di René Guénon
La civiltà moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia : fra tutte quelle che conosciamo essa è la sola che si sia sviluppata in un senso puramente materiale, la sola altresì che non si fondi su alcun principio d’ordine superiore.
Tale sviluppo materiale, che prosegue ormai da parecchi secoli e va accelerandosi sempre più, è stato accompagnato da un regresso intellettuale che esso è del tutto incapace di compensare.
Intendiamo qui, beninteso, parlare della vera e pura intellettualità, che si potrebbe anche chiamare spiritualità, e ci rifiutiamo di dare questo nome a ciò a cui si sono specialmente applicati i moderni : la cultura delle scienze sperimentali, in vista delle applicazioni pratiche alle quali esse sono suscettibili di dar luogo. […]
La decadenza non s’è prodotta d’un sol colpo; se ne potrebbero seguire le tappe attraverso tutta la filosofia moderna. È stata la perdita o l’oblio della vera intellettualità a rendere possibili quei due errori che solo in apparenza si oppongono, ma sono in realtà correlativi e complementari: razionalismo e sentimentalismo.
Dal momento in cui si incominciò a negare o a ignorare ogni conoscenza puramente intellettuale, come si fece dopo Descartes, si doveva logicamente sfociare, da un lato, nel positivismo, nell’agnosticismo e in tutte le aberrazioni ‘ scientistiche ‘, e, dall’altro, in tutte le teorie contemporanee che, non soddisfatte di ciò che può dare la ragione, cercano qualcos’altro, ma lo cercano dalla parte del sentimento e dell’istinto, vale a dire al di sotto della ragione e non al di sopra, giungendo, con William James per esempio, a vedere nel subconscio il mezzo con il quale l’uomo può entrare in comunicazione con il Divino.
La nozione di verità, dopo essere stata abbassata ormai a una semplice rappresentazione della realtà sensibile, è infine identificata dal pragmatismo con l’utilità, il che equivale alla sua soppressione pura e semplice; che importa infatti la verità in un mondo le cui aspirazioni sono unicamente materiali e sentimentali?
La Riforma della Mentalità Moderna
L’uomo di oggi è troppo dedicato al materialismo, all’avere invece che all’essere. Si rifugia nei beni fugaci per cercare felicità, contentezza, gioia, calma, e invece trova malattie, noia, ansia, guerra.
Sino a quando non ci sarà una vera introspezione il mondo non potrà mai cambiare verso un’epoca di benessere reale.
Felicità
Rino, introspezionandosi.
Guenon aveva ragione e se fosse vivo oggi sarebbe anche molto più critico. Roberto
Cioa Rino, l’introspezione oggi appare sempre più complessa, e per introspezione si potrebbe intendere in senso lato la ricerca di quella realtà che all’interno unisce con ciò che sta oltre.
(in parole semplici… )
Grazie per le tue riflessioni… :-)
Roberto, ovviamente concordo, e c’è anche da riflettere sul fatto che Guénon scriveva queste parole quasi 100 anni fa, quando la “decadenza” di cui parla era ancora molto distante dal raggiungere i “picchi” dei giorni nostri.
Blessed be
Infatti Santaruina.Noi oggi non ci rendiamo neanche veramente conto in che universo anormale e in che epoca capovolta viviamo.Credo che ci sia bisogno di altri Maestri capaci di lluminarci e guidarci oggi sui sentieri della Tradizione. Roberto
Articolo straordinariamente attuale, dopo tanti anni…! Il che la dice lunga sulla “deriva”, anche da parte di chi dovrebbe essere un “baluardo” ma che spesso è, come Guénon diceva, solo “un cieco che guida un cieco”.
Il punto è che *mai* si è posto al centro il problema della “mentalità”, ma si è aperta la deriva, tutta moderna, di “entrare” nel cosiddetto “vivo”, nella politica, nella scienza, e chi più ne ha più ne metta.
*Si è persa la “Bussola”*…!
E ***non è*** una mera questione di “materialismo”: anche questo è un limite, una copertura.
No, non è affatto il mero materialismo né il mero “marxismo”, nella cui critica tanti si son baloccati, con i *bellissimi* risultati che abbiamo sotto gli occhi.
La verità è che la cosa ha radici profonde, ed anche *occulte*, non pe rmero “complottismo”.
E chi *non vuol* vederrlo si vota lla famosa Fatica di Sisifo.