Uno dei falsi miti di cui tutti noi siamo o siamo stati succubi, un falso mito inculcato per mezzo dell’educazione e dei grandi media, è quello che vorrebbe gli uomini dei potenziali pericoli per i propri simili, naturalmente avvezzi a prevaricare con la forza il prossimo.
Questo naturale istinto alla violenza, ci viene spiegato fin da piccoli, è contenuto grazie alle leggi ed a coloro che le fanno rispettare, ovvero l’apparato statale che tiene a bada l’irrequieta massa dei sudditi con tutte le sue estenzioni e tutti i suoi tentacoli.
Ed uno degli esempi più comuni che vengono usati per dimostrare la fondatezza di questo rischio è quello del “violento far west” americano, un periodo di terrore ed anarchia, dove si rischiava di finire trafitti dal pistolero di turno se solo si sbagliava a prolungare il proprio sguardo un secondo di troppo.
Assalti alla diligenza, duelli mortali come principale passatempo e bande di delinquenti che controllano intere città fanno parte di un immaginario collettivo trasmesso da Hollyhood ed ormai entrato a far parte delle certezze storiche delle persone.
Eppure, da diversi anni ormai, accurate ricerche storiche riguardanti il periodo dei pionieri americani e la colonnizazzione dell’ovest statunitense ci hanno riportato una immagine totalmente diversa da quella imposta da Hollywood.
In un interesante articolo dal titolo “La storia del west, tra mito e dura realtà” Guglielmo Piombini ripercorre brevemente questi falsi miti e presenta una sintesi delle ultime ricerche storiche su quegli anni.
[…] Da qualche decennio tuttavia i lavori di una nuova generazione di studiosi, mettendo in discussione tanti pregiudizi sul “Selvaggio West” sedimentati nel tempo, hanno chiarito che la Frontiera americana non era il regno della legge del più forte, ma un posto tutto sommato pacifico e civilizzato.
Storici come William Davis, Russel Pritchard, Eugene Hollon, Frank Prassel hanno rilevato che i conflitti a fuoco coinvolgevano solo una esigua minoranza di “pistoleri”, mentre per milioni di persone comuni, a dispetto di una certa visione romantica, la vita sulla Frontiera era fatta soprattutto di monotonia e duro lavoro.
Uno di questi storici, Roger McGrath, dopo aver setacciato una gran quantità di archivi, giornali e testimonianze riguardanti alcune tra le più turbolente cittadine della Frontiera ai tempi della corsa all’oro, è arrivato alla conclusione che “certe nozioni tanto diffuse sulla violenza e la mancanza di leggi e giustizia nel Vecchio West non sono altro che un mito”, dimostrando dati alla mano (nel libro Gunfighters, Highwaymen, and Vigilantes, University of California Press, 1984) che statisticamente nell’Ovest la violenza era meno diffusa non solo in confronto alle grandi città dell’Est, ma anche rispetto all’America attuale!
[…]
La verità è che nelle terre dell’Ovest, malgrado l’assenza di un governo statale, non c’era affatto anarchia o assenza di leggi. Al contrario, i coloni si sentivano portatori di antiche consuetudini di libertà: le stesse che i rivoluzionari americani avevano rivendicato contro l’assolutismo “moderno” del re inglese, cioè i diritti ereditati dalla Common Law e le istituzioni d’autogoverno di origine medievale, che venivano trapiantate nelle comunità di frontiera.
Lo stesso Frederick Jackson Turner, autore della più celebre analisi della Frontiera come momento fondativo del carattere americano (The Frontier in American Hustory, 1893), ricorda che nel West persisteva l’eredità europea, e che la storia americana andava intesa come uno sviluppo della storia d’Europa nelle condizioni nuove del Nuovo Mondo.
Per Turner i pionieri che colonizzarono l’Ovest erano degli “idealisti sociali”, che fondavano le loro aspirazioni sulla fiducia nell’uomo comune e sulla prontezza a venire ad accordi, senza l’intervento di un despota paternalistico o di una classe che esercitasse il controllo su di loro.
Ciò che rimaneva più impresso a tutti i primi viaggiatori europei negli Stati Uniti, dal celebre Alexis de Tocqueville al meno noto conte piemontese Carlo Vidua, autore di osservazioni acutissime sulla società americana dei primi decenni del XIX secolo, era proprio la capacità degli americani di risolvere ogni genere di problema attraverso l’associazione volontaria, unendosi per un fine comune (l’abbattimento di tronchi, la costruzione delle dimore, le opere caritatevoli, i raduni, l’organizzazione dei campi minerari, la mutua protezione e mille altre cose) senza l’intervento di istituzioni statali.
Articolo completo: La storia del west, tra mito e dura realtà
Kleeves John – Un paese pericoloso, Storia non romanzata degli Stati Uniti d'America.pdf
http://www.mediafire.com/?fo25nl3a5lkl7k7
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D'altronde se a qualcuno è mai capitato di trovarsi in situazioni in cui ci sono delle persone che non si conoscono e si trovano a vivere insieme in un ambiente sconosciuto, noterà che l'istinto principale è quello di mettersi assieme e aiutarsi a vicenda, e non di uccidersi l'un l'altro. Provare per credere.
Il mito del selvaggio west è tra l'altro stato creato apposta per far vedere la necessità del governo federale laddove non era affatto sentita. Erano gli anni in cui nascevano le corporation come le conosciamo noi (sempre grazie alla amorevole mano statale).
Tommy
Bell'articolo, attraverso la cultura è facile agire sulla percezione della realtà.
Suppongo che alla parola west molti come me pensino a bud spencer e terence hill e nei miglior casi a Sergio Leone :D
Non è difficile veder bambini a giocare con le rivoltelle, o a vestirsi da cowboy in questo periodo di carnevale.
Da piccolo oltre ai soldatini blu e verdi, avevo i cawboy e gli indiani e ci si poteva anche giocare all'aria aperta.
Anche uno dei primi videogiochi sul commodore 64 che ho avuto consisteva nel spararsi a vicenda tra cowboy.
Dopo topolino ovviamente Tex willer e Lucky Luke.
Chissà se esiste un qualcosa legato al west dove non appaia una sparatoria?
…anche "ritorno al futuro" film fantascientifico in realtà è quasi tutto incentrato sullo scontro a fuoco nel veeechio west.
Questa si! che è cultura ^^
ghibli.
Suppongo che alla parola west molti come me pensino a bud spencer e terence hill e nei miglior casi a Sergio Leone :D
Capita quasi a tutti, in effetti.
Curiosamente, capita spesso sentire persone che non perdono occasione per criticare Hollywood e la sua "propaganda" usare il termine "far west" quale sinonimo di "anarchia" e "violenza fuori controllo".
_______________
Tommy, concordo, direi.
Un saluto a te :-)
A presto
E' di certo lecito confrontare un mito con la realtà. Ma nel condurre una ricerca storica, per quanto ci si attenga a mille scrupoli, si corre sempre il rischio di creare inconsapevolmente un nuovo mito.
Se vi interessa approfondire con un punto di vista diverso ma molto valido vi consiglio i libri "Etologia della guerra" e "Amore ed odio" di Irenäus Eibl-Eibesfeldt.
Quel che invece non mi piace è l'espressione "falso mito".
Se intendiamo il mito come percezione distorta della realtà è logico che esso sia falso, è insito nella sua natura: in questo caso dunque "falso mito" è un espressione ridondante.
Se invece (più saggiamente, a mio avviso) lo vediamo come espressione nata dall'incontro dell'interiorità umana con la realtà 'esterna', gli aggettivi vero e falso perdono di valore, in quanto il mito semplicemente è; va accettato come tale e possiamo usarlo per indagare, e al limite giudicare, i sentimenti che pervadono la popolazione che lo sente come proprio, ma dichiararlo falso è secondo me soltanto fuorviante.
In questo caso quindi "falso mito" può diventare addirittura una riduzione indebita, se non una facile formula per dismettere espressioni popolari che non gradiamo.
melez
Ciao melez
comprendo benissimo la tua precisazione, e la considero del tutto pertinente.
Il termine "mito" nel titolo del post l'ho usato per riprendere il titolo dell'articolo di Piombini che ho segnalato.
Francamente mi chiedo se anche per le popolazioni amerinde l'ovest degli attuali USA fosse un posto monotono e pacifico.
Josi
Non si tratta di sapere come è andata veramente la Storia, ma l'uso che se ne fa per cambiare la percezione delle cose.
Nessuno sostiene che il mondo in passato o nel presente è bello e pacifico, ma si cerca di capire proprio perchè c'è tutta questa malvagità.
Nel mio commento precedente e il post (penso) vuole sottolineare come anche quella fase storica venga usata "solo" nel suo aspetto negativo per generare altra negatività, è una piccola goccia che sommate ad altre annaffiano il seme del male.
ghibli
Francamente mi chiedo se anche per le popolazioni amerinde l'ovest degli attuali USA fosse un posto monotono e pacifico.
Per i nativi americani l'arrivo degli europei rappresentò una enorme tragedia, ovviamente.
la tragedia non fu tanto causata dai coloni in sé, ma dai governi federali che rispondevano ad un altro tipo di potere.
Ma questa è purtroppo un'altra storia, che meriterebbe una trattazione a parte.
Direi che sono entrambi dei falsi miti, anche quello che i coloni fossero pacifici e buoni in quanto profanavano senza alcun problema i luoghi sacri alle tribu' indiane, gia' solo con la loro immonda presenza. Forse la loro presunta pacificita' e' presunta dal fatto che gran parte furono mormoni, con il pesante carico dei loro stracci, pidocchi, malattie e soprattutto del loro bigotto moralismo protestante. Il falso mito e' che le le nazioni indiane fossero un popolo selvaggio e rozzo mentre viceversa lo erano gli Occidentali, specie poi i coloni. Le conoscenze esoteriche degli sciamani pellirosse erano molto elevate a dispetto di quello che viene immaginato dalla cultura trash-pop del "mito" del West come stregoneria e superstizione. Inoltre, quello che viene analizzato qui, e' il primo momento della colonizzazione del selvaggio west in cui appunto venivano mandati allo sbaraglio a mo' di emigranti, persone di tutte le risme, anche gli elementi della peggior feccia della società, le avanguardie di tutto quello che sarebbe poi accaduto dopo.
Zodiacus
persone di tutte le risme, anche gli elementi della peggior feccia della società
Previa rapida osservazione, devo constatare che buona parte della “peggior feccia” pare essere rimasta da questa parte dell'oceano.
Ciao Pax, sempre un piacere ritrovarti :-)
Siccome l'America Settentrionale puo' ben esser compresa nel cosidetto Occidente…… le feccie della societa' sono perfettamente speculari.
Zodiacus
stesso film?
Sull'arresto dell'agente speciale della CIA in Pakistan
http://saigon2k.altervista.org/2011/03/sullarresto-dellagente-speciale-della-cia-in-pakistan/
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Sulla conquista dell'America del Sud (un altro falso mito duro a morire…)
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