Il labirinto nel medioevo rappresenta il percorso che il pellegrino deve compiere innanzitutto dentro di sé, la via per ritrovare il centro.
Nel labirinto medioevale non ci si può perdere, la via è obbligata, per coloro che abbiano la volontà di percorrerla fino in fondo.
Il labirinto nell’epoca moderna spinge il pellegrino in mille direzioni diverse, immergendolo in un senso di smarrimento e di perdita del centro.
I pellegrini del medioevo si mettevano in cammino a piedi e il percorso che poteva durare anni era veramente la metafora del viaggio all’interno di sè stessi.
Ma oggi che con gli aerei le distanze sono notevolmente ridotte…
con una buona “guida” il labirinto porta al centro,
da soli, facile a perdersi..
bei post uno-l’altro!
un caro saluto e
buona fine settimana!
E in epoca ancora più attuale, il labirinto diventa “Maze Game”, ossia un modo per compartimentalizzare la mente dei fanciulli. Guardate qui:
Mio caro un Bacio. Ci sono. Sono vivo. Sono… da qualche parte… non con la testa. La testa, ahimé, non c’è proprio.
Airel ,amico, felice di rileggerti
Le teste prima o poi torneranno da sole al loro posto :-)
Chirie, dici bene: chi si faceva 1000 miglia a piedi arrivava alla meta veramente cambiato, e non poteva essere altrimenti.
Qualquna, infatti, ci si perde spesso…
Messier, non conoscevo questo “giochino”.
Ho usato troppe volte in passato la parola inquietante e ne dovrei trovare una al momento che esprima meglio il concetto..
Non lo trovo per nulla divertente, specialmente quando lo subiscono i bambini.
Quando il bimbo del filmato ha iniziato a piangere qualcosa mi è sussultato dentro.
Il fatto che la figura “mostruosa” appaia al termine del percorso nel labirinto ha poi una valenza simbolica ben precisa: il significato più profondo di questo percorso viene del tutto ribaltato.
Che questo sia stato fatto consapevolmente o meno non si può sapere, ma il risultato non cambia.
E sono rimasto anche assai incredulo nel leggere i commenti al filmato, e nello scoprire che 3 su quattro se la ridevano.
Mi ha fatto pensare tanto.
Tanto.
Blessed be
Madonna, come ci vorrei andare nei labirinti di Parigi.
Quando ne ho visto la mappe, ne ho avuto i brividi.
Il primo disegno, invece, mi ha fatto pensare ai miei cari tempi di Asclepio, dove dentro il labirinto del tempo dormiva il grande serpente. I tempi erano fatti per la guarigione, e chi vedeva il serpente era arrivato alla sua guarigione interiore…ma anche esteriore, fisica.
un caro abbraccio
astrid
E i serpenti erano soliti custodire preziosi tesori.
Un abbraccio anche a te :-)
Blessed be
come hai ragione :)
Mille e un bacio
astrid
Post assai interessante.
Ho letto un bel libro sull’argomento dei pellegrinaggi, “Vita pericolosa dei pellegrini nel medioevo”, di Norberth Ohler. Un saggio leggibilissimo da tutti. Consigliato.
Oggi chi si potrebbe permettere un viaggio lungo uno, due, cinque anni? mi accontenterei di poter prender l’auto e attraversare Europa ed Asia…
A presto!
Oggi un viaggio di 5 anni è improponibile, come se avessimo cose molto più importanti da fare…
Blessed be
Credo che fosse “improponibile” anche qualche secolo fa… Eppure qualcuno partiva. In fondo di cosa c’è bisogno ? C’è bisogno di portare se stessi al centro della nostra vita, quindi, di dislocare il corpo.
Io ho di mira l’Asia centrale. Tempo del viaggio: dai 5 ai 10 anni.
Sto cominciando a riflettere seriamente su cosa sia veramente “importante” in questa vita.
Forse quello per cui ci affanniamo lo è meno di quanto crediamo.
Blessed be