare una fine dei tempi prossima; vengono studiate ed analizzate antiche profezie, si cercano i segni rivelatori, si riscoprono conoscenze che parevano dimenticate.
E’ un reciproco contagiarsi, ma alla base del tutto c’è la diffusa sensazione di un tempo che non potrà a lungo seguire un perenne progresso.
E se questo appare sempre più evidente, le risposte che si tentano di dare rientrano ancora all’interno del paradigma moderno: il tempo è ancora visto come una linea retta, e se non può più proseguire, si spezza.
Occorrerebbe forse recuperare, per un istante, gli occhi dei tempi passati, e solo allora si potrebbe vedere la testa del serpente, nel punto in cui si morde la coda, proprio sotto di noi.
Chi può non deve certamente esimersi :)
Fabiano
Leggendo ieri nel dettaglio il piano salvafinanzieri di bereckobema mi pare che lui non vuole l’uroboros.Anzi vuole procastinare il sistema tale e quale.Spero sia così intelligente e furbo da avere fatto un compromesso politico : vi dò questo ma in cambio voglio molto,molto e molto in quanto ad atti politici che vadano nella direzione opposta.Oppure è tutto programmato,troppo ingiusto questo nuovo piano di regolamento delle finanze americane.
Il tempo cosmico è senz’altro ciclico e non si discute; il tempo degli uomini, del loro cuore e della loro vita, è manifestamente circolare… dunque anche la storia, il regno di mezzo della vita (tra cosmo e anima), deve avere (vivere) lo stesso andamento. Ci sono persone che non ci stanno, però, perchè pensano che il dominio della storia sia il loro Principato. E stanno alzando la Freedom Tower per dire a se stessi che sono Liberi dalle leggi della natura. Il loro incantesimo si spezzerà.
Anch’io in questi giorni riflettevo sulla ciclicità del tempo e sono arrivata alla conclusione ( che conclusione non è mai perchè regolarmente e “ciclicamente” mi ritrovo a riesaminare tutto quanto) che il tempo sulla terra non è altro che la forma riflessa del Tempo Cosmico. Sulla terra il tempo è scandito dal movimento degli astri e dai nostri orologi (ciclico) ma per il Cosmo il Tempo è una corrente dove scorre la Storia dell’Universo a partire dalla Creazione.
Ciao Fabiano
chi può, e chi ci prova :-)
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Tristan
Obama come tutti gli attori protagonisti di questi tempi tentano di allungare l’agonia, nell’illusione che tutto torni come prima e la freccia riprenda il suo percorso.
Probabilmente un desiderio irrealizzabile.
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Messier
E stanno alzando la Freedom Tower per dire a se stessi che sono Liberi dalle leggi della natura. Il loro incantesimo si spezzerà.
Come scriveva De Giorgio,
così in questa lunga agonia secolare i costruttori di torri fanno nidi al vento della loro stoltezza: ma a ogni fiato di nuova tormenta precipitano le torri.
O costruttori di torri, precipitano le torri.
Mi sa che si rivolgeva proprio a loro…
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Enza
alla fine tutto risponde alla legge universale della analogia, ben sintetizzata nel celebre come in alto così in basso
Blessed be
io lo vedo (questo nostro tempo lineare) come una linea retta che tende ad alzarsi e che rischia, col troppo peso, di crollare sulle sue stesse fondamenta…
proprio ieri ho rispolverato un vecchio libro, L’alchimista, di Coelho, che reputo prezioso per i messaggi che contiene,
(una saggezza molto circolare lo contiene…:-)
sul retro c’è scritta a caratteri molto grandi questa frase:
“Ascolta il tuo cuore.
Esso conosce tutte le cose.”
io dico: il battito del cuore del mondo sta dove il bambino continua a nutrirsi:-)
Blessed be
Macrocosmo e microcosmo.
Blessed be :)
Ma il tempo lineare è il tempo ebraico-cristiano… Dietro Hegel c’è la Bibbia (vedi Löwith, Significato e fine della storia). Il grande problema è capire quanto è biblica la modernità…
Schildknapp
Per quanto meno evidente, nemmeno nella tradizione ebraico-cristiana il tempo è realmente lineare. Non a caso è previsto il ritorno istantaneo all’origine, proprio solo di un divenire che corre in cerchio.
Fabiano
Posso sapere che cos’è il “ritorno istantaneo all’origine”?
Schildknapp
“Ma il tempo lineare è il tempo ebraico-cristiano… ” …
Queste sono sempre e solo teorie basate sulla propria concezione e valutazione ed accettazione della storia contemporanea., dove per contemporanea si intenda la partenza lineare di una costante che persegue valori non discutibili.., cio’ fa si che altre tipologie vengano prese non in netta considerazione e che sbalzano la storia verso altri tipi di comunicazione.., cosi’ tanto per tenere testa al commento poco chiaro #9 dove il porre paroloni antecedenti la possible convergenza di neuroni ben pensanti fan si che il tutto rientri nella teoria del sistema dell’uomo moderno.
:) sorrisino sornione..
salam.
Al commento #11:
Veramente cercavo di discutere, non di porre una “partenza lineare di una costante che persegue valori non discutibili”… È che la linearità della storia sia un’eredità ebraico-cristiana, ritengo, è un fatto, un punto di partenza. Che poi si pensi che questo sia all’origine della decadenza moderna è un’altra cosa. Ma rifiutare questa concezione della storia significa rifiutare tutta la tradizione ebraico-cristiana, che lo si voglia o no.
Schildknapp
speravo di risvegliare la storia nell’arco di tutta la sua esistenza sino al giorno d’oggi con quell’ironico ed inpertinente commento.,
la storia si evolve nel tempo.., prendendo in considerazione le radici sicuramente ma anche portando alla luce rami che da queste radici derivano e tutte senza distinzione..,
i veri ( e sottolineo veri ) valori profondi della tradizione ebraico-cristiana non vengono messe in discussione nella maniera piu’ assoluta., e la decadenza non e’ certo da imputare all’essenza delle stesse ma ai tarocchi che di queste radici ne hanno perso la fonte.., tutto qua.., ricordiamo che la storia del genere umano spazia tanto quanto sono i popoli che di essa si nutre.., poi ogni discorso e’ fazioso a seconda..
Mi permetto per ultimo di :
“Veramente cercavo di discutere, non di porre una “partenza lineare di una costante che persegue valori non discutibili”… ”
Ecco., se non si ha una partenza lineare di una costante che persegue valori non discutibili., non si va da nessuna parte.., la discussione parte da punti basi che non possono avere contraddizioni altrimenti non regge neanche tutto il senso di un ragionamento compiuto.., afferrato il concetto? :)
qualcosa ci accomuna., i nick illegibili. :)
Sostenere che la visione lineare del tempo è stata sostenuta dai padri della chiesa cristiani non è errato.
Basterebbe ricordare San Tommaso e Sant’Agostino.
La visione cristiana infatti contempla il concetto di salvezza, con una creazione, una caduta, ed un giudizio finale.
Si potrebbe però considerare anche la visione escatologica cristiana come essa stessa un grande ciclo inserito all’interno di un ciclo ancora più ampio.
E ancora più che un cerchio, tale visione è più coerente con la concezione del tempo sotto forma di spirale, in cui ogni nuovo inizio seppur simile non è mai uguale all’inizio precedente.
Così la stessa seconda venuta di Gesù potrebbe essere considerata come incipit di un nuovo e maggiore ciclo.
Ma queste sono considerazioni personali :-)
Blessed be
Al commento #14:
“Si potrebbe però considerare anche la visione escatologica cristiana come essa stessa un grande ciclo inserito all’interno di un ciclo ancora più ampio.”
Mi piacerebbe sapere cosa intende, il gentile padrone di casa, con “ciclo ancora più ampio”.
Sulla “spirale” siamo d’accordo. Ma il punto è se questo “ciclo ancora più ampio” è compatibile con la filosofia-teologia ebraico-cristiana della storia o no. Anzi, se le due cose possono coesistere. Se la seconda venuta di Gesù fosse da considerare come “incipit di un nuovo e maggiore ciclo”, credo, non si tratterebbe più di una filosofia-teologia della storia (o della storia tout-court). Se lo rimanesse, non saprei pensare ad altro che a quell’episodio di “Futurama” dove il vecchio scienziato elenca la seconda venuta di Cristo come una delle tante cose successe negli ultimi secoli (con un effetto comico straordinario).
Saluti,
Schildknapp
…in realtà, passato e futuro non esistono, ad esistere é soltanto l’eterno presente.Dolce spirale della conchiglia. Il tempo non è quello troppo umano della falsa storia, ma quello del Reale, di quello che accade veramente cioé storia=metastoria+storia. La ragione non é della ragione, lo sforzo filosofico se non é collegato al cuore é perdente e vano. L’intuizione mistica oltrepassa la semplice razionalità.E pensandoci bene, anche la linearità non esiste, cioé é un concetto relativo al basso mondo; in effetti il punto é circolare e la linea non é che un’insieme di punti, se non esistesse il punto nemmeno la linea potrebbe esistere…il prototipo dei prototipi, il prototipo supremo, il grado della presenza eterna, il grado della presenza divina, l’uomo-dio, il cerchio dell’uomo( gli scienzati non riescono a capire, come mai le balene stanno naufragando, questo triste suicidio delle balene…dolcissime balene d’eternità, ciao,jam)
molto bello il commento di Carlo ma se il concetto della venuta nuova che nuova non e’ poi tanto e sfora la normale comprensione a noi umani si e’ giunti per forza ad un punto definitivo di arrivo., sarebbe uno scherzo di cattivo gusto riproporre qualcosa di cosi’ subliminale per poi portalo a valori cosi bassi del cerchio che gira su se stesso senza un termine finale., non avrebbe senso alla razionalita’ lineare del concetto di storia dove cara Jam la mistica si perde miseramente lasciando il posto alla razionale concretezza di un pensiero lineare ben definito., un progetto portato a termine nei minimi particolari.., la mistica ha ahime’ tolto alla razionalita’ quel tocco magico che distingue il logico dall’illogico razionale., e si perde nel tempo che non esiste quand’esso invece e’ ben focalizzato da ogni minimo evento storico..,
la balena si perde e muore tenerella perche’ il suo istinto primordiale di seguire rotte a lei dettate nel tempo a noi sconosciuto si., si mescolano con il tempo a noi perfettamente conosciuto., e la mescolanza di tali rumori assordanti la rende cieca e sorda.., dopo tutto siamo padroni della terra e dei mari.., e per come tali possiamo ed abbiamo di fronte agli occhi lo scempio che stiamo portando..,
potevi citare gli uccelli., tanto per restare nella mistica anche loro volano sbandando parecchio. :))
Salud Carlo,
la mia opinione (modesta, assai modesta) è che la “linea del tempo” sia in realtà un grafico e non una retta.
Un grafico che a volte sale e a volte scende.
Solo una visione prospettica a largo raggio ti permette di vederne la vera tendenza (al “rialzo” o “ribasso”) senza essere confusi dai movimenti secondari e dal “rumore” (oggi intenso assai).
Naturalmente il linguaggio “stile investitore di borsa” non è casuale…
Suerte,
manolete
Schildknapp
Mi piacerebbe sapere cosa intende, il gentile padrone di casa, con “ciclo ancora più ampio”.
Non saprei dire con esattezza.
Diciamo più o meno 453.600 anni?
Ma si tratta solo di numeri.
La terra è comunque destinata ad esistere ancora per qualche milione di anni, noi come genere umano non si sa, probabilmente le faremo compagnia a lungo.
Comunque
secondo l’escatologia cristiana, dopo la Seconda Venuta di Cristo vi sarà una umanità nuova, diversa da come la concepiamo, e forse persino il concetto di “evento storico” non troverà più posto.
Azzardare previsioni non è saggio.
A presto
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Salud Manolete :-)
dici bene, il raggio dovrebbe essere molto largo, per cogliere la “tendenza”
Suerte:-)
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Jam, Fatma
bello questo balletto poetico-razionale :-)
Blessed be
sto leggendo a riguardo “Il quarto cavaliere” di Nikiforuk Andrew. una storia dell’umanità decisamente diversa, meno poetica. ti piacerà ;) non dico altro e ti lascio il gusto dell’indagine.
Grazie del consiglio Asoka, non lo conoscevo proprio :-)
A presto
La bellezza del mondo fisico ( celeste-mentale-materiale) è dicibile così:
-Ciò che ha inizio avrà fine ma è eterno.
la spirale ha inizio, la spirale ha fine, ed ha la ciclicità.
Ma restaurato il vecchio fluisce il nuovo, per sempre.
L’eternità è quindi già qui, dove però? nel non dove!
D.
Origene no Carlo, parlò del Kalpa forse, e non di 1 mantavara.
D.
L’eternità è un concetto che possiamo solo percepire, forse non comprendere con l’uso delle nostre facoltà razionali.
Noi siamo immersi nel divenire, naturalmente, e questa è la nostra attuale condizione.
Forse da un altro punto di vista la stessa questione del “corso del tempo” non avrebbe più significato, come è stato accennato.
ma per adesso ci dobbiamo raffrontare con la nostra esperienza.
Blessed be
Non credo alle magnifiche sorti, l’orgoglio di cui il nostro tempo si ammanta mi fa orrore e mi sembra superbo, se non blasfemo; ma non credo neppure alla ciclicità di una storia umana.
Penso ad Abramo, al conto dei giusti, alla promessa che in presenza di un solo giusto non avverrà la distruzioni. Vi sono luoghi del mondo in cui alcuni puri digiunano e pregano, forse quelle parole di preghiera reggono tutto e differiscono, differiscono…
Blessed be
Ciao Saonda
forse quelle parole di preghiera reggono tutto e differiscono, differiscono
Di questo sono convinto anche io :-)
Blessed be