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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
6 Giugno 2011

L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo


Oggi vorrei proporre un quesito ai lettori del blog.
Immaginiamo uno scenario altamente improbabile, se non quasi impossibile, che servirà unicamente quale pretesto per poter esprimere la propria idea sulla natura degli uomini e il loro rapporto con la comunità.
Lo scenario è questo: in seguito ad uno sconvolgente movimento tellurico, nel cuore dell’oceano Atlantico emerge un lembo di terra, un’isola grande pressapoco quanto due volte la Sicilia.
La morfologia dell’isola è caratterizzata da ampie pianure e morbide colline, è attraversata da fiumi ed è ricca di acque dolci.
Dopo la sua incredibile comparsa, diversi stati ne rivendicano la proprietà, ognuno esponendo le sue motivazioni: Stati Uniti, Argentina, Brasile, Messico, Cuba, Portogallo, Spagna, Marocco, e perfino la Russia.
La situazione è singolare, ed ovviamente un accordo non si trova: si discute anche di una eventuale spartizione, ma anche qui le difficoltà da superare sono troppo grandi per giungere ad un compromesso che accontenti tutte le parti.

Nel frattempo gli anni passano, le colline si popolano di alberi, sull’isola si stabiliscono delle colonie di uccelli, mentre alcune spedizioni scientifiche autorizzate dalle Nazioni Unite giunte sul posto scoprono che la terra del luogo è molto fertile, e dopo accurate ricerche si giunge alla conclusione che opportunamente coltivata, e con l’importazione di animali da allevamento, l’isola potrebbe ospitare e sostenere fino a dieci milioni persone.
Infine, le grandi potenze decidono di ritirare ogni pretesa sull’isola: essa viene dichiarata terra franca, estranea a qualunque giurisdizione.

Nel frattempo, iniziano a giungere sull’isola i primi abitanti.
Si tratta principalmente di persone che nelle loro terre di origine non avevano nulla da perdere, attratte dall’idea di ricominciare la propria vita in una sorta di paradiso terrestre; ci sono tra loro giovani idealisti, eremiti, religiosi, ma anche comuni delinquenti perseguitati dalla giustizia nei loro paesi e desiderosi di trovare la libertà in una terra franca.
Ed arrivano sull’isola anche gruppi organizzati, spesso guidati da una forte ideologia, spinti dal sogno di creare da zero una società ideale in un mondo nuovo.
Gli stati nazionali discutono su quale debba essere il loro approccio nei confronti di queste persone: c’è chi sostiene che l’afflusso vada regolamentato, chi denuncia la possibilità che cellule di terroristi possano trovarvi la loro base operativa, chi immagina scenari ancora peggiori.
Ma, ancora una volta, nessun accordo viene raggiunto sul chi debba assumersi il ruolo di “poliziotto” internazionale, dal momento che persino le Nazioni Unite vengono ritenute da diversi stati inadeguate a svolgere tale compito.
Così, l’isola rimane del tutto libera.

Questa quindi la premessa, ed ecco il quesito: in uno scenario del genere, come si evolverebbe la situazione nell’isola?
Cosa succederebbe nell’arco di 10, di 30, di 100 anni?
Qualcuno potrebbe vedere delle analogie con la storia degli Stati Uniti d’America e della costruzione di una nazione da parte di coloni che abbandonavano tutto per fondare un nuovo mondo lontano dalle loro terre natie.
Ma in quel caso i coloni rispondevano comunque a dei poteri statali, e colonnizavano le nuove terre nel nome dei loro governanti oltreoceano.
Nelle americhe, quindi, si venivano da subito a formare forme di governo che emanavano direttamente dal potere centrale delle madrepatrie.
Nel caso della nostra isola, invece, non succede nulla di tutto questo.
La terra è a tutti gli effetti una terra franca, e chi vi giunge non deve rispondere a nessuno; non vi sono nemmeno popolazioni autoctone con cui scontrarsi.
Cosa succederebbe, quindi, nell’isola?
La parola ai lettori.

82 comments to L’isola: un quesito sulla natura dell’uomo

  • Santaruina

    Se qualcuno volesse dire la sua, mi farebbe molto piacere.
    La vedrei più come una chiaccherata, ma mi piacerebbe che si provasse ad immagginare davvero lo scenario più probabile, una volta accettata l'ipotesi di partenza che ovviamente verosimile non è.

    Si tengano comunque presenti queste premesse:
    -l'isola potrebbe ospitare milioni di persone.
    -l'isola è fertile e ricca di acque
    -non vi è nessuna entità statale col potere di regolamentare il flusso delle persone, almeno inizialmente.

    Poi dirò anche io la mia.

    A presto

  • josephuss

    Allora proviamo :-)
    Nell'isola arriverebbero persone con carattere, cultura e morale diverse. La maggior parte delle persone probabilmente cercherebbe di vivere in maniera pacifica, e in linea di massima verrebbero rispettate delle regole che tutti considerano "universali" (come "non uccidere"). Se però la società dell'isola fosse un "campione" della popolazione mondiale, non mancherebbeto gli elementi di "squilibrio"… dai semplici prepotenti ai delinquenti veri e propri.
    Insomma, credo che l' "homo homini lupus" sia una stupidaggine, perché i più vorrebbero vivere tranquilli. Ma non è detto che tutti gli abitanti dell'isola siano "buoni selvaggi". Prima o poi si imporrebbe una forma di governo, anche con il rischio che questo si trasformi in oppressione o che ne derivino gravi ingiustizie.
     

  • anonimo

    Che ti aspetti che succederebbe? Presto o tardi si formerebbe un governo e presto o tardi questo governo farebbe una guerra ai propri cittadini o ad un nemico esterno, così è sempre stato e temo così sempre sarà.

  • anonimo

    "Nel caso della nostra isola, invece, non succede nulla di tutto questo."

    Impossibile.
    Semplicemente, data la struttura del mondo attuale, impossibile: perlomeno da alcune nazioni verrebbero subito infiltrati nella più rosea delle ipotesi persone allo scopo di replicare il modello di società presente nel resto del mondo.

    Il totalitarismo quale quello attuale non tollera l'esistenza di niente di diverso da sè, che possa essere anche solo d'esempio e ispirazione e fonte di disordine interno.

    Il copione già lo sappiamo: se gli infiltrati dovessero fallire ci sarebbe il grido di dolore dalle nazioni di origine per colore che "andavano a portare la democrazia nel nuovo mondo" e che sono stati trucidati dai selvaggi – cosa realizzata con black-ops o scene montate in studio, come meglio viene – e a seguire bombardamenti umanitari, intervento ONU e finalmente un governo democratico come si conviene.

    Fine della bella favola, che già era fantasia sfrenata fin dall'inizio e no, non per la terra che emerge per magia dal mare.

  • anonimo

    Umm, scartando la situazione più probabile in questo periodo storico (lotta per l'accaparramento di terra e risorse da parte di governi e multinazionali) e scegliendo quella più affascinante della colonizzazione multietnica, bhe penso che il tutto dipenderebbe dallo spirito che anima i coloni, chi ci va per scappare da una situazione di povertà finirà per ricrearla in piccola scala sull'isola, il delinquente che ci va per sfuggire alla legge creerà delle situazioni in cui per il resto della popolazione sarà auspicabile la costruzione di galere, i religiosi ci andrebbero con tutto il retaggio appreso nei vecchi continenti e cercherebbero di riproporlo tale e quale, il problema non sta nella colonizzazione della terra di per sè ma dentro la coscenza della gente, quella non cambia solo cambiando la posizione fisica del corpo, secondo me non si creerebbe niente di troppo dissimile da quello che puoi vedere nel mondo oggi.
    Te lo faccio io un "what if" se posso : sempre restando nell'improbabile vieni eletto tu ad unico "re" del nuovo regno, come gestiresti la colonizzazione? Se potessi scegliere personalmente il tipo di futuri coloni che qualità dovrebbero avere?

    Saluti,
    eXK

  • anonimo

    Se la gente fosse gente normale accadrebbe come in qualsiasi parte del mondo, i buoni votati al bene non riescono a mettersi d'accordo fra loro neanche in famiglia fra gentiori e figli, mentre i malvagi si mettono d'accordo in un attimo e riuscirebbero a fare gang e prendere il potere e vivere sulle spalle delle brave persone.

    Però siccome la gente non è normale, e in tutti gli stati vivono milioni di agenti del male che controllano dall'interno la società, perchè la polizia dall'esterno non può controllare niente, nell'isola non accadrebbe nient'altro che la solita faccenda.

    Nel mondo è in atto un complotto globale e migliaia e migliaia di agenti del complotto si trasferirebbero nell'isola per controllare da dentro la società cresno i soliti giochi, guerra tra poveri, nemico esterno, didive et impera, ordo ab chaos, panem ed circensem, diffusione di droga, prostituzione, usura e ogni genere di schifezze.

    Prima dei governi arrivano le multinazionali e le banche, oltre le mafie, e quindi verrebbero aperte agenzie di ogni gtrande multinazionle per vendere i suoi prodotti incrementando il numero di agenti del sistema.

    Cioè accadrebbe come negli USA.

    Oppure se il sistema volesse fare un esperimento e non mandasse i suoi agenti come dicevo all'inizio. I buoni litigherebbero fra loro, mentre i cattivi si metterebbero subito d'accordo di sfruttarli.

  • ghibli.

    Al volo… verrebbe chiamata Poseidone in onore della vecchia Atlantide ma in realtà nella migliore delle ipotesi si instaurante un modello simile a quello di Cuba…
    Ciao :)

  • ghibli.

    Storia di Poseidonia.
    -anno 2010 Poseidone emerge.
    -anno 2011 spedizioni scientifiche autorizzate dall'onu.
    -anno 2012/13 i Maya sono costretti a migrare sull'isola da una folla inferocita delusa che non ci sia stata nessuna apocalisse.
    -anno 2022 i pochi Maya superstiti iniziano a dominare i territori selvaggi ma fertili dell'isola.
    -anno 2025 le grandi potenze decidono di ritirare ogni pretesa.
    -anno 2026 un grande flusso di persone emigra sull'isola tra cui un guru farneticante su un qualcosa chiamato anarchia.
    -anno 2027 gli isolani decidono di unirsi in unico popolo scegliendo un modello anarchico di governo
    -anno 2029 il popolo non riesce ancora a creare nemmeno una legge, una folla armata di forconi e torce cattura il guru e dopo averlo cosparso di pece e piume lo costringe a allontanarsi dall'isola.
    -anno 2030 viene fondata la prima repubblica di Poseidonia, ghibli è il primo presidente.
    -anno 2030/34 l'isola prospera tantissimo.
    -anno 2034/38/42 si susseguono altri presidenti.
    -anno 2042 gli Stati Uniti cercano di insidiare un governo fantoccio senza riuscirci.
    -anno 2049 viene riconosciuta l'indipendenza di Poseidonia dall'onu.
    -anno 2051 gli Stati Uniti cercano di condizionare l'azione del governo attraverso poliche economiche.
    -anno 2054 altri stati prestano aiuto a poseidonia dotandoli di armamenti per la difesa dalle provocazioni degli Usa.
    -anno 2055 creazione del primo esercito di Poseidonia.
    -anno 2062 un golpe militare prende il potere.
    -anno 2065 guerra civile
    -anno 2067 gli statunitensi, allarmati favoriscono il rovesciamento del nuovo governo.
    -anno 2072 con provvedimenti demagogici il governo di stampo militare è accettato dalla popolazione.
    -anno 2075/85 vengono indette elezioni farsa, tutti i candidati sono fantocci.
    -anno 2075/87 Poseidonia diviene la capitale del gioco d'azzardo e della prostituzione e zona franca per commerci e pratiche illegali.
    -anno 2092 si unisce al nuovo ordine mondiale.
    -anno 2094 il satanismo per la prima volta supera come numero di fedeli le altre religioni.
    -anno 2099 i cyborg annientano gli esseri umani attraverso un virus trasportato da nonomacchine.
    -anno 2100/160 l'umanità combatte per la propria sopravvivenza.
    -anno 2160 una nuova era positiva inizia dalla collaborazione tra umani e macchine :D
    -anno 2700 le macchine vengono tutte annientate dagli alieni che schiavizzano l'umanità.
    -anno 3000 apocalisse.

  • anonimo

    Razzismi di ogni tipo.Poi rivoluzione colorata…

    daouda

  • anonimo

    Curioso come tutti immaginino cosa farebbe “la gente” – ovvero gli altri – in tale situazione, e non cosa farebbero loro in prima persona… come se la gente fosse un’entità aliena, quasi astratta. E come se il nostro destino non dipendesse in primo luogo dalle nostre azioni e dai nostri pensieri.

  • toporififi

    Mi sembra che bene o male tutti siano pessimisti, e che accentrino nell'uomo la causa dell'inevitabile male.
    Ma bisogna considerare due cose, la prima è che, con buona probabilità, un iniziale regime di autogestione funzioni bene, che inevitabilmente le persone mettano il meglio di se nella costruzione, magari utopica, di una società come tutti quelli che di norma la società la subiscono, sognano.
    Quello su cui son più scettico e che potrebbe essere l'anello debole della catena umana è la religione, in quanto bene o male pone dei limiti al comportamento e ai desideri, inoltre si troverebbe ad essere in concorrenza con il fatto che quel posto è in qualche modo un paradiso, quindi la vita eterna avrebbe meno presa.
    Da qui si infiltrerebbero i primi dissapori, tra laicisti e religiosi di principio, che direbbero, beh, se proprio non vi interessa il paradiso, almeno il culto, e gli altri direbbero, e che ci frega del culto fatevelo voi, eh no! almeno la domenica, una volta all'anno ci dobbiamo andare tutti.
    Chi non ci va comincia ad essere segnato a dito e se succede qualcosa di storto. tipo un raccolto andato male, è quasi certamente colpa sua. Insomma, come ne "il signore delle mosche" finirebbe in un massacro, così i governi delle nazioni si direbbero l'un l'altro: che vi avevo detto? gli do quindici anni poi è un flop, il nostro è l'unico modo possibile di governare questa canaglia.

  • anonimo

    Di questi tempi Flà hai ancora fiducia in te stesso?

    La folla c'è , si vede e si sente.

  • Santaruina

    Ho letto con interesse gli interventi.
    In effetti traspare un diffuso pessimismo di fondo, ma penso che si poteva prevedere.
    C'è però un aspetto da chiarire, nel frattempo.
    Come diceva Pax, si dà molta importanza a cosa farebbero gli altri, azioni che porterebbero al solito sistema oppressivo.
    La domanda che bisognerebbe chiarire è la seguente: chi sarebbero esattamente questi altri che creerebbero il problema?
    Mi spiego.
    Penso che nessuno di coloro che hanno scrivono si immagina come prevaricatore.
    Penso che chi ha scritto, da canto suo si accontenterebbe di avere il suo spazio, di vivere in pace  e libero.
    Chi, allora, sarebbe la causa dei problemi? Quale tipologia di persone farebbe degenerare il tutto?

    _______________________

    eXK

    Te lo faccio io un "what if" se posso : sempre restando nell'improbabile vieni eletto tu ad unico "re" del nuovo regno, come gestiresti la colonizzazione? Se potessi scegliere personalmente il tipo di futuri coloni che qualità dovrebbero avere?

    Penso che accetterei la nomina per un giorno, assegnerei agli anziani il compito di dirimere le diatribe, mi impegnerei per fare un bel discorso sulla struttura del potere e sulla pericolosità degli psicopatici, e poi abdicherei.
    Almeno, penso.

    A presto

  • Santaruina

    Dimenticavo: Poseidonia, proposto da ghibli, mi pare un ottimo nome per l'isola.

  • toporififi

    Il problema sollevato da Carlo in effetti si pone in termini più sottili, il primo l'ha sollevato il gongoro, cioè cosa si farebbe in prima persona, ma anche questo è abbastanza aleatorio, visto quanto è astratta e improbabile una simile ipotesi, la terza possibilità che mi viene in mente è che quell'isola è ognuno di noi, dentro noi tutti c'è uno spazio la cui inviolabilità è unicamente nelle nostre mani, e va governata, coltivata, deve produrre frutto e migliorare costantemente.
    Infatti vedo che persino Carlo, di fronte a questa responsabilità, si culla il pensiero dell'abdicazione, che è già meglio di noi tutti che abbiamo cercato colpevoli in giro.
    Si credo che, volontariamente o involontariamente, questa figura simbolica, con tutti i suoi abitanti, eremiti e galeotti, rappresenti l'anima di ogni uomo, e del suo stato si dovrà rendere conto in prima persona.

    Cosa farei io? cercherei una chiesa ortodossa, e in sua assenza cercherei di ricostruire quanto ho imparato e cercherei altri che possano contribuire a ricostruirne una, il resto è meglio che lo faccia Dio.

  • toporififi

    Si potrà andare in bicicletta sull'isola?

  • anonimo

    Santa , ormai, tutti!

  • ghibli.

    Certo toporififi che hai il permesso di andare in bici ma ti suggerisco la mountain bike visto che come presidente limiterò la cementificazione e lascerò molta campagna :D

    Per l'isola-immaginaria se abbiamo carta bianca quasi fosse un'altro pianeta, ci devo ragionare e finire un libro ^^" ma cercherò di non copiare XD e di metterci dell'ingenio.
    Adesso vado a giocare po a LittleBigPlanet ^^"
    Ciao.

  • anonimo

    Chi, allora, sarebbe la causa dei problemi? Quale tipologia di persone farebbe degenerare il tutto?

    Gli stupidi, i vandali, gli irresponsabili, i parassiti. Obbligherebbero quelli onesti e intelligenti a chiudersi in se stessi molto, molto prima di quanto riuscirebbero a fare prevaricatori e delinquenti (che almeno all'inizio non avrebbero terreno fertile).

    Però i tempi sono cambiati. Se sull'isola si trasferisse una squadra di ingegneri filantropi per portare avanti progetti open-source altrimenti osteggiati nelle terre continentali, chissà… davanti alla possibilità di avere beni praticamente illimitati, forse non ci sarebbe più possibilità di degenerazione. La tecnologia generalmente non salva proprio nessuno ma se per assurdo ripartissimo daccapo forse allora potrebbe.

    Red Knight

  • anonimo

    credo che in linea di massima, anno più anno meno, si inizierebbe la colonizzazione cercando di seguire vie utopistiche di coesistenza multirazziale, una sorta di variante del comunismo autoregolamentato, modificato sulla base delle esperienze e sull'onda "peer-to-peer" molto in voga di questi tempi.

    Inizialmente sarà sicuramente una colonizzazione pacifica ed una grande "epoca". Le risorse si auto-distribuiranno equamente e prima o poi qualcuno comincerà a importare tecnologie dal vecchio mondo (ma penso potrebbero essere importate fin da subito).

    Il discorso potenzialmente è che con il carico attuale di esperienza e tecnica, unito al crescente disappunto e malumore per una gestione irresponsabile e sfacciatamente avida del "sistema Terra" porterebbe sicuramente ad un "nuovo mondo" ricco ma tecnologico.

    Inevitabilmente, però, al crescere di una comunità cresce l'esigenza di regole comuni e condivise: il che significa la "legge". Da lì la discesca.

    (my 2 cents)
    cigno5.5

  • anonimo

    Io andrei a vivere lì con un cane, una dozzina di libri e mi darei da fare come contadino. Chi vuole lavorare con me si accodi

    sR

  • anonimo

    Diciamo che una situazione del genere è già avvenuta in antartide ed ogni nazione ha il suo presidio "scientifico-militare".
    Cmq pur ammettendo che la terra rimanga libera da qualsiasi ingerenza nazionale, l'idea di vivere in pace, liberi da ogni forma di governo sia pressoché impossibile.
    Anno 2011, l'isola viene scoperta come dice santaruina è: fertile e ricca d'acqua.
    I gruppi international vienna, hilton e la rocco forte hotel pensa che la costa sud, potrebbe essere un buon posto per fare turismo di massa ed iniziano la costruzione di 10 mega villaggi turistici, mentre al nord costruiscono 5 hotel extralusso.
    Vista l'abbondanza di acqua, nesle pensa di sfruttare le sorgenti per l'imbottigliamento della sua nuova acqua (la poseidonia), mentre i gruppi turistici pensano a fare campi di golf nella parte nord.

    La kraft, pensa invece a sfruttare la parte centrale dell'isola (ricca di vegetazione) per farne una grande pianura dove coltivare i prodotti agricoli che servono all'azienda.
    I nuovi immigrati che iniziano a venire troveranno un buon lavoro come  facchino, bracciante o cameriere all'interno delle varie attività produttive.

    Insieme alla costruzione delle strutture ricettive parte la costruzione dell'aeroporto internazionale di poseidonia, del porto e delle prime centrali elettriche. Le multinazionali sono sensibili all'ambiente e impiantano 1000 paliche offshore intorno all'isola e una piccola centrale a carbone.

    2012, i gruppi egemoni nell'isola si fanno riconoscere la soggettività internazionale, poseidonia diventa un paradiso fiscale ed iniziano ad arrivare le varie banche e società internazionali.

    2014, sulla costa est, Eni trova il primo giacimento di petrolio ed inizia insieme a Petronas una serie di missioni esplorativi per trovarne dell'altro. In uno di queste esplorazioni si scopre che l'isola è ricca di uranio e litio. 2017, inizia lo sfruttamento minerario dell'isola.
    nel 2022 sull'isola si costruisce la prima centrale nucleare.

    2025, l'isola è completamente devastata dall'inquinamento e dallo sfruttamento selvaggio, un porto franco per evasori fiscali e per amanti del turismo sessuale. Un posto giusto per lo smaltimento di scorie.

    2030, le condizioni di indigenza e di inquinamento creano una pandemia e il 70% della popolazione muore. L'onu manda i caschi blu e arrivano anche gli aiuti alimentari. All'onu si parla di aiuti per la gente di poseidonia, così viene varato un piano di incentivi e di contributi per costruire baraccopoli e ospedali in tenda… 
    2100, l'isola è uno dei posti più poveri al mondo… arida, senza acqua potabile, piena di scorie radiottive… 
    Piena di guerre tra piccole fazioni di uomini.
    Le uniche compagnie rimaste sono Eni e Petronas che continuano lo sfruttamento delle miniere e lo smaltimento abusivo di scorie.
    Ciao

  • Santaruina

    Ancora spunti interessanti.

    Anche l'arrivo delle "multinazionali" con conseguente devastazione del territorio era uno scenario che poteva essere immaginato.
    C'è da dire però che anche queste "multinazionali" farebbero i loro conti.
    La costruzione di innumerevoli villagi turistici, ad esempio, verrebbe prima valutata.

    Per avere dei villaggi turistici, servono anche infrastrutture per far arrivare e "smistare" la gente.
    Aeroporti, strade (l'isola è grande, ricordiamolo).
    Chi li costruirebbe?
    In una realtà statale, ci pensa lo stato, con i soldi delle tasse ricavati da milioni di cittadini.
    Ma su Poseidonia questa possibilità non c'è.
    Se grandi imprese vogliono portare il turismo sull'isola, devono accollarsi anche il costo degli aerorporti e delle strade.
    Dovrebbero fare dei calcoli, prima.

  • Chapucer

    io la chiamerei Arcadia…
    eccola qua…:-)

  • Santaruina

    Provo ad iniziare ad ipotizzare qualcosa anche io.

    Un premessa importante riguarda la dimensione dell'isola: Poseidonia è grande.
    Questo significa che i nuovi arrivati formeranno inizialmente tante piccole comunità, che per molto tempo rimarranno alquanto isolate tra loro (100, 200 chilometri in una terra senza strade sono una bella distanza)

    I nuovi arrivati tenderebbero a scegliere la comunità in cui stabilirsi in base a diversi criteri.
    Ci saranno magari città caratterizzate dalla nazionalità degli abitanti, fondate da inglesi, da tedeschi, da russi, ecc.
    E poi ci saranno comunità religiose, altre fondate da persone che giungono sull'isola con la chiara intenzione di portare avanti un modello sociale già deciso in partenza (immaginiamo ad esempio 500 anarchici collettivisti provenienti da tutto il mondo che dopo essersi organizzati per mezzo di internet, partono alla volta della nuova terra con la chiara intenzione di applicare sul posto le loro idee)

    Almeno inizialmente, penso quindi che si formeranno diverse comunità di questo tipo, e ci sarà spazio per tutti, così che contrasti tra i vari gruppi non emergerebbero.
    Un singolo nuovo arrivato, avrebbe poi la possibilità di andarsene a vivere per i fatti suoi in un luogo sprerduto (come sR), oppure scegliere la comunità che più lo attrae.

    Trovarsi poi male in una di esse non sarebbe un problema: basterebbe spostarsi, ed ovunque si sarebbe accolti dal momento che in uno scenario del genere il proprio contributo lavorativo risulta sempre utile, in una terra in cui tutto deve ancora essere costruito.

    Questo perlomeno succederebbe negli stadi iniziali.
    Gli elementi dannosi della società (impostori, ladri, ecc) in questa fase verrebbero facilmente isolati dalla maggioranza e mandati altrove.

    A più tardi.

  • Santaruina

    Dimenticavo: io personalmente credo che partirei per l'isola ed una volta arrivato inizierei a vagabondare, girando di comunità in comunità ed osservando il loro modo di vivere.
    Poi mi ritirerei per qualche mese in un luogo isolato, ed infine sceglierei una comunità a cui unirmi.
    Deciderei in base alla posizione in cui sorge la comunità, alle qualità del luogo, e sopratutto in base alla "atmosfera" che si respira.
    Dopodiché mi darei da fare per costruire la città con le altre persone, e la sera al bar (che sarà tra i primi edifici a comparire) non perderei occasione per lanciarmi in analisi sulla struttura del potere e sulla pericolosità del subire l'influenza delle persone psicopatiche. (senza esagerare con i sermoni, ovviamente, altrimenti si stancherebbero di me e sarei tra i primi ad essere allontato)

  • anonimo

    Sembra come se quest'isola rappresenta cosa vorremmo fare veramente nella vita, se tutti quelli che ci arrivano si dedicassero veramente a materializzare le proprie aspirazioni più intime penso che il posto si trasformasse in un paradiso, ammesso che i coloni lascino il loro passato fuori dal continente e ricomincino con mente nuova, una specie di reset, certo i più avvantaggiati da questa situazione utopica sarebbero i primi nati nell'isola, io personalmente mi dedicherei a studiare ed implementare sistemi energetici eco sostenibili come eolico e solare, se penso che tutti quanti si rimboccherebbero le maniche e cominciassero a lavorare per il bene comune secondo le loro aspirazioni semplicemente non ci sarebbero limiti a dove si potrebbe arrivare, sarebbe una terra ideale ma richiede l'aiuto e il lavoro di tutti

  • anonimo

    Se nessun potere la violenta nella sua bellezza sarà comunque vittima dell’uomo.
    Vedi il signore delle mosche.

  • anonimo

    Io vedo l'uomo in generale, soprattutto quello di cultura occidentale, soggetto all'idea del benessere come imprescindibile da un materialismo sempre più sfrenato. Materialismo di cui ci rendiamo conto sempre meno in quanto diamo per scontato possedere centinaia di cose grazie anche ai messaggi più o meno evidenti di condizionamento che ci arrivano da ogni parte ogni momento della nostra vita.
    Come per ogni altro aspetto ci sono persone che più di altre vengono attratte dalla chimera della felicità ottenuta attraverso i beni materiali.
    Queste persone per soddisfare le loro pulsioni cercano o si creano le 'opportunità'.
    Quando queste si presentano sotto forma di una nuova terra più o meno libera grazie alla quale c'è la possibilità di arricchirsi ecco che sono i primi ad approfittarne. E' successo con la scoperta dell'America. Ecco perché Gli USA sono  quello che sono. La popolazione si è formata attraverso una selezione mondiale di quegli elementi che erano e sono i più dediti al materialismo. + materialismo  =  – spiritualismo. Ciò significa che queste sono anche le persone che ricorrono più facilmente alla violenza per difendere i propri interessi e allo sfruttamento degli altri esseri umani per arricchirsi.
    Oggi abbiamo lo spostamento di masse che colonizzano anche i territori dove noi viviamo. Una parte è motivata dalla reale mancanza del minimo necessario per la sopravvivenza stessa, ad esempio molti africani; diverso è il caso delle altre popolazioni ad esempio gli albanesi, i rumeni ecc, ai quali non manca affatto il necessario ma aspirano ad  un benessere materiale maggiore e vedono in questi posti la loro Opportunità. Questi sono quindi una scelta tra i più materialisti che non trovano spazio nel loro paese e perciò tra di essi c'è un'alta incidenza di violenti, ad esempio, sfruttatori della prostituzione; ma anche chi non arriva a tanto dà il suo buon contributo (come se ce ne fosse bisogno) alla prosperità di questa società materialistica.

    Una nuova terra come quella che ipotizzi sarebbe subito vista come una nuova grande Opportunità da queste persone le quali si muoverebbero per prime. Per questo si costituirebbe nuovamente un paese simile agli USA. Materialista, edonista e con una coscienza molto assopita.

    Il pessimismo dilaga.

    poveraccio

  • anonimo

    Succederebbe quello che è successo a Pitcairn.
    ;-)

  • anonimo

    Non è possibile prevedere ciò che succederà in quella meravigliosa isola a meno che non ci siano ingerenze o manipolazioni da poteri organizzati di qualsiasi natura. In tal caso deciderà lo stesso potere le sorti dell'isola e dei suoi abitanti.

    Ric

  • anonimo

    …Temo che un'isola del genere potrebbe diventare la colonia dei super-ricchi. La "créme" mondiale andrebbe lì a vivere, selezionata in modo molto attento e dovizioso, partendo dalla ricchezza personale e finendo con il patrimonio genetico. Verrebbe popolata da questi esponenti della "cupola" mondiale. Altri eventuali ospiti sarebbero gli addetti ai "servizi" (anche questi ovviamente selezionatissimi).
    Nel bel mezzo di una festa con ospiti eccellenti, un terribile maremoto farà di nuovo scomparire l'isola tra i flutti.

  • anonimo

    Ciao tutti, interessanti interventi..
    Ci pensavo stamattina sul bus, che basterebbe proprio poco per renderci meno feroci in questa aiuola…
    A parte questo io non so immaginare che cosa succederebbe. Mi viene in mente un documentario visto di recente, parla di un isolottina piccola piccola in papua nuova guinea che rischia di essere cancellata dall'innalzamento del mare. È abitata da più di mille anni, e ha avuto pochissimo contatti con l'esterno. Questo le ha permesso di mantenere quasi inalterata l'antica tradizione della regione, che altrove e sulla terraferma si è quasi persa del tutto. Lì vivono ancora, chissà per quanto, senza economia monetaria, in spirito di comunità e condivisione come una grande famiglia.
    Penso che una questione di principale importanza sia appunto la tradizione e i valori tramandati. Persino in quell'isolotto l'arrivo di evangelizzatori ha causato alcune divisioni (non si sa quanto importanti o gravi) tra gli abitanti dell'isola.
    In Poseidonia ci sarebbero commistioni di culture, appartenenze, fedi e anti-fedi, valori, coscienze. Tuttavia fino ad un intervento di Carlo non avevo mai pensato alla possibilità che si potessero formare tante comunità molto diverse tra loro. È anche importante che, parlando per ipotesi piuttosto assurde, non ci siano interventi e influenze dall'esterno ma che l'isola possa svilupparsi in modo indipendente, aliena al resto del mondo, senza interventi organizzati dall'esterno e influenze. Insomma, mi piace vederla così per cercare di ragionare bene.
    Quindi mi sento vagamente ottimista, penso che il naturale svolgersi degli eventi e l'abbondanza di risorse dell'isola in questione non porti allo sviluppo di forme oligarchiche ma a varie realtà più aristocratiche (per quanto a volte suoni male questo termine), nel senso di una reale osmosi verticale tra i vari livelli e funzioni della società. Questo è possibile in città-comunità non troppo grandi, magari di 20-30mila abitanti. Niente sovrastrutture, stati-nazione, eccetra. Però a questo punto pare necessario che vengano riconosciute alcune autorità, anche sopra si è parlato di "consiglio degli anziani". Spero che qualcuno porti su Poseidonia la Repubblica di Platone, che tra l'altro dovrei studiare già che mi è venuta in mente.
    forse sono ancora confuso per poter esporre qualche idea sensata…
    Un saluto,
    Pol

  • anonimo

    Gente che arriva su un'isola completamente priva di infrastrutture e la colonizza?

    La vedo dura. Oggi come oggi sono davvero pochissime le persone capaci di sopravvivere in un ambiente senza acqua corrente, elettricità, fognature. Per non parlare della totale assenza di mezzi di comunicazione.
    Santa, tu dici che il bar sarebbe il primo edificio a venire costruito. Io dico, come?
    O si presuppone che i coloni arrivino là con delle belle navi cargo piene di suppellettili e di bevande…altrimenti ci vorrà del tempo prima di imparare anche solo a soffiare e modellare il vetro per farne un bicchiere!

    E' molto più plausibile che, prima ancora che qualcuno decida di colonizzarla, l'isola venga dichiarata territorio off limits e, dato che trattasi di un territorio vasto, venga spartita agevolmente fra 1. militari, 2. organizzazioni e fondazioni scientifiche pronte a sperimentare l'impossibile lontane da occhi indiscreti e 3. riccastri che si vogliono accaparrare una casa vacanze esclusiva e irraggiungibile.
    I soliti noti…noi comuni mortali invece vedremo dalle nostre tv tutto ciò, senza che ci venga anche solo lontanamente in mente di andarci a trasferire: troppa fatica…

    Zeptepi 

  • anonimo

    Io personalmente non ci andrei mai di mia volontà su quell'isola, ma se mi ci ritrovassi cercherei di spuiegare a tutti 3 cose:

    1) campare senza fatica è una voglia molto antica
    2) alle donne il sesso non interessa come agli uomini
    3) cercate di fare una vita semplice altrimenti vi incasinate e diventate infelici

    Ma nessuno mi darebbe ascolto, e pur di non fare fatica, riempirsi di cose inutili e di fare sesso con le donne, i più stronzi come spiegavo si coalizzerebbero nel giro di poche ore e sfrutterebbero tutti gli altri come spiegavo in un precedente commento.

    Ma siccome gli stronzi si sono già coalizzati da millenni arriverebbero in forze sull'isola per cercare di farci credere che alle donne piaccia il sesso, che riempirsi di cose inutili è bello e che a non fare un cazzo si è felici.

    Io insisterei spiegando che l'ozio è il padre dei vizi, che le donne disponibili a fare sesso o sono obbligate con la violenza quando prendono poco, o sono truffatrici che fingono per maritarsi, farsi fare regali, farsi mantenere.

    Insisterei a spiegare che quando si ha lindispensabile il resto non serve, la salute è tutto, che chi trova un amico trova un tesoro, che chi trova buona moglie ha gran fortuna, di non scoraggiarsi dandosi all'alcool e alle droghe che poi è peggio.

    Ma nessuno o quasi mi darebbe ascolto, tutti sognerebbero di non fare un cazzo da mattina a sera, di fare sesso con prostitute calde vogliose innamorate di loro a cui fare regali lussuosi mostrandosi su auto di lusso, possedendo case, con lavoratori sottomessi sfruttati per mostrarsi potenti, pescando tutto il pesce, tagliando tutti gli alberi, distruggendo tutto il possibile nella speranza di fare soldi a palate e farselo mettere nel culo da qualche stronza che finge di essere innamorata e in realtà fin da piccola aveva preparato la rapina del millennio cercando di accalappiare un pollo da spennare.

  • ghibli.

    Ci sono molti buoni spunti.
    Più tardi narrerò le "cronache di ghibli" dal punto di vista individuale e magari basato su una sorta di benevola provvidenza che aiuterà gli audaci… una visione utopistica, meno pessimistica, o tanto varrebbe recedere il patto sull'alluvione ^^"
    Ciao :)

  • anonimo

    Per me la suddivisione netta che si creerebbe col tempo e’ quella tra coloro che non potranno rinunciare alle comodita’ della vita, quali tv, computer etc. e coloro che decideranno di vivere nella natura.
    E per me se dovesse succedere qualsiasi ipotesi catastrofica, accadrebbe tra quelli facente parte del primo gruppo.
    T9N2

  • Santaruina

    Come per ogni altro aspetto ci sono persone che più di altre vengono attratte dalla chimera della felicità ottenuta attraverso i beni materiali.
    Queste persone per soddisfare le loro pulsioni cercano o si creano le 'opportunità'.
    Quando queste si presentano sotto forma di una nuova terra più o meno libera grazie alla quale c'è la possibilità di arricchirsi ecco che sono i primi ad approfittarne. E' successo con la scoperta dell'America. Ecco perché Gli USA sono  quello che sono. La popolazione si è formata attraverso una selezione mondiale di quegli elementi che erano e sono i più dediti al materialismo.

    E' una lettura interessante, e sicuramente logica.
    Nel nostro caso, chi desiderasse un mero benessere materiale, avrebbe altri posti in cui cercarlo, piuttosto che un'isola in cui, almeno inizialmente, manca ogni comodità a cui la modernità ci ha abituato.
    Anche per i "super ricchi", il cui arrivo è stato ipotizzato in un altro commento,  non la vedrei come meta ideale: non vi sono infrastrutture, e non vi è nemmeno un apparato statale con le sue polizie in grado di fornire "protezione".

    __________________________________

    Succederebbe quello che è successo a Pitcairn.

    Pitcairn però è una piccolissima isoletta capace di ospitare qualche centinaio di persone.
    Qui parliamo di una isola lunga e larga qualche centinaio di chilometri.

    A presto

  • ghibli.

    ops il pc desktop mi ha abbandonato.
    per un po non romperò ^^"
    a presto :)

  • anonimo

    E' curioso… Stavo parlando con alcuni amici di una ipotesi molto simile proprio alcuni giorni fà!

    Certamente lo scenario che è stato designato è piuttosto complesso, svariate migliaia di persone tutte diverse, tutte provenienti da realtà diverse, con condizionamenti, pregiudizi e stereotipi diversi, banditi, approfittatori, religiosi, avventurieri, difficile prevedere cosa succederebbe in quanto ognuno porterebbe con se parte del mondo che si lascia alle spalle con tutte le sue usanze e credenze.

    Per questo dal canto mio preferisco fare una analisi di quello che succederebbe con una sola tipologia di persone, quella a parere mio più interessante: coloro che vogliono vivere più a contatto con la natura, coloro che vogliono abbandonare questo mondo corrotto controllato da pochi e subito da molti.

    Probabilmente all'inizio (essendo questa un'isola grande) i vari gruppi di persone che mano a mano approdano sull'isola si riunirebbero in piccole comunità, in poco tempo si creerebbero centinaia di comunità formate da diciamo 20 persone che a seconda di alcuni è il numero perfetto per essere autosufficenti e dividersi i diversi compiti in maniera equa.

    In ognuna di queste comunità non esisterebbe nessuna gerarchia ( in effetti questa gente è fuggita da un mondo governato da una gerarchia malata e non ha certo intenzione di imitarlo..).
    Con l'andare del tempo approderebbero all'isola nuovi individui e spesso si unirebbero alle comunità già esistenti, contente di poter dividere il lavoro con altri.

    In poco tempo quindi la prima comunità di 20 persone costituita dai primissimi coloni  si espanderebbe a una comunità di 40 persone: ora però succederebbe qualcosa di imprevisto, qualcosa di subdolo, la schiusura del seme che darà origine alla grande quercia, le 20 persone aggiuntesi dopo difficilmente si integreranno al 100%, difficilmente saranno ritenute o si riterranno alla pari con le prime 20 oramai esperte nella vita in quel luogo, inoltre le prime persone approdate sapevano di andare incontro al nulla, sapevano di dover contare solo su stesse e quindi erano pronte ad assumersi tutte le responsabilità, le persone successive invece sono partite che comunque esisteva già una nuova realtà su cui appoggiarsi, su cui appoggiare parte delle responsabiltà e quindi sono meno pronte ad assumersi responsabilità, più preposte a farsi gestire da coloro che hanno già costruito qualcosa…

    Con gli anni queste comunità si allargherebbero sempre più ( un poco per il continuo arrivo di nuovi coloni e un poco per la naturale riproduzione), questo porterebbe ad enfatizzare sempre di più quanto evidenziato in precedenza trasformando così nel tempo quella comunità iniziale di 20 persone alla pari estranee alla gerarchia in una grande comunità di centinaia di persone dove in fondo le decisioni vengono prese dalle prime 20 persone ( o poco più) che tra di loro si sentono ancora alla pari, ma che con il tempo si sentiranno sempre meno alla pari con l'ultimo arrivato ( e tra l'altro la cosa probabilmente sarà reciproca…) Con gli anni i primi venti moriranno e i loro figli ne prenderanno il posto in quanto saranno stati allevati con la convinzione di essere coloro che conoscono meglio quella terra, sono i primi arrivati!
    Si sarà così di nuovo costituita una realtà in cui una minoranza controlla una maggioranza a prescindere dal tipo di governo adottato…

    Dopo centinaia di anni le diverse comunità potrebbero anche iniziare delle guerre tra di loro, guerre non volute dalla maggioranza, ma da quei primi venti che mirano ad essere gli unici venti dell'isola.

    In qualche modo si approderebbe infine ad un'unica comunità dove un solo gruppo di venti persone avrà in mano il potere assoluto e tutti gli altri saranno dei controllati, degli schiavi convinti di essere nella terra libertà, di essere nella terra che un tempo ha detto no ai tiranni, no all'ingiustizia…

    Probabilmente non è l'unico scenario possibile, per evitarlo credo che il sistema sia da ricercare nel modo di vivere degli animali: quando il branco cresce troppo si divide, un pò come fanno le cellule, in questo modo i primi venti diventati quaranta si dividono e danno vita a due comunità di venti individui  dove ognuno è nuovamente alla pari con tutti gli altri, dove ognuno deve prendersi tutte le responsabilità del caso e non lasciarle ad altri ( all'inizio è comodo lasciare ad altri le responsabilità, ma poi con il tempo può nuocere…). Questo prevede anche che i figli giunti alla giusta età lascino i genitori per andare per la loro strada.

    Presumo però che questo tipo di scenario sia molto più irreale che il primo, difficilmente arrivati a quaranta membri ci si dividerà quando ci si accorgerà che in quel modo ci si può specializzare al meglio nelle mansioni e renderle quindi più produttive, quando ci si accoergerò che in quel modo si possono avere altre cose, cose non necessarie ma comunque utili nei primi tempi, cose che con il passare degli anni e il costante aumento della comunità diventerano invece sempre più futili fino ad approdare ai vestiti all'ultima moda, agli orologi in pelle di coccodrillo costruiti solo per alimentare il PIL…

    Concludo questo mio lunghissimo intervento constatando che se stanno davvero così le cose, se davvero succederebbe quanto descritto su quell'isola allora significa che parte del sistema è dentro di noi, che parte di ciò che combattiamo e denunciamo è dentro di noi, ( forse inserito dall'esterno forse no…), e questo credo debba fare riflettere!

    Amos B

  • anonimo

    Complicate nella loro semplicita' le premesse.
    Un' isola in mezzo all'atlantico si presume quindi con un clima piuttosto mite,vivibile e coltivabile facilmente.
    In epoche passate sarebbe stata un paradiso per la nascita' di una societa'.
    Ora la vedo solo preda di ricconi in cerca di stravaganze.
    Non riesco ad immaginare un gruppo di persone  qualunque andare li' per poi mettersi a coltivare,ad allevare a pescare per sopravvire, privati di qualsiasi servizio igenico/sanitario, di qualsisia servizio di moderna tecnologia di telecomunicazione.
    Sarebbe un incubo dopo una settimana.
    Invivibile.
    Il supporto esterno complicato dal fatto che l'isola e' davvero isolata in mezzo all'atlantico, la sua non appartenza a stati la rendrebbe lentissima nell'evoluzione mercantile e tecnologica, la sua economia non appetibbile neppure per i mercanti privati piu' intraprendenti.
    Le uniche possibilita' di sviluppo di una o piu' societa' secondo me sarebbero sempre vincolate ad un gruppo esterno "benefattore" che finirebbe inevitabilmente per indirizzare lo sviluppo della comunita' a secondo dei suoi desideri.

    Senza un che di esterno quel che risulterebbe sarebbero 4 insediamenti di eremiti ai 4 capi dell'isola.
    E un paio di microcomunita' autogestite con assemblee plenarie, estremamente primitive, lungo le coste.

    Un Passante

  • anonimo

    Quello che tu descrivi è probabilmente già avvenuto più e più volte nella storia dell'uomo e, a parte le società gilaniche, non si sono avuti grandi risultati da un punto di vista civile e sociale … il forte prevarica il debole in ogni campo, anche quello più insignificante e alla fine l'umanità si divide in predatori e prede e questo perchè si è sempre tenuto la grande maggioranza delle prede incoscienti grazie a religioni, filosofie e denaro.
    Dal mio punto di vista proporrei che su tale "paradisiaca" isola potessero andare solo le persone che abbiamo fatto la scelta di vivere la loro vita sulla base della com-passione e del per-dono e con il nobile scopo di pensare, discutere e creare una nuova società circolare-organica il cui scopo sia quello di garantire ad ogni suo membro di trovare il suo spazio vitale cosicchè, dopo aver risolto i problemi pratici della vita, si possa veramente andare oltre …. ed essere da esempio per tutto il resto del mondo.
    Per fortuna sognare è ancora permesso … chissà per quanto? il Nulla comunque si avvicina per cui speriamo che sorga l'isola che non c'è!

  • Santaruina

    Amos

    In poco tempo quindi la prima comunità di 20 persone costituita dai primissimi coloni  si espanderebbe a una comunità di 40 persone: ora però succederebbe qualcosa di imprevisto, qualcosa di subdolo, la schiusura del seme che darà origine alla grande quercia, le 20 persone aggiuntesi dopo difficilmente si integreranno al 100%, difficilmente saranno ritenute o si riterranno alla pari con le prime 20 oramai esperte nella vita in quel luogo,

    Questo è un appunto interessante.
    Indubbiamente il fatto di essere stati "i primi" creerebbe agli iniziali abitanti un senso di comune appartenenza, che col tempo si potrebbe ripercuotere in molti modi.
    Almeno, questo è successo spesso nella storia a noi nota.

    quando il branco cresce troppo si divide, un pò come fanno le cellule, in questo modo i primi venti diventati quaranta si dividono e danno vita a due comunità di venti individui  dove ognuno è nuovamente alla pari con tutti gli altri, dove ognuno deve prendersi tutte le responsabilità del caso e non lasciarle ad altri

    Questo era precisamente il modo di procedere di molte società arcaiche.
    Quando si pensava che una comunità, un villaggio erano cresciuti troppo, e la gestione della vita comunitaria divenivano complesse, si riunivano i giovani del gruppo, quelli più "energici" e quindi considerati in grado di creare problemi alla comunità, e li si mandava via, col compito di formare una nuova comunità per conto loro altrove.
    Questa era la prassi; la favola di pollicino cacciato dai genitori è una rievocazione mitica di tale rituale.

    __________________________

    Passante

    Non riesco ad immaginare un gruppo di persone  qualunque andare li' per poi mettersi a coltivare,ad allevare a pescare per sopravvire, privati di qualsiasi servizio igenico/sanitario, di qualsisia servizio di moderna tecnologia di telecomunicazione.

    Anche questo è un giusto appunto.
    Occorre considerare però che non si partirebbe da "zero".
    Nulla vieterebbe agli abitanti di giungere sull'isola con attrezzi necessari per crearsi abitazioni confortevoli, senza considerare che porterebbero con sé le conoscenze adeguate.
    Nel giro di pochi anni potrebbe esserci anche energia elettrica e connessioni satellitari.
    E qui ci si troverebbe di fronte al discorso a cui accennava Amos, ovvero alla distanza che si creerebbe tra chi tutte quelle cose le ha costruite e viste crescere, e chi giunto qualche anno dopo se le ritrova già belle e pronte.

    __________________________

    il forte prevarica il debole in ogni campo, anche quello più insignificante e alla fine l'umanità si divide in predatori e prede e questo perchè si è sempre tenuto la grande maggioranza delle prede incoscienti grazie a religioni, filosofie e denaro

    Non saprei, per me non è detto che questo sia un assunto inconfutabile.

    a presto

  • anonimo

    Chissà perché a me, invece che Pitcairn, mi è venuta in mente l’antica Delos…
    ;-)

  • Santaruina

    Aggiungo una cosa.

    Un aspetto che non si è considerato è la possibile presenza di esempi positivi.
    Potrebbe anche capitare che in alcune comunità divengano punti di riferimento delle persone realmente sagge e carismatiche.
    Persone sagge e carismatiche esistono, ma nel nostro sistema attuale non possono emergere perchè la struttura del potere è tale da far salire di grado solo gli elementi peggiori.

    In una situazione come quella di Poseidonia, potrebbe anche accadere invece che nelle prime comunità si ponga fiducia a persone che veramente lo meritino, che con il loro esempio danno delle indicazioni positive al resto del gruppo.

    Queste persone sono i "leader naturali", presenti in ogni gruppo di persone.
    La differenza con i leader democratici è banale ma essenziale: il leader naturale emerge spontaneamente in un gruppo limitato, grazie al proprio carisma ed al suo altruismo, mentre il leader democratico si propone, e viene "scelto" solo in apparenza.

  • anonimo

    Queste persone sono i “leader naturali”, presenti in ogni gruppo di persone.
    La differenza con i leader democratici è banale ma essenziale: il leader naturale mentre il leader democratico si propone, e viene “scelto” solo in apparenza.

    Diciamo che viene “scelta” solo l’immagine di sé che è riuscito a proiettare sulla massa.

  • anonimo

    Bah. Ma non credo sia questione di tempo, uantunque ciclicamente è ovvio che esso comporti con sé una certa degenerazione all'aumentar del suo scorrere.

    Io scrivo proprio che è una questione di santità essendo questa e l'intelligenza sinonimi ( ergo guardinghi su Roma…) .

    Daouda

  • anonimo

    Genti di ogni parte del mondo vi giungono, chi con grandi conoscenze pratiche, tecnicamente preparati, chi invece tenta l'arrembaggio desideroso di "stato brado", o addirittura vivere come selvaggi. Altri in vie di mezzo e varianti.
    Ad ogni modo dopo un determinato periodo di tempo di ipotetica "pace" sarebbero già definiti nelle varie comunità formatesi dei governi, alcuni elettivi altri monarchici.
    Alla fine se si giungesse ad uno scontro vincerebbe non chi è giusto, ma chi è potente e prepotente. Anzi, un'isola del genere sarebbe lo scenario ideale per l'espressione totale del decadimento proprio della nostra era.

    Non è una questione di spazi, del dove, ma di tempi, del quando, e dello stato anche a livelli non materiali dell'umanità attuale: un pessimo stato. Se un centro spirituale supremo esiste ed è occultato questo è perché ciò che è sotto gli occhi di tutti verrà corrotto: per preservare bisogna nascondere, ed il peggior modo di nascondere è andarsi a cercare un posto nuovo dove ricominciare "da capo", perché in realtà su quell'isola non comincerebbero dall'inizio, ma esattamente dalla fine e ne sarebbero i maggiori rappresentanti.

    Ed io? Eviterei di andarci assolutamente, trovandolo perfettamente inutile. Se fossi forzato ad andarci mi troverei un mestiere molto umile da portare avanti che mi dia lo strettissimo necessario per sopravvivere fino alla fine dei miei giorni, e non mi curerei affatto di nient'altro succeda nel resto dell'isola.

    Fabiano

  • anonimo

    Un’ultima considerazione: sono ragionevolmente convinto che la larga maggioranza dell’umanità è fondamentalmente pacifica, anche se spesso portata sulla cattiva strada dalla minoranza aggressiva. Il problema è che questa maggioranza è anche piuttosto vigliacca e impaurita, tanto da invocare catene più forti a fronte dei sempre nuovi motivi di terrore proposti dai suoi veri nemici. E invero, l’aver ridotto gli uomini ad un branco di mammolette tremebonde è sicuramente il più grosso successo del potere.

  • Santaruina

    Pax

    E invero, l'aver ridotto gli uomini ad un branco di mammolette tremebonde è sicuramente il più grosso successo del potere.

    Direi che condivido..

    A presto

  • anonimo

    Non è una questione di spazi, del dove, ma di tempi, del quando, e dello stato anche a livelli non materiali dell'umanità attuale

    Esattamente, dubito anch'io che la condizione ipotetica del nuovo inizio sia sufficiente a contrastare lo spirito del tempo; anzi probabilmente il venir meno di un'autorità regolatrice (per quanto ipocrita) nell'uomo moderno sarebbe come il crollo di una diga: spesso non si compie il male proprio per vigliaccheria e paura.

    Gio

  • anonimo

    In questo passo Fabiano è illuminante:

    Non è una questione di spazi, del dove, ma di tempi, del quando, e dello stato anche a livelli non materiali dell'umanità attuale: un pessimo stato. Se un centro spirituale supremo esiste ed è occultato questo è perché ciò che è sotto gli occhi di tutti verrà corrotto: per preservare bisogna nascondere, ed il peggior modo di nascondere è andarsi a cercare un posto nuovo dove ricominciare "da capo", perché in realtà su quell'isola non comincerebbero dall'inizio, ma esattamente dalla fine e ne sarebbero i maggiori rappresentanti.

    Pax ragionevolmente…

    Il problema è che questa maggioranza è anche piuttosto vigliacca e impaurita, tanto da invocare catene più forti a fronte dei sempre nuovi motivi di terrore proposti dai suoi veri nemici. E invero, l'aver ridotto gli uomini ad un branco di mammolette tremebonde è sicuramente il più grosso successo del potere.

    Per me né "il mio" né "il vostro", ma giust'appunto un noi.

    daouda

  • anonimo

    In un'isola simile non potrebbero che rifugiarsi spiriti liberi od oppressi, gente disposta al rischio pur di riscattarsi da una vita anonima, priva di senso. Persone positive comunque.
    Gli equilibri di forza si stabilirebbero su basi più naturali che artificiali.
    Il bravo artigiano sarebbe riconosciuto tale per saper costruire cose utili, l'ingegnere per la perizia nella gestione delle risorse e il loro saggio sfruttamento, il medico sarebbe scelto per la capacità di riconoscere le malattie dai sintomi e riscoprirebbe antichi rimedi naturali…
    L'amministratore, forse, sarebbe un saggio paciere.
    Questo per i primi 10-15 anni. Poi si incasinerebbe tutto…

    Mike

  • ghibli.

    Condivido il pensiero di Fabiano.
    Bisogna stare assieme agli altri per aiutare e essere aiutati.
    Ritirarsi su una torre d'avorio non è per me, quindi non vado sull'isola ^^" ma vi vengo a trovare con piacere :D
    Ciao.

  • anonimo

    Non appena si ha notizia della comparsa della nuova isola, ovunque essa si trovi, verrà occupata da forze militari per conto di uno stato sovrano (usa?russia? cina?) e fine dei sogni

  • anonimo

    Condivido il post di Santa al 26 se non sbaglio sul fatto che inizierebbe a vagabondare e poi il  post del n 21, solo io aggiungerei un flauto traverso, strumento che studio da un po, indegnamente, ma che potrei continuare a studiare dando meno fastidio intorno a me. Vanno bene il cane e un po di libri. Posso portare un cane anche io? Forse finalmente potrei permettermi di averlo e non tenerlo chiuso in un appartamento. Aggiungerei una collezione di cd con l'opera omnia di Bach, Handel, Mozart,  e la scuola napoletana del 600 e 700, (e certo starei a posto per un bel po) ovviamente. Secondo voi un pannellino solare da barca mi basta per mandare avanti li lettore cd? Perchè non ho letto nulla sull'elettricità
    In ogni caso io sono disponibile a fare il pane con il criscito, o pasta madre, cosa che ormai faccio a giorni alterni per i miei figli da settembre. e anche la pasta a mano.Potrei anche aprire una locanda e una piccola libreria.
    Scusatemi, ma una orchestra di musica classica spero che sia prevista per favore. e a prezzi popolari se è possibile.
    Questo potrebbe essere il mio contributo, almeno in fase iniziale.
    POi si vede.
    Per la suddivisione degli orti da coltivare direttamente e della gestione degli alberi da legno e da frutta come vogliamo regolarci?
    Aspetto indicazioni.
    Grazie!
    Nico, Caminante de Napoles

  • anonimo

    Scusate, ma poi chiunque la conquisti, a noi che ci importa? QUando gli spagnoli conquistarono le terre oltre oceano il problema fu dei conquistati, e qui non ho sentito parlare di "indigeni". Per loro si che sarebbe un problema. Poi nelle americhe ci andarono quelli che volevano da tutte le parti. L'importante che nessuno la rivendichi come Terra promessa per se in uso esclusivo.
    In ogni caso noi napoletani se vogliamo, arriviamo dappertutto…come voi ben sapete, e per favore non tiriamo fuori i soliti luoghi comuni. Vi prego!
    Nico Caminante di Napoles

  • anonimo

    E invero, l’aver ridotto gli uomini ad un branco di mammolette tremebonde è sicuramente il più grosso successo del potere.

    E bastato togliere loro ogni dperanza di riscatto. Nel vangelo c’é una frase che mi piace moltissimo “Chi vuole salvare la sua vita la perderà”. Ma non ci crediamo più, e il coraggio che invochi è ridotto, nelle rappresentazioni, ad avventatezza o aggressivita.

    Sick boy (verso St. Moritz….)

  • ghibli.

    Non bisogna dimenticarsi degli altri, vivere è anche  affrontarsi, scontrarsi, sostenersi, abbracciarsi in questa imprevedibile realtà, allontanarsi o rifugiarsi in una finto inizio è pari all'imprigionarsi.
    Ciao ^^

  • anonimo

    Io credo che l'isola verrebbe abitata da persone ininfluenti e un pò ignoranti. Le persone influenti e autorevoli, quelle che avrebbero in mano il destino dell'isola la manovrerebbero dalle loro comode postazioni lontano dall'isola, mentre come sempre il povero popolo di quell'isola crederà di vivere in libertà lontano dalle influenze del mondo, ma non ne sarà lontano. Gli usa, come sempre, con la scusa di "aiutare" si porteranno avanti nell'inimicarsi gli abitanti dell'isola e cercheranno di mandarci a vivere gli strati più problematici della popolazione, come gli idealisti per tenerli lontani più che potrebbero dai loro piani. Pian piano l'isola comincerebbe a diventare una democrazia e gli usa la farebbero membra di oranizzazioni come la NATO, etc.. per poterla controllare come fa con il resto delle nazioni e così quell'isola non sarebbe diversa dalla Cuba o dall'Australia.

    Reika

  • anonimo

    Un nuovo inizio non è composto da una nuova terra, ma da una nuova mentalità. Se questa seconda mancasse il pezzo di terra, per quanto prospero possa essere, da solo non è sufficente ad alcuno cambiamento, diverebbe solamente un nuovo pezzo della scacchiera.

  • ghibli.

    La scacchiera non è cosa nostra anzi…
    Penso sia più importante difendere tutti i pezzi a iniziare dalle pedine :) un buon metodo (anche per cambiare mentalità) è stare uniti ^^ ciao.

  • anonimo

    Salve.
    Beh, tanto per dire la mia:

    -Questa terra è raggiungibile solo via mare e via aria, giusto?
    Quindi i primi ad arrivare sarebbero gli stessi che arrivano da tutte le parti.
    I Potenti del mondo.

    Cosa volete che cambi rispetto a quello che vediamo ogni giorno?

    Niente.

    Pia illusione un mondo a parte, pacifico e giusto.

    E, anche qualora vi arrivassero persone con pari opportunità, posso garantire che vi sarebbero i soliti moti interiori "umani" che rovinerebbero alla lunga la situazione.

    Invidia, egoismo, protervia, incontentabilità, materialità, etc…. etc… etc…
    sarebbero i soliti motivi di discordia di questo classico mondo.

    Peace and love.
    GiBi 

  • anonimo

    IDEA GENIALE, Carlo … peccato che i commentatori abbiano fatto più ipotesi su "terzi" che non rispondere solo e seccamente quello che farebbero "loro" … magari andava esplicitato meglio nell' invito a commentare; in questo modo si sarebbe avuta una proiezione abbastanza fedele della prossima evoluzione umana.

    Un fatto però è certo: ossia la dimostrazione, ancora una volta, che la gente preferisce ragionare con la testa d' altri, invece che usare la propria.

  • Santaruina

    Ho letto e riletto tutti gli interventi, ed ho pensato di scrivere un nuovo post con una breve riflessione da essi scaturita.
    E' stato uno scambio molto interessante, a mio parere.

    _______________________

    Mondart, davvero interessanti i brani tratti dalle memorie di Tuiavii.
    Penso che vi dedicherò anche io un post in futuro.

    A presto

  • anonimo

    isola comparsa da poco ma con uomini vecchi di secoli di passato alle spalle e poco sguardo sul futuro. La vorrei pensare vuota, vergine e abitata solo da animali. Niente uiomini, e se mai un giorno arrivino li vorrei disperati al punto giusto da dimenticare ogni cosa vissuta prima, anche la migliore. E mi piacerebbe immaginare l'isola in uno spazio particolare dove grazie a strani fenomeni magnetici non possa funzionare nessun tipo di tecnologia, mai. Senza connessione in ogni senso. Solo allora ci sarebbe una buona speranza che diventi un luogo nuovo abitato da persone nuove. sapranno essere migliori? sicuramente avrebbero qualche occasione per metteresi alla prova
    ciao Santa e lettori
    V.di passaggio estivo :)…

  • anonimo

    Voglio fare un parallelo con l'isola, rispetto ad una situazione che conosco molto bene. Io sono uno studente universitario, condivido la mia casa con altre 7 persone, ognuna di queste dovrebbe (sottolineo dovrebbe) avere una cultura medio-alta e non ci dovrebbe essere alcun bisogno di regole o di leader per sbrigare le faccende domestiche.

    Il buon senso e le regole non scritte dovrebbero essere sufficienti:

    – rispetta il prossimo tuo come te stesso,
    – non fare gli altri quello che … 
    – chi sporca pulisce
    – i carichi e le responsabilità vanno gestiti a turno
    – le pulizie vanno fatte.

    Abbiamo tentato in un primo periodo di realizzare una organizzazione liberale (siamo tutti uguali e con gli stessi diritti e doveri), ma la cosa ha maturato scarsi, scarsissimi risultati. 
    Da qualche mese, io e un altro coinquilino con la forza fisica ed anche con il titolo giuridico idoneo (siamo gli unici ad avere il contratto e gli altri hanno invece uno di sub-affitto che gli facciamo noi) abbiamo messo le carte in regole e buttato fuori gli elementi indecenti.

    Ma adesso, esiste una netta distinzione tra chi dirige la casa e gli altri.
    Si è creata una piccola elite in casa, adesso c'è una leadership chiara in casa. Però la situazione igenico, sanitaria ed anche sociale è migliore veniamo chiamati anche per derimere le controversia tra gli altri coinquilini.

    Quindi in una situazione come quella dell'isola mi pare chiaro che nasceranno tipi di organizzazione e purtroppo non tutti siamo uguali e meritevoli di responsabilità nella gestione, gli incapaci veranno buttati fuori e l'unico metodo per farlo è utilizzare la forza.

    Quindi nelle comunità sull'isola che si creeranno ci saranno diverse organizzazioni (tutte di natura assembleare),alcuni sceglieranno di affidarsi ai saggi (ai più anziani) altri un sistema basato sulla forza (cacciatori, combattenti), altri un sistema basato sulla migliore conoscenza della terra ed altri sulla proprietà o sul censo.

    A lungo andare però i potenti delle comunità si accorgeranno che decidere in un consigli è molto meno pratico che decidere da soli… più si ingrandisce la comunità più è difficile prendere decisioni. Quindi qualcuna delle comunità comincerà a mutare organizzazione e ci sarà un leader chiaro.

    Questa sarà la fine della convivenza pacifica tra le comunità, le comunità con leader saranno più dinamiche e più rapide a prendere decisioni e risorse e quindi andranno in conflitto con le altre (anche per le ambizioni di dominio dei singoli leader).

    Geronimo

  • asoka81

    ciao Carlo, provo solo ad ipotizzare… non ho letto i precedenti commenti.

    Credo che presto o tardi qualche potenza straniera muoverebbe guerra contro i coloni che, immancabilmente, arriverrano un giorno a dichiararsi "nazione" indipendente da qualunque altra forza.

    tutto ok finchè non si diventa liberi… immagina un bambino innocente e bello e pulito e sano che si introfuli in una banda di teppisti bugiardi ed infidi, cattivi e ipocriti… gridando al alta voce "IO SONO LIBERO, VOI NO! AH AH AH"… ovviamente i vari teppistelli più sgamati lo pesteranno a sangue insegnandogli a vivere. gli altri, i più deboli, i "gregari" staranno fermi a guardare.

    così va il mondo. così va questo mondo.

    PS: mi dispiace che a milano poi non ci sia stata occasione di conoscerci. comunque ho visto poi i video, ho molto apprezzato i tuoi interventi :) ciao carissimo

  • Santaruina

    Ciao Giacomo

    esempio classico ed interessante il tuo.
    Situazioni in cui diverse persone devono convivere insieme si risolvono in modi diversissimi.
    Può capitare che si trovi un certo equilibrio, oppure in altri casi, come il vostro, questo equilibrio lo si crea con l'allontanamento degli elementi "di disturbo".
    Se foste arrivati al punto di indire elezioni per decidere un leader, allora davvero la situazione sarebbe degenerata :-)

    _____________________________

    Ciao asoka

    speriamo in una prossima volta, allora. :-)

    A presto

  • anonimo

    Cosa ne pensi di questo monologo sulla democrazia con la parabola di "Ponzio Pilato"?

     Per me è molto interessante 
    Geronimo

  • anonimo

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    Geronimo

  • anonimo

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  • anonimo

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  • anonimo

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  • anonimo

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  • Santaruina

    Ciao Geronimo

    Celestini è un buon intrattenitore, bravo nel suo mestiere.
    Le sue idee a volte mi paiono un po' troppo demagogiche, ma se non altro ha il pregio di far riflettere.
    Nel caso in questione, temo di non aver compreso bene quale fosse il messaggio che voleva dare.

    A presto

  • Gazurmah

    Non lo sò cosa potrebbe accadere..si sà però cosa accadde in Grecia nel 1821,in Ucraina nel 1917 e in Catalogna nel 1936..

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