Non capita a tutte le generazioni di poter assistere alla fine di un impero.
Nella storia da noi conosciuta hanno fatto la loro comparsa due tipi di imperi.
Vi sono stati imperi che si sono imposti ed hanno prosperato per secoli, seppur a fasi alterne, come l’Impero Romano oppure quello Ottomano, e ve ne sono stati altri che hanno avuto un rapido sviluppo ed una fine altrettanto veloce, come l’Impero di Alessandro il Macedone.
L’Impero Americano appartiene a quest’ultimo genere, e si appresta a concludersi pochi anni dopo aver raggiunto la sua massima espansione.
Al pari della dominazione spagnola del XVI secolo e di quella britannica dell’ottocento, l’egemonia americana ha interessato la quasi totalità del mondo conosciuto*, con un predominio culturale indiscusso che andava a raggiungere anche quei luoghi che non erano toccati da una presenza militare diretta.
La sovranità economica, così come emerse dai trattati Bretton Woods che dopo la II Guerra Mondiale assegnarono al dollaro americano il ruolo di moneta di riferimento globale, completava il quadro della supremazia mondiale.
La storia quindi insegna che gli imperi si sgretolano per cause sia interne che esterne, ed il più delle volte ci si ritrova di fronte ad una concomitanza di questi eventi.
L’ Impero Romano d’Occidente, ad esempio, cadde innanzitutto a causa della impossibilità di gestire un territorio sempre più vasto da parte di una popolazione che andava sempre più disaffezionandosi alle questioni militari.
La corruzione, il clientelismo, lo stile di vita parassitario di molti dei cittadini dell’impero corrosero dall’interno la società romana, e le popolazioni barbariche non fecero altro che inserirsi dentro crepe sempre più vaste.
Similmente gli Stati Uniti, dopo la vittoria nella seconda Guerra Mondiale ed il loro emergere quale potenza di riferimento del mondo occidentale, basarono la loro egemonia sulla propria superiorità militare e tecnologica, e dopo la disgregazione dell’ Unione Sovietica parevano essere rimasti l’unica superpotenza in grado di imporre la propria visione a tutto il globo.
Ma ancora una volta più delle pressioni esterne poterono le questioni interne, e l’american way of living si è dimostrato nel breve periodo insostenibile.
Con la differenza che questa volta la malattia dell’impero, ovvero un modello di sviluppo senza solide basi, fondato sul debito e su capitali fittizi, ha contagiato l’intero pianeta.
Così l’impero cadendo porterà con sé tutti i suoi vassalli e i suoi oppositori, tutti indirizzati verso lo stesso destino.
Ci si troverà quindi di fronte ad uno scenario inedito: per la prima volta nel corso della storia non vi sarà alcun pretendente pronto a cogliere lo scettro dell’impero cadente; quello che emergerà sarà un ordine inedito, mondiale e del tutto nuovo.
Nuovo nella forma, perlomeno.
*ci si riferisce ovviamente agli imperi nella loro forma esteriore, quella suscettibile di trattazione storica: capita a volte infatti che le strutture cambino forma, ma che restino invariati i grandi pianificatori.
Che siano i Cinesi essere pronti a cogliere lo scettro?
Articolo eccellente.
L’impero Americano crolla xchè troppo estremizzato in ogni sua espressione.
Le auto americane, per esempio, sono 6000 di cilindrata, le case devono essere ville faraoniche come quelle di Beverly Hills, la finanza deve esagerare, prestiti enormi, debiti enormi, bilioni, trilioni ecc. tutto in america deve essere grande, il più grande.
L’america è la massima espressione dell’egoismo umano. E’ l’IO imperante che detta le leggi. La solidarietà non esiste, lo stato sociale non esiste, questa è la filosofia anglosassone imperante che pone al centro di tutto l’IO.
Tutto quello che esiste intorno a me è una proiezione di me stesso. Mentre Io sono vivo e so di esistere, non so se tu esisti o se sei solo la proiezione della mia mente. Non esiste nulla sopra di me, io sono dio.
Seguire questa filosofia porta diretti agli stati uniti come sono oggi.
La filosofia greca indica invece un tutto superiore all’io. Noi siamo parte di un tutto, il tutto esiste a prescindere da noi. Da qui nasce il concetto di società intesa come comunità di persone unite dallo stesso destino. Lo stato sociale diventa necessario per salvaguardare la società e lo stato stesso dalla disgregazione.
Credo che questo sia il nocciolo del problema americano, solo una questione di punti di vista filosofici ispiratori.
Questa non è farina del mio sacco ma proviene da un articolo di M.Blondet (quello vero non il falso) di qualche settimana fa. Spero di aver capito bene il senso e di averlo qui riportato correttamente.
Saluti
Faurio
analisi molto lucida e convincente…..
>
credo che non ci sarà una guida che riempirà il vuoto di potere lasciato dagli USA a breve termine,ma tanti poteri legati alla politica americana, che prima faranno pulizia, (cambiamenti di rotta,caos,stabilizzazzione) nel loro interno, e poi se la storia non avrà insegnato nulla, ripeteranno gli stessi errori….sempre che non accada l’imponderabile profetizzato
(NIBIRU)
….. ciao Carlo
PS
analisi molto lucida e convincente…..
mi riferivo all’articolo di Carlo….
condivido anche il comm di Faurio….a livello filosofico…. ciao
Che siano i Cinesi essere pronti a cogliere lo scettro?
I cinesi, al momento, sono del tutto dipendenti dal mercato occidentale.
Hanno i mezzi di produzione, una industria ben organizzata su larghissima scala, una numerosa manodopera ma non hanno un mercato interno.
Se l’occidente si ritrova nell’impossibilità di comprare le loro merci, si ritroveranno di colpo senza clienti.
Ragion per cui la Cina ha continuato a sostenere l’economia americana da tempo in bancarotta.
Ovviamente Questi aspetti sono ben noti anche alla intellighentja cinese, che non è composta da ingenui.
Quindi qualche sorpresa dalla Cina potrebbe pur sempre arrivare.
Ma questa sembra proprio la volta buona affinchè emerga finalmente un potere sovranazionale
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Ciao Faurio
in effetti gli abitanti degli stati uniti nel loro insieme hanno vissuto negli ultimi anni molto al di sopra delle loro possibilità, e questo non è sostenibile a lungo.
Nello stesso modo la politica monetaria americana ha immesso nel sistema una grande quantità di liquidi, spalmando l’inflazione su tutto il globo, considerando che il dollaro è stato fino ad oggi la valuta necessaria per compiere le principali transizioni, e di conseguenza tutti gli stati erano costretti a procurarseli.
Per tale motivo quando il dollaro perderà il suo valore tutte le nazioni ne risentiranno.
Per quanto riguarda la questione dell’Io e della collettività, questa assume reale importanza solo quando nasce dal basso.
Il concetto di collettività è stato trasfigurato negli ultimi secoli dai poteri centrali.
Collettivismo ed individualismo, per dirla con Guénon, sono due facce della stessa medaglia che hanno caratterizzato il XX secolo, ed entrambe sono proprie della concezione moderna.
A presto
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ciao Gigi
e chissà che forma avrà questo imponderabile :-)
Blessed be
“quello che emergerà sarà un ordine inedito, mondiale e del tutto nuovo.”
Una nuova versione del “Tiranno”.
Ma se tutto procede come dice la profezia, gli ultimi cinque lo faranno fuggire, anche se non conosceremo mai il suo volto.
There once was a wealthy man with a wonderful idea
To bring children from all places
With all kinds of faces
Together in a sailing ship
there were 40 boys and girls
They would sail the ship around the globe
so they called it The United World
[…]
Five children were left behind
[…]
Hiding in the bushes were a watchful pair of eyes
And living in the valley were people lost in time
Ruled over by a tyrant whose face was in a mask
The children must defeat him
So they can escape at last
From the lost islands
http://www.youtube.com/watch?v=MnfZVk7sdk8
Pyter
Buonasera a tutti,
buonasera Santaruina,
desidero fare alcune precisazioni, in quanto l´articolo indica una imprecisione che porta a una constatazione errata: impero americano – impero effimero con meno di 1 secolo di esistenza.
Analiziamo la parola “impero” nel senso dell´articolo: un´insieme (piú o meno omogeneo) che “domina” su altri insiemi (piú o meno omogenei) in un dato tempo, in un determinato territorio; appunto come gli esempi elencati nell´articolo stesso – Romani, Ottomani, Macedoni etc.
Analizziamo questo nostro impero attuale: gli USA.
Sono gli USA dei neri, quelli che vanno in giro a dire “hey yo …”, facendo banda nelle towns … direi di no, loro sono solo una parte del grande impero, molto folkloristica ma poco centro di controllo/potere.
Sono gli USA dei latini, quelli che ballando la salsa ti apostrofano di “hermano …”, inveindo sulla dittatura cubana … direi di no, un poco di peso politico lo hanno, ma non hanno le redini dell´impero.
Sono gli USA degli indiani, gli originari abitanti (proprietari no, quest´ultimo é un concetto nostro, non loro) del paese, … no, direi che contano meno dei primi …
Se dietro SPQR c´erano i Romani, dietro USA chi ci sono ?
Ma gli anglosassoni naturalmente. Un termine forse piú preciso, usato spesso per fare del sarcasmo é WASP (White Anglo-Saxon Protestant).
Se diamo per vere queste mie riflessioni, possiamo dire che l´impero USA é l´impero degli anglosassoni …
… mah un momento, gli anglosassoni non sono ubicati solo in USA … abbiamo gli anglosassoni inglesi e del commowealth … si, quegli stessi anglosassoni che costituivano l´impero … (?) precedente …
Ritengo che l´impero attuale sia quello Anglosassone. Il chiamarlo “USA” o “Inglese” é come disquisire di “matrioske”. La data di fondazione dell´impero potremmo portarla (soggettivamente) al momento che dimostra di resistere al grosso dell´epoca … direi 1588, con la vittoria sull´Invincibile Armada spagnola.
Se accettate questo punto di riferimento storico, direi che il nostro impero “Anglosassone”, pur non avendo i 1000 anni dell´Impero Romano di occidente, comunque stia per compiere i 500 anni … tanto effimero non mi sembra …
Sul fatto che stia per saltare … lo devo ancora vedere.
Il fatto che venga messa in liquidazione una filiale, non significa che stia fallendo pure la casa madre.
Sopratutto quando la liquidazione é pilotata dalla casa madre …
Poi, come la vita é una grande soap-opera (o viceversa ?), ricca di colpi di scena, e di intrecci dietro le quinte, scopriamo poi che questo “Impero Anglosassone” in realtá non é diretto dagli stessi anglosassoni … ma questa é un´altra storia …
Per farla breve, crederó a questo fallimento, non solo quando vedró chiudere una filiale, ma quando vedró chiudere anche la matrice, e naturalmente la societá off-shore che la controlla.
Un abbraccio a tutti
xmas
Ciao Pyter
non la conoscevo proprio.
They would sail the ship around the globe
so they called it The United World
what a “wonderful idea”… :-)
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Ciao xmas
a dire il vero non avrei molto da obiettare alla tua precisazione.
Non a caso a fondo dell’articolo ho voluto aggiungere una nota in cui specificavo che qui ci si occupava solo dell’aspetto “esteriore” assunto dall’impero.
Corre voce infatti che la vera capitale di questo impero non si sia mai spostata da Londra, dalla City, per essere precisi.
“A golden age empire…”
Blessed be
xmas: ho inserito un breve post ispirato alle tue considerazioni.
Un po’ ermetico, forse, ma se ne potrà discutere nei commenti, eventulmente.
Blessed be
la mia domanda sarà banalotta e ingenua… ma io non riesco a rispondere a una semplice domanda: chi manovra, perché lo fa? Un Nuovo Ordine Mondiale sorgerà… ok… dunque?
Rammenti le “Georgia Guidestones”… ovvio un “segnale” come tanti altri nasconsti (con più o meno dovizia) all’interno della storia, dell’arte, dell’architettura e via dicendo… ma perché?
ciao carissimo
io voglio capire di chi è questa “societá off-shore” di cui parla xmas nel suo intelligente commento… mi sento frustrato: intuire un disegno immenso in mezzo al deserto: chi la fatto e per che cazzarola l’ha fatto?
(troppi stimoli, troppe idee… mi viene in mente nazca… ci sarà stato un motivo, immagino, chi doveva “vedere”… vide, penso io).
Ciao Asoka
le persone che da tempo teorizzano il nuovo ordine mondiale partono dal presupposto che i nostri anni siano gli ultimi di una lunga era di decadenza a cui seguirà una nuova età dell’oro.
Nella loro visione, essi vorrebbero porsi come guide in questo nuovo mondo.
Sono anche convinti che il passaggio di era vada anche un po’ “facilitato” (con guerre stermini morti e cose simili).
A presto
Ma tutte queste guide, secondo te, “ci sono” o “ci fanno”?
Lo fanno perchè ci credono, perchè è nel loro interesse, o tutte e due le cose?
Io spero che almeno “ci siano”.
Pyter
Ricordo un bel film canadese di molti anni fa “Il declino dell’impero americano”, nel quale si insisteva nel porre tra le cause della caduta dell’Impero Romano la crisi demografica. Questo è il sintomo che mi allarma di più, perchè anche nelle società animali il calo demografico è segno di declino dell’intero gruppo.
Ma davvero la storia si ripete? Credo piuttosto che siamo scossi dal ricordo di quell’evento lontano del 476 d.C., come ho scritto in un post, e che per timore soltanto tendiamo a interpretare la nostra epoca alla luce di quello trascorso, invece di trarne insegnamento. Adesso non ci sono barbari, o meglio forse lo siamo un po’ tutti… :)
Non credo che in questo momento una guerra farebbe comodo a nessuno: perchè distruggere mercati potenziali o già costituiti?
Un post molto interessante.
Ma tutte queste guide, secondo te, “ci sono” o “ci fanno”?
Chi veramente è consapevole di quello che succede non si immischia con le questioni “pratiche”.
Questo è compito della manovalanza, che esegue.
La manovalanza l’abbiamo vista all’opera proprio questi giorni, tra Londra Strasburgo e Praga.
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Ciao Saonda
la storia si ripete simile ma mai eguale.
Perchè distruggere mercati, chiedi.
I “mercati” sono un mezzo, non il fine.
Il fine è il potere in sè, e si esercita meglio su di una popolazione ridotta.
A presto